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Autore: martiland    03/07/2016    2 recensioni
Oliver viene invitato a casa di uno dei più temuti leader della Bratva, Quentin Lance. Un leader che ha molte ragioni per odiare Oliver, ma che invece gli farà un'offerta che non potrà rifiutare......
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen, Quentin Lance, Sarah Lance, Tommy Merlyn
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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~~Altri due capitoli!!!!
Capitolo 28
Oliver non riusciva a distogliere la mante da suo fratello. Le cose non erano mai state così tese fra di loro. Niente di così serio era mai diventato un problema. Certo, avevano litigato per delle ragazze quando erano ragazzini e per delle donne da adulti. Persino da bambini litigavano ma per i giocattoli. Chi non lo farebbe?
Avevano avuto anche una discussione su Felicity, ma  non erano mai stati così a lungo senza parlarsi. Non erano mai stati così distanti.
Oliver sospirò. Odiava tutto questo.
Aveva bisogno che Tommy lo perdonasse, che gli parlasse. L'unica cosa di cui parlavano erano degli affari della Bratva.
Oliver picchiò forte la mano sul volante del suv. Stava guidando in direzione della casa delle torture.
Era combattuto tra l'essere preoccupato dal far parlare l'uomo e dal far parlare suo fratello con lui.
Non rimpiangeva di aver fatto diventare Tommy un assassino, non voleva nemmeno pentirsene. A quest'ora sarebbero entrambi morti così come lei. Il prendere solamente le  loro vite non l'avrebbe salvata. Perchè Tommy non riusciva a vederlo?
Oliver controllò l'indicatore di benzina e decise di fermarsi a fare rifornimento prima di arrivare sulla provinciale che conduceva alla casa.
Scese dall'auto e attaccò la pompa all'auto. Nel mentre entrò nella stazione per prendersi una bottiglietta d'acqua. Entrando notò due uomini appartenenti alla mafia italiana, di cui aveva un loro uomo chiuso nel seminterrato. Non andava bene.
Si guardò attorno, poteva tranquillamente farli fuori entrambi, ma non senza essere visto o senza coinvolgere il cassiere nel fuoco incrociato.
Un tempo non gli sarebbe importato del cassiere...........MERDA. Avrebbe dovuto controllare il parcheggio, ma era troppo preso dal preoccuparsi per Tommy.
Oliver pagò per la benzina e per la bottiglietta d'acqua. Si diresse fuori, ma si accorse che i due uomini lo seguirono. Sperava che avessero deciso che fosse troppo rischioso andare contro di lui.
Era quasi all'auto con una mano sulla pistola, pronto a fare fuoco. Non sentì niente ma solo la sensazione. Si girò verso di loro sentendo solo il dolore aumentare. Afferrò la pistola e iniziò a far fuoco. Uno degli uomini era in macchina dirigendosi verso il suo compagno, quello che aveva sparato ad Oliver. Oliver sparò verso l'uomo colpendo il pneumatico. La macchina continuò a muoversi. Il cassiere uscì fuori dicendo di aver chiamato il 911.
Oliver salì in macchina, prese il cellulare e chiamò Slade dicendogli di essere stato colpito, ma non era in pericolo di vita. Gli disse di essere sulla strada verso la casa e che da li a poco sarebbe arrivato.
Dopo aver chiuso la chiamata, partì e guardò freneticamente gli specchietti controllando di non essere inseguito, anche se loro erano fuggiti via per primi. Non vide nessuno ma per sicurezza parcheggiò l'auto in un fienile, non voleva rischiare che scoprissero della casa o di dove tenessero il loro uomo.
Se fossero stati intelligenti si sarebbero dovuti nascondere nel retro della stazione, seguendolo per poi liberare il loro uomo. Era grato che quegli uomini fossero stati degli idioti in quel momento.
Slade era in attesa di Oliver. Quando lo vide arrivare corse subito verso l'auto. Aprì la portiera e lo tirò fuori e tutto per Oliver divenne nero. MERDA.
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Felicity era determinata. Una volta che Oliver uscì di casa iniziò a lavorare sulla nuova normalità per la sua vita. Il suo compito era quello di essere il suo braccio destro, la sua ragazza.
Felicity sapeva che oggi Oliver lavorava con Tommy, quindi oggi sarebbe stato un buon giorno per “rompere il ghiaccio”. Aveva deciso di prendere in mano la situazione con quei due. Gli uomini sono testardi e a volte avevano bisogno di una spinta nella giusta direzione.
Oliver e Tommy avevano bisogno di una gigantesca spinta. Sono Queen, il che significava  che erano ancora più testardi.
Prese l'ascensore e scese fino al piano di Tommy. Suonò il campanello ed Isabel aprì la porta. Felicity era preoccupata per come l'avrebbe ricevuta.
Isabel le sorrise e la invitò ad entrare. Felicity emise un sospiro di sollievo. Almeno le donne potevano andare d'accordo ed andare avanti. C'era speranza!
Si sedettero sul divano, “ sono venuta a parlarti di quello che sta succedendo tra Oliver e Tommy.”
Isabel sorrise con simpatia. “ Sono fratelli, hanno bisogno di parlare.....hanno bisogno di riparare il danno.” La voce di Felicity si affievolì nel dirlo. Il dolore era chiaro.
“Sono d'accordo. Odio vedere questa spaccatura tra di loro..... Sai cos'è successo?” Felicity si morse il labbro. Lo sapeva, ma era preoccupata che Isabel non lo sapesse ed non era sicura di poter spifferare i segreti.
Isabel notò la sua esitazione, “ lo so. Ha dovuto uccidere qualcuno. L'ho capito nel momento in cui lo sono venuti a prendere che questo era il piano. L'ho capito dalla faccia di Oliver.” Isabel le sorrise, “ sarebbe un pessimo giocatore di poker!” Isabel e Felicity scoppiarono a ridere. Isabel aveva ragione, lui lo sarebbe........almeno le parti di lui che lei conosceva.
So anche.... o almeno mettendo insieme i pezzi,  che la persona che ha ucciso era Mckenna Hall.” Felicity annuì ed entrambe distolsero lo sguardo. Erano entrambe a disagio e capendo quanto questo pesasse sulla loro famiglia.
Tommy non ne parla.” Uccidere era già abbastanza difficile. Era una terribile croce da sopportare per chiunque, ma uccidere una donna? Una figlia Bratva, una donna con cui eri stato e di cui ti era importato rendeva le cose più difficili.
Sia Oliver che Tommy avevano entrambi condiviso una storia con Mckenna rendendo le cose più difficili per loro.

Nemmeno Oliver.”  Non le raccontò della notte in cui era successo e di come Oliver si era aperto con lei. Da allora non uscì una parola su quell'argomento. “ Penso che tocchi a noi farli  rimediare a questo..... o almeno indurre loro a farlo.” Isabel concordò, erano dentro in questo assieme. “Come?”
Non ne sono ancora sicura. Penso che forse dovremmo farli sedere e dirgli che non li permetteremo più di continuare? Prenderli a calci  finchè non lo faranno? Dargli un ultimatum?" Rise anche se non era affatto divertente.
Non glielo permetteremo?” Isabel era confusa. “ Si....” Iniziò ad elaborare un piano quando il suo telefono iniziò a suonare. Era Thea.  “Devo rispondere.” Felicity si alzò e si allontanò dal salotto.
Thea? Dimmi!”  Felicity la sentì piangere.
Sta bene, ma Oliver è stato colpito...”
“Cosa?”
“Dov'è?”

Fuori città. Roy sta venendo a prenderti......” Felicity chiuse la chiamata, “ Isabel..... io-io-io devo andare..... hanno sparato ad Oliver.” Cercò la sua borsetta e beh non era sicura di cos'altro stesse cercando. “ Devo andare. Continueremo la chiacchierata più tardi, va bene?” Isabel annuì, “ mi dispiace Felicity. Ti prego fammi sapere se c'è qualcosa che posso fare.” Felicity abbracciò Isabel, “ lo farò, grazie.”
Uscì dalla porta.
Lawton era li fuori ad aspettare. Sembrava confuso. “ Roy sta venendo a prenderci. Oliver è stato ferito. Ho bisogno di andare da lui.”
Lawton le afferrò il braccio e si diressero all'ascensore. Nel mentre Lawton telefonò a Lance per informarlo dell'accaduto.
Lawton era preoccupato nel vedere Felicity preoccupata. Lawton continuò a guardarsi intorno anche se erano da soli all'interno dell'ascensore.
Uscirono al piano del garage e videro arrivare Roy a tutta velocità sgommando di fronte a loro. Uscì dall'auto velocemente ed aprì la portella dietro facendo salire Felicity seguita a ruota da Lawton.
Cos'è successo?” Felicity guardò Lawton, ma era troppo preso a guardare Roy per notarlo.
Non ne sono sicuro. Ha chiamato dicendo a Slade di essere stato colpito. E' arrivato da noi e poi è svenuto.”
Felicity sentiva la nausea venirle su. Com'era potuto succedere. Oliver era sempre così attento. Controllava sempre ciò che lo circondava. Lui non si lasciava distrarre da niente, ma quest'uomo...........gli aveva sparato. Com'era potuto succedere?

