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Autore: KleineJAlien    08/07/2016    0 recensioni
Questa storia tratta le vicende di principalmente nove ragazzi, nove studenti della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Alcuni vedono le loro vite intrecciarsi molto tempo prima rispetto altri, che dovranno ancora conoscersi e superare vicende difficili.
MiniFF | 11 Chapters | AU!Hogwarts
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo




Lasciata Hogwarts, le vite di entrambi i Serpeverde, avevano visto l'aprirsi di grandi vie d’accesso professionale per entrambi. Per non parlare di come la loro relazione era continuata senza mai più alti e bassi eccessivamente cruenti. Quello affrontato durante l’ultimo anno fu l’ultimo ed essenziale utile per avvicinarli e far capire loro cosa davvero volessero per il loro futuro.
Jess grazie agli ottimi voti con cui aveva passato gli esami, e alla sua propensione come Caposcuola al controllo, aveva prima fatto richiesta, e poi portato avanti l'addestramento per diventare Auror.  Dopo tre anni - perché era questa la durata del corso - Jess era riuscita ad ottenere un ufficio al secondo piano del Ministero della Magia, ovvero il piano in cui era situato il commando degli Auror. Ma lei non aveva un ufficio qualsiasi, dopo pochi mesi di apprendistato, era riuscita a guadagnare l’ammirazione dei suoi superiori, e aveva ottenuto anche il posto di comandante di una delle squadre operative avendo così sotto il suo controllo una decina di persone tra quali Auror che lavoravano direttamente sul campo e altri che invece erano addetti al lavoro d’ufficio come ad esempio crittografi e i ricercatori.
Nonostante secondo molti Jess avesse questa professione già nel sangue, di fatto non fu per niente facile per l'ex Serpeverde affrontare l'intero addestramento senza difficoltà. Fortunatamente al suo fianco c'era Louis il quale non la lasciò mai sola. Dopo diploma in pochi mesi si vide a dover affrontare giornate piene che andavano ben oltre al solo studio, anzi dovette far fronte a soprattutto molta pratica. Gran parte del suo addestramento per diventare Auror si basava proprio su ore e ore di allenamento pratico. Ancora una volta la sua relazione con Louis negli ultimi anni era stata molto utile in quanto uno dei requisiti più importanti era saper utilizzare bene la bacchetta è affrontare duelli di magia. Guarda caso aveva spesso fatto da Secondo durante gli ultimi anni accademici per interesse proprio, ovvero il ragazzo.
Per quanto riguarda Louis, anche a lui era andato in maniera analoga, erano infatti calzati a pennello i suoi buoni voti in pozioni e il suo continuo utilizzare le sue conoscenze per fare scherzi. Dopo aver continuato gli studi in quel campo, il ragazzo riuscì a diventare un bravissimo pozionista, pozionista fidato e spesso preso come riferimento dal San Mungo, dal Ministero della Magia al completo, e non mancava qualche volta nel mandare avanti la sua passione per gli scherzi, collaborando anche con il negozio di scherzi Tirivispi Weasley. A volte era ancora Jess che subiva i suoi test nel’ultimo caso.
Dopo la fine della scuola Jess e lui andarono a vivere insieme. Non avendo un sostentamento proprio nel primo periodo, ma provenendo entrambi da famiglie piuttosto benestanti, furono queste a  regalargli una villetta pagata non molto lontano dalla capitale inglese. In essa era presente in tutto l'eleganza dei Serpeverde. Comprendeva un enorme giardino esterno curato alla perfezione, ed era costruita su due piani, senza contare la cantina che era stata adeguata come laboratorio di Louis. Era proprio lì infatti che il moro lavorava a tutte le sue nuova invenzioni.
Durante il periodo di addestramento era stato difficile conciliare i loro impegni. I momenti della giornata in cui principalmente si vedevano era la sera più precisamente a cena che spesso si svolgeva anche più tardi rispetto alla norma, a causa del rientro tardo di Jess.
