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Autore: Agente Isa88    26/03/2005    2 recensioni
Questo è il sequel de"questa è la realta" leggete e recensite!
Genere: Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa è realtà

Questa è realtà... “ritorno inaspettato”

 

Era ormai passato un anno da quando Nutty aveva incontrato Smith dentro il cinema abbandonato Puccini, tante cose erano cambiate in quell’anno, a cominciare dai suoi voti a scuola che erano risaliti e la ristrutturazione del cinema, ormai distrutto per essere ricostruito. Una cosa però non è cambiata, i suoi sentimenti verso Smith, l’uomo in nero che aprì gli occhi sia a Nutty che ai suoi due compagni di avventura Beba e Dile, suo fratello.

 

Smith era sempre nei suoi pensieri “l’avrà sconfitto?” oppure “dove sarà?” o ancora “starà bene?” chissà se avrebbe mai avuto risposte.

 

Curiosamente in quell’anno uscì una Trilogia, “the matrix”, sicuramente prodotto da qualcuno che fu stato impossessato da Smith in quel famoso periodo qualche anno fa, il grande scontro sotto la pioggia. Effettivamente riscosse un grande successo “sarà perchè è stata una cosa reale” pensò Nutty mentre riguardava i tre DVD, che ormai erano diventati i suoi preferiti.

 

L’unico modo per sentire vicino il suo Agente Smith.

 

“stai ancora guardando sta roba?!” disse arrogantemente suo fratello dalla porta del salotto.

 

“e tu sei ancora qui a controllarmi?! Mi devi mollare!!” gli rispose Nutty.

 

“ti conviente togliertelo dalla testa al tuo principe azzurro, se speri ancora di rivederlo sei una povera illusa!”

 

“Lo dici solo perchè hai paura di lui, cagasotto!!!” ormai era uno scontro all’ultimo sangue.

 

“Isabella!! Diego!! La piantate si o no?!” intervenne loro madre.

 

“sei l’unica che ancora mi chiama così, sai?” ribattè Nutty.

 

“io non vi chiamerò mai con quegli stupidi nomi finti...e comunque sono anche ridicoli”

 

Dile e Nutty guardarono loro madre come per dirle ‘ma che ne sai tu?’.

 

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Domenica. Giorno di riposo ma anche il più noioso perchè Beba non sarebbe potuta andare a casa di Nutty per motivi familiari.

 

Nutty ne approfittò per disegnare i suoi fumetti. Poi si fermò e voltò la testa verso la sua stanza, a destra, sul muro c’erano appesi due poster, uno di Matrix Reloaded e uno più piccolo di Matrix Revolutions. Dietro di lei il suo letto con appese foto dell’agente Smith interpretato nel film. E sulla libreria le Action Figure di Neo e Smith che si scontrano sotto la pioggia. Una marea di gadget, dischi e DVD.

 

Arrossì “chissà che faccia farebbe se vedesse com’è conciata questa stanza...”.

 

I suoi genitori e suo fratello erano usciti quel pomeriggio, i suoi per andare a fare spesa mentre suo fratello a divertirsi con qualche amico.

 

Suonò la porta di casa, lo sentì appena perchè aveva la cuffie con la musica al massimo. Il campanello suonò più volte in modo irritante.

 

“Ho capito sto arrivando!” disse Nutty abbastanza stufa.

 

Aprì la porta, un uomo alto, vestito di neo, con gli occhiali da sole la fissava con un mezzo sorriso. Nutty sgranò gli occhi, il cuore partì a mille e mollando un urlò gli sbattè la porta in faccia.

 

Smith rise da dietro la porta “non sei felice di rivedermi?!”

 

Nutty riaprì la porta senza parlare, sorridendo. Notò che era un po’ mal ridotto, qualche graffio e il vestito un po’ sporco. Fece un grande sorriso “bè...accomodati!”

 

Smith entrò e si accomodò sul divano del salotto “carina casa tua!”

 

“grazie...ma non è mia, vivo insieme ai miei genitori e mio fratello...ma ora non sono qui”

 

Smith si tolse gli occhiali e li poggiò sul tavolino di vetro.

 

“che ti è successo Smith?” chiese Nutty un po’ preoccupata.

 

“....non sono riuscito a batterlo, mi ha sonfitto di nuovo...non sono stato all’altezza....non sarò mai come lui”disse stringendo i pugni.

