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Autore: KyubiKonanOfAkatsuki    19/04/2009    1 recensioni
[Prima fanfic su One Piece!][Metto Spoiler perchè, in pratica, la storia è basata sulle mini-avventure dal CP9 a partire dal n.50 in poi] Kokitsune è (così almeno lei crede) una volpe con strane caratteristiche umane: cammina su due zampe, parla e si comporta come una persona. Riesce a mutare a piacimento il proprio corpo, trasformandosi spesso in una grottesca caricatura volpina dei suoi compagni, l'ex-CP9. Il suo aspetto è dovuto all'ingestione di un Frutto del Diavolo, il Kon Kon modello Novecode(Kyuubi), stranamente non appartenente alla categoria Zoo Zoo. Nonostante appaia sempre allegra e sorridente, il suo passato è segnato da dolore e morte, e un odio profondo verso la razza umana. Solamente Kalifa è riuscita a cambiare quest'ultimo aspetto di Kokitsune. Tuttavia ancora non capisce... Cos'è esattamente l'amicizia? Era sicura di aver già sentito quella parola prima... L'aveva sentita, combattendo contro quei strani pirati e quel ragazzo di gomma... Questa è la storia di una ragazza che ha imparato sorridere anche quando è triste.
Genere: Triste, Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cipher Pool 9, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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xKibakun93: Ma povera Kalifa çwç

In effetti sono in molti a non sopportarla, io sono qui anche per cambiare questa visione pessimistica che la gente ha su di lei! (anche se pure io odio Kabuto di Naruto)

In effetti, anche io penso che Lucci sia sempre così freddo… Però tutti possono cambiare!

 

 

Lucci, come sapendo dell’arrivo di Kokitsune, guardava pazientemente la finestra. Uno spostamento d’aria, una sagoma nera e le lenzuola del lettino che si alzano, e la volpe è gia tornata.

 

Lucci: -Ki tsune-

Kokitsune: -Piantala, leopardo-

Lucci: -Non ti conviene parlarmi così. Ricordati che io ti ho vista. Posso dire tutto agli altri, quando tornano…-

Kokitsune: -Oinari sama, quanto sei noioso!-

 

Hattori entrò dalla finestra proprio in quel momento. Tubò rumorosamente e su appoggiò sulla spalla dell’uomo leopardo. Sembrava che gli stesse dicendo qualcosa, e infatti…

 

Lucci: -Cos’è che non vorresti dirci?-

Kokitsune: -Cose che non dovete sapere… Dubito che, altrimenti, mi vorreste ancora con voi, konkon-

Lucci: -Figurati, se teniamo Jyabura con noi, vuoi che non teniamo te?-

 

Kokitsune sorrise. Non si sarebbe mai aspettata una risposta del genere proprio da lui, seppur con quel tono distaccato e senza emozioni.

 

Kokitsune: -Konkon… Allora… Come ben sai, io sono una kitsune e…-

Lucci: -Errore. Tu CREDI di essere una kitsune. Se tu lo fossi, a quest’ora sapresti trasformarti decentemente, mentre sai solo…-

 

In quel momento, si udì un ‘puf’, e nel lettino di fronte a lui c’era uno Spandam con la testa di volpe.

 

Lucci: -… Trasformarti in buffe caricature. E inoltre, avresti i poteri che di norma hanno le kitsune, ovvero l’onniveggenza, la capacità di possedere corpi altrui… Cose che non ti ho mai visto fare-

Kokitsune: -Tu non mi conosci! Non sai che è successo alla Torre della Giustizia, dopo che siete stati sconfitti dalla ciurma di quel bizzarro ragazzino!-

 

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Le navi da guerra erano ancora là davanti, attendendo con ansia il da farsi. Lucci stava combattendo contro Rufy, il capitano dei Mugiwara, andati al salvataggio di Robin.

Il leopardo aveva sottovalutato una forza che loro, il CP9, non aveva: l’amicizia. Quei pirati erano legati da un sentimento molto profondo, un legame che li faceva andare avanti anche quando ormai sembrava non ci fosse più nulla da fare…

Ed ecco, un muro si rompe, e Rob Lucci, il volto grondante di sangue, vola fuori colpito dalla forza di un pugno gigantesco: tuttavia non poteva permettersi di perdere i sensi, poiché sarebbe miseramente annegato nel mare.

