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Autore: clif    15/06/2016    5 recensioni
Alla fine dello scorso volume, abbiamo lasciato Harry ed Heather Potter sconvolti, soli e
preoccupati.
Il loro amato padrino Sirius Black è morto, e le parole di Albus Silente sulla profezia conferma
Che lo scontro con lord Voldemort è ormai inevitabile.
Niente è più come prima: l’ultimo legame con la loro famiglia è troncato,
perfino Hogwarts non è più la dimora accogliente dei primi anni,
mentre Voldemort è più forte, crudele e disumano che mai.
Ma ciò che fa soffrire più Harry sono i suoi legami:
ormai sembra avvenuta una spaccatura netta nel rapporto tra lui ed Heather.
Eccoci giunti al penultimo capitolo della serie: ormai è giunto il momento per la giovane Potter
(ma anche per altri Serpeverde) di fare una scelta definitiva.
Sospetti e verità che non offrono risposte ma moltiplicano gli enigmi; nuovi personaggi
E nuove magie ma anche inattese rivelazioni su personaggi già noti.
Mescolando la suspense dell’indagine con la passione dell’amore adolescente,
ecco a voi la storia che vi accompagnerà nell'attesa dell’ultimo capitolo dell’intera saga.
Sequel della storia “Harry e Heather Potter_ l’ordine della fenice”
Ambientazione: 2005-2006
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Harry Potter, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Harry e Heather Potter'
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Proprio allora, con una velocità sorprendente, Heather tirò fuori la bacchetta dalla tasca e la alzò davanti a se. Al fratello gli si mozzò il respiro. Sembrava andare tutto a rallentatore. Per un attimo vide qualcosa nella sguardo della sorella. Non l’aveva mai vista così: sembrava una bestia feroce. A quel punto fu tutto molto rapido.

-AVADA KEDAVRA!- Disse Heather. Dalla sua bacchetta fuoriuscì un pulsante fascio di energia verde che investì in pieno Silente.

L’uomo, nel più completo silenzio, cadde giù dalla torre. I Mangiamorte (Bellatrix, Yaxley e Greybak) iniziarono  a gridare e a esultare.  Draco, ancora sconvolto e tremolante, venne afferrato per una spalla da Heather e trascinato per le scale, prima che qualcuno dell’Ordine potesse sopraggiungere.

Intanto Harry non aveva mosso ancora un muscolo. Era ancora sotto shock, il suo cervello non riusciva ancora ad assimilare ciò che era appena successo. Doveva essere un incubo. Un illusione. Non c’era altra spiegazione. Heather non poteva aver fatto ciò che aveva appena visto. Non riusciva a crederlo.

-Non dire sciocchezze! Certo che hai scelta! Tu pensi di aver perso ogni motivazione, ma non è così. Lo so bene come ti senti, anch’io ho amato una nata babban…- Disse il professore di difesa contro le arti oscure, ma Malfoy lo interruppe con un ringhio irato. Harry era sempre più confuso: di cosa diavolo stavano parlando?

-In ogni caso non voglio aiuto, non da lei- Disse lo studente, in un inaspettato scatto di coraggio. Sembrava turbato da ciò che il professore gli stava dicendo prima, e voleva distoglierne l’attenzione. Piton scosse la testa. Quel ragazzo era testardo quasi come un Grifondoro. Ma, in ogni caso, non era un problema suo.

-Non è necessario che tu ti fidi di me. Abbiamo anche un altro aiuto dentro alle mura del castello: un alleato inaspettato. Qualcuno vicino ai nostri nemici. Qualcuno che ne Silente, ne il nostro caro signor Potter potrebbe mai anche solo immaginare- Disse l’uomo vestito di nero. A quelle parole, Harry non potè fare a meno di rimanere allibito: di chi stavano parlando?

In quell’occasione Piton e Malfoy avevano parlato di un infiltrato. Finalmente, dopo un minuto, il ragazzo sopravvissuto riuscì ad uscire almeno parzialmente dal suo stato comatoso. Con le gambe tremanti uscì dal suo nascondiglio e si avvicinò al balconcino della torre. Doveva guardare giù e assicurarsi che non fosse tutto un terribile incubo.

Con il volto pallido e grondante di sudore, deglutì a vuoto, sentiva un peso all’altezza del petto, e si affacciò giù. Gli ci vollero alcuni secondi per rendersi conto di ciò che era successo: Draco Malfoy aveva raggiunto la cima della torre e aveva puntato la bacchetta contro un Silente moribondo, i Mangiamorte li avevano raggiunti, seguiti subito dopo da Heather e… Heather aveva ucciso Silente.

