…
………….Ehm……..
…………………………………….Ehm……..Ehm………..
Ehm…sono
sinceramente senza parole!!! Ma da quanto tempo non
aggiorno questa ff??????????????????????? (Me cerca un
modo per non farsi massacrare da voi, poveri lettori, che state cercando in
tutti i modi di massacrarsi…). CHIEDO UMILMENTE SCUSA PER L’ENORME
RITARDO!!!!!
E ora…vi prego
di godervi questo capitolo in cui, come promesso, arrivano nuovi personaggi e
alcuni vecchi hanno nuovamente voce in capitolo.
Buona lettura!!
Baci…Baci…Rain!!!
6.
Ospite inaspettato.
“ Nobile Kaname
Kuran,
siamo lieti d’informarla che tra due giorni arriverà
un nuovo membro alla Night Class.
Costui proviene da una
famiglia molto importante e altolocata, la preghiamo quindi di averne cura come
sempre.
Alleghiamo a questa lettera
la scheda personale dell’ospite.
Cordiali saluti,
Asato Ichijo.”
Kaname rilesse quella lettera
per la millesima volta prima di piegare il foglio e riporlo all’interno
della busta; si stava chiedendo, da quando quel messaggio gli era stato
recapitato, chi mai potesse essere questo nuovo membro della Night Class. Aveva
guardato più volte la sua foto allegata insieme alla scheda personale
che gli era stata inviata, eppure quel viso non riusciva proprio a collegarlo
ad alcun nome di sua conoscenza.
Riguardò per
l’ennesima volta l’immagine, nella vana speranza che gli suggerisse
qualcosa.
Il ragazzo rappresentato su
quel piccolo pezzo di carta aveva il viso dagli inconfondibili tratti
aristocratici, il viso appuntito e il mento spigoloso.
I capelli erano forse un
po’ più corti dei suoi, castano scuro, quasi neri.
Anche gli occhi erano scuri,
ma questi, al contrario dei capelli, tendevano al rosso porpora del sangue.
Kaname rimase a fissare
quegli occhi per un tempo che sembrò lunghissimo, perso in chissà
quali pensieri, alla ricerca del particolare mancante che gli desse la certezza
di conoscerlo così come pensava che fosse.
Perché quegli occhi
scuri lui li aveva gia visti da qualche parte, forse in quello stesso ragazzo,
ma in quel momento non riusciva a dargli un nome.
“
Kaname? Posso
entrare?” la voce di Ichijo, pacata come sempre, lo ridestò
improvvisamente ai suoi pensieri; chiuse gli occhi e sospirò cercando di
scrollarsi di dosso l’inquietudine che l’aveva avvolto.
“ Entra pure.”
Quando la porta si aprì,
Ichijo poté ben vedere che Kaname era preoccupato da qualcosa. Lo
osservò rapidamente facendo saettare lo sguardo sui suoi occhi, ma il
ragazzo li chiuse prima che lui potesse leggervi dentro alcunché.
“ Kaname…è
vera la notizia che a breve arriverà un nuovo studente nella Night
Class?” chiese il biondo notando i fogli che Kaname teneva in mano.
“ Ah, allora lo sapevi
gia.” Dichiarò il moro porgendogli distrattamente i fogli. “
Si, è vero.”
Ichijo prese la lettera e la
scheda personale e le esaminò con cura.
“ Un membro
dell’aristocrazia?” chiese perplesso
notando il cognome. “ Ma di quale casata fa parte. Io
questa non la conosco.”
“ Nemmeno io ad essere
sincero.” Ammise Kaname con lo sguardo perso.
“
E…allora?”
Non ottenne risposta, e
così tornò a studiare la foto del ragazzo, come aveva fatto prima
il moro. Trasalì improvvisamente e spalancò gli occhi posandoli
sulla figura immobile di Kaname.
“ Sono i suoi occhi,
vero?” chiese questi alzando brevemente lo sguardo. “ Anche io ho
l’impressione di averli gia visti da qualche parte, ma non ho idea di
dove. Essendo un membro dell’aristocrazia pensavo di averlo conosciuto a
qualche festa, ma ho la sensazione che non sia così.”
Stavolta fu Ichijo a non
rispondere, si limitò ad abbassare nuovamente lo sguardo sulla foto.
Quegli occhi…
Il loro colore
insolito…
Sapeva di averlo gia visto,
ma non in una persona. No, in un ricordo di tanto, tanto tempo prima. Forse in
un’altra immagine…in un…quadro…?
“ Ichijo?” la
voce di Kaname lo riportò con i piedi per terra, e dalla sua voce
capì subito che non si era accorto di quella sua mancanza, e che
desiderava sapere dell’altro in quel momento.
