Tolgo di mezzo questo grosso sbaglio
Con te ho preso un grande abbaglio



Ma perché racconti alla gente ciò che non è vero
Bada cara io ti mando dritta al cimitero
Se non la smetti, stronza, di raccontar cazzate
Che tra me e te comunque ci son sempre state
Smettila di mettermi nei tuoi stupidi casini
Levati dalle palle e vai a fare sporchi pompini
Al quel flaccido, piccolo e minuscolo cazzo
Che ha quel povero pirla del tuo ragazzo
Dai che ti piace succhiare, leccare, ingoiare
Ma come hai fatto a farmi innamorare?



Oh, cara, cara, cara mia
Insomma ci sei o sei andata via?
Perché carina ti devo dire una cosa
è inutile che fai la scema e la preziosa
Ti devo dire che sei proprio un ochetta sciocca
E non sai nemmeno usare quella tua cazzo di bocca
Tranne che per lappare quella cosa
Morbida e odorosa
Che succhierai anche quando sarai sposa



(probabilmente il titolo di questa filastrocca può sembrare fuori luogo per chi conosce il greco. In realtà, tralasciando il metro, mi sembrava che il tono di questa filastrocca fosse quello di un giambo. Se vi sembra un titolo stupido, basta dirlo :-))