Ciao a tutti…
Allora, la premessa è che vi devo
fare le mie scuse… profonde, sincere e SENZA FINE!!!
Mi dispiace, mi dispiace da morire
per questo ritardo, ma ahimè la vita è strana, meravigliosa e ancora una volta
mi ha assorbito in cose complicate, portandomi via un sacco di tempo, che ho
dovuto purtroppo sottrarre al mio piacere più grande, ovvero scrivere!
Insomma, tutto questo per dirvi che,
nonostante siano mesi che non aggiorno, lentamente ho concluso anche questo
capitolo… che spero vi piaccia!
AAARGHHH!!!!!!!!!! Sono letteralmente terrorizzata all’idea di
non trovare più nessun lettore….
Me tapina triste ed infelice!
Spero di cuore che non mi abbiate
abbandonato del tutto, e di ritrovarvi in tanti ed affettuosi come siete sempre
stati fino ad oggi.
Un abbraccio a tutti e i
ringraziamenti doverosi li troverete a fine capitolo!
Vi aspetto e dedico a tutti voi il
capitolo!
Baci Magia
- 22 -
"La
paura di Hermione"
Hermione
uscì dall'aula di Difesa Contro le Arti Oscure reggendosi a fatica sulle gambe
tremanti, finché, una volta fuori, iniziò a correre disperatamente.
Un
nodo amaro le stringeva la gola, impedendole di urlare come avrebbe voluto. Le
raffiche di domande della Keen continuavano a bersagliare la sua testa senza
tregua.
Scosse
il capo per allontanare quella voce melodiosa e crudele allo stesso tempo, e si
mise a correre più veloce.
Com'era
stato possibile? Perché non era riuscita ad aprire bocca, durante la lezione?
Inspiegabilmente,
notò che più si allontanava dalla classe di Difesa, più quel senso di
oppressione l'abbandonava.
Si
fermò solo quando raggiunse il punto più lontano del lago e finalmente poté
liberare quelle lacrime amare che le bruciavano gli occhi.
"Io
le sapevo, quelle risposte!" singhiozzò a voce alta, disperata.
Si
accovacciò a terra, raccogliendo le gambe al petto. Nascose il viso, coprendosi
la testa con le braccia, e lasciò scorrere le lacrime per un tempo infinito.
Appena
finita la lezione, Harry corse in Sala Comune. Si sentiva fremere come se
avesse avuto il fuoco sotto i piedi e mentre saliva le scale due gradini alla
volta, imprecava tra sé e sé, tentando di dar sfogo all'ira che provava.
Come
aveva potuto, Isabel, mortificare Hermione in quel modo?! Si sentiva ribollire di rabbia e d'impotenza,
e si diede per la millesima volta dell'idiota per aver commesso l'errore di oltrepassato
i confini con lei… facendo dimenticare ad entrambi i rispettivi ruoli.
Isabel
era gelosa! Follemente gelosa!
Gelosa
al punto d'andare contro i doveri di educatrice, ed usare il proprio potere per
vendicarsi e punire un'ignara Hermione.
Arrivò
nella Sala Comune col fiatone, sperando di trovare la sua ragazza lì, ma di lei
purtroppo non c'era traccia. Chiese in
giro se qualcuno l'avesse vista, ma Hermione si era allontanata quando le
lezioni erano ancora in corso, per cui nessuno seppe dargli indicazioni.
Stava
percorrendo per l'ennesima volta il corridoio dove si trovava l'Aula di Rune
Antiche, dove lei avrebbe dovuto iniziare la lezione successiva, quando si
sentì sfiorare un braccio.
Si
voltò, speranzoso di incontrare gli occhi nocciola della sua amata, ma rimase
completamente spiazzato quando incrociò, invece, gli occhi intensamente blu di
Isabel.
"Oh…!" gemette, deluso.
"Harry…" mormorò la ragazza con voce debole e con lo
sguardo disperato.
Harry
cercò di dominare la sua ira: "Mi scusi,
professoressa, ma vado di fretta!", soffiò con rabbia ed infastidito, muovendo
un passo.
"Ti
prego… ti scongiuro, Harry! Io deve parlare con te!" lo implorò,
trattenendolo per un braccio. Harry guardò la sua mano, candida ed affusolata,
e si sentì a disagio. Indietreggiò e, cercando di ignorarla, le voltò le
spalle. Si era allontanato di appena un metro, quando riconobbe il suono di un
singhiozzo. Si immobilizzò e, a malincuore, tornò a voltarsi.
Isabel
si era coperta il volto con entrambe le mani, e le sue spalle erano scosse dal
pianto. Due ragazzine del terzo anno li videro e sgranarono gli occhi di fronte
a quella scena: Harry Potter che stava facendo piangere la professoressa più
carina e dolce della scuola!!
Quando
passarono al loro fianco, Harry sentì distintamente il commento: "Potter è
veramente senza vergogna! Si è messo con
la Granger… e fa ancora lo stupido con la professoressa Keen! Roba da non
credere! Che screanzato, che faccia tosta!"
Lo
accusarono rivolgendogli uno sguardo severo e carico di rimprovero, scuotendo
la testa indignate.
Harry,
pieno d'imbarazzo, si avvicinò all'insegnante e le sussurrò tra i denti: "Per…favore! La smetta di dare spettacolo
e si calmi!"
Ma
lei, con le lacrime che le rigavano il viso, lo supplicò angosciata:
"Perché tu fare così! Io chiedere a te solo di parlare…!"
Un'altra
coppia di studenti li vide e rimasero perplessi di fronte a quella scena.
Harry, pur di togliersi da quella situazione, si decise ad assecondarla. Senza
traccia di gentilezza, la prese per un gomito e la condusse un po' più in
disparte: "E va bene!", cedette, teso, "Si può sapere cosa… vuole dirmi, professoressa?"
Nello
sguardo di Isabel per un attimo passò un lampo di collera. Poi parve imporsi
dell'autocontrollo e distese i suoi lineamenti in un sorriso. Si asciugò il
viso col dorso della mano, ricordandogli una bambina indifesa, e lo guardò con
occhi dolcissimi.
Harry
ne rimase leggermente turbato: si era scordato di quanto potesse essere bella!
"Io
non capire questo tuo atteggiamento, Harry. Perché ti comporti in qvuesto modo con me?" Allungò
nuovamente la sua mano, fino a sfiorarlo, e quel semplice contatto bruciò come
fuoco vivo sulla sua pelle.
"Non
mi comporto in nessun modo…" rispose con voce bassa, turbato da quella
mano che lo teneva stretto.
"Allora
tu non avrai problemi a parlare con me, no…?" sussurrò artigliandolo
ancora più forte.
*
Hermione
era ancora con le gambe raccolte al petto, quando l'immagine di Harry e della
professoressa Keen la colpì
inaspettatamente, come una scudisciata.
Spalancò
gli occhi, sorpresa e stupita. Cosa… che cos'era quella visione?
Forse
aveva pianto troppo, e ora i suoi occhi stanchi le stavano giocando un brutto scherzo?
Si portò le mani sulla faccia, sfregandosela leggermente. Ma nel momento esatto
in cui richiuse gli occhi, quell'immagine si fece ancora vivida nella sua
mente, come se stesse assistendo alla scena a pochi centimetri di distanza da
loro.