-HEATHER!- Un urlo selvaggio e disperato si espanse per tutta la torre, prima che i ragazzo sopravvissuto si accasciasse a terra. Intanto nei piani inferiori si stava scatenando l’inferno. Minerva McGranitt si era messa a combattere contro Bellatrix Lestrange, la professoressa Sprite e Remus badavano a Greybak, mentre Piton (schieratosi con i Mangiamorte per ordine di Silente) stava lottando contro Kingsley e Bill Weasley.

In mezzo a tutto quel trambusto, nessuno si era accorto di due figure che correvano verso il portone del castello: Heather stava correndo fuori dalla barriera anti smaterializzazione, trascinando un ancora scioccato Draco Malfoy. Proprio quando furono a pochi metri dal portone, però, si ritrovarono una Serpeverde di loro conoscenza.

-Astoria!- Esclamò Malfoy. La sua voce continuava a tremare: non sapeva se essere terrorizzato più per se stesso o per la ragazza che aveva lasciato svenuta in mezzo a tutto quel casino. Ormai non sapeva più cosa pensare, voleva solamente addormentarsi e risvegliarsi il giorno dopo, scoprendo che quello appena successo era solo un brutto sogno.

-Draco!... Heather!... Cosa diavolo sta succedendo?!... ho trovato la Granger svenuta nella nostra sala comune, e poi questo casino!- Cominciò ad esclamare la giovane Serpeverde. Draco sobbalzò, sentendo quelle parole. Mandando al diavolo la prudenza, fece per chiederle se la Grifona stesse bene, ma Heather non gliene diede il tempo.

Con un rapido movimento del polso, tirò fuori la bacchetta e fece partire uno schiantesimo contro la compagna più giovane. Astoria non ebbe il tempo di capire neanche cosa stesse succedendo, che si ritrovò svenuta contro uno dei muri. Draco boccheggiò appena, prima di girarsi furente verso di Heather, che intanto si stava dirigendo verso l’uscita.

-Perché l’hai schiantata?- Gli domandò, con voce furente. Almeno aveva smesso di tremare e respirare a fatica. Heather però non gli rispose: avevano i secondi contati e dovevano uscire da lì il più in fretta possibile. Non avevano tempo da perdere a  parlare, perciò era stata obbligata a zittire Astoria il più in fretta possibile.

I due si diressero per il cortile del castello, ma quando furono ad una decina di metri dall’esterno delle barriere anti materializzazione (proprio accanto alla capanna di Hagrid) un Sectusempra sfiorò la guancia sinistra di Heather. Un lieve fiotto di sangue fuoriuscì dal taglio e andò a macchiare la sua divisa. La ragazza non ebbe bisogno di voltarsi per capire chi fosse.

A pochi metri dai due Serpeverde, uno sconvolto Harry Potter teneva la bacchetta alzata contro di loro. I suoi occhi erano spiritati, il volto pallido, e il respiro affannato: sembrava un folle. Il suo sguardo saettò velocemente sulla sorella e poi sull’altro compagno. Heather fece segno a Draco di andarsene e lui, cercando di non farsi notare, si diresse fuori dal giardino del castello.

Ma Harry non lo notò neanche. Con uno sguardo tra il folle e il disperato era completamente concentrato su di Heather. Cominciò a lanciarle i più terribili incantesimi, dal Sectusempra alla maledizione Cruciatus. La ragazza però, senza scomporsi minimamente, li parò tutti e poi con un incantesimo di disarmo gli fece volare via la bacchetta.

Anche lo sguardo di Harry era strano. era invaso dalla furia più nera, ma le sue pupille erano anche dilatate: era palesemente sotto shock. Aver visto la sorella uccidere Silente lo aveva sconvolto. Si era avventato su di lei, nel disperato tentativo di non pensare a nulla. Sfogandosi totalmente sul duello gli avrebbe impedito di soffermarsi pienamente su ciò che era successo: ragionare a mente lucida che la sorella avesse fatto quello, sarebbe stato un dolore insopportabile.

Fece per voltarsi, ormai convinta che senza bacchetta non potesse fare molto, quando un ruggito attirò la sua attenzione. Si girò nuovamente verso il fratello e faticò a mantenere la sua solita espressione priva di emozioni, di fronte a quella vista. Il corpo di Harry stava crescendo ad una velocità spaventosa.

Dopo essersi riverso al suolo, le sue zampe si trasformarono in artigli, il suo volto assunse la forma di un grosso muso feroce e dalla sua schiena spuntarono due enormi e maestose ali. Di fronte a quella vista, neanche Heather riuscì a trattenere una piccola smorfia di stupore: Harry si era appena trasformato in un enorme, quasi dieci metri, e possente Grifone. 
  
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