 

“infatti sei abbastanza mal ridotto, vieni in bagno, ti medico un po’” Disse Nutty facendogli strada.

 

Prese dall’armadietto accanto allo specchio disinfettante e cerotti. “si può sapere che cos’hai fatto in tutto questo tempo?” disse mentre lo curava.

 

“ho cercato di sconfiggerlo, ma con ancora meno speranze della volta sotto la pioggia, almeno quella notte avevo anche i miei cloni, mentre ora sono completamente solo... e poi ho passato un sacco di tempo a cercarti... sei l’unica su cui posso contare...gli altri mi ammazzerebbero” disse guardando altrove.

 

“Oh, fa piacere sentirselo dire... e che intenzioni avresti ora?”

 

“mi allenerò per sconfiggerlo, che domande!!”

 

“Neo deve averti pestato il cervello più e più volte!! Ma sei matto?! Quante volte deve metterti al tappeto perchè tu possa capire?! L’hai detto tu stesso, non sarai mai alla sua altezza”

 

“E’ vero l’ho detto, ma non vuol dire che in un futuro non lo possa essere!”

 

Nutty girò gli occhi come per dirgli ‘testardo!’

 

“fatto” disse Nutty mettendo l’ultimo cerotto.

 

“tu invece che hai fatto? E quanti anni hai ora?”

 

“io? Ora ne ho quasi 17 e poi sono migliorata a scuola...ma ho come l’impressione che quei problemi ritorneranno!” disse rimettendo a posto i medicinali. “ a proposito, lo sai che il cinema in cui ti abbiamo trovato l’ultima volta è stato distrutto?”

 

“ah si? Bè intanto era orrendo!” disse con aria menefreghista.

 

Nutty si imbronciò. Come osava dire quelle parole, quel cinema era il posto dove lo incontrò, era un posto speciale. Smith vide la sua espressione “ehi che hai?”

 

“di un po’, speri che ti ospiti in questa casa?”

 

“Eh, in un certo senso...”

 

“e come credi che reagiranno i miei genitori a una domanda tipo ‘possiamo ospitare per qualche tempo un uomo/programma di matrix?’ non credi anche tu che possano dirmi di no?!”

 

Smith rimase in silenzio.

 

Nutty sospirò “ora escogito qualcosa sta tranquillo...” disse sorridendo.

 

Tornarono in salotto e Nutty cominciò a pensare. Smith intanto guardò in fondo al corridoio “è la tua stanza quella là in fondo, vero?” disse dirigendosi verso essa.

 

Nutty gli sbarrò la strada tutta rossa. “quello sarà l’ultimo posto che vedrai!! Torna in sala!” e lo strattonò per il braccio destro, mentre Smith non capiva il motivo di tanta agitazione.

 

Già. Chissà che faccia avrebbe fatto nel vederla.

 

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“ci sono!” urlò Nutty mentre Smith guardava i canali della tv “tu non soffri tanto il freddo vero?”

 

“già, sono molto resistente” disse non togliendo lo sguardo dallo schermo.

 

“allora, io ora prendo dallo sgabuzzino la vecchia brandina, con una vecchia coperta e la sistemiamo in terrazza... nella zona dove ci sono i comandi per l’ascensore, è la zona che conosciamo solo io, mio fratello e Beba...e anche mio padre che è il portinaio, ma lui non controlla mai quel pezzo di terrazza, quindi è sicuro!”

 

“grande idea! E dici che potrò restare lì senza dar fastidio a nessuno e senza che nessuno mi scopra?”

 

Nutty gli prese il telecomando di mano e mise su Mtv “tranquillo, è il luogo più sicuro del palazzo, lì nessuno ti troverà mai!” intanto si alzò dal divano “Wow! ‘Brimful of asha’ dei Cornershop! Smith se cambi ti uccido! Aspetta qui vado a prendere la chiavi dello sgabuzzino”

 

Smith rimase immobile sul divano ad ascoltarsi la canzone. Pensò che aveva un ritmo molto allegro. Ma la musica era l’ultimo dei suoi pensieri. Nutty prese la chiave e continuando a canticchiare quella canzone gli fece cenno di seguirlo.

 

Uscirono da casa per percorrere il lungo corridoio pieno di porte di uffici e altri appartamenti. Arrivarono allo sgabuzzino. Nutty lo aprì e cercò di fare uscire la brandina, che era piegata a metà.

