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Autore: Zikiki98    22/06/2016    2 recensioni
2018: LA STO CONTINUANDO E REVISIONANDO. LA POTETE TROVARE SUL MIO PROFILO WATTPAD E EFP (la nuova versione, per l'appunto), SEMPRE SOTTO IL NICKNAME: Zikiki98
Il titolo della storia è lo stesso: The Wolrd of Demons - Il Portale dei Demoni
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Clan Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Nuovo personaggio | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Emmett/Rosalie
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Twilight
Capitoli:
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the world of demons capitolo 15
CIAO A TUTTI. MI SCUSO CON VOI PER IL  RITARDO, MA TRA GLI ULTIMI E IMPESTATI GIORNI DI SCUOLA, DUE SETTIMANE DI TIROCINIO CHE OCCUPAVANO LETTERALMENTE TUTTE LE MIE GIORNATE, E' DA QUESTO LUNEDI' CHE PER ME LE VACANZE SONO INIZIATE.
ORA VI LASCIO AL CAPITOLO, CHE SPERO SIA DI VOSTRO GRADIMENTO.
CI VEDIAMO GIU' :-*

THE WORLD OF DEMONS

°IL PORTALE DEI DEMONI°


CHAPTER SIXTEEN - STRATEGIES.

Atterrammo in Texas, più precisamente a Huston, verso sera, quando ormai il sole era già calato e i Cullen potevano muoversi in tutta libertà senza avere il timore di coprirsi dalla luce del giorno.
Una volta recuperati i pochi bagagli di cui eravamo provvisti, ci incamminammo verso l'uscita dell'aeroporto alla ricerca di un taxi. Fortunatamente ne trovammo uno abbastanza in fretta, che ci condusse in un motel senza troppe pretese. In fondo, non eravamo lì per una vacanza, e la maggior parte di noi non necessitavano nè di ore di riposo nè di soddisfare chissà quale altro bisogno umano.
Una volta arrivati alla recepcion, ci accolse una donna anziana con i capelli raccolti tinti di bianco e un forte accento Texano. Ci diede le chiavi di due camere da letto sotto sua insistenza, perché il suo motel non disponeva di stanze abbastanza grandi da contenere quattro persone, anche se per poche notti.
Avevo bisogno di farmi una doccia e di mangiucchiare qualcosa, così decidemmo che Alice mi avrebbe fatto compagnia mentre Carlisle e Jasper mi avrebbero cercato qualcosa da sgranocchiare.
Appena arrivate in camera, la veggente abbandonò le valigie in un angolo, per poi voltarsi verso di me e guardarmi con un bel sorriso caloroso sulle labbra.
- Hai bisogno di rilassarti -, mi disse - lascia che mi prenda cura di te - .
Così mi preparò l'acqua calda per fare il bagno e ci aggiunse qualche strano olio che in vita mia non avevo mai visto, ma avevano un buon profumo, simili a quello dei fiori che crescevano solo ad Idris. Quando finì di preparare tutto l'occorrente, mi lasciò da sola con i miei pensieri.
Mi spogliai lentamente dei miei stessi vestiti e, con una calma che non mi apparteneva, mi immersi completamente nella vasca colma d'acqua.
Cercai di lasciarmi andare il più possibile, scaricare la tensione, in modo tale che al ritorno di Jasper e Carlisle sarei stata abbastanza in forma da essere d'aiuto. In fondo, ero ancora reduce dalla mia fuga e non potevo utilizzare lo stilo per farmi sentire meglio, considerando che lo avevo lasciato a Forks, insieme a tutte le mie armi. Cosa avrebbero pensato ai controlli dell'aeroporto le guardie mondane? Che conducevo un traffico clandestino di spade strane, bacchette strane e altre armi strane?
Le uniche cose che avevo con me erano la collana di Marie e la mia pietra Stregaluce: erano le sole cose che potevano senza problemi passare inosservate. Non potevo assicurare lo stesso per gli altri miei averi: nè io nè i Cullen sapevamo se i metal detector li avrebbero intercettati o lasciati passare, per questo era meglio evitare di rischiare.
Avevo già abbastanza problemi con la giustizia sovrannaturale, ci mancava solo di mettere in mezzo quella mondana.
Dopodiché, iniziai a pensare a Edward: se stava bene, se fosse ferito, se lo nutrivano abbastanza, se lo stavano torturando, se lo avevano già interrogato... se stesse pensando a me come io pensavo a lui... e se un giorno avrei ottenuto il suo perdono.
Una lacrima sfuggì al mio controllo. In fondo, anche io avevo qualcosa di umano.
___

