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Autore: Goten    17/04/2009    27 recensioni
Avvertiva ancora la mano stretta nella sua, d'istinto la strinse anche lui, per un breve attimo si fissarono, tutto quello che avevano attorno, sparì all'improvviso.
Bella si sentiva scrutare da quegli occhi così verdi e intensi, per quanto tempo aveva sognato che Edward la guardasse? Che si accorgesse di lei? Tanto tempo...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Gente! Buon giorno!!! Come sempre rimango veramente colpita e felice nel leggere i vostri commenti!! ^^ E ben 113 persona l'hanno messa fra i preferti!! WOW! Che dire... Grazie!! Ma ovviamente, il mio GRAZIE DI CUORE va a chi lascia un commento!! ^^ Bene, detto questo, vi annuncio che non manca molto alla fine... eh si, l'ultimo capitolo sarà il n. 7... ora vi lascio alla lettura di questo. Un bacione Goten

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Capitolo 5


Aveva faticato parecchio per prendere sonno, e quando ormai i suoi occhi si stavano chiudendo, un piccolo particolare aveva bussato prepotente nella sua mente.

Come diavolo faceva Edward a sapere che lei era Phoenix?!

L'aveva chiesto a suo padre?

Non credeva che l'avesse fatto, nessuno a parte Charlie sapeva dove fosse stata in quei giorni...

Erano le sette di mattina, a casa Cullen, Edward aveva pensato e ripensato tutta la notte al bacio che si erano scambiati.

Era sdraiato sul letto e fissava con un sorriso idiota il soffitto. Quel giorno avrebbe pranzato con Bella a scuola.

Oddio, l'avrebbero odiata tutte le ragazze... si rabbuiò per un attimo. Intimamente, si augurava che nessuna facesse qualcosa contro di lei. Era così fragile...

Osservò la sveglia, le sette e dieci... gli venne una grande idea.

Veloce, si appropriò del bagno, in dieci minuti si era lavato e cambiato, adesso, stava scendendo le scale con il cellulare in mano.

<< Jas! Sono Edward... si, scusa per l'ora... no no, tutto bene. Potresti venire tu a prendere Alice?... Ho qualcosa da fare... ok, ti ringrazio! >>

Perfetto, Jasper avrebbe pensato a sua sorella.

In cucina, sua madre aveva appena infornato un'altra torta, i suoi occhi verdi la fissarono estasiati.

<< Non pensarci neanche! >> Esclamò sua madre brandendo il cucchiaio di legno come un'arma.

Edward la guardò.

<< Niente torta stamattina. Ieri ti sei mangiato tutta quella al cioccolato! >>

Tentò il tutto per tutto. << Tecnicamente, una fetta l'ha mangiata Bella. >>

Decise di uscire, prima che il cucchiaio arrivasse a sfiorare i suoi capelli.

Buttò lo zaino dentro la Volvo e senza pensarci due volte partì, destinazione; casa Swan.

Arrivò giusto qualche minuto prima che Bella aprisse la porta per recarsi a scuola a piedi. Scese dalla macchina senza fare rumore e attese, come Anthony aveva atteso la sua Marie. Si appoggiò indolente alla portiera e attese che gli occhi i Bella si posassero su di lui.

Non l'avrebbe mai ammesso ad anima viva, ma si stava vergognando moltissimo a comportarsi così. Ma se voleva avvicinarsi a Bella... avrebbe fatto di tutto.

Lo sguardo di Bella si posò sulla sua figura, Edward adorava essere al centro della sua attenzione. Sorrise sghembo. << Buon giorno. >>

Un po traballante lo raggiunse. << Che ci fai qui? >> Era stupita! Cosa ci faceva li Edward Cullen?

Forse stava sognando...

Le aprì la portiera. << Ti porto a scuola. >> Rispose come se fosse ovvio.

Bella sbatté le palpebre più volte. << E Alice? >>

<< Con Jasper. >> Le prese la borsa dalle mani e la mise in macchina. << Andiamo? >>

Si infilarono nella comoda e spaziosa auto.

