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Autore: sihu    01/07/2016    1 recensioni
Le stagioni non sono solo scansioni temporali dell'anno (o degli anni) che passano ma scandiscono anche la vita di Jon e Sansa, ritrovati al Castello Nero dopo una separazione dolorosa e riscoperti più legati che mai. Dall'inverno che porta con sè la lunga notte alla tanto agognata primavera, e poi estate, autunno e di nuovo inverno, i corvi bianchi scandiscono il tempo, assistendo all'alternarsi di battaglie epocali e e della vita di tutti i giorni che riprende dopo la guerra.
Questa storia fotografa cinque momenti (quattro dei quali mai avvenuti): arrivo dei corvi bianchi annuncia l'arrivo dell'inverno, della primavera, dell'estate e poi dell'autunno e di nuovo dell'inverno, trovando Sansa e Jon, dopo tanti anni, ancora insieme.
Genere: Guerra, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jon Snow, Sansa Stark
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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2- primavera
 
Non appena il rumore delle spade era finito il primo pensiero di Jon era andato a Sansa. 
 
Un timido sole, simbolo di speranza e rinascita, sorto da poco illuminava il campo di battaglia e i resti dei caduti che sarebbero stati bruciati di lì a poco. La lunga notte era finita e la battaglia era stata vinta ma allora perché l'angoscia non lo aveva ancora abbandonato?
 
E poi, che fine aveva fatto Sansa?
 
Era ferito, il sangue gli scendeva caldo e denso lungo il braccio nel quale teneva stretta la spada e sul volto una cicatrice gli solcava l'occhio destro rendendogli difficile mettere a fuoco quello che si trovava a più di qualche metro da lui ma ma il Re del Nord non se ne curava. 
Il dolore fisico non era intenso quanto l'ansia di saperla in pericolo e peggio, morta per colpa di qualche estraneo. All'inizio della battaglia alcuni di loro si erano separati dal gruppo, puntando verso l'accampamento dove Sansa e Lady Lyanna si trovavano insieme alle altre Lady che avevano deciso di restare insieme ai Lord e ai loro uomini. 
 
Alcuni uomini, forse persino qualcuno dei Lord, lo avvicinarono per soccorrerlo ma lui li scansò tutti. 
 
- Hai bisogno di aiuto - disse Ser Davos, preoccupato per il suo re, parandoglisi davanti e bloccandogli la strada. Già una volta si era trovato a vegliare il suo cadavere e non voleva ripetere l'esperienza. 
- Sto bene. Sansa, devo trovare Sansa. Sai dove si trova? - ribatté Jon, guardandosi intorno frenetico senza pensare ad altro che non fosse trovare la ragazza che gli stava tanto a cuore.
- Vieni con me, fatti curare. Penserai dopo a tua sorella - lo implorò il cavaliere. Nonostante cercasse di non darlo a vedere, il Re era ferito gravemente e ad ogni passo si appoggiava sempre di più alla sua spada cercando sostegno. La situazione poteva precipitare in ogni momento.
- Sto bene, devo trovare Sansa - ripeté il Re, scandendo le parole con fatica. Anche parlare stava cominciando ad essere faticoso, ma Jon non aveva tempo per preoccuparsene. 
Ser Davos lo guardò e decise di non insistere oltre. Negli occhi di Jon vedeva l'urgenza di trovare la ragazza, l'orgoglio e la determinazione a non lasciare che le sue ferite avessero la meglio di lui. Discutere con lui avrebbe solo peggiorato le cose, stancando il Lupo Bianco più di quanto non fosse necessario. 
- Prova da quella parte, ma cerca di non morire. Non ho alcuna voglia di vedere la Strega Rossa e di implorarla di riportarti in vita per la seconda volta - sbottò Ser Davos, scuotendo la testa. Se non poteva fermarlo quanto meno poteva aiutarlo.
Diffuse la voce che il Re stava cercando sua sorella e ordinò a chiunque la trovasse di portarla immediatamente da Jon.
 
