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Autore: Wioleth    14/06/2016    1 recensioni
E se Jack ed Elizabeth non avessero preso strade diverse? Se ci fosse qualcuno che li legasse per sempre? E se quel qualcuno li conducesse verso qualcosa di più grande di loro? Beh, probabilmente Jack partirebbe verso una nuova avventura con i suoi compagni di sempre alla ricerca della Fenice Nera!
Genere: Angst, Avventura, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elizabeth Swann, Jack Sparrow, Nuovo Personaggio, Will Turner
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Port Royal
Jack aspettava sua  figlia sul pontile , vicino all’ albero maestro; fissava sovrappensiero la  sua speciale bussola, quella che indicava sempre ciò che si voleva, che Elizabeth si divertiva ad usare quando erano di sosta in qualche luogo per trovare subito ciò di cui aveva impellente bisogno. Sembrava stanco ,ma allo stesso tempo incapace di contenere una strana scintilla che gli stava per scoppiare dentro, quella stessa che lo muoveva quando andavano all’ arrembaggio o partivano verso una nuova avventura: l’ animo di Sparrow senior era perpetuamente in tempesta, oscillante tra il desiderio di vedere, di scoprire, e l’ umana paura dell’ultimo viaggio. Forse era quello il segreto dell’eterna giovinezza: non il tesoro dei non-morti, non una fonte speciale, ma solo vivere fino allo stremo delle forze tutto ciò che si poteva, solcare il mare di quella tempesta interiore e diventare in prima persona la tempesta. Le rughe sul volto del padre sembravano raccontare tutto ciò, ma allo stesso tempo quella mattina sua figlia, scorgendolo da lontano appena uscita dalla stiva,  non riuscì a vedere nient’altro che un uomo. Solo Jack, solo l’ uomo di mezz’età che era che non doveva aver proprio dormito- a giudicare dagli sbadigli che faceva- perché era troppo (agitato? Emozionato?) per riposare.
“Ecco miss Sparrow, finalmente!” la salutò il padre appena la vide con tono sarcastico
“ Mi scusi, capitano” e fece la sua solita mezza abbozzata riverenza
“Scuse accettate, ma solo perché oggi non ho voglia di pensare anche a questo” e sembrò improvvisamente perdere il filo del discorso, che la ragazza cercò di fargli recuperare : “Ad ogni modo, perché hai mandato Barbossa a svegliarmi?”
“ Ah già! Gibbs ieri mi ha detto che hai cercato di sapere di più sul governatore. Ebbene, devi sapere che  anni fa, prima che tu nascessi, il tuo  grandissimo genitore lo aiutò a  scoprire le sue origini e a salvare più di una volta sua moglie e sé stesso. E lui ricambiò il favore salvandomi dall’ Olandese Volante ; qualcosa però andò storto, e lui finì per dieci anni a bordo del vascello fantasma, chiedendomi di prendermi cura di sua moglie incinta e del suo futuro bambino – o forse dovrei dire bambina dal momento che nacque una femmina- , e così ho fatto.  Dieci anni fa, però, eravamo in viaggio in Amazzonia, e non ho potuto assistere al suo ritorno. Lo scopo di questo viaggio è soprattutto di rivederlo e farmi raccontare qualcosa, che non si sa mai se potrò usarla per far colpo su qualcuna , se capisci cosa intendo” e , dopo averle fatto l’ occhiolino, prese a bere dalla sua solita bottiglia di rum.
“Quindi mi stai dicendo che questo tizio è stato sull’ Olandese Volante per dieci anni!?”
“Ehi, non dimenticarti che sono stato io a..” ma il pover capitano venne interrotto dal coffiere Sergey che annunciò che stavano per attraccare a Port Royal .“Oh miseriaccia! Forza, tu,vieni!” ed Elizabeth fu trascinata vicino al timone da dove si poteva avere una visuale più ampia del porto. Da lontano s’intravedeva un grande porto con tante navi inserito in  una rocca costruita su una scogliera a strapiombo piena di movimento , con tante persone radunate vicino al molo. “Saranno venuti per noi?” si chiese miss Sparrow.
Attraccarono poco dopo, in mezzo ad una folla di curiosi. Li accolsero un certo Theodore Groves, che sembrava conoscere molto bene l’ equipaggio della nave, e il commodoro Neil Briamson , che aveva tutta l’ aria di un novellino. “Benvenuto, capitano Sparrow” lo salutò cortese
“Ragazzo, conosco questo posto da prima che tu nascessi. “Bentornato” è la parola giusta.  Comprendi?” lo corresse l’ uomo e il ragazzo annuì stranito
“Capitano Sparrow! Che piacere rivederla!” lo salutò Groves stringendogli affettuosamente la mano, ricambiato altrettanto affettuosamente –cosa che sorprese non poco la figlia-.
“Theodore Groves! Santi numi,  il tempo per te si è fermato!” e si diedero una pacca sulla spalla come buoni amici, e lo stesso fece anche Gibbs, a destra del capitano
“Lei dev’essere la piccola Elizabeth” fece poi d’ un tratto l’ uomo spostando la sua attenzione sulla sinistra
“In persona” la presentò orgoglioso il padre, e la giovane  si piegò in un leggero inchino accompagnato da un timido sorriso, di quelli che faceva quando si trovava in imbarazzo
“Ma tu guarda come sei cresciuta! Quando venivate a trovarci, volevi sempre venire qui al porto a vedere i cavalli! Ora immagino tu cavalchi perfettamente”
“Me la cavo” rispose lei cercando di riprendersi da tutta quella confusione
“Bene, bene. Ti somiglia molto, sa Jack? Ora vi affido al commodoro Briamson, il nostro nuovo acquisto, che vi condurrà alla residenza del governatore Turner. Io farò in modo che nessuno di questi curiosoni vi rechi alcun fastidio”  e si congedò; poi rivolgendosi alla folla : “ Non disturbate i nostri ospiti! Forza , via!”.
