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Autore: smak978    20/06/2016    6 recensioni
"Succorbentis?" Chiese Malfoy con un filo di voce, coprendo subito il volto con quell'insopportabile maschera. "Hai la Succorbentis?" Silenzio. "Lo sai che è una malattia incredibilmente rara, vero? ...E lo sai che è incurabile, vero?" Silenzio. "Non c'è da stupirsi che ti rifiuti di accettarlo." Ron/Hermione/Grifondoro OOC
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: OOC, Traduzione, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Da Epilogo alternativo
Capitoli:
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Ecco a voi un nuovo capitolo, e in bocca al lupo a tutti i maturandi!








Capitolo 15: Vaniglia.
 
Harry si svegliò avvolto da un intenso profumo di vaniglia.
 
Era nella fase in cui sapeva di essere sveglio, ma non riusciva semplicemente a racimolare le energie per trovare la volontà di aprire gli occhi. Era al calduccio, era rilassato e non voleva che la situazione cambiasse per nessuna ragione. Merlino, non riusciva a ricordare l'ultima volta che aveva dormito per tutta la notte.
 
Invece di essere indolenzito come ogni mattina, esausto o in preda alla nausea, si sentiva riposato. E il solo pensiero gli faceva venir voglia di mettersi a ridere come un idiota.
 
Non riusciva nemmeno a ricordare la diagnostica della notte scorsa ...
 
...
 
Oh Dio.
 
Harry sospirò fra sé e sé, ripercorrendo con la mente i ricordi della sera precedente. Bene, era troppo tardi. Adesso si sarebbe tolto la vita piuttosto che guardare in faccia Malfoy. Merda. Era stato costretto a fare irruzione nella torre Grifondoro per andare a prenderlo, e l'aveva trascinato via per fare il trattamento quando nessuno lo obbligava a farlo. Non erano nemmeno grandi amici; perché diavolo Malfoy avrebbe dovuto fare tutte quelle cose ... per lui? Non valeva nessuno di quegli sforzi. Cavolo, tra pochi mesi non sarebbe nemmeno più esistito. Cosa importava a Malfoy se Harry facesse il suo trattamento in tempo oppure no?
 
Gli faceva male il petto al solo pensiero. La sera precedente sarebbe stata un altro ricordo da buttare via; da ignorare.
 
...
 
Tranne per il fatto che Malfoy aveva fatto in qualche modo irruzione nella Torre Grifondoro! Aveva lasciato Harry così esterrefatto che era quasi irritante. Quel biondino bastardo non aveva un mantello dell'invisibilità, né una mappa magica e non avrebbe nemmeno dovuto sapere dov'era la sala comune ... eppure era riuscito a intrufolarsi e ad uscire, con un ostaggio e senza farsi vedere da nessuno. Meritava almeno un applauso.
 
Harry si spostò ancora, e sbadigliò mentre si stiracchiava le punte dei piedi. Tutto il suo corpo era rilassato, caldo e semplicemente rinvigorito. Non voleva ancora alzarsi.  Era troppo-
 
Qualcosa al suo fianco si mosse.
 
Oh.
 
Dio.
 
No.
 
Deglutendo con agitazione, Harry aprì lentamente gli occhi.
 
Beh, quello avrebbe di certo spiegato perché faceva così caldo.
 
E anche perché Harry si sarebbe gettato dalla torre.
 
Era steso nel suo solito letto d'ospedale. Arrotolato nelle coperte. Niente di nuovo. Assolutamente niente.
 
Oh, ad eccezione di un piccolo dettaglio, Draco Malfoy era a due centimetri di distanza, con la faccia di Harry pressata contro il suo collo!
 
Gli mancò il respiro, e rimase bloccato mentre prendeva aria. Dannazione... Malfoy si sarebbe svegliato se Harry fosse uscito dal letto? Era sveglio? Era completamente mortificato proprio come lo era lui?
 
Il suo stomaco si strinse quasi dolorosamente, quelle fottute farfalle stavano ancora svolazzando qui e lì. Harry giurò che se non avessero smesso di esistere, avrebbe bruciato quelle dannate ali che si ritrovavano. Cos'altro poteva riservargli l'universo? Sul serio?
 
Harry trasalì quando Malfoy mugugnò qualcosa sotto voce, e si spostò leggermente per far affondare un po'di più la sua testa nel cuscino. Era la cosa più terrificante che gli fosse successa da quando aveva affrontato il basilisco. Allo stesso modo, se si fosse mosso avrebbe segnalato la sua presenza al serpente. Rischiando di essere morso. Non era proprio uno scenario vincente. Se si fosse mosso, Malfoy si sarebbe svegliato. Era davvero la cosa migliore da fare? Svegliare il biondo Serpeverde, o aspettare semplicemente che fosse lui a svegliarsi per primo per poi scoprire che stava coccolando Harry Potter a letto?
 
Harry pensò che quella fosse la scelta migliore; se Malfoy si fosse ' svegliato ' per primo, sarebbe stato lui a dover fronteggiare l'umiliazione e, ancora meglio, a dover prendere una decisione sul da farsi. Harry avrebbe fatto finta di niente, come sempre.
 
Rabbrividì quando il respiro di Malfoy gli scompigliò i capelli; non era mai stato così vicino a qualcuno prima di allora. Era snervante ... dannatamente meraviglioso, ma pur sempre snervante.
 