Harry e la Keen erano in un corridoio ed Hermione li vide camminare
piano, vicini, senza parlare. Proseguirono per un po', finché si ritrovarono di fronte alla porta della
stanza dell'insegnante. Isabel, facendo un sorriso malizioso, invitò Harry ad
entrare e lui, dopo un breve tentennamento, la seguì all'interno.
Hermione
riaprì gli occhi, disorientata. Cosa stava succedendo? Perché Harry era insieme
a lei? Perché era entrato nella
stanza della professoressa? Perché all'improvviso le era apparsa la loro
immagine?
Si
raddrizzò leggermente sull'erba, impaurita e disturbata da quella situazione. Sbatté
gli occhi un paio di volte e si passò una mano sulla fronte, cercando di
tornare in sé, ma la scena continuò.
Harry guardò la stanza familiare di Isabel e corrugò la fronte, confuso:
"Perché siamo qui...?"
"Ohm… non preoccuparti. Io avere fatto solo perché così noi essere
più a nostro agio."
"No, Isab… Professoressa! Non posso… e non voglio restare
qui!" disse stringendo i pugni.
Gli occhi della ragazza si fecero tristi: "Perché? Perché tu non
chiamare più me Isabel…?"
"Perché è sbagliato!"
"No che non lo è! Almeno…
prima non lo era…"
"Prof…"
"Non volere essere chiamata così da te!", urlò Isabel. "
Io non essere professoressa, per
te!"
Harry scosse la testa, stanco: "La prego.."
"No! Perché tu non capire…?" gli andò più vicino, con gli
occhi lucidi ed uno sguardo meravigliosamente dolce. Si portò le mani ai
capelli, che erano raccolti in una morbida acconciatura e, togliendo alcune
forcine, li liberò sciogliendoli e facendoli ricadere lungo la schiena.
Era…
bellissima! Questo non si poteva negare. La carica di sensualità che
l'insegnante trasmetteva era qualcosa di unico, ed era praticamente impossibile
resisterle.
E
Harry… Harry sembrava non riuscire a toglierle gli occhi di dosso.
Hermione, nella sua 'visione ad occhi aperti', la vide arrossire sotto
lo sguardo del suo ragazzo, che poco dopo le chiese: "Cosa voleva dirmi?
Perché mi ha portato qui?"
"Io non risponderò, se tu non chiamare me Isabel!"
Lui sembrò lottare con se stesso per un po', finché, abbassando le
spalle, cedette alla sua richiesta: "E va bene… Cosa volevi dirmi, Isabel…?"
Hermione
sentì una stilettata al cuore.
Lei sorrise, dolcissima… stupenda. E, cogliendolo di sorpresa, s'inginocchiò
ai suoi piedi. Harry la guardò sbalordito: "C-cosa… fai?"
Isabel gli abbracciò le gambe, appoggiandovi il viso, stringendolo con
passione e tremando di sofferenza.
"Harry, io chiedo scusa se ho fatto qvualcosa che avere offeso te… Mi dispiace!"
Il
mago era visibilmente in difficoltà ed Hermione sentì il proprio stomaco
rivoltarsi come un calzino.
"Io chiedere scusa! Ma ti prego… non farmi questo! Tu non evitare
me così! Io… ti amo! Ti amo con tutta me
stessa! Farei qualsiasi cosa, per te…" lo strinse ancora più forte.
Harry era a disagio, confuso e turbato da quel comportamento, come se
provasse pena per lei. Si chinò, afferrandola per le spalle, e l'aiutò ad
alzarsi: "Isabel, per favore! Non fare così… Questo non ci aiuta!"
Senza fatica la tirò su, ritrovandosela addosso.
"Harry, dimmi…? Qvualsiasi
cosa tu volere, io te la posso dare! Io essere disperata, senza di te! Mi
manchi… Io avere bisogno, di te! Ti prego… ti scongiuro!!" gli accarezzò
dolcemente il viso, e la fermezza di Harry sembrò vacillare leggermente.
Era semplicemente meravigliosa…
Il suo sguardo lo stava ipnotizzando.
Hermione
si sollevò faticosamente da terra, con le gambe tremanti ed una mano stretta al
petto, come se all'improvviso sentisse un dolore insopportabile!
Perché
Harry si comportava con tutta quella confidenza con la professoressa? Che cosa
significavano quelle parole?! Aveva
sentito bene? Aveva parlato di Amore….?! Aveva detto che lui le… mancava?!
E da quando erano entrati in gioco
i… sentimenti?
No!
Non poteva essere!
Doveva
esserci un errore!
Ma
allora perché Harry non usciva immediatamente
da quella stanza? Si muoveva con troppa familiarità, lì dentro!
Come
poteva permetterle di… parlargli in quel modo, di toccarlo, in quel modo?
Perché
non l'allontanava? Perché non se ne
andava da quel posto?
Perché
non le gridava che era stata perfida e senza cuore con lei?
Perché
Harry non la difendeva?
La mano di Isabel scivolò dalla sua guancia al collo, e dal collo alle
spalle, e poi la carezza si fece esigente quando gli toccò il torace.
Hermione
poteva sentire il respiro di Harry farsi più veloce.
Chiuse
gli occhi, tappandosi le orecchie.
Mio Dio! La ama… la ama?!
La voce di Isabel, calda e suadente, era dolce ed ipnotica come il canto
di una sirena: "Harry… io sapere quello che tu provare per me. Non devi
più tentare di nasconderlo… è inutile. Così tu fare solo del male a te, a me….
E anche a tua amica…"
La ragazza fece scendere la mano verso il basso, rendendo la carezza una
dolce danza sul suo corpo, sulla schiena, sui reni, e poi più giù.
Hermione
notò un iniziale tentativo da parte di Harry di opporre resistenza, ma era
visibilmente in balia della sua forza seduttrice.
Isabel raccolse la sua mano e se la portò sul seno, gemendo di un
piacere finalmente liberato.
"Is-Isabel ! Cosa… stai facendo?! Isabel… ti prego! Lasc…" ma
a quel punto la morbida bocca della ragazza gli impedì di finire la frase.
Harry tentò ancora di ribellarsi, ma le labbra di Isabel, esperte e sensuali,
bloccarono ogni tentativo di resistenza, facendolo rinunciare
irrimediabilmente.
Hermione
sgranò gli occhi, incredula a ciò a cui stava assistendo, sconvolta e piena
d'angoscia.
"Harry…!!"
gemette disperata.
Ma lui, ignaro di quel tormento, iniziò a baciarla con un trasporto nuovo
e irrazionale e a muovere le mani sul suo corpo in languide carezze.
Ben presto si ritrovarono sul divano, Harry sdraiato sopra di lei, che
gemeva vittoriosa di quegli istanti rubati.
Un
nuovo senso di angoscia si impossessò del cuore di Hermione, schiacciandolo
crudelmente tra dita fredde e malvagie. Gemette, portandosi una mano sul petto.
Santo cielo! Harry era completamente in balia della professoressa Keen e
ricambiava i suoi baci, come se si fosse improvvisamente dimenticato di lei!
Oh mio Dio! Ma cosa sta succedendo?
E' un incubo!
Harry era incollato al corpo della sua insegnante, continuava a baciarla
con passione, e con una mano infilata sotto la gonna, le accarezzò una gamba.
"Harry… ti amo… ti
amo!" sussurrò Isabel con sentimento.
