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Autore: magia    15/04/2009    19 recensioni
E' un'altra torrida estate a Privet Drive e Harry, con i suoi complicati sedici anni, si sta preparando ad affrontare un nuovo anno ad Hogwarts. In un'età dove tutto è difficile da capire e da riconoscere, strani cambiamenti lo turbano... Cambiamenti che scopre in sè e nei suoi amici. Harry si sentirà combattuto tra l'amore e l'amicizia, diviso tra il bene e il male... al di là della ragione!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Al di là della ragione

 

Ciao a tutti…

Allora, la premessa è che vi devo fare le mie scuse… profonde, sincere e SENZA FINE!!!

Mi dispiace, mi dispiace da morire per questo ritardo, ma ahimè la vita è strana, meravigliosa e ancora una volta mi ha assorbito in cose complicate, portandomi via un sacco di tempo, che ho dovuto purtroppo sottrarre al mio piacere più grande, ovvero scrivere!

Insomma, tutto questo per dirvi che, nonostante siano mesi che non aggiorno, lentamente ho concluso anche questo capitolo… che spero vi piaccia!

AAARGHHH!!!!!!!!!!  Sono letteralmente terrorizzata all’idea di non trovare più nessun lettore….

Me tapina triste ed infelice!

Spero di cuore che non mi abbiate abbandonato del tutto, e di ritrovarvi in tanti ed affettuosi come siete sempre stati fino ad oggi.

Un abbraccio a tutti e i ringraziamenti doverosi li troverete a fine capitolo!

Vi aspetto e dedico a tutti voi il capitolo!

Baci Magia

 

- 22 -

"La paura di Hermione"

 

 

Hermione uscì dall'aula di Difesa Contro le Arti Oscure reggendosi a fatica sulle gambe tremanti, finché, una volta fuori, iniziò a correre disperatamente.

Un nodo amaro le stringeva la gola, impedendole di urlare come avrebbe voluto. Le raffiche di domande della Keen continuavano a bersagliare la sua testa senza tregua.

 

Scosse il capo per allontanare quella voce melodiosa e crudele allo stesso tempo, e si mise a correre più veloce. 

Com'era stato possibile? Perché non era riuscita ad aprire bocca, durante la lezione?

 

Inspiegabilmente, notò che più si allontanava dalla classe di Difesa, più quel senso di oppressione l'abbandonava.

 

Si fermò solo quando raggiunse il punto più lontano del lago e finalmente poté liberare quelle lacrime amare che le bruciavano gli occhi.

 

"Io le sapevo, quelle risposte!" singhiozzò a voce alta, disperata.

 

Si accovacciò a terra, raccogliendo le gambe al petto. Nascose il viso, coprendosi la testa con le braccia, e lasciò scorrere le lacrime per un tempo infinito.

 

Appena finita la lezione, Harry corse in Sala Comune. Si sentiva fremere come se avesse avuto il fuoco sotto i piedi e mentre saliva le scale due gradini alla volta, imprecava tra sé e sé, tentando di dar sfogo all'ira che provava.

 

Come aveva potuto, Isabel, mortificare Hermione in quel modo?!  Si sentiva ribollire di rabbia e d'impotenza, e si diede per la millesima volta dell'idiota per aver commesso l'errore di oltrepassato i confini con lei… facendo dimenticare ad entrambi i rispettivi ruoli. 

 

Isabel era gelosa!  Follemente gelosa!

Gelosa al punto d'andare contro i doveri di educatrice, ed usare il proprio potere per vendicarsi e punire un'ignara Hermione.

 

Arrivò nella Sala Comune col fiatone, sperando di trovare la sua ragazza lì, ma di lei purtroppo non c'era traccia.  Chiese in giro se qualcuno l'avesse vista, ma Hermione si era allontanata quando le lezioni erano ancora in corso, per cui nessuno seppe dargli indicazioni.

 

Stava percorrendo per l'ennesima volta il corridoio dove si trovava l'Aula di Rune Antiche, dove lei avrebbe dovuto iniziare la lezione successiva, quando si sentì sfiorare un braccio.

Si voltò, speranzoso di incontrare gli occhi nocciola della sua amata, ma rimase completamente spiazzato quando incrociò, invece, gli occhi intensamente blu di Isabel.

 

"Oh…!"  gemette, deluso.

 

"Harry…"  mormorò la ragazza con voce debole e con lo sguardo disperato.

 

Harry cercò di dominare la sua ira: "Mi scusi, professoressa, ma vado di fretta!", soffiò con rabbia ed infastidito, muovendo un passo.

 

"Ti prego…  ti scongiuro, Harry! Io deve parlare con te!" lo implorò, trattenendolo per un braccio. Harry guardò la sua mano, candida ed affusolata, e si sentì a disagio. Indietreggiò e, cercando di ignorarla, le voltò le spalle. Si era allontanato di appena un metro, quando riconobbe il suono di un singhiozzo. Si immobilizzò e, a malincuore, tornò a voltarsi.

 

Isabel si era coperta il volto con entrambe le mani, e le sue spalle erano scosse dal pianto. Due ragazzine del terzo anno li videro e sgranarono gli occhi di fronte a quella scena: Harry Potter che stava facendo piangere la professoressa più carina e dolce della scuola!! 

 

Quando passarono al loro fianco, Harry sentì distintamente il commento: "Potter è veramente senza vergogna!  Si è messo con la Granger… e fa ancora lo stupido con la professoressa Keen! Roba da non credere! Che screanzato, che faccia tosta!"

 

Lo accusarono rivolgendogli uno sguardo severo e carico di rimprovero, scuotendo la testa indignate.

 

Harry, pieno d'imbarazzo, si avvicinò all'insegnante e le sussurrò tra i denti: "Per…favore! La smetta di dare spettacolo e si calmi!"

 

Ma lei, con le lacrime che le rigavano il viso, lo supplicò angosciata: "Perché tu fare così! Io chiedere a te solo di parlare…!" 

 

Un'altra coppia di studenti li vide e rimasero perplessi di fronte a quella scena. Harry, pur di togliersi da quella situazione, si decise ad assecondarla. Senza traccia di gentilezza, la prese per un gomito e la condusse un po' più in disparte: "E va bene!", cedette, teso, "Si può sapere cosa…  vuole dirmi, professoressa?"

 

Nello sguardo di Isabel per un attimo passò un lampo di collera. Poi parve imporsi dell'autocontrollo e distese i suoi lineamenti in un sorriso. Si asciugò il viso col dorso della mano, ricordandogli una bambina indifesa, e lo guardò con occhi dolcissimi.

 

Harry ne rimase leggermente turbato: si era scordato di quanto potesse essere bella!

 

"Io non capire questo tuo atteggiamento, Harry. Perché ti comporti in qvuesto modo con me?" Allungò nuovamente la sua mano, fino a sfiorarlo, e quel semplice contatto bruciò come fuoco vivo sulla sua pelle.

 

"Non mi comporto in nessun modo…" rispose con voce bassa, turbato da quella mano che lo teneva stretto.

 

"Allora tu non avrai problemi a parlare con me, no…?" sussurrò artigliandolo ancora più forte.

 

*

 

Hermione era ancora con le gambe raccolte al petto, quando l'immagine di Harry e della professoressa Keen  la colpì inaspettatamente, come una scudisciata.

 

Spalancò gli occhi, sorpresa e stupita. Cosa… che cos'era quella visione?