Le farfalle nel suo stomaco ricominciarono a svolazzare quando Malfoy si mosse, stringendo il suo braccio sulla spalla di Harry. E chi se lo aspettava? Malfoy dava delle coccole straordinarie.
 
Beh, le farfalle non erano da ignorare.
 
Era da tempo che Harry non si sentiva così contento. Non era possibile che sentirsi in quel modo fosse una brutta cosa.
 
Rassegnandosi ad una lunga dormita, e sorridendo al solo pensiero, Harry si avvicinò al calore, inalando la dolce fragranza vanigliata. Malfoy sarebbe stato l'unica persona infuriata o imbarazzata. Non riusciva proprio a trovare la forza di preoccuparsene in quel momento.
 
...
 
Sopra di lui, Malfoy sogghignò.
 
                                          .
 
                                          .
 
                                          .
 
Harry strizzò gli occhi cercando di sembrare indifferente mentre dormiva. Un arduo compito, dal momento che un ragazzo sveglio che era a malapena suo amico era accanto a lui, in un letto di un'area pubblica, con un'infermiera irritata che batteva il piede a terra a pochi passi di distanza. Oh, Harry non invidiava Malfoy in quel momento. Avrebbe voluto aprire un occhio in modo tale che sarebbe sembrato naturale mentre dormiva, così da poter spiare il biondino.
 
Merlino, se solo fosse stato possibile ridere durante il ' sonno '.
 
" Carino da parte sua decidersi a svegliarsi, signor Malfoy. Adesso mi fa il piacere di staccarsi dal signor Potter, in modo io che possa rimuovere gli aghi? "
 
Harry dovette mordersi la guancia per trattenere le risate. Avrebbe anche potuto mozzarsi la lingua.  Madama Chips non sembrava felice. Povero Malfoy.
 
...
 
 Ah!
 
No, non c'era nessuna compassione da riservargli. Era troppo divertente.
 
" Signor Malfoy, inizio a perdere la pazienza. Esca fuori dal letto del signor Potter! "
 
" Ci sto provando ... è sul mio braccio! "
 
Harry era certo che entrambi si fossero fermati e che avessero sentito la sua risata a denti stretti, a quel punto cercò di utilizzare tutte le sue abilità recitative, in quel momento estremamente necessarie, per sembrare placidamente addormentato e non sul punto di cadere al suolo ridendo istericamente.
 
La gioia svanì all'istante.
 
Delle morbide mani lo stavano spostando gentilmente di lato. Quella incastrata gli accarezzava la schiena per calmare i nervi che si erano tesi non appena era stato scostato. Harry dovette combattere l'urgenza di deglutire in modo rumoroso. Perché mai Malfoy avrebbe dovuto essere così gentile con qualcuno che non gli andava a genio? Non aveva alcun senso.
 
Subito dopo delle fredde mani si poggiarono sul suo braccio per rimuovere gli aghi. Sebbene fosse una professionista, e Harry non aveva dubbi sulla sua esperienza, sembrava una principiante mentre strattonava gli aghi per sfilarli. Chiunque lo sarebbe sembrato dopo che quelle mani delicate l'avevano sfiorato.
 
" Ma come le è venuto in mente di rimuovere le cinghie? " Sibilò Madama Chips rivolgendosi al biondo. Iniziò ad assomigliare non poco alla zia Petunia, infatti Harry per poco non saltò giù dal letto per cucinare il bacon, ricordandosi dei vecchi tempi. In ogni caso si fece guardingo.
 
" A quanto pare Harry non gradisce particolarmente il bondage. " Disse placidamente Malfoy, alla sua sinistra. " Un vero peccato. Beh, avremo tutto il tempo di scoprire cosa ci eccita oppure no durante la nosta relazione. Pensavo di usare delle soffici manette rosa al posto delle cinghie in cuoio; fanno molto meno male ai polsi. "
 
" Non ci vedo nulla di diverten- "
 
" Nemmeno io. " Ribatté Malfoy. Non c'era alcuna traccia di timore nella sua voce; i ragazzini del primo anno sarebbero già fuggiti a gambe levate da tempo. " Infatti questa è la cosa meno divertente a cui abbia mai assistito o di cui abbia mai discusso." I ragazzi del terzo anno si sarebbero uniti a loro. " Era distrutto la notte scorsa. In quanto Guaritrice avrebbe dovuto fare qualcosa. Qualunque cosa. Invece si è nascosta nel suo ufficio lasciandosi annegare nell'alcol. Scotch, se non vado errato. "
 
" Non si rivolga a me in questo modo, Signor Malfoy. "
 
" Comunque, " proseguì come se lei non avesse detto nulla. " Non stavamo parlando di questo, non è così? Parlavamo delle cinghie. " Improvvisamente, Harry desiderò di essersi svegliato quando ne aveva avuto l'occasione. Quella situazione era umiliante. " Ad Harry non piacciono. Quindi, sono davvero così necessarie? "
 
" Io sono una professoressa e lei è uno studente. Se continuerà a rivolgersi a me in questi termini, si ritroverà in punizione per il resto del quadrimestre. Sono stata chiara? "
 
" Cristallina. Adesso mi dica, le cinghie sono davvero così necessarie? "
 
" Non discuterò di queste cose con lei. È uno studente e in quanto tale non deve essere al corrente- "
 
" Sono il suo fidanzato. Sono al corrente di tutto quello che gli riguarda. Non è a lei che rompe il cazzo sfogandosi alla fine della giornata. "
 
Harry si rabbuiò sentendolo, non avrebbe voluto altro che saltare giù dal letto e contraddire Malfoy. Sul serio? Stava usando ancora la fottuta carta del fidanzato? Non uscivano nemmeno insieme!
 
