Capitolo 24: Ritorno alla realtà
Eleanor
chiuse pesantemente il baule e poi ci si sedette sopra, mentre davanti
a lei
sia Violet che Shay facevano avanti e indietro per la stanza cercando
calzini e
pezzi di pigiama.
Clara
era scomparsa da un po’, ma il suo baule era pronto ai piedi
del letto fatto… probabilmente
era con Albus e Scorpius.
Abigail
invece aveva provato a stare un po’ nella grande stanza che
condividevano per
leggere, ma non aveva retto di fronte alla confusione causata dalle
compagne e
alla fine era uscita dalla stanza, diretta non si sapeva bene dove.
“Shay,
per l’ultima volta… non l’ho presa io la
tua maglia del pigiama!”
Rebecca sospirò mentre chiudeva il baule a
sua volta, lanciando ad Eleanor uno sguardo esasperato prima di sedersi
accanto
a lei sul suo baule:
“Sembra
che questa volta non sarò io la ritardataria…
pensi che riusciranno a trovare
tutte le loro cose in tempo?”
“Non
ne ho idea, ma lo spero per loro… non credo che la McGranitt
sarebbe felice di
dover organizzare una seconda Passaporta perché qualcuno ha
perso i calzini.”
Eleanor
sorrise, immaginandosi la faccia incavolata dell’anziana
Preside al veder
tornare 10 o 11 studenti anziché 13.
“E’
davvero passato in fretta questo stage, vero?”
“Già,
questi due mesi sono volati… siamo già a
Marzo.”
Concordò Rebecca annuendo e spostando lo
sguardo
fuori dalla finestra: pioveva, ovviamente… a Marzo non si
vedeva che acqua in
tutta l’Inghilterra.
Erano
arrivati all’Accademia due mesi prima, alla fine della prima
settimana di
Gennaio… e ora stavano per tornare a scuola per gli ultimi
tre mesi di lezioni.
“I
M.A.G.O. si avvicinano… immagino sia ora di rimettersi a
studiare. E’ stata una
specie di vacanza, ma è finita purtroppo.”
Osservò
Eleanor con un sorriso quasi malinconico, mentre Shay ritrovava
finalmente la
sua maglia del pigiama dispersa da due giorni dietro al letto di
Abigail.
Rebecca
piegò le labbra in una smorfia, non esattamente allegra
all’idea di tornare a
studiare e alla prospettiva degli esami in generale… anche
se Hogwarts era
mancata a tutti, infondo.
“Era
ora, temevo di lasciare l’Accademia senza pigiama!”
“Pensi
di riuscire a finire di preparare il baule entro un’ora,
Shay?” Domandò
Eleanor inarcando un sopracciglio,
mentre la Tassorosso annuiva con fermezza:
“Assolutamente!
Devo riuscirvi, altrimenti chi la sente la
McGranitt…”
“Beh,
allora datti una mossa amica mia…”
Osservò
Rebecca alzandosi, mentre Violet usciva dal bagno con tra le mani
spazzolino,
asciugamano, bagnoschiuma e shampoo per mettere il tutto nel suo baule.
“Odio
prendermi in ritardo! Stupidi calzini, ci ho messo un secolo a trovarli
tutti!”
Sbuffò
la Grifondoro mentre infilava gli oggetti da bagno negli angoli del
baule,
cercando di farci stare tutto.
“Tranquilla
Violet, non sei l’unica.”
Rise Rebecca accennando
a Shay, guadagnandosi un’occhiataccia dalla bionda che le
intimò di aiutarla
invece di ridere.
Eleanor
invece fece un ultimo giro d’ispezione nel bagno e nella
camera, aprendo armadi
e guardando sotto i letti per assicurarsi di non dimenticare nulla per
poi,
visto che infondo non aveva proprio altro da fare, mettersi ad aiutare
a sua
volta Violet e Shay a preparare i bauli.
“Qualcuno
sa dov’è finita Clara? Da dopo colazione
praticamnete non l’ho più vista.”
Osservò
Shay inarcando un sopracciglio mentre tentava, insieme a Rebecca, chi
chiudere
il baule che sembrava stesse per esplodere: come al solito, al ritorno
non ci
sta mai nulla.
“Credo
andasse dai ragazzi… ha detto qualcosa sul fatto che
“siano incapaci a fare le
valige”, quindi è andata ad aiutarli.”
“Ci
credo che sono incapaci! Con tutti profumi che si sarà
portato dietro Malfoy
non riuscirà nemmeno a chiudere il suo baule!”