 

Forse aveva pianto troppo, e ora i suoi occhi stanchi le stavano giocando un brutto scherzo? Si portò le mani sulla faccia, sfregandosela leggermente. Ma nel momento esatto in cui richiuse gli occhi, quell'immagine si fece ancora vivida nella sua mente, come se stesse assistendo alla scena a pochi centimetri di distanza da loro.

 

Harry e la Keen erano in un corridoio ed Hermione li vide camminare piano, vicini, senza parlare. Proseguirono per un po', finché  si ritrovarono di fronte alla porta della stanza dell'insegnante. Isabel, facendo un sorriso malizioso, invitò Harry ad entrare e lui, dopo un breve tentennamento, la seguì all'interno.

 

Hermione riaprì gli occhi, disorientata. Cosa stava succedendo? Perché Harry era insieme a lei? Perché era entrato nella stanza della professoressa? Perché all'improvviso le era apparsa la loro immagine?

 

Si raddrizzò leggermente sull'erba, impaurita e disturbata da quella situazione. Sbatté gli occhi un paio di volte e si passò una mano sulla fronte, cercando di tornare in sé, ma la scena continuò.

 

Harry guardò la stanza familiare di Isabel e corrugò la fronte, confuso: "Perché siamo qui...?"

 

"Ohm… non preoccuparti. Io avere fatto solo perché così noi essere più a nostro agio."

 

"No, Isab… Professoressa! Non posso… e non voglio restare qui!" disse stringendo i pugni.

 

Gli occhi della ragazza si fecero tristi: "Perché? Perché tu non chiamare più me Isabel…?"

 

"Perché è sbagliato!"

 

"No che non lo è!  Almeno… prima non lo era…"

 

"Prof…"

 

"Non volere essere chiamata così da te!", urlò Isabel. " Io non essere professoressa, per te!"

 

Harry scosse la testa, stanco: "La prego.."

 

"No! Perché tu non capire…?" gli andò più vicino, con gli occhi lucidi ed uno sguardo meravigliosamente dolce. Si portò le mani ai capelli, che erano raccolti in una morbida acconciatura e, togliendo alcune forcine, li liberò sciogliendoli e facendoli ricadere lungo la schiena.

 

Era… bellissima! Questo non si poteva negare. La carica di sensualità che l'insegnante trasmetteva era qualcosa di unico, ed era praticamente impossibile resisterle.

 

E Harry… Harry sembrava non riuscire a toglierle gli occhi di dosso.

 

Hermione, nella sua 'visione ad occhi aperti', la vide arrossire sotto lo sguardo del suo ragazzo, che poco dopo le chiese: "Cosa voleva dirmi? Perché mi ha portato qui?"

 

"Io non risponderò, se tu non chiamare me Isabel!"

 

Lui sembrò lottare con se stesso per un po', finché, abbassando le spalle, cedette alla sua richiesta: "E va bene… Cosa volevi dirmi, Isabel…?"

 

Hermione sentì una stilettata al cuore.

 

Lei sorrise, dolcissima… stupenda. E, cogliendolo di sorpresa, s'inginocchiò ai suoi piedi. Harry la guardò sbalordito: "C-cosa… fai?"

 

Isabel gli abbracciò le gambe, appoggiandovi il viso, stringendolo con passione e tremando di sofferenza.

 

"Harry, io chiedo scusa se ho fatto qvualcosa che avere offeso te… Mi dispiace!"

 

Il mago era visibilmente in difficoltà ed Hermione sentì il proprio stomaco rivoltarsi come un calzino.

 

"Io chiedere scusa! Ma ti prego… non farmi questo! Tu non evitare me così! Io…  ti amo! Ti amo con tutta me stessa! Farei qualsiasi cosa, per te…" lo strinse ancora più forte.

 

Harry era a disagio, confuso e turbato da quel comportamento, come se provasse pena per lei. Si chinò, afferrandola per le spalle, e l'aiutò ad alzarsi: "Isabel, per favore! Non fare così… Questo non ci aiuta!" Senza fatica la tirò su, ritrovandosela addosso.

 

"Harry, dimmi…? Qvualsiasi cosa tu volere, io te la posso dare! Io essere disperata, senza di te! Mi manchi… Io avere bisogno, di te! Ti prego… ti scongiuro!!" gli accarezzò dolcemente il viso, e la fermezza di Harry sembrò vacillare leggermente.

 

Era semplicemente meravigliosa…  Il suo sguardo lo stava ipnotizzando.

 

Hermione si sollevò faticosamente da terra, con le gambe tremanti ed una mano stretta al petto, come se all'improvviso sentisse un dolore insopportabile!

Perché Harry si comportava con tutta quella confidenza con la professoressa? Che cosa significavano quelle parole?!   Aveva sentito bene?  Aveva parlato di  Amore….?!  Aveva detto che lui le…  mancava?!   E da quando erano entrati in gioco i… sentimenti? 

No! Non poteva essere!

Doveva esserci un errore!

 

Ma allora perché Harry non usciva immediatamente da quella stanza? Si muoveva con troppa familiarità, lì dentro!

Come poteva permetterle di… parlargli in quel modo, di toccarlo, in quel modo?

Perché non l'allontanava?  Perché non se ne andava da quel posto?

Perché non le gridava che era stata perfida e senza cuore con lei?

Perché Harry non la difendeva?

 

La mano di Isabel scivolò dalla sua guancia al collo, e dal collo alle spalle, e poi la carezza si fece esigente quando gli toccò il torace.

 

Hermione poteva sentire il respiro di Harry farsi più veloce.

Chiuse gli occhi, tappandosi le orecchie.

 

Mio Dio!  La ama…  la ama?!

 

La voce di Isabel, calda e suadente, era dolce ed ipnotica come il canto di una sirena: "Harry… io sapere quello che tu provare per me. Non devi più tentare di nasconderlo… è inutile. Così tu fare solo del male a te, a me…. E anche a tua amica…"

 

La ragazza fece scendere la mano verso il basso, rendendo la carezza una dolce danza sul suo corpo, sulla schiena, sui reni, e poi più giù.

 

Hermione notò un iniziale tentativo da parte di Harry di opporre resistenza, ma era visibilmente in balia della sua forza seduttrice.

 

Isabel raccolse la sua mano e se la portò sul seno, gemendo di un piacere finalmente liberato.

 

"Is-Isabel ! Cosa… stai facendo?! Isabel… ti prego! Lasc…" ma a quel punto la morbida bocca della ragazza gli impedì di finire la frase. Harry tentò ancora di ribellarsi, ma le labbra di Isabel, esperte e sensuali, bloccarono ogni tentativo di resistenza, facendolo rinunciare irrimediabilmente.

 

Hermione sgranò gli occhi, incredula a ciò a cui stava assistendo, sconvolta e piena d'angoscia.

 

"Harry…!!" gemette disperata.

 

Ma lui, ignaro di quel tormento, iniziò a baciarla con un trasporto nuovo e irrazionale e a muovere le mani sul suo corpo in languide carezze.

 

Ben presto si ritrovarono sul divano, Harry sdraiato sopra di lei, che gemeva vittoriosa di quegli istanti rubati.

 

Un nuovo senso di angoscia si impossessò del cuore di Hermione, schiacciandolo crudelmente tra dita fredde e malvagie. Gemette, portandosi una mano sul petto. Santo cielo! Harry era completamente in balia della professoressa Keen e ricambiava i suoi baci, come se si fosse improvvisamente dimenticato di lei!

