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Autore: Amatus    22/06/2016    1 recensioni
Una raccolta di Flashfic incentrate su Varric e sul suo modo unico ed irriverente di raccontare i suoi compagni.
La raccolta partecipa alla challenge "Trasformazioni Elementali" indetta dal forum "Torre di Carta"
[...]"Lo chiamano Il veleno del Falco” disse ammiccando “Sapevo ti sarebbe piaciuto!”
“Dammene ancora.” Dannata Rivaini.
Genere: Avventura, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Varric Tethras
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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“Puoi prendere un fuoco ed accendere i sogni di chi ti sta intorno 
Puoi aprire la mano e raccogliere tutti i colori del giorno 
Puoi fare un castello con legni spezzati e barattoli rotti 
Puoi trovare una stanza grigia e riempirla del blu della notte” 

Coi piedi per terra, Modena City Ramblers
Leggere i pensieri
L’elfa era  vicina al lago ghiacciato, se ne stava spesso da sola fuori dalle palizzate, Varric non avrebbe saputo dire cosa in effetti la trattenesse dal fuggire.
Vedendolo sguainò i pugnali ma si limitò ad osservarlo diffidente.  Aveva la ferocia di una bestia affamata e anche l’aspetto, quell’elfa era tutta ossa.
“Ehi ragazzina, ti danno qualcosa da mangiare ogni tanto? Anche io sarei arrabbiato come te se morissi di fame!” L’elfa non si mosse ma Varric lesse un guizzo nel suo sguardo.
“Se prometti di non ammazzarmi, ti offro la cena. L’oste prepara un ottimo stufato.”
Lo sguardo dell’elfa si fece sottile. Fortunatamente non si lasciava spaventare facilmente, perché era sicuro che in caso contrario lei avrebbe fiutato la sua paura
“Che cosa vuoi da me?”
“Così su due piedi direi che mettessi via i pugnali, sono un poco inquietanti ed io ha lasciato Bianca a casa”
“Hai davvero dato un nome di donna alla tua balestra?
“E’ una balestra, non avrei potuto darle un nome maschile, sarebbe stato strano”
L’elfa rinfoderò le armi lasciandosi sfuggire un mezzo sorriso. Varric si sentì orgoglioso di sé, era un vero prodigio nel leggere le persone.
“Quando parli di lei, c’è sempre una nota di tristezza nella tua voce. Ti ricorda qualcuno che hai perso, o sei tanto solo da rimpiangere che non sia davvero  una persona in carne e ossa?”
 “Rispondo solo se mi accompagni in taverna”
“Visto quanto ci tieni a mangiare con me, direi senza dubbio la seconda.”
Varric rise e guardò di nuovo l’elfa negli occhi, non c’era più ferocia o paura. Dopotutto avrebbe potuto imparare ad essere l’Araldo di Andraste, la cercatrice non aveva niente di cui preoccuparsi.

Prompt: Empatia/Preoccupazione
Parole: 280
 
La battaglia
Doveva essere accurato. Non c’era verso questa volta di lasciarsi guidare dall’istinto. Doveva riflettere e seguire fino in fondo la strategia.
Con calma vecchio mio, non lasciarti distrarre
Gli occhi dell’uomo davanti a lui lo osservavano accorti. Aveva un ultimo tentativo per uscire vittorioso da quello scontro e doveva valutare attentamente le mosse. Un’ unica distrazione sarebbe stata fatale.
Varric aveva già sfoderato la solita strategia, ma quel  dannato magister non si era lasciato irretire dalle chiacchiere.
Non avrebbe ceduto, c’era in gioco il suo onore.
“Se ti annoi potrei improvvisare una canzone, so cantare tanto bene quanto sparare.” Mai mostrarsi preoccupati davanti al nemico.
“Non fare lo sbruffone e dimostrami quello che sai fare.” L’uomo non mollava.
Ad un tratto la via di fuga gli balenò davanti agli occhi seducente e pericolosa.  Avrebbe avuto tutto o niente. Mosse la regina e Dorian cadde in trappola sorridendo compiaciuto, era tardi quando si accorse del cavallo in agguato. Scacco matto.
“Ah ah! Sparkler, è di nuovo il tuo turno di pagare da bere! Non avevi giurato di essere imbattibile a scacchi?”
“E tu non avevi giurato di non aver mai giocato? Sei il solito imbroglione! Ora che so con chi ho a che fare non ti sarà così facile battermi”
“Scommettiamo?”

Prompt: Proposito/pensiero/razionalità
Parole: 210
 
Espiazione
“Un custode deve aiutare a rimettere in piedi l’ordine. E’ una tua responsabilità! Corypheus è la mia.”
Le parole gridate da Hawke avevano raggiunto le sue orecchie mentre attraversava il varco.
Maledetta caparbia e irresponsabile  Hawke, si sarebbe fatta uccidere quella volta!
 Ma solo lui era da biasimare. Era stato lui a trascinare Hawke in tutto questo. Era colpa sua se il mondo si andava infettando  con quell’orribile merda rossa. Era colpa sua se Corypheus era vivo.
Se c’era qualcuno a dover pagare il prezzo per quel casino era senz’altro lui. Ma doveva pur esserci per lui un altro modo per espiare. Un modo che non prevedesse veder morire le persone che amava.
Varric sentiva i muscoli contrarsi di più istante dopo istante. Si trovò a pensare che si sarebbe teso tanto da strapparsi, se quel dannato varco non avesse presto risputato qualcuno.
All’improvviso lo squarcio crepitò e Varric sentì le forze scemare, tutta la tensione si spostò allo stomaco. Avrebbe vomitato se ne avesse avuto il tempo, ma non poteva distogliere lo sguardo. Comparve l’Inquisitore e dopo un momento infinito spuntò anche Hawke. Varric si lasciò cadere contro una parete e riprese a respirare.
Sembrava che tutti avessero qualcosa da dire, ma Varric non ascoltò neanche una parola.
Ogni muscolo del corpo doleva come se fosse stato calpestato da un orso, ma non importava. Dopo un tempo indefinito Hawke gli si avvicinò.
“Hai scelto proprio un bel posto per fare un sonnellino”
“Dannatissima eroina dei miei stivali! Mi hai fatto prendere uno spavento. Non ho intenzione di alzarmi da qui, dovrai portami in braccio!”
Hawke gli porse la mano per aiutarlo ad alzarsi. L’afferrò ed una volta in piedi l’abbracciò tanto forte da sperare di riuscire a romperle qualche osso.
Prompt: Muscoli
Parole: 290
 