Borbottò Eleanor roteando gli occhi chiari e
facendo ridacchiare Violet,
che fece scattare il gancio del baule prima di tirare un sospiro di
sollievo: finalmente
ce l’aveva fatta… per un attimo aveva seriamente
temuto di dover ricorrere alla
magia per riuscire a chiudere il baule stracolmo.
Battaglia
che Shay invece aveva perso, perché la bionda si
alzò e ordinò a Rebecca di
allontanarsi dal baule mentre estraeva la bacchetta:
“Al
diavolo, ora lo sistemo io questo baule del
cavolo…”
*
“Oh
mio Dio… ma cosa siete, degli animali per caso?”
Clara,
sulla soglia della stanza, piegò le labbra in una smorfia
quasi schifata mentre
i suoi occhi scuri saettavano da una parte all’altra della
grande stanza rettangolare.
I
letti sfatti, gli armadi aperti, il pavimento praticamnete ricoperto da
vestiti
spiegazzati… oggetti disseminati su comodini e materassi. Di
tutto e di più.
La
ragazza si esibì in una specie di salto ad ostacoli per
raggiungere i ragazzi
infondo alla stanza, mettendo i piedi nei pochi punti del pavimento non
coperti
da vestiti vari.
I
bauli erano tutti aperti tranne uno, che la Serpeverde intuì
fosse di Isaac
visto che il Corvonero non era nella stanza.
Gli
occhi scuri di Clara si posarono sui tre moschettieri, in piedi uno
accanto all’altro
con facce quasi colpevoli.
“Pure
peggio di quanto pensassi… Tanto per chiedere, pensate di
riuscire a sistemare
tutto entro diciamo un’ora?”
Per
tutta risposta i sei ragazzi borbottarono qualcosa di indefinito,
facendo
sospirare Clara: ad Hogwarts c’erano gli elfi che pulivano
costantemente… ma
non all’Accademia. E quello era il risultato di sette ragazzi
riunititi nella
stessa stanza per due mesi.
“Ok,
facciamo così… SPARITE. Uscite da questa stanza e
non fatevi vedere per un po’,
io chiamo le altre… chissà che non mi aiutino
loro.”
Clara
alzò gli occhi al cielo, mentre Scorpius e Albus la
guardavano in un misto di
gratitudine e adorazione.
Thomas
borbottò un ringraziamento, anche se non era troppo
entusiasta all’idea di
avere Shay e Rebecca in camera sua a ordinare le sue cose…
di certo l’avrebbero
preso in giro per secoli per aver chiesto a delle ragazze di pulirgli
la
camera.
“Che
fine ha fatto Nott?”
“E’
uscito poco fa, lui ha già fatto i
bagagli…”
“L’unico
intelligente, allora. Se è Corvonero e voi no un motivo ci
dovrà pur essere…
forza, filate.”
Clara
si spostò di lato per far passare i ragazzi, che le
sfilarono davanti in fila
indiana senza osare dire nulla e con lo sguardo basso.
Vincent
alzò gli occhi chiari sulla ragazza e fece per dire
qualcosa, ma lo sguardo inceneritorio
che gli rivolse dovette fargli capire che in quel momento era meglio
tacere.
I
sei uscirono dalla stanza, seguiti da Clara che si avviò
verso il Dormitorio
femminile che chiamare le altre ragazze.
“Bene,
e ora che facciamo per un’ora? Perché ho
l’impressione che se mettiamo piede in
camera nostra prima del tempo verremo inceneriti.”
Osservò
Declan inarcando un sopracciglio e Albus annuì, dello stesso
parare conoscendo
anche fin troppo bene la sua migliore amica:
“Beh,
credo che me ne andrò in biblioteca… almeno
lì staremo tranquilli.”
“Sai,
un po’ mi sento di sfruttare Clara e le altre, visto che ci
puliscono la stanza…”
Alle
parole di Julian Vincent sorrise e si limitò a scrollare le
spalle, sostenendo
che non era stata un’idea loro… se Clara voleva
pulire la loro camera, chi
erano per impedirglielo?
“Si
Nightray, ridi… ma ti ricordo che non ci sarà
solo Clara, in quella stanza. Hai
presente la tua ragazza, Rebecca Hastings? La persona più
curiosa che io
conosca? Spero che tu non abbia cose che lei non dovrebbe
vedere.”
Julian
rivolse al compagno di Casa un sorrisetto prima di superarlo per
raggiungere
Albus e Scorpius, lasciando Thomas e Vincent a scambiarsi due sguardi
leggermente preoccupati: erano nella stessa barca.
“Tu
hai qualcosa che Shay non dovrebbe vedere?”