...
 
 
Non importava se le farfalle nel suo stomaco reagivano quando lui era nei paraggi.
 
" Attento a quel che dice- "
 
" Il prossimo martedì rimuoverò le cinghie, se lui mi chiederà di farlo. "
 
" Non farà niente del genere! "
 
" Di certo non potrò mai riuscirci. Lei mi fermerà mentre si nasconde nel suo ufficio. È naturale. "
 
Harry deglutì a vuoto, le sue mani tremavano. Ma che diavolo? Anche se non era sveglio, Malfoy continuava a battersi per lui? Credeva che almeno in privato si sarebbe dimostrato annoiato e stanco di quell'estenuante amicizia con Harry ... lo snervava il fatto che non era così. Malfoy sembrava genuinamente interessato alla felicità a breve termine di Harry.
 
Perché?
 
" Ci vediamo stasera per la punizione, Signor Malfoy. Alle otto in punto. "
 
" Il piacere sarà tutto mio. " Rispose flemmatico Malfoy. Harry immaginò che stesse facendo un inchino, era un’azione così tipica di lui. Ci fu un rumore di passi che si allontanarono e la porta di destra fu sbattuta contemporaneamente a quella di sinistra nel momento in cui entrambi abbandonarono la stanza.
 
Harry aprì gli occhi e si guardò velocemente intorno. Col cavolo che sarebbe rimasto lì; per fare cosa poi? Per ritrovarsi fra l'incudine e il martello? Neanche per sogno.
 
Si infilò velocemente il maglione, rabbrividendo al pensiero di non avere nemmeno un mantello sotto cui nascondere il suo pigiama consunto. Sperava solo che stessero ancora tutti dormendo o che fossero a pranzo.
 
Si affrettò ad andarsene guardandosi indietro per assicurarsi che Madama Chips non rispuntasse nel momento meno opportuno. Avrebbe dovuto preoccuparsi di più per l'altro lato della stanza.
 
" La prossima volta che fingi di dormire, prova a tenere il volto inespressivo. Sembravi un molliccio da quanto ti spostavi o ti muovevi. Molto attraente. "
 
Harry sospirò appoggiando la testa sulla porta. Stalker com'era, era ovvio che se ne accorgesse.
 
" Oh, buongiorno Malfoy. Sei appena arrivato? Devo aver dormito troppo. " Optò per fingere di non saperne nulla.
 
Malfoy invece no.
 
" Per questa volta chiuderò un occhio, ma per quanto riguarda il futuro, di prima mattina non mi piace particolarmente rimanere bloccato in tediose conversazioni con la persona più Magonò del Secolo. Mi fa venire un mal di testa che non va via facilmente. "
 
Oh.
 
Ad Harry non piacque molto il modo in cui il suo stomaco si strinse; sembrava che gli avessero tirato un calcio allo stomaco. Sapeva che la strana curiosità di Malfoy non sarebbe durata ... a dirla tutta era già sorpreso che fosse durata così a lungo.
 
" Nessuno ti ha costretto a venire. " Non riuscì a forzare un sorriso, proprio come non ci riusciva settimane prima, al suo ritorno a scuola. Grandioso. Fantastico. In ogni caso era meglio così. Non poteva lasciare che si avvicinassero a lui. Non avrebbe ferito nessuno quando se ne sarebbe andato.
 
Fece un cenno a Malfoy, fissando il suo dannato mento. Non riusciva nemmeno a guardarlo negli occhi, dettaglio che un Serpeverde avrebbe notato all'istante. Perfino un Grifondoro ci sarebbe riuscito.
 
Non aveva fatto nemmeno cinque passi quando Malfoy lo fermò.
 
" Non mi riferivo a te, razza di idiota. " Harry lo guardò, accigliandosi. Sembrava più a disagio in quella situazione di quando si era svegliato scoprendo di essere avvinghiato a lui. " Mi riferivo a Madama Chips. È stata degradata. "
 
Certo, perché aveva tutto molto senso.
 
Harry rispose con un semplice cenno della testa e si affrettò a ritornare in stanza. Sul serio, il pavimento in pietra gli stava congelando i piedi. Ma il castello non aveva incantesimi di riscaldamento? Volevano che gli studenti si beccassero una polmonite?
 
" Quindi... stai b-?"
 
Non avrebbero avuto quella conversazione. " Smettila. "
 
" ... lo farò se tu- "
 
" Sto bene. " Enfatizzò Harry guardando il biondo con un ghigno. " Ieri è stata una lunga giornata. Non ero pronto per ... ieri sera. Sto bene. "
 
Malfoy lo osservò per un po'di tempo. Come se stesse scrutando addirittura la sua anima. Era snervante pensare a tutte le cose che i suoi occhi grigi potevano vedere.
 
" Sul serio, è tutto a posto. "
 
" ' A posto ' non è nel mio vocabolario. "
 
" Una cosa molto plebea da parte tua. " Rispose Harry, sforzandosi di ghignare ancora. " Ti ho detto di smetterla, ok? Ero fuori di me ieri. " E lo era anche quel giorno.
 
