Spazio dell'autrice:
Ed
ecco qui un altro capitolo.
Spero
davvero che la storia vi stia piacendo, e ringrazio molto coloro che hanno
commentato. Probabilmente riprenderò anche la stesura delle altre due storie, Scambio culturale e La rosa dei venti. Vi terrò aggiornati,
e grazie ancora.
Presto vedrete postato anche il capitolo nove. Buona lettura, e grazie ancora.
Rupi***
Capitolo ottavo - Segreti
Astoria
guardava Draco dormire. Era davvero bello, un ragazzo che meritava tutti i
complimenti che gli facevano.
Ma cosa le
nascondeva?
- Cosa ti fa
pensare che ti nasconda qualcosa?- le aveva chiesto
Blaise.
Si era stretta
nelle spalle.
- Se non si ha
nulla da nascondere, non c’è bisogno di fare il misterioso-, gli aveva risposto
con calma.
Draco diceva
che la considerava come una sorella, ma lei sapeva che il miglior difetto che
aveva lui era che sapeva fingere troppo bene. Una volta lo sentì fingere un
orgasmo in maniera impeccabile.
Il ragazzo si
girò nel sonno, senza dare alcun segno che poteva farle capire che si stava
svegliando. Sbuffò, stanca di guardarlo dormire, spettacolo alquanto noioso, e
andò da Blaise. Lo scosse piano.
Quello dormiva
a bocca aperta e lei non poté fare a meno di tappargliela con una mano. Il
ragazzo grugnì malamente e si svegliò.
- Astoria…-
sussurrò con voce roca, senza troppo stupore.
Le sorrise
complice e si spostò nel letto, facendole spazio accanto a sé. Stavano stretti,
ma si sapevano accontentare.
- Scoperto
niente?- chiese lei.
Il bruno scosse
la testa.
- Per quanto ti
creda, Draco non è mai stato tanto normale come in questi giorni- le
assicurò.
La bionda,
però, non dava cenno di cedere.
- No, Blaise.
Io ne sono certa!-
Il serpeverde
sbuffò ancora, e le mise una mano su un fianco, stringendola a sé. Quanto lo
eccitava, lo sapeva.
- D’accordo- la
accordò, sperando che si fosse arresa facilmente, guardandola negli occhi,- ma
cosa mi dici di te? Sicura che ti sei ripresa del tutto?-
Annuì come per
rassicurarlo. Si perse nella profondità di quelle iridi del color del mare per
un attimo, e poi gli sorrise docilmente.
- Certo. E
quella Mezzosangue Grifondoro me la pagherà molto cara!-
Blaise alzò gli
occhi al cielo.
- Questi
Serpeverde. Sempre a vendicarsi- si lamentò con un
sospiro.
Si abbassò
verso di lei e le baciò piano il collo.
Ignorando i
gemiti provenenti dall’altro letto, Draco, fingendo di dormire, mise una mano
sotto al cuscino. E ghignò.
Da tutt’altra
parte, Hermione stava rovistando ovunque, mettendo a soqquadro l’intera stanza
che divideva con Calì e Lavanda.
Ovunque
cercasse, per quanto si sforzasse, il suo diario pareva essersi volatilizzato
nel nulla. Non era da nessuna parte.
Dove l’aveva
messo?
Eppure era
convinta che stesse lì, sotto il letto. Ogni sera vi scriveva qualcosa, e poi lo
riponeva lì sotto.
E quella sera
non c’era.
- Merlino, che
tu possa essere dannato!- sbottò, cercando per l’ennesima volta dentro le tasche
delle borse, inutilmente.
Era un diario,
non un minuscolo orecchino che si poteva facilmente
perdere!
- Hermione-, si
lamentò Calì, - non puoi semplicemente appellarlo?-
La riccia la
guardò furente, come se la ragazza fosse talmente ottusa che non avrebbe mai
potuto capire.
- Ti pare che
non abbia provveduto a mettere un incantesimo che non permettesse a nessuno di
appellarlo?- rispose acidamente, tornando a cercarlo. – Quel maledetto diario è
a prova di tutti gli incantesimi!-
Lavanda entrò
in quel momento e diede un urlo.