Successivamente con la sistemazione decisiva ed i nuovi lavori, riuscirono a stabilizzare la loro quotidianità. Con la crescita della fama di Louis divenne anche più facile per loro potersi vedere qualche volta di sfuggita al Ministero della Magia, poi durante le pause pranzo e naturalmente nei giorni liberi.
Era diventata inoltre una loro routine nei periodi più stressanti, che l’Auror di rientro passasse per prendere i piatti preferiti di Louis nel loro ristorante al centro, e che poi insieme mangiassero in un angolo stesso del laboratorio, terminando la serata o sul divano con un libro in mano, o nelle proprie camere da letto.
In pochi anni dal diploma, Jess aveva un lavoro importante, una casa niente male e un marito. Si perché a prescindere dal volere subito o meno dei figli, Jess e Louis si erano sposati appena stabilizzatisi a dovere. Nessuno avrebbe mai pensato che l’ex Caposcuola sarebbe mai stata così avventata, ma quando c'era di mezzo Louis, la sua razionalità andava a quel paese.

Le vacanze estive non erano mai passate in maniera così piacevole come quelle che intercorsero il penultimo e l’ultimo anno per Sylvia. Non solo le lettere che si era aspettata di scambiare con il riccio erano state molte, ma non avevano mai visto un calo di frequenza in tre mesi.
Anche il rientro a Hogwarts, per quanto volesse dire riprendere a studiare e, nel suo caso, diploma, non era stato tanto drammatico. Quell’anno la Grifondoro fece il suo ingresso nel castello solo una settimana  prima di rivedere anche Harry, fare lo stesso.
Non era andato niente di storto nei suoi esami finali, semplicemente, una volta lasciatosi alle spalle per qualche settimana i suoi incarichi e i libri, era arrivato a capire, cosa davvero volesse fare della sua vita. La cosa che gli era mancata di più in assoluto - oltre Sylvia -, a conferma dei suoi dubbi, furono i duelli, ecco perché all’inizio dell’anno accademico successivo, Harry era tornato come insegnante apprendista di Duelli magici. Passò dunque il proseguo dei suoi studi come assistente dell’insegnante in carica nella scuola. Questo permetteva al riccio, anche di stare vicino alla ragazza.
Durante l'ultimo anno della castana, i due avevano continuato a frequentarsi, anzi iniziarono a rendere le cose ufficiali. Seppur qualche grado superiore a lei, nei finesettimana uscivano insieme a Hogsmeade, oppure rimanevano in biblioteca a pianificare bene, l'ultimo anno della ragazza proprio come avevano fatto per il riccio. Durante le ore di lezione, e nel resto della settimana si comportavano in maniera più discreta, e se proprio volevano vedersi, lo facevano di nascosto.
Anche se non faceva più parte dei Grifondoro, tutti conoscevano Harry Styles e gli davano i meriti per quanto aveva fatto nei suoi anni da studente, eppure se aveva passato l'ultimo anno in tempo e alla grande, per quello doveva sempre ringraziare Sylvia che gli era stato vicino.
Durante la sua permanenza in quella scuola non mancò mai di supportare la sua squadra a Quidditch, di vedere dall’esterno per la prima volta ogni partita,  e di sorridere ogni qualvolta vedesse i Prefetti all'opera.
Il suo apprendistato continuò più o meno allo stesso modo per due anni.
Il giorno del suo diploma, Sylvia intraprese invece la strada di giornalista, ma non una giornalista qualunque, la giornalista sportiva. Più persone - Jennifer in primis con cui non aveva mai perso i contatti - l'avevano spinta in quella scelta vedendola particolarmente portata per quel lavoro.
Nonostante lei non si trovasse più a Hogwarts i loro rapporti continuarono tra l'impegno di uno e quelli dell'altra. Non fu facile per loro coordinarsi. Spesso le vacanze dalla scuola corrispondevano anche alle grandi partite di Quidditch o ai tornei, cui la ragazza doveva assolutamente partecipare per lavoro. A volte però erano riusciti a trovare un compromesso, come ad esempio un biglietto in più per Harry, o un posto meno esclusivo per Sylvia, anche se poi avrebbe dovuto scrivere un articolo e ciò significava stare tre volte più attenta agli scontri.