Sorprendentemente Malfoy la piantò. Annuì soltanto, senza sbattere le palpebre per timore di spezzare il contatto visivo. Distolse lo sguardo solo quando si udirono delle risate, alcuni ragazzi li indicavano e ridevano, avviandosi verso la classe successiva. Harry non aveva le forze per esserne seccato; stava indossando il suo pigiama nel bel mezzo della scuola, mentre saltava le lezioni. I suoi capelli erano un disastro, come sempre, e per giunta era in compagnia di Malfoy. In effetti sembrava un tantino sospetto.
 
" È per le cinghie, non è così? " Harry per poco non inciampò, scoppiando in una grossa risata. " Non avrei dovuto parlare delle cinghie. È fin troppo presto per quelle, nella nostra relazione. "
 
" Un errore da principiante. " Harry convenne, guardando Malfoy annuire pensierosamente.
 
" Quindi l'unica cosa che non ti sta bene è il tempismo? " Ghignò. I suoi occhi brillavano divertiti. " Interessante. "
 
" Penso che il piacere sarà tutto mio. " Rise, inchinandosi in modo teatrale. Malfoy non rise, ma incurvò leggermente le labbra all'insù. Entrambi sapevano che Harry era stato sveglio durante il litigio, e a nessuno dei due importava. Fino a quando non avessero accennato al fatto che avevano dormito insieme. Quello poteva aspettare un altro giorno.
 
Un altro anno.
 
                                 .
 
                                  .
 
                                  .
 
" Non è successo niente, Neville, smettila. " Harry stava palesemente evitando lo sguardo del suo amico, osservando invece il libro di fronte a lui. Come diamine si poteva anche solo iniziare ad imparare la pronuncia di quella parola? Päevast? Possibile che un solo termine avrebbe segnato la sua disfatta?
 
" No, non la smetto proprio per niente! Ha fatto irruzione nella sala comune Harry! La sala comune! Riesci ad immaginare come avrebbero reagito gli altri se l'avessero visto? "
 
" Ti comporti come se fosse un territorio sacro.  "
 
"Perché, non lo è? "
 
Harry rivolse lo sguardo a Neville, ignorando il suo pulsante mal di testa.
Andava avanti così da giorni ormai. Giorni! Ogni volta che aveva un momento libero e pensava di potersi rilassare, forse di prendere un piccolo respiro, Neville sbucava da qualche parte con un'espressione confusa, aspettandolo. Era come se conoscesse la routine di Harry. Come se stesse rimpiazzando Malfoy nel ruolo di stalker.
 
" Nev, lascia perdere una volta per tutte. "
 
" Mi devi una spiegazione, Harry. C'era qualcosa che non andava quella sera ... e che ancora non va. Io ... Io sono un tuo amico, sono preoccupato per te. "
 
" Non devi esserlo, sto bene. " Harry tornò al suo libro, ignorando lo sguardo folgorante di Neville. Non si ricordava che quel giorno ci fosse stato anche lui, ma a quanto pareva era presente. Aveva visto la sua parte più debole e vulnerabile, e adesso Harry non riusciva a guardarlo negli occhi. Con Malfoy era diverso. Malfoy aveva sempre saputo quanto lui fosse fragile e patetico. Non c'era nessun motivo per nasconderglielo.
 
Ma con Neville era un altro paio di maniche.
 
" ... se ti trovi in qualche sorta di guaio, io posso darti una mano. " Ma per l'amor di ...! " Se ... lui ti ha cacciato in una brutta situazine, io posso aiutarti a venirne fuori. "
 
Entrambi guardarono dall'altra parte della biblioteca e fissarono Malfoy. Lui e la sua combriccola erano impegnati in una complicata partita a scacchi, alla quale aveva tutta l'aria di star vincendo ... nonostante stesse giocando contro Zabini, Parkinson e Nott contemporaneamente. Infatti sembrava quasi annoiato.
 
" Pensavo che Malfoy non ti dispiacesse. " Harry finse una certa nonchalance, ma sapeva di star fallendo miseramente. In quell'istante il biondo alzò lo sguardo, come se avesse avuto le orecchie da pipistrello e si fosse accorto che stavano spettegolando su di lui. I suoi occhi argentei si assottigliarono, ma fecero di tutto per non spezzare il contatto visivo con Harry. Per lui era sempre tutto una dannata sfida, giusto?
 
" Non mi dispiace che a te non dispiaccia. " Lo corresse Neville, muovendosi a disagio. " Non è esattamente la persona più gentile che c'è in giro. Hey, nemmeno tu puoi negarlo! Mi ha minacciato di sbattermi in manicomio l'altra sera! Se ti sta importunando- "
 
" Penso di poter gestire Malfoy da solo. Non è così spaventoso come vuole far credere. "
 
Neville ridacchiò dopo quella frase, ed Harry pensò che la discussione fosse ormai giunta al termine.
 
" Perché avrebbe dovuto dirti che smetterla non era un’opzione contemplabile? Perché ti ha trascinato via nel bel mezzo della notte? Qualcosa non quadra, Harry. " Era ovvio che non avrebbe chiuso quella dannata bocca.
 