<< Sei silenziosa. >> Le fece notare.

<< Sono, sorpresa. >> Ammise arrossendo.

La risposta rincuorò Edward. << Ne sono lieto. >> E mise in moto.

Nessuno dei due disse nulla sul bacio della scorsa notte, avevano altro a cui pensare adesso, per esempio, la reazione dell'intero corpo studentesco al loro arrivo.

Molte teste si erano già voltate verso di loro, soprattutto teste femminili.

<< Mi uccideranno. >> Sussurrò Bella, prendendo la sua borsa e respirando a pieno per calmarsi.

Edward si avvicinò. << Ti proteggerò io. >> Mormorò piano, scatenando una dose di brividi lungo tutto il suo corpo.

Saggiamente, Bella decise di non voltarsi, ma se lo avesse fatto, le loro labbra si sarebbero sicuramente scontrate.

Aprì la portiera, aspettando che anche Edward facesse lo stesso. Sentiva su di se lo sguardo invidioso di tutti.

<< Rilassati. >> Le disse, cominciando a camminare.

Bella accanto a lui, teneva lo sguardo basso. Sentiva i bisbigli e i commenti delle ragazze, sperava solo di arrivare viva a fine giornata.

Arrivarono senza dirsi altro davanti all'aula d'inglese. << Ci vediamo a pranzo. >> Le sorrise Edward, ben conscio che sarebbe stata una mattina piena per entrambi.

<< Ok... >> Annuì poco convinta Bella.

Avrebbe voluto baciarla, ma per il momento, non era il caso. Avviandosi verso l'aula di trigonometria, notava lo sguardo del corpo studentesco femminile.

Sospirò, forse non era stata una buona idea farsi vedere assieme...

La mattinata scivolò via lenta, Edward avrebbe tanto voluto avere il potere di Anthony per leggere nelle menti delle altre persone, almeno avrebbe visto cosa stava facendo Bella.

Fortunatamente, il suo fido telefonino gli teneva compagnia. Senza farsi notare, riprese la lettura del libro, fece scorrere le parole, fino ad arrivare al punto che aveva lasciato la sera prima...

Marie era a casa dei Masen e Anthony le aveva raccontato la loro storia, adesso erano in camera sua e lui aveva finto un agguato alla povera ragazza.

Bella invece, in quello stesso momento, si stava subendo gli attacchi della sua compagna di classe, Jessica.

<< Allora, tu e Cullen state assieme? >> Le domandò sottovoce per non farsi sentire dal professore.

<< No. >> Sussurrò Bella. Era vero, non stavano assieme. C'era stato quel bacio la sera prima, ma non si era detti nulla. Lui non le aveva chiesto nulla...

<< Allora perché siete venuti assieme? >> Sempre più insistente...

<< Bé... >> Prese un piccolo respiro. << ... mio padre si è fermato l'altra sera dai Cullen per dei documenti ufficiali e... probabilmente avrà chiesto a Carlisle se potevano accompagnarmi a scuola stamattina... >> Suonava poco convincente anche alle sue orecchie, ma Jessica parve abbastanza soddisfatta.

<< Quindi non state assieme. >>

<< No. >> Mormorò debolmente.

Il sorriso soddisfatto di Jessica le fece solamente male. Aveva capito che avrebbe passato l'intera mattina a dire a tutte le ragazze che lei e il loro idolo, Edward Cullen, non stavano assieme.

L'ora successiva successe lo stesso, e così anche quella dopo.

Adesso Bella temeva sinceramente la pausa pranzo. Edward le aveva chiesto di passarla con lui, ma con tutti gli occhi del corpo femminile di quella scuola, non se la sentiva proprio.

La campanella suonò annunciando la tanto agognata pausa.

<< Bella, vieni? >> La voce di Angela la riscosse.

Angela era l'unica che non aveva domandato qualcosa, rispettava la sua privacy.

La testa mora di Bella si scosse negativa. << No, oggi non vengo... >>

Angela le lanciò una breve occhiata, poteva seriamente capirne il motivo, in mensa, le altre ragazze non avrebbero dato pace a Bella.