 

Oh mio Dio! Ma cosa sta succedendo? E' un incubo!

 

Harry era incollato al corpo della sua insegnante, continuava a baciarla con passione, e con una mano infilata sotto la gonna, le accarezzò una gamba.

 

"Harry…  ti amo… ti amo!" sussurrò Isabel con sentimento.

 

Harry, accaldato e col fiato corto, ansimò: "Lo so, Isabel… e per quanto io tenti di nasconderlo a me stesso… anch'io ti amo!"

 

Hermione sbarrò gli occhi, esterrefatta. Poi, portandosi una mano alla bocca, li richiuse con forza, tentando inutilmente di sottrarsi a quella scena che la stava facendo impazzire di dolore. Si ritrovava ad assistere impotente a quelle immagini nitide, chiare… impossibili!  Non poteva essere vero… non poteva essere Harry, quello!

Non il suo Harry!

 

"Aahh!!" gridò portandosi le mani alla testa, scuotendola forte ed alzandosi da terra.

 

*

 

In quello stesso istante, nel corridoio trafficato dal via vai dei ragazzi che andavano a lezione, Harry riuscì a sottrarsi con fatica da quegli artigli che sembravano essere una morsa, e nel momento esatto in cui cessò il contatto, le immagini che stavano distruggendo il cuore di Hermione, s'interruppero.

Quella vicinanza non era durata che qualche secondo, ma Harry aveva potuto percepire tutta la potenza della sua magia bruciargli la pelle in modo intenso e violento.

"Cosa sta facendo?!" ringhiò Harry a denti stretti, fiutando che c'era qualcosa che non andava.

 

Il suo sorriso in apparenza dolce, ma che in realtà celava un ghigno vittorioso, si allargò in una smorfia di finta indifferenza: "Io…? Proprio niente…"

 

"CHE COSA HA FATTO?!" chiese Harry a voce più alta, incurante delle persone che passavano lì vicino.

 

"Io… non avere fatto nulla!"

 

"Perché ho la sensazione che non sia affatto così, allora?"

 

"Io non sapere cosa stai dicendo!"

 

Il sangue di Harry ribolliva, come se lo stesse avvisando del pericolo, e dovette compiere uno sforzo notevole per cercare di mantenere il controllo. "Ha fatto del male a Hermione?", le chiese scandendo lentamente le parole.

 

La ragazza strinse le labbra, rifiutandosi di parlare.

 

"Glielo dico per l'ultima volta: deve lasciare in pace Hermione! Sono stato chiaro!"

 

Isabel cercò di  toccarlo ancora, guardarlo con occhi addolorati e pietosi: "Harry… tu mi ami! Io lo so!" gemette disperata.

 

"No, dannazione! Non è così!!" rispose allontanandola da sé e facendola quasi andare a sbattere contro una porta di legno. "Possibile che non capisca? E'… sbagliato!" Strinse i pugni ed imprecò a denti stretti. "Maledizione!! Sono mortificato per quello che è successo all'inizio d'anno. Non volevo causarle dolore o illuderla in nessun modo!  Ma giuro su Dio che amo Hermione! Lei è… L'UNICA! La sola che io abbia mai amato, e che amerò per sempre!"

 

Isabel, affondò le unghie nel legno alle sue spalle, graffiandolo con apparente facilità.

Poi respirò per riprendere il controllo e si scostò una ciocca di capelli dal viso.

Lo guardò con occhi pieni di passione e desiderio, tentando inutilmente di  sedurlo.

 

 Harry scosse la testa, provando davvero pena per lei.

 

'Non servirà a niente…'     le disse col pensiero.

 

Lei raddrizzò le spalle, assumendo un'espressione tutt'altro che amichevole.

 

"Le chiedo solo di lasciare stare Hermione…"

 

"Io non ho fatto niente!" sentenziò, accigliata. "E poi…. tua amica  essere solo una incapace, sciocca e debole!"

 

"Non è certo umiliandola in classe che otterrà la sua rivincita! E non è così che avrà il mio rispetto!"

 

"Io non sapere di cosa tu parlare!" ripeté per l'ennesima volta Isabel stringendo gli occhi.

 

"Sarà meglio che sia davvero così! Se noto ancora qualcosa di strano intorno a lei, le garantisco che poi dovrà fare i conti con me!"

 

Harry si rese conto di stringere i pugni e, lanciandole un ultimo sguardo severo e preoccupato, cercò di ricomporsi e si allontanò.

 

Iniziò a correre non appena ebbe svoltato l'angolo, con un solo, unico pensiero fisso: trovare Hermione!

Infischiandosene della lezione di Erbologia, perlustrò senza risultato la Sala Comune,  e a quel punto si decise a cercarla nel giardino.

 

Fu quasi per caso che la vide correre lungo il lago, con le mani sul viso. La intercettò sbarrandole la strada e fermando la sua corsa: era spaventata e tremante.

 

"Oh Dio, Hermione! Finalmente!"

 

Lei lo guardò con quei suoi occhioni grandi e sinceri, che si riempirono immediatamente di panico e rancore.

 

"Amore…" gemette nel vederla ridotta così.

 

Lei corrugò la fronte e, presa dall'istinto battagliero che non l'abbandonava mai, iniziò a bersagliarlo di pugni.

 

Harry ne rimase stupito e cercò di afferrarle i polsi per fermarla: "Ahi !! Ma… cosa… fai…?"

 

"Aahh…!  NON MI TOCCARE!!"  gridò lei colpendolo forte sul viso.

 

"Merd… Hermione! Calmati!"

 

Ma nonostante i suoi tentativi, Hermione riuscì a liberarsi e prese a correre a testa bassa. Harry ci mise un attimo a raggiungerla e riuscì a bloccarla, afferrandola per la vita.

 

"Aaahh! Lasciami! Ti odio! Ma come… come hai potuto?!" singhiozzò.

 

"Hermione, santo cielo, ma che ti prende?"

 

"Cosa mi prende, eh?" gridò lei, offesa, cercando di colpirlo ancora.

 

"Hermione ti prego, calmati!" gemette a fatica, schivando uno schiaffo.

 

"Calmarmi? Dimmi dov'eri?! Eh…?"

 

Harry sentì un brivido freddo percorrergli la schiena. Quella reazione di Hermione non aveva senso.

 

"DIMMELO!!"

 

"Io stavo… cercando te!"

 

"Ah sì? Nella stanza della Keen?" urlò con le lacrime agli occhi.

 

Ma cosa diavolo stava dicendo?

 

"Hermione, si può sapere di cosa stai parlando?"

 

"Sto dicendo che sei un bugiardo ipocrita!"

 

"Perché dici questo…?"

 

Poi la paura si insinuò lentamente dentro di lui.  Cosa aveva fatto Isabel a Hermione? Non lo sapeva, ma di una cosa era certo: non era nulla di buono!

Isabel era una donna ferita ed arrabbiata e lui, purtroppo, era facilmente ricattabile per via della breve relazione che c'era stata tra loro.

 

Qualcosa, forse il suo istinto, o forse i suo poteri resi ora più forti, lo misero in guardia. Cercò di deglutire per prendere tempo.   E   adesso… ?

 

Si passò una mano tra i capelli.  Era molto semplice:  Adesso era arrivato il momento di dirle la verità.   Hermione era la sua ragazza… e non le avrebbe mai  più nascosto nulla!