" Ti ho detto di smetterla. "
 
" Hai detto di non volerlo più fare! Gli hai chiesto di non fartelo fare! "
 
" Stai. Zitto! " Harry sbatté la mano sul tavolo, incontrando infine i suoi occhi determinati. " Non hai la più pallida idea di quello che stai dicendo! Non posso smetterla perché non ho scelta! Malfoy mi sta addirittura aiutando, razza di idiota che non sei altro! Vorrei che tutti la smettessero di incolparlo per ogni minima stupidaggine! "
 
Harry fissò con rabbia Neville, che ricambiava il suo sguardo. I suoi dubbi non erano svaniti, erano solo aumentati. Grandioso.
 
" Cosa intendi quando dici che non hai scelta? Chi ti sta costringendo-? "
 
Harry ringhiò, lasciando cadere la testa sul banco. Immaturo? Forse. Se ne pentiva? Assolutamente no. Era ovvio che si concentrasse sulla parte meno importante della frase.
 
" Ti ho detto di finirla. "
 
" Harry, sono un tuo amico. Sto solo cercando di aiutar- "
 
Harry girò la testa, tenendola ancora appoggiata sul banco, e osservò l'altra parte della sala. Malfoy stava ancora giocando a scacchi con i suoi amici, prestando a mala pena attenzione ad Harry.
 
Spostò col piede l'ultima sedia libera rimasta al loro tavolo.
 
Un chiaro invito.
 
Deglutendo nervosamente, Harry lo accettò.
 
Ignorando Neville, si alzò e raccolse velocemente i suoi libri. Poté sentire il suo amico sospirare. Che importava? Non sarebbe rimasto lì tutto il giorno ad ascoltarlo fino alla nausea. I Serpeverde sembravano una compagnia molto migliore; non gliene fregava un cazzo se lo avessero insultato.
 
Era come se stesse passando al lato oscuro.
 
Tutti i presenti lo indicarono, borbottando fra di loro mentre si avvicinava con determinazione a quel tavolo. Malfoy aveva un piccolo ghigno sulle labbra, ma quello era l'unico dettaglio a dimostrare che sapesse dell'arrivo imminente di Harry.
 
Sembrando a suo agio, nonostante lo stomaco gli dolesse per il nervosismo, spostò la sedia e ci si lasciò affondare. Poi gettò i libri sul banco e vi poggiò sopra i gomiti. Sbadigliò come se provasse indifferenza, i suoi occhi cercavano sulla scacchiera qualunque mossa a lui familiare. Un sforzo inutile, ma almeno ci aveva provato. " Allora? Chi sta vincendo? "
 
Harry dovette mordersi l'interno delle guance per trattenere le risate.
 
Malfoy non riuscì a non ghignare.
 
Sembrava che gli altri Serpeverde avessero appena visto Voldemort sbucare dal pavimento e offrire loro degli abbracci. Gli occhi sbarrati, le bocche spalancate e un'espressione di pura confusione sui loro volti. Se solo Harry avesse avuto una videocamera.
 
" ... vedi perché devo giocare tre contro uno? " Sospirò infine Malfoy. " Non danno segni di intelligenza. "
 
Quell'affermazione li riportò sicuramente alla realtà.
 
" Così mi offendi. " Zabini fu il primo a parlare, una finta espressione di dolore aleggiava sul suo volto. Alzò una mano al petto, scuotendo la testa come se fosse ferito. " Se il mio playboy si fosse aggiunto al nostro tavolo come se vi appartenesse, anche tu saresti rimasto a bocca aperta come un idiota. "
 
Harry fu irritato da quel commento, ma Malfoy lo fu ancora di più.
 
" Hai detto proprio una parola chiave: come un idiota. "
 
Zabini fece roteare gli occhi, mentre un ghigno giocherellava sulle sue labbra. Rivolse con disinvoltura lo sguardo ad Harry e alzò le sopracciglia.  " Puoi fare meglio di così. "
 
Harry si mosse leggermente a disagio sulla sedia, chiedendosi in che razza di situazione si fosse andato a cacciare. Non aveva molta voglia di fare una conversazione a cuore aperto con i Serpeverde; avrebbe potuto comportare la perdita del cuore. Ma era pur sempre meglio che essere interrogato da Neville. Doveva esserlo.
 
" Hai davvero detto a Neville che l'avresti sbattuto in manicomio? " Harry chiese a Malfoy, osservandolo mentre gli veniva un tic nervoso all'occhio. Agli altri Serpevede era stato restituito il dono della parola e osservavano la scena con attenzione. Qualunque cosa avessero pensato o intuito da quella conversazione, Harry non lo sapeva. E nemmeno gli importava. Non stava pianificando o architettando nulla, cosa che invece loro avrebbero fatto. Potevano dedurre tutto quello che volevano dalle frasi di Harry.
 
" Certo che no. " Biascicò Malfoy battendo a malapena ciglio. " Gli ho detto che si sarebbe unito ai suoi genitori nel loro manicomio. "
 
L'attenzione di Harry fu catturata per un istante dalla risatina divertita di Nott, poi il suo sguardo tornò al biondo. Perché mai avrebbe dovuto ferirlo in quel modo? "Perché? " Chiese, rivolgendo lo sguardo al ragazzo che se ne stava tristemente seduto in disparte.
 