Harry, accaldato e col fiato corto, ansimò: "Lo so, Isabel… e per
quanto io tenti di nasconderlo a me stesso… anch'io ti amo!"
Hermione
sbarrò gli occhi, esterrefatta. Poi, portandosi una mano alla bocca, li
richiuse con forza, tentando inutilmente di sottrarsi a quella scena che la
stava facendo impazzire di dolore. Si ritrovava ad assistere impotente a quelle
immagini nitide, chiare… impossibili!
Non poteva essere vero… non poteva essere Harry, quello!
Non
il suo Harry!
"Aahh!!"
gridò portandosi le mani alla testa, scuotendola forte ed alzandosi da terra.
*
In
quello stesso istante, nel corridoio trafficato dal via vai dei ragazzi che
andavano a lezione, Harry riuscì a sottrarsi con fatica da quegli artigli che
sembravano essere una morsa, e nel momento esatto in cui cessò il contatto, le
immagini che stavano distruggendo il cuore di Hermione, s'interruppero.
Quella
vicinanza non era durata che qualche secondo, ma Harry aveva potuto percepire
tutta la potenza della sua magia bruciargli la pelle in modo intenso e
violento.
"Cosa
sta facendo?!" ringhiò Harry a denti stretti, fiutando che c'era qualcosa
che non andava.
Il
suo sorriso in apparenza dolce, ma che in realtà celava un ghigno vittorioso,
si allargò in una smorfia di finta indifferenza: "Io…? Proprio
niente…"
"CHE
COSA HA FATTO?!" chiese Harry a voce più alta, incurante delle persone che
passavano lì vicino.
"Io…
non avere fatto nulla!"
"Perché
ho la sensazione che non sia affatto così, allora?"
"Io
non sapere cosa stai dicendo!"
Il
sangue di Harry ribolliva, come se lo stesse avvisando del pericolo, e dovette
compiere uno sforzo notevole per cercare di mantenere il controllo. "Ha
fatto del male a Hermione?", le chiese scandendo lentamente le parole.
La
ragazza strinse le labbra, rifiutandosi di parlare.
"Glielo
dico per l'ultima volta: deve lasciare in pace Hermione! Sono stato
chiaro!"
Isabel
cercò di toccarlo ancora, guardarlo con
occhi addolorati e pietosi: "Harry… tu mi ami! Io lo so!" gemette
disperata.
"No,
dannazione! Non è così!!" rispose allontanandola da sé e facendola quasi
andare a sbattere contro una porta di legno. "Possibile che non capisca?
E'… sbagliato!" Strinse i pugni
ed imprecò a denti stretti. "Maledizione!! Sono mortificato per quello che
è successo all'inizio d'anno. Non volevo causarle dolore o illuderla in nessun
modo! Ma giuro su Dio che amo Hermione!
Lei è… L'UNICA! La sola che io abbia mai amato, e che amerò per sempre!"
Isabel,
affondò le unghie nel legno alle sue spalle, graffiandolo con apparente
facilità.
Poi
respirò per riprendere il controllo e si scostò una ciocca di capelli dal viso.
Lo
guardò con occhi pieni di passione e desiderio, tentando inutilmente di sedurlo.
Harry scosse la testa, provando davvero pena
per lei.
'Non servirà a niente…' le disse col pensiero.
Lei
raddrizzò le spalle, assumendo un'espressione tutt'altro che amichevole.
"Le
chiedo solo di lasciare stare Hermione…"
"Io
non ho fatto niente!" sentenziò, accigliata. "E poi…. tua amica essere solo una incapace, sciocca e debole!"
"Non
è certo umiliandola in classe che otterrà la sua rivincita! E non è così che
avrà il mio rispetto!"
"Io
non sapere di cosa tu parlare!" ripeté per l'ennesima volta Isabel
stringendo gli occhi.
"Sarà
meglio che sia davvero così! Se noto ancora qualcosa di strano intorno a lei,
le garantisco che poi dovrà fare i conti con me!"
Harry
si rese conto di stringere i pugni e, lanciandole un ultimo sguardo severo e preoccupato,
cercò di ricomporsi e si allontanò.
Iniziò
a correre non appena ebbe svoltato l'angolo, con un solo, unico pensiero fisso:
trovare Hermione!
Infischiandosene
della lezione di Erbologia, perlustrò senza risultato la Sala Comune, e a quel punto si decise a cercarla nel
giardino.
Fu
quasi per caso che la vide correre lungo il lago, con le mani sul viso. La
intercettò sbarrandole la strada e fermando la sua corsa: era spaventata e
tremante.
"Oh
Dio, Hermione! Finalmente!"
Lei
lo guardò con quei suoi occhioni grandi e sinceri, che si riempirono
immediatamente di panico e rancore.
"Amore…"
gemette nel vederla ridotta così.
Lei
corrugò la fronte e, presa dall'istinto battagliero che non l'abbandonava mai,
iniziò a bersagliarlo di pugni.
Harry
ne rimase stupito e cercò di afferrarle i polsi per fermarla: "Ahi !! Ma…
cosa… fai…?"
"Aahh…! NON MI TOCCARE!!" gridò lei colpendolo forte sul viso.
"Merd…
Hermione! Calmati!"
Ma
nonostante i suoi tentativi, Hermione riuscì a liberarsi e prese a correre a
testa bassa. Harry ci mise un attimo a raggiungerla e riuscì a bloccarla,
afferrandola per la vita.
"Aaahh!
Lasciami! Ti odio! Ma come… come hai potuto?!" singhiozzò.
"Hermione,
santo cielo, ma che ti prende?"
"Cosa
mi prende, eh?" gridò lei, offesa, cercando di colpirlo ancora.
"Hermione
ti prego, calmati!" gemette a fatica, schivando uno schiaffo.
"Calmarmi?
Dimmi dov'eri?! Eh…?"
Harry
sentì un brivido freddo percorrergli la schiena. Quella reazione di Hermione
non aveva senso.
"DIMMELO!!"
"Io
stavo… cercando te!"
"Ah
sì? Nella stanza della Keen?" urlò con le lacrime agli occhi.
Ma cosa diavolo stava dicendo?
"Hermione,
si può sapere di cosa stai parlando?"
"Sto
dicendo che sei un bugiardo ipocrita!"
"Perché
dici questo…?"
Poi
la paura si insinuò lentamente dentro di lui.
Cosa aveva fatto Isabel a Hermione? Non lo sapeva, ma di una cosa era
certo: non era nulla di buono!
Isabel
era una donna ferita ed arrabbiata e lui, purtroppo, era facilmente ricattabile
per via della breve relazione che c'era stata tra loro.
Qualcosa,
forse il suo istinto, o forse i suo poteri resi ora più forti, lo misero in
guardia. Cercò di deglutire per prendere tempo. E
adesso… ?
Si
passò una mano tra i capelli. Era molto
semplice: Adesso era arrivato il momento
di dirle la verità. Hermione era la sua
ragazza… e non le avrebbe mai più
nascosto nulla!
"Hermione,
adesso cerca di ascoltarmi, ti prego…"
"Io
non voglio ascoltarti! Non voglio che mi
tocchi! E non voglio più restare qui! Non dopo quello che ho visto!"
Ecco!
Lo sapeva…
"Cosa…
che cosa hai visto, esattamente?"
"NON
FARE FINTA DI NON SAPERLO!" Altro
schiaffo bruciante sul viso.