- Ti abbiamo portato due tramezzini al prosciutto, qualche barretta energetica al cioccolato, una Coca Cola e due bottigliette d'acqua - mi informò Carlisle appena mise piede in camera, seguito da Jasper, mentre mi porgeva un sacchettino di plastica bianca - Spero sia abbastanza, almeno per stasera - .
Gli sorrisi riconoscente - Grazie mille - .
Non appena finii di farmi il bagno, di asciugarmi e vestirmi, raggiunsi Alice, sedendomi accanto a lei sul letto a gambe incrociate. Stava cercando di predire il futuro di Edward, inutilmente. Voleva provare a vedere se sarebbe mai uscito al di fuori delle protezioni di Alicante, quindi se mai un giorno sarebbe stato liberato ,ma senza grandi successi. Forse perché neanche noi sapevamo esattamente come muoverci: non avevamo un piano preciso, stavamo camminando a tentoni, nel vuoto più assoluto, senza sapere a che cosa avrebbero portato le nostre decisioni. Almeno per ora, dovevamo procedere a tentativi: era l'unica possibilità che avevamo per trovare una via che ci avrebbe condotto ad una soluzione, ad Edward.
Il primo passo nel vuoto era trovare Rashida, e il primo posto dove trovarla era cercare dove Jasper l'aveva vista l'ultima volta, a Huston appunto. Ma si da il caso che Huston non fosse una città poi così piccola, perciò Jasper avrebbe dovuto consultarsi con qualche sua vecchia conoscenza.
- Figurati - mi sorrise, prendendo posto su una poltroncina di legno imbottita.
Jasper, al contrario, restò in piedi con le braccia conserte dietro la schiena, con la sua solita espressione imperturabile. Seria. Apatica. Dura. Controllata.
- Avete notizie degli altri? - domandò Alice, nonostante fosse già a conoscenza della risposta.
Nel frattempo, iniziai a consumare voracemente uno dei panini al prosciutto. Avevo davvero fame, e sinceramente non pensavo di averne finché non diedi il primo morso.
- Ha chiamato Rose prima - ci informò Jasper - Dice che è tutto tranquillo. Per ora - .
- E tu? - chiese Carlisle speranzoso - Hai avuto qualche visione? - .
Ero sicura che non sapere che cosa stesse succedendo ad Edward lo stesse logorando dentro, più di tutti noi messi insieme. E, ci avrei scommesso, che si sentiva anche un po' in colpa per non essere riuscito ad evitare che tutto ciò accadesse, per non essere riuscito a proteggere suo figlio e a salvarlo in tempo dalle grinfie di Cacciatori spietati e vogliosi di mettere le mani su un Nascosto a conoscenza di verità che non avrebbe mai dovuto sapere.
Ovviamente la realtà era ben diversa: non era colpa di Carlisle se Edward era stato preso, ma mia. Il dottore se la stava prendendo ingiustamente con se stesso.
- No... non sono riuscita a vedere nulla - rispose sconsolata, abbassando lo sguardo come se l'inutilità del suo potere in quel momento la rendesse meno utile in tutta questa situazione.
- Non dipendede da te - la rassicurai, poggiandole la mano libera sulla spalla - Sono le Torri, nessun potere funziona quando sono in funzione - .
- Mi sento così inutile - ammise, ignorando quello che le avevo appena detto - Mi sono sempre affidata sul mio potere, in tutte le situazioni, e ora che ci servirebbe più di ogni altro momento, non mi è consentito usarlo - .
A quel punto non sapevo cosa dire per rincuorarla, perché a differenza sua, non avevo la minima idea di che cosa significasse avere un potere e affidarsi al cento per cento su quello. Non avevo poteri speciali. Quello che mi era sempre stato insegnato fin da piccola era di sviluppare tutte quelle qualità che mi avrebbero reso un'ottima Cacciatrice e che mi avrebbero permesso di tirarmi fuori dai guai qualora ce ne fosse stato bisogno.