“ Mi dispiace, ma non
sappiamo nulla di Yuki.” Ammise abbassando il capo e poggiando i fogli
sul tavolino davanti a lui. “ Nel mondo dei vampiri così come in
quello degli umani si sta facendo tutto il possibile, ma sembra come sparita
nel nulla.”
Kaname annuì senza
lasciar trasparire nulla, quasi indifferente a quella notizia. Ma Ichijo sapeva
che non era così e che, anche se non lo dava a vedere, l’erede del
casato Kuran era molto più preoccupato di quanto si pensasse.
“ Ichijo…puoi
andare…” disse improvvisamente Kaname con tono neutro.
Il biondo annuì
silenziosamente e uscì chiudendosi la porta alle spalle, concio che il
suo amico voleva restare solo per pensare.
Una volta che Ichijo fu
uscito, Kaname si alzò e si diresse alla finestra per osservare il cielo
che si stava schiarendo per la comparsa del giorno. “ Yuki…”
sussurrò abbassando il capo. “ Dove sei?”
¤•.¸¸.•´¯`•.¤•.¸¸.•´¯`•.¤•.¸¸.•´¯`•.¤•.¸¸.•´¯`•.¤•.¸¸.•´¯`•.¤•.¸¸.•´¯`•.¤•.¸¸.•´¯`•.
Hanabusa Aido se ne stava
spaparanzato su uno dei divanetti posti all’entrata del Dormitorio Luna
con lo sguardo perso; i suoi occhi azzurri erano posati sul muro davanti a se,
ma sembrava che in realtà non lo vedesse affatto. In grembo teneva un
libro aperto sulla stessa pagina da più di mezz’ora.
In verità i suoi
pensieri erano occupati dallo stesso mistero che affliggeva anche quelli di
Kaname Kuran: che fine aveva mai fatto Yuki Cross?
Oramai erano quasi due
settimane che le ricerche della ragazza, nel mondo dei vampiri e in quello
degli umani, procedevano a ritmo serrato, ma di nemmeno l’ombra; nessuna
traccia, indizio, nemmeno una scia di profumo per identificare il posto in cui
si trovava. Le ipotesi ch’erano state avanzate erano molte, una
più improbabile dell’altra. Si era passati dal rapimento alla fuga
di casa, ma in realtà tutti i presenti della Night Class, e anche Zero e
il Direttore, sapevano che una caso simile non era
possibile. Primo perché, un rapimento all’interno del Collegio era
pressoché impossibile, qualcuno si sarebbe sicuramente reso conto che
c’era un intruso, e Yuki non era tipo da lasciarsi prendere alle spalle
da uno sconosciuto, umano o vampiro che fosse. In secondo luogo non era nemmeno
possibile che fosse una semplice, banale e sciocca fuga di casa; quelli erano
gesti dediti alle sue compagne viziate, non ad una ragazza che era stata
cresciuta nel mondo dei vampiri da un Ex-Vampire Hunter ora ritiratosi.
Ma queste erano cose che i
poliziotti umani che erano venuti per i primi sopralluoghi non potevano certo
sapere. Per loro Yuki Cross era soltanto una ragazzina come tante, e il suo
altro non era che un caso come un altro, uno di quelli che capitano per le mani
tutti i giorni. Niente di più.
Improvvisamente, a distrarre
il bel vampiro dai suoi pensieri, fu la consapevolezza di non trovarsi
più disteso sul divano, ma a parecchi centimetri da terra.
“ Ma che
diavolo…?” borbottò agitandosi di colpo e rendendosi conto della
situazione al quanto assurda. Non ebbe però in
tempo di formulare alcun pensiero corrente che, qualunque fosse la cosa o la
persona che lo teneva sospeso, questa mollò la presa facendo precipitare
con il fondoschiena sul duro pavimento di quarzo bianco.
“ AHIA!”
imprecò ad alta voce massaggiandosi la parte dolorante.
Solo il suono di una risata
leggera lo distrasse dalle maledizioni che stava inviando a caso. Si
alzò di scatto e si guardò attorno finché non notò,
appollaiata dietro al divanetto su quale sedeva poco prima, la figura piccola e
delicata di una bambina che, non appena si rese conto di essere stata scoperta,
alzò i suoi gradi occhi e lo fissò divertita.
“ Ciao!”
salutò con la voce infantile e stridula, ma estremamente gradevole e
dolce.
“ E tu chi
saresti?” esclamò Aido sorpreso ma al contempo affascinato da
quella figura infantile.