La ciurma preferì restare sul veliero – in seguito si sarebbero organizzati a turni per fare in modo che la Perla Nera non venisse mai lasciata incustodita- , mentre il capitano Sparrow, sua figlia e Mastro Gibbs furono fatti salire su una carrozza rossa con degli interni grigio chiaro molto comodi, e  condotti alla residenza del governatore Turner. Il viaggio non fu molto lungo, e presto si trovarono davanti ad una grande villa tutta bianca con un grande giardino sul davanti –e probabilmente anche su retro-,  davanti alla quale, sul vialetto, li aspettavano un uomo, una ragazza e un bambino sui dieci anni. Furono fatti scendere davanti a questi ultimi, e annunciati, anche se non ce n’era affatto bisogno, poi aspettarono che la carrozza facesse il giro e li lasciasse soli. A quel puto sia Jack che l’ uomo –il governatore Turner - scoppiarono in una risata talmente spontanea che anche a tutti gli altri venne, se non da ridere con loro, almeno da sorridere. L’ atmosfera era più rilassata di come tutti si aspettavano, e divenne ancora più ulteriormente distesa quando i due si abbracciarono. “Sono contento che tu sia qui, Jack”. “Anche io sono contento di essere qui, Will”.
Elizabeth li guardava curiosa ma allegra: il governatore Will Turner era un uomo sulla quarantina, alto, con capelli castani, ma un po’ ingrigiti e due grandi occhi azzurri buoni. Vestiva con un importante completo blu chiaro con merletti e bottoni dorati, ma dal suo modo di porsi cortese e affabile era evidente che un tempo aveva indossato abiti ben più comodi; la ragazza, invece, aveva lunghi capelli biondi riccioluti e due occhi verdastri sorridenti, e la sua pelle bianca era messa in risalto da un abito color pervinca in cui lei sembrava davvero un fiore, destando con quell’ aria positiva tutta la simpatia della giovane pirata; infine il bambino indossava un completino rosso chiaro, aveva lunghi capelli ramati, forse troppo lunghi dal momento che gli scendevano fin sotto al mento e gli coprivano gli occhi verdastri simili a quelli della ragazza. Sembrava leggermente intimidito dalla loro presenza, ma questo era forse dovuto al fatto che i pirati avevano un aspetto molto aggressivo e trasandato.
Dopo aver salutato anche Gibbs,  Turner introdusse i suoi figli : “Jack,  ti ricorderai di mia figlia Ivory , mentre lui è mio figlio William Junior “
“Ma certo che mi ricordo di Ivory! Voleva sempre salire sulla Perla quando era piccola, ma Elizabeth aveva pura che si facesse male. Dovevi vederla, ti saresti fatto un sacco di risate!” rispose il pirata guardando miss Turner come un vecchio zio che ricorda le marachelle del nipotino, tanto che sembrò che la figlia del governatore sorridesse ancora più amabilmente, poi si abbassò al’ altezza del piccolo William , porgendogli al mano : “ Ciao, Will, io mi chiamo Jack Sparrow”, ma il bambino si nascose dietro l’ abito della sorella impaurito
“Non devi aver visto molti pirati in vita tua, eh?” commentò il capitano della Perla Nera, provocando l’ ilarità generale, e rialzandosi : “ Quasi dimenticavo! Lei invece è mia figlia Elizabeth. Lizzy, lui è il governatore William Turner. Era molto curiosa di conoscerti, sai? Specie per la storia dell’ Olandese”
“Elizabeth? Comunque piacere di conoscerla miss Sparrow, sono onorato di aver destato la vostra attenzione” e le porse la mano con fare da gentiluomo
“La signora Turner aveva fatto promettere a Jack che se fosse stata una femmina le avrebbe dato il suo nome” intervenì Gibbs
“Eh già! Ahahhahah” e la risata di Sparrow Senior diventò improvvisamente nervosa
“ E’ proprio da mia moglie, in effetti!” commentò Turner  “Ma mi racconterete meglio a pranzo, ora entriamo. Lasciate lì il vostro bagaglio: manderò immediatamente  qualcuno a prenderlo”.
Si prospettava , così, un pranzo davvero interessante per tutti: Jack e Gibbs non vedevano  l’ ora di conoscere le avventure di Will, il governatore voleva sapere cosa era successo durante la sua assenza dal mondo conosciuto, Elizabeth era curiosa di conoscere meglio quell’uomo e la sua famiglia , alla quale suo padre era evidentemente molto legato (chissà quanto?), e Ivory era semplicemente entusiasta di rivedere Jack, del quale sua madre le aveva sempre parlato tanto. William Junior, invece, era ancora scioccato dalla vista di quel pirata che non era affatto come quelli dei libri.
 
Angolo dell’ autrice:
Jack è tornato a Port Royal dopo tanto tempo. Cosa succederà? Sarà stata una così buona idea tornare? E Elizabeth Turner che fine ha fatto? Le risposte nel prossimo capitolo.
Se questo vi è piaciuto, vi invito a lasciare una recensione, se vi va. Buona lettura e alla prossima.
   
 
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