" Perché dovrebbe imparare a tenere la bocca chiusa. " Rispose infine, con indifferenza. " E perché invece tu te ne sei andato lasciandolo con un’aria così affranta? "
 
Harry non riuscì a trattenere l'occhiataccia che rivolse a Malfoy subito dopo. " Non rompere… ”
 
" No, no, sono curioso di sentire delle spiegazioni. Come mai hai lasciato lì il nuovo Ragazzo d'Oro dei Grifondioti? Avanti, diccelo. "
 
Gli sguardi sembravano divertire Malfoy. Il bastardo... " ...non riusciva a tenere la bocca chiusa. " Harry mugugnò infine, osservando i Serpeverde che ridevano divertiti. Beh, almeno Nott e Zabini. Parkinson invece era pallida, come se volesse essere dovunque tranne che lì. L'aveva davvero offesa così tanto?
 
" Ecco cosa intendevo. " Malfoy per poco non sorrise mentre muoveva un altro pezzo sulla scacchiera, il quale decapitò brutalmente la regina di Zabini. Versi di disapprovazione si innalzarono dal gruppo avversario, era ovvio che non avessero alcuna possibilità di vincita.
 
" Allora, Potty. " Continuò Zabini, ghignando appena Malfoy, per qualche motivo sconosciuto, lo folgorò con lo sguardo. " Cos'altro hanno in mente i Grifondioti? "
 
" Scusa? " Harry si grattò nervosamente il braccio quando tutti loro si scambiarono degli sguardi di intesa. " Non sono affari che vi riguardano. "
 
" Tutto quello che accade nella scuola, si ritorce inevitabilmente contro i Serpeverde. " Borbottò Parkinson, fissando disperatamente la porta.
 
" E se sfogano la loro rabbia su di noi, è decisamente affar nostro. "Aggiunse ugualmente Nott, osservando la scacchiera leggermente accigliato. " Merda. Siamo stati fregati Blaise. "
 
Harry, confuso, rivolse di nuovo lo sguardo a Malfoy, che era abbastanza irritato. Cosa intendevano per ' sfogare la loro rabbia '? Erano arrabbiati con Harry, non con i Serpeverde. L'incidente di Pozioni ne era un esempio; un errore che non doveva più ripetersi.
 
" Smettila di rovinarmi il divertimento, Theodore. " Ringhiò Malfoy, facendo roteare teatralmente gli occhi. Sembrava pronto ad uccidere. " Non hai idea di quanto sia stato difficile ingannarvi. "
 
" È crudele quello che fai durante una semplice partita a scacchi. " Ribatté Nott, scuotendo la testa seccato. " Prima dai all'avversario un barlume di speranza e poi lo distruggi senza pietà. "
 
Il biondo batté a malapena ciglio. " Sono un Malfoy. " Disse come se fosse una spiegazione sufficiente. In alcuni casi lo era.
 
" Un'altra partita. " Disse velocemente Zabini, mettendo a posto i pezzi. Nemmeno il verso indignato di Malfoy funse da deterrente.
 
" Ogni volta che gioco contro di te, centinaia di cellule celebrali si suicidano gettandosi contro il mio cranio. Potter non ne ha; gioca con lui. "
 
Otto occhi furono diretti verso di lui.
 
Merda.
 
La sfida era dovunque, ma non c'era un singolo sguardo di conforto fra di loro.
 
Harry scrollò le spalle fingendo indifferenza. I suoi occhi urlavano a Malfoy di dargli una spiegazione, ma il biondo sembrava soddisfatto. Compiaciuto. Merlino, Harry voleva ucciderlo. " Non gioco spesso. " Ammise, informandoli di quanto avrebbe fatto schifo durante quella partita.
 
" Non importa; Blaise gioca ogni giorno ed è ancora una schiappa. "
 
" E dov'è finito il tuo patriottismo Serpeverde? " Disse Zabini, ridacchiando insieme al resto del gruppo. Sembrava quasi una battuta creata appositamente per farlo sentire un intruso. L'anno precedente sarebbe stato anche lui patriottico verso i Grifondoro. Ma in quel momento, non lo era così tanto.
 
Girò la scacchiera in modo da essere di fronte ad Harry. Non sembrava aver niente da ridire in proposito.
 
" Puoi avere i bianchi, Ragazzo d'Oro. " Ghignò, aspettando che Harry facesse la prima mossa. Era come se durante quella partita si dovessero prendere decisioni da cui dipendevano la vita o la morte. Lentamente e con esitazione, Harry mosse un pedone.
 
E la partita ebbe inizio.
 
" Quindi, Potty. " Un'altra occhiataccia fu lanciata nella sua direzione. La Parkinson gli diede addirittura una gomitata, borbottandogli di non tirare troppo la corda. Ma che diavolo? " Cosa. Hanno. In. Mente. I Grifondoro. Potresti darci delucidazioni sulla faccenda? "
 
Harry scrollò le spalle, guardando Malfoy. " Non lo so. " Tutti si scambiarono di nuovo sguardi d'intesa e piccoli ghigni. Questo lo faceva andare su tutte le furie; stava dicendo la verità.  " Ditemi cosa avete in mente voi, invece. " Ribatté appena Nott e Zabini iniziarono a borbottare fra di loro.
 
Beh quello catturò decisamente la loro attenzione.
 
Ma non nel modo che Harry sperava.
 
 Zabini addirittura sorrise. Sorrise. " Ed ecco ritornare il Grifondiota. " Canticchiò ghignando mentre muoveva un altro pezzo. Stava iniziando a fare sul serio.
 