“Sta bene?” Felicity non riconobbe la propria voce. Sembrava così fragile, piccola e spaventata.
Roy incatenò il suo sguardo nello specchietto retrovisore.
Sorrise, “ si. Non è sveglio, ma John dice che ce l'ha farà..... vogliamo solo che tu sia li quando si sveglierà.”
I suoi occhi strabuzzarono, “ non si è ancora svegliato?” Roy fece cenno di no con il capo.
Felicity si mordicchiò il labbro. Non era un medico, ma quello non era una buona cosa. Non dovrebbe essere sveglio? Se non fosse stato grave non avrebbe dovuto essere sveglio o forse.....non svenire?
Quando Felicity  guardò nuovamente fuori dal finestrino, notò che erano su una strada di campagna che puntava verso una vecchia casa colonica.
Era confusa, ma allo stesso tempo le veniva quasi da ridere nel vedere Lawton con la mascella rigida come faceva Oliver.
Dove siamo?” Roy e Lawton si guardarono a vicenda avendo una conversazione silenziosa. Felicity alzò lo sguardo spostandolo da uno all'altro.
John uscì dalla casa e Felicity gli corse incontro buttandosi tra le sue braccia. Poi John l'afferrò per le spalle, “ ascoltami...... se la caverà.”
“Questo posto......... non è un posto in cui dovresti stare......MAI. Ma questa è un' emergenza. Abbiamo paura che andrà fuori di testa, quando si riprenderà......... l'ha già fatto in passato...........tu lo puoi calmare. Non sappiamo cosa sia successo prima......” Felicity annuì per tutto il tempo.
John fece un respiro profondo, “ questo è un posto dove.......portiamo i traditori, dove sono inflitte le pene e dove vengono portati i prigionieri....” Felicity deglutì e continuò a spostare lo sguardo tra John e la casa. Aveva sentito parlare di questo posto. Non sembrava come se lo immaginava. Sembrava un'innocua casa di campagna.
Casa delle torture...” Sussurrò Felicity. “ E' quello che è questo posto, giusto?” John  annuì. “ Come diavolo facevi a saperlo?” Felicity sorrise timidamente, “ ero solita origliare  quando ero bambina. Ho sentito persone parlarne.” John aveva sempre saputo che lo faceva, ma non quando si trattava di affari Bratva.
“Si è la casa della torture. Oliver è all'interno....”  John si girò e vide Slade fuori dalla porta, “Lissy?Anche l'uomo che ha fatto  minacce contro di te si trova all'interno. E' importante che tu ascolti tutti noi, ok?” Felicity annuì e ingoiò il cuore. Le veniva anche da vomitare. Si, lei stava per....... si girò e corse dietro all'auto e vomitò tutta la la sua colazione. John le si avvicinò e le tirò su i capelli. Le accarezzò delicatamente la schiena, “ stai bene?” Lei annuì. Le porse una bottiglietta d'acqua che uso per risciacquarsi al bocca.
Si alzò e si pulì la bocca, “ portami da mio marito.” John sorrise.  Questa era la ragazza esuberante che tutti loro conoscevano.

Felicity entrò nella casa. Vide candele accese d'ovunque, cosa strana che le fece alzare un sopracciglio.  Roy la guardò imbarazzato, “ ho pensato potrebbero aiutarti con l'odore.” Felicity si accorse dell'odore. Si tappò la bocca con la mano. Roy aprì la porta dietro di lui e le fece cenno di correre dentro. Era una bagno. Felicity vomitò un paio di volte. L'odore era terribile. Si alzò e prese un altro sorso d'acqua.
Non stava andando molto bene.
Felicity si sciacquò il viso e poi si guardò allo specchio. Prese poi un respiro profondo ed uscì dal bagno. Poteva farcela......lei doveva farcela, per Oliver. Lei doveva essere forte per lui, per loro.
John la condusse al secondo piano.
Sul piano c'era un lungo corridoio con quattro porte su entrambi i lati e un'altra in fondo al corridoio.
Felicity fu portata all'ultima porta.
John le aprì la porta e la fece entrare per prima. Felicity si guardò intorno.
Oliver era nel mezzo di un grande letto a petto nudo..
Felicity entrò lentamente. Oliver era coperto fino alla cintura da una coperta e la spalla sinistra bendata.
Felicity si girò verso John, “ Non volevano ucciderlo?” John scosse la testa, “ no, era un soltanto un avvertimento. Sanno che abbiamo il loro uomo. Volevano farci sapere che possono arrivare a noi.”
Felicity annuì e poi si girò nuovamente verso Oliver. Si avvicinò al letto e John uscì dalla stanza.
Si sedette di fianco a lui e gli prese una mano nella sua.
Devi svegliarti.......” Felicity lo disse piangendo. “ Lo so che parlo molto, ma......non zittirmi con un bacio se non sei sveglio.....”  Oliver non si mosse.
Felicity tirò su con il naso e si asciugò il viso con l'altra mano. “ Non ho intenzione di dire che sei incosciente, perchè quello suona molto peggio........Mi limiterò a dire “ smettila di dormire”, per favore.”
Ma a me piace sentirti parlare.......” la voce di Oliver era rauca, ma a lei non importava. “OLIVER!” Felicity guardò in basso verso lui.
Oliver sorrise ad occhi chiusi........Poi aprì gli occhi guardandosi intorno. Era confuso.
Dove siamo?” Felicity si chinò e lo baciò. Oliver iniziò a muoversi verso di lei facendo una smorfia.  Oliver stava iniziando ad agitarsi. Si guardò intorno freneticamente.
L'ultima cosa che ricordo sono quegli uomini.......mi hanno sparato.....” Felicity lo osservò e poteva  dire che lui stava continuando a pensare e a pensare che loro siano a stati rapiti.
“Non muoverti......sei ferito.” Felicity lo spinse delicatamente indietro.
“Siamo nella casa delle torture. Sono stata portata qui per te.”
Il viso di Oliver si oscurò. Felicity deglutì, non aveva mai visto quello sguardo su Oliver. Era arrabbiato. Certo, lo aveva già fatto arrabbiare prima d'ora ovviamente.......ma questo era peggio. Tanto peggio. Felicity si raddrizzò.
Ti hanno portato qui......con lui?Con me? A cosa diavolo stavano pensando!” Oliver si alzò mentre Felicity cercò di fermarlo, ma era inutile. Anche se era stato ferito lui era lo stesso più forte di lei.
Oliver.....ti hanno sparato. Dovresti riposarti.” Oliver si guardò attorno.
Che cosa stai cercando?” Si girò verso di lei  facendo una smorfia di dolore, “ la mia maglietta.”
“Potrei sbagliarmi.....ma probabilmente te l'hanno strappata.......e probabilmente sarà ricoperta di sangue.”
Oliver la guardò, aveva ragione.
Oliver si strinse nelle spalle,  ritornò verso il letto per poi  afferrarla per il gomito, “va bene. Andiamo.”
“Dove
?”
Attraversarono il corridoio e arrivarono alle scale. Felicity voleva solamente che lui si fermasse e che si riposasse.
Non qui. Non dovesti essere qui. Non dovresti assolutamente essere qui con me.”
Felicity si sentì ferita. “ D'ovunque tu sarai .....Io ci sarò .” Oliver si girò verso di lei e sospirò.
Le accarezzò la guancia. “Non qui.....mai. Questa parte di me è una parte che non ho mai voluto farti vedere. Questa è la mia vita segreta e deve rimanere così, rinchiusa lontano da te.”
Perchè?  So che qui dentro accadono brutte cose..... Conosco questa vita.  Fai cose che non vorresti fare.”
Oliver scosse la testa, “ NO. Qui io sono qualcun altro......qualcos'altro. Qualcuno che non dovresti mai vedere. Non voglio che tu lo veda...... me.......lui.  Ho intenzioni di ucciderli per averti portato qui.” Felicity si fermò in cima alle scale facendolo fermare.
Andiamo!” Felicity lo guardò dall'alto verso il basso essendo qualche scalino più in alto di lui.
Oliver non m'importa dell'altro te....”  Oliver salì  un paio di scalini trovandosi così alla stessa altezza, “ si che t'importerà. Lui non è bello, non è gentile.....lui.......lui è chi ero prima di incontrare te.”
Oliver mise una mano dietro al collo di Felicity, “ lui è crudele. Lui.....lui uccide le persone. Le tortura...... Non dovrebbe  nemmeno conoscere qualcuno di così luminoso e amorevole come te.”
Oliver l'avvicinò appoggiando la sua fronte sulla sua, “ ti prego......andiamo.” Disse quest'ultima parola sussurrando
Rimasero così per diversi secondi prima che lui riprese a scendere le scale con lei al seguito.
Entrarono in cucina.
Tutti voi siete nei guai. Guai seri!” Disse Oliver entrando in cucina.
Come hai potuto portarla qui?” Come terminò la frase tutti loro udirono un urlo provenire dal seminterrato e poco dopo Tommy uscire dalla porta.
“Non gli piaceva la colazione.” Disse Tommy nascondendo subito la ciotola dietro la schiena non appena si accorse di Felicity. Felicity sussultò guardando poi tutti gli uomini presenti nella stanza notando che nessuno di loro aveva il coraggio di guardarla in faccia.
Felicity si girò verso Tommy e si diresse verso di lui con l'intenzione di superarla, ma Oliver le afferrò il braccio, “ oh no!!! Non ci provare!”
Oliver la allontanò dalla porta e lei lo guardò incrociando le braccia al petto. “ Voglio vederlo. Sono il motivo per cui lui è qui. Io sono quella che vuole.....”
DIAVOLO NOOO!!” Oliver  gridò mentre scosse la testa.