Fu in quel momento che Jasper si mosse, avvicinandosi sempre di più verso la sua amata, con lo sguardo più dolce e tenero che gli abbia mai visto fare da quando lo conobbi. Si piegò sulle ginocchia, davanti a lei, e le prese le mani con una delicatezza pari ad un soffio di vento. I loro sguardi dorati si incatenarono, iniziando una conversazione tutta loro.
Questa scena mi incantò.
Ad un certo punto, Alice gli sorrise e disse - Grazie Jazz, ti amo - .
Il biondo ricambiò il sorriso e mormorò - Ti amo - .
A quel punto spostai gli occhi su Carlisle, che a differenza mia stava dando un po' di privacy ai due piccioncini digitanto concentrato qualcosa sul cellulare.
Feci in tempo a terminare il mio panino prima che Jasper ed Alice finissero di fare le loro cose da fidanzati-sposati. Dopodiché ritrovammo la concentrazione per decidere la prossima mossa da compiere.
Decisimo che, come prima cosa, Jasper avrebbe dovuto telefonare Peter, un suo vecchio amico, per ricevere qualche informazione in più su Rashida. Successivamente, dopo quello che ci avrebbe detto, avremmo iniziato a costruire un piano.
Quando Jasper uscì dalla piccola stanza per chiamare Peter, decisi che avrei cercato di non pensare finché non avesse terminato, in modo tale da alleggerire la mente e svuotarla dai problemi e dalle preoccupazioni. Mi distesi sul letto e chiusi gli occhi, concentrandomi per cercare di mantenere la testa vuota, mentre in sottofondo Carlisle e Alice parlavano di tutte le possibilità che...
Okay, forse mi era impossibile rilassarmi completamente, ma riuscii comunque a fare un sonnellino, perché quando Jasper finì la chiamata, Alice si preoccupò di scuotermi per farmi tornare al mondo reale.
- Che cosa ti ha detto? Sei riuscito a scoprire qualcosa? - chiesi al biondo, con la voce impastata per il sonno, appena incrociai il suo sguardo.
- Non molto - ammise sconsolato - Mi ha dato l'indirizzo di dove vive ora, e mi ha detto che lavora come chiromante, per prendersi gioco di umani ingenui. Ha saputo dirmi solo questo - .
- Non capisco, ti ha dato l'informazione più importante di tutte, sappiamo dove vive! - mi ravvivai immediamente - Non ci serviva sapere altro - .
- Ci serve sapere se potrebbe essere effettivamente un buon aiuto - disse Carlisle, lanciando un'occhiata al figlio adottivo, che ricambiò lo sguardo apprensivo del padre.
- In che senso? - chiesi, non riuscendo effettivamente a stare dietro ai loro ragionamenti.
- Dobbiamo essere molto prudenti - iniziò a metterci in guardia Jasper -  Rashida, a causa dell'influenza di Maria, l'ho conosciuta come una donna calcolatrice, meschina, subdola e vendicativa. Ora, dopo tutto questo tempo, io non so se sia cambiata, e se lo è, in meglio o in peggio. Non so se è ancora innamorata di Maria, o se ha mantenuto un rapporto con lei, e se riserva ancora dell'astio nei miei confronti. Non voglio che si vendichi di me facendo del male alla mia famiglia - .
Sapevo dove voleva arrivare, e non glielo avrei permesso: non avrei mai permesso che rischiasse la vita per una situazione che avevo creato io, non avrei mai permesso che Alice provasse la paura di perdere il suo compagno per sempre e non avrei mai permesso che Carlisle si sentisse in colpa per un altro figlio scomparso. Forse ero drastica, ma bisognava effettivamente valutare tutte le probabilità, sia per non illudersi sia per prepararsi al meglio.
- Quindi, cosa si fa? - domandai, dopo qualche minuto di silenzio, dove ognuno era perso nei propri pensieri.
- Andrò a parlare con Rashida - e poi i suoi occhi si spostarono su Alice - Da solo - .
Alice si allarmò immediatamente, alzandosi in piedi per raggiungere dall'altra parte della stanza il marito.
- Non ti permetterò di farlo - mormorò in preda ad un'emozione che le faceva tremare le mani.