" Non direi. " Anche Harry fece un'altra mossa usando la torre per mangiare un alfiere. Zabini alzò le sopracciglia.
 
" Per favore, non direi che sei un Serpeverde, Potty. " Poi gridò, sembrando altamente turbato dal fatto che il glaciale Malfoy avesse semplicemente alzato un sopracciglio.
 
" Ti avevo avvertito. " Tre parole e lui abbassò la cresta. Ma chi diamine era Malfoy? Il guardiano dei sotterranei?
 
" Sono più Serpeverde di quanto pensi. " Mugugnò Harry, muovendosi di nuovo per prendere un pedone. I pezzi di Harry non attaccavano più quelli di Zabini in modo normale. Invece di usare un singolo colpo di spada, avevano iniziato ad essere più subdoli. Un semplice colpo al cuore era considerato normale. Ma se iniziavano a decapitare gli altri pezzi e a conservare le loro teste come souvenir? Era una cosa che avevano notato tutti, ma nessuno aveva detto niente in proposito. " Penso che siano solo arrabbiati. "
 
Quasi tutti i Serpeverde alzarono le sopracciglia. Dio. Erano davvero così idioti o volevano che Harry facesse lo spelling di tutto quello che diceva?
 
" Cosa. Hanno. In mente. I Grifondoro. " Disse irritato. " Sono solo arrabbiati. "
 
" Così sembrerebbe. " Disse Malfoy, interrompendo Zabini prima che potesse dire qualunque cosa. Harry gliene fu grato.
 
Proprio quello di cui aveva bisogno per calmarsi. Negli ultimi tempi la sua rabbia era completamente fuori controllo. Avrebbe voluto attribuirla al fatto che Malfoy lo importunava continuamente, ma sapeva quale fosse la verità. Le vacanze sarebbero iniziate a breve e lui non aveva nessuna voglia di parlarne con i Dursley. Dannazione, lo sapevano già troppe persone. Neville stava intuendo qualcosa, e come se non bastasse, le uniche due persone a cui voleva dirlo non gli concedevano nemmeno un attimo di tempo. Che andasse tutto a fanculo, voleva solo usare la magia!
 
Dopo alcuni minuti di tensione durante i quali continuarono a giocare in silenzio, Harry sentì di essere di nuovo in grado di parlare senza sbottare come ... beh, come un Grifondoro.
 
" ...sono solo in lutto. " Disse, evitando di guardare i Grifondoro. " Sono arrabbiati. Presto si calmeranno e tornerà tutto alla normalità. "
 
Ancora una volta, si scambiarono sguardi d'intesa intorno al tavolo.
 
" Che c'è? Cosa significa? " Chiese Harry, stringendo i denti per fermare la rabbia che stava prendendo di nuovo il sopravvento. Malfoy fu l'unico a rispondere.
 
" Tutti noi abbiamo subito delle perdite, Potter. " Raccolse uno dei libri che Harry stava studiando, sfogliandolo con le sopracciglia leggermente aggrottate. " Sembra una tattica Serpeverde. Usare la scusa del lutto per comportarsi da completi bastardi. "
 
" Non si sono comportati poi così male- "
 
" Tch, dammi il nome del bastardo della pozione di quel giorno. "
 
 
Harry sospirò, muovendo in avanti un altro pezzo. Ancora una testa fu collezionata. " Non ti permetterò di andare in giro e castrare una benedetta persona. "
 
" Pansy è la castratrice, non io. " Malfoy ebbe addirittura la presunzione di sorridere. Come se lui fosse del tutto innocente. Parkinson non fece altro che scrollare le spalle, senza negare. Dio, erano tutti matti.
 
" È la stessa cosa, non voglio che ti sporchi le mani, tesoro. " Harry finse di concentrarsi sulla partita di scacchi. No, lui si stava concentrando sulla partita di scacchi. Non stava affatto tentando di calmare le farfalle nel suo stomaco. Non che ne avesse.
 
" Tu ami le mie mani sporche, " Rispose prevedibilmente. " Harry. "
 
 
Harry deglutì bruscamente, detestando il fatto di poter sentire il suo volto accaldarsi. Perché pronunciare semplicemente il suo nome poteva suonare così osceno?
 
" Non con il sangue del cazzo di qualcun'altro. " Rispose freddamente, alzando lo sguardo con sorpresa appena sentì i Serpeverde ridere. Non pensava che fosse così divertente; lo stavano guardando come se non l'avessero mai visto prima. Era come se l'astio fra di loro fosse svanito, a parte per Parkinson che continuava a fissare la porta con quello strano pallore ancora in volto. Se ne stava in silenzio. Lei non stava mai in silenzio.
 
" Stai ... uhm ... ecco, stai bene? "
 
 E le risate si fermarono.
 
Parkinson deglutì con agitazione, rivolgendo ad Harry una brevissima occhiata prima di annuire, restando ancora in silenzio. Fece un sorriso forzato e si alzò, affrettandosi verso l'uscita. Il rumore della porta riecheggiò nella sala.
 
Ok.
 
Quindi aveva sbagliato a pensare di essere il benvenuto.
 
Harry sbatté le palpebre scioccato, ritornando alla partita. Prima finiva, meglio era.
 
