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Autore: TheManiae    17/06/2016    2 recensioni
In un regno oscuro e maledetto, tre signori dei demoni si sfidano in un eterno gioco di guerra e potere.
Ora, una nuova pedina scende in campo.
E il suo arrivo, sconvolgerà per sempre quel mondo.
Genere: Azione, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Coperta dalla nebbia e dal fumo, un'enorme figura avanzò nel cortile interno, con gli artigli che schiacciavano con forza i pezzi di legno del portone ormai distrutto. L'aria si fece immediatamente più calda, mentre ogni suono sembrava annullarsi in confronto al respiro ardente della creatura.

Con un soffio che fece indietreggiare molte guardie, l'essere spazzò via il fumo, rivelando la sua immensa figura.

Era un'enorme creatura quadrupede simile a un grosso rettile. Le grosse zampe munite di artigli neri erano segnate da lunghe striature rosso acceso che pulsavano ritmicamente. Tre enormi teste, con tre bocche piene di enormi zanne affilate fissavano le guardie con una sanguinaria furia animalesca, mentre le scie rosso fuoco sul collo pulsavano rapidamente. Dalle tre bocche infernali, a ogni respiro, fuoriuscivano braci ardenti che fecer sudare perfino Magnus da quanto erano calde. Ogni testa era segnata da due grosse corna, e da esse partivano grosse spine che terminavano a una piccola coda tozza.

Nel fissarlo, a Jack vennero in mente le parole riferite ai Behemoth lette nei libri di storia.


 

 

I Behemoth, anche detti i Titani, sono le creature più forti e potenti del nostro mondo dopo gli stessi grandi draghi. Quando l'Abisso giovane, senza alcuna presenza demoniaca, i Behemoth cacciavano per le isole come selvaggi re dell'Abisso.

Le leggende narrano che, quando giunsero i Draghi, i Behemoth lottarono contro di loro e i loro servitori demoniaci, guidati dal titanico Rakshir, re e padre dell'intera razza.

Lo scontro fu talmente potente che dicono spezzò a metà un'intera isola, ma alla fine come sappiamo, i Behemoth furono sconfitti, i Draghi presero il loro posto come regnanti dell'Abisso, e Rakshir sparì tra le nebbie della storia.

Col tempo, i Behemoth catturati dai demoni assunsero le caratteristiche del loro padrone draconico. I Behemoth del fuoco, o anche Cerberi, sono esseri enormi, col fuoco che scorre dentro di loro come sangue, e la pelle dura come roccia vulcanica. Possono sputare fiamme dalle loro tre gole infernali.I Behemoth dell'Ombra, o Crawler, hanno assunto un aspetto sinuoso e sono dotati di più zampe a falce e code velenifere, con bocche espansibili dotate di più file di denti. Quelli Necros, anche detti Spettri, sono enormi umanoidi con pelle e pelliccia scorticate, dalle quali si vedono muscoli pulsanti e ossa bianche. Dall'enorme teschio animalesco dotato di grosse zanne, spuntano un paio di corna ramificate, e dalle loro orbite vuote fuochi verdi fissano i viventi con aria affamata.

Oltre a questi esistono ancora dei Behemoth primitivi, anche detti Behemoth puri. I più famosi sono di certo i Kavu, enormi colossi di muscoli, corna e artigli, che possono benissimo frantumare un muro di pietra come uno steccato. I Leviatani infestano i laghi più grandi, cibandosi dei pesci più grossi e delle navi dei navigatori più stupidi. Poi ci sono i Ziz, enormi uccelli predatori con artigli uncinati e becchi affilati, che fanno i loro nidi sulle vette più alte oltre la civiltà.

Infine, c'è una stranissima specie che vive nel profondo nord. Sono enormi esseri dotati di un folto pelo bianco, con occhi azzurri come cristalli e zampe con cui possono correre più veloci del grlido vento. Sono chiamati Fenrir, i grandi lupi del nord. La loro vista è acuta, il loro respiro è una bufera, e la loro sola presenza porta il gelo eterno.

Ecco cosa sono i Behemoth. Rappresentazioni della natura. Solo i più coraggiosi, o più stolti, possono sperare di stare sul loro cammino e sopravvivere.


 

 

Ecco cosa Jack vide davanti a se. Un essere primordiale, un vero e proprio Titano.

L'essere attirava tanto l'attenzione su di se, che nessuno si accorse dell'enorme demone che gli stava sul dorso, che anche se alto almeno 2 metri, sembrava comunque un nanetto in confronto alla bestia che cavalcava.