- A malincuore - si intromise Carlisle - devo dire che è la scelta migliore per il momento. Solo Jasper conosce Rashida, e se ci presentassimo a casa sua, nel suo territorio, tutti e quattro, potrebbe sentirsi minacciata e reagire di conseguenza - .
Vedevo Alice essere sull'orlo di una crisi di panico, mentre Jazz cercava di confortarla e dirle che sarebbe andato tutto bene. Il dottore si prese la testa tra le mani, stressato e sconsolato.
Non riuscivo a guardarli.
La strategia di Carlisle da una parte aveva senso perché avrebbe diminuito le probabilità che Rashida si mettesse sulla difensiva e che non ci avrebbe aiutati, ma eravamo in quattro e avremmo affrontato quella stregona tutti e quattro insieme. Per nulla al mondo avrei permesso che ci separassimo, altrimenti perché far venire tutti qui in Texas?
Dovevamo salvare Edward, e non potevamo farlo ognuno per conto proprio.
- Non sono d'accordo - ammisi in tono pacato, richiamando i loro sguardi su di me - Vengo anche io - .
- No, non se ne parla - rispose secco Carlisle.
- Se Jasper andasse da solo da Rashida, dovrebbe spiegare perché vuole che gli apra un portale per Idris.  E' vero, potrebbe anche raccontargli tutta la storia, ma ci crederebbe? Per Rashida, Jasper è un traditore e di conseguenza non si fiderà mai di lui. Se invece si portasse dietro anche me, io sarei la testimonianza che ciò che ha detto è vero, e in più sarebbe a conoscenza di qualcosa che nessun altro della sua specie sa, cioè che noi Shadowhunters siamo ancora vivi. Per esperienza personale posso dire che mettere a conoscenza qualcuno di un segreto proibito, da una sensazione di potere e superiorità quasi irresistibile. A quel punto lei deciderà se aiutarci, e usare il mio segreto per ricattarci successivamente, o voltarci le spalle, e andare a spifferare tutto alla Corte degli Stregoni per ottenere un riconoscimento più grande di ciò che possiamo offrirle noi. In entrambi i casi, ve lo posso assicurare, finiremo ad Idris - .
I tre vampiri mi avevano osservata e ascoltata in silenzio per tutto il tempo, con un'attenzione che in tutta la mia vita non avevo mai ricevuto. Anche se non sarebbero stati d'accordo con me e la mia proposta fosse stata rifiutata, mi faceva piacere l'idea che mi avessero fatto concludere il discorso. Per la prima volta mi sentivo parte di una vera e propria squadra, e considerando quello che avevo combinato, avebbero potuto benissimo non darmi nemmeno la possibilità di parlare. Se i ruoli fossero stati invertiti, io non l'avrei fatto.
Carlisle si voltò verso i suoi due figli, alla ricerca di un segno d'assenso o di disaccordo.
- Cosa ne pensate? - .
Jasper parlò per primo - Preferirei andare da solo -, e poi si rivolse a me - ma da quel poco che ti ho conosciuta ho capito che se ci provassi, troveresti un modo per seguirmi. Per questo, sono d'accordo - .
Gli sorrisi timidamente, riconoscente.
- Sarò molto più tranquilla se Jasper sarà con te - parlò Alice, guardandomi - Sei un'abile Cacciatrice e so che lo aiuteresti molto. In ogni caso, vorrei esserci anche io - .
Sentimmo Carlisle sospirare - Quindi è deciso: stanotte, noi tutti, incontreremo Rashida - successivamente mi lanciò un'occhiata veloce - Siamo una famiglia, ed è giusto che affrontiamo tutto questo insieme - .


IL MIO ANGOLO...
CIAO A TUTTI! COME STATE? CHI COME ME HA FINITO LA SCUOLA? PROMOSSI, BOCCIATI O RIMANDATI? CHI INVECE OGGI HA INIZIATO LA MATURITA'?
OK, SONO SICURA CHE CHIUNQUE IN QUESTO MOMENTO DEBBA PENSARE ALLA MATURITA' NON STIA LEGGENDO LA MIA STORIA, MA FA NIENTE, CHIEDO COMUNQUE AHAHAH
FATEMI SAPERE SE IL CAPITOLO VI E' PIACIUTO, UN GRANDE BACIO
ZIKIKI98
  
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