"Porc…
Ti vuoi calmare?! Hermione, dimmi cos'hai visto!"
"Oh…
e hai il coraggio di chiedermelo? Tu lo sai molto bene, non è vero?! Ma certo
che lo sai, dal momento che eri con…
con… quella specie d'insegnante!!"
Improvvisamente
ad Harry fu subito tutto chiaro: Isabel, oltre a manipolare la sua testa, era riuscita a penetrare anche
quella di Hermione, facendole chissà quale tipo d'incantesimo.
Buttò
fuori l'aria, esasperato.
"Merda! Non sai cosa avrei dato per
risparmiartelo…"
Hermione
sgranò ancora di più gli occhi: "ALLORA E' VERO!!" gridò. "Tu…
tu l'hai baciata?! Le sei saltato addosso!! Dio! Non posso crederci!"
"Oh,
calmati, ti prego! Hermione io, non so… non so che cosa hai visto! Ma ti assicuro che lei lo ha fatto apposta!"
Hermione
tremava come una foglia e scuoteva la testa, ferita ed incredula.
Harry
non resistette nel vederla così e la prese tra le braccia, stringendola forte
al petto e cullandola come fosse una bambina.
Lei
cercò di liberarsi dalla sua stretta, ma era impossibile sfuggire a quella
morsa e, iniziando a singhiozzare, si arrese a quel calore tanto confortevole.
"Ti
prego, Harry… dimmi che cosa sta succedendo…"
Harry
continuò ad accarezzarla con dolcezza, per calmarla, e lentamente la condusse
in un angolo tranquillo. La fece sedere a terra e le si inginocchiò di fronte,
prendendole il viso tra le mani.
"…Ti
devi fidare di me, adesso, ok?"
Hermione
chiuse gli occhi, facendo scivolare sulla guancia un'altra lacrima di dolore.
Harry
insistette, scuotendola con dolce fermezza e piantando gli occhi nei suoi:
"Hermione, sei TU quella che
amo! Non devi dimenticarlo mai, MAI! Non volevo darti anche questo dolore, ma è
giusto che tu sappia tutto…"
Hermione
si allarmò a quelle parole e lo guardò con occhi terrorizzati. Harry
l'accarezzò nel modo più dolce e rassicurante che conosceva, e decise di
mettersi a nudo, raccontandole tutto dal principio.
Trasse
un profondo respiro e le rivolse uno sguardo carico d'amore.
"E'…
complicato cercare di spiegare, ma
farò tutto il possibile per essere sincero con te." Prese un altro po' d'aria, sapendo che quello
che stava per dire l'avrebbe ferita, ma sapendo altrettanto bene che
nasconderle la verità non sarebbe servito a nulla. Anzi, cosa ancora peggiore,
Isabel avrebbe potuto approfittarne.
"La
scorsa estate, quando ho capito d'amarti, si può dire che il mio mondo ha
iniziato ad andare al contrario. Tutte quelle che erano le mie certezze, sono
sembrate crollarmi addosso all'improvviso: tu, che fino a poco prima, eri la
mia migliore amica… ti sei improvvisamente trasformata in una persona che… ehm,
sì, desideravo e bramavo con tutte le mie forze. Ti ho già detto quanto io
abbia faticato ad ammetterlo anche con me stesso…" l'emozione gli giocò un brutto scherzo,
facendolo arrossire contro la sua volontà. " E quando sono finalmente
riuscito a guardare in faccia la realtà… ho scoperto di essere follemente
geloso del mio migliore amico, Ron, solo perché lui provava i miei stessi
sentimenti per te e aveva avuto il coraggio di confessarteli per primo."
Abbassò gli occhi, vergognandosi ancora per i pensieri omicidi che aveva fatto
su di lui.
"Hermione,
io… all'inizio non capivo cosa stesse succedendo, ma ero distrutto…. Tu mi
avevi voltato le spalle, avevi scelto Ron, e lui mi aveva abbandonato. Mi sono
sentito 'tradito' da parte di entrambi… e poi…" Fece un'altra pausa e si rese conto di aver
serrato i denti. Era difficile confessarle qualcosa di cui si vergognava tanto.
"E
in quel periodo di confusione totale e di ostilità che provavo nei confronti di
chiunque… c'è stata una persona che prontamente mi ha teso la mano."
Risollevò lo sguardo: "E questa persona è Isabel."
Hermione
tremò leggermente a quel nome, sentendo l'amaro in bocca.
Merda! Qui arrivava la parte più
difficile.
Deglutì
a fatica: " Ecco… io mi sentivo solo, incompreso, abbandonato! Ed ero
furioso con te e Ron, per questo… Me ne vergogno, ma credo di essere arrivato
persino ad odiarvi!"
Hermione
ascoltava sofferente e triste, ma attenta.
"In
quel momento Isabel ha saputo cogliere la mia debolezza, ed è stata abile ad
esercitare tutto il suo magnetismo: aveva un fascino irresistibile, per me! Non
voglio passare per vittima, per carità! Ero… quasi consapevole di quello che facevo, solo che… oh, Hermione! Te
lo giuro… Non so se era un modo per attirare la tua attenzione, o se era per
ripicca, ma ne ero affascinato in modo strano. Era così… carismatica! Lei
sembrava l'unica in grado di capirmi, in quel momento."
Provò
a guardarla negli occhi, e si accorse che erano lucidi di lacrime e dolore.
Hermione sapeva perfettamente a cosa si riferiva. Come aghi crudeli che le
torturavano il corpo, ricordava il dolore che aveva provato ogni volta che li
aveva visti insieme, al fastidio che aveva sentito per la loro complicità quasi
ossessiva, all'offesa che aveva subìto per la loro attrazione nociva.
"Io
e Isabel… siamo stati… molto vicini."
Sussurrò piano Harry, e vide Hermione chiudere gli occhi e trattenere il
respiro. "Oh Dio! Non voglio farti altro male, ma quello che voglio dirti
è che purtroppo sono stato un debole, ho ceduto alla sua bellezza e ho saputo
solo seguire il mio corpo."
Hermione
aveva ancora negli occhi il ricordo del bacio al quale aveva assistito, aveva
nelle orecchie le voci dei suoi compagni che malignavano sulla loro presunta
relazione, e i suoi sensi ancora bruciavano di sofferenza per quello.
"Mi
dispiace, amore! Mi dispiace…"
Hermione
scosse la testa, imponendosi di non piangere, e cercando in qualche modo di assimilare
quello che Harry le stava dicendo. Si stava sforzando di dirle tutta la verità,
compresa la parte più difficile. Le stava aprendo il suo cuore, confessandole la
propria debolezza e ciò che aveva provato.
Infondo,
anche lei aveva le sue colpe.
Non
immaginando minimamente che lui l'amasse, non si era resa conto del male che
gli aveva causato mettendosi insieme a Ron.
"Harry…
anche a me dispiace… Io non avevo idea di ciò che provavi per me! L'ultima cosa
che pensavo, era che tu potessi amarmi!"
Lui
allungò una mano e le sistemò con dolcezza infinita una ciocca di capelli
dietro l'orecchio: "Sono stato un folle a non accorgermene prima… E sono stato un meschino a credere che Isabel
ti potesse in qualche modo sostituire!"
Si chinò su di lei, posandole delicatamente le labbra sulla bocca.
Hermione
si lasciò sfuggire un sospiro e Harry proseguì.
