Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Ceccaaa    14/06/2016    1 recensioni
~DALL'ULTIMO CAPITOLO~
E poi quella parola, che aveva cominciato ad odiare. Corpuscontroller. Aveva un suono aspro sulla sua lingua e un profilo oscuro nella sua mente. Era l’insieme di amicizia e terrore. Una paura troppo terribile per essere vera, ma che esisteva senza il minimo dubbio. E poi, come colpita da un attimo di lucidità, un colpo al cuore: casa mia. Sono andati a casa mia. Lo sapevano. Sapevano chi era.
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Dursley, Famiglia Potter, Famiglia Weasley, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capodanno e crisi amorose

Entrarono nella piccola cucina di casa Dursley, dove numerosi piatti sporchi erano impilati al centro del tavolo, e si sentiva ancora il profumo della gustosa cena di Capodanno. Jo e Leòn si sedettero al tavolo e aspettarono che Harry parlasse.
“Avete saputo degli avvenimenti della scorsa notte?” chiese l’uomo. I ragazzi, ammutoliti, annuirono. “Penso abbiano qualche collegamento con te – indicò Jo – e Mila e Claire.” Jo deglutì: se era stata violata la sala delle profezie, tutto ciò aveva altro che qualche collegamento con loro. “Cosa… cosa hanno rubato?” chiese, non molto sicuro di volerlo sapere. “Una profezia molto antica, ci abbiamo messo quasi venti ore, ma alla fine abbiamo trovato uno spazio vuoto su uno scaffale.” Lo zio estrasse delle foto che sembravano recenti. “Sono ferme.” Osservò Leòn. “Preferiamo vedere chiaramente ciò che è rappresentato in immagini di questo tipo. Ma quello che vi deve interessare è il contenuto.”
Erano immagini di una stanza gigantesca e piena di scaffali altissimi. La prima foto rappresentava un bigliettino che diceva: Bantdracal, ora e per sempre. “Bantdracal?” chiese Leòn spaventato. Jo sgranò gli occhi. “Voi cosa ne sapete?” chiese Harry sospettoso. “Troppo. Bantdracal ha qualche collegamento con i Corpuscontroller: ma solo con i Cavalieri.” Rispose suo nipote. “Quindi ogni Corpuscontroller eccetto te.”
Il picchiettare di un becco sulla finestra gelida li distrasse. “È del servizio postale della sera.” Osservò il bruno indicando il collarino del pregiato gufo reale che entrò lasciando una busta sulle ginocchia dell’amico. “Non aspetta risposta.” Aggiunse quando l’uccello tornò a volteggiare nella notte buia.
Jo aprì la busta e lesse:
 
Caro Jo,
dopo la lettera di questa mattina pensavamo di aspettare a parlare del sogno, ma abbiamo letto il Profeta e abbiamo deciso sia più importante che tu sappia. Il posto che abbiamo sognato, a rigor di logica, è Bantdracal. Pensavamo fosse una normale prigione, ma forse è più di questo: potrebbe essere un rifugio sicuro, probabilmente Occultato o sotterraneo, in cui hanno residenza tutti i Cavalieri. Vogliamo specificare che è un posto sicuro per loro e nessun altro, visto che da quanto abbiamo sentito quella notte, non è esattamente il miglior posto dove finire per qualcuno che non è un Corpuscontroller. Secondo alcune intuizioni di Claire, i Corpuscontroller non uccidono mai le loro vittime, perché le rinchiudono là dentro, e questo spiegherebbe perché lui ha detto di non essere un assassino.
Sappiamo quanto sia pericoloso trasmettere tutte queste informazioni via gufo, e per questo pagheremo un patrimonio per affittare il miglior gufo reale del servizio postale della zona.
Ne parleremo ancora una volta a scuola, sperando che tu stia bene,
Mila e Claire
 