Era un grosso demone con la pelle grigio scuro, con 4 braccia, 2 superiori più sviluppate, e 2 minori abbastanza normali. L'armatura pesante che gli copriva il petto aveva lo stesso stemma misterioso del resto dell'armata, e le due braccia muscolose reggevano una spada e un'ascia bipenne. La prima era di fattura eccellente. Anche col fumo della battaglia, si potevano vedere le magnifiche incisioni e il filo lucente, con la lama bianca come le ossa. La seconda invece aveva un'aspetto selvaggio, con il filo molto rovinato e zanne affilate attaccate a esso. Infine, il viso era nascosto da un elmo dalla forma simile a un drago con 3 occhi, ma da quest'ultimo fuoriuscivano una folta criniera di fiamme nere e 6 enormi corna, due che puntavano verso l'alto, due all'indietro e due ricurve ai lati. Sulla schiena inoltre, aveva 3 paia di ali da corvo, nelle quali brillavano braci viola, rosse e verdi.

"Cosa volete da noi!?" Urlò un guardia puntando la spada contro il misterioso demone, ma esso rimase silente, alzando solo la mano e puntandola contro la medesima guardia. Essa non riuscì a schivare abbastanza in fretta, e finì quasi per intero nell'enorme bocca centrale del Behemoth, venendo discussa tra le altre teste finché non sparì in ognuna di esse con un terrificante suono di ossa fracassate.

Quando gli orrendi versi cessarono, il cavaliere puntò di nuovo il dito contro il gruppo di soldati, ma stavolta questi schivarono in fretta, e solo due di essi finirono tra le fauci e sotto una zampa della creatura.

"ADDOSSO!" Urlò il re Magnus, gettandosi contro la creatura e, con un fendente, morse la carne dura come roccia del mostro con lo spadone. Il Behemoth ruggì di rabbia, mentre il suo sangue infuocato schizzò in giro, e con una zampata tentò di colpire il re, ma quest'ultimo la evitò grazie alle potenti ali. Intanto, alcune guardie circondarono la bestia, punzecchiandola di continuo con le armi, mentre il resto era al portone a fermare la marea di nemici che stavano entrando.

Insieme a loro, il principe Jack stava dando prova di se stesso. Un pyrus tentò di caricarlo urlando con la spada alzata, ma il suo cadavere cadde a terra come un sacco di patate appena la testa venne recisa. Altri due ci provarono, ma quando il corvino toccò terra col palmo della mano, due grossi cristalli neri con sfumature gialle spuntarono dal terreno e impalarono al petto i due assalitori. Infine, 5 demoni enormi caricarono sollevando le grosse asce e spade, ma bastò un getto di fiamme dorate per farle cadere a terra urlando dal dolore.

Nonostante la sua bravura, l'intervento del principe non bastava per fermare l'orda nemica. Dove mutilava un nemico, uno dei suoi soldati veniva brutalmente ucciso. Stavano a poco a poco perdendo terreno per colpa del solo fattore numerico, e a quel punto gli venne l'idea.

"Indietro!" Urlò ai suoi, incendiando tutta l'area davanti alle porte per bloccare per poco i nemici, dandogli il tempo di far sorgere dal terreno una serie si grossi cristalli che chiusero il passaggio, infilzando anche alcuni nemici troppo lenti per evitarli.

Jack sapeva che i cristalli non avrebbero tenuto molto sotto i colpi delle armi nemiche, ma gli avrebbe dato il tempo di uccidere il cavaliere, che con tutta probabilità era il generale di quell'armata, e così far demoralizzare le truppe avversarie.

 

 

 


 

Mentre il principe teneva impegnati gli assalitori, suo padre Magnus stava combattendo contro l'enorme Behemoth in una lotta selvaggia. La bestia aveva grossi tagli sulle zampe e sul petto, dal quale colava fuoco liquido, ma anche il re aveva subito alcuni colpi, primo tra tutti un grosso graffio lungo e profondo sul braccio destro, provocato da un'artigliata che aveva sbagliato a evitare. Anche se dalla ferita cadevano grossi dosi di sangue infernale, il demone non si era dato per vinto, e continuava ad aprire tagli sul petto duro come pietra della creatura.

"Arrenditi. Non puoi vincere. Sei solo patetico." disse il cavaliere, deridendo il nemico mentre questo schivava le zampate.

"Almeno non sono tanto codardo da far combattere una bestia al posto mio!" disse in tono di sfida Magnus, infilzando da una parte all'altra la zampa destra della creatura, che per risposta ruggì di dolore e tentò di colpirlo con una zampata, ma questi la evitò facilmente.

