Vidi le sue mani muoversi
velocemente e
singhiozzai, arrossendo.
I miei occhi erano diventati lucidi, e
diventai paonazzo quando incontrarono i suoi, quelli di Sasuke,
quello di quel figo pazzesco che -
Distolse lo sguardo e strinse
la mano sinistra, mi sentii soffocare. Dannazione, mi ero
eccitato!
Pose entrambe le mani alla base salendo lentamente, con
calma e con un espressione che mi incantava, ma che non migliorava la
mia situazione.
Decisi di vivermi quell'immagine, di gustarla e
assaporarla, di non perdermi niente di quell'attimo.
Socchiuse le
labbra, e lasciò fuori uscire un respiro caldo. Ancora
poco e
sarei morto.
Chiusi gli occhi
e sospirai profondamente. Fino a che sentii silenzio.
Sasuke aveva
spento la macchina che faceva girare la terracotta, aveva finito di
modellare il suo vaso.
Pensai amaramente, nascondendomi più che
potevo sotto il tavolo, che odiavo discipline
plastiche.