"Isabel
mi adulava… diceva che ero speciale,
come lei. Che solo lei poteva capirmi perché sapeva cosa significasse essere
diversi. Diceva che io ero l'unico che poteva raggiungere il suo grado di
bravura con la lettura della mente, con l'utilizzo di incantesimi non verbali
potentissimi e che solo pochi conoscevano. Era come se… se volesse circuirmi, e
per un po' c'è riuscita", confessò buttando fuori tutto il suo rimorso. "Quando
ero solo con lei, mi sentivo diverso… come se ci fosse un Harry nuovo e ribelle,
più forte, più cattivo e più consapevole delle proprie capacità, capace di
farle venire fuori. Questa cosa all'inizio mi ha affascinato… ma poi ha iniziato
a farmi paura."
Hermione si commosse nel vederlo così triste e tormentato.
"Credo
che Isabel, poco fa, ti abbia trasmesso una 'visione' di qualcosa che in realtà
costruiva lei con il pensiero… E' bravissima in questo! Ma giuro su Dio che
nulla di ciò che hai visto corrisponde al vero!"
"Oh,
Harry!" Hermione allungò una mano, facendogli una delicata carezza.
"Ora non ho più dubbi! Mi basta guardarti negli occhi, per crederti…"
Harry
fu sovrastato da un'ondata d'amore puro per quella ragazza che, ancora una
volta, gli dimostrava piena fiducia, una resa totale, un amore senza confini. Le
prese la mano nelle sue e gliela baciò con dolcezza infinita, per poi afferrarla
per la vita e ricominciare a baciarla con tutta la passione che lo stava
facendo bruciare.
Hermione,
felice e finalmente più serena, si lasciò trascinare dal fervore del proprio
ragazzo, facendosi adagiare sull'erba. I due si scambiarono un lungo bacio,
dapprima dolce e delicato, ma che presto si trasformò in ardente e sensuale. Le
mani di Harry accarezzavano lentamente il suo corpo, mentre le loro lingue si
incontravano nel ballo sensuale che avevano imparato insieme.
Harry
aveva il fiato corto quando si staccò dalla sua bocca, e la guardò tanto
profondamente da farla sciogliere: "Sai cosa ti dico…?"
Lei
ricambiò lo sguardo con quei suoi occhi ambrati e caldi: "…Cosa?"
"Che
io e te abbiamo bisogno di restarcene un po' da soli…"
Hermione
sentì il sangue fluirle più veloce nelle vene. "Ahh… oh, sì… Lo penso anch'io!"
Harry
sorrise nel vederle le guance imporporarsi: "Ehm, io intendevo dire che
dovremmo fare qualcosa insieme, io e te, come… una coppia di fidanzati
normali…"
Hermione
avvampò, vergognandosi d'aver pensato a tutt'altro: "Ah! Ma sì, certo, certo!"
rise nervosamente.
“Oh,
ma ti assicuro che ho anche una voglia matta di stare insieme a te in quel senso…" le confermò con voce
roca, avvicinandosi al suo orecchio. Lei assaporò i brividi che il soffio della
sua voce le provocarono.
"Ti
prometto che farò tutto quello che è nelle mie possibilità per farti stare
bene… e per renderti felice, amore mio." La strinse tra le braccia e le
solleticò l'orecchio con le labbra. Hermione provò un brivido di piacere, ma
tentò di restare lucida.
"Harry…"
"Uhmm…?"
"Voglio
imparare anch'io a difendermi!"
Harry,
troppo concentrato sulla sua pelle morbida e profumata, non prestò attenzione a
quelle parole: "Certo tesoro…"
e con la lingua iniziò ad assaporare il suo collo.
La
ragazza si lasciò sfuggire un gemito deliziato, ma poi si riprese: "Dico
sul serio! Anch'io voglio imparare a fare quello che fai tu!" disse con convinzione.
"Oh,
amore, giuro che ti insegnerò tutto quello che so… ci puoi contare! Non è
molto… ma sono sicuro che impareremo insieme…" sussurrò lui con voce
sempre più roca.
"Harry!!
Sto parlando di imparare ad usare la mente!" esclamò Hermione a voce alta.
Il
moro sbatté le palpebre, risvegliandosi all'istante e capendo finalmente il
senso di quelle parole.
"Non
voglio permettere mai più alla Keen di cogliermi impreparata! Voglio imparare a
difendermi… e ad attaccare, se necessario!"
Harry
pensò a quanto ammirava quella ragazza, a quanto invidiasse il suo spirito battagliero,
alla sua energia, alla voglia di non arrendersi mai, ed un dolce sorriso gli
illuminò il viso.
"Sei
sicura di volerlo fare? Non è esattamente la cosa più piacevole del mondo
lasciarsi penetrare la mente… e neppure farlo agli altri."
"…Fa
male…?"
"Oh,
no. Non in quel senso… E' più un malessere, come se ti sentissi in qualche modo
violato. Forzare le menti altrui non è divertente… è un'invasione,
un'intrusione… e alla fine ti senti come contaminato. E anche l'utilizzo di
incantesimi più potenti e più pericolosi non sempre fa sentire bene. E' come se
sentissi la forza del male farsi sempre più strada… è complicato,
insomma!"
La
strega aggrottò le sopracciglia, e delle rughe di preoccupazione le si
formarono in mezzo agli occhi. "Ah…" sussurrò, perplessa.
Harry
le sorrise con dolcezza: "Ma tu sei la persona più forte e straordinaria
che io abbia mai conosciuto, e sono convinto
che, a differenza mia, non ti farai tentare da pensieri oscuri. Sono
certo che saprai cogliere solo il meglio di questo potere, e soprattutto tutto
questo ti servirà per difenderti! Non sopporto che Isabel o che nessun altro possa
farti del male, o possa in qualche modo contaminare la tua mente…" Le
passò una mano tra i morbidi capelli ondulati e giocò con un suo ricciolo.
"Sarò felice di darti qualche lezione extra, amore… sarà
divertente…." Si chinò su di lei, baciandola piano ed accarezzandole
dolcemente il collo.
Hermione
rispose al bacio, con trasporto e sentendo il cuore colmo di felicità.
"Dio,
Hermione, quanto mi piaci!" disse Harry staccandosi. "Ma adesso,
prima di pensare alle lezioni di Difesa, dobbiamo fare altro!"
"Cosa?"
"Per
iniziare, ti porterò a Hogsmeade, dove trascorreremo una bellissima giornata,
io e te… solo io e te!"
Gli
occhi della ragazza si illuminarono per la gioia, pregustando la gita nel luogo
che più amava, ma soprattutto al pensiero di poter finalmente passare una
giornata intera con il suo più grande amore, serena e felice come qualsiasi
altra adolescente della sua età.
Con
un sorriso smagliante, gli gettò le braccia al collo, facendolo cadere
all'indietro, tra risate piene di allegria e spensieratezza.
* * *
Il
giorno dopo, come promesso, Harry portò fuori la sua Hermione, comportandosi
come il migliore dei fidanzati, in modo galante e dolce, attento ad ogni sua
richiesta, pronto ad esaudire ogni suo desiderio.
La
ricoprì di attenzioni, le regalò dolci, le comprò un libro, la portò nella più
romantica delle caffetterie, le offrì squisitezze di ogni genere… il tutto intervallato da coccole, carezze,
abbracci e baci mozzafiato.