L'anno successivo Harry ottenne il posto come insegnante ma rimase ad Hogwarts un altro anno solo. Quello successivo accettò al volo l'offertá di una società che lo voleva come allenatore. Questo gli permise di chiedere a Sylvia di andare a vivere con lui in un posto che in parte conteneva diavolerie babbane come ad esempio il telefono, perché Sylvia doveva rimanere in contatto con i genitori, un casa in cui le dispense della cucina erano sempre colme di camomille e di tisane di ogni gusto, che il riccio aveva iniziato a bere a fine giornata anche quando non era particolarmente teso. Lo faceva molto per i ricordi piacevoli legati ad esse. Molto di più col padre con il quale era subito andato d’accordo, con cui parlavano di sport, anche se tra loro diversi.
Stessa cosa aveva fatto la famiglia Styles. In tutto e per tutto strega, per Sylvia fu più facile ambientarsi subito, nonostante le mille domande curiose da parte della madre sul mondo babbano. Non avevano particolari piani per il futuro, se non quello di passarlo insieme.

Nel breve periodo in cui avevano avuto modo di frequentarsi Alexis e Isaac non si erano mai confidati riguardo le loro vite nel profondo, o dei loro sentimenti ognuno nei confronti dell’altro, e lo avevano fatto poco e niente riguardo il loro futuro. Perciò dopo gli esami i due si lasciarono con la convinzione che lui si sarebbe preso un anno sabatico dallo studio, magari viaggiando.
La cosa non venne né smentita né confermata perché di lui non seppe più niente.
Durante l’estate, oltre alla rottura dei contatti, la cosa che probabilmente fece più male ad Alexis, fu vedere la sua civetta giù di morale. La lontananza da Isaac e da Slot aveva buttato giù entrambi. A settembre al rientro, mentre Alexis si era arresa all’evidenza di non vedere più il Serpeverde dall’altra parte della sala, Flo sembrò raggiungere la depressione, per quanto questo fosse possibile per un animale. Svolgeva sempre i suoi compiti in maniera ottimale, ma essendo il suo animaletto, alla Corvonero importava anche della sua salute.
Le cose da questo punto di vista non migliorarono durante tutto l’anno, però Alexis poté approfittare di quella mancanza per concentrarsi un po’ più su di sé. Cambiò sotto ogni punto di vista, esteriormente, caratterialmente ed ebbe più spazio per pensare al suo futuro.
Il diploma quell’anno giunse  veloce e altrettanto velocemente si concluse alla perfezione secondo i suoi calcoli. Dopo aver valutato più volte se prendersi qualche mese di pausa per staccare, Alexis, all’inizio del successivo anno accademico si ritrovò a percorrere nuovamente il sentiero che portava ad Hogwarts per un apprendistato in Aritmanzia, la sua materia preferita.
Le cose cambiarono da quel giorno, e tutto iniziò proprio durante la sua risalita della collina quando Flo nella sua piccola gabbietta iniziò ad agitarsi fuori controllo, tanto da rischiare di farla scivolare dalla mano di Alexis che la teneva. Agitava le ali e beccava le piccole sbarre dorate che la circondavano. L’ex Corvonero, che non l’aveva vista animarsi in quel modo – che non l’aveva vista animarsi da più di un anno – si costrinse ad aprire la gabbietta per permettere alla propria civetta di uscire. Appena lo fece l’animale spiccò il volo dritto verso la scuola.
Alexis le corse dietro e fortunatamente dovette percorrere pochi metri prima che Flo si fermasse. Lo fece in maniera brusca cosa che per un attimo fece sussultare la ragazza, infatti la civetta si scontrò con una seconda ad ali aperte ed insieme precipitarono al suolo. Un secondo dopo, dopo aver scosso il corpo le due avevano preso nuovamente quota in direzione della guferia.
In quel breve arco di tempo, Alexis riuscì a vedere la pelliccia dell’altra civetta, un misto tra grigio e nero, ma soprattutto i due fari che erano gli occhi arancioni inconfondibili. Procedette comunque con calma e mise per un attimo da parte il problema di Flo, quasi certa che momentaneamente il suo animale stesse bene.