E' la mia vita che sta minacciando.” Oliver non distolse mai lo sguardo da lei.
Felicity si girò verso gli altri che la ignorarono. “ Nessuno di voi pensa che dovrei vedere l'uomo  che mi sta minacciando?”
Tutti scossero il capo. “ No, non lo pensano. Quello che succede laggiù non è un qualcosa che tu debba vedere. Che ogni donna non dovrebbe vedere.”  Oliver spalancò gli occhi. Sapeva che non avrebbe dovuto dirlo.

E' la MIA VITA.....e  quello era assolutamente sessista. NESSUNA DONNA dovrebbe vedere? Sul serio? Puoi tenermi al sicuro, vero?” Entrambi si fissarono. Entrambi si rifiutarono di fare marcia indietro. Entrambi sanno che lei è perfettamente al sicuro, questo era soltanto Oliver e il suo essere un cazzone  iperprotettivo.
Lasciala andare.”  Tutti spostarono lo sguardo verso la porta che conduceva fuori. Lance.
Se Lis pensa che dovrebbe vederlo allora lasciala fare.” Oliver stava per iniziare a controbattere ma poi ci ripensò. Lance aveva ancora il controllo delle loro vite. Discutere con lui avrebbe solo peggioratole cose.
Oliver fece un'occhiataccia a Lance non appena aprì la porta. “ E' vestito?” Lo avevano spogliato prima di iniziare a torturarlo. Slade annuì
Oliver si avvicinò a Lance, “ Sei impazzito vecchio? Lei non dovrebbe vedere tutto questo?” Lance sogghignò, “ Lei non dovrebbe vederlo o vedere di cosa TU  sia capace?”
Oliver deglutì, “ Entrambi.”
Quando Lance aveva dato l'ordine di far uccidere Mckenna a Tommy, Oliver aveva pensato che Lance stesse cercando  di distruggere il suo matrimonio, ma adesso ne era convinta e non c'era niente  che lui potesse fare a riguardo.

Lance guardò Felicity e le fece cenno con la testa di andare. Scese giù le scale con suo padre e con Oliver dietro di lei. Sentì le sedie raschiare il pavimento e presuppose che gli altri avesse deciso di seguirli.
Felicity riusciva a sentire la tensione che proveniva da Oliver.
Si fermò in fondo. Era buio. C'era una sola lampadina al centro della stanza.
Le finestre del seminterrato erano state coperte con della carta, per non far entrare la luce. Si girò e vide i congelatori. Decise non pensare a cosa potesse esserci dentro di essi. La bile iniziò a salire su nella gola, ma questa volta la controllò.
Si guardò attorno vedendo tutti i diversi tipi di cose da cui  poteva dedurre fossero armi o strumenti di tortura. Fece un passo indietro e si scontrò con il petto di Oliver. Le afferrò le spalle e stringendogliele. Era rassicurante.
Sei pronta ad andare?” Felicity  scosse la testa.  Voleva farlo, aveva bisogno di farlo. Aveva bisogno di dimostrare ad Oliver che lei poteva farcela.
Oliver fece un gesto con la mano e tutti gli uomini si dispersero in cerchio nella stanza principale.
Felicity li seguì.
Nel centro, per lo più nascosto dietro ad un palo, legato ad un tubo che veniva giù dal soffitto c'era una uomo.
L'uomo li guardò attraverso gli occhi insanguinanti e gonfi, “PORCA PUTTANA piccolo Queen!!! Un'altra ragazza da uccidere?” La sua voce era piena di disprezzo. La guardò, “ Quanto giovani le uccidi?  Tu fottuto bastardo.... quanto ha? Sedici.....forse diciotto anni?” L'uomo la guardò con pietà scioccandola.
Felicity fece un passo avanti, ma Oliver le avvolse un braccio attorno alle spalle in un abbraccio imbarazzante sussurrandole nell'orecchio, “no”. Quest'uomo stava per morire. Oliver non voleva che lo conoscesse, che piangesse per lui. Oliver non realizzò che lei non lo avrebbe fatto. Felicity si scrollò di dosso Oliver e si avvicinò all'uomo, “ ciao.” L'uomo sorrise con un bel sorriso. “ Per la cronaca ho ventun anni.”  L'uomo rise. “ Una bambina.”
L'uomo inclinò la testa  per vederla meglio, “ hai un aspetto familiare.” Le disse con tanta gentilezza. Felicity guardò suo padre. L'uomo seguì il suo sguardo, “ il Pakhan? Sono io la persona che morirà oggi?” Nessuno disse niente.
Ti prego uccidimi prima della ragazza......non posso.....non ancora. Lei........lei sembra un angelo........come la mia Cara.” L'uomo distolse lo sguardo.
Oliver emise un rumore. Felicity si girò verso di lui. Quest'uomo aveva il buonsenso di essere dispiaciuto e di distogliere lo sguardo. Lei non voleva piangere per quest'uomo, ma pensava che il suo amore per Cara dovrebbe essere almeno rispettato.

Felicity si mosse attorno a lui così da poterlo vedere meglio, “ io sono Felicity....Lance....Beh ora Queen.” Felicity sorrise ad Oliver.. “ Sono il motivo per cui tu sei qui......Beh, le persone che mi vogliono fare del male...... e tu sei uno di loro.....Credo che tu sei il motivo per cui tu sei qui......Mi dispiace a volte farfuglio.” L'uomo la guardò scioccato e poi sorrise.
Vuoi un po' d'acqua?”  L'uomo la guardò e sorrise ancora, “ cara ragazza, non vogliono darmi l'acqua.  Questa non è un incontro di piacere.. Non dovresti  darmi l'acqua. Siamo nemici.”
Felicity si diresse verso il bancone e prese un bicchiere e poi aprì il rubinetto del lavandino. Era un lavabo da biancheria, ma disponeva comunque di acqua corrente.

Si avvicinò per metterglielo sulle labbra e Oliver sibilò, “ NO. Roy....” Il ragazzo si mosse e diede lui da bere all'uomo. L'uomo sorrise a Felicity e poi le sputò l'acqua addosso. Oliver si mosse velocemente e gli diede un pugno, “ malato del cazzo.” Felicity si asciugò il viso con il fondo della sua maglietta. Lei capiva, “ è stato stupido sprecare l'acqua. Non voglio farti del male e l'acqua non può far male se non al mio orgoglio.” Felicity scrollò le spalle. L'uomo la guardò divertito.
Felicity pensa che forse la creda pazza.
L'uomo si girò verso Oliver, “ io? Io sono un malato del cazzo? L'hai portata tu qui?Lei non lo sa vero?” Oliver gli si avvicinò per mettergli un bavaglio sulla bocca. Felicity afferrò il suo braccio, “ no voglio sapere....dimmi. Cosa non so? Questa è la tua occasione. Dimmi.”

L'uomo guardò Oliver e sorrise con un sorriso pieno d'odio. Oliver si irrigidì. Sapeva che potrebbe dirle cose che avrebbero fatto cambiare la sua opinione su di lui. Che potrebbe farle cambiare il suo amore per lui.
Tu sei sua moglie?”
Si!” Lo disse con orgoglio e con un sorriso sul volto.
Lui mi ha fatto questo!” Felicity lo osservò. Indossava solo dei pantaloni, dei pantaloni strappati. Aveva molte ferite, cicatrici, tagli e lividi su tutto il petto.
Mi ha spogliato e poi mi ha torturato.......mi sta facendo morire di fame........di sete........ha ucciso quell'innocente ragazza di fronte a me, per farmi vedere cosa erano in grado di fare.”
Tommy emise un gemito di dolore.
L'uomo attese che Felicity si sgretolasse, tutti nella stanza aspettavano che iniziasse a piangere. Felicity non era un persone forte. Non era una persone che aveva visto questa parte di vita. Felicity si avvicinò di più, “ quella ragazza non era innocente. Ha tradito la Bratva mettendo tutti quanti in pericolo.” L'uomo continuò a fissarla, non asi aspettava una risposta del genere.