Quando alla fine Jon la vide, bellissima e solenne, impegnata a soccorrere i feriti il nodo intorno al suo cuore si allentò. Era una luce abbagliante in mezzo al grigiore della guerra. Gioia che emergeva dalla sofferenza. La guardava e pareva quasi che le sue ferite facessero meno male, che lei potesse dargli sollievo. Stava bene, non era ferita. Gli dei, quelli vecchi e quelli nuovi, oppure magari il Signore della Luce, avevano vegliato su di lei. Si muoveva veloce e sicura, eppure nei suoi gesti si percepiva inquietudine. Anche lei stava cercando qualcuno, forse il suo Re.
 
Senza pensare oltre, Jon avanzò verso di lei lentamente, alla massima velocità che il suo corpo martoriato consentiva, crollando a pochi passi da lei. Si liberò dello scudo e si rimise in piedi, eliminando con non poco sforzo la distanza che li separava. Poteva avvertire la tensione di ogni muscolo o tendine che doleva e bruciava ad ogni passo ma non poteva e non voleva fermarsi.
 
- Stai bene? Chiese Jon, ansioso, lasciandosi alla fine cadere di fronte ai piedi della ragazza che subito si chinò su di lui. Bastò un'occhiata per far capire a Sansa che la situazione era grave. Affidò il ferito che stava curando ad una ragazza che la accompagnava e si chinò su Jon, prendendo il suo viso in grembo. 
- Tra noi due non sono certo io quella che presto morirà dissanguata - Mormorò Sansa, cercando di nascondere la sua preoccupazione per le ferite del fratello con l'ironia. 
Fece un cenno a Brienne che in attimo fu al suo fianco. Anche nel viso della donna Jon poteva vedere ansia e preoccupazione. 
- Brienne, al re serve un maestro. Disse Sansa, strappando alcuni lembi di stoffa dal suo vestito per bloccare il sangue. 
Jon la lasciò fare, chiudendo gli occhi per un instante. Tenerli aperti era uno sforzo immane, eppure era così difficile staccare lo sguardo da lei. 
- Subito mia lady. - mormorò Brienne, muovendosi rapida senza perdere altro tempo.
 
Jon rimase immobile e lo stesso fece Sansa, concentrata sul respiro irregolare del guerriero ferito.
La ragazza di ritrovò a pensare a quante battaglie aveva combattuto Jon. La risposta era semplice, troppe. Ora, guardandolo soffrire in silenzio, completamente abbandonato tra le sue braccia, Sansa poteva sentire male per lui. Se avesse avuto ancora fede avrebbe pregato, ma quale dei molti dei l'avrebbe ascoltata? Nessuno di loro aveva mai risposto alle sue riposte in precedenza.
 