 

"Hermione, adesso cerca di ascoltarmi, ti prego…"

 

"Io non voglio ascoltarti!  Non voglio che mi tocchi! E non voglio più restare qui! Non dopo quello che ho visto!"

 

Ecco! Lo sapeva…

 

"Cosa… che cosa hai visto, esattamente?"

 

"NON FARE FINTA DI NON SAPERLO!"  Altro schiaffo bruciante sul viso.

 

"Porc… Ti vuoi calmare?! Hermione, dimmi cos'hai visto!"

 

"Oh… e hai il coraggio di chiedermelo? Tu lo sai molto bene, non è vero?! Ma certo che lo sai, dal momento che eri con…  con… quella specie d'insegnante!!"

 

Improvvisamente ad Harry fu subito tutto chiaro: Isabel, oltre a manipolare la  sua testa, era riuscita a penetrare anche quella di Hermione, facendole chissà quale tipo d'incantesimo.

 

Buttò fuori l'aria, esasperato.

 

"Merda!  Non sai cosa avrei dato per risparmiartelo…"

 

Hermione sgranò ancora di più gli occhi: "ALLORA E' VERO!!" gridò. "Tu… tu l'hai baciata?! Le sei saltato addosso!! Dio! Non posso crederci!"

 

"Oh, calmati, ti prego! Hermione io, non so… non so che cosa hai visto! Ma ti assicuro che lei lo ha fatto apposta!"

 

Hermione tremava come una foglia e scuoteva la testa, ferita ed incredula.

 

Harry non resistette nel vederla così e la prese tra le braccia, stringendola forte al petto e cullandola come fosse una bambina.

 

Lei cercò di liberarsi dalla sua stretta, ma era impossibile sfuggire a quella morsa e, iniziando a singhiozzare, si arrese a quel calore tanto confortevole.

"Ti prego, Harry… dimmi che cosa sta succedendo…"

 

Harry continuò ad accarezzarla con dolcezza, per calmarla, e lentamente la condusse in un angolo tranquillo. La fece sedere a terra e le si inginocchiò di fronte, prendendole il viso tra le mani.

 

"…Ti devi fidare di me, adesso, ok?"

 

Hermione chiuse gli occhi, facendo scivolare sulla guancia un'altra lacrima di dolore.

 

Harry insistette, scuotendola con dolce fermezza e piantando gli occhi nei suoi: "Hermione, sei TU quella che amo! Non devi dimenticarlo mai, MAI! Non volevo darti anche questo dolore, ma è giusto che tu sappia tutto…"

 

Hermione si allarmò a quelle parole e lo guardò con occhi terrorizzati. Harry l'accarezzò nel modo più dolce e rassicurante che conosceva, e decise di mettersi a nudo, raccontandole tutto dal principio.

Trasse un profondo respiro e le rivolse uno sguardo carico d'amore.

 

"E'… complicato cercare di spiegare, ma farò tutto il possibile per essere sincero con te."  Prese un altro po' d'aria, sapendo che quello che stava per dire l'avrebbe ferita, ma sapendo altrettanto bene che nasconderle la verità non sarebbe servito a nulla. Anzi, cosa ancora peggiore, Isabel avrebbe potuto approfittarne.

 

"La scorsa estate, quando ho capito d'amarti, si può dire che il mio mondo ha iniziato ad andare al contrario. Tutte quelle che erano le mie certezze, sono sembrate crollarmi addosso all'improvviso: tu, che fino a poco prima, eri la mia migliore amica… ti sei improvvisamente trasformata in una persona che… ehm, sì, desideravo e bramavo con tutte le mie forze. Ti ho già detto quanto io abbia faticato ad ammetterlo anche con me stesso…"  l'emozione gli giocò un brutto scherzo, facendolo arrossire contro la sua volontà. " E quando sono finalmente riuscito a guardare in faccia la realtà… ho scoperto di essere follemente geloso del mio migliore amico, Ron, solo perché lui provava i miei stessi sentimenti per te e aveva avuto il coraggio di confessarteli per primo." Abbassò gli occhi, vergognandosi ancora per i pensieri omicidi che aveva fatto su di lui.

 

"Hermione, io… all'inizio non capivo cosa stesse succedendo, ma ero distrutto…. Tu mi avevi voltato le spalle, avevi scelto Ron, e lui mi aveva abbandonato. Mi sono sentito 'tradito' da parte di entrambi… e poi…"  Fece un'altra pausa e si rese conto di aver serrato i denti. Era difficile confessarle qualcosa di cui si vergognava tanto.

 

"E in quel periodo di confusione totale e di ostilità che provavo nei confronti di chiunque… c'è stata una persona che prontamente mi ha teso la mano." Risollevò lo sguardo: "E questa persona è Isabel."

 

Hermione tremò leggermente a quel nome, sentendo l'amaro in bocca.

 

Merda! Qui arrivava la parte più difficile.

 

Deglutì a fatica: " Ecco… io mi sentivo solo, incompreso, abbandonato! Ed ero furioso con te e Ron, per questo… Me ne vergogno, ma credo di essere arrivato persino ad odiarvi!"

Hermione ascoltava sofferente e triste, ma attenta.

 

"In quel momento Isabel ha saputo cogliere la mia debolezza, ed è stata abile ad esercitare tutto il suo magnetismo: aveva un fascino irresistibile, per me! Non voglio passare per vittima, per carità! Ero… quasi consapevole di quello che facevo, solo che… oh, Hermione! Te lo giuro… Non so se era un modo per attirare la tua attenzione, o se era per ripicca, ma ne ero affascinato in modo strano. Era così… carismatica! Lei sembrava l'unica in grado di capirmi, in quel momento."

 

Provò a guardarla negli occhi, e si accorse che erano lucidi di lacrime e dolore. Hermione sapeva perfettamente a cosa si riferiva. Come aghi crudeli che le torturavano il corpo, ricordava il dolore che aveva provato ogni volta che li aveva visti insieme, al fastidio che aveva sentito per la loro complicità quasi ossessiva, all'offesa che aveva subìto per la loro attrazione nociva.

 

"Io e Isabel… siamo stati… molto vicini."  Sussurrò piano Harry, e vide  Hermione chiudere gli occhi e trattenere il respiro. "Oh Dio! Non voglio farti altro male, ma quello che voglio dirti è che purtroppo sono stato un debole, ho ceduto alla sua bellezza e ho saputo solo seguire il mio corpo."

 

Hermione aveva ancora negli occhi il ricordo del bacio al quale aveva assistito, aveva nelle orecchie le voci dei suoi compagni che malignavano sulla loro presunta relazione, e i suoi sensi ancora bruciavano di sofferenza per quello.

 

"Mi dispiace, amore! Mi dispiace…"

 

Hermione scosse la testa, imponendosi di non piangere, e cercando in qualche modo di assimilare quello che Harry le stava dicendo. Si stava sforzando di dirle tutta la verità, compresa la parte più difficile. Le stava aprendo il suo cuore, confessandole la propria debolezza e ciò che aveva provato.

Infondo, anche lei aveva le sue colpe.

Non immaginando minimamente che lui l'amasse, non si era resa conto del male che gli aveva causato mettendosi insieme a Ron.

 

"Harry… anche a me dispiace… Io non avevo idea di ciò che provavi per me! L'ultima cosa che pensavo, era che tu potessi amarmi!"