Felicity fece un altro passo avanti, “ e cosa hai fatto per farti portare qui? Per farti questo?”
L'uomo espirò bruscamente. Felicity riusciva a vedere sul suo volto un pizzico di rispetto per lei. Felicity non gli sorrise, rimase distaccata. Questo era per Oliver, per fargli vedere che poteva contare su di lei. Che gli copriva le spalle, sempre.
Faccio parte di un gruppo rivale. Gli italiani.” Felicity inclinò la testa, “quindi?”
Abbiamo un piano. Lo sapeva e mi ha portato qui. Non aveva idea che aveva a che fare con te.....” Felicity non interruppe mai il contatto visivo con lui, “ così te e la tua gente avevate intenzione di prendermi?” L'uomo annuì. “ Uccidermi?” L'uomo distolse lo sguardo per primo.
“Ti ho fatto una domanda.”
Permettermi di farti una domanda, tu lo ami? Questo mostro?” Felicity scosse la testa, “ due domande differenti.......se lo amo? Si con tutta me stessa. Se amo questo mostro? Lui non è un mostro. Amo tutto di lui, anche la parte che alcuni troveranno difficile da accettare, perchè quella parte di lui?”  Felicity si avvicinò ulteriormente, “ quella parte di lui, mio marito? É il motivo per cui io sono viva.....il motivo per il quale sono al sicuro e sono protetta e il motivo..... per cui non sarai così fortunato.” Felicity si girò e si allontanò. Aveva fatto quello che doveva fare  e si rifiutava di rimanere in quella stanza un minuto di più.
Tutti gli uomini rimasero a bocca aperta. Lawton sorrise e la seguì.
Il viso di Lance era colmo di orgoglio, “ questa è la mia ragazza!”  Disse all'uomo ed uscì dalla stanza.
L'uomo rise, “ piccolo Queen, sei un fortunato figlio di puttana. Lei è una gran donna. E' un peccato che la fede, l'amore e la fedeltà siano sprecati su di te.”
Oliver stava ancora sorridendo dietro a Felicity, poi si girò verso l'uomo, “ no, non lo sono. Farei qualsiasi cosa per lei.”
Si diresse verso le scale e prima di salire, “ tiratelo giù. Per oggi abbiamo finito. Puoi ringraziare la natura dolce e gentile di mia moglie. Una natura che non condivido.”
Tommy lo spinse sulla sedie e lo legò lasciandolo solo per la notte.
Quando  furono tutti in cucina, “ Ho bisogno di parlare con Oliver e Tommy, per favore!” Lance si avvicinò a Felicity e le baciò la guancia. Glielo permise perchè erano in semi pubblico.
Lance lo apprezzò.
Tutti uscirono dalla stanza in attesa di istruzioni.
Voi due dovete smetterla con tutto questo. Di battervi tra di voi...... di prendervi a calci nel culo nell'anima. Non mi interessa, ma questo deve finire.”
Felicity era in piedi di fronte a loro seduti, “ Oliver, dimmi che non eri distratto da tutto questo?” Oliver distolse lo sguardo. Tommy lo guardò sconvolto. Oliver non si distraeva mai.
Pensaci Tommy. Ti ama più di ogni altra cosa?” Nessuno disse o fece una qualsiasi mossa.
Felicity piegò le braccia, “ bene. Fino a quando voi due non risolverete questo problema, non potete tornare a casa. Isabel ed io vi abbiamo entrambi cacciato.” Felicity si girò e se ne andò.
Telefonò ad Isabel dalla macchina e le raccontò tutto quello che aveva fatto. Isabel fu totalmente d'accordo, era un piano geniale.
Agli uomini Queen non piaceva stare lontano dalle loro donne. Entrambi sapevano anche che  gli uomini erano stati avvisati, non sarebbero stati i grado di affrontare gli irritabili e meditabondi uomini Queen. Inoltre lasciando le donne con altre persone nella loro mente era come lasciarle senza protezione. Era davvero un piano geniale. A volte Felicity era un genio del male.
Tommy e Oliver rimasero li a guardarsi.
Ad un certo punto Tommy si alzò e andò al piano di sotto. Preferiva la compagnia dell'ostaggio che di suo fratello.
Oliver sospirò.
Slade entrò nella stanza e rise di entrambi, “ per quanto tempo puoi lasciare Felicity da sola?” Oliver lo guardò storto, comunque non per molto e tutti lo sapevano, inclusa lei.

Era mezzanotte passata. Oliver e Tommy vagavano entrambi per la casa come bestie in gabbia.
Slade sorrise e continuò a giocare al solitario. Oliver aveva fatto rimanere anche Slade facendolo brontolare su questo. Era la sua notte libera, e sperava vivamente di poter andare a casa da Shado.
Erano seduti in salotto quando Tommy entrò. Slade si alzò dal tavolo e si diede alla fuga, sperando che questi due idioti alla fine avrebbero parlato.
Tommy si sedette, “ mi manca Isabel quindi.....va bene, parliamo!” Oliver sorrise, “ a me manca Felicity....” Entrambi rimasero li ed iniziarono a guardare  una partita di hockey in tv.
Lo sapete che possono resistere molto più a lungo di quanto possiate fare voi due, quindi datevi da fare!” Urlò Slade dalla cucina. Tommy e Oliver  si guardarono l'un l'altro e scoppiarono a ridere.

Oliver divenne serio tutto d'un colpo, “ ho dovuto fartelo fare.... non potevi salvarla.” Tommy lo guardò solennemente e poi annuì, “ non potevamo salvarla, ma dovevo per forza ucciderla? Non potevamo.....non so.....”
Oliver sospirò, “ no Tommy. Noi non avremmo potuto fare nulla. Questa vita.....non ci da la libertà di scegliere. O fai come ti si dice oppure muori. Semplice.  Questa è l'unica scelta che hai a disposizione.”
Oliver si passò la mano tra i capelli, “ se non l'avessi uccisa.......avrei dovuto ucciderti.  Tu non saresti stato un fratello Bratva.” Tommy lo guardò. Quello che Oliver gli aveva detto lo spaventò. Lo aveva spaventato anche quel giorno.
Mi avresti ucciso? Mi avresti sparato?” Chiese Tommy con un reale senso di dolore nella propria voce. Oliver scosse la testa, “ no. E' per questo che John era lì........Se non ci fossi riuscito, e non ci sarei mai riuscito.......Lui avrebbe dovuto uccidere entrambi.” Oliver prese un sorso della sua birra, “ e John l'avrebbe fatto per proteggere la sua famiglia. Non avrebbe avuto scelta.”
Entrambi guardarono la tv per qualche minuto prima che Tommy si schiarì la voce, “ Lance avrebbe fatto del male a Isabel?” Oliver non distolse mai lo sguardo dalla tv, neanche quando gli rispose, “ non lo so......” Fece una pausa, “ non so più di cosa sia capace!” Tommy annuì. Essi continuarono a far finta di guardare la partita.
Potreste voi due frocetti baciarvi e fare pace? Poi andare a casa dalle vostre donne così  potete sostituirmi domani e finalmente posso stare con la mia di donna?” Slade ovviamente sapeva  che loro avrebbero risolto.
Tommy sorrise ad Oliver, “mi dai un bacio?” Oliver gli tirò un pugno in modo affettivo.
Siamo a posto?” Oliver aveva paura della risposta.
Si, ma Oliver.....”Tommy si interruppe e si girò sul divano per guardare Oliver, “ mi dispiace. Mi dispiace che hai dovuto passare tutto questo e per essere stato arrabbiato con te. Hai fatto la cosa giusta.”
Oliver sorrise egli fece cenno con il capo, “ io sono tuo fratello, Tommy. Ti coprirò sempre le spalle. Non potrò sempre fare la cosa giusta, ma cercherò sempre di agire per il tuo bene.”
Entrambi si alzarono dal divano  e si abbracciarono.
Adesso bacialo!” Slade li prese in giro dalla porta d'ingresso. Slade li guardò sorridenti.
Le cose stavano ritornando alla normalità.
Oliver e Tommy si diressero verso casa ansiosi di vedere le loro donne.
Erano durati dodici ore. Un nuovo record per Oliver. Non era mai rimasto così lontano da Felicity da quando era rimasto nella cabina, quando avevano torturato suo padre ed aveva strappato l'occhio di Lawton. Oliver rabbrividì. Si era quasi pentito di aver preso un occhio da Lawton. Lui da allora c'era sempre stato per Felicity,  dimostrando di essere un'ottima guardia del corpo.
Entrò a casa e trovò Lawton sul divano, “ Torna a casa.” Lawton sorrise e guardò il suo orologio, “ dodici ore. Ha vinto la nostra scommessa.”  Oliver ridacchiò.
Una volta che Lawton uscì, Oliver si diresse verso la sua stanza. Felicity stava dormendo profondamente. Le si avvicinò e notò che stava indossando una sua maglietta. Sorrise mentre si sedette accanto a lei.
Felicity si girò e si svegliò, “ Oliver?” Oliver si chinò e le baciò al guancia, “sarà meglio!” Felicity ridacchiò, “ che ore sono?”
Oliver guardò il suo orologio, “ Un po' dopo l'una.”
Ho vinto!”
Ho sentito. Grazie per averci fatto parlare. Noi non siamo grandi parlatori nel caso non te ne fossi accorta.” Felicity si tirò su , “ lo so. Mi fa piacere......sei arrabbiato........ con me, sul fatto che ho voluto vedere quell'uomo?”
Oliver si spostò e si andò a sedere  con la schiena contro la spalliera del letto e tirò tra le sue braccia Felicity, “ lo ero, ma adesso no. Avevi bisogno di farlo per te stessa.”
Felicity scosse la testa, “ l'ho fatto per noi. Ora sai che non ho problemi con te......con tutto quello che riguarda te. Hai capito?”
Oliver annuì aveva capito. Lei era più forte di quanto pensasse. Lei era la sua altra metà e accettava il male che faceva pur amandolo. Lei sapeva del male che faceva, ma non era di fatto male.
Non mi interessa quello che devi fare per  poter tornare a casa da me......mi interessa solo il prezzo che devi pagare.......mi interessa dell'uomo, non del fratello Bratva......mi interessa solo che tu venga a casa. Potrebbe fare di me una persona orribile.......” Oliver la baciò. “ Non potresti mai essere una persona orribile, Felicity.” Non aveva idea Oliver di quanto lei potesse amarlo. Non aveva mai pensato di aver trovato qualcuno che lo avrebbe amato, che poteva amarlo. Era così grato di aver trovato lei.