“aiutami, è pesante” disse cercando di farla uscire. Smith si mise al suo posto e con nessuno sforzo con una mano sola la tolse fuori. Nutty rimase perplessa “mi dimentico sempre della tua forza!”

 

Nutty fece strada a Smith verso il terrazzo, le scale però erano chiuse dal lato opposto. “ora siamo nei guai” disse Nutty spingendo inutilmente la porta.

 

“scusa ma non possiamo prendere l’ascensore?” disse Smith.

 

“emm...si che possiamo, ma io ho una fifa tremenda dell’ascensore, quindi le scale erano l’unica soluzione...” rispose lei.

 

Smith allora prese Nutty col braccio sinistro e se la mise in spalla “ehi, mettimi giù!!” disse Nutty che dall’imbarazzo si dimenava come una pazza. “sono solo due piani, faccio in un attimo” disse Smith sorridendo.

 

Detto questo fece un grosso balzo e arrivò in terrazza in un batter d’occhio. “ehi ci sei?” le chiese Smith facendola scendere.

 

A Nutty tremavano le gambe “eh...meglio dell’ascensore!!” Smith sorrise.

 

“seguimi forza, ci siamo quasi” Smith seguì la ragazzina.

 

Arrivarono dentro la sala controlli dell’ascensore, era molto polveroso ma meglio quello che niente. C’era una vecchia poltrona e un televisore molto piccolo sopra una cassetta di legno.

 

“Ah, la poltrona e il televisore li abbiamo messi io, mio fratello e la Beba per quando non sappiamo cosa fare...è un po’ il nostro rifugio... così se hai voglia di vedere la tv puoi farlo”

 

Smith sistemò il letto nell’angolo della stanza “non ci sono cose interessanti in televisione”

 

“Mtv è interessantissima!! Musica, musica e ancora musica!! La sola cosa che mi ricarica le batterie!”

 

“Musica? Come fai ad ascoltarla sempre? Tutto quel rumore...” disse sedendosi sul letto.

 

“sembri mio padre, anche lui dice sempre così... la musica fa da colonna sonora durante la giornata, per questo è mitica! Sono sicura che piacerà anche a te!” Fu interrotta dal suono di un clacson in strada.

 

Nutty si affacciò dal terrazzo e Smith fece altrettanto “chi sono?” chiese lui.

 

“ah, sono tornati i miei genitori...uffa, devo tornare di sotto a casa. Ci vediamo sta sera Smith, miraccomando stai attento a non farti vedere, ok?” disse sorridendo.

 

“sta tranquilla, sarò invisibile” disse restituendole il sorriso “ah...e grazie mille per quello che stai facendo per me”

 

Nutty lo salutò con la mano sempre sorridendo e corse giù dalle scale, aprì la porta e mise un sasso tra i cardini e il muro per evitare che si chiudesse completamente. Entrò a casa prima dei suoi genitori, così loro non si accorsero di nulla.

 

Si andò a sdraiare sul letto e si guardò intorno, guardò verso tutti quegli oggetti che rappresentavano Smith. Poi guardò il soffitto e dopo un sorriso cominciò a piangere. Non era triste, semplicemente al settimo cielo. Credeva che non lo avrebbe più rivisto, e invece ora era sul terrazzo del palazzo in cui viveva. Si voltò e abbracciò il cuscino. Rimase lì tutto il resto del pomeriggio.

 

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Arrivò sera e dopo aver mangiato andò un po’ in internet, come faceva ogni sera. Nutty era iscritta a parecchi forum che trattavano di Matrix e quella sera le sembrarono quasi inutili ‘loro discutono su matrix mentre qui a casa mia cè uno di quelli che ne fanno parte!!’ pensava sorridendo.

 

Controllò la sua e-mail e dopo di che si cambiò il nome su Messanger da ‘Nutty’ a ‘Nutty è dall’agente Smith’ infine si mise in stato ‘non al computer’ così nessuno l’avrebbe cercata. Chiamò suo fratello.

 

“Sta sera hai qualcosa da fare?” gli chiese.

 

“cè ‘scherzi a parte’... me lo voglio vedere!!” disse lui frettoloso per tornare a guardarselo.

 

“dai, vieni cinque minuti con me in terrazza, voglio farti vedere una cosa!”