 

Lui allungò una mano e le sistemò con dolcezza infinita una ciocca di capelli dietro l'orecchio: "Sono stato un folle a non accorgermene prima…  E sono stato un meschino a credere che Isabel ti potesse in qualche modo sostituire!"  Si chinò su di lei, posandole delicatamente le labbra sulla bocca.

Hermione si lasciò sfuggire un sospiro e Harry proseguì.

 

"Isabel mi adulava… diceva che ero speciale, come lei. Che solo lei poteva capirmi perché sapeva cosa significasse essere diversi. Diceva che io ero l'unico che poteva raggiungere il suo grado di bravura con la lettura della mente, con l'utilizzo di incantesimi non verbali potentissimi e che solo pochi conoscevano. Era come se… se volesse circuirmi, e per un po' c'è riuscita", confessò buttando fuori tutto il suo rimorso. "Quando ero solo con lei, mi sentivo diverso… come se ci fosse un Harry nuovo e ribelle, più forte, più cattivo e più consapevole delle proprie capacità, capace di farle venire fuori. Questa cosa all'inizio mi ha affascinato… ma poi ha iniziato a farmi paura."


Hermione si commosse nel vederlo così triste e tormentato.

 

"Credo che Isabel, poco fa, ti abbia trasmesso una 'visione' di qualcosa che in realtà costruiva lei con il pensiero… E' bravissima in questo! Ma giuro su Dio che nulla di ciò che hai visto corrisponde al vero!"

 

"Oh, Harry!" Hermione allungò una mano, facendogli una delicata carezza. "Ora non ho più dubbi! Mi basta guardarti negli occhi, per crederti…"

 

Harry fu sovrastato da un'ondata d'amore puro per quella ragazza che, ancora una volta, gli dimostrava piena fiducia, una resa totale, un amore senza confini. Le prese la mano nelle sue e gliela baciò con dolcezza infinita, per poi afferrarla per la vita e ricominciare a baciarla con tutta la passione che lo stava facendo bruciare.

 

Hermione, felice e finalmente più serena, si lasciò trascinare dal fervore del proprio ragazzo, facendosi adagiare sull'erba. I due si scambiarono un lungo bacio, dapprima dolce e delicato, ma che presto si trasformò in ardente e sensuale. Le mani di Harry accarezzavano lentamente il suo corpo, mentre le loro lingue si incontravano nel ballo sensuale che avevano imparato insieme.

 

Harry aveva il fiato corto quando si staccò dalla sua bocca, e la guardò tanto profondamente da farla sciogliere: "Sai cosa ti dico…?"

 

Lei ricambiò lo sguardo con quei suoi occhi ambrati e caldi: "…Cosa?"

 

"Che io e te abbiamo bisogno di restarcene un po' da soli…"

 

Hermione sentì il sangue fluirle più veloce nelle vene. "Ahh…  oh, sì… Lo penso anch'io!"

 

Harry sorrise nel vederle le guance imporporarsi: "Ehm, io intendevo dire che dovremmo fare qualcosa insieme, io e te, come… una coppia di fidanzati normali…"

 

Hermione avvampò, vergognandosi d'aver pensato a tutt'altro: "Ah! Ma sì, certo, certo!" rise nervosamente.

 

“Oh, ma ti assicuro che ho anche una voglia matta di stare insieme a te in quel senso…" le confermò con voce roca, avvicinandosi al suo orecchio. Lei assaporò i brividi che il soffio della sua voce le provocarono.

 

"Ti prometto che farò tutto quello che è nelle mie possibilità per farti stare bene… e per renderti felice, amore mio." La strinse tra le braccia e le solleticò l'orecchio con le labbra. Hermione provò un brivido di piacere, ma tentò di restare lucida.

 

"Harry…"

 

"Uhmm…?"

 

"Voglio imparare anch'io a difendermi!"

 

Harry, troppo concentrato sulla sua pelle morbida e profumata, non prestò attenzione a quelle parole: "Certo tesoro…"  e con la lingua iniziò ad assaporare il suo collo.

 

La ragazza si lasciò sfuggire un gemito deliziato, ma poi si riprese: "Dico sul serio! Anch'io voglio imparare a fare quello che fai tu!"  disse con convinzione.

 

"Oh, amore, giuro che ti insegnerò tutto quello che so… ci puoi contare! Non è molto… ma sono sicuro che impareremo insieme…" sussurrò lui con voce sempre più roca.

 

"Harry!! Sto parlando di imparare ad usare la mente!" esclamò Hermione a voce alta.

 

Il moro sbatté le palpebre, risvegliandosi all'istante e capendo finalmente il senso di quelle parole.

 

"Non voglio permettere mai più alla Keen di cogliermi impreparata! Voglio imparare a difendermi… e ad attaccare, se necessario!"

 

Harry pensò a quanto ammirava quella ragazza, a quanto invidiasse il suo spirito battagliero, alla sua energia, alla voglia di non arrendersi mai, ed un dolce sorriso gli illuminò il viso.

 

"Sei sicura di volerlo fare? Non è esattamente la cosa più piacevole del mondo lasciarsi penetrare la mente… e neppure farlo agli altri."

 

"…Fa male…?"

 

"Oh, no. Non in quel senso… E' più un malessere, come se ti sentissi in qualche modo violato. Forzare le menti altrui non è divertente… è un'invasione, un'intrusione… e alla fine ti senti come contaminato. E anche l'utilizzo di incantesimi più potenti e più pericolosi non sempre fa sentire bene. E' come se sentissi la forza del male farsi sempre più strada… è complicato, insomma!"

 

La strega aggrottò le sopracciglia, e delle rughe di preoccupazione le si formarono in mezzo agli occhi. "Ah…" sussurrò, perplessa.

 

Harry le sorrise con dolcezza: "Ma tu sei la persona più forte e straordinaria che io abbia mai conosciuto, e sono convinto  che, a differenza mia, non ti farai tentare da pensieri oscuri. Sono certo che saprai cogliere solo il meglio di questo potere, e soprattutto tutto questo ti servirà per difenderti! Non sopporto che Isabel o che nessun altro possa farti del male, o possa in qualche modo contaminare la tua mente…" Le passò una mano tra i morbidi capelli ondulati e giocò con un suo ricciolo. "Sarò felice di darti qualche lezione extra, amore… sarà divertente…." Si chinò su di lei, baciandola piano ed accarezzandole dolcemente il collo.

 

Hermione rispose al bacio, con trasporto e sentendo il cuore colmo di felicità.

 

"Dio, Hermione, quanto mi piaci!" disse Harry staccandosi. "Ma adesso, prima di pensare alle lezioni di Difesa, dobbiamo fare altro!"

 

"Cosa?"

 

"Per iniziare, ti porterò a Hogsmeade, dove trascorreremo una bellissima giornata, io e te… solo io e te!"

 

Gli occhi della ragazza si illuminarono per la gioia, pregustando la gita nel luogo che più amava, ma soprattutto al pensiero di poter finalmente passare una giornata intera con il suo più grande amore, serena e felice come qualsiasi altra adolescente della sua età.

Con un sorriso smagliante, gli gettò le braccia al collo, facendolo cadere all'indietro, tra risate piene di allegria e spensieratezza.

 

*  *  *

 

Il giorno dopo, come promesso, Harry portò fuori la sua Hermione, comportandosi come il migliore dei fidanzati, in modo galante e dolce, attento ad ogni sua richiesta, pronto ad esaudire ogni suo desiderio.