Capitolo 29
Dall'incidente nel seminterrato, Oliver era costantemente preoccupato.
Quando le era attorno le era praticamente addosso, cosa che lei  non voleva. Era “leggermente”distratto quando lei le stava attorno. Era come se la sua mente fosse piena di così tante cose che cercava di tenerle lontano da lei.
Per quanto  lei ne sapeva, Oliver non sapeva ancora niente. Lance  aveva insistito che  mollasse la presa su quell'uomo, lo aveva trattenuto a sufficienza.
Oliver malvolentieri aveva rispettato l'ordine. Felicity dal canto suo faceva finta che tutto andasse bene attorno a lui, per lui. Non voleva che avesse altre cose in più di cui preoccuparsi.
Thea, Helena, Sara, Isabel e Felicity stavano facendo shopping per la grande festa. Sarebbe la prima festa da quando Lance aveva preso il comando sulla Bratva. Era una cosa importante.
Dinah era ossessionata che tutto fosse perfetto, mentre l'unica preoccupazione di Felicity era sua sorella e adesso lo era diventato anche il trovare il giusto vestito.
Thea ovviamente aveva trovato il vestito nel primo negozio in cui era entrata. Thea sapeva esattamente cosa le piaceva e cosa le stava meglio addosso. Indecisa era un aggettivo che non potrebbe mai essere usato per descriverla.
Il vestito Thea era grigio, lungo e stretto. Era sorprendente sul suo corpo.
Felicity era gelosa. Stava provando il suo terzo vestito nel loro quarto negozio.
Sara all'improvviso strillò.........bene anche lei aveva trovato il suo vestito. Fantastico.
Felicity uscì dal camerino con un altro pessimo vestito per vedere Sara con addosso il più bel vestito blu che avesse mai visto in tutta la sua vita. Sara era perfetto in esso.
Sara si girò verso la sorella, “ ti piace?” Felicity annuì, “ mi piace un sacco! Sei stupenda!”
Felicity  ritornò nel camerino. Helena le si avvicinò da dietro, “ darei la sensazione di essere in lutto se indossassi un abito nero?” Disse seriamente Helena. Felicity iniziò a ridere, “ lo sei?” Helena appoggiò un dito sulle labbra con fare pensieroso, “ beh, no. Non più almeno......” Entrambe risero.
Helena aveva trovato un tubino stretto in pelle. Era stupenda in nero.
Felicity mise il broncio. Non riusciva  ancora a trovare qualcosa che  le piacesse e che fosse adatto alla serata. Guardò il soffitto cercando di non piangere. Perchè stava piangendo per un vestito?
Thea si avvicinò a lei e l'abbracciò, “ troveremo qualcosa.”
Isabel uscì con addosso un vestito viola che avrebbe fatto sbavare Tommy.
Thea si guardò attorno e poi sorrise brillantemente. “ TROVATO!!!” Felicity si girò per vedere cosa avesse visto e........eccolo un bellissimo vestito verde. Aveva una profonda scollatura sia nella parte davanti che dietro. La gonna era ampia e arricciata in vita. Ti prego fa che sia adatto!!! Pregò silenziosamente.
Felicity iniziò a piangere, per l'ennesima volta questa settimana.
Uscì dal negozio piangendo. Le altre donne la guardarono con compassione e con un po' di allegria.
Felicity tornò all'attico.
Lawton rimase fuori mentre Felicity si diresse nella camera da letto. Si gettò sul letto. Era sempre stata il tipo di persona sempre in movimento, ma adesso era stanca, aveva bisogno di un pisolino. Era anche un po' piagnucolosa. Le mancava tanto Oliver.
Cosa c'era che non andava in lei? Lo aveva visto questa mattina! Faceva parte della sua nuova vita? Era questa la vita matrimoniale? Si raggomitolò sul se stessa in posizione fetale e pianse finchè non si addormentò.
Quando più tardi si risvegliò sentì delle persone nel soggiorno.
Sara e Sam stavano giocando ai videogiochi. Sam alzò lo sguardo, “ hey bella addormentata!” Sam sorrise mantenendo l'attenzione sul gioco.
Felicity vide Helena e Isabel in cucina.
"Thea?"
Aveva un appuntamento con Moira.” Le disse Helena.
Felicity si chiese perchè fossero tutte li. Si guardò attorno e notò il vestito verde appeso sulla porta dell'armadio d'ingresso.
Ti abbiamo preso una taglia in più.” Felicity non riusciva ancora a capire perchè fosse preoccupata per il vestito! Certo aveva preso un paio di chili!! Succede. Felicity sentì nuovamente le lacrime farsi strada.
Sara ridacchiò.
Non è divertente Sara.” Sara raggiunse il telecomando e spense la tv. Si avvicinò a Felicity e le mise un braccio attorno. “ Si che lo è....... Lis sei incinta e stai prendendo peso per il piccolino.” Felicity ansimò. Sapeva che c'era una possibilità, ma l'ho aveva ignorato . Era così occupata a preoccuparsi di Oliver e ad ascoltare sua madre che era preoccupata per la festa che lo aveva del tutto allontanato dalla sua testa. Fece un rapido calcolo mentale e poi deglutì. OH.
Helena le si avvicinò, “ dovresti prendere un test.” Felicity era presa dal torturare il suo labbro.
Si dovrebbe prendere un test, ma non poteva semplicemente uscire e andarlo a prendere. I paparazzi ultimamente la seguivano e anche se non la seguivano qualcuno potrebbe riconoscerla. Potrebbero mandare la notizia ai giornali e le persone che volevano farle del male potrebbero trovarla e dare a loro un ulteriore incentivo e più potere.
Felicity si toccò il ventre con fare protettivo. Le altre si guardarono sorridendo.
Come faccio a prendere un test? I paparazzi continuano a seguirmi.......seriamente non hanno una vita?”  Felicity arricciò il naso. “ Tu Sara non puoi andare.....”
Isabel saltò su, “ potrei andarci io. Nessuno mi conosce e posso volare sotto i radar....” Felicity scosse la testa, “ non sotto come pensi. Tu vivi con un Queen. Qualcuno potrebbe riconoscerti e i paparazzi si butteranno  come squali sulla preda.”
Posso farcela. Io e Tommy stiamo bene. Quando  nessuna pancia apparirà, se ne faranno una ragione."
Grazie, Isabel. E' solo che non voglio incasinarvi. Voi due ne avete già passate tante.”  Felicity sorrise ad Isabel. Non farebbe mai niente per turbare il loro rapporto.
Era contenta di vedere Tommy così felice. Lo vedeva finalmente sorridere di nuovo come una volta. In alcun modo Felicity vorrebbe compromettere tutto questo. Sapeva che Tommy sarebbe stato d'accordo con Isabel, ma non voleva comunque rischiare.

