Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Mrs_Ackerman    29/06/2016    1 recensioni
[JeanxMarco]
"Un incidente d'auto aveva cambiato completamente la vita di Jean.
Un incontro puramente casuale potrebbe fare lo stesso.
Magari in meglio però."
La mia prima FanFiction in assoluto..spero vi piaccia ^-^
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Jean Kirshtein, Marco Bodt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Amadietti.
 
-Quindi vi conoscete?- La voce di Armin risvegliò Jean dai suoi pensieri. Quindi si ricordava di lui? Ma sì, era una cosa normale dopotutto... anche se aveva reso il biondo felice.

-No, cioè... ci siamo incontrati una sola volta al bar. Sono felice allora di poterti finalmente conoscere, Jean-

Aveva davvero detto ciò che aveva sentito? Anche lui aveva DAVVERO desiderato di poterlo conoscere come aveva fatto lui? No... era semplice gentilezza quella e Jean avrebbe fatto meglio a non montarsi.

-Anch'io sono felice di conoscerti- e gli sorrise in modo sincero, sincero come ciò che aveva detto. Quella semplice frase che si usa sempre senza neanche pensarci quando si conosce qualcuno stavolta era maledettamente sincera.

-Bene Marco, io e Connie andiamo a lezione, se ti serve qualcosa non farti problemi a chiedere! - disse allegramente Armin sorridendo.

-Già! Per qualsiasi cosa! A parte per la matematica, per quella devi chiedere al signorino qui presente, io non ci vado molto d'accordo- Connie stava indicando Jean

-Credo che non si possa contare su di te nemmeno per quanto riguarda la geografia se è per questo- disse Jean scherzosamente e senza cattiveria, suscitando le risate di Armin e Marco. Jean si soffermò su quella di quest'ultimo che era melodiosamente solare.

-Ma che dici! Prima l'ho fatto apposta solo per vedere se eravate attenti! -

-Si certo, come dici tu... ma ora andiamo- Connie allora uscì dall'aula assieme al biondo per andare a lezione.

-Sembrano molto simpatici- disse Marco alzandosi dalla sedia e mettendosi lo zaino in spalla.

-Appunto, sembrano. Più che simpatici sono pazzi-

Marco rise -Non saranno così terribili come dici tu! -

-Peggio. Ma sono degli ottimi amici, te lo posso assicurare, puoi sempre contare su di loro per qualunque cosa. Ma te ne accorgerai da solo- Erano ormai da soli in classe e quasi non se ne erano resi conto. Jean doveva ammettere che si sentiva a suo agio col moro e che, anche se non si erano ancora detti molto, sentiva che con lui poteva parlare tranquillamente.

Il moro annuì e dopo qualche secondo di silenzio parlò di nuovo -Ecco io dovrei posare i libri nel mio armadietto, il problema è che non ho la più pallida idea di dove sia, non è che per caso potresti dirmi dove si trovano?- chiese con un sorriso un po’ imbarazzato.

-Certo Marco, anzi ti ci accompagno dato che devo andarci anch’io- e gli sorrise di rimando.
Marco sembrò sollevato e ringraziò Jean e insieme uscirono dall’aula. Jean allora ne approfittò per scoprire qualcosa di più su quel ragazzo lentigginoso.

-Sai Marco, mi stavo chiedendo, come fai a sapere così bene l’inglese se ti sei trasferito qui solo una settimana fa?-

-Beh, mia mamma è inglese e anche se vivevamo a Bruxelles venivamo qua tutte le estati, inoltre l’ho studiato a scuola dal primo anno di liceo perciò…- rispose il moro.

-Ah, capisco. Comunque ti confesso che mi sarebbe sempre piaciuto studiare il francese, la trovo una lingua musicale e romantica e in un certo senso ti invidio- confessò Jean guardando Marco che sorrise ed abbassò lo sguardo arrossendo lievemente. Jean lo trovò ancora più carino.

Mentre attraversavano i corridoi della scuola il biondo ne approfittò per presentare le varie sule della scuola all’altro mentre quest’ultimo ascoltava attentamente per cercare di ricordare più cose possibili. –E qui...- svoltarono l’angolo –Ci sono gli armadietti- concluse Jean fermandosi e voltandosi a guardare Marco.

-Grazie davvero Jean, sei stato molto gentile- e gli regalò un sorriso.

-Non ho fatto nulla, e non farti nessun tipo di problema a chiedere se avrai qualsiasi altro tipo di problema- rispose mentre quel sorriso che gli piaceva così tanto contagiava anche lui.

Il moro cercò il numero del suo armadietto e quando lo trovò poté liberarsi del peso dello zaino che teneva sulle spalle tenendo con sé solo i libri necessari per la prossima lezione.

-Io ora ho letteratura- disse Jean tirando fuori i libri necessari dall’armadietto –tu?-

-Dovrei avere…- Marco controllò il foglietto con le sue materie settimanali –mh vediamo, storia con la professoressa Br-Brze…-

-Brzenska?- chiese Jean divertito da come il ragazzo non riuscisse a leggere quel cognome.

-Sì, lei- rispose Marco con un’espressione concentrata mentre ancora guardava il foglietto, cercando sicuramente di ricordare come pronunciare quella parola.

-Senti, non è che per caso potresti dirmi dove- -

-Dove si trova l’aula di storia? Certo, continua per questo corridoio, penultima porta sulla destra- lo interruppe Jean intuendo quello che l’altro stesse per chiedergli.

Marco con un’espressione un po’ stupita in volto lo guardò e lo ringraziò per l’ennesima volta. –Allora io vado, non vorrei far tardi già dal primo giorno- aggiunse Marco stringendo al petto i libri.

-Sì anch’io devo andare- pronunciò questa frase con un po’ di tristezza, cercando però di non darlo a vedere. Gli piaceva stare con quel ragazzo ed era triste che del fatto che l’avrebbe visto solo il giorno dopo durante l’ora di matematica –Senti Marco, mi stavo chiedendo, se non hai impegni, che ne diresti di venire a pranzo con me e i miei amici oggi? Sai, mi piacerebbe se ci facessi amicizia, anche perché non credo che tu conosca già molta gente qui, sbaglio?- chiese gentilmente Jean sperando che l’altro decidesse di accettare.

Marco sgranò gli occhi, visibilmente sorpreso da quella proposta ma felice al tempo stesso –No infatti, in questa scuola non conosco nessuno, oltre te e i ragazzi di stamattina, quindi accetto molto volentieri!- e sorrise in un modo adorabile, con le fossette che arrivavano a far sorridere anche i suoi occhi.
Jean a quel punto non riuscì a non ricambiare, entusiasta, e col cuore molto più leggero di prima gli disse –Perfetto! Allora ci vediamo all’uscita vicino al cancello- Marco annuì sempre sorridendo e poi sorpassò Jean per andare verso la classe che questo gli aveva indicato.
Jean si girò per guardarlo, e poi anche lui si avviò verso la classe della prossima lezione, felice perché sapeva che avrebbe trascorso del tempo col moro a pranzo.










Angolo Autrice:

Devo le mie scuse a tutti voi per questi mesi di assenza! Mi dispiace per avervi fatto aspettare così tanto, e confesso che in alcuni momenti ho avuto anche la tentazione di cancellare la storia, ma sono tornata con una nuova parte per chi è ancora interessato a leggerla (sempre che qualcuno ci sia ><). Volevo anche ringraziare tutti coloro che sono arrivati a leggere fin qui e coloro che mi hanno spronato a continuare! Grazie davvero!
Mrs_Ackerman
   
 
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