Sospirò capendola perfettamente. << Ci vediamo dopo... >> E uscì dall'aula.

In mensa, Edward era già seduto al suo tavolo, aveva preso un trancio di pizza e stava aspettando che Bella facesse il suo arrivo. La caffetteria si stava riempiendo, ma di lei nessuna traccia.

<< Non di nuovo... >> Sussurrò, memore dell'ultima volta che l'aveva attesa in quel posto.

La sedia accanto a lui si spostò e Alice si sedette accanto a lui.

<< Ciao. Non credo che verrà. >> Buttò li mordendo la sua mela.

Edward si girò verso di lei. << Tu che ne sai? >>

Sua sorella poteva essere anche una grandissima rompiscatole, ma nulla le sfuggiva in quella scuola. << Alice, per favore... >>

<< Le mie fonti, dicono che stamattina non hanno dato tregua alla tua Bella. >> Morse ancora la mela.

Edward corrugò le sopracciglia. << Non è la mia Bella. >>

<< Si certo... >> Lo assecondò come se fosse un bambino.

Cominciò ad agitarsi sulla sedia. << Quindi? >> Le domandò cercando di spronarla a rivelarle tutto.

<< Quindi, è nell'aula di biologia, non credo che verrà. Sarebbe anche logico, tutti la prenderebbero d'assalto. >> Spiegò tranquilla.

<< Merda... >> Sbottò a bassa voce.

Odiava quello che stava accadendo. Si alzò afferrando il piattino di carta che conteneva la sua pizza e si diresse a passo veloce verso l'uscita, non degnò di uno sguardo le occhiate languide che tutte gli rivolgevano, fra di loro non c'era la ragazza che voleva in quel momento.

Quando giunse davanti alla porta aperta dell'aula, notò che Bella era rivolta verso le grandi finestre, i raggi di sole le colpivano il volto e lei, ad occhi chiusi, si lasciava accarezzare da loro.

Era semplicemente bella.

Edward, entrò e chiuse piano, senza rumore, la porta dietro di se. Appoggiò sul banco il trancio di pizza e si posizionò dietro di lei, si abbassò verso il suo orecchio mormorandoci piano.

<< Ti stavo aspettando... >>

Isabella sobbalzò per lo spavento, mentre le braccia pallide ma forti, di Edward la stringevano contro di lui.

Ridacchiò divertito. << Scusami... non volevo farti paura. >> Ma non accennava ancora a lasciarla.

Bella non sapeva se il suo battito furioso era dovuto allo spavento al semplice fatto di essere fra le sue braccia.

<< No, tranquillo. >> Borbottò ancora con voce tremolante, mentre faceva forza su se stessa per calmarsi.

<< Ti ho portato il pranzo. >> Annunciò Edward, voltandosi un pochino per farle notare la pizza sul banco.

Bella arrossì. << Grazie... mi dispiace non essere venuta... ma... >> Come poteva spiegargli quello che aveva passato quella mattina? E se poi, Edward non avesse più voluto portarla con se?

Sentì le labbra morbide di lui sulla sua testa. << Lo so, ti hanno tormentato stamattina. >>

Non poté fare altro che annuire. << Mi dispiace... non pensavo che fossero così... >> Non trovava le parole.

<< Non fa nulla... >>

E di nuovo quel silenzio fra di loro, ma stavolta era diverso, non c'era imbarazzo, solo voglia di stare vicini e basta.

Bella stava bene fra le braccia di Edward, e a quanto pare, anche a lui non dispiaceva quella posizione.

<< Che ne dici di mangiare la pizza, prima che arrivino gli altri? >> Le domandò sciogliendo l'abbraccio.

<< Si, buona idea. >> Sorrise, osservando Edward dividere a metà la fetta e sedersi sul banco.

Si mise seduta accanto a lui, erano nella loro piccola sfera privata, alla fine, Edward aveva avuto il suo pranzo con Bella, anche se leggermente diverso da come l'aveva immaginato.