 

La ricoprì di attenzioni, le regalò dolci, le comprò un libro, la portò nella più romantica delle caffetterie, le offrì squisitezze di ogni genere…  il tutto intervallato da coccole, carezze, abbracci e baci mozzafiato.

 

"Oh, Harry! Non sono mai stata così felice!" gli disse di getto, con gli occhi scintillanti dalla gioia, una volta tornati ad Hogwarts.

 

"Ti assicuro che nulla al mondo mi fa stare meglio del renderti felice…" le sussurrò in risposta, prima di baciarla per la millesima volta.

 

Hermione gli si fece più vicina, sentendo il bisogno di un contatto più profondo, ed Harry si lasciò sfuggire un sospiro: "Mhmm… Hermione…"

 

"Cosa…?"

 

Harry infilò le dita tra i suoi capelli profumati ed avvicinò il proprio viso: "Ho voglia di stare con te…"

 

"Vuoi fare un'altra gita a Hogsmeade?" lo provocò.

 

"No, signorina… " s'impossessò delle sue labbra, bramoso di sentirle di nuovo. Gliele aprì dolcemente, insinuando la propria lingua e muovendola piano, amabilmente e con passione.

 

Erano seduti su un divano della Sala Comune, un po' in disparte e lontani da occhi curiosi. Harry, sentendo crescere il desiderio, si lasciò sfuggire un gemito e la fece sdraiare all'indietro, mettendosi col busto su di lei. La strinse tra le braccia e riprese a baciarla con sentimento, giocando con le sue morbide labbra e sentendo l'urgenza di qualcosa di più profondo del semplice sfiorarsi.

 

Hermione lo accarezzò sulle larghe spalle, sentendo sotto le dita i muscoli duri e tonici che formavano il suo corpo. Lo sentì fremere e la cosa inorgoglì il suo lato femminile.

 

"Dio, Hermione! E' davvero difficile resistere a questo…"

 

Lei sorrise compiaciuta e represse un sospiro. I loro giovani corpi rispondevano prontamente agli stimoli reciproci e alle sensazioni nuove che provavano… sentendo il disperato bisogno di avere di più.

 

Ginny gettò distrattamente uno sguardo nella loro direzione e, alla vista dei suoi due amici abbracciati sul divano, sgranò gli occhi. Harry continuava a piacerle… purtroppo non poteva farci nulla! E anche se in quel momento nella sua testa si accavallavano mille pensieri su un biondino che fino a poco tempo prima aveva detestato con tutte le sue forze, l'idea di avere sotto il naso il suo primo amore avvinghiato ad un'altra, le diede comunque l'orticaria.

 

"Ehmm.. ehmm…" tossicchiò con fare di rimprovero.

 

Hermione si raddrizzò immediatamente sul divano, e Harry si passò una mano tra i capelli che gli sparavano da tutte le parti.

 

"E va bene…  troveremo un'alternativa!" decise Harry, stringendo i denti.

 

"In che senso?"

 

"Nel senso che ho bisogno di stare con te… senza essere osservato di nascosto dagli altri!"

 

Hermione guardò Ginny e la vide voltarsi dall'altra parte, indispettita e contrariata. Poi la rossa si alzò dalla poltrona e, gettando all'indietro i capelli con aria di superiorità, si diresse verso l'uscita.

 

"Ehi, Ginny!! Dove vai a quest'ora?!", la rimproverò Ron con la bocca piena di torta al lampone, sputacchiando pezzettini in giro.

 

"Ah, non rompere!"

 

"G-Gi-n-ny… GINNY!!!!!" sbraitò infuriato, rischiando di soffocare.

 

Ma lei ignorò le sue proteste e s'infilò nel varco che fungeva da passaggio, il quale si richiuse immediatamente dopo alle sue spalle.

 

'Perché? Perché tutti devono essere felici?!?? Tutti tranne… ME!!' pensò disperata. Sentì una lacrima bruciarle gli occhi, e si mise a correre per i corridoi deserti e semi bui, illuminati solo dalle torce alle pareti.

 

Teneva le mani sopra gli occhi, per cercare inutilmente di trattenere quelle lacrime disperate, che non volevano saperne di restare dentro. Senza seguire una meta precisa, voltò a sinistra, senza guardare, e all'improvviso andò a sbattere contro qualcosa di solido e alto.

 

"Aaahh!" esclamò spaventata, vacillando pericolosamente all'indietro.

 

Una mano decisa le afferrò prontamente il braccio, stringendolo forte ed impedendole di cadere.

 

"Ohh…. Weasley, Weasley!" disse una voce tagliente ed irritata, rimettendola in piedi.

 

Lei alzò lo sguardo, ed incontrò due lame azzurre che le mozzarono il fiato: "…M- Malfoy…"

 

"Proprio io, insignificante ragazzina sciatta che infrange le regole!"

 

"Malfoy!!"

 

"Sì, quello è il mio nome, Weasley, e ultimamente l'ho sentito un po' troppo spesso, sussurrato dalle tue labbra…" la canzonò con derisione.

 

Lei sgranò gli occhi, sempre più colmi di lacrime, e si divincolò dalla mano che la teneva ancora stretta.

 

"Sei il solito presuntuoso arrogante! Io non sussurro proprio il nome di nessuno!"

 

"Ohh… sì che lo fai!" e scoppiò a ridere divertito.

 

"Vai al diavolo, idiota!"

 

"Forse ti dimentichi che stai parlando con un Prefetto, piattola!"

 

"E credi, con questo, di farmi paura?!"

 

"Sai benissimo che non puoi andare in giro per i corridoi a quest'ora!"

 

"Non me ne frega un accidente di niente!"

 

"Oh, sono certo che quando i tuoi compagni, per colpa tua, si ritroveranno con 30 sassolini color rubino in meno, allora sì che ti importerà!!"

 

"Sai dove te li puoi mettere, i tuoi sassolini?!"

 

Draco sgranò gli occhi, confuso: "Ehi, signorina! Che modo di esprimersi è mai questo? Da quando in qua usi parole come…" Poi si accorse dei suoi occhi umidi e s'interruppe di colpo. "Si può sapere perché diavolo stai piangendo?"

 

Lei si passò velocemente il dorso della mano sotto gli occhi e, trattenendo un singhiozzo, disse: "Non… non sto piangendo!"

 

"Certo che stai piangendo!" s'innervosì lui, "Le riconosco bene, le lacrime…"

 

"Fatti gli affari tuoi!!"

 

"Insomma, che ti prende stasera?"

 

"Niente che ti debba interessare!!" quasi gridò la rossa.

 

"Certo che mi interessa!"


"Ah! Non farmi ridere, specie di piccolo tiranno che non sei altro! Proprio tu, che godi delle disgrazie altrui!"

 

Draco si incupì e strinse i pugni: "Non con tutti…" sussurrò piano, "… e, soprattutto, non con te…"

 

"CERTO… COME NO!", ruggì. "…Ma se non hai fatto che offendermi fino a pochi secondi fa!?"

 

Draco sentì una fitta di rabbia, a quelle parole: "…Io… è che mi dispiace vedere una ragazza come te, piangere…"

 

"Nessuno ha chiesto il tuo aiuto, o la tua compassione! Men che meno io!"

 

A quel punto, il biondo, perse la pazienza. Le mise le mani sulle spalle e la tirò verso di sé: "Dimmi chi ti sta facendo soffrire così?"