Durante la cena, dal suo tavolo posto a metà tra quello dei docenti e quello degli studenti, si guardò intorno, ma i suoi dubbi non vennero colmati, anzi. Così più tardi, prima di tornare nella sua stanza percorse le scale a chiocciola che portavano alla guferia e cercò il proprio animale. Lei era lì accucciata alla civetta dal manto grigio che quella sera aveva visto.
La corvonero allungò una mano e gli fece una piccola carezza «Ehi Slot..»
«Avevi intenzione di mandarmi ancora qualche bigliettino?» una voce la fece voltare.
«In realtà..» Alexs si voltò trattenendo l’emozione «Sono venuta a controllare che non fossi solo di passaggio. Sono certa di aver visto la mia civetta quasi spezzarsi lo scheletro dopo uno scontro con un’altra civetta conosciuta, eppure il suo padrone non si è presentato a cena.» disse.
Isaac qualche passo più avanti rispetto all'ingresso, la osservava, le mani nelle tasche dei pantaloni grigi. Al collo, seminascosta dalla camicia bianca che indossava, vi era ancora la piastrina che indossava quando lo aveva conosciuto. Non era cambiato granché dall'ultima volta che lo aveva visto. Magari le sue spalle sembravano un po’ più possenti ma Alexis dubitava si trattasse più dell'effetto della camicia stretta e del suo non averlo visto da un po’.
I capelli erano leggermente più lunghi, un paio di riccioli scomposti cadevano sulla fronte, ma i tratti erano gli stessi. Il viso era rasato alla perfezione come sempre.
Era tranquilla nonostante la sorpresa di rivederlo dopo più di un anno. Aveva avuto il tempo, tra le varie cose, di acquisire anche un po’ di sicurezza in se stessa.
«Dovevo assolutamente sistemare la mia roba prima dell’inizio delle lezioni.»
«Quindi rimani.» appurò Alexis.
Isaac annuì osservandola con più attenzione. Era cresciuta, lo era parecchio.
Persino dalla postura in cui si stava ponendo in quel momento davanti a lei, capì di non avere più quella Corvonero un po’ timida, stretta nella sua divisa che lo osservava di nascosto da sotto i suoi occhiali. I suoi capelli erano cresciuti di parecchi centimetri e cadevano sinuosi fin sotto il seno. Era truccata alla perfezione, un rossetto leggermente rosato. Non era cresciuta in altezza. Nonostante i tacchi abbinati ad una camicetta alta e ad una gonna floreale, non avrebbe mai raggiunto la sua. Sapeva che se si fosse avvicinato l’avrebbe comunque guardata un po’ dall’alto.
«Ho fatto un apprendistato per istruttore di Quidditch. Sono qui in prova come insegnante. Credo mi mettano ad affiancare la professoressa Hooch per un po’ prima di darmi un posto fisso.» disse Isaac senza che l’ex Corvonero sollevata glielo chiedesse.
«Io sto facendo un apprendistato in Aritmanzia, magari prendono anche me.»
«Sei sempre stata brava in quella materia.» disse Isaac.
«Come tu nel Quidditch.» sottolineò trattenendo a stento un sorriso. Nella sua mente passarono un paio di ricordi legati proprio a quello sport, che li riguardavano direttamente.
Quella fu una delle conversazioni più lunga fino a quel giorno, ma non fu l’unica anzi ce ne furono molte altre, spesso più lunghe. Il loro passare il tempo insieme si allungò proporzionalmente al tempo che iniziarono a passare insieme, e al tempo che ci volle per rompere del tutto il ghiaccio. Quando alla fine però, anche il più piccolo cristallo gelato si sciolse, nessuno riuscì più a separarli. C’era voluto molto tempo, cambiamenti da entrambi le parti, ma alla fine si erano messi insieme e nel giro di pochi anni, tutti ad Hogwarts e dintorni sapevano che il professore di Quidditch e le professoressa di Aritmanzia fossero coinvolti in una storia.
