Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: kiku_san    17/06/2016    2 recensioni
La vita di Itachi raccontata da alcuni personaggi che hanno condiviso un tratto di strada con lui, amandolo, ammirandolo, invidiandolo, odiandolo.
Ognuno ne racconta un frammento di cui è stato testimone, ognuno dà di Itachi un ritratto diverso, perchè Itachi è luce e ombre, verità e menzogna.
Raccolta di one-shot, liberamente ispirate allo spin-off "La storia di Itachi: luce e oscurità".
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Itachi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

4.Fugaku Uchiha e Danzo Shimura: cos’è uno shinobi?


Fugaku Uchiha


Figlio mio....Ti posso chiamare ancora così? Ancora “figlio” dopo tutto quello che hai fatto? Fino a che punto può spingersi un figlio e rimanere tale? Per me che sono tuo padre, lo sarai per sempre...mio figlio. Ma per te? Ti senti ancora mio figlio, o così come hai reciso la mia vita, hai anche spezzato ogni tipo di legame che c’era tra noi? Non avrei mai potuto desiderare un figlio migliore di te: gentile e rispettoso, ubbidiente, talentuoso. Il figlio che ogni genitore si augura, il figlio perfetto.
Di quanto orgoglio mi hai riempito, fin da piccolo, fin da quando a cinque anni hai saputo padroneggiare la tecnica della Palla di Fuoco Suprema, solo guardandomi mostratela una sola volta.
“Questo è il mio ragazzo!” ti ho detto sorridendo, non riuscendo a nascondere la sopresa per il tuo talento eccezionale.
Quante volte te l’ho ripetuto, ogni volta sempre più fiero dei tuoi progressi; era il mio modo per dirti che ero orgoglioso di te, ma forse avrei dovuto aggiungere qualcos’altro... che ti volevo bene e che te ne avrei voluto anche se fossi stato meno bravo, meno perfetto...non l’ho mai fatto, pensavo che non servisse, che non ne avessi bisogno.
Ti ho spinto invece a dare sempre di più, a non mollare, ad alzare l’asticella dei tuoi progressi, a non accontentarti mai e tu, da bravo figlio, ti sei conformato a quello che io mi aspettavo da te.
Sei diventato più bravo di me, mi hai superato e questo, da parte mia, non è mai stato fonte di invidia o di gelosia ma anzi di immenso orgoglio, perchè ti ho sempre considerato come una mia estensione: con il mio sangue, la mia carne, il mio nome, i miei valori, i miei pensieri.
Che stupido sono stato, non ho capito che i figli non potranno mai avere nè i valori nè i pensieri del proprio padre, non completamente almeno, mai del tutto.... non ho capito che i figli non sono mai del padre, ma che in qualche modo devono sbarazzarsi di lui, per poter essere solo di se stessi.
Ti ho spinto a fare carriera, ad entrare negli ANBU per spiare il villaggio da una posizione privilegiata, avevi solo tredici anni e ti ho spinto su una strada di falsità e di menzogna, di dissimulazione, sei dovuto divenire maestro nell’occultare e reprimere i tuoi pensieri, i tuoi sentimenti.
Sei sempre stato il migliore in ogni cosa che facevi, lo sei stato anche in quell’occasione, hai saputo celare così bene ciò che provavi, che io per primo non mi sono accorto di niente.
Tu eri mio figlio, tu eri come me, tu eri un Uchiha pronto a tutto pur di far trionfare il clan, questo credevo e invece tu Itachi, il figlio modello, cosa stavi diventando?
Un doppiogiochista che stava tradendo la sua famiglia, il suo clan.... niente di meno che un traditore.
Certo mi ero reso conto che qualcosa era cambiato, che non eri più il “mio ragazzo”, sospettavo dei tuoi silenzi, del tuo prendere le distanze e allentare i legami ed è per questo che ho preso la decisione di farti sorvegliare da Shisui.
Sapevo che Shisui era tuo amico, quasi un fratello maggiore per te, ma non ho esitato a chiedergli di spiarti, di controllarti e quando è morto ho pensato come tutti che tu, scoperto il suo gioco, lo avessi ucciso.
Quel giorno, in cui tre membri del clan sono venuti a casa nostra e mi hanno chiesto di arrestarti, quando per la prima volta davanti a me hai perso il controllo, quando hai sfoderato le tue abilità e li hai stesi senza battere ciglio, quando mi hai gettato addosso la tua rabbia repressa e hai mostrato per la prima volta ciò che pensavi del clan, “patetico” lo hai definito, ecco, quel giorno ti ho visto come qualcuno che bisognava fermare prima che fosse troppo tardi, come un nemico da eliminare per il bene della causa...
Ma eri mio figlio, il mio figlio perfetto, ti sei gettato in ginocchio davanti a me, mi hai chiesto di perdonarti per le parole che avevi pronunciato e allora ho preso le tue difese, ti ho scagionato, ho preferito credere che si fosse trattato di un momento di stanchezza, di stress, come capita a tutti.