“ I tuoi capelli mi
piacciono molto.” Disse lei senza far caso alla domanda del ragazzo e
cambiando completamente argomento. “ Hanno lo stesso colore del
sole.”
Aido sbarrò gli occhi confuso: chi accidenti era quella bimbetta che lo
aveva fatto levitare a mezzo metro da terra e che eludeva le sue domande con
frasi senza senso?!
I due si squadrano per un
secondo, e sembrò che nessuno volesse lasciar vincere l’altro.
Gli occhi azzurro
intenso di Aido studiavano accuratamente la figura infantile che aveva
davanti; era piccola, minuta persino per la sua età di bambina, e non
dimostrava più di 4 anni. Umani, ovviamente.
Era magra e sembrava quasi
friabile, dai lineamenti dolci ma comunque affilati e sinuosi per una bambina
qual’era.
I capelli erano castano
ramato, un colore che al ragazzo ricordò immediatamente quelli di Yuki,
solo che quella della bambina erano più lunghi e mossi invece che corti
e lisci.
Aveva gli occhi grandi di un
castano molto scuro, quasi nero.
Ed erano proprio quegli occhi
a metterlo maggiormente in difficoltà; erano espressivi ed estremamente
intelligenti, troppo per appartenere davvero alla figura che gli stava davanti
e che, in quel momento, lo studiava proprio come lui studiava lei.
Eppure, anche se nascosta,
Aido riuscì ah vedere una vena infantile dentro a quegli occhi quasi
irreali. Una sfumatura che sapeva di giochi, risate ed ingenuità, quella
che solo i bambini possono possedere, e anche abbandonata l’età
della fanciullezza si perde.
“ Aido!” disse la
voce di Ruka proveniente dal piano superiore. “ Si può sapere che
stai combinando?”
Il ragazzo spostò
velocemente lo sguardo nella sua direzione potendo notare che la vampira non
era sola, ma che dietro di lei c’era il fior fiore della Night Class: suo
cugino Kain, Seiren, Shiki e Rima. Mancavano solo i Capo Dormitorio e il
Vice-Capo Dormitorio ed erano al completo.
“ Chi è quella
bambina?” chiese Kain notando la figura della piccola.
“ Bella domanda!”
esplose il cugino indicandola. “ Questa
qui è piombati qua all’improvviso, mi ha fatto levitare per
poi lasciarmi cadere e adesso non vuole nemmeno dirmi il suo nome.”
“ Mi pare ovvio.”
Disse Ruka scendendo le scale seguita dagli altri.
“ Che vorresti
dire?” ironizzò il biondo fronteggiandola ad un palmo dal naso.
“ Che la tua faccia non
è certo un bello spettacolo per i bambini.” Rispose lei a tono.
Solo la risata della bambina
li fece desistere e tutti si voltarono verso di lei.
“ Siete buffi!”
esclamò lei sorridendo radiosa e battendo le piccole
mani divertita.
I ragazzi si scambiarono
un’occhiata preoccupata e curiosa, indecisi sul chiamare il Capo
Dormitorio o meno; per loro fortuna non ci fu bisogno di prendere questa
decisione, perché Kaname apparve in cima alle scale con
un’espressione un po’ scocciata per tutta la confusione che stavano
facendo.
“ Si può sapere
che state combinando?” chiese autoritario
facendoli voltare.
Il sorriso sparì
immediatamente dal volto della bambina che, con gli occhi seri e
un’espressione troppo adulta, prese a fissare intensamente il ragazzo,
quasi volesse leggergli dentro.
“ Scusaci, Nobile
Kaname, ma c’è questa bambina che…” Aido non seppe
come finire la frase, e quindi si limitò ad indicare la piccola che in
quel momento tanto piccola non sembrava. Lo sguardo serio e fermo la faceva
assomigliare più ad una adulta che ad una
bambina. E di questo, Kaname, si rese conto.
“ Chi sei?” le
chiese dopo essere sceso ed essersi messo proprio davanti a lei, con gli occhi
fissi dentro i suoi.
La bambina piegò a
testa di lato ma non rispose. “ Tu sei Kaname Kuran!?”
Il moro inarcò un
sopracciglio confuso: era una domanda o un’affermazione? Decise di non
farci caso.
“ E tu chi sei?”
le chiese piegandosi sulle ginocchia per essere alla sua stessa altezza.
“ Tu sei un Sangue Puro!?” disse la bambina eludendo, per la seconda volta,
la sua domanda.
Aido, alle sue spalle,
sospirò rassegnato: quella bambina era un vero mistero!