Il resto della mattina scivolò via sempre fra occhiate sospettose e gelosie mal celate degli altri.

Ma a Bella, non importava. Edward era venuto a cercarla, forse lui stava cominciando a provare qualcosa per lei, o almeno, questo era quello che sperava mentre scendeva dalla Volvo del ragazzo con un piccolo sorriso sulle labbra.

<< Papà, sono a casa. >> Annunciò entrano in cucina e trovando suo padre con una lattina di birra in mano e lo sguardo allucinato davanti al suo portatile.

<< Papà? Tutto bene? >> Lasciò lo zaino sul divano e la giacca li accanto.

<< No, direi di no... >> Borbottò Charlie indicando con un dito il monitor.

Bella si avvicinò curiosa, e poi sospirò ridendo. << No, non lo cambio! >>

<< Ma dai! Come può Marie, dopo tutto quello che ha passato scegliere di rimanere ancora con lui! >> Esclamò Charlie.

Aveva letto tutto il romanzo, non riusciva a capire il comportamento della ragazza, lui l'aveva fatta soffrire e lei, cosa faceva? Alla fine del libro sceglieva lui... anche se, aveva notato che forse aveva cominciato a provare qualcosa anche per il licantropo...

<< Confido che li farai lasciare nel terzo... >> Borbottò.

A quel punto, Bella si voltò completamente verso di lui. << Hai letto i miei appunti?! >> Esclamò indignata.

Charlie si stava grattando il mento, segno che era nervoso. << Bé... diciamo che ho sbagliato a cliccare l'icona sul monitor e... >>

<< Si certo, come no... >> Assottigliò lo sguardo sua figlia, ben sapendo che suo padre si stava arrampicando sugli specchi.

<< Allora? >> Domandò curioso Charlie.

<< Allora cosa? >> Rimase sul vago Bella.

<< Li farai lasciare? >> Domandò speranzoso.

<< Assolutamente NO! >>

Charlie brontolò qualcosa del tipo, mente femminile, valle a capire...

<< Però farò un po di lotta fra vampiri e licantropi. Contento? >> Cercò di rimanere seria, non aveva messo nulla nei suoi appunti, perché sapeva che suo padre sarebbe andato a curiosare.

Ed infatti, lo sguardo luminoso di Charlie si riempì di una pura e sana curiosità. << Promettimelo. >>

<< Promesso. >> Sorrise.

Si alzò dalla sedia con un viso soddisfatto, lasciando il posto a sua figlia.

A casa Cullen invece, Edward era arrivato ad un punto cruciale...

<< Alice, non sai quanto mi costa, ma ti devo chiedere un favore. >> Esordì serio.

Lo sguardo affilato di sua sorella non prometteva niente di buono, ma era curiosa. << Lo sai che ogni favore ha un prezzo. >>

Edward si mordicchiò il labbro inferiore, non gli piaceva quello che stava per fare, ma Alice era l'unica in grado di aiutarlo.

<< Lo so. E sono disposto a comprarti un telefonino nuovo. >> Propose, ben sapendo che lei avrebbe giocato al rialzo.

<< Centra Bella Swan? >>

Ecco, adesso veniva il momento del verdetto.

<< Si. >>

Le labbra di Alice si assottigliarono. << Un telefonino nuovo ultimo modello e l'abbonamento pagato per un anno. >>

La bocca di Edward si aprì sconvolta. << No! Il telefonino mi sta bene, ma l'abbonamento no. >>

<< Telefonino e abbonamento, prendere o lasciare. >> La sua voce lo irritava come pochi, Alice sapeva di essere maledettamente brava, faceva un lavoro pulito quando voleva. Nessuno la eguagliava.

Il sospiro di Edward fece capire alla ragazza di avere la vittoria in pugno. << E va bene. >>

La stretta di mano che si scambiarono fu il sigillo del loro accordo.