 
  Well, shit
Varric sentì lo stomaco sussultare, aveva la sensazione che un orda di qunari si fosse data appuntamento nelle sue viscere. Ringraziò per il fatto di essere digiuno da ore, diversamente avrebbe senza dubbio vomitato.
 Da quanto tempo non la vedeva? Dieci anni forse, forse di più. A volte si chiedeva se lei non fosse solo la forma immaginaria che aveva dato alla sua Bianca. Quella affidabile e presente, quella che gli guardava le spalle.
“Credi che verrai a salutarmi ad un certo punto?” Disse lei ammiccando “A quanto pare questi dieci anni non ti hanno fatto diventare meno rammollito!”
Silenziosa. La sua Bianca era anche silenziosa, doveva prenderne nota.
Finalmente si mosse. La abbracciò. Non era una fantasia, era reale, carne, muscoli e sangue, niente legno, niente ingranaggi. Sentì ogni suo organo interno essere sul punto di liquefarsi. La lasciò andare prima di poterle dare altri spunti per farsi beffe di lui.
“Per le tette di Andraste, che ci fai qui!” La guardò, e sentì lo stomaco contorcersi di nuovo. Niente di buono ovviamente. Non lo era mai quando si trattava di lei. “Ho bisogno del tuo aiuto.”
Non poteva immaginare in che razza di guaio si potesse essere cacciata quella volta. “Dimmi tutto.”
 Era fregato, come al solito. Merda.

Prompt: Stomaco/milza
Parole: 210
 
 
Abbinamenti
“Cosa vuoi che ne sappia, Fru Fru! E rassegnati, nessuno guarderà i tuoi addobbi questa sera”
Sapeva essere uno stronzo, doveva ammetterlo. Ma non durava mai troppo, aveva il cuore tenero. L’antivana lo guardò con due occhi da gattina ferita che avrebbero intenerito un golem.
“Va bene, fammi vedere” mugugnò Varric esasperato. L’ambasciatrice sorrise soddisfatta e i suoi occhi tornarono normali, lo aveva incastrato.
 Eppure aveva giocato a Grazia Malevola con lei un’infinità di volte, possibile riuscisse ancora a fregarlo come fosse un novellino?
Non si poteva in ogni caso essere in collera con lei, il suo modo di chiacchierare, di muoversi, di ridere ispiravano naturalmente tenerezza. Doveva essere per quello che riusciva ad avere ragione di ogni nobile del Thedas. Pensare che avrebbe solo voluto chiudersi nel suo studio e scrivere. Non che fosse facile raccontare dell’Inquisitore, per la prima volta avrebbe dovuto mentire nel tentativo di rendere una storia più credibile.
“Allora cosa ne pensi? Quale tra questi colori starebbe meglio nella sala del banchetto?”
“Vada per le tovaglie marroni, si abbinano ai tuoi occhi e nascondono le macchie di birra” Josephine rise allegra, era davvero deliziosa “e sui tavoli metterei dei grandi mazzi di fiori gialli.”
Quella sera tutti avrebbero pensato a lei entrando nella sala per festeggiare.

Prompt: giallo/marrone
Parole: 210
 
 
 Nuovo Inizio
Era felice di essere tornato. Dal mare si alzava una brezza leggera che spazzava le vie della città, d’estate Kirkwall puzzava innegabilmente meno.
Era tornato e questa volta non si prospettavano nuove partenze all’orizzonte. L’Inquisizione era smantellata, anche se non dubitava di vedere arrivare una lettera di Usignolo a caccia di notizie.
Hawke era lontana ma sembrava tranquilla, per quanto possa esserlo una come Hawke.
Ormai Varric era stanco di essere costantemente preoccupato.
Attraversando il cortile della forca, vide dei ragazzini giocare. Sembravano intenti in una qualche prova di coraggio sfidandosi a toccare l’inquietante statua della comandante Meredith.
Tra gli altri ragazzi vide sbucare le orecchie a punta di un piccolo elfo. Giocavano assieme, tranquilli. Gli sembrò un ottimo auspicio. Forse le cose stavano davvero, finalmente cambiando.
In fondo lui stesso era cambiato così tanto da stentare a riconoscersi. Chi lo avrebbe detto, Varric Tethras un uomo di politica.
Ma dopo tutto, perché no. Gli piacevano i nuovi inizi, le storie da immaginare erano infinite e sapeva bene che di storie da scrivere non ve ne erano mai troppe.
Aveline lo stava aspettando alla fortezza.

Era ora di andare incontro a quella nuova stagione della sua vita. Sperando di non incontrare altri pazzi con il pallino della distruzione del mondo.
Prompt: Quinta stagione
Parole: 210
 
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