Kain e Ruka si scambiarono
uno sguardo perplesso così come Rima e Shiki, solo Seiren rimase
immobile, impassibile e priva di qualsiasi emozione, come una statua di
ghiaccio.
Kaname fissò
intensamente la bambina, e lei gli restituì lo sguardo inflessibile,
come un’adulta. Eppure, si disse il ragazzo, quella che aveva davanti era
proprio una bambina, un essere la cui maturazione era ancora lontana; e allora
perché si sentiva quasi intimorito da quello sguardo scuro che, per
chissà quale ragione, continuava a riportargli alla mente quello di Yuki.
Era come se quella bambina fosse in grado di capire appieno tutto quello che
gli passava per la testa, e fosse anche capace di scegliere perfettamente quale
risposta dare. Cosa al quanto impossibile data la sua età.
“ Cerys! Cerys dove
accidenti sei?”
Tutti si voltarono verso il
portone d’ingresso dove, anticipato dalla sua voce, era apparso un
ragazzo.
Lei, sentendo degli sguardi
addosso, si voltò nella loro direzione. Per un solo, lunghissimo momento
a Kaname parve che il tempo si fosse fermato.
Lui era il
ragazzo!
Lui era il
nuovo studente che stavano aspettando!
¤•.¸¸.•´¯`•.¤•.¸¸.•´¯`•.¤•.¸¸.•´¯`•.¤•.¸¸.•´¯`•.¤•.¸¸.•´¯`•.¤•.¸¸.•´¯`•.¤•.¸¸.•´¯`•.
“ Fratellone!” la bambina
ruppe il silenzio e corse incontro al ragazzo per poi
lanciarsi tra le sue braccia.
“ Cerys!”
esclamò lui prendendola al volo. “ Si può sapere dove ti
eri cacciata?!”
Lei rise e indicò i
membri della Night Class ancora fermi nelle loro
posizioni, tranne Kaname che si era alzato in piedi quando aveva visto la
figura del ragazzo.
Viso appuntito, mento
spigoloso, capelli castano scuro e occhi tendenti al
rosso del sangue.
Era il nuovo studente della
Night Class.
Il ragazzo si avvicinò
con la sorellina ancora in braccio e solo quando fu faccia a faccia con Kaname
la mise giù e si rivolse al vampiro.
“ Sono Christian Satou
e questa piccola peste è mia sorella Cerys.” Disse lanciando
un’occhiata alla bambina che si trovava vicino a lui. “ Vi prego d
perdonarla per il suo comportamento e se, in qualche modo, vi ha infastidito;
Cerys non capisce mai quand’è il momento sbagliato.” Ma
l’occhiata che lanciò alla bambina era di tutto tranne che di
rimprovero.
Kaname non rispose subito, si
limitò a studiare nuovamente la figura del giovane, che ormai conosceva
a memoria dato che aveva passato ore, nella sua stanza, a guardare e riguardare
l’immagine della foto, nella vana speranza di ricordarsi dove
l’aveva gia visto.
“ Immagino che tu sia
il nuovo studente che stavamo aspettando.” Disse infine rompendo il
silenzio e incuriosendo gli altri membri della Night Class che nulla sapevano
di questo nuovo arrivo. “ Benarrivato, e non
preoccuparti per tua sorella: è solo una bambina! E così
ti chiami Cerys.” Disse poi rivolto alla piccola che, in risposta,
sorrise sorniona.
“ Mi dispiace per la
sua presenza, ma mi sono accorto della sua presenza solo quando sono arrivato qui. Sapete…è capace di rendersi
invisibile.” Spiegò Christian con tono di scusa.
Aido si lasciò
scappare un gemito strozzato: se quella bambina era anche capace di rendersi
invisibile oltre che di far levitare le persone, allora sperava che se ne
andasse molto presto, altrimenti non sarebbe sopravvissuto a lungo.
“ Seiren.”
Chiamò Kaname. “ Accompagna Christian e sua sorella nella stanza
affidata a lui. Cerys può restare, se vuoi, ma non potrà
assistere in nessun modo alle lezioni perché è troppo piccola;
comunque parlerò con il Direttore e troveremo una soluzione.”
“ Grazie mille.”
Annuì Christian prima di seguire Seiren su per la gradinata, con Cerys
che saltellava dietro di lui.
Prima di sparire completamente
però, la bambina si voltò un’ultima volta verso Aido e gli
strizzò l’occhio con aria complice.
¤•.¸¸.•´¯`•.¤•.¸¸.•´¯`•.¤•.¸¸.•´¯`•.¤•.¸¸.•´¯`•.¤•.¸¸.•´¯`•.¤•.¸¸.•´¯`•.¤•.¸¸.•´¯`•.
