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Autore: Amarant    15/04/2009    2 recensioni
"Scrivo questo diario nel caso qualcuno ritrovi il mio cadavere. Speriamo che almeno quello riescano a ritrovarlo. Mi chiamo Anne Menyer e vivo (almeno fino a ieri notte) nel nord della Florida. Non so come sono arrivata quì. So solo che quando mi sono risvegliata mi sono ritrovata in questo stanzino." [Finalmente posso riprendere a scrivere... Recensite se potete]
Genere: Sovrannaturale, Mistero, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Sono rimasta aggrappata a quelle parole mentre il mio cuore stava pericolosamente abbassando i battiti. Sono passata da una tachicardia da infarto allo svenire. Non so cosa mi sarebbe successo se non avessi sentito quelle parole ma so di certo che quella frase che rimbombava nel mio cervello mi ha tenuta cosciente anche se incapace di capire cosa stesse avvenendo intorno a me.
Sembrava quasi ci fosse una lotta. Ma chi mai potrebbe lottare quì? Due maniaci che hanno idee diverse su come torturarmi?
Ad un certo punto tutto però ha smesso di far rumore e mi sono assopita. Un sonno leggero e ristoratore.
Come sia stato possibile in questo luogo ancora non lo so.
Sentivo solo una voce lontana e familiare che mi tranquillizava. Devono avermi dato qualche psicofarmaco.

A che serve porsi tutte queste domande? Non ho ancora la forza di alzarmi. Se venisse di nuovo l'uomo con il coltello non penso ci sarebbe di nuovo qualcuno ad impedirglielo.
Aiuto! Che schifo! Toglietemelo di dosso! Non riesco neanche a scacciare uno schifoso scarafaggio che mi sta camminando sul braccio!
Solo per mandare via un insetto ora sono più stanca di prima...
E' frustrante aspettare la morte in un luogo orribile senza neanche la forza di mettersi al sicuro....Sempre che ci sia un luogo sicuro quì.

Deve essere stata abbastanza forte la sostanza che mi hanno dato.
Mi sono riaddormentata almeno due o tre volte eppure non è ancora arrivato nessuno.

Ora ce la faccio...Appoggiandomi al muro almeno riesco a stare in piedi e a muovere qualche passo ma non ce la faccio ancora a muovermi di molto.

Mi sono riaddormentata per l'ennesima volta ma i maniaci ora sono stati generosi. Un tozzo di pane e un bicchiere d'acqua.
Come mai non mi hanno uccisa? L'uomo con il coltello ha cambiato idea? Oppure ne ha avuta una ancora più cattiva?
Ehi...ma...che significa?
Cosa ci fa quella scritta sul muro e soprattutto che significato ha?

"Piccola Anne... Apri gli occhi...Ti prego..."

Sembra incisa nel muro...Ma non capisco come sia possibile...Perchè di nuovo i modi di mio padre? Cosa c'entra lui?
  
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