- Cosa stai
facendo?-
Allarmata,
Ginny era accorsa in pigiama, dopo aver sentito le urla sin nell’altra
stanza.
- Che
succede?-
- Guarda!-
esclamò semplicemente Lavanda, indicando l’interno del loro
dormitorio.
Ginny alzò un
sopracciglio, dando una veloce occhiata all’interno della
stanza.
- Hai perso
qualcosa?- chiese, avvicinandosi a Hermione.
La riccia
sbuffò rumorosamente, con le lacrime agli occhi.
- Il mio diario
è scomparso! Il mio…- ingoiò la saliva, – E se qualcuno lo leggesse? Giuro che
se becco il colpevole lo polverizzo!- disse, mentre la rabbia continuava a
montarle dentro.
Ginny
l’abbracciò di slancio.
- Ma no,
tranquilla Hermione, vedrai che spunta fuori quando meno te l’aspetti- la guardò
e le sorrise.
- Non mi
prendere per scema, Ginny. Qui qualcuno l’ha rubato.-
- Probabilmente
gli hai cambiato posto e non te lo ricordi- azzardò la
rossa.
Hermione cercò
di calmarsi.
- Sì,
probabilmente è così- concluse, anche se non ne era del tutto
sicura.
Si alzò in
piedi, trascinando con sé Ginny, e con un incantesimo fece tornare l’ordine
della loro piccola stanza da letto.
Quando tutto
sembrava essersi calmato, Lavanda entrò saltellando, dal momento che fino a quel
momento era rimasta sull’uscio della porta.
- Allora, e
così hai un diario, eh?- chiese interessata alla riccia.
Hermione la
guardò perplessa e annuì. Perché voleva tanto sapere se avesse davvero un
diario?
Lavanda sorrise
e tornò fuori, sparendo dalla sua vista. Alzò un sopracciglio, seguendola con lo
sguardo.
Quando fu
sicuro che Astoria e Blaise fossero caduti in un sonno profondo, abbracciati
insieme, Draco alzò il cuscino e trasse fuori un quaderno dall’aria disordinata,
con vari adesivi sulla copertina.
Però, non
pensava che la Mezzosangue colorasse a quel modo un quaderno. Pensò che
probabilmente quello fosse l’unico sfogo che si concedeva.
Sorrise
divertito e iniziò a sfogliarlo. Lesse il massaggio da parte di un ragazzo, e si
adombrò. Seguiva una dettagliata descrizione della festa di Halloween. E del
bacio ricevuto dopo qualche giorno. Curioso, lesse quelle poche
righe.
Sono sorpresa,
davvero. Non avevo certo creduto che Malfoy potesse essere passionale. O meglio,
non l’avrei creduto mai che mi baciasse.
Forse sono così
felice perché in fondo, devo ammetterlo, l’ho sempre considerato molto
affascinante, a parte il fatto che è un Serpeverde e un
Malfoy.
O Merlino,
tutti dicono che bacia bene. Mica tanto poi. Di certo non era previsto che
rispondessi al bacio, e questo proprio non mi va giù. Sono molto adirata con me
stessa.
Ricordo, però,
le sue labbra, così morbide e calde…
Ghignò
soddisfatto.
- Ah, Granger,
non pensavo ti saresti arresa così facilmente-, sussurrò tra sé, riponendo il
diario sotto il cuscino e riaddormentandosi.
Sognò di
baciare ancora la Grifondoro, e, senza accorgersene, il suo corpo
mutò.
Astoria aveva
sentito, nel dormiveglia, qualcuno bisbigliare,e così si mise a sedere, incurante della
sua nudità. Ancora assonnata, spalancò gli occhi però nel veder dormire nel
letto di Draco un ragazzo dai capelli neri.
Si stropicciò
gli occhi, e vide che Draco era lì, con i suoi capelli color del grano, che
dormiva con un’espressione che avrebbe fatto venir voglia di
picchiarlo.
Forse era solo
stanca, eppure si concesse, mentre ricadeva tra le braccia di Morfeo, il
beneficio del dubbio.