“ Si,
grazie. Ho capito, grazie per avermi avvisata Shizu. Ci sentiamo. Ciao.”
Yuki Cross chiuse la
telefonata e lanciò il cellulare sulla poltrona vicino a lei;
sospirò prima di lasciarsi cadere a terra e incrociare le gambe: che
accidenti di situazione…!?
“ Ehi, tutto
bene?” le chiese improvvisamente una voce.
Lei si voltò piano.
“ Si…tutto bene, Nari.” Disse con voce stanca. “ Solo
qualche piccolo inconveniente.”
La donna la fissò
preoccupata appoggiandosi al muro. “ Problemi al Collegio?”
“ Circa.” Rispose
laconica Yuki buttandosi indietro e soffermandosi ad osservare il soffitto con
finto interesse. Solo allora Nari si accorse ch’era ancora vestita con
gli stessi abiti con cui era arrivata pochi giorni prima; stessa gonna e stessa
maglia, non si era nemmeno levata le scarpe da tennis.
“
Senti…perché non vai a farti un bagno e ti cambi?” le
propose con un sorriso.
“ Cambiarmi?”
fece la mora sorpresa rimettendosi seduta.
Nari scosse la testa
sconsolata prima di battersi una mano sulla fronte. “ Non ti sei nemmeno
resa conto che sei così da quando sei arrivata!?”
Yuki si fissò e un
sorriso imbarazzato le dipinse il volto. “ Ehm…”
borbottò impacciata. “ Vado subito a farmi un
bagno. Ciao!” e scappò al piano superiore
senza dire altro.
Nari cercò di
trattenersi, ma alla fine fallì e scoppiò a ridere come una
pazza: quella ragazza era veramente unica! Sospirò nuovamente prima di
sedersi sul divano e aprire la televisione. Il caso volle che incappasse
proprio in un telegiornale.
“ Ed è da ormai due settimane che la
sedicenne Yuki Cross, figlia adottiva del Direttore del prestigioso Collegio
Cross, è scomparsa. Le ricerche continuano a 360°, ma non si hanno
novità; la ragazza sembra sparita e…”
Spense di colpo la
televisione e buttò il telecomando contro il muro; ormai erano giorni
che non si faceva che parlare della sparizione di Yuki, e i telegiornali non
facevano altro che ripetere sempre le stesse, identiche cose. Da una parte e
dall’altra. Erano diventati noioso.
Certo non si poteva dire che il caso non avesse fatto
scalpore! Una sedicenne che sparisce improvvisamente senza lasciare traccia
alcuna. Un ghiotto caso a cui lavorare, senza
dubbio. Eppure Nari non vedeva l’ora che la smettessero di cercare
risposte e lasciassero cadere il caso. Non avrebbe mai trovato niente comunque.
Yuki non era certo una
sciocca, ne una sprovveduta, e aveva fatto le cose per
bene. Quand’era sparita dal Collegio non aveva lasciato alcuna traccia di
se, così che, anche se i vampiri – e così era stato!
– si fossero messi a cercarla, non avrebbero mai trovato niente di lei,
nemmeno una minima scia che potesse portali al luogo nel quale si trovava.
Proprio scaltra come mossa!
La donna lasciò che la
testa le ricadesse all’indietro e osservò le crepe sottili del
soffitto. Era stanca, tanto stanca. Ma non era ancora
il momento di mollare, di arrendersi e gettare la spugna; quello era il momento
di prendere in mano la situazione e decidere cosa fare della propria vita. E
forse, se la scelta fosse stata quella giusta, allora avrebbe potuto
intravedere uno squarcio di futuro in quel presente di tenebre.
E non v’era cosa che
desiderasse più di questa!
Allora????? Che ve ne pare?????
Basta a farmi
perdonare????????????? (spero
proprio di si…!!!!! NdMe)
E ora…
X Elly Chan: GRAZIE!!! Mi fa un immenso
piacere che stai continuando a seguirmi nonostante non sia molto regolare negli
aggiornamenti. … Eh…si, hai ragione su
tutto. Regole zero, povero Zero e…Aido!!!
Effettivamente si è un po’ annoiato. Ma come puoi vedere ora,
della noia, avrà la mancanza, perché questa nuova bimbetta gliene
farà passare delle belle. E come puoi vedere ho seguito il tuo consiglio
e ho chiamato la “donna”
Nari (hai capito di chi si tratta?!?!?!?!). GRAZIE
MILLE DI TUTTO!!!
E ora…
…al prossimo
capitolo gente!!!
Baci…Baci…Rain!!!