Kokitsune era andata a dare manforte a Kalifa, che era impegnata in un combattimento contro Nami, una ragazza della ciurma di Rufy.

 

Kokitsune: -Avanti Kalifa! Fino ad adesso ci siamo trattenute, ora facciamo sul serio!-

Kalifa: -Certo, certo volpina…-

Nami: -Vi… Vi siete trattenute?!-

Kokitsune: -Esattamente, ragazzina. Sai, mentre Kalifa ha 650 Douriki in quanto la forza fisica, devi sapere che io la supero di esattamente 3000 Douriki…-

 

In quel momento, la donna-sapone tossì, tanto forte da quasi buttar via l’anima. Infatti, mentre Nami era riuscita a intrattenere Kokitsune con un abile trucco, era riuscita a usare il Thunder Lance Tempo contro Kalifa. Questa era stata centrata in pieno, gridò per quel che poté, finendo quasi folgorata da quell’attacco. Poi, cadde fumante a terra.

 

Kokitsune: -Avanti, forza! RANKYAKU! JOUEN KOBU!-

 

La volpe, con un balzo, saltò addosso alla navigatrice dai capelli rossi, tempestandola di colpi con le zampe robuste, quando all’improvviso…

Un fortissimo rumore, e una specie di verso misto a un mugghio e un ululato. La porta della stanza nella quale si trovavano, dove Kalifa dapprima faceva il bagno, era in pezzi. Una renna gigantesca, mostruosa, era arrivata. Kokitsune interruppe l’attacco, fortunatamente per Nami.

 

Kokitsune: -Quello è…?-

Nami: -Ch… Chopper!-

Kokitsune: -La piccola renna? Allora…!!! Kalifa, io vado! Ce la farai da sola, sì, konkon?-

Kalifa: -Tsk… Non… Non ti preoccupare per me… VAI!-

 

La volpe scomparve come magicamente, ma altro non si trattava della sua velocità.

Poco prima, aveva lasciato Chopper (nella sua forma ‘normale’) combattere contro Kumadori, che inoltre era la seconda persona che preferiva a Kalifa… Forse, perché poteva capire cosa si provava a perdere una persona cara…

Una volta arrivata in cima alla Torre di Giustizia, si buttò. Balzò agilmente di palazzo in palazzo, in maniera molto simile a un ninja, finché non trovò una folla di Marine radunata attorno a qualcosa di nero, ricoperto di rosso…

 

Kokitsune: -Cosa succede?!-

Marine: -Kokitsune san! Cosa succede alla Torre della Giustizia?!-

Kokitsune: -Io vi ho chiesto… COSA SUCCEDE?!-

 

Intimoriti, gli uomini non si azzardarono a rispondere. La volpe rispose con un ringhio nervoso, avvicinandosi lei stessa a controllare…

 

Kokitsune: -No…-

 

Quel che aveva visto dall’alto era proprio l’attore di kabuki. Chopper l’aveva scagliato lontano dopo averlo pestato a suon di pugni. La volpe non poteva sapere che quella renna potesse diventare tanto grossa e forte. Lei si avvicinò, gli occhi puntati su di lui, particolarmente impressionata da tutto quel sangue… Sua madre era in quel modo, quand’è morta…

 

Kokitsune: -No… Non è vero! DITEMI CHE NON E’ VERO!!!-

 

Strinse i pugni. Cominciava a tremare, incontrollabile, le palpebre ora chiuse, mentre le lacrime cominciavano a cadere.

 

Kokitsune: -Io li odio tutti…-

Marine: -Chi… Chi odia tutti, Kokitsune san?-

Kokitsune: -GLI UMANI IDIOTA! LI ODIO TUTTI!!!-

 

Ed ecco che cominciava: stava diventando la volpe con le nove code. Un mostro enorme, le cui code potevano cingere l’intera Enies Lobby. Crebbe immediatamente, sotto gli occhi spaventati dei presenti, la criniera di fuoco azzurro ardente come non mai.

