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Autore: The Edge    12/06/2016    1 recensioni
Scorpius osservava di sottecchi il compagno: suo padre gli aveva sempre raccontato di Potter, San Potter, però Albus non assomigliava per niente alle descrizioni di Draco.
Innanzitutto era bravissimo in Pozioni, era simpatico, abbastanza tranquillo e fondamentalmente non se la tirava per essere il figlio di Harry Potter, cosa che invece faceva James Sirius Potter.
Secondo la giovane mente brillante dell’erede del casato Malfoy, Albus Potter era una degna persona da frequentare.
Genere: Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Albus Severus Potter/Scorpius Malfoy, James Sirius/ Teddy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Harry Potter, con in braccio il piccolo Albus di quattro anni, camminava per le campagne.
Ginny era rimasta a casa: James di sei anni e Lily Luna di due, erano a letto con la febbre.

Il Prescelto era felice, quelle tre piccole pesti gli avevano riempito il cuore di gioia genuina.
La manina calda di Albus era appoggiata alla sua guancia, ed Harry lo strinse a sé con affetto.
Il piccolo Potter era l’unico dei suoi figli ad avere i suoi stessi vibranti occhi verdi, quelli di Lily Evans.
Harry lo sapeva, suo figlio era destinato a grandi cose, lo sentiva.

Arrivati nei pressi del laghetto, appoggiò Albus a terra, gli tolse le scarpe e lo lasciò correre a perdifiato, libero e gioioso, come tutti i bimbi a quell’età.
Il Prescelto osservava con occhio vigile suo figlio: se solo si fosse distratto un momento, ne avrebbe pagate lui le conseguenze, visto che sua moglie era molto premurosa ed apprensiva, nei confronti dei figli.

Il piccolo Al stava scoprendo il mondo, gli piaceva da morire camminare a piedini nudi sull’erba, e gli piaceva ancora di più quel laghetto poco distante da lui: gli dava un senso di pace.
Si sedette sull’erba, quando un movimento tra l’erba alta catturò la sua attenzione. Si mise a gattoni e seguì quello spostamento, ed involontariamente si nascose agli occhi del genitore.

Harry spalancò gli occhi: dov’era suo figlio? Un minuto prima era seduto, un minuto dopo era sparito.
Il piccolo non era lontano, anzi, era qualche metro più in là, che abbracciava con dolcezza un enorme serpente, il quale si trovava a suo agio, tra le esili braccia del bambino.
Albus lo accarezzava e gli parlava, allegro e spensierato, come se nulla fosse.
Il cuore di Harry fece una capriola, quando vide il piccolo Albus Severus affianco ad un serpente di quelle dimensioni.
Aveva già la fedele bacchetta nel pugno, pronto a colpire, quando si accorse che il serpente non minacciava il bambino, ma anzi, in qualche modo lo proteggeva.
Osservò la scena, incantato: suo figlio, di appena quattro anni, coccolava un rettile di discrete dimensioni. Osservandolo bene, il serpente non sembrava velenoso, né troppo pericoloso, tuttavia, la visione era scioccante.
Il colpo di grazia arrivò quando Harry si accorse che il suo secondogenito non stava parlando in inglese, ma dalla sua piccola bocca uscivano sibili sinistri.
Albus Severus Potter era un rettilofono.
 

Cinque anni dopo:

Cynthia dormiva tranquilla, ormai era l’animale domestico dei Potter da anni, ed era assolutamente suo diritto quello di dormire nella grossa nella camera del padroncino.
Tutti la rispettavano, più per paura che altro. L’unico che stravedeva per lei era Albus, ovviamente.
Da quel fantomatico giorno al laghetto erano diventati inseparabili, e lei era davvero felice del suo umano.

Harry non aveva dimenticato i capricci di Albus, quando lo aveva sollevato da terra e gli aveva detto che era il caso di tornare a casa.
Il bimbo lo aveva guardato con occhi supplicanti, non voleva lasciare da sola la sua nuova amica, gli aveva detto.


Nulla erano valse le proteste di Ginny, James e Lily, il piccolo Albus Severus era irremovibile: lui voleva che Cynthia rimanesse in casa con loro.  Aveva detto, con la sua vocina decisa, che il serpente era assolutamente innocuo, e che voleva semplicemente giocare.

Come ci era rimasto male, il piccolo Al, quando era venuto a conoscenza che ad Hogwarts non poteva portare la sua amata Cynthia.
Cosa se ne faceva di un gufo quando poteva giocare con il rettile? Agli occhi del giovane Albus era inammissibile lasciare a casa il serpente. Chi gli avrebbe fatto le coccole? Chi gli avrebbe dato da mangiare? Con chi avrebbe chiacchierato tutto il giorno?
Gli interrogativi riempivano la mente del piccolo Potter, e non si dava pace: lui, al momento giusto, voleva frequentare la scuola di magia e stregoneria con Cynthia.
La stragrande maggioranza della famiglia Potter – Weasley si era accorta che il secondogenito del salvatore del mondo magico non era un bambino comune, brillava di intelligenza e la sua affinità con il mondo dei serpeverde non passava inosservata.
 

Angolo dell'autrice:
Buonasera tutti! 
Scusate per la brevità del capitolo, ma ci tenevo a pubblicarlo ugualmente.
Ringrazio tutti coloro che hanno letto il prologo iniziale, mi ha ha fatto molto piacere. 
Vi presento il personaggio di Cynthia, adorabile bestiolina d'appartamento, che anche lei farà la sua parte. 
Il prossimo capitolo sarà incentrato sulla figura di Scorpius, e sul rapporto con quel gnoccone  di suo padre Draco.
Spero vi sia piaciuto, lascetemi un commento, sono interessanti i vostri pareri.
A presto!
The Edge 
  
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