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Autore: Shironeko    23/06/2016    1 recensioni
* Prologo: Istruzioni
Mi chiamavo Ichigo Momomiya.
Sono stata figlia, amica, studentessa e anche una fidanzata.
Dimenticavo paladina del bene e della Terra, scusatemi.
Ufficialmente, sono morta alla fine della Grande Battaglia contro Deep Blue.
Ufficiosamente, sono rinata subito dopo come nuova essenza del mio essere.
Luce della mia Luce, con un destino molto diverso da quello durante la mia transizione mortale.
Mi chiamavo Ichigo Momomiya e ora, sono un Angelo Protettore Custode del Pianeta Terra.
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish, Nuovo Personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con
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[... ] « Che posso dirti. In amore e in guerra, tutto è lecito, lo so perfino io. » - quello arricciò il naso con fare sostenuto. Cercava di portarsi l'umano dalla sua parte ma era come partecipare ad una conversazione pacifica tra un leone e una gazzella: quasi del tutto impossibile. - « Abbiamo interessi in comune. Tu vuoi salvare il pianeta dalla minaccia aliena e noi vogliamo salvare gli "alieni" dalla minaccia di Deep Blue. Concordi con me? »

Kisshu non aveva poi tutti i torti ma in una guerra che si rispetti, bisognava stare attenti alle mosse avversarie.

Il biondo sorrise pensieroso.
Avrebbe dovuto giocare d'anticipo e conoscere meglio il suo avversario. Kisshu poteva essere un valdo alleato come abile doppiogiochista.
Sarebbe stato come giocare a scacchi.
A lui la prima mossa. [...]

  • Capitolo 2: I pedoni muovono per primi

Gennaio, un giorno dopo l'ultima battaglia.
Aoyama Masaya era disteso sul suo letto con il cellulare accanto a lui. Quel pomeriggio avrebbe chiesto a Ichigo di vedersi come al solito ma c'era qualcosa che proprio non andava, lo avvertì come un animale può avvertire un pericolo imminente.
Si alzò dal letto a fatica e subito si avvicinò allo specchio della sua stanza posto sulla parete accanto al comodino.
Si specchiò per un po', non perchè volesse sistemarsi, ma gli venne istintivo; quando il suo sguardo incontrò quello del suo riflesso sentì un dolore lancinante all'altezza dello stomaco. Una smorfia di dolore si dipinse sul suo viso e poggiò immediatamente una mano sull parte dolente, come per attenuare quello strano dolore arrivato dal nulla.
« Aarh... Hmpf. » - mugulando a denti stretti, si ritrovò a piegarsi leggermente su se stesso, mantenendosi con l'altra mano alla parete.
Immediatamente pensò di raggiungere il bagno , al piano di sotto per magari prendersi un antidolorifico nell'armadietto; così, prese un lungo respiro e si affrettò a scendere dalle scale per raggiungere il vano.
« Masaya-kun...? » - la voce di Mitsuko, la madre, attirò l'attenzione del figlio e lei, ai piedi della scalinata, si avvicinò al ragazzo notando qualcosa che non andava nela sua espressione. - « Masaya-kun... Che succed-.. »
Non finì di pronunciare quella frase che il figlio, le passò accanto di corsa, correndo verso il bagno e chiudendosi la porta dietro di lui.
« Aoyama! » - il tono diventò immediatamente preoccupato e lei, stranita dalla reazione inconsueta dell'altro, si avvicinò alla porta della stanza, bussando alla porta per dargli voce. - « Tutto bene? »
L'altro, chiuso nel bagno non si era neanche reso conto di ciò che stava per accadergli.

Cafè Mew Mew - Sotterraneo

f
« Minaccia Deep Blue?!» - ripetè assai confuso Ryou sentendo quelle parole venir fuori dalla bocca di Kisshu; si domandò come potesse essere possibile che quell'alieno si trovasse davvero lì, davanti a lui e poi... Senza cattive intenzioni?
« Mi credi tanto sciocco? »

« Beh, io... »

« Zitto. » - rispose per tutta risposta il biondo, prima che l'alieno potesse dire qualiasi cosa.
Doveva pensare e alla svelta anche. Tentennare davanti a lui? Fosse pazzo. Doveva pensare a qualcosa da fare, subito.
« Per mesi... Tu e i tuoi simili non avete fatto altro che cercare di eliminarci.»

« Hmpf, senti chi parla. » - rispose di tutto punto Kisshu, facendo spallucce.