Sam  si alzò, “ mi devi un favore sorellona.” Felicity lo guardò stranita. Di cosa stava parlando? Sam guardò le donne, “ nessuna di voi può andare. Riflettori e tutto........Lasciate fare a me o Lawton.”
Lawton arrossì e scosse la testa, “ io devo restare qui con la signora Queen.” Sam sospirò, “ okey, lasciate fare al fratellino il lavoro sporco......” Si diresse all'ascensore.
Non ne ho mai comprato uno prima d'ora, quindi quale devo prendere?” Felicity guardò le altre donne che scossero tutte la testa. “Prendine uno di ogni tipo!” Felicity decise che era la soluzione  più pratica. Sam scosse la testa, “ Mi devi un favore enorme!” Felicity si girò e lo abbracciò, “ ti ripagherò con uno grandissimo. Te lo prometto.”
Sam era fuori da ormai quasi un'ora, quando suonò il citofono. La portineria le chiedeva il permesso di far salire Sam e JJ.
Le ragazze se ne  erano andate via una mezzora prima, lasciandola da sola in pace e in ansia.
Felicity aspettò Sam davanti all'ascensore.
Quando le porte si aprirono afferrò al volo la borsa e corse subito in bagno urlando, “ sei il migliore Sam!”
JJ assistette alla scena e poi guardò Sam, “ io le voglio bene, davvero..........ma non pensavo che avrei dovuto comprarle uno di quei cosi, tanto meno più di uno!!! Oliver ce lo deve. Avrebbe dovuto fare lui questa roba!!!” Sam annuì e ritornarono in ascensore.
Sul bancone del bagno Felicity aveva appoggiato allineati perfettamente sette test di gravidanza. Aveva fatto pipì su ognuno di loro e impostato sette volte il timer del telefono.
Ora tutto quello che doveva fare era aspettare. Aveva deciso di non guardare nessuno dei test fino a quando non fossero tutti pronti.
Continuava a mangiucchiarsi le unghie quando sentì Oliver chiamarla, “ Felicity?”
Delicatamente bussò alla porta. Felicity si avvicinò e aprì la porta sbirciando fuori, “ si?”
Oliver le sorrise, “ ti stai nascondendo? La porta era chiusa.” Felicity scosse la testa.
Oliver si appoggiò alla porta e si chinò verso il basso per vedere meglio. “ Hey! Ehi.....tesoro cosa c'è?” Oliver le spostò i capelli dal viso. Felicity si spostò permettendogli di entrare. Felicity lo guardò entrare e poi esplose, “ sono in ritardo......” Oliver annuì confuso, “ in ritardo per cosa?” Felicity sbuffò e Oliver divenne ancora più confuso. Felicity sorrise per la sua faccia, ama la sua faccia da cucciolo smarrito.
Il mio ciclo, Oliver!” Felicity gli indicò il cellulare e i test allineati  come soldatini giocattolo.
Oliver guardò lei e i test due volte prima di avvicinarsi a loro, “ non toccarli! Non li guarderò finchè non saranno tutti pronti.” Oliver ridacchiò e alzò le mani in segno di resa. “ Va bene. Aspetterò con te.” Oliver si avvicinò a lei prendendole la mano e la trascinò con se sullo sgabello facendola sedere sulle sue gambe.
Questo potrebbe cambiare tutta la nostra vita.” disse Felicity, “ Se sarà positivo.....”Oliver sorrise e intrecciò le loro mani, “ SI!!!! Non vedo l'ora!” Felicity si spostò a sufficienza per poterlo guardare bene, “ davvero?” Oliver annuì.
Felicity,  con te tutto è possibile. Un bambino che sembrava una cosa impossibile mesi fa........adesso non lo è più. Voglio tutto con te. Una casa, dei figli, un cane......tutto quanto.” Felicity sorrise e lo baciò.
Il telefono iniziò a suonare. Dopo sei sveglie si alzarono.
Felicity li guardò tutti e poi si girò verso Oliver, “ STIAMO PER DIVENTARE GENITORI!!”
Oliver la prese in braccio e Felicity avvolse le gambe attorno alla sua vita. Era così così felice che lui fosse felice. Stavano per diventare genitori. Stava per avere il suo bambino.
Quando Oliver la mise giù notò che Felicity stava piangendo, “ lacrime di gioia?” chiese.
Di felicità.” Oliver la baciò e poi si inginocchiò davanti a lei. Le tirò su la maglietta e le baciò il ventre, “MIO.”  Felicity gli sorrise, “ nostro.” Oliver si rialzò e la baciò, “ nostro........Ti amo.”
Passarono la notte raggomitolati insieme parlando di possibili nomi. A loro non importava se fosse un maschio o una femmina, volevano soltanto che fosse sano.
Pensarono ai padrini.
Oliver..... Voglio John e Donna, per favore? So che tu pensavi a Thea e Tommy..........magari loro lo saranno la prossima volta.....” Oliver sorrise, prossima volta?
Penso che sia un'ottima idea. Pensi che i tuoi genitori saranno arrabbiati?” Felicity scrollò le spalle. “ Domani gli dirò che sono incinta. Anche se dovremmo aspettare fino a quando non sarò in dodici settimane.” Ad Oliver non importava, qualsiasi cosa volesse a lui andava bene.
Caddero tutti e due in un sonno profondo l'uno nelle braccia dell'altro.
Oliver fece una promessa silenziosa per scoprire cosa sapeva l'uomo della casa delle torture per tenere la sua famiglia al sicuro. Adesso aveva una famiglia e  avrebbe fatto di tutto per tenerla al sicuro.
                                                                              **
La mattina dopo fecero colazione insieme e poi Oliver uscì. Adesso era ancora più teso. Felicity lo ignorò perchè questo era quello che faceva per lui. Ora come ora Oliver aveva bisogno del suo spazio e lei glielo avrebbe dato volentieri.
Felicity si preparò per dirigersi verso casa dei suoi genitori con Lawton ovviamente al seguito.
“Credo che presto avremmo bisogno di un seggiolino auto, vero?” Disse Lawton.
Oliver quella mattina glielo aveva detto. Voleva assicurarsi che lui fosse ancora più attento del solito. Felicity sorrise, “ si! Sto per diventare mamma......riesci a crederci?” Praticamente gridò con entusiasmo facendo sorridere Lawton. “Oh si. Sarai bravissima.”
Arrivarono all'enorme tenuta dei genitori. Felicity la odiava. Le mancava la sensazione confortante che le dava l'altra casa, questa non lo era per niente.
La casa che sentiva che doveva essere dei suoi genitori, era quella in cui dovrebbe già abitarci, ma continuava a rimandare. Non voleva andarci.  Ne avrebbe discusso con suo padre. Forse  potrebbe negoziare una tregua.
Felicity entrò e si diresse all'ufficio di suo padre. Tenne gli occhi aperti per Laurel anche se dovrebbe essere al lavoro.
Bussò. “ Entra.” Lentamente aprì la porta sbirciando dentro. “ Lis?” Felicity sorrise e chiuse la porta dietro di lei. “ Sono contento di vederti!” Le disse Lance prima di aggiungere con cautela, “ ma che ci fai tu qui?”  Felicity gli fece cenno di sedersi e lui annuì. Felicity si mise comoda mettendosi i piedi sotto di lei.
sono venuta per darti alcune notizie......” Lance sembrò preoccupato. “ Stai bene? Ti ha fatto del male?”  Lance scattò in piedi e girò attorno alla scrivania trovandosi così di fronte a lei. “ No, no. Naturalmente no. Non mi farebbe mai del male!” Lance sembrò sollevato. La sua natura iperprotettiva la portò indietro con i ricordi.
Papà..... Sono incinta.” Felicity si morse il labbro e distolse lo sguardo. Non voleva vedere la rabbia o la delusione sul suo volto. Non erano più così vicini come una volta, era ancora arrabbiata con lui, ma la sua approvazione o disapprovazione era ancora importante per lei.
Sentì un forte sospiro, “ stai bene?” Felicity annuì, “ OH Lissy.....sono così felice per te!” Lance si avvicinò a lei e lei si alzò in piedi facendosi poi  abbracciare. Felicity ricambiò l'abbraccio. Questo dovrebbe essere un momento felice e non voleva che i loro problemi li ostacolassero.
A volte una ragazza  ha soltanto bisogno del proprio padre, “ non sei arrabbiato?” “ No, lo avevo suggerito....” Felicity si ricordava.
So che è sbagliato..........ma ho bisogno di un favore.” La voce di Felicity era timida e vergognosa. Non era decisamente da lei.
Gli aveva appena detto che stava per diventare nonno, poteva chiedere qualsiasi cosa. “ Possiamo non trasferirci nella vecchia casa.......almeno per adesso. Voglio portare il mio bambino nella nostra casa. Nella casa che io ed Oliver abbiamo creato........è importante per me.”  Lance la guardò pensieroso. “ Che cosa ne pensa Oliver?”
Non gliel'ho chiesto....... Lo sto chiedendo a te.....” Felicity sapeva che il gioco era nella sua mano.
Lance voleva essere importante per lei. Oliver lo era Felicity non voleva dare ad Oliver qualcos'altro di cui preoccuparsi
Lance ritornò dietro alla sua scrivania, “ se tuo marito sarà d'accordo, allora puoi aspettare........Felicity , è importante che Oliver vada in quella casa....... è la sua casa come secondo al comando. La sua autorità potrebbe essere messa in discussione.”