Ricordi quella sera quando ti ho chiesto di raggiungermi al tempio Nakano?
Volevo convincerti che ciò che stavo per fare era l’unica possibile soluzione, volevo farti capire che non ero un pazzo sanguinario, che non volevo la rovina di Konoha.
Ti ho mostrato cosa avrei potuto fare se solo avessi voluto, liberare la Volpe a Nove Code, distruggere il villaggio, sterminare chi si fosse messo contro di noi... ma io non volevo fare questo, uccidere innocenti...
E poi ti ho mostrato una rivoluzione senza sangue, la più pulita possibile, sarebbero morti solo quelli che stavano in alto, quelli che avevano disprezzato per lunghi anni gli Uchiha, io e te con i nostri Sharingan Ipnotici avremmo potuto fare quasi tutto da soli e poi avremmo avuto il posto che ci spettava per diritto e che il Secondo Hogake ci aveva tolto....
Sei caduto in ginocchio di fronte al futuro che ti ho mostrato e ricordo ancora perfettamente le parole che hai pronunciato, con una voce dove non c’era più nessuna speranza.
“Avevo quattro anni quando, sul campo di battaglia della Terza Grande Guerra, tu mi hai detto che il compito degli Uchiha era preservare la pace, ti ricordi padre? E sempre tu, alla fine di un allenamento, alla mia domanda: ‘Cos’è uno shinobi?’, mi hai risposto che è colui il quale difende il suo villaggio a costo di ogni sacrificio, ti ricordi padre? Che ne è stato delle tue parole?”
“Itachi ricorda chi sei! Prima di essere un ANBU, sei un Uchiha!” ti ho risposto “ Itachi salva il nostro clan”
Ma tu te ne sei andato in silenzio.
Ti ho mostrato un futuro di devastazione se io avessi assecondato gli elementi più estremisti del clan e un futuro possibile se tu fossi stato al mio fianco, non hai accettato nè uno nè l’altro.


Quella sera, la sera dello sterminio, ti ho affrontato intenzionato a fermarti a tutti i costi, ci avevi tradito, eri passato dall’altra parte, eri diventato un burattino nelle mani del Terzo Hogake e di Danzo, come avevi potuto!
Tu però, come io avevo fatto con te, mi hai mostrato i tuoi possibili futuri.
Se avessi liberato la Volpe i villaggi confinanti, che non aspettavano altro che una guerra civile a Konoha, avrebbero aperto le ostilità per spartirsi un paese indebolito dalle devastazioni che la Volpe avrebbe causato, ci sarebbero state nuove guerre e morti e distruzioni e bambini-soldato, buttati come carne da macello sui campi di battaglia.
Se invece tu fossi passato dalla nostra parte e ti fossi schierato al mio fianco, gli ANBU erano già pronti ad intervenire per massacrare tutto il clan, te compreso e il nostro nome sarebbe stato insozzato dall’accusa di tradimento, disonorato per sempre, infamato da tutti.
Poi mi hai mostrato l’alternativa, l’unica possibilità per fermare qualcosa che ormai era in movimento: il tuo sacrificio, eliminare il clan, accollarti tutta la colpa, fuggire da Konoha per sempre marchiato come ninja traditore, a patto che Sasuke rimanesse vivo e che nessuno sapesse del colpo di stato che il clan stava per scatenare, così che tuo fratello fosse ben accetto da tutti e il nome degli Uchiha fosse per sempre rispettato.

E’ per questo futuro che io e tua madre abbiamo aspettato in casa che tu venissi ad ucciderci, per questo quando ho sentito che stavi esitando ti ho detto di non aver paura, per questo prima di morire, ascoltando dietro le mie spalle i tuoi singhiozzi, ho pensato che ero fiero di te, figlio mio!





Danzo Shimura.