"Non perdo tempo per i deboli. Sono qui per te Occhio del freddo!" disse il cavaliere voltandosi all'improvviso, deviando con la spada ossea l'affondo del principe Jack, e con la mano libera lo colpì al volto così forte da fargli perdere l'equilibrio. Il moro si riprese dopo pochi metri, e tornò di nuovo all'attacco urlando di rabbia, ma il cavaliere evitò facilmente il fendente nemico alzandosi in volo sulle 6 ali corvine.

"Andiamo Marchiato! Vediamo se sei forte come dicono le leggende!" disse l'avversario lanciandosi contro Jack con la spada bianca alzata. Il moro parò con la propria, ma con l'ascia lo colpì all'armatura, che anche se resistette al colpo gli fece comunque male. Come risposta, il corvino si staccò dal contatto e gli lanciò contro una sfera di fiamme dorate. Il cavaliere sparì in una nube di fumo, quando la sfera esplose al contatto.

Così impara... Pensò Jack, ma una risata divertita proveniente dall'alto lo scosse per alcuni secondi, lasciando all'avversario tempo prezioso per colpirlo con l'ascia e scagliarlo con forza verso la vetrata del muro frontale del castello, trapassandola e facendolo cadere nella sala del trono.

"Bella botta! E' tosto." disse Eris colpita dalla prodezza marziale dell'avversario. Anche Jack, che si stava rialzando a fatica, dovette ammettere che quel nemico era più tosto della maggior parte degli avversari da lui affrontati. Un grosso taglio, dalla spalla al centro torace, si stava rigenerando a poco a poco, ma il dolore gli faceva comunque digrignare i denti.

Mentre stava riflettendo, vide il nemico entrare nella sala dalla vetrata oramai distrutta e sparsa sul pavimento, atterrando dolcemente a circa 10 metri da lui. Solo ora, in un luogo isolato, si accorse dell'aura di potenza che circondava l'avversario. Ma questo non fece altro che aumentare la sua voglia di batterlo.

"Io sono Jack Nightmare! Figlio di Magnus e Ashara della famiglia Nightmare ed erede al trono di Ulgun" disse il corvino puntando la spada in segno di saluto. "Voglio sapere il nome di colui che sto per uccidere" aggiunse con sguardo serio.

L'avversario ridacchiò della frase del principe.

"Io sono Azmaddon Tiathamet, comandante dell'esercito del Triarcato" rispose il demone alzando anch'egli la spada. "E sono colui che ti ucciderà Marchiato!"

Occhio del freddo. Marchiato. Ma che nomi sono? Pensò il corvino. Sapeva che pensarci non avrebbe fatto differenza, e solo una cosa avrebbe potuto dargli risposta. Così prese saldamente la spada con entrambe le mani e caricò.

I due danzarono in un ballo letale di affondi parate e fendenti, con le lame che emettevano scintille che illuminavano le armature e i volti contratti dalla concentrazione di entrambi. Le mosse di uno venivano deviate dall'altro e viceversa in una selvaggia lotta di volontà e forza. Molte volte Jack pensò di riuscire a portare il colpo di grazia all'avversario, ma ogni volta l'ascia o la spada si mettevano in mezzo, e dovette spesso evitare una delle due o entrambe, sentendo il filo delle lame che gli passava vicinissimo alla testa.

Nella sua voglia di vincere, il principe non si era accorto che per Azmaddon era tutto un gioco. Fin dall'inizio aveva il vantaggio, ma decise di divertirsi prima di terminare il proprio sanguinario compito. Dopo aver lottato ben 20 minuti ininterrotti, il demone dalle ali di corvo si stancò.

"Sono stufo di giocare." disse con calma inquietante, prima di puntare un braccio libero verso il ragazzo, e la mano aperta con grossi artigli neri si illuminò di una malevola luce violastra. Jack si sentì incapace di muoversi, e sollevato da terra da una forza sconosciuta, fu sbattuto con violenza contro il muro proprio in mezzo ai due troni dei genitori.

Mentre il demone cornuto si avvicinava, il principe tentò di liberarsi con tutte le sue forze, ma invano. La magia che lo tratteneva era troppo forte.

"Eh eh, non sei male amico, ma purtroppo per te ho un compito da fare" disse Azmaddon avvicinandosi a passo lento, quando fuori dalla porta udirono un triplo ruggito di trionfo che fece tremare la terra. "A quanto pare Kharnak ha finito" aggiunse infine. Come per dare ragione alle sue parole, il titanico mostro entrò a forza nella fortezza, scardinando le grandi porte di legno. Nelle fauci centrali reggeva un corpo insanguinato e immobile, mentre ai suoi lati gli invasori sciamarono all'interno del castello.

Quando la bestia raggiunse il suo padrone, sputò il corpo ai suoi piedi, e gli occhi di Jack si ridussero a due fessure.

Era suo padre.

