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Autore: _Maeve_    06/07/2016    1 recensioni
Le poesie calme sono poesie estive, un po' soleggiate e un po' piovose,a seconda delle condizioni atmosferiche; un po' consapevolmente ingenue come chi le scrive, un po' "calme" solo a livello d'intenzione, piuttosto che di risultato effettivo. Sono piene di epifanie campagnole e quadretti e personaggi intimi, e anche di quella parola poetica spiraglio sull'infinito che non si vede e non si sente, e infatti non c'è. Magari non sono nemmeno tanto belle e esemplari. Zeppe inoltre di riferimenti letterari stravolti e accenni al calcio, fra le altre cose.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Due per due

Due per due


Due per due son due
che si prende e si rimangia,
ci si prende e s'allontana,
e quel vago tuo sgridarmi che urla alla bambina
ed una stretta arrabattata che sembra sputarmi: "più vicina!"
- lo diresti gioco di corrispondenze:
ci si vuole ci si teme cosa vuoi che ce ne freghi -
e, per Dio, una chiamata,
quel tuo 'un bacio' sussurrato a mezza voce;
ora che sono diplomata,
spiegavo a un'amica il significato d'archetipo:
le labbra mi si incurvano e son sicura le tue pure mentre
'vatti a riposare',
io c'ho i piedi incrostati di mare,
il sole che batte sugli occhiali da sole,
si muore si muore si muore,
dentro tremo e tu non sai
che per spezzarmi ed arenarmi come le alghe sul bagnasciuga
basta poco -
ma lo chiami amore? chiede lei,
e a me viene da sorridere;
io amore ci chiamerei le nuvole,
che si disfano e sciorinano beate i loro veli;
due per due baci in più e i ti voglio bene,
che forse sugellano un foedus migliore,
son le mie mani attorno alla tua fronte,
la mia ingenuità un po' scapigliata che sfiora soltanto i tuoi lutti,
quelle parole impoetiche che ogni tanto ci si dedica,
voglia bisogna candore vergogna o due per due;
la mia amica annuisce, io ci rimango un po' fiera,
e fiero saresti anche tu,
visto che l'umanista sono io,
d'avermi fatto fare dell'amore
una scalcagnata tabellina!




Note
Poche parole per questa, che di parole vi ho già riempiti: che l'amore sia una tabellina è un'idea che mi è venuta dal titolo, e tutto questo non è altro (o forse sì?) che un coacervo di ironia, pudore, tecnologie, giorni belli, giorni brutti, versi che ci stanno meglio che ci stanno peggio, più fulmen in clausola. Un fulmine bello, se ve lo stavate chiedendo.  Questa va ad A., che magari se lo chiedeva davvero cos'è l'amore, o cos'è la vita, e a cui comunque non credo di aver risposto; perlomeno, però, ci siam fatte la giornata al mare.


"Se d'amore si muore, siamo morti noi | Se d'amore si vive, siamo vivi" Edoardo Sanguineti.


   
 
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