Ti ho chiamato e tu sei venuto, ti ho chiesto di ubbidire ai miei ordini, anche se non appartenevi alla Radice, e tu hai accetatto. Eri lo shinobi perfetto, colui che sa adddossarsi qualunque sacrificio per salvare Konoha, quello che rinnega il suo nome, che cancella i suoi sentimenti, che dimentica il suo passato e getta al vento il suo futuro.
“Itachi, sai che i tentativi del Terzo Hogake non porteranno a nulla, tu conosci tuo padre meglio di chiunque e sai che non accetterà mai di venire a patti con Sarutobi”
Tu sei davanti a me con la testa china.
“Lo so, per questo sono venuto quando mi ha mandato a chiamare”
“Sai che non possiamo esitare, sai che il buonismo è solo debolezza”
Stringi le labbra e annuisci.
“Decidi tu Itachi, o ti allei con il tuo clan e allora morirai con tutti loro, oppure prendi su di te il compito di sterminarli”
Alzi di scatto la testa e mi guardi con un’ espressione in cui vedo chiaramente tutto l’orrore che provi di fronte a questa proposta.
“Non guardarmi così, sai anche tu che è l’unica soluzione possibile”
Trattieni il respiro, mi guardi con rabbia, poi abbassi di nuovo gli occhi.
“Non c’è tempo per pensare, dobbiamo agire velocemente, prendere tutti di sorpresa, mettere tutti di fronte al fatto compiuto” incalzo io.
“Lo so, le chiedo solo una cosa in cambio”
“Non sono qui per trattare, comunque sentiamo”
“Voglio salva la vita di mio fratello, voglio che il complotto degli Uchiha sia tenuto nascosto, che tutta la colpa dello sterminio ricada completamente su di me, che Sasuke abbia un futuro e possa crescere protetto e rispettato da tutti ”
Ti guardo negli occhi con attenzione.
“Itachi sai che tutto ciò che conta per un ninja è la sua missione, nient'altro ha importanza, sai che non c’è posto per nessun tipo di passione o di emozione, la priorità è eseguire gli ordini, rispettando le regole, senza badare alla morale o al sentimento verso gli altri. Cos’è questo sussulto di pietà, tuo fratello è un Uchiha, ora è piccolo ma crescerà, diventerà arrogante e penserà che gli spetti un posto di maggior rilievo di quello che avrà”
“No, non succederà, farò in modo che tutta la sua rabbia, la sua paura, il suo dolore, il suo odio lo riversi solo su di me, farò in modo che diventi potente e forte e che abbia un solo obiettivo, quello di uccidermi per vendicare il clan”
“Faresti questo?”
“Lei deve proteggerlo e permettergli di crescere e di diventare uno shinobi, non dovrà mai sapere che è stato il villaggio a decidere la strage, se lo sapesse diverrebbe un vostro nemico giurato, ma se penserà che sono stato io l’unico colpevole, il villaggio avrà in lui un difensore potente e determinato.”
“Sei disposto a farti odiare da tuo fratello?”
“Sì, se è l’unico modo per tenerlo in vita”
“Bene, accetto la tua condizione, Sasuke sarà salvo e nessuno saprà mai nulla”
E così è andata!
Ho tenuto fede al patto che ho fatto con te, non ho fatto nulla di male a Sasuke, non ho mai raccontato nulla a nessuno di quello che ci siamo detti quella notte.
Tu sei diventato un ninja traditore, un nukenin di livello S e ti sei arruolato nell’Organizzazione Alba.