 

“me la farai vedere domani ora non ho voglia di andarci”

 

“ti ho detto di venire con me e non fare storie!!” disse Nutty che da un espressione tranquilla e pacata in un secondo si trasformò in un espressione incazzata nera.

 

Dile tremò e eseguì i suoi ordini, sua sorella gli faceva quasi paura quando si arrabbiava.

 

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Smith intanto aveva passato tutto il pomeriggio a riflettere, sdraiato sul letto. Ogni tanto accendeva la tv per vedere se trovava nulla di interessante da guardare. Decise di guardare un po’ Mtv come gli aveva consigliato Nutty.

 

“la colonna sonora delle giornate...” si disse mentre leggeva il nome del cantante sullo schermo “ ‘Let me love you’  di Mario...baaah, già il titolo lo trovo inutile...”

 

Lasciando la tv accesa appoggiò il telecomando per terra e si voltò dall’altra parte pensando un po’ a cosa sarebbe stato di lui in futuro. 

 

‘signor Anderson...prima o poi sarò in grado di batterti’ continuava a pensare.

 

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Arrivarono in terrazza e si diressero verso il loro rifugio. “allora, che devi farmi vedere di così importante?” chiese spazientito Dile.

 

Nutty aprì la porta e Smith dal letto la salutò “ciao Isabella”

 

Dile rimase pietrificato “ t-t-t-t-t-t-t-tu cosa ci fai qui?!?!?” diventando bianco.

 

“questa era la cosa importante che volevo mostrarti... vivrà qui per del tempo, ti prego di non farne parola con nessuno, va bene?” disse Nutty mettendogli una mano sulla spalla.

 

Dile tornò di colore più normale “c-c-c-cosa?!? Tu stai dando i numeri!!”

 

“non fare l’insensibile Dile!! Non ha altri posti dove andare!! Qui non darà alcun fastidio!!”

 

“se qui cè qualche insesibile quella sei tu!! Ma hai preso questo posto per qualche Hotel per programmi senza fissa dimora?!?!”

 

“Dile non si discute!! Lui rimarrà qui!! Mi serviva solo che tu lo sapessi, almeno ti ho risparmiato l’infarto che avresti preso se non ti avessi portato con me qui ora!!”

 

“Io non ho avuto affatto paura!!”

 

“Ah va bene, allora ora che ti stanno tremando le gambe farò finta di nulla...” disse ridendo.

 

Smith li guardava da in fondo alla stanza incrociando le braccia per vedere chi dei due avrebbe vinto la sfida.

 

Dile guardò verso di Smith “v-v-v-vedi di non farti sgamare!!” e poi di corsa tornò a casa.

 

“devi scusarlo Smith, fa tanto il duro con me ma appena ti vede...” disse sedendosi vicino a lui.

 

“aah, non importa, piuttosto stavo pensando.... io non posso stare qui tutta la vita...sono qui da un pomeriggio e già mi sono stancato”

 

“scusa ma dove vorresti andare? Qui ti conoscono tutti, vestito così poi dai parecchio nell’occhio!”

 

“magari potrei cabiarmi d’abito, no? Così esco a fare due passi con te qualche volta...”

 

“non è una cattiva idea sai?” anche se lei preferiva vederlo vestito elegante “prenderò qualcosa dal guardaroba di mio padre, credo che ti andranno bene i suoi vestiti...” 

 

“A proposito, come mai non hai voluto tornare nel mondo vero come molti hanno fatto una volta che sono diventati consapevoli?” disse sedendosi vicino a lei.

 

“Naah... non ho voglia di svegliarmi... preferisco vivere consapevole di sognare...e poi il mio è un bellissimo sogno e se mai mi svegliassi lo perderei, perchè sarebbe mio nemico...” disse visibilmente imbarazzata.

 

Smith allora fece finta di nulla per non peggiorare la situazione. Lui come programma poteva leggere le emozioni umane, e lui aveva quasi imparato a capirle e a distinguerle. Notava che ogni volta che Nutty stava vicino a lui il suo cuore batteva fortissimo e il suo calore aumentava. Quindi scoprì che la ragazzina aveva una grande cotta per lui.

 

‘ah questi umani! Valli a capire.... eppure un tempo l’ho quasi uccisa!’ pensava lui.

 

“ora è meglio che vada Smith, è abbastanza tardi, domani mattina mi sveglierò presto e ti porterò qualche vestito, così magari mi accompagni a scuola...sempre non facendoti vedere dai miei genitori però...e...ah già, non mi chiamo Isabella!!” disse sorridendo.