« No, ti sbagli. Le Mew Mew hanno cercato di sgominare la minaccia dei kimeri, comandati da voi. Sono state le prime che hanno cercato un dialogo, di chiedere i perché di questa follia! » - il tono di Ryou cambiò improvvisamente diventando più duro, quasi severo nei confronti dell'altro.
Si portò una mano sulla fronte, spostandosi delle ciocche bionde all'indietro pensando che davvero stava avendo uan conversazione del genere con uno di loro.
Sospirò pensantemente quando l'altro, inaspettatamente si avvicinò di un passo verso il biondo, e con un'espressione seria in viso cercò di guardarlo negli occhi, attirando la sua attenzione verso di lui.
« Io, Pie e Taruto agiamo seguendo gliordini precisi del nostro leader che...»

« Talmente leader tanto che lo vorresti ammutinare.»

« ... che penso che non voglia aiutarci a portare a termine il nostro obiettivo. Ossia, il meglio peril nostro popolo, la nostra gente... Ma credo voglia solo impadronirsi del massimo potere della Mew Aqua per regnare incontrastato su di noi, come un dittatore. So che anche qui, ne avete avuti. » - continuò l'alieno attirando l'attenzione dell'altro che lo osservò sorpreso.

« Hai ripassato storia, eh? »

« Allora sai di cosa sto parlando. » - ironizzò. - « Allora, che ne dici? Abbiamo tutto da guadagnarci... »
A Ryou non convinceva al 100% la sua arringa, eppure, qualcosa nella sua testa gli impose di restare calmo e starlo ad ascoltare.

« So già che me ne pentirò. »

Casa Momomiya : mattina


I
Ichigo si rese conto che non si era mai trovata nella situazione in cui dovesse preoccuparsi per Aoyama.
Era sempre stato lui a preoccuparsi per lei, che si trattasse di un appuntamento, della vita di tutti i giorni o, più importante, della sua incolumità.
Lei lo aveva sempre visto sempre considerato come la sua ancora di salvezza, la persona più fidata alla quale si sarebbe sempre appellata per un qualsiasi problema.
« È questo il problema... » - si lasciò scappare a mezz'aria con lo sguardo fisso alla tazza da tè.

« Come? » - chiese Retasu, voltandosi verso di lei.

Questi pensieri le stavano affollando la mente e riflettendoci, forse aveva sempre sbagliato a considerare l'idea che , anche lui, potesse almeno una volta cacciarsi nei guai.

« Ho timore che gli possa essere successo qualcosa, Retasu... » - proferì sospirando con aria preoccupata mentre posava la tazza del tè sul tavolinetto del salotto.
L'altra non sapeva cosa potesse dirle tanto da esserle, come al solito, di conforto; seduta sul cuscino sul parquet accanto alla rossa, posò il cucchiaino nella zuccheriera e le si rivolse con tono calmo come solo una Retasu sapeva fare.

« Ichigo-chan, non hai notato nulla di strano in Aoyama-kun in questi giorni? »

« Pensandoci, no. Avremmo dovutovedercidue giorni fa e ... poi è sparito. Nessuna chiamata, nessun messaggio, neanche a casa, il suo telefono è staccato e sua madre, lei non risponde al fisso.»

« Per assurdo... » - iniziò l'altra - « Hai provato a passare da casa sua?»
Ichigo, prima di risponderle, ci pensò su per qualche istante - « In effetti, no. » - no, non lo aveva fatto perché, probabilmente, non voleva risultare invadente.
« Passa adesso, potresti trovare sua madre e magari, se le parlerai con gentilezza, non credo ci saranno problemi. Verrò con te, se vorrai. » .

« Va bene. » - rispose quasi subito cercando di lasciarsi andare a quell'attimo di speranza che le stava pervadendo la mente..
« Ah, Retasu. Grazie per essere rimasta con me questa notte... Probabilmente, se fossi stata da sola, avrei finito per buttarmi davvero giù. »

« Ma di nulla! »

Le due, finita la colazione, uscirono subito di casa, incamminandosi verso l'abitazione del ragazzo ma per tutto il tragitto la rossa non potè fare a meno di chiedersi il perché Aoyama fosse sparito nel nulla; era troppo strano per uno come "lui".
L'idea che ci potessero essere gli alieni di mezzo non riusciva a togliersela dalla testa, specialmente dopo l'ultimo attacco del quel kimero dei sogni e dopo... La scenata di Kisshu.

« Ichigo... È qui, giusto? » - Retasu distolse l'amica dal suo silenzio perpetuo, indicandole la villetta di fronte a loro.
L'altra alzò lo sguardo e annuì nervosamente prima di avvicinarsi, entrambe alla porta d'ingresso, poiché il cancello era, stranamente, aperto.