" Quindi tu sai chi è stato a mettere in atto tutti gli scherzi? " Continuò Zabini, come se Parkinson non fosse mai fuggita dalla biblioteca. Come se lui non l'avesse mai spaventata.
 
" Che problemi ha Parkinson? "
 
" Quindi tu sai chi è stato a mettere in atto tutti gli scherzi? " Ripeté Nott, chiudendo con efficacia il discorso relativo alla loro amica. Harry fissava silenziosamente la scacchiera. Il suo cavallo colpì la torre di Zabini fino a quando non fu completamente distrutta. E nemmeno allora si fermò.
 
" Non farò la spia. "
 
" Sarebbe per il bene di tutti. " Tentò di convincerlo Nott, e ridacchiò quando vide l'espressione per niente divertita di Harry. " Beh, per il nostro bene, almeno. Andiamo, sono degli stronzi. Tutti loro. Si meritano di essere ripagati con la stessa moneta. "
 
" Theo, noi Serpeverde sappiamo badare a noi stessi, come abbiamo sempre fatto. " Disse Malfoy a bassa voce. Era ancora immerso nella lettura di quel libro, borbottando fra sé e sé di tanto in tanto. Il perché era un mistero; non sarebbe stato capace di pronunciare niente, proprio come Harry. " Smettila di cercare scorciatoie. "
 
" Scommetto che esiste addirittura una procedura, non è così? " Domandò Harry con una risata, che si interruppe dopo che tre teste annuirono. " Oh, Dio... state scherzando vero? "
 
" Noi facciamo le cose alla giusta maniera, quella Serpeverde. " Rispose Zabini mentre analizzava la scacchiera. " Tutto. "
 
" Beh ... ricordatemi di non farvi mai più arrabbiare. " Borbottò Harry, muovendo uno dei suoi pedoni. " Non penso che riuscirei a gestire i crimini organizzati in aggiunta agli scherzi infantili. "
 
" Ne rimarresti sorpreso. " Sospirò Malfoy, girandosi per incontrare ancora lo sguardo di Harry. " Quindi davvero non mi dirai nulla? Nemmeno un indizio? "
 
Merlino, era difficile cercare di distogliere lo sguardo da quei dannati occhi grigi. Era come se gridassero 'guarda nella mia anima! '.
 
" ...No, non oggi. "
 
" Riuscirò comunque ad estorcerti quest'informazione. " Buona fortuna allora.
 
Harry squadrò la scacchiera. Dio, stava giocando malissimo. Zabini era quasi riuscito a prendere il suo re per ben due volte, mentre lui era lontano anni luce dal suo. Non riusciva proprio a capirlo quel gioco; era impossibile. Anche se la partita con Zabini era durata più di tutte le partite che aveva fatto con Ron, non sembrava star migliorando così tanto.
 
" ...cavallo in E4... " Borbottò Harry, cercando di mangiare un altro pedone.
 
Non successe niente.
 
" ... cavallo in E4. "
 
Di nuovo, non successe niente.
 
Harry guardò Zabini, che sembrava perplesso almeno quanto lui. Entrambi analizzarono la scacchiera, tentando di capire perché i pezzi non si muovessero.
 
" Ma è il mio turno? " Zabini ordinò ad uno dei suoi pezzi di muoversi, ma rimasero ancora immobili. Ma che diavolo?! Anche la scacchiera si era rivoltata contro di lui?
 
" Non avrei mai pensato di assistere ad una scena simile. " Malfoy si accasciò, passandosi una mano sul volto come se provasse dolore. Harry e Zabini si scambiarono un altro sguardo confuso.
 
" Che c'è? "
 
" Sembra che vi siate massacrati a vicenda le poche cellule cerebrali che vi erano rimaste. Ditemi, è divertente avere un quoziente intellettivo più basso di cinquanta? "
 
Harry riprese ad osservare la scacchiera. Non c'era niente fuori posto, o almeno nulla che lui riuscisse a vedere.
 
" Malfoy, cos- "
 
" La partita è conclusa, dementi. " Disse con voce strascicata. " È scacco matto. Davvero non ve ne eravate accorti? "
 
Oh.
 
Harry fissò la scacchiera, dubbioso. Non voleva chiederlo ma...
 
" Uhm... quindi chi ha vinto? "
 
Malfoy aveva tutta l'aria di essere sull'orlo di una crisi di nervi. Sbatté lentamente le palpebre, guardandoli entrambi. Nott se la stava ridendo in un angolino, quasi incontrollabilmente. Harry cercò di tenere a freno la felicità che lo stava pervadendo. Anche se aveva perso, la situazione era troppo divertente. Malfoy aveva addirittura un tic nervoso all'occhio. Era assolutamente magnifico.
 
" Hai vinto tu, idiota. Hai vinto tu. "
 
Harry ghignò.
 
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31. Vincere una partita agli scacchi dei maghi.
 
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Due giorni dopo Harry prese l'Espresso per Londra. Era uno dei primi Natali che passava con i Dursley da quando era un bambino. E nonostante fosse nervoso perché doveva parlare loro della sua malattia, era sorpreso di essere ansioso di incontrarli. Forse Dudley era cambiato in meglio. Chi poteva dirlo? Una settimana trascorsa a conoscere meglio suo cugino non poteva essere un’idea così cattiva.
 
Partì con entusiasmo venerdì.
 
Ritornò domenica.
  
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