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Autore: BiGcRaZy    17/04/2009    0 recensioni
Una storia su un nuovissimo personaggio della Marvel...piena di colpi di scena!! E' la mia prima fanfiction non siate molto crudeli ma commentate... PS: è una storia completamente inventata
Genere: Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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METALINGUS

CAPITOLO I

Era una notte di Dicembre, il mese prima scontri tra gli X Men e la Confraternita avevano portato ingenti danni a NY oltre che alle due fazioni. Gli X Men avevano perso Mimo, Sole Ardente e Psylocke; la Confraternita invece Pyro, Blob, Bestia Nera e, soprattutto, MAGNETO!!!....Ebbene sì, il capo, il monarca, il dittatore era stato ucciso. La sua morte fu provocata dalla caduta di un gigantesco palazzo sul suo corpo già malconcio a causa di un lunghissimo ed estenuante scontro con Havok (ormai capo degli X Men).

In questa notte però qualcosa non quadra!!!

In città le luci sono spente, brillano come soli le insegne dei locali, le strade deserte, la pioggia continua a battere sull’asfalto grigio, orde di supereroi e di supercattivi controllano i propri territori…tutto come le altre notti a NY se non fosse per l’arrivo di Nightcrawler. Si materializza dal nulla con il suo inconfondibile odore(o puzza!) di zolfo davanti ad Havok, era molto affannato: “Non mi crederai…Alex…ma…ho visto!!!...”. Havok lo guardava strabiliato: “Calmati Kurt!! Dimmi cosa hai visto...!!”. Nightcrawler stentava a riprendere fiato e a parlare. Havok di certo non è famoso per la sua pazienza: “Allora??? Cosa hai visto????”. Finalmente Kurt pronunciò qualcosa ma era incomprensibile, Havok quindi lo guardò davvero minacciosamente, Kurt deglutì e disse: “MAGNETO”. Quel nome risuonò nella mente di Havok che sentì il sudore scorrere sulla sua fronte. Prese una decisione e ordinò a Nightcrawler: “Usa il tuo teletrasporto, avvisa tutti gli X Men, abbiamo bisogno di una riunione speciale!”

In pochissimo tempo nella X Tower(base nuova di zecca degli X Men) tutti i supereroi erano pronti ad ascoltare il proprio capo. Havok appena arrivato chiamò a sé Vedova Nera. Quest’ultima non era un membro degli X Men ma era stata assoldata per spiare la Confraternita dopo la morte(apparente a quanto pare!) di Magneto. Havok la guardò negli occhi e le disse: “Cosa hai visto con precisione quel giorno?”. La Vedova sapeva benissimo a che giorno si riferiva Havok e rispose con la sua arroganza: “Ho visto quello che già vi ho raccontato: il corpo di Magneto veniva bruciato tra lo stupore degli altri mutanti; se non volete credermi arrangiatevi!”. Havok rise di gusto, quella donna lo stimolava tantissimo, ma sapeva che non era l’occasione di scherzare e quindi chiamò Nightcrawler e lo pregò di dire con precisione cosa aveva visto. Kurt guardò il capo, gli altri X Men, la Vedova vicino a lui e poi disse: “Era lui! Aveva l’inconfondibile mantello viola, la sua camminata da spavaldo e soprattutto l’elmetto tra le braccia!! Figuratevi che il mantello era tutto rovinato, doveva essere lo stesso dello scontro!” Nightcrawler non aveva motivo di dire bugie e gli altri non avevano motivo di non credergli, quindi Havok con autorità esclamò: “X Men dobbiamo tenere gli occhi più aperti di quanto previsto! Ma se ci sarà da lottare, lotteremo e vinceremo una seconda volta”. Il grido degli X Men si levò forte nella X Tower e Havok decise di sciogliere l’assemblea mandando tutti i mutanti ai propri posti. Rimase lui solo nella stanza, gli occhi fissi davanti a lui e soprattutto una strana paura lo attraversava sottoforma di piccoli ma fastidiosi brividi lungo la spina dorsale; il suo pensiero era uno: “MAGNETO E’ TORNATO!”

Dall’altra parte della città intanto in un angusto sobborgo la Confraternita era riunita per scegliere un nuovo capo. Il più indicato sembrava Fabian Cortez mutante che già più di una volta era tornato dal regno dei morti solo per il gusto di distruggere. Era spietato e non aveva problemi di usare il suo immenso potere solo per distruggere i nemici e non. Fu lui il responsabile della morte di Scott Summers(Ciclope) ed è per questo che Havok avrebbe già da tempo voluto mettergli le mani addosso ma Magneto era sempre stato pronto a difenderlo. Tutti i mutanti malvagi erano lì: si guardavano aspettando che qualcuno avesse il coraggio di prendere la parola. Il primo ad alzarsi fu proprio lui: Fabian Cortez. Fece svolazzare la sua chioma bionda, si grattò più volte la lunga ferita che si era procurato sul collo, diede una lucidata alla sua splendente uniforme e disse: “Per me e credo per tutti, il capo devo e voglio essere io!”. Nessuno parlò. Erano tutti un po’ spaventati: se era il protetto di Magneto un motivo c’era! Iniziando da Mastermind a Toad, da Barbarus a Brainchild tutti iniziarono ad annuire. Sembrava che la Confraternita aveva trovato un nuovo capo e Fabian Cortez scoppiò in una rumorosa e fastidiosa risata che venne però interrotta da una figura che venne accolta come un fantasma. Tutti la fissarono, Cortez compreso. La strana figura lasciò cadere l’elmetto rosso e viola di Magneto e disse: “Sono io il capo!”.

Intanto, tornando nella X Tower, Havok è comodamente seduto mentre pensa silenziosamente sul da farsi: “Attaccare e capire se è solo un imbroglio per intimorirci o aspettare?”. Il dubbio lo assaliva quasi lo divorava vivo e in più i suoi complessi di inferiorità nei confronti del fratello ormai morto tornarono a farsi sentire: “Se solo ci fosse stato Scott al mio posto avrebbe saputo cosa fare…io invece non sono mai stato tagliato per fare il capo!”. Havok ormai era in preda alla disperazione anche se non la dava a vedere…troppo superbo, troppo pieno di sé! Tutto ciò fu interrotto dall’arrivo della Vedova. Si avvicinò ad Havok e con il solo gesto della mano fece intuire di volere la ricompensa per la missione svolta la sera della morte di Magneto. Un ghigno si fece spazio sul viso di Havok che le disse: “Spiami per altri due giorni la Confraternita e avrai il doppio!”. Questa volta fu sul viso della Vedova che apparve un sorriso; si girò e mentre usciva dalla stanza mormorò: “E’ un piacere fare affari con te”. Havok rimase ancora una volta da solo con i suoi pensieri ma addolcito dalla visione del lento camminare della Vedova.

 

  
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