Alla fine fu Jon a rompere il silenzio, ansimando per lo sforzo di parlare.
- Sansa, mi dispiace.. Per l'altra sera, ho sbagliato e.. - iniziò il ragazzo, aprendo gli occhi e portandoli in quelli chiari di lei.
- Stai zitto e cerca di stare fermo - mormorò Sansa, accarezzando dolcemente il viso del re. Sotto le sue dita poteva sentire il sangue delle ferite e la barba di lui che le pungeva la pelle delicata. Non c'era più nulla del ragazzo con cui era cresciuta, era un uomo fatto ormai. Un uomo che aveva combattuto molte guerre senza mai rinunciare alla via dell'onore che suo padre, Ned Stark, aveva inculcato in lui.
Jon scosse appena la testa, cercando di mettere insieme le forze rimaste. 
- Sei mia sorella, lo so, ma provo qualcosa per te. All'inizio, al Castello Nero pensavo che fosse normale per un fratello preoccuparsi della sorella, ma poi mi sono accorto che c'era di più. Quando ho affrontato Ramsay.. non riuscivo a fermarmi. Provavo una rabbia enorme per quello che aveva fatto a te. E poi tutto ha iniziato a vorticare troppo velocemente intorno a noi. Mi hanno acclamato re, è arrivato l'inverno ed è iniziata la battaglia. Mentre combattevo, poco fa, non riuscivo a pensare ad altro che a te. Se avessi perso la battaglia avresti potuto essere ferita, o peggio, per colpa mia. Dovevo vincere, per te. E perché ti amo. - disse lui, mettendo tutto se stesso in quelle frasi sconclusionate che una volta pronunciate lo facevano sentire tanto stupido. Amava sua sorella. Una pazzia forse, ma era così. 
Lei ora lo sapeva, ed era stato proprio lui a rivelarle quei sentimenti che avrebbero finito con il rovinare tutto. 
Che avrebbe potuto rispondere lei? Lo avrebbe allontanato e poi le loro vite avrebbero preso strade separate fino a che un giorno per caso si sarebbero incontrati. Lui per mano con una Lady che voleva solo sposare un re, lei attaccata al braccio di qualche vecchio Lord con un bambino attaccato alla gonna.
Perso in quei pensieri, non si era accorto che ora Sansa gli aveva preso la mano e la stringeva forte.
- Jon.. - mormorò la ragazza.
- Sei mia sorella, è sbagliato ma ti amo e non posso farci niente. - continuò Jon, sprofondando nella disperazione più nera.
- Jon, quello che sto per dirti non ti piacerà. - disse Sansa. Il Lupo Bianco notò che sorrideva. Che si stessa prendendo gioco di quel sentimento tanto folle e proibito?
- Posso sopportarlo. - rispose Jon, deglutendo tutta la tensione. Sansa fissò il volto dell'uomo che teneva il capo nel suo grembo e si prese un attimo per cercare le parole giuste. Quello che stava per dire avrebbe cambiato tutto. Lei stessa era rimasta sconvolta da quello che suo fratello Brandon aveva raccontato quando l'aveva raggiunta, prima dell'inizio della grande battaglia finale.
Jon alzò lo sguardo, ansioso. Quel silenzio davvero non gli piaceva,
 
- Non sei mio fratello, sei mio cugino. E non sei solo il Re del Nord, sei anche il legittimo erede al Trono di Spade. - disse alla fine Sansa, scrutando l'uomo che gli stava di fronte in attesa di una sua reazione.
Jon rimase completamente immobile, fermo e zitto. Poi, a fatica, raccolse le sue forze e cercò di mettersi seduto. Scivolò due volte, al terzo tentativo riuscì con l'aiuto di Sansa.
- Aspetta, ferma tutto. Non siamo fratelli? Ne sei sicura? - mormorò Jon incredulo. Il suo interno mondo, tutto quello che pensava di sapere su di sé e sulla sua famiglia era sbagliato eppure lui non riusciva a pensare ad altro che a Sansa. 
- Assolutamente si. Vuoi che ti spieghi tutta la storia? - chiese Sansa, annullando la distanza che li separava.
- Più tardi, ora voglio solo baciarti. - ribatté il Re del Nord.
Jon prese il volto di Sansa tra le mani con un gesto delicato e attento. Lei ricambiò il bacio senza pensarci due volte. Lui sapeva di sangue e di sudore, aveva addosso l'odore della fatica e dell'onore ma poteva avvertire chiaramente che il suo cuore stava esplodendo per la felicità. 
Il burbero e schivo Jon, sempre arrabbiato con il mondo ora sorrideva ed il suo sorriso era bellissimo. Illuminava quel panorama desolato di morte intorno a loro.
Sansa dimenticò il quello che li circondava, compresi gli sguardi allibiti dei soldati e dei Lord e si appoggiò alla spalla dell'uomo che amava, sentendosi finalmente a casa.
 
Alzò gli occhi al cielo e sorrise.
- Che c'è? - chiese Jon, sorpreso, mentre Sansa esplodeva in una risata bellissima. 
- È arrivato un corvo bianco, l'inverno è finito. - rispose lei.
 
Jon alzò gli occhi e la baciò nuovamente. Dopo l'inverno, ecco finalmente arrivare la sua primavera.
  
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