"Le parole sono armi da imbracciare, le frasi strategie militari, i libri portali da valicare."
Così conclusi il mio ultimo libro lasciando in sospeso la trama più bella che avessi mai potuto scrivere.
Spensi il computer e sospirai iniziando ad avvertire la stanchezza per aver passato le ultime settimane davanti allo schermo digitando parole e cancellandone altre. Ce l'avevo fatta: un' altra storia che sarebbe stata libera di trovare il suo proseguimento qualunque esso fosse.
- Lily, muoviti! Sei già in ritardo!- Cleo mi chiamava dalla finestra impaziente di uscire.
- Se non facciamo in fretta, ci perderemo le stelle!-
Le stelle, giusto! Quella notte sarebbe stata la Notte di San Lorenzo, avevo promesso a Cleo che per una volta sarei uscita all'aria aperta osservando il cielo invece del solito schermo.
-Mi vesto e scendo!- Urlai dalla finestra.
-Ti devi ancora vestire?!- esclamò Cleo palesemente infastidita.
Eh già, Cleo non era esattamente una ragazza paziente. Era impulsiva e pragmatica ma in certe occasioni che lo richiedevano sapeva essere calcolatrice fino all'inverosimile. Qualche esempio? Nella scelta dei vestiti per i suoi innumerevoli appuntamenti.
Era solita scegliere gli abiti in virtù dell'umore, della situazione, della compagnia, delle intenzioni da comunicare al partner, esattamente come me, che ero solita vestire con i