 

Kokitsune: -GRAAAAAAARRR!!! DOVE SONO… I PIRATI?!-

 

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Kokitsune: -Vedi Lucci… Io sono una volpe con nove code! Quando VI ho visti… Credevo che voi foste morti…! Morti come la mia famiglia…-

Lucci: -Capisco… Allora sai che fai? Prova ancora a trasformarti in kyuubi…-

Kokitsune: -Ma sei matto?! Distruggerei tutto! Quando mi trasformo… Ecco… Mi sembra di non essere più io! Di colpo, mi viene l’impulso… Di distruggere. Di colpo… Emerge un lato oscuro della mia personalità… Un lato sadico e crudele-

Lucci: -Io dico che ce la fai, e senza fare troppi danni alla stanza…-

Kokitsune: -Va bene… Ma la responsabilità è tua konkon!-

 

Sbottò la volpe, scendendo dal lettino. Cadde per terra su quattro zampe, concentrandosi con tutta se stessa. I fuochi fatui che aleggiavano in corrispondenza dei suoi codini si sparsero in giro, si allungavano, prendendo la forma di volpi spirito. La luce che illuminava la stanza si spense improvvisamente, tuttavia i fuochi fatui azzurrini illuminavano Kokitsune. Lei si illuminò, tanto che  diventò una sagoma di luce bianca. Dalla sua postura si alzò in piedi, il corpo era diventato… Umano. I capelli erano sciolti, ma dei nastri di stoffa rossi li legarono come il ciuffo che portava abitualmente sulla testa. Poi, le volpi-spirito le rotearono attorno, materializzandole addosso una tuta in lattice nera (ma con una striscia bianca che andava da sotto il petto in giù), un elmo dorato come l’hoate, che combinati insieme la facevano sembrare una ‘volpe umana’. Attraverso il proteggi guance, tuttavia, si poteva vedere una porzione di viso umano, di donna.

 

Lucci: -Io te lo avevo detto, piccola volpe…-

 

Poi le si materializzò un’armatura, anch’essa dorata, e le crebbero le nove code dalla punta infuocata. La luce si riaccese, le volpi erano scomparse, una katana nella mano della forma umana di Kokitsune.

 

Lucci: -… Che ci saresti riuscita-

Kokitsune: -Cosa… Che è successo? Sento una strana energia in me, konkon!-

Lucci: -I fuochi fatui che ti circondano sempre… Sono gli spiriti della tua famiglia, lo so… Ti proteggono sotto forma di armatura dalla trasformazione in mostro-

Kokitsune: -Ma perché? Perché solo ora?-

Lucci: -Perché, a quanto pare, quando perdi il controllo di te ti trasformi nel mostro… Prima o poi, riuscirai a trasformarti in umana senza armatura-

 

In quel momento, la porta si aprì: erano tornati i loro amici.

 

Kalifa: -Lucci, hai visite?-

Lucci: -Eheh… No. Proprio tu, Kalifa, non la riconosci… E’ la nostra ‘Ko’-    

 

Kalifa, che aveva lo shakujo che Kokitsune aveva dimenticato, lo lasciò cadere.

 

 

Dato che, praticamente, ho descritto Kokitsune ‘umana a nove code’ da schifo, ecco una fanart (sì, Sakuyamon è fonte di ispirazione costante):  http://img201.imageshack.us/img201/7231/kyuubinosamuraimodobyky.jpg

 

Ki tsune: In giapponese antico, significa ‘Torna sempre’. Si dice che sia l’origine della parola ‘kitsune’(volpe). Si rifà a una famosa leggenda, che parla di una volpe che, innamoratasi di un umano, diventa una donna e lo sposa. Anni dopo, spaventata da un cane, riprende le sue sembianze originarie in presenza di testimoni. Si preparò per andarsene dalla casa del marito, quando questi le disse: ‘dopo tutti questi anni insieme e i figli che mi hai dato, non andartene’. La volpe acconsentì e da allora di notte torna nelle sembianze umane, per poi sparire di giorno come volpe.

 

Oinari: E’ la divinità scintoista(ma anche buddista) delle volpi, del riso, del successo terreno e delle spade. E’ un kami (divinità, spirito) descritto come maschile e femminile, spesso rappresentato a cavallo di una volpe bianca volante. Lui e le sue volpi aiutarono il fabbro Munechika a forgiare la katana ‘Kokitsune-maru’.

 

Jouen Kobu: Significa ‘Fiamme purificanti, danza della volpe’

 

Hoate: Protezione per le guance usata nell’antichità dai samurai, insieme al kabuto(elmo, ce ne erano vari tipi) e alla o-yoroi(grande armatura).

  
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