"Oh,
Harry! Non sono mai stata così felice!" gli disse di getto, con gli occhi
scintillanti dalla gioia, una volta tornati ad Hogwarts.
"Ti
assicuro che nulla al mondo mi fa stare meglio del renderti felice…" le
sussurrò in risposta, prima di baciarla per la millesima volta.
Hermione
gli si fece più vicina, sentendo il bisogno di un contatto più profondo, ed
Harry si lasciò sfuggire un sospiro: "Mhmm… Hermione…"
"Cosa…?"
Harry
infilò le dita tra i suoi capelli profumati ed avvicinò il proprio viso:
"Ho voglia di stare con te…"
"Vuoi
fare un'altra gita a Hogsmeade?" lo provocò.
"No,
signorina… " s'impossessò delle sue labbra, bramoso di sentirle di nuovo.
Gliele aprì dolcemente, insinuando la propria lingua e muovendola piano,
amabilmente e con passione.
Erano
seduti su un divano della Sala Comune, un po' in disparte e lontani da occhi
curiosi. Harry, sentendo crescere il desiderio, si lasciò sfuggire un gemito e
la fece sdraiare all'indietro, mettendosi col busto su di lei. La strinse tra
le braccia e riprese a baciarla con sentimento, giocando con le sue morbide
labbra e sentendo l'urgenza di qualcosa di più profondo del semplice sfiorarsi.
Hermione
lo accarezzò sulle larghe spalle, sentendo sotto le dita i muscoli duri e tonici
che formavano il suo corpo. Lo sentì fremere e la cosa inorgoglì il suo lato
femminile.
"Dio,
Hermione! E' davvero difficile resistere a questo…"
Lei
sorrise compiaciuta e represse un sospiro. I loro giovani corpi rispondevano
prontamente agli stimoli reciproci e alle sensazioni nuove che provavano…
sentendo il disperato bisogno di avere di più.
Ginny
gettò distrattamente uno sguardo nella loro direzione e, alla vista dei suoi
due amici abbracciati sul divano, sgranò gli occhi. Harry continuava a
piacerle… purtroppo non poteva farci nulla! E anche se in quel momento nella
sua testa si accavallavano mille pensieri su un biondino che fino a poco tempo
prima aveva detestato con tutte le sue forze, l'idea di avere sotto il naso il
suo primo amore avvinghiato ad un'altra, le diede comunque l'orticaria.
"Ehmm..
ehmm…" tossicchiò con fare di rimprovero.
Hermione
si raddrizzò immediatamente sul divano, e Harry si passò una mano tra i capelli
che gli sparavano da tutte le parti.
"E
va bene… troveremo un'alternativa!"
decise Harry, stringendo i denti.
"In
che senso?"
"Nel
senso che ho bisogno di stare con te… senza essere osservato di nascosto dagli
altri!"
Hermione
guardò Ginny e la vide voltarsi dall'altra parte, indispettita e contrariata. Poi
la rossa si alzò dalla poltrona e, gettando all'indietro i capelli con aria di
superiorità, si diresse verso l'uscita.
"Ehi,
Ginny!! Dove vai a quest'ora?!", la rimproverò Ron con la bocca piena di
torta al lampone, sputacchiando pezzettini in giro.
"Ah,
non rompere!"
"G-Gi-n-ny… GINNY!!!!!" sbraitò infuriato, rischiando
di soffocare.
Ma
lei ignorò le sue proteste e s'infilò nel varco che fungeva da passaggio, il
quale si richiuse immediatamente dopo alle sue spalle.
'Perché? Perché tutti devono essere
felici?!?? Tutti tranne… ME!!'
pensò disperata. Sentì una lacrima bruciarle gli occhi, e si mise a correre per
i corridoi deserti e semi bui, illuminati solo dalle torce alle pareti.
Teneva
le mani sopra gli occhi, per cercare inutilmente di trattenere quelle lacrime disperate,
che non volevano saperne di restare dentro. Senza seguire una meta precisa,
voltò a sinistra, senza guardare, e all'improvviso andò a sbattere contro
qualcosa di solido e alto.
"Aaahh!"
esclamò spaventata, vacillando pericolosamente all'indietro.
Una
mano decisa le afferrò prontamente il braccio, stringendolo forte ed impedendole
di cadere.
"Ohh….
Weasley, Weasley!" disse una voce tagliente ed irritata, rimettendola in
piedi.
Lei
alzò lo sguardo, ed incontrò due lame azzurre che le mozzarono il fiato:
"…M- Malfoy…"
"Proprio
io, insignificante ragazzina sciatta che infrange le regole!"
"Malfoy!!"
"Sì,
quello è il mio nome, Weasley, e ultimamente l'ho sentito un po' troppo spesso,
sussurrato dalle tue labbra…" la canzonò con derisione.
Lei
sgranò gli occhi, sempre più colmi di lacrime, e si divincolò dalla mano che la
teneva ancora stretta.
"Sei
il solito presuntuoso arrogante! Io non sussurro proprio il nome di
nessuno!"
"Ohh…
sì che lo fai!" e scoppiò a ridere divertito.
"Vai
al diavolo, idiota!"
"Forse
ti dimentichi che stai parlando con un Prefetto, piattola!"
"E
credi, con questo, di farmi paura?!"
"Sai
benissimo che non puoi andare in giro per i corridoi a quest'ora!"
"Non
me ne frega un accidente di niente!"
"Oh,
sono certo che quando i tuoi compagni, per colpa tua, si ritroveranno con 30
sassolini color rubino in meno, allora sì che ti importerà!!"
"Sai
dove te li puoi mettere, i tuoi sassolini?!"
Draco
sgranò gli occhi, confuso: "Ehi, signorina! Che modo di esprimersi è mai questo?
Da quando in qua usi parole come…" Poi si accorse dei suoi occhi umidi e
s'interruppe di colpo. "Si può sapere perché diavolo stai piangendo?"
Lei
si passò velocemente il dorso della mano sotto gli occhi e, trattenendo un
singhiozzo, disse: "Non… non sto piangendo!"
"Certo
che stai piangendo!" s'innervosì lui, "Le riconosco bene, le
lacrime…"
"Fatti
gli affari tuoi!!"
"Insomma,
che ti prende stasera?"
"Niente
che ti debba interessare!!" quasi gridò la rossa.
"Certo
che mi interessa!"
"Ah! Non farmi ridere, specie di piccolo tiranno che non sei altro!
Proprio tu, che godi delle disgrazie altrui!"
Draco
si incupì e strinse i pugni: "Non con tutti…" sussurrò piano, "…
e, soprattutto, non con te…"
"CERTO…
COME NO!", ruggì. "…Ma se non hai fatto che offendermi fino a pochi
secondi fa!?"
Draco
sentì una fitta di rabbia, a quelle parole: "…Io… è che mi dispiace vedere
una ragazza come te, piangere…"
"Nessuno
ha chiesto il tuo aiuto, o la tua compassione! Men che meno io!"
A
quel punto, il biondo, perse la pazienza. Le mise le mani sulle spalle e la
tirò verso di sé: "Dimmi chi ti sta facendo soffrire così?"
Ginny
sentì le mani di Draco come se fossero state roventi e si accasciò leggermente,
sotto quella presa così salda: "Nessuno…"
Lui
serrò forte le mascelle. Ancora non capiva il perché, ma vederla piangere gli
causava un malessere che non aveva mai sentito prima. Quella che era sempre
stata la sua nemica, improvvisamente, si era trasformata in una creatura
meravigliosa ed indifesa, che gli scatenava sentimenti di protezione del tutto
nuovi, per lui.