 

Ginny sentì le mani di Draco come se fossero state roventi e si accasciò leggermente, sotto quella presa così salda: "Nessuno…"

 

Lui serrò forte le mascelle. Ancora non capiva il perché, ma vederla piangere gli causava un malessere che non aveva mai sentito prima. Quella che era sempre stata la sua nemica, improvvisamente, si era trasformata in una creatura meravigliosa ed indifesa, che gli scatenava sentimenti di protezione del tutto nuovi, per lui.

Per non parlare di quanto si sentisse attratto da lei!

Ah! Aveva dell'incredibile! Eppure… eppure, sentire quelle spalle delicate, sotto le sue dita, divise solo dallo strato sottile della sua camicetta, lo faceva andare completamente in tilt.

 

"Non dirmi che soffri ancora a causa di Potter?!" Senza pensare, la strinse maggiormente. "Quel quattr'occhi con la sindrome del salvatore del mondo mi ha davvero rotto le palle!"

 

Ginny, a quelle parole, per poco non scoppiò a ridere e distese le labbra in un sorriso spontaneo, trasformando la sua espressione da corrucciata a dolce.

 

"Harry non c'entra…" disse con un filo d'amarezza, ma sorridendo ancora all'espressione di Draco.

 

"Sei decisamente più carina, quando sorridi, piccola Weasley…" si lasciò sfuggire il mago.

 

Ginny sollevò lo sguardo, e realizzò quanto fossero vicini, e quanto le mani del ragazzo la stessero stringendo.

 

L'orgoglio di Draco si fece sentire con una debole zampata, suggerendogli di rimangiarsi le ultime parole. Ma ormai era troppo tardi.

E poi, mettendo da parte tutto ciò che non era la sua superbia, si rese conto che non era mai stato così sincero in vita sua. Non aveva mai provato prima quella sensazione meravigliosa di sentire il calore della pelle di un'altra persona e voleva sentirlo sempre di più.

 

Rimase con gli occhi incollato a quelli della rossa, sentendo un solo, unico desiderio: baciarla fino a rimanere senza fiato!

Tirò a sé la ragazza, finché non sentì il suo corpo premere contro il proprio.

Ginny si divincolò protestando, ma lui, con un movimento rapido della mano, l'afferrò per la vita e se la tirò nuovamente vicina.

 

Draco, per la prima volta in vita sua, era acceso da una passione nuova, da un desiderio dominante e che aveva la forza di un incantesimo potentissimo. La sentiva ansimare contro di sé, poteva sentire il profumo dei suoi capelli, che era… oh! … era buonissimo!

 

"Malfoy… " gemette Ginny col fiato corto, "Se ci tieni alla tua vita, levami subito le mani di dosso…"

 

Il biondo la guardò con occhi pieni di desiderio, con una intensità che fecero arrossire la giovane strega.

 

"Oh… oh… dolcissima Weasley… Di fronte a questa minaccia, non posso che risponderti che la mia vita non vale niente, ora che ti ho tra le braccia…" Sollevò una mano e gliela fece scorrere delicatamente sul viso, accarezzandole la fronte, i capelli, le labbra. "Sei una vera bellezza…" disse quasi stupito di non essersene mai accorto prima.

 

Fece scendere piano la mano sul mento, sul collo, e con finta noncuranza le sfiorò il seno. Ginny trattenne il respiro e sentì le proprie guance infiammarsi, e sentì il proprio corpo accendersi di desiderio.

 

"La-lasciami andare…" protestò. Ma nonostante quelle parole, non si staccò da lui, né tentò in alcun modo di fermarlo. Quella carezza era la cosa più bella che avesse mai sentito, e altro non desiderava che la sua mano continuasse ad sfiorarla per tutto il tempo che lui voleva.

 

Lui la tenne stretta, e il suo sorriso solitamente beffardo, si trasformò in un sorriso estasiato, meravigliato e compiaciuto. Con una mano proseguì la lenta carezza d'esplorazione, mentre le dita le sfioravano ancora il seno e scendevano ancora più giù, fino a circondarle nuovamente i fianchi. Poi, con tutta la dolcezza che gli riuscì, si chinò su di lei e la baciò.

 

Ginny non si oppose, troppo frastornata dalle emozioni che la stavano assalendo tutte insieme, e si abbandonò a quel calore nuovo e piacevole. Draco fu inaspettatamente dolce e delicato. La baciò piano, gustando il sapore di quelle labbra rosse e carnose, invitanti come un frutto proibito, muovendo la lingua lentamente e con sensualità.

 

Dopo un lungo minuto, il giovane mago la sciolse dall’abbraccio e si separò da lei, guardandola dritto negli occhi e facendola vacillare leggermente, come se il terreno sotto di lei si fosse mosso.

Poi la ragazza, destandosi da quel meraviglioso sogno, ricordò i rispettivi ‘ruoli’ nemici che avevano e, pronta a recitare il suo copione, mosse una mano per colpirlo, ma Draco le afferrò il polso, bloccandola: “Ferma…”, le sussurrò con voce suadente, “Non fingere che non ti sia piaciuto, Ginny… Se ti è piaciuto la metà di quanto è piaciuto a me, allora mi posso ritenere molto fortunato.”

 

La rossa sgranò gli occhi, non capendo se fosse più sconvolta per ciò che lui aveva detto, o se per il fatto che l’avesse chiamata per nome.

 

“Non chiedermi perché ti ho baciata… So solo che ne ho sentito il bisogno! …Un bisogno disperato!” Abbassò lo sguardo per un attimo, ma quando lo riportò all’altezza degli occhi della ragazza, era dolce come lei non lo aveva mai visto prima. “So che è contrario ad ogni regola non scritta che vige tra le nostre famiglie, ma non riesco più a far finta di niente. Tu mi piaci, Ginny Weasley… Per tutti i sortilegi della terra, tu mi fai letteralmente impazzire!”

 

*  *  *

 

Ringraziamenti:

 

Marco: Ciao Colonna portante della mia vita letteraria (…e non solo!!) !! Sono contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto… inutile dirti che mi auguro sia lo stesso per questo. Sai che i tuoi preziosi consigli sono per me fondamentali, e anche quando mi fai qualche ‘critica’ è sempre assolutamente costruttiva ed utile!

Quindi aspetto con ansia di sapere cosa te ne pare di quest’ultimo capitolo…  Un bacio grande, grande, grande!

 

Morgana85:  Carissima Morgana, ciao… dopo lunghi mesi ho riletto la recensione che mi avevi lasciato, e ti assicuro che sei stata tu a far commuovere me!  Mi fai dei complimenti stupendi, e spero sinceramente di meritarli. Grazie, sei sempre estremamente dolce e carina con me… e il tuo affetto è una cosa che mi riempie di gioia! Grazie infinite! Spero di poter contare ancora sulla tua presenza!  J Ti abbraccio forte!

 

Argentlam: Ciao carissima!! Grazie, sei sempre un tesoro e non ho parole per ringraziarti… Purtroppo ci ho messo una vita ad aggiornare, ma spero di cuore di trovarti ancora tra le mie lettrici preferite, e che continuerai a seguire la storia…  Tra l’altro ti chiedo scusa, perché sono in arretrato anche con la lettura del tuo ultimo capitolo!! Sono imperdonabile… perdonooooooooooo !! Ma prometto di mettermi in pari quanto prima! Un bacione !!

