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Chapter One }|
Stanco, un po’
ammaccato e dolorante, sfinito. Due occhi di zaffiro sono
testimoni, consapevoli della completa quiete che aleggia
tutt’intorno, di un
corpo che si è appena destato dal sonno e che, in
realtà, è sempre stato in uno
stato di dormiveglia forzato
e
involontario.
È notte fonda.
La camera è completamente immersa nella penombra, nessun
movimento, pochi rumori di sottofondo. Solo un leggero brusio, che la
finestra
lascia entrare inconsciamente, simbolo della città che vive
al di là di quelle
mura, e un respiro ovattato che si staglia delicato sulla pelle.
Due corpi stretti
l’uno a l’altro giacciono sulle lenzuola
bianchissime,
contemplando il calore di un abbraccio strano, fraterno, affettuoso,
protettivo, fisico, corporeo.
E le due pozze turchesi
osservano, feline, quell’attimo perfetto, la
quiete incondizionata prima della tempesta tirannica.
Sanno che
durerà poco.
Che tutto prima o poi si
dissolve, come il fumo di una comune,
comunissima sigaretta. Che tutto finisce in un modo o
nell’altro. Che nessuno
vorrebbe mai arrivare al capolinea, perché lì
bisogna aspettarsi di tutto. Il
problema si poneva, però,
perché il proprietario di quegli occhi, al capolinea voleva
arrivarci. Doveva
arrivarci. Solo… era afflitto dall’angoscia di
quel tutto. E non lo avrebbe mai
ammesso, né a se stesso, né a nessun
altro. Perché Mello era sempre stato una persona razionale e
il dover andare
incontro a qualcosa di sconosciuto, di inesplorato, di
rifiutato…non sarebbe
mai stato parte integrante del suo essere.
Forse per questo, forse
per qualcos’altro di più tangibile, sentiva la
stanchezza pervadergli la spina dorsale, tanto da indurlo a socchiudere
le
palpebre e a lasciare che l’atmosfera tranquilla lo cullasse,
nel tentativo di
abbandonarsi al sonno ristoratore.
“
- Io sono...Mello-
-
Matt…-
-Perché
stai tutto il giorno a giocare con quel coso?-
-Perché
mi diverte!-
-…-
-…-
-Non parli
più?-
- Cosa devo
dire?-
- Non mi fai
qualche domanda strana?-
-Non ne ho
bisogno-
-
…- ”
Matt era sempre stato un
buon cane. Non aveva mai preteso, né reclamato
nulla. Era stato abbandonato ed era ritornato dal padrone. Era stato
usato,
aveva sofferto. Ma alla fine era tornato. Era tornato, ed è
proprio questo
quello che realmente conta. Era tornato per stare con lui, era tornato
per lui,
era tornato dentro di lui. La persona più cinica sulla
faccia della terra. Ma a
Matt questo non importava.
{Importava
stare ai tuoi ordini e fare tutto ciò che gli veniva
chiesto, Mello?}
Forse.
{Importava
stare al tuo fianco, morire se fosse stato necessario, per poter
trascorrere
l’eternità insieme a te?}
Probabilmente.
E questo lo sa, Mello.
Sa
che il possessore di quella
chioma rosso vivo, che adesso è accucciato contro il suo
corpo, avrebbe dovuto
mandarlo a ‘fanculo parecchio tempo fa, ma per una ragione o
per un’altra si è
lasciato sfruttare senza brame e in completa consapevolezza. Sa che
tutto
quello che sta accadendo a loro si pone al di là di ogni
legge razionale.
Sempre se di razionalità si può ancora parlare.
Perché arrivati a questo punto
non c’è logica che tenga alla sua esistenza. E la
cosa che gli fa più male è
sapere che la colpa è solo attribuibile a se stesso.
Perché se avesse dato
ascolto a Matt, adesso sarebbe tutto diverso. Se avrebbe prestato
attenzione
anche solo ad una delle sue parole, sarebbe tutto, completamente
differente.
“
- Me ne vado, Matt-
- Quando
tornerai?-
- Non lo so.
Probabilmente…mai-
-…-
-…-
- E io cosa
dovrei fare, adesso?-
-
Dimenticarmi…-
- E come
faccio, te lo sei posto il problema?-
- No-
-
Mello…- ”
Quella volta, Matt,
posò delicatamente le proprie labbra sulle sue. Il
risultato fu un bacio reso amaro dal sapore di nicotina della sua lingua. Fu l’ultimo. Tutto
ciò che
ne seguì, fu un Inferno di incubi reali e tangibili. Da
solo, Mello penetrò in
quell’Inferno, abbandonandosi completamente tra le braccia di
Ade.
E ne uscì poi,
marchiato in eterno, con il corpo squassato e l’anima
lacerata. Ma ne uscì, finalmente…insieme a lui.
Alla
fine riuscì a trovarlo, Matt.
Alla fine
riuscì a salvarlo dalle fiamme degli inferi, che da solo si
era aizzato contro. Alla fine tornò da lui. Da Mello.
“
- Matt! Brucia!-
- Lo so,
maledizione, lo so!-
- Fa
male…-
- sta
tranquillo, Mello…andrà tutto bene-
- Non ci
credo più, Matt…non ci credo più-
-…-
-Matt…-
- Non essere
egoista brutto stronzo! - ”
Le due fessure liquide avrebbero voluto sapere il motivo per il quale queste immagini sfocate del passato ritornavano alla mente. Forse per due braccia sottili che si aggrappavano spasmodicamente al proprio corpo. Forse per l’espressione beata del volto dell’altro. Forse per il respiro caldo o per il battere incessante nel suo petto. Forse perché sarebbe rimasto in eterno a vederlo dormire. Forse perché il tempo sarebbe scaduto presto e avevano qualcosa da fare prima della fine.
Note Post Scriptum : Il primo capitolo della mia
prima storia. Sarà breve, massimo cinque capitoli, credo. Ho
voluto mettermi alla prova. Non ho mai pubblicato, prima, spero sia
stato piacevole leggermi, fatemelo sapere, mi raccomando! *.* Al
prossimo capitolo!