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Autore: elfanika2    14/06/2016    2 recensioni
Merlino era pallido, sentiva di essere arrivato allo stremo delle sue forze, ma sapeva in cuor suo di dover continuare a lottare, anche se i nemici lo stavano accerchiando e la sua magia lo stava abbandonando, vinto dalla stanchezza. se solo fosse riuscito a farsi sentire da Artù forse avrebbe avuto una via di scampo...
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Gaius, Merlino, Morgana, Principe Artù, Uther | Coppie: Merlino/Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni, Contesto generale/vago
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Capitolo 2: Pronti, partenza e...

 

Le lacrime che gli bagnavano il viso erano arrivate in fretta ma non inaspettate, sapeva che sarebbe crollato prima o poi sotto qualche colpo. Era certo di sapere di chi si fosse innamorato il giovane principe e il solo pensiero gli straziava il cuore, ma in un certo senso lo sollevava, sapendo che poteva contare su qualcuno. Di certo la serva di Morgana, Ginevra era la donna di cui Artù si era innamorato e non poteva biasimarlo, Gwen era dolce, gentile, premurosa e amava il principe, anche se non lo avrebbe mai ammesso. Ma allora se era tutto a posto, perché il suo cuore batteva così dolorosamente?

Sapeva dov'era la sala dei banchetti ed entrò, anche se di corsa, senza essere notato. Si avvicinò a uno dei servi che gli erano più familiari, anche se non li conosceva bene, essendo il servitore del principe doveva spesso chiedere all'uno o all'altro per conto del suo padrone. Il ragazzo a cui si stava avvicinando era poco più basso di lui e mingherlino, sempre silenzioso e riservato con i capelli color fieno e gli occhi color cioccolato, che gli ricordavano con una fitta dolorosa quelli di Gwen: “ Marven, dimmi, sai se stasera il re ha intenzione di far conoscere qualche giovane donna ad Artù?”

Il ragazzo lo squadrò per un attimo e pensò che spifferarlo al servo del principe sarebbe stata una cosa un po' azzardata, visto quanto era bravo Artù a far saltare in aria i piani del padre e non voleva prendervi parte, sopratutto se Uther avesse scoperto che in parte era colpa sua. Tuttavia si sarebbe trovato in guai peggiori e molto più immediati, se il principe avesse saputo che non voleva collaborare, così annuì semplicemente senza dare spiegazioni. Merlino corse via davanti ai suoi occhi e lo vide sparire in un corridoio.

Si fermò davanti alla porta della sua stanza, aveva attraversato un corridoio addobbato e deserto dopo l'altro, senza pensare o riflettere e aveva ignorato le domande insistenti di Gaius, che gli chiedeva una spiegazione per il suo comportamento, mentre entrava nelle stanze del cerusico senza nemmeno rallentare il passo. si fermò solo quando ebbe chiuso la porta principale. Sotto lo sguardo del suo mentore, Merlino si sentì vulnerabile, ma finalmente al sicuro da occhi o orecchie indiscrete. Gaius sapeva che qualcosa turbava il ragazzo e sapeva benissimo che il giovane era appena uscito dalla stanza di Artù e come faceva sempre più spesso, con il suo totale disappunto, era sull'orlo delle lacrime per una qualche ragione e si appoggiava alla porta di legno della sua stanza, riflettendo o forse solo trattenendo le lacrime e i singhiozzi, questo il vecchio non lo sapeva. Merlino sentì la mano di Gaius appoggiata sulla sua spalla e si girò d'istinto ad abbracciarlo. Il cerusico lo strinse a se e poi lo fece sedere attorno al piccolo tavolino rotondo dove consumavano sempre la loro magra cena.

“ Ragazzo mio, cosa c'è che non va? C'entra Artù?”

Al solo nominare del principe gli occhi del ragazzo si erano riempiti di lacrime, l'uomo scosse la testa mentre capiva che non solo il principe era coinvolto, ma che era probabilmente lui la causa di questo malessere che colpiva sempre di più Merlino. Già da tempo sospettava che il suo amato figlio adottivo si fosse innamorato del principe, ma non pensava che fosse una cosa così importante per il giovane.