 

Luxcis: Grazie tesoro!! Spero davvero di trovarti ancora!!! Eh, sì… i due piccioncini ormai hanno gli ormoni alle stelle. Ma prometto che nel prossimo capitolo finalmente verrà resa loro giustizia! Ciao ciao!!

 

Jenny89: Ciao Jenny! Grazie mille del tuo incoraggiamento… sigh, spero di non averti deluso con tutta questa attesa… Un abbraccio e davvero grazie! ;-)

 

Lights:  Adoratissima Lights, ciaoooo!!  Ma come posso trovare le parole giuste per ringraziarti?? Sei davvero gentilissima e la tua recensione mi ha fatto davvero commuovere dalla gioia! Zì, zì… adesso arriva il bello tra le nostre amate coppie! Spero che anche in questo cap ti sia piaciuto l’incontro Ginny/Draco… che dire? Fanno davvero scintille, insieme! E per quanto riguarda Isabel… già, poveretta… MA E’ TREMENDA!!!

Senti, cara… ma tu quando aggiorni  H2?!?!?!? Ti preeeeeeeegoooo !!! Un bacio grandissimo, alla prossima!

 

Stizy: Ma ciao stellina mia!! Eccomi, finalmente… dopo secoli! Era davvero tantissimo che non aggiornavo, e mi spiace non riuscire mai a salutarti su MSN come vorrei… Piccola, spero mi perdonerai!!! Grazie per la bella recensione, sei un vero tesoro!!  Hai ragione, Isabel da una parte fa tenerezza… ma dall’altra mette paura persino a me… (!??!?!)  il che è tutto dire!!!!  J  Spero tanto che leggerai questo capitolo e non vedo l’ora di sapere che te ne pare! Ti mando un bacio ed un abbraccio grandissimo!!! Ciao ciao

 

Goldbuble: Ciaooooooo !!! Ebbene sì, sono passati 6 mesi, ma alla fine ce l’ho fatta!!!! Hai definito Isabel nel modo che forse più le si addice…. Ihihihih!  Aspetta e vedrai…! Oddio, chiedere di aspettare ancora è una bella pretesa, da parte mia, ma mi auguro ugualmente di trovarti sempre tra le mie adorabili lettrici!

Un bacione!

 

Topgunforever: AAAAAAAHHHHHHH !!  ciao!! J  Grazie carissima per la super recensione!! Hai ragione, hai ragione… Harry deve fare qualcosa, in difesa della sua Hermione! Ma, se hai letto questo capitolo, avrai visto che la stessa streghetta ha finalmente deciso di dire BASTA! Ora vuole imparare a difendersi, e speriamo in bene!! Di certo si prospetta un periodo… “scoppiettante” … ihihihi! Spero di trovarti con una nuova recensione, e nel frattempo di mando un bacino! Ciauz!

 

BellaWitch: Ma ciao bella!! Tesoro, mi rendo conto di essere ripetitiva, ma anche a te devo le mie più profonde scuse per il ritardo… I’m so sorry!!  Che dire? Spero tanto che tu stia seguendo ancora la storia, e spero di sapere che te ne pare!!! J Un bacio grande ed un grazie speciale!

 

I love you Draco: Ciao, spettacolo della natura!!! Ihihihih!!! Mi hai fatto morire dal ridere con la tua recensione, e ti ringrazio di cuore per tutti i complimenti che mi hai fatto… GRAZIE!! Orbene, la odiosa Keen, anche in questo capitolo, ha trovato il modo per rendersi insopportabilmente ripugnante! Ok, la farò morire in modo violento, come da te richiesto…  :- ))  Noooo… dai! Ancora non posso svelare nulla!  So che è una gran pretesa, da parte mia, ma tu continua a seguirmi, ok?? Lo spero tanto!!! Ti abbraccio e ancora mille grazie!!!!

 

Pandora91:  Ciao dolcissima Pandora! Sono felice che ti sia piaciuto lo scorso capitolo, e tu sei sempre davvero gentilissima con me… spero di cuore di meritare tutti i tuoi complimenti!!!

Ci credi se ti dico che quando scrivevo di Isabel che infieriva su Hermione stavo male anch’io?!??! Povera…

Scrivere di Draco e Ginny mi piace tantissimo, mi  “stimola” come coppia, forse proprio il fatto che inizialmente loro si detestano!! Fammi sapere se ti è piaciuto anche questo cap, ok?!?!? Baciotti!!!!

 

Sabri89:  Ed ecco la mia musa ispiratrice!!!  Ciao, dolcissima creatura! J  Allora… come prima cosa, sono io che devo ringraziare TE !! Sappi che la tua presenza costante e il tuo sostegno sono una fonte inesauribile di stimolo, per me. Come ho fatto con tutti, anche a te chiedo scusa per questo enorme ritardo, e l’unica cosa nella quale posso sperare, è che tu non mi abbia abbandonato….  SIGHHH….  WUEEEEEHHHHH !!! Ne morirei!!!! L  Davvero, spero che anche questo cap ti sia piaciuto e ti abbia entusiasmato come gli altri.

Per quanto riguarda gli sviluppi… ARGH! Ti dirò, faccio davvero fatica a fare pronostici!! Scrivo di getto e la storia si crea da sola… quindi è una sorpresa anche per me!! J  Spero tanto (ma TANTO TANTO TANTO!!) di trovare ancora le tue recensioni, e che tu non ti sia scordata di meeeeeeee!! J

 Un bacio grande e super sincero! A presto, ciao!!

 

Dalastor: Carissimo Dalastor, ciao! A te devo delle scuse doppie, perché (oltre a non aggiornare la mia FF), sono irrimediabilmente in ritardo nella lettura del tuo ultimo capitolo della tua super bellissima storia! SCUSAAAAAA !!!  Venendo alla tua recensione… WOW !!  sono rimasta così: O___O  Ma grazie! Che bella! Mi hai lasciata senza parole e mi ha fatto enormemente piacere! Ogni complimento, fatto da te, per me ha un  valore specialissimo, perché TU sei uno scrittore che io ammiro tantissimo! Ti mando un bacio, a presto… promesso!

 

8x4: CIAOOOOOOO TESORO MERAVIGLIOSAMENTE MERAVIGLIOSO!!! Non ci credo!! Hai trovato il tempo di recensire… nonostante tutte le 847526 cose che hai da fare!?!?!? ME ONORATA!  Ciao carissima mammina, come stai? Come stanno i tuoi stupendi bambini? Ops… forse qui non è il caso di dilungarmi in domande… e dovrei scriverti direttamente!!! Aspetta che mi tiro le orecchie da sola!!

Grazie infinite per la tua recensione… Mi ha fatto davvero piacere! Se potrai leggere anche questo mio ultimo aggiornamento, mi riterrò davvero onorata e felice!! Un bacio stellina, a te e ai tuoi meravigliosi Isaac e Jamie!!

 

Jacklyn: Ahhhhhhhhh!!!!!  Sono commossa… letteralmente! Benvenuta, carissima Jacklyn! Sono piacevolmente colpita dal fatto di trovare nuove lettrici di questa FanFiction, e sono davvero felicissima che la mia storia ti stia piacendo tanto! Spero che, nonostante questa lunga attesa, tu abbia portato pazienza e che riuscirai a recensire anche questo nuovo capitolo. Sei stata  davvero gentile e la tua recensione mi ha fatto sorridere e divertire! Spero tanto di accontentare presto le tue richieste! Un bacio affettuosissimo!! A presto!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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