Erano piuttosto professionali, niente li distraeva dal proprio lavoro e in pubblico non si lasciavano quasi mai andare a dimostrazioni plateali, tranne una o due volte a tavola - perché erano seduti vicini -, o durante il Ballo del Ceppo durante il quale come osservatori, si erano comunque presentati come una coppia, vestiti di tutto punto. Erano l’esempio di coppia da sogno per buona parte delle ragazzine della scuola, benché nessuno di loro conoscesse effettivamente la loro storia, bastava sapere che lui fosse Serpeverde e lei Corvonero per farli adorare da tutti.
Per quanto potesse sembrare noioso passare quasi un anno chiusi all’interno di una scuola, dopo averne passati quasi dieci di studio, i due l’apprezzavano, e lo facevano ancora di più, col pensiero che durante l’estate, avrebbero potuto passare le vacanze nella loro casa in campagna, o compiere qualche viaggio qua e là, che era quello che Alexis desiderava più al mondo.

«Ottimo lavoro Jennifer.» disse Jess non appena tutti furono rientrati al commando «Senza di te probabilmente il nostro Nick sarebbe finito al San Mungo per una lunga vacanza.»
La ragazza sorrise ampiamente rispondendo ai vari complimenti che tutto l'ufficio le stava rivolgendo. Essere un'Auror matricola nella squadra di Jess Adams poteva essere difficile a volte. L'ultima arrivata, con un colloquio eccellente, dopo mesi quella era la prima volta in cui si era sentita davvero notata. Tre anni prima non aveva impiegato molto per decidere cosa volesse fare.
Diciamo che fondamentali erano stati i suoi risultati scolastici ad indirizzarla. Era una persona che era sempre andata bene nelle materie ma senza impegnarsi eccessivamente, senza passare ore sui libri o preoccupandosi in modo eccessivo se una verifica andasse male. Eppure quando ricevuti i risultati, questi si erano dimostrati idonei per l'addestramento come Auror, non aveva esitato un secondo dal fare richiesta e immediatamente era rientrata. Quando poi era entrata al commando, un nuovo mondo le si era aperto davanti. Il giorno dello smistamento nei vari gruppi operativi quando si è ritrovata a dover far parte del gruppo di Jess Adams era rimasta sorpresa. Se positivamente o negativamente, fu difficile stabilirlo presto. Aveva cambiato parere su di lei troppe volte in quasi dieci anni, però una cosa poteva dirla, era piacevole lavorare nella sua squadra. Tutti erano coinvolti allo stesso modo, e per quando a volte potesse sembrare fredda, quella di Jess era solo decisione che poi pretendeva con fermezza da tutti gli altri. Non si era mai sentita presa di mira o sottovalutata in quanto l'ultima arrivata, solamente era bello spiccare per una volta in mezzo a tutti. Amava il suo lavoro alla follia e grazie a quello poteva mettere in luce le sue abilità e il suo coraggio da Grifondoro.
Quando quella sera rientrò a casa, Niall capì subito che fosse successo qualcosa si bello perché il viso di Jennifer brillava e aveva proprio l’espressione di una bambina con un’ottima notizia.
Niall non sei allontanato più di tanto dalle sue capacità di trasformazione. Aveva ottenuto un posto al quarto piano del Ministero della Magia dove si trovava l'Ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Magiche, in particolare nella Divisione Animali. Inoltre la sua storia, il suo esser riuscito ad ingannare l’infezione del morso del licantropo con l’acquisizione della capacità di trasformarsi a suo piacimento, aveva fatto il giro del mondo magico e spesso si era ritrovato a collaborare per aggiornare i libri o per testimoniare davanti a grandi gruppi di persone.
Mai avrebbe immaginato per sé una cosa del genere. Era stato anche ad Hogwarts per questo affrontando quasi un ora di racconto e domande davanti al quinto, al sesto e al settimo anno. Aveva anche spiegato che senza l’aiuto di una persona non sarebbe mai riuscito a farcela, ma non fece il nome di Jennifer, perché fu lei a chiedergli di non farlo, anche se sapevano bene entrambi, che molti studenti degli ultimi anno l’avrebbero collegata a quella descrizione, visto che il biondo passava gran parte del tempo con lei in quel periodo.