Lo so. E' solo.........che noi amiamo la nostra casa.......e voglio portare il nostro bambino in essa.” Lance sorrise alla sua bambina, “dovresti dirlo a tua madre......” Felicity lasciò la poltrona come un fulmine “Dovresti venire anche tu....... lo sai come le piace che tu ci sia sempre nei suoi grandi momenti di vita.” Lance rise, lo sapeva eccome.
Si diressero in cucina trovando Dinah, Stava facendo una torta. Li vide e si fermò.
“Tesoro, non sapevo che saresti venuta oggi!” Felicity sorrise a sua madre, “ quel è l'occasione?” Chiese come saltò sul bancone per guardare sua madre.
Dinah sorrise, “ chi ha bisogno di un 'occasione per avere una torta?”  Dinah iniziò a ridere trascinando con se anche Felicity. Poi Dinah tornò seria come Felicity  e si scambiò delle occhiate con suo padre.
Le cose con lui erano ancora tese, ma per adesso erano dentro a tutto questo insieme. Le mancava questo rapporto semplice con lui, “ potrei avere un motivo per festeggiare.....”
Dinah smise di versare la pastella nella teglia, “ oh davvero? Allora spara!” Si pulì le mani su uno straccio e si mise di fianco alla figlia guardandola speranzosa.
Ho scoperto..........di essere incinta.”  Dinah ansimò, “ OH MIO DIO tesoro!!! Sto per diventare nonna!” Dinah pianse e rise nello stesso tempo. “ La mia bambina sta per avere un bambino!” Pianse lacrime di gioia.
COSA?” Si girarono tutti per vedere Laurel sulla porta della cucina. Felicity saltò giù dal bancone, “ sono incinta.”  Affermò chiaramente. Laurel era a bocca aperta con gli occhi pieni di rabbia.
Ecco perchè ti ha sposato! L'hai ingannato...... ti sei fatta mettere incinta così lui ti avrebbe sposato.”
Lance si avvicinò mentre Dinah guardò attentamente le sue ragazze.  Sapeva che prima o poi sarebbe dovuto succedere. Loro due avevano bisogno di  esprimere le loro divergenze.
No. Non era incinta quando ci siamo sposati Laurel. Ma se questo rende la cosa più semplice per te, allora fallo."
Felicity si portò le mani sul ventre. Non sapeva perchè, ma sentiva la necessità di proteggere il suo a malapena visibile pancino.
Gli occhi di Laurel seguirono le mani di Felicity e poi la fulminò con lo sguardo. “Stronzate. Ha dovuto sposarti.”
Felicity alzò gli occhi al cielo, “ NO Laurel.” Felicity si girò verso suo padre.  Lance sapeva che le stava chiedendo il permesso di poter dire la verità a Laurel. Lance acconsentì anche se dovesse dirlo al mondo intero, nessuno le avrebbe creduto. Era andata troppo oltre ormai per quello.
Siamo andati a Las Vegas per incontrare Donna, mia madre biologica.” Si girò verso Dinah e le sorrise, “ ti ricordi? Quello che mi hai detto..........Mentre eravamo li abbiamo sentito che papà stava pensando di revocare il contratto...........Così ho chiesto ad Oliver di sposarmi. Lui ha detto si.........questo è tutto non c'è nient'altro da dire........ha chiesto a papà di strappare il contratto e......”
Felicity si fermò e si prese un momento come si ricordò di quella mattina, “ sapevamo che se non ci fossimo sposati c'era una possibilità che non saremmo potuti stare insieme.......NOI abbiamo deciso INSIEME di sposarci Laurel. Mi dispiace se questo ti fa male.”
Era davvero dispiaciuta che sua sorella stesse soffrendo. Non era mai stata sua intenzione farle del male.
“Non ti credo.” Sussurrò Laurel.
Laurel.....” Felicity sospirò, “ lui ama me. Io lo amo e so che è difficile per te. E' per questo che siamo stati lontani....... ma c'è un bambino a cui pensare adesso. Ti prego, basta.”  Il cuore di Felicity sprofondò quando Laurel scosse la testa.
Poi Laurel girò attorno a Felicity arrivando al lavandino. Afferrò un bicchiere, aprì il rubinetto, lo riempì e poi ne bevve un sorso.
Felicity iniziava a rilassarsi. Forse questo era finito. Dinah si spostò per controllare la sua torta.
In un secondo Laurel ruppe il suo bicchiere e lo conficcò nello stomaco di Felicity. Lance si precipitò afferrando Felicity nel momento in cui stava per cadere. La vista del sangue aveva sempre fatto svenire Felicity.
Lance guardò in basso verso sua figlia e poi guardò verso l'altra, “ che cosa hai fatto?” L'unica cosa che fece Laurel era sorridere nel vedere il vetro conficcato nel ventre di Felicity. “ Avresti dovuto sbarazzarti di lei anni fa.”
Sara arrivò ed afferrò Laurel strappandole poi il pezzo di vetro dalle mani buttandolo lontano dai lei.
Stupida puttana! A cosa stavi pensando?”Sara scaraventò Laurel al pavimento posizionandosi sulla sua schiena tirandole poi i capelli sbattendole la testa sul pavimento. Laurel gridava mentre Dinah provava a staccare Sara dalla sorella. “ Lasciami andare.........mamma aiutami!”
Gli uomini sentendo il trambusto arrivarono di corsa. Uno di loro afferrò Sara tirandola giù da Laurel portando quest'ultima via da li. Nessuno di loro aveva bisogno di sapere di chi fosse la colpa. Sapevano che Laurel aveva perso la ragione molto tempo fa.
Quando Lawton entrò in cucina e vide del sangue fuoriuscire da Felicity la prese subito in braccio e corse velocemente alla macchina con Sara e Dinah al seguito.
“Il bambino!” Continuò ad urlare Felicity. “ Per favore non il mio bambino!” Dinah le accarezzò i capelli cercando di confortarla. Non aveva crampi o perdite di sangue dalla suo utero che era un buon segno. Così gli disse Lawton. Felicity cercò di trarre conforto da quelle parole.
Se Laurel aveva ucciso il suo bambino, lei l'avrebbe uccisa con le proprie mani. Nessuno l'avrebbe fermata.
Felicity pianse contro il collo della madre, “ per favore non il mio bambino.....”
Arrivarono all'ospedale e Lawton la trasportò in braccio con al fianco Dinah. Sara corse avanti in cerca di aiuto.
Felicity fu condotta subito in una stanza per essere visitata. Sara e Dinah presero posto  nella sala d'attesa ascoltando come Lawton minacciava di smembrare chiunque cercasse di allontanarlo da Felicity.
Dinah sorrise debolmente a Sara spingendola verso di lei in un abbraccio.
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Oliver ci stava andando piano con il ragazzo.
Lance gli aveva chiesto di andarci piano con lui. Oliver non sapeva per quale motivo.
Oliver era combattuto tra l'ottenere informazioni e che cosa avrebbe dovuto fare per ottenerle. Era preoccupato che diventando l'uomo, l'uomo che alla fine avrebbe ottenuto le informazioni, lo avrebbe reso una persona che Felicity non dovrebbe amare. Certo, gli aveva detto che amava tutto di lui ed Oliver si fidava di lei. Non era sicuro che diventando la persona di cui aveva bisogno per ottenere quelle informazioni sia qualcuno a cui Felicity dovrebbe stare attorno.........Poi la scorsa notte aveva scoperto che sarebbe diventato padre. Aveva una famiglia da proteggere.
Oliver tagliò un pezzo di pelle dall'uomo. Lo stava praticamente scuoiando vivo lentamente.
Si rifiutava ancora di parlare. Aveva maledetto tutti loro  facendo solamente Oliver. Oliver quasi quasi ammirava la sua lealtà, ma quasi. Se non si trattasse di Felicity lo avrebbe davvero ammirato per questo. Il telefono iniziò a suonare e Roy guardò il display. “ E' Lance.” Oliver fece uno squarcio a livello della gola dell'uomo e poi gli fece cenno, “ mettilo in viva voce.”
Roy lo prese e fece come gli aveva detto.
John era in piedi  nella stanza insieme a Slade. Stavano discutendo della prossima mossa per ottenere informazioni da quell'idiota. Entrambi smisero di parlare e si girarono verso Oliver.
Tutti erano in attesa di informazioni.
Oliver?” Immediatamente Oliver aveva la sua completa attenzione, non gli piaceva il suono della voce di Lance. “ Si.” La voce di Oliver era controllata, “ sei in viva voce.”
Oliver sentì la voce di Lance incrinarsi, “ devi......... venire subito al Starling General.” Oliver appoggiò  il coltello che aveva in mano.
Perchè?” Chiese calmo e con cautela.
Felicity........Laurel......... l'ha pugnalata.........il bambino.”
Oliver gettò in aria le cose ed iniziò a togliersi la tuta di gomma che a volte indossava per evitare di sporcarsi di sangue. Sotto la tuta era nudo.
Afferrò i suoi vestiti. Roy, John e Slade lo guardarono. Erano tutti in attesa della sua esplosione.
Roy terminò la chiamata.
Oliver si girò verso il prigioniero, “ in tutto questo tempo sono stato di buon umore......dubito che lo sarò quando ritornerò. Pensaci e riflettici attentamente........se mia cognata è coinvolta...........parlare sarà nel tuo interesse.” Si abbottonò i jeans e si infilò la maglietta mentre corse su per le scale.
John li portò all'ospedale.
Gli uomini trovarono Dinah e Sara nella sala d'attesa del reparto di ostetricia.
