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Autore: Strega_Mogana    20/04/2009    8 recensioni
Ecco qua, anch'io alla fine non ho resistito ed ecco la mia Big Damn Table é mia, non sono iscritta a nessuna community, é solo un esperimento. Una sfida in più alla mia fantasia.
Ovviamente tutto rigorosamente sulla coppia Severus / Hermione!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Severus Piton
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Big Damn Table
# 092 Natale


Harry guardò soddisfatto il rametto di vischio che aveva appeso alla porta del salotto in Grimmauld Place.
La vecchia casa di Sirius era ancora di sua proprietà. Dopo la morte di Bellatrix non correva più il rischio che qualcuno potesse venire per reclamarla in eredità. Aveva deciso di sistemarsi lì fino alla fine del suo apprendistato per diventare Auror. Poi avrebbe comprato una casa a Godric’s Hollow e avrebbe chiesto a Ginny di trasferirsi con lui. Avrebbero iniziato una vita insieme e, presto, sperava di avere una famiglia tutta sua.
Ma, fino a quel momento, la sua famiglia erano gli amici che l’avevano accompagnato nella sua avventura.
L’anno prima avevano trascorso le feste alla Tana. Non erano state le giornate felici che aveva sperato, il peso della morte di molti membri dell’Ordine era ancora presente sulle loro coscienze; in modo particolare sulla sua. Alla fine avevano passato una giornata a ricordare i momenti più felici trascorsi con le persone care.
Decisamente non era il modo migliore per passare il Natale.
Quell’anno aveva deciso di organizzare la festa nella residenza odiata dal suo padrino. Kreaker aveva pulito la casa da cima a fondo, aveva fatto sparire le ragnatele, l’odore di muffa mista all’odore di stantio e aveva aiutato la signora Wealsey a cucinare.
Ginny e Hermione si erano preoccupare di mettere in ogni stanza occupata dagli ospiti biancheria pulita.
Lui aveva deciso di appendere le decorazioni assieme a Ron.
- Non credi di aver messo troppo vischio, Harry? – gli domandò l’amico osservando il rametto verde seduto sul divano dalla logora e spenta stoffa verde – Ce n’é un po’ su ogni porta. La gente continuerà a baciarsi.
- E’ quello che spero.
Riuscì a trattenere un sorriso mente le orecchie di Ron diventavano rosse per l’imbarazzo.
- Non voglio vederti baciare mia sorella in ogni angolo della casa.
- Non corri questo percolo, Ron. – lo tranquillizzò – Il vischio non è per me.
- E per chi sarebbe?
In quel momento Ginny e Hermione attraversarono il corridoio parlottando e facendo volteggiare sopra le teste una pila di asciugamani puliti.
Harry e Ron si lanciarono un’occhiata complice.
- Ne sei proprio sicuro? – domandò l’amico osservando la porta del soggiorno come se qualcuno potesse entrare da un momento all’altro.
- Ho sempre pensato che aspettare fino a Giugno fosse una pessima idea. – rispose facendo spallucce – Voglio solo accelerare un po’ i tempi.
- Sai…- iniziò riflessivo Ron – potrebbe farti fare una brutta fine.
- Ti riferisci a Piton?
- No, ad Hermione.
Gli ospiti arrivarono in piccoli gruppi ad orari prestabiliti per non attirare l’attenzione dei Babbani. I primi ad arrivare furono Bill e Fleur, lei mostrava radiosa il pancione di sette mesi, lui un po’ meno le occhiaie dovute alle notti insonni passate a cercare strani alimenti per le voglie improvvise della moglie. Poi toccarono a Luna e Neville. Charlie e la nuova fidanzata Holga, conosciuta in Normandia dove stava studiando un branco di draghi, arrivarono poco dopo. Gli ultimi ad arrivare furono Teddy e la nonna Andromeda.
Harry prese in braccio il figliocco di pochi anni e salutò con un radioso sorriso la madre di Tonks.
Mentre accoglieva i suoi ospiti notò Hermione guardare fuori dalla finestra ogni minuto. Sembrava nervosa. Trattenne un sorriso e si occupò del piccolo Teddy che gli mostrava in quante tonalità di viola poteva cambiare il colore dei capelli.
Quando la porta si aprì per l’ultima volta aveva anche ripreso a nevicare.
Tutti gli ospiti erano già riuniti in soggiorno come se, l’ultimo mago inviato alla festa, abbia aspettato appositamente quel momento per entrare.
Kreaker si era affrettato a pretendere il mantello del nuovo ospite poi era sparito in cucina dove stava preparando le ultime cose per la cena.
Severus Piton entrò nel salotto e fissò i presenti con il solito sguardo arcigno. Harry lo osservava nascosto dal piccolo Lupin. Il professore sollevò un sopracciglio sarcastico quando vide il grande albero di Natale, che aveva addobbato nella più comune tradizione Babbana, in un angolo della sala.
In un angolo della sua mente sentì il ringhio sommesso di un grosso cane nero.
Non arrabbiarti, Sirius. Lo faccio solo per il loro bene.
Osservò la sua amica avvicinarsi sorridendo e notò con soddisfazione la differenza di espressione, seppur minima, che aveva assunto l’odioso professore quando lei gli venne incontro.
Gli occhi verdi saettarono proprio sul rametto di vischio sopra le loro teste.
Anche Hermione doveva essersene accorta perché era arrossita e Piton aveva alzato lo sguardo notando anche lui il rametto incriminato.
Socchiuse gli occhi quando vide Severus avvicinarsi alla ragazza e chinarsi leggermente verso di lei. Ma, invece di baciarla come lui sperava, il mago allungò una mano verso i suoi capelli e le tolse un filo bianco rimasto impigliato dal pomeriggio.
Harry sospirò e tornò a guardare Teddy che batteva le mani ogni volta che riusciva a cambiare la forma del naso.
- Non pensare mai troppo. – gli disse con un sussurro – O non bacerai mai una donna!





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