CAPITOLO III
Il
sole ora brillava alto e forte sulla Grande Mela, strade popolate, traffico
lungo tutte le strade, ogni angolo della città viveva. Erano appena le otto,
Tony Stark(Iron Man per gli amici!) entrò nella sua camera blindata. Aveva
passato una lunga notte combattendo i suoi nemici di sempre ed era piuttosto
stanco quella mattina. Si sedette dietro il suo computer tuttofare, alzò la
cornetta e ordinò alla sua segretaria: “Un caffè doppio, per favore”. Stava
inserendo la password al computer quando dalla porta entrò pimpante la sua
segretaria: “Ecco il caffè signor Stark…nottata insonne vero? Ecco qui delle
carte per lei, deve compilarle e firmarle”. Detto ciò lasciò sulla scrivania il
caffè e una pila di scartoffie non più bassa di una ventina di centimetri. La
segretaria uscì, Tony sbuffò! Prese la tazza di caffè iniziò a sorseggiarla
lentamente; i suoi occhi stanchi e pieni di sonno guardavano quelle carte sulla
scrivania. Posò la tazza, prese le carte e le buttò sotto la scrivania.
Finalmente il suo computer si accese. Riprese a sorseggiare il suo caffè e aprì
la posta ricevuta. Trovò il messaggio della Vedova, lo aprì…
Alla
X Tower intanto tutti si erano svegliati, tranne Wolverine. Havok si guardò
intorno e disse: “Chi sveglia l’animale?”. Ci fu una risatina generale. Havok
mandò Colosso. Intanto iniziò a parlare ai suoi X Men: “Voglio che oggi siate
più prudenti degli altri giorni: non sappiamo niente di ciò che sta accadendo
nella Confraternita! Mi raccomando a tutti occhi aperti e siate sempre pronti
ad aiutare un vostro amico. Ci vediamo stasera qui per avere informazioni dalla
Vedova”. Scesero Colosso e Wolverine che subito esclamò: “So che mi hai dato
dell’animale!”. Havok lo guardò negli occhi e gli disse: “Non è il momento di
scherzare Logan, corri in città ci sarà bisogno di te; me lo sento!”. Wolverine
uscì col broncio per quella ramanzina ma alla porta disse: “Non sapevo che eri
in grado di prevedere il futuro Alex!”. Havok scosse la testa e non seppe
trattenere una piccola risata.
Il
giorno sembrava scorrere normalmente ma Havok continuava a camminare qua e là
per la stanza. Il telefono squillò. Havok rispose velocemente: “Chi è?...Ciao
Tony…un’emergenza?....la Vedova è stata rapita dalla
Confraternita??!!....OK!...Grazie per l’informazione”. Attaccò il telefono
rabbiosamente. Accese gli auricolari di tutti gli X Men e richiamò alla base
Wolverine, Angelo e Colosso. Appena questi arrivarono gli spiego la situazione
e propose loro la missione per liberare la Vedova; i tre accettarono senza
problemi. Si diressero tutti e quattro verso il jet degli X Men. Erano tutti a
bordo, Havok accese i motori, diede un ultimo sguardo a Angelo, Colosso e poi a
Wolverine che abbozzò un sorriso e disse: “In città non c’era bisogno di me a
quanto pare”.