“A
mio parere no… ma spero che lei non la pensi diversamente,
anche perché conoscendola
setaccerà il mio comodino da cima a fondo... Speriamo in
bene Nightray, perché ti
assicuro che le nostre care ragazze arrabbiate contemporaneamente non
sono un
buon affare. ”
*
“Ma
come si fa a ridurre così una stanza… non
avrebbero mai fatto in tempo.”
Osservò
Violet chiudendo le ante di uno dei tre armadi, mentre Clara sistemava
magicamente
anche l’ultimo letto, quello di Thomas.
“Molto
probabilmente no… ma almeno abbiamo finito.”
La Serpeverde sorrise con sollievo, mentre Shay e Rebecca
piegavano gli
ultimi vestiti con la magia per poi farli planare nei bauli dei
rispettivi
proprietari.
“Fatto!
Mi sento molto una donna delle pulizie… I ragazzi ci devono
decisamente un
favore.”
Osservò
Shay mentre chiudeva il baule di Thomas e Rebecca annuì,
già pregustando il numero
di volte in cui avrebbe rinfacciato a Vincent l’avergli
pulito la camera.
Violet
fece lo stesso con il baule di Declan mentre borbottava qualcosa sul
fatto che
Abigail si fosse dileguata quando aveva sentito le parole
“pulire” e “camera
dei ragazzi”.
Mossa intelligente visto
lo stato in cui era la stanza prima del loro intervento, ma non certo
brillante
per altruismo.
“Bene,
grazie al cielo abbiamo finito… se vedo un'altra camicia
buttata su un
pavimento potrei dare di matto. Direi che possiamo andare, dobbiamo
portare le
nostre cose nell’ingresso prima di prendere la
Passaporta.”
Osservò
Eleanor lanciando uno sguardo all’orologio appeso al muro:
avevano solo altri
15 minuti… poi la Passaporta sarebbe partita, con o senza di
loro.
“Allora
andiamo nell’ingresso e appelliamo i bauli, poi andremo a
chiamare i signori.”
Sospirò
Clara aprendo la porta della camera prima di uscire dalla stanza, nel
tono di
chi è stanco di dover correre dietro perennemente a qualcun
altro… ogni tanto
si sentiva quasi la badante dei suoi amici e del suo ragazzo.
Una
volta al piano terra le ragazze fecero arrivare i bauli dalla loro
stanza
appellandoli prima che Shay andasse in Biblioteca a chiamare i ragazzi,
che
fecero lo stesso con le loro valigie.
Abigail
fece la comparsa nell’ingresso con baule al seguito e ben
presto tutti erano
riuniti nella grande sala, disposti a cerchio intorno al giornale che
li avrebbe
riportati ad Hogwarts.
Avevano
già salutato Sean dopo colazione, quindi ormai niente li
tratteneva all’Accademia.
Chissà
se l’anno successivo qualcuno di loro non ci sarebbe tornato
per inziare a
studiare davvero per diventare Auror.
I
13 studenti si strinsero con fatica intorno al vecchio numero di un
giornale
Babbano, toccandolo anche solo con un dito mentre tenevano
l’altra mano stretta
su un gancio del baule, in attesa.
“Beh,
sembra che la vacanza sia finita…”
Osservò
Isaac guardandosi intorno nella sala vuota quasi con malinconia, mentre
Declan
annuì:
“Già.
È ora di tornare alla realtà.”
I
giovani maghi si guardarono intorno un’ultima volta prima che
la Passaporta si
azionasse: allo scoccare delle 11 tutti e 13 si sentirono sollevare da
terra e
l’ormai familiare strappo all’altezza
dell’ombelico anticipò il veloce ritorno
ad Hogwarts, in Scozia.
Quando
riaprirono gli occhi erano nell’ufficio della Preside, che
era seduta alla sua
scrivania mentre scriveva una lettera.
La
donna alzò lo sguardo come se non fosse affatto sorpresa di
vedersi 13 studenti
con tanto di valige nell’ufficio e riprese a scrivere con
molta noncuranza:
“Buongiorno, signori… Spero che abbiate passato bene questi due mesi.”
...............................................................................................................................................................Angolo Autrice:
Buonasera! Si, questo capitolo fa abbastanza schifo non è un granchè, ma è decisamente di passaggio e non potevo farci succedere chissà che cosa. Insomma, è venuto così.
Grazie a Regina di cuori15 e JeytonSawyer per aver recensito lo scorso capitolo!
Il prossimo sarà l'ultimo capitolo della storia, arriverà domani e spero che vi piacerà!
Signorina Granger