Casa Aoyama: il giorno prima

Aoyama poggiò entrambe le mani sul bordo del lavandino e inclinò la schiena in avanti, curvandosi su ste stesso, poiché quello strano dolore continuava a pervaderlo dallo stomaco fino a provocargli dei conati di vomito e nausea.
Si stava sentendo davvero male, questo era poco ma sicuro e , incurante, di quello che strava per succedergli, con un certo timore rialzò lo sguardo verso la sua immagine riflessa nello specchio del bagno, notando il viso madido di sudore freddo.
Istintivamente, aprì la bocca per esternare la sua nausea, sforzandosi come poteva ma, qualsiasi cosa fosse stata a provocargli quei dolori, non sarebbe riuscito ad esternarli in questo modo.

« Masaya, apri la porta per favore. Cosa sono questi rumori? » - sua madre, iniziò a preoccuparsi sul serio ma la porta continuava a restare chiusa e il ragazzo continuava a non risponderle.
Masaya, voltandosi vero la porta con la coda dell'occhio, digrignò i denti e subito tornò con lo sguardo allo specchio. Chiuse gli occhi per il dolore che stava diventando lancinante e con uno scatto quasi involontario si allontanò dal lavandino andando a sbattere con la schiena contro la parete dietro di lui.
« Ma che...! » - mugulò gemendo in una smorfia dolorante e, dopo pochi secondi, cercò di realizzare quanto gli staca succedendo.
Si sentiva spaventato e disturbato e poggiando entrambi i palmi delle mani a terra, cerco di fare leva sulle braccia per tirarsi su ma qualosa lo trattenne lì, come una presa invisibile a molto potente.
Mugulò più forte per la botta ricevuta dall'impatto quando, piano, capiì che la vista stava iniziando a diventare appannata e i contorni della mobilia di fronte a lui gli apparivano sfocati.
« No... Ma cosa mi sta succedendo?.... Hmpf.. » - i dolori all'addome passarono, per quanto acuti, in secondo piano quando una fitta iniziò a duolergli nella sua testa aumentando la sua percezione del dolore fino ad indurlo a digrignare i deti e strizzare le palpebre.
« BASTA...! » - urlò ma il dolore, causato dalle più sconosciute delle fonti, si stava impadronendo di lui come se fosse una pedina sotto il suo controllo.

« Masaya, figlio mio adesso basta! ... Apri subito!!! » Mitsuko continuò a incitare il ragazzo per farsi aprire la porta ma questi non accennò a darle retta finché, esausto e provato, si lasciò andare, accasciandosi in quella posizione, privo di sensi.

Il giorno successivo


« Guarda Retasu, la porta sembra aperta. » assertò la rossa avendo superato il cancello dell'abitazione.
Entrambe si fermarono sul ciglio della porta e senza dirsi nulla, capirono entrambe che pensare di entrare solo perché la porta era semi aperta, sarebbe risultato un comportamento certamente inadeguato - « Entriamo. »

« No! » - rispose Retasu agitando il palmo della mano come a sottolineare la stupidità della cosa.
Si voltò verso Ichigo e l'altra fece spallucce.
Immediatamente dopo, Retasu allungo il braccio suoanando il campanello un paio di volte velocemente anticipando le mosse dell'amica.
Ichigo, si voltò di scatto verso l'altra ma non le disse nulla per poi tornare a fissare lo spiraglio lasciato dalla porta attendendo, questa volta, l'arrivo di qualcuno.
Qualcuno che tardò molto a farsi vivo.
« Ichigo, forse dovrem-... »

« C'è nessuno? » la sovrastò l'altra avanzando di un passo verso la porta, poggiando un paio di dita sul legno.
« La porta era aperta e... » - Ichigo si interruppe da sola e sgranò gli occhi alla vista di qualcosa che non avrebbe mai potuto immaginare.

« Ichigo...? Cosa c'è? » - le chiese retasu turbata.

« ..... AAAAHHHHH! » - Ichigo si dovette coprire la bocca, terrorizzata dalla vista di ciò che i suoi occhi le avevano appena mostrato.
Lì, a pochi metri da loro e circondata da sangue, giaceva esanime il corpo di una donna.


Continua...


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Hi folks!
Prima di tutto ci terrei a precisare che questo chappy contiene tutto l'amore e la premura che posso avere nei confronti di un personaggio fantastico come quello di Masaya Aoyama. :)
:)
:)
:)
Sì. :)

Seconda cosa, sì, sono cosciente del ritardo clamoroso nell'aggiornamento del capitolo ma sono molto " dove e quando mi porta il vento". Quindi, abbiate pazienza e poi, la maggir parte di voi si saran gia dimenticati di questa fic e come darvi torto! xDDDDD
Eppure i commenti costruttivi saranno sempre i benvenuti e vi ringrazierei tanto se voleste spendere 1 minuto del vostro
tempo per farmi sapere cosa ne pensate. *w*
Per il resto, spero davvero sia stato piacevole ( si fa per dire... xD) e prometto che i prossimi saranno più movimentati <3

Sono stanca. Ho bisogno di dormire.
Buonanotte.












   
 
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