“ Artù si sposa, Gaius. E io devo andare ad avvertirlo. Io non sono in grado di reggere questa pressione, insomma sai che farei di tutto per proteggerlo, ma questo forse è... è troppo anche per me. Ho paura e sono incerto sul da fare, in più non so per quanto riuscirò a nascondergli i miei sentimenti, ormai l hai capito anche tu”

Gaius aveva annuito e aveva paura a parlare, non aveva il consiglio giusto e sperava solo che quello che stava per dire fosse quantomeno saggio, se non corretto.

“ Ragazzo mio, devi andare a parlare con lui, almeno per avvisarlo del matrimonio imminente. So che lui ci tiene a te, quindi capirà che hai bisogno di tempo, ma ora il tempo è proprio quello che non hai. Il banchetto inizia tra pochissimo e devi ancora finire di svolgere tutte le tue mansioni”

Nel frattempo Merlino si era asciugato il viso con la manica della giacca e anche se aveva gli occhi arrossati e un po' gonfi si sentiva meglio, per aver espresso i suoi dubbi ad alta voce. il cerusico trovava sempre le parole giuste per confortarlo e consigliarlo, così sfoderò uno dei suoi migliori, tremolanti sorrisi e corse di nuovo fuori.

 

 

Artù aspettava con ansia che il suo servitore tornasse, ma più il tempo passava, più temeva che non sarebbe rientrato affatto. Aveva visto le spalle del giovane incurvarsi alla notizia del suo imminente matrimonio e gli era sembrato, solo per un'istante che un grave peso gli fosse crollato sulle spalle e Artù temeva che il ragazzo non riuscisse a sostenerlo, anche se non sapeva di cosa si trattasse.

Aveva pensato a chiamare un altro servitore per farsi vestire, ma l'idea gli era sembrata quasi un insulto, anche se non ne capiva nemmeno lui la ragione. Aveva quindi optato per vestirsi da solo anche se non era abituato a fare certe cose da solo. Si era infilato i pantaloni e gli stivali e si stava infilando la casacca, quando Merlino fece irruzione nella sua stanza, senza bussare. Il principe era girato di spalle e non aveva sentito la porta aprirsi, quindi non vide gli occhi dello stregone diventare per un attimo del colore dell'oro, mentre con la sua magia faceva sparire i segni rossi attorno ai suoi occhi e i segni delle lacrime che gli avevano solcato il viso fino a qualche istante prima.

Merlino però si era accorto di Artù che si stava vestendo e dovette reprimere l'impulso di correre dal principe, così rimase a guardarlo in attesa che si girasse. A quanto pare però il biondo non aveva alcuna fretta e così il giovane dai capelli scuri ebbe il tempo di vedere i muscoli della schiena di Artù guizzare, sotto la pelle abbronzata e perfetta mentre si infilava la maglia e le braccia muscolose che infilava nelle maniche di stoffa. La sua spina dorsale era ben definita mentre si tirava su e lasciava che la maglietta lo coprisse, prima di voltarsi a vedere chi era. Questa scena era durata meno di mezzo minuto, ma per Merlino il tempo sembrava essersi fermato. Quando Artù lo aveva guardato negli occhi, aveva lasciato andare il respiro che non si era accorto di trattenere e si era schiarito la voce, per nascondere il tremore.

“ Artù, mi dispiace ma i tuoi sospetti erano fondati. Il re ha deciso per te una nuova consorte e credo che dovrai accettarlo stavolta”

l'espressione del principe era contrariata, stanca e anche sorpresa e delusa, come se avesse sperato fino all'ultimo di essersi sbagliato, ma ovviamente non era così.

I minuti successivi trascorsero in silenzio, mentre Merlino finiva di vestirlo in fretta, cercando di non lasciar indugiare le dita sul corpo di Artù più del necessario. Quando fu pronto e gli ebbe portato la spada, fece per allontanarsi, ma il principe lo prese per un polso. “ Merlino, io devo dirti una cosa molto, molto importante. Io....”

fu interrotto dalle guardie che gli annunciavano che il re e gli ospiti lo stavano attendendo e Artù gettò uno sguardo indeciso verso Merlino che annuì con il capo.

Artù sapeva che gli stava dicendo: va tutto bene, parleremo dopo, ora concentrati su questo.

Così il principe ereditario di Camelot si lasciò scortare nella sala del trono, desiderando di non essere intrappolato nella sua gabbia dorata, seguito dal suo fedele servo. 

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