Jo rimase a bocca aperta di fronte a quella valanga d’informazioni. Bantdracal. Perché non ci aveva pensato lui? Era così ovvio.
“Di chi è?” chiese lo zio Harry destandolo dai suoi pensieri. “Mila e Claire.” Rispose il ragazzo cercando ancora di capire cosa lo turbasse di più: l’ovvietà di quelle informazioni o quanto fossero reali. “Posso?” il capo Auror prese la lettera e la lesse diverse volte per essere sicuro di capire ogni parola. “Lui chi?” chiese. “Il Cavaliere Misterioso.”
Harry guardò il nipote con un sopracciglio alzato, indeciso se rimproverarlo o preoccuparsi. Decise di approfondire la cosa prima di farsi illusioni e cominciò un interrogatorio lunghissimo su come sapessero di Bantdracal, come mai sapessero i pensieri del Cavaliere e domande a non finire su cosa gli facessero studiare a scuola.
Finito questo, Harry decise di spiegare ai due ragazzi a cosa portavano le numerose indagini sul caso. “Quanto abbiamo scoperto noi non è neanche lontanamente preciso quanto sapete voi, ma molte cose vanno specificate. Nel reparto profezie ce ne sono molte riguardanti i Corpuscontroller. Ne abbiamo ascoltate alcune e molte predicevano il trionfo della ‘specie’, se così si può definire. Ma molte altre lo descrivevano come uno ristabilimento dell’ordine da parte di qualcuno di molto potente, ma giusto.” I ragazzi si guardarono. Potente? “Forse voi sapete qualcosa a riguardo, in quelle molte predizione era solo poco più che accennato.”
Jo prese un gran respiro e cercò di ripetere la profezia che aveva sentito sotto la botola: “La profezia che è stata rubata parlava di una persona gentile, onesta, con la coscienza pulita. E soprattutto che non tratti male il nemico… almeno credo.” Lo zio lo guardò dall’alto al basso. “Ma cosa avete fatto in un solo quadrimestre a Hogwarts?” chiese. Jo si ricordò solo in quel momento della gran quantità di regole infrante negli ultimi mesi e di come conoscevano quella profezia. “Ehm…”
“Mancano dieci minuti a mezzanotte! Papà ha posizionato i fuochi, venite a vederli?” chiese Vernon entrando all’improvviso, e i due Serpeverde ringraziarono che non avesse bussato. “Arriviamo.” Dissero in coro, e corsero dietro al sedicenne sorridendo, ma con una grande angoscia addosso, come a essere stati scoperti a fare qualcosa di sbagliato.
“Bene, questi sono quelli non magici, mentre questi sono quelli di George. Ecco mettilo qui. Questi non sono pericolosi, dovrebbero andare bene.” Dudley stava posizionando i fuochi d’artificio aiutato da Brian. “Vuoi lanciare i fuochi George?” chiese Harry aiutandolo a trasportarne uno. “Beh, sono molto creativi e decisamente meglio dei nostri. Questo dovrebbe fare un’aquila infiammata.”
Jo e Leòn trascinarono un gigantesco petardo magico al centro del giardino e lo puntarono con la punta verso l’alto. “Wow, chissà cosa c’è dentro. A pensarci mi servirebbe una scopa nuova.” Commentò il bruno esaminando attentamente il piccolo missile. “Non ci sono le scope nei petardi. Però a volte ci sono degli animali. A me farebbe comodo un gufo.” Commentò invece Jo.
I Dursley osservavano la scena senza avvicinarsi: non si fidavano affatto di quegli strani fuochi d’artificio. “Bene, manca meno di un minuto.” Avvisò Blaise. “6 5 4 3 2 1!” i fuochi partirono e miriadi di scintille colorate riempirono il giardino. Un’enorme aquila di fuoco inseguì Brian, che cominciò a scappare ridendo.
“Auguri Leòn!” esclamò Jo dandogli una pacca sulla spalla. “Wow, quanto darei perché Mila fosse qui.” Il ragazzo aveva gli occhi sognanti e, perso nei suoi pensieri, non si accorse dell’espressione affranta di Jo. Già, anch’io. Pensò. Poi pensò che era Capodanno e si stampò un sorriso in faccia.
 
I fuochi d’artificio splendevano nel cielo e Mila e Claire li osservavano dalla grande finestra della camera della Serpeverde. A causa della febbre del giorno prima, non avevano avuto il permesso di uscire, ma comunque la vista era spettacolare. “Quello è magico!” Claire indicò un grosso serpente a sonagli che si aggirava nel cielo. Era una serata magica. Chissà se Leòn si sta divertendo. Si trovò a pensare Mila. Si ritrasse indispettita. “Che c’è?” chiese Claire guardandola interrogativa. “Claire, tu cosa pensi di me e Jo?” chiese sua sorella scendendo dal davanzale. “Che siete la coppia più improbabile mai esistita.” Rispose l’altra ridendo. “Già. E forse anche la meno possibile.” Commentò la Serpeverde sedendosi sul letto. “Mila, non è con me che devi parlarne.” Claire si sedette vicino a lei osservando ancora la finestra. “Pensi sia meglio Leòn?” “Penso di non essere pronta per una relazione.” “Forse non lo sei. Dovresti dirglielo, capirà.” Mila sospirò. Era esattamente quello che avrebbe fatto: avrebbe lasciato Jo e prima di mettersi con qualcun altro si sarebbe dovuta sentire pronta. “Vieni?” chiese Claire. “Andiamo in giardino, si vede meglio da là.” Scesero le scale e entrambe pensarono che tutto sarebbe andato bene.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Ceccaaa