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Autore: lohan    06/07/2016    0 recensioni
[Etienne de Sancerre/Henri de Bar][Slash][Io vi ho avvisato]
"E’ un gioco, per lui, o forse un’altra sfida infantile: “Sei ancora troppo giovane per pensare di andare in giro a baciare ragazze!” gli hanno dietro, e quale smentita migliore che baciare Henri? Che non è una ragazza, ovviamente, ma ha i capelli così biondi e gli occhi azzurri così grandi e le labbra così rosa e morbide che quasi lo sembra."
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Etienne de Sancerre, Henri de Bar
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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La seconda volta che le loro labbra si sfiorano è un assolato pomeriggio d’estate. Hanno quindici anni, sono giovani e pieni di vita, irruenti, e evitare la calura del pomeriggio restando a riposare nelle sale fresche del castello non è contemplato nei loro programmi.
Quale miglior opzione che una passeggiata a cavallo?
Partono tranquilli sotto il cocente sole estivo, l’andatura indolente dei cavalli e il ritmico, leggero tonfo dei ferri contro il terreno che accompagnano la conversazione di Henri ed Etienne.
E’ una conversazione mai finita, la loro: comincia con i primi saluti il mattino presto e prosegue senza pause per tutta la giornata. Commenti sulla loro vita quotidiana di scudieri, risate, curiosità, litigi. E sfide, soprattutto.
Non passa giorno che Etienne non sfidi Henri in qualcosa, che sia a chi sella più velocemente il cavallo o a chi impara per primo a declinare i verbi irregolari in latino. A volte vince Etienne, a volte no, e quando non vince, è un’ottima scusa per una rivincita: perché se c’è una cosa che Etienne odia è perdere, soprattutto se contro Henri.
A dire il vero, non sa bene cosa lo spinga a cercare sempre il confronto con lui; non sa cosa sia, quella furia nel petto che lo esorta a fare, a dire, a farsi notare ogni qualvolta nota lo sguardo distaccato del biondo passare su di lui e oltre di lui, focalizzandosi invece su qualcosa di ‘più importante’. Ma sa che c’è e la asseconda tutte le volte che può, spingendosi sempre al limite per migliorare e migliorare ancora e finalmente essere degno di Henri, veder riconosciuto il suo valore - costringere Henri a riconoscere il suo valore, fargli passare quell’ espressione vagamente accondiscendente che sembra sempre indossare in sua compagnia.


Da parte sua, nemmeno Henri riesce a capire da dove venga, quell’assecondare sempre i desideri dell’altro. C’è qualcosa, nell’espressione fiera e decisa di Etienne ogni volta che si mette in gioco, che lo spinge a dire di sì, ancora e ancora. Non è competitività, se ne rende conto –non è mai stato tipo competitivo, Henri-  è… se dovesse mettere in parole quel confuso sentimento che gli si agita nel petto, direbbe che è il desiderio di avere l’attenzione di Etienne sempre su di se’.


«…facciamo a chi arriva per primo al bosco?» propone Etienne, un guizzo divertito nello sguardo, ed Henri non fa nemmeno in tempo ad accettare la sfida che è subito costretto a spronare al galoppo la sua cavalcatura.
Corrono, corrono come il vento e le loro risa e le loro grida di esultanza si perdono nella vastità dei campi che circondano il castello.
Etienne vince, e Henri prende la cosa come ha sempre preso le sue sconfitte: un sorriso leggero e uno scrollare di spalle, come a dire ‘che vuoi che sia’.
Scendono entrambi da cavallo, ancora ansimanti, per riposare qualche minuto all’ombra fresca degli alberi. Ed è in quel momento che accade: un’ape spaventa il cavallo di Henri, che viene spinto contro Etienne, ed entrambi cadono a terra, l’uno sopra l’altro, Etienne schiacciato a terra contro l’erba soffice ed l’amico sopra di lui.
Rimangono immobili per un attimo – Etienne non può far molto per alzarsi, se non spingere via Henri (cosa che vorrebbe evitare), ed Henri sembra essersi per un attimo perso in chissà quale pensiero, gli occhi azzurri fissi sulle labbra del moro.
Ci mette pochi secondi a riprendersi, Henri, ma in quei pochi secondi i visi dei due ragazzi si avvicinano pericolosamente, le labbra chiare del biondo che  sostano ad un soffio da quelle dell’altro.
E’ un istante, davvero, il tempo necessario a rendersi conto del desiderio di chiudere lo spazio tra di loro, ed Henri si rialza, separandosi velocemente dall’amico senza nemmeno riuscire a guardarlo in viso.
Si affrettano a rimettersi in sella e per la prima volta da che si conoscono, il silenzio calato tra di loro è pesante di imbarazzo e di disagio e tanta, troppa confusione.

Arrivati nel cortile principale del castello, basta uno sguardo per decidere di far finta che non sia successo nulla e Etienne, uomo di parola, terrà sempre fede a quel tacito accordo.
Le labbra di Henri, però, popolano i suoi sogni per molti mesi a venire.
   
 
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