Da allora ci siamo incontrati solo un’altra volta ed è successo quando, dopo la morte del Terzo Hogake, sei venuto al villaggio accompagnato da Kisame Hoshigaki per cercare Naruto, la Forza Portante della Volpe a Nove Code.
Quando però ti ho visto comparire nelle mie stanze all’improvviso e da solo, ho capito che la ragione era un’altra, una ragione che non potevi confidare a nessuno, se non a me.
“Itachi non pensavo più di vederti”
“Sa perchè sono qui”
“Tuo fratello è al sicuro, sta crescendo e sta seguendo le tue orme, è un vero talento, tra i migliori giovani che abbiamo”
“L’ho visto” mormori, “Senza che lui mi vedesse, insieme a Kakashi Hatake”
“E’ il suo maestro”
“Lo so, so tutto, volevo solo assicurarmi che lei mantenesse la sua parola, ora che il Terzo Hogake non c’è più”
Rido amaramente.
“Non ti fidi di me?”
“Non mi fido più di nessuno”
“Eppure dovresti sapere che il mio unico scopo nella vita, è fare il bene di Konoha”
“Sì mi è chiaro ed è per questo che le dò un avvertimento, non dovrà mai fare del male a Sasuke....”
“Altrimenti?”
Sorridi, ma i tuoi occhi sono spietati e freddi, so che saresti capace di tutto, che non sai cos’è la pietà, che hai cancellato ogni emozione, come se fossi racchiuso in un gelo perenne, avvolto da una gentilezza che è più tagliente di una lama, come se la tua anima fosse fatta da uno sbattere d’ali di corvi.
“Ti voglio dare un consiglio Itachi, accettalo da un vecchio come me.”
Pieghi la testa graziosamente.
“Hai capito fin da subito che il villaggio si protegge meglio stando nell’ombra. Non ho mai visto nessuno riuscire a mettere in pratica in modo così assoluto il motto della Radice: "Nella radice... non esistono nomi, non esistono sentimenti...Non esiste il passato... e nemmeno il futuro. Esiste solamente la missione...Non scordarti mai dei nostri propositi, che sostengono il grande albero della Foglia, dalle profondità invisibili del terreno." , ma stai commettendo un errore ”
“Quale?”
“Quello di farti odiare da tuo fratello”
“E’ l’unico modo per proteggere il villaggio”
“Stai attento Itachi, le emozioni portano all'odio... e l'odio porta ai conflitti e alla guerra”
“Cosa vuole dire?”
“Il vero shinobi non deve provare sentimenti, solo così può avere una visione chiara della realtà e agire per il bene del suo villaggio, tu invece hai fatto in modo che Sasuke cresca nel desiderio della vendetta; lo osservo da tempo e vedo emozioni violente agitarsi dentro di lui. Anche se in apparenza è calmo e freddo proprio come te, prevedo che tutto l’odio che sta accumulando lo porterà su una strada sbagliata. Meglio sarebbe stato ucciderlo, che farlo vivere in questo modo”
“Vivere è sempre meglio che morire”
“Non sempre, dimmi... perchè stai alimentando il suo risentimento?”
“E’ l’unico modo per obbligarlo a superarmi, a diventare sempre più forte, più forte di me”
“Perchè Itachi? Per quale motivo?”
Esiti.... mi guardi con occhi lontani e velati, come se stessi vedendo il futuro.
“Perchè sarà lui a vendicare il massacro del clan Uchiha, uccidendo il colpevole”
Sorrido amaramente e distolgo lo sguardo, quando ti cerco di nuovo, sei sparito.
Mi sono sbagliato Itachi, ho sempre pensato che tu fossi uno shinobi perfetto, che sacrifica tutto per il bene del villaggio, senza provare nessun turbamento e invece non è così.
Non è stato sufficiente per te essere convinto che ciò che hai fatto era l’unica cosa giusta da fare, che ciò che hai fatto ha permesso a Konoha di evitare una guerra, non è stato sufficiente per poterti perdonare. Sai nascondere bene i tuoi sentimenti, ma i tuoi sensi di colpa esigono una punizione che possa redimere i peccati che senti pesarti sull’anima.
Ecco a cosa ti serve alimentare l’odio di Sasuke! Sarà lui un giorno a giudicarti per i tuoi crimini, sarà lui, un Uchiha come te, l’unico che potrà ucciderti e darti finalmente la pace.


Anni dopo ho incontrato Sasuke.
Come avevo predetto ha scelto la strada sbagliata, è diventato un nukenin, ha ucciso Itachi e, saputa la verità su come veramente sono andate le cose, ha deciso di distruggere Konoha.
Ora siamo uno di fronte all’altro, Itachi ha fatto un buon lavoro, suo fratello è diventato fortissimo, sto per essere sconfitto.
“Non hai capito nulla Sasuke” urlo con le ultime forze, “Puoi anche avere gli stessi occhi di tuo fratello ma vedete le cose in modo differente. Tu non dai significato al sacrificio di Itachi. Al contrario sfoghi la tua rabbia su tutti e tutto. Hai sprecato il sacrificio del Clan Uchiha, stai distruggendo ciò per cui tuo fratello si è immolato”
“Non parlare di mio fratello, non parlare di sacrificio. Che ne sai tu? Hai mai sacrificato qualcosa tu? Itachi si è fatto manovrare da te, l’hai raggirato, hai tramato affinchè le cose andassero come avevi deciso fin dal principio: hai tentato di uccidere Shisui strappandogli l’occhio, hai decretato la fine del mio clan anticipando il tentativo del Terzo Hogake di trovare una mediazione pacifica, hai costretto mio fratello a fare il lavoro sporco e tutto per le tue ambizioni, per il desiderio ossessivo di diventare Hogake”
“Sei uno sciocco, il solito arrogante, pensi di aver capito tutto e invece ti sfugge il senso profondo delle mie azioni; volevo diventare Hogake non per ambizione personale ma solo per il bene della Foglia... per il mondo degli shinobi... ero l'unico che poteva cambiare questo mondo...”

Sasuke mi ha sconfitto non mi resta che morire e le ultime parole di Itachi, solo in questo momento assumono un nuovo significato...
‘Sasuke il vendicatore degli Uchiha, colui che ucciderà il colpevole’ ha portato a termine il compito che suo fratello aveva programmato per lui. Chissà se Itachi lo aveva sempre saputo che sarebbe finita così? Che alla fine anche la la radice immersa nell’oscurità sarebbe stata divelta?
Forse dopotutto era per questo che aveva nutrito l’odio nel fratello, perchè avesse la forza di battere me, di uccidere il vero Colpevole!
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: kiku_san