Ed era coperto di grosse ferite che grondavano sangue, formando una grossa pozza sotto di lui. Buona parte dell'armatura era lacerata da enormi tagli, mentre le fiamme della sua criniera erano bassissime blu scuro.

Ma non era morto.

Si vedeva chiaramente il re respirare, seppur a fatica.

Magnus tentò di alzarsi, ma dovette usare il suo spadone per reggersi, mentre tossiva sangue a fiotti a ogni respiro. Vederlo in quello stato procuravano a Jack una tristezza e una rabbia sempre più crescenti.

"B-Brutto bas-bastardo..." sputò il re verso il comandante nemico, alzandosi a fatica e tentando di colpirlo con l'arma.

E accadde.

Entrambi i nobili rimasero in silenzio, entrambi sconvolti dalla lama bianca che aveva trapassato il petto del sovrano. I due si scambiarono un ultimo sguardo carico di dolore, finché quelli del padre si spensero davanti a quelli del figlio.

Lacrime di rabbia caddero a terra, mentre Jack fissava con un odio profondo e animalesco il demone davanti a lui. Il respiro si fece sempre più frequente, e il cuore sembrava stesse per esplodergli dalla furia. Le lacrime evaporarono a contatto con la pelle, mentre i nemici nella sala sentivano una strana sensazione di caldo e freddo.

"AAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHH!!!"

"Ma cos...!" Ebbe tempo di dire Azmaddon prima che il corvino gli si lanciasse contro, infrangendo il suo incantesimo di telecinesi. Ma non era più il ragazzo di poco prima. I suoi lineamenti ora ricordavano di più un animale rabbioso,mentre dai suoi capelli e dalle braccia partivano lunghe lingue di fiamme dorate e oscurità liquida, unite in un solo vortice selvaggio. Era uno spettacolo terrificante.

"TI AMMAZZO BASTARDO!" Urlò il ragazzo, o qualunque cosa fosse, calando la spada sulla sua testa. Il demone parò con l'ascia, ma quest'ultima non resistette alla potenza della lama, ed essa cadde sul bersaglio, spezzando una penna dell'arma. Azmaddon fu sbalzato di circa 7 metri dalla potenza del colpo, e quando si rialzò, l'elmo era a terra spaccato in due.

La creatura che sembrava Jack fissò l'avversario i volto. Aveva un aspetto molto particolare rispetto agli altri demoni. Possedeva una mascella possente, ma i lineamenti magrissimi erano stranamente aggraziati. Possedeva un terzo occhio verticale sulla fronte, di colore verde, mentre il destro era rosso e il sinistro viola. Forse il principe non notò quel particolare, o lo ignorò del tutto, mentre correva verso l'avversario con la spada alzata ruggendo più come una bestia che come un guerriero.

Stava per tuffarsi sull'avversario, quando un colpo all'ultimo della zampa del Behemoth lo fece sbattere con forza contro una colonna. Anche se sentiva le ossa dolergli, si rialzò in piedi per riattaccare colui che aveva ucciso suo padre, ma la forte mano di quest'ultimo lo afferrò per la gola, sollevandolo da terra.

Jack tentò di colpirlo con la spada, ma un forte pugno al ventre gliela fece cadere di mano, mentre le fiamme e le ombre si estinguevano rapidamente. Quando anche l'ultimo segno di resistenza fu assopito, e il giovane giaceva svenuto della morsa di ferro del demone, questi lo lanciò in mezzo alla sala.

"Lasciatelo li e bruciate tutto, ce ne andiamo" disse Azmaddon voltandosi, uscendo dalla porta assieme al suo Behemoth, mentre i soldati diedero fuoco a ogni cosa possibile. Mentre stava per entrare nella foresta, il demone cornuto osservò l'enorme pira che si innalzava dal castello, e quando questi infine crollò su se stesso, si voltò e sparì nelle fronde del bosco.

 

 

 

 

 

Jack vide un mucchio di immagini confuse.

Prima quel demone, Azmaddon, che lo fissava infuriato.

Poi molti nemici che lo fissavano sorridendo in modo sadico.

Poi il tetto della sala coperto dalle fiamme.

E infine, un'immagine sfocata che gli sussurrava una semplice frase.

"Va tutto bene. Ora ci pensa Mjoll a te"

E poi, tutto divenne nero.

 

 

 

 

 

 




 

Angolo del Folle

Salve salvino vicino!

*Gli sparano contro*

Ehy!

Comunque, ecco a voi le botte come promesso :D

Spero vi sia piaciuto il capitolo

Povero Jack che perde la casa u.u

Ma chi sarà questa figura? Lo scoprirete nel prossimo episodio di

A tutto!

Reality!

Nightmare!

Buonanotte!

*Esplode*

   
 
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