Il giorno stesso, poco più tardi appena uscì dalla Sala Grande, una figura femminile gli tagliò la strada. Alexis Walsh gli tirò un pugno in pieno petto sgridandolo scandalizzata per non averla mai resa partecipe di quello che era e di quello che stesse passando quando erano più giovani. Mortificato il biondo ripeté le stesse parole che anni prima aveva detto a Jennifer ovvero il suo non voler mai aver voluto coinvolgere troppe persone e che “Jenn l’ha scoperto da sola, e non c’è stato modo di dissuaderla da rimanere dentro durante quelle serate. È troppo testarda.”
Alexis si sentì un po’ in colpa per non essersene mai resa conto da sola, aveva notato che ogni tanto non si sentisse bene, ma non aveva mai notato che i suoi malori cadessero proprio in maniera regolare ogni qualvolta ci fosse la luna piena. L’incontro si era concluso con un abbraccio tra i due e l’invito a pranzo sia per Alexis che per Isaac, che in quel momento li osservava a fianco al tavolo dei Serpeverde.
Anche Jennifer e Niall avevano un abitudine. L’ex Grifondoro non  lasciò mai più Niall nelle giornate di luna piena, anche se tutto ormai era sottocontrollo. Non l’aveva fatto nemmeno durante il suo periodo di addestramento. Il biondo aveva definito un “miracolo” il fatto che nessuno l’avesse mai scoperta, perché se fosse successo che qualcuno avesse scoperto che lei una volta al mese facesse l’alba rischiando così di non presentarsi perché troppo distrutta all’allenamento, probabilmente avrebbe perso l'opportunità di diventare un Auror.
Appena iniziato a lavorare i due avevano preso una casetta nella capitale che fosse molto vicina al Ministero della Magia dove abitare insieme, in questo modo ogni mattina invece di smaterializzarsi direttamente sul posto di lavoro, percorrevano la strada insieme a meno che naturalmente non piovesse. Successivamente si rivedevano a pranzo in quel pub all’angolo che aveva ormai sostituito I tre Manici di Scopa, e a loro spesso si univa Liam il quale invece lavorava al terzo piano al Dipartimento delle Catastrofi e degli Incidenti Magici nel Comitato Scuse ai Babbani, rimanendo così in parte nel mondo magico, e metà nel suo mondo nativo.Nei giorni di luna piena si trasferivano nello stesso bosco in cui l’irlandese era cresciuto, appoggiandosi ai nonni, tutto in maniera momentanea, perché il loro intento era costruire lì nei dintorni una casa loro da usare ogni qualvolta avessero bisogno.

 
FINE.







Alex l’epilogo è surreale come mi avevi chiesto? A parte gli scherzi, per  Alexis e Isaac  sin dall'inizio ho sempre immaginato una conclusione così, l’unico piccolo problema di percorso è stato il Serpeverde che si è dimostrato essere un po’ troppo lungo da comprendere, anche elaborare il suo carattere lo è stato, soprattutto in 11 capitoli. Se però è andata a finire così, è perché era destino.
Quello tra Silvia e Harry probabilmente un po' un cliché ma ho pensato che anche questa storia avesse bisogno di qualcosa di introspettivo qualcosa di un po' problematico e classico come quello che è successo tra loro. Devo ammettere che in Silvia c'è una parte del mio carattere, diciamo che la Grifondoro è stata utile per esternare quello che penso scherzosamente riguardo Harry. Nell’epilogo non l’ho scritto esplicitamente, ma H. dopo il diploma ha i capelli corti.
Ho adorato scrivere la storia tra Jennifer e Niall, forse anche perché in parte mi ricorda un progetto che non ho mai concluso. Ogni pezzo è sempre iniziato con “Come inizio questo paragrafo? E sono finiti con “E anche questa volta il capitolo è troppo lungo, mannaggia a quei due!”.
Infine per Jess e Louis dico solo che mi sono contenuta, ma avrei potuto scrivere molto di più e spiegare meglio le loro personalità un po’ bizzarre.
In ogni caso spero che la mini FF sia piaciuta e di non aver deluso nessuno.
   
 
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