Entrambe le donne quando arrivarono si alzarono e lo abbracciarono, “ come sta?” Dinah scosse la testa, “ non lo sappiamo. Non ci hanno detto niente.”
Oliver si guardò intorno, “ dove cazzo è Lawton?” Dinah fece un sorriso triste, “ si è rifiutato di lasciare il suo fianco. E' la dietro probabilmente minacciando il personale.” Oliver annuì. Abbracciò rapidamente la suocera e si fece strada verso sua moglie.
Diverse infermiere cercarono di fermarlo, ma le raggelò con un solo sguardo. Le guardava e immediatamente scappavano. Nessuno poteva impedirgli di andare da sua moglie, non ora.
Finalmente la trovò.
Era coricata di lato dando le spalle alla porta. La osservò e vide il normale movimento di su e giù delle spalle calmandosi all'istante sapendo che era viva. Tornò a respirare per la prima volta dopo la telefonata. Lei stava bene. Sorrise.
Lawton era di fianco ai piedi del letto non togliendo mai gli occhi da Felicity.
Oliver pensò che doveva aver imparato la lezione sul non guardare Felicity.
Oliver si accorse che un medico stava scrivendo qualcosa su un tablet.
Si fermò un attimo, aveva bisogno di ricomporsi.
Lei era viva. Fece un sospiro di sollievo.
Fece un respiro profondo ed entrò nella stanza. “ Felicity?” Si voltò verso di lui lentamente con il dolore inciso sul volto.  Oliver fece un respiro strozzato.
Felicity lo guardò tristemente, “ OLIVER!”
Si tirò su e in un attimo si ritrovò tra le sue braccia. In tre semplici falcate si trovò al letto.
Il medico li guardò. Lawton si scusò ed uscì.
Il medico iniziò a parlare. “ Come stavo dicendo alla signora Queen, il vetro ha mancato tutti i suoi organi. Ha qualche danno al tessuto, ma è stata fortunata. Non ci sarebbe nemmeno bisogni dei punti, ma per sicurezza glie ne darò qualcuno.”
Oliver era quasi sicuro che Felicity avesse insistito.
Il viso di Felicity era sepolto nel petto di Oliver. Aspettò ma nessuno parlava. “ E.....il bambino? Lei è incinta.....” Oliver deglutì, “ lo abbiamo scoperto ieri sera.”
Il dottore alzò gli occhi e cominciò a parlare, ma qualcuno li interruppe. “ ah eccovi, siete qua.” Il dottore  sorrise allo specializzando.
Il dottore si avvicinò all'ecografo e lo azionò. Sorrise calorosamente alla giovane coppia, “ come stavo dicendo a sua moglie il bambino sta bene. Non ci sono crampi o perdite. Entrambi un buon segno. La ferita sul fianco non è vicina all'utero e non è una ferita profonda. Tuttavia, sua moglie....” Il dottore ridacchiò e Oliver riconobbe che l'uomo era stato affascinato da Felicity, come molti uomini. “ Vorrebbe esserne sicura.” Oliver era completamente d'accordo.
E' stata insistente. Qualcosa su come lei signor Queen mi avrebbe infilzato con un coltello da burro se avessi rifiutato la sua richiesta........ cosa che le sue parole non la rendeva proprio una richiesta.” L'uomo raccontò la storia con fare giovanile.
Oliver era orgoglioso. Oliver spostò lo sguardo dal dottore a Felicity. “ Oh lo farei. Basta una sua parola." Felicity si staccò dal petto di Oliver e sorrise.
“Bene.......adesso andremo a vedere come sta il vostro bambino.”
Il medico rise e configurò al macchina pronta per esaminare. Si girò verso lo specializzando e gli fece cenno di spegnere le luci.
Il gel sarà un po' freddo, mi dispiace.”
Felicity era  distesa di schiena con il camice da ospedale tirato su e le coperte messe in modo da coprire la parte inferiore del corpo.
Appena il gel colpì la pelle tremò. Cavolo era davvero freddo.
Oliver le strinse la mano.
Il medico prese la sonda ed iniziò a muoverla sul ventre regolandosi con alcuni pulsanti. All'improvviso , udirono un bellissimo suono........ta-tonfo....ta-tonfo.....ta-tonfo...... estremamente veloce. “ E' normale?” Oliver sussurrò. “ Si, signor Queen. Il vostro piccolino ha un buon e costante battito cardiaco.” Il medico mosse la sonda ancora po', “ e qui.......ecco che abbiamo il suo piccolino, signora Queen. Può vedere il battito cardiaco proprio li.....” Il medico indicò un puntino sullo schermo che si muoveva. Felicity iniziò a piangere.
“Prenderò alcune misure e vi dirò quando dovrebbe nascere il piccolino.”
Felicity riusciva a fare solamente un cenno con la testa, era troppo affascinata dal guardare il battito cardiaco. Il suo bambino.......il bambino di Oliver.......il loro bambino. Continuò a piangere.
Si girò verso Oliver che sorrideva brillantemente. Erano così vicini che i loro nasi si toccarono “ il nostro bambino.......” sussurrò a lui.  Oliver si spostò per baciarla, ma invece gentilmente le baciò il naso con il suo in un bacio eschimese. “ Il nostro bambino......signora Queen.”
Il dottore si schiarì la voce, “ bene.....signora Queen ho fatto una stima e lei è di dieci settimane e due giorni. Tutto sembra nella norma.” Felicity era scioccata, “ signora Queen? Sta bene?”  Oliver la guardò, “ Felicity? Tesoro?”
Felicity guardò Oliver, “ significa.........Las Vegas! La nostra notte di nozze.” Oliver la guardò in modo strano, “ siii....” Felicity sorrise, “ non dopo la lite sul vibratore...... ma la notte che ci siamo sposati. E' una storia perfetta.....”
Oliver si mise la mano al petto ridendo. Il dottore era confuso, “ Felicity, nessun bambino vuole sentire parlare della notte in cui è stato concepito. Fidati.” Felicity scrollò le spalle, “ forse no......”
Il dottore li guardò entrambi e scrollò le spalle sorridendo.
“Signora Queen, la terremo qui stasera in osservazione.” Oliver si girò verso di lei, “ se tu rimani rimango anche io.” Il dottore iniziò a stampare delle copie dell'ecografia per loro e poi uscì dalla stanza.
No. Hai da lavorare e sei già stanco. Va a casa e riposati.” Oliver scosse la testa e si sedette sul letto con lei, “ no io rimango. Non mi riposerei a casa, sarei solo preoccupato per voi due.” Oliver gli mise la mano sul suo ventre ed iniziò a pulirla dal gel. Voi due.....aw. “ Hai vinto, ma vai a dire ai miei genitori che sto bene e che anche il piccolino sta bene.” Le baciò la guancia ed uscì trovando Lawton fuori dalla porta.
Ti devo un favore amico.” Lawton scosse la testa, “ no.....non avrei mai dovuto lasciare il suo fianco.......avrei dovuto anche sparare a quella donna.” Oliver scosse la testa, “ quella donna è anche la figlia del nostro capo.” Lawton guardò dritto davanti a se, “ dev'essere comunque fatto.”
Oliver non poté controbattere a questa logica.
Diede una pacca sulla spalla di Lawton e si diresse alla sala d'attesa. Trovò Dinah, Lance e Sara. Trovò anche sua madre, Thea, Roy e Slade in piedi tutti in attesa.
Come arrivò Donna e i ragazzi uscirono dalla porta. John si precipitò verso di lei. Oliver si schiarì la voce e tutti lo guardarono. “ Sta bene. Sta riposando. Hanno bisogno di tenerla per la notte in osservazione. " Si avvicinò e porse a sua madre a Dinah e Donna una copia dell'ecografia. “ Ecco il bambino. Il bambino sta bene, ha un battito cardiaco sano.”   Tutte e tre le donne non lo stavano ascoltando. Donna e Moira avevano soltanto dei sospetti, ma adesso  sapevano che era incinta.
Tutti guardarono le foto del bambino con le lacrime agli occhi. Oliver sorrise a tutti loro facendo poi  cenno a Lance in un angolo di unirsi a loro.
“Ci sono stati degli sviluppi con l'uomo?” Oliver scosse la testa, non voleva parlarne adesso.
“Laurel. Voglio che venga sistemata. Ha messo a rischio la MIA famiglia.” Lance sospirò, “ lo so. In questo momento è rinchiusa nella sua stanza.  Ho bisogno di tempo.” Oliver lo fissò. Non pensa che il tempo sia una soluzione. Lance si avvicinò a sua moglie e poi se ne andarono non senza aver dato un'occhiata a Donna e ai ragazzi. Imbarazzante.
John si avvicinò, “ Cosa ha detto Lance su Laurel?” Oliver continuando a guardare le persone nella stanza, “ stessa merda, giorno diverso.” John sospirò, “ che cosa vuoi fare?” I suoi occhi incrociarono per un attimo John, “ ancora non lo so.”
Dopo aver salutato tutti promettendo che se ci fossero stati dei cambiamenti li avrebbe avvisati tornò nella camera di Felicity trovandola ancora sveglia.
Ehi. Pensavo che te ne fossi andato.” Disse assonnata. Oliver sorrise, era troppo adorabile. “ Mai.” Si avvicinò a lei e l si stese di fianco. “Sai che le infermiere disapproveranno?” Felicity gli sorrise, “Io lo so...... ma so anche che tu farai la tua faccia arrabbiata e vincerai ogni discussione.” Oliver le baciò la testa. Oh si lo farà. Se lei lo vorrà o ne avrà bisogno,  allora sarà quello che avrà.
Si addormentarono così. Quando un'infermiera venne da lei, non ebbe il coraggio di  svegliarli. Sorrise e poi chiuse la porta.

   
 
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