<< Allora, fratellino adorato, cosa ti serve? >> Si era già posizionata davanti al suo computer. << Informazioni, voti, vita morte e miracoli? >>

Si posizionò dietro la sorella. << No, voglio solo il suo account per chattare con lei. >>

Alice si voltò a guardarlo. << Nient'altro? >> Era delusa, sperava in qualcosa di meglio.

<< Nient'altro. >> Rispose serio. L'ultima cosa che voleva era di invadere troppo la sua privacy. Non che non ci avesse pensato. Ma già bucare il suo sistema per scoprire il suo account era anche troppo per lui.

<< Fatto. >> Annunciò sua sorella, togliendolo dai suoi pensieri. << Guarda nella tua posta elettronica. >>

<< Ti ringrazio. >>

<< Domani vado a comprare il telefonino. >> Allungò una mano, dove suo fratello vi depositò una banconota da cinquecento dollari. << E l'abbonamento? >> Domandò Alice osservandolo seria.

<< Fallo arrivare a nome mio a casa. >> Rispose serafico andando in camera sua aprendo la posta elettronica.

Afferrò il suo portatile e si sedette a gambe incrociate nel letto, appoggiò la schiena al muro e attese che la sua posta elettronica scaricasse la tanto agognata informazione.

Ed eccola li in bella vista; l'account di Bella.

Attivò con un semplice click il programma di messaggi istantanei e inserì il nuovo contatto.

Tempo pochi secondi e vide il pallino accanto al nome di Bella illuminarsi di verde; Bella era on-line.

Sorrise felice. Cliccò due volte sul nome facendo aprire la casella dei messaggi, in quel momento, sua madre gli ricordò che la cena era quasi pronta e di sbrigarsi a fare doccia.

Edward sbuffò sonoramente, borbottò un << Arrivo! >> e, a malincuore, uscì dalla sua stanza, diretto verso il bagno.

Alice non aspettava altro che avere il via libera nella stanza di suo fratello. Se pensava che i cinquecento dollari fossero sufficienti, si sbagliava di grosso.

Rapidamente apportò due semplici modifiche al suo portatile e veloce come un fulmine ritornò in camera sua. Adesso doveva solo attendere...

Guardò per l'ennesima volta il suo lavoro per il terzo libro, Bella non era molto soddisfatta di quel capitolo, ma forse, dopo averci dormito sopra, le sarebbero venute delle idee migliori...

In quel momento, notò il nuovo contatto che si era aggiunto alla sua lista. Era on-line, cliccò sul pallino verde, il nuovo contatto chiedeva l'avvio di una video chiamata.

Bé, lei non possedeva una web cam, ma a quanto pare lo sconosciuto si... Sospirò e decise di accettare, tanto l'altra persona non l'avrebbe mai vista.

Cliccò sulla parola “accetta video chiamata” e... rimase senza parole...

Edward Cullen era bagnato e semi nudo davanti a lei!

Per un breve attimo, Isabella si dimenticò come respirare!

Come poteva essere che quella bellezza divina fosse dentro al suo monitor!? Rimase con la bocca socchiusa a forma di O ad osservarlo, mentre con movimenti lenti scioglieva l'asciugamano che gli cingeva i fianchi.

<< Oh merda... >> Sussurrò sconvolta.

La schiena perfettamente bianca, i glutei che... oddio! E le gambe...

La salivazione era a mille.

Chi diavolo le stava facendo quello scherzo?! Possibile che avessero piazzato una telecamera nella stanza di Edward?

E adesso?! Che diavolo doveva fare?

Oh cavoli! Edward si stava per voltare!!

Lo schermo divenne improvvisamente nero, un messaggio le comparve a scritte lampeggianti.

Piaciuto lo spettacolo? Ci vediamo a scuola, baci, Alice. P.s. Non dire nulla a Eddy!

<< Bella, senti pensavo di uscire per cena... >>

Di scatto chiuse il portatile, suo padre si avvicinò notando la strana agitazione della figlia. << Bella, tutto bene. >>

<< Oh... si, ma si, certo. >> Sorrise tesa, mentre il suo respiro e battito cardiaco battevano ogni record possibile...

   
 
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