 

“va bene, così mi sgranchisco un po’ le ossa, notte Isabella!!” disse salutandola con la mano.

 

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Tornata nella sua stanza notò che qualche amico l’aveva cercata al computer icuriosita dal suo nuovo nick, se ne fregò e andò a dormire, era stata una giornata davvero stressante!

 

Sognò. Sognò di non essere nella sua stanza, ma li vicino a lui.

 

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Smith invece non aveva sonno. Spense la tv, e vedendo che ormai girava poca gente per strada, prima si guardò in giro e dopo spiccò il volo. Voleva vedere un po’ cosa c’era di bello in quella città.

 

Arrivò in cima alla famosa stazione, ‘una vera opera d’arte’ pensò lui sedendosi sul tetto. Rimase affascinato dai suoi archi e dalle sue sculture, decise di vedere altro.

 

Non volava veloce, andava piano per notare le bellezze notturne della città. Le sue luci e i suoi colori. Fu attirato dalla luce di una grande via, forse la più grande nella città. La percorse in volo e quasta lo portò davanti alla grande Cattedrale. Rimase ancora più affascinato che dalla visione della stazione.

 

Delle luci illuminavano la statuina d’oro in cima, noto che la struttura era in ristrutturazione ma questo nn tolse nulla alla sua bellezza. ‘dimostrazione che a volte gli umani sanno usare la testa’ pensò ironicamente mentre atterrò afffianco alla statuina. Si vedeva parte della città da lassù. Un venticello fresco gli accarezzava il viso. Rimase lassù per un po’ a pensare.

 

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Arrivò mattina e Nutty si accorse di non essersi svegliata presto come avrebbe voluto ‘mannaggia!! Così imparo a sognare troppo!!’ Si alzò di scatto e, come mai aveva cfatto veloce in vita sua, prese alcuni vestiti del padre e si fiondò di nascosto in terrazza prima che qualcuno dei suoi genitori se ne accorgesse. ‘se nn mi prendo un infarto oggi..!!’ pensava mentre correva per le scale.

 

Aprì di scatto la porta dove stava Smith, o almeno dove avrebbe dovuto stare... perchè effettivamente non c’era!

 

“Smith dove diavolo sei?! Dai che sono in ritardo”  cercava di nn urlare troppo per non svegliare tutto il palazzo.

 

Smith sbucò fuori con un balzo dal palazzo di fronte “Ops, scusami! Ero andato a fare un giro!”

 

“eri andato a fare un giro?!?! Guarda che questa città non è un parco giochi!! Specialmente per te! Stai attento!” disse appoggiandogli i vestiti sul letto “cambiati e poi aspettami all’angolo laggiù verso le otto meno venti, ok?” detto questo corse di nuovo a casa sua.

 

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In realtà lui aveva passato tutta la notte fuori, senza chiudere occhio, in fondo dormire non è una cosa di cui i programmi hanno bisogno... Si avvicinò al letto e alzò i vestiti. C’era una camicia azzurra, una maglietta e un paio di scarpe da ginnastica. Si cambiò e notò di essere meno appariscente. Decise di tenere gli occhiali. Si mise la maglietta e sopra la camicia tenendola sbottonata.

 

Non voleva arrecare troppo disturbo alla ragazzine, ma non aveva altri posti dove rifugiarsi, di lei si fidava. Si fidava perchè fu l’unica che gli fu vicino in quel cinema e poi ormai gli erano chiari i suoi sentimenti...

 

Si specchiò sul vetro della polverosa porta della stanza in cui stava. Si scompigliò un po’ i capelli e sorrise. Scese giù con un balzo all’angolo in cui Nutty gli aveva detto di aspettare.

 

Era solo il primo dei tanti giorni che avrebbero passato assieme...

 

                                                                                                                        Continua!!

 

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Nota di Isa: AAAH!! Come sia uscita fuori l’idea di continuare sta FF ancora non lo so!! All’improvviso BAM!! Comunque spero piaccia lo stesso anche perchè ci metto anima e corpo!! E poi ho in mente dei bei disegnuzzi riguardanti questa storia!! Anzi, corro subito!! Ah, già!! A chiunque mi cerchi sono in terrazza dalla mia musa ispiratrice!! ;)

 

 

 

 

 

 

  
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