Per
non parlare di quanto si sentisse attratto da lei!
Ah!
Aveva dell'incredibile! Eppure… eppure, sentire quelle spalle delicate, sotto
le sue dita, divise solo dallo strato sottile della sua camicetta, lo faceva
andare completamente in tilt.
"Non
dirmi che soffri ancora a causa di Potter?!" Senza pensare, la strinse
maggiormente. "Quel quattr'occhi con la sindrome del salvatore del mondo
mi ha davvero rotto le palle!"
Ginny,
a quelle parole, per poco non scoppiò a ridere e distese le labbra in un
sorriso spontaneo, trasformando la sua espressione da corrucciata a dolce.
"Harry
non c'entra…" disse con un filo d'amarezza, ma sorridendo ancora
all'espressione di Draco.
"Sei
decisamente più carina, quando sorridi, piccola Weasley…" si lasciò
sfuggire il mago.
Ginny
sollevò lo sguardo, e realizzò quanto fossero vicini, e quanto le mani del
ragazzo la stessero stringendo.
L'orgoglio
di Draco si fece sentire con una debole zampata, suggerendogli di rimangiarsi
le ultime parole. Ma ormai era troppo tardi.
E
poi, mettendo da parte tutto ciò che non era la sua superbia, si rese conto che
non era mai stato così sincero in vita sua. Non aveva mai provato prima quella
sensazione meravigliosa di sentire il calore della pelle di un'altra persona e
voleva sentirlo sempre di più.
Rimase
con gli occhi incollato a quelli della rossa, sentendo un solo, unico desiderio:
baciarla fino a rimanere senza fiato!
Tirò
a sé la ragazza, finché non sentì il suo corpo premere contro il proprio.
Ginny
si divincolò protestando, ma lui, con un movimento rapido della mano, l'afferrò
per la vita e se la tirò nuovamente vicina.
Draco,
per la prima volta in vita sua, era acceso da una passione nuova, da un
desiderio dominante e che aveva la forza di un incantesimo potentissimo. La
sentiva ansimare contro di sé, poteva sentire il profumo dei suoi capelli, che
era… oh! … era buonissimo!
"Malfoy…
" gemette Ginny col fiato corto, "Se ci tieni alla tua vita, levami
subito le mani di dosso…"
Il
biondo la guardò con occhi pieni di desiderio, con una intensità che fecero
arrossire la giovane strega.
"Oh…
oh… dolcissima Weasley… Di fronte a questa minaccia, non posso che risponderti
che la mia vita non vale niente, ora che ti ho tra le braccia…" Sollevò
una mano e gliela fece scorrere delicatamente sul viso, accarezzandole la
fronte, i capelli, le labbra. "Sei una vera bellezza…" disse quasi
stupito di non essersene mai accorto prima.
Fece
scendere piano la mano sul mento, sul collo, e con finta noncuranza le sfiorò
il seno. Ginny trattenne il respiro e sentì le proprie guance infiammarsi, e
sentì il proprio corpo accendersi di desiderio.
"La-lasciami
andare…" protestò. Ma nonostante quelle parole, non si staccò da lui, né
tentò in alcun modo di fermarlo. Quella carezza era la cosa più bella che
avesse mai sentito, e altro non desiderava che la sua mano continuasse ad sfiorarla
per tutto il tempo che lui voleva.
Lui
la tenne stretta, e il suo sorriso solitamente beffardo, si trasformò in un
sorriso estasiato, meravigliato e compiaciuto. Con una mano proseguì la lenta
carezza d'esplorazione, mentre le dita le sfioravano ancora il seno e
scendevano ancora più giù, fino a circondarle nuovamente i fianchi. Poi, con
tutta la dolcezza che gli riuscì, si chinò su di lei e la baciò.
Ginny
non si oppose, troppo frastornata dalle emozioni che la stavano assalendo tutte
insieme, e si abbandonò a quel calore nuovo e piacevole. Draco fu inaspettatamente
dolce e delicato. La baciò piano, gustando il sapore di quelle labbra rosse e
carnose, invitanti come un frutto proibito, muovendo la lingua lentamente e con
sensualità.
Dopo
un lungo minuto, il giovane mago la sciolse dall’abbraccio e si separò da lei,
guardandola dritto negli occhi e facendola vacillare leggermente, come se il
terreno sotto di lei si fosse mosso.
Poi
la ragazza, destandosi da quel meraviglioso sogno, ricordò i rispettivi ‘ruoli’
nemici che avevano e, pronta a recitare il suo copione, mosse una mano per
colpirlo, ma Draco le afferrò il polso, bloccandola: “Ferma…”, le sussurrò con
voce suadente, “Non fingere che non ti sia piaciuto, Ginny… Se ti è piaciuto la metà di quanto è piaciuto a me, allora
mi posso ritenere molto fortunato.”
La
rossa sgranò gli occhi, non capendo se fosse più sconvolta per ciò che lui
aveva detto, o se per il fatto che l’avesse chiamata per nome.
“Non
chiedermi perché ti ho baciata… So solo che ne ho sentito il bisogno! …Un
bisogno disperato!” Abbassò lo sguardo per un attimo, ma quando lo riportò
all’altezza degli occhi della ragazza, era dolce come lei non lo aveva mai
visto prima. “So che è contrario ad ogni regola non scritta che vige tra le
nostre famiglie, ma non riesco più a far finta di niente. Tu mi piaci, Ginny Weasley…
Per tutti i sortilegi della terra, tu mi fai letteralmente impazzire!”
* * *
Ringraziamenti:
Marco:
Ciao Colonna portante della mia vita letteraria (…e non solo!!) !! Sono
contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto… inutile dirti che mi auguro
sia lo stesso per questo. Sai che i tuoi preziosi consigli sono per me
fondamentali, e anche quando mi fai qualche ‘critica’ è sempre assolutamente
costruttiva ed utile!
Quindi aspetto con ansia di sapere
cosa te ne pare di quest’ultimo capitolo…
Un bacio grande, grande, grande!
Morgana85: Carissima Morgana, ciao… dopo lunghi mesi ho
riletto la recensione che mi avevi lasciato, e ti assicuro che sei stata tu a
far commuovere me! Mi fai dei
complimenti stupendi, e spero sinceramente di meritarli. Grazie, sei sempre
estremamente dolce e carina con me… e il tuo affetto è una cosa che mi riempie
di gioia! Grazie infinite! Spero di poter contare ancora sulla tua
presenza! J Ti abbraccio forte!
Argentlam:
Ciao carissima!! Grazie, sei sempre un tesoro e non ho parole per ringraziarti…
Purtroppo ci ho messo una vita ad aggiornare, ma spero di cuore di trovarti
ancora tra le mie lettrici preferite, e che continuerai a seguire la
storia… Tra l’altro ti chiedo scusa,
perché sono in arretrato anche con la lettura del tuo ultimo capitolo!! Sono
imperdonabile… perdonooooooooooo !! Ma prometto di mettermi in pari quanto
prima! Un bacione !!
Luxcis:
Grazie tesoro!! Spero davvero di trovarti ancora!!! Eh, sì… i due piccioncini
ormai hanno gli ormoni alle stelle. Ma prometto che nel prossimo capitolo
finalmente verrà resa loro giustizia! Ciao ciao!!
Jenny89:
Ciao Jenny! Grazie mille del tuo incoraggiamento… sigh, spero di non averti
deluso con tutta questa attesa… Un abbraccio e davvero grazie! ;-)
Lights: Adoratissima Lights, ciaoooo!! Ma come posso trovare le parole giuste per
ringraziarti?? Sei davvero gentilissima e la tua recensione mi ha fatto davvero
commuovere dalla gioia! Zì, zì… adesso arriva il bello tra le nostre amate
coppie! Spero che anche in questo cap ti sia piaciuto l’incontro Ginny/Draco…
che dire? Fanno davvero scintille, insieme! E per quanto riguarda Isabel… già,
poveretta… MA E’ TREMENDA!!!
Senti, cara… ma tu quando
aggiorni H2?!?!?!? Ti preeeeeeeegoooo
!!! Un bacio grandissimo, alla prossima!
Stizy: Ma
ciao stellina mia!! Eccomi, finalmente… dopo secoli! Era davvero tantissimo che
non aggiornavo, e mi spiace non riuscire mai a salutarti su MSN come vorrei…
Piccola, spero mi perdonerai!!! Grazie per la bella recensione, sei un vero
tesoro!! Hai ragione, Isabel da una
parte fa tenerezza… ma dall’altra mette paura persino a me… (!??!?!) il che è tutto dire!!!! J
Spero tanto che leggerai questo capitolo e non vedo l’ora di sapere che
te ne pare! Ti mando un bacio ed un abbraccio grandissimo!!! Ciao ciao
Goldbuble:
Ciaooooooo !!! Ebbene sì, sono passati 6 mesi, ma alla fine ce l’ho fatta!!!!
Hai definito Isabel nel modo che forse più le si addice…. Ihihihih! Aspetta e vedrai…! Oddio, chiedere di
aspettare ancora è una bella pretesa, da parte mia, ma mi auguro ugualmente di
trovarti sempre tra le mie adorabili lettrici!
Un bacione!
Topgunforever: AAAAAAAHHHHHHH !! ciao!! J Grazie carissima per la super recensione!!
Hai ragione, hai ragione… Harry deve fare qualcosa, in difesa della sua
Hermione! Ma, se hai letto questo capitolo, avrai visto che la stessa
streghetta ha finalmente deciso di dire BASTA! Ora vuole imparare a difendersi,
e speriamo in bene!! Di certo si prospetta un periodo… “scoppiettante” …
ihihihi! Spero di trovarti con una nuova recensione, e nel frattempo di mando
un bacino! Ciauz!
BellaWitch:
Ma ciao bella!! Tesoro, mi rendo conto di essere ripetitiva, ma anche a te devo
le mie più profonde scuse per il ritardo… I’m so sorry!! Che dire? Spero tanto che tu stia seguendo
ancora la storia, e spero di sapere che te ne pare!!! J Un
bacio grande ed un grazie speciale!
I love you Draco: Ciao, spettacolo della natura!!! Ihihihih!!! Mi hai fatto morire dal
ridere con la tua recensione, e ti ringrazio di cuore per tutti i complimenti
che mi hai fatto… GRAZIE!! Orbene, la odiosa Keen, anche in questo capitolo, ha
trovato il modo per rendersi insopportabilmente ripugnante! Ok, la farò morire
in modo violento, come da te richiesto…
:- )) Noooo… dai! Ancora non
posso svelare nulla! So che è una gran
pretesa, da parte mia, ma tu continua a seguirmi, ok?? Lo spero tanto!!! Ti
abbraccio e ancora mille grazie!!!!
Pandora91: Ciao dolcissima Pandora! Sono felice che ti
sia piaciuto lo scorso capitolo, e tu sei sempre davvero gentilissima con me…
spero di cuore di meritare tutti i tuoi complimenti!!!
Ci credi se ti dico che quando
scrivevo di Isabel che infieriva su Hermione stavo male anch’io?!??! Povera…
Scrivere di Draco e Ginny mi piace
tantissimo, mi “stimola” come coppia,
forse proprio il fatto che inizialmente loro si detestano!! Fammi sapere se ti
è piaciuto anche questo cap, ok?!?!? Baciotti!!!!
Sabri89: Ed ecco la mia musa ispiratrice!!! Ciao, dolcissima creatura! J Allora… come prima cosa, sono io che devo
ringraziare TE !! Sappi che la tua presenza costante e il tuo sostegno sono una
fonte inesauribile di stimolo, per me. Come ho fatto con tutti, anche a te
chiedo scusa per questo enorme ritardo, e l’unica cosa nella quale posso
sperare, è che tu non mi abbia abbandonato….
SIGHHH…. WUEEEEEHHHHH !!! Ne
morirei!!!! L
Davvero, spero che anche questo cap ti sia piaciuto e ti abbia entusiasmato
come gli altri.
Per quanto riguarda gli sviluppi…
ARGH! Ti dirò, faccio davvero fatica a fare pronostici!! Scrivo di getto e la
storia si crea da sola… quindi è una sorpresa anche per me!! J Spero tanto (ma TANTO TANTO TANTO!!) di
trovare ancora le tue recensioni, e che tu non ti sia scordata di meeeeeeee!! J
Un bacio grande e super sincero! A presto,
ciao!!
Dalastor:
Carissimo Dalastor, ciao! A te devo delle scuse doppie, perché (oltre a non
aggiornare la mia FF), sono irrimediabilmente in ritardo nella lettura del tuo
ultimo capitolo della tua super bellissima storia! SCUSAAAAAA !!! Venendo alla tua recensione… WOW !! sono rimasta così: O___O Ma grazie! Che bella! Mi hai lasciata senza
parole e mi ha fatto enormemente piacere! Ogni complimento, fatto da te, per me
ha un valore specialissimo, perché TU
sei uno scrittore che io ammiro tantissimo! Ti mando un bacio, a presto…
promesso!
8x4: CIAOOOOOOO
TESORO MERAVIGLIOSAMENTE MERAVIGLIOSO!!! Non ci credo!! Hai trovato il tempo di
recensire… nonostante tutte le 847526 cose che hai da fare!?!?!? ME
ONORATA! Ciao carissima mammina, come
stai? Come stanno i tuoi stupendi bambini? Ops… forse qui non è il caso di
dilungarmi in domande… e dovrei scriverti direttamente!!! Aspetta che mi tiro
le orecchie da sola!!
Grazie infinite per la tua
recensione… Mi ha fatto davvero piacere! Se potrai leggere anche questo mio
ultimo aggiornamento, mi riterrò davvero onorata e felice!! Un bacio stellina,
a te e ai tuoi meravigliosi Isaac e Jamie!!
Jacklyn:
Ahhhhhhhhh!!!!! Sono commossa…
letteralmente! Benvenuta, carissima Jacklyn! Sono piacevolmente colpita dal
fatto di trovare nuove lettrici di questa FanFiction, e sono davvero
felicissima che la mia storia ti stia piacendo tanto! Spero che, nonostante
questa lunga attesa, tu abbia portato pazienza e che riuscirai a recensire
anche questo nuovo capitolo. Sei stata
davvero gentile e la tua recensione mi ha fatto sorridere e divertire!
Spero tanto di accontentare presto le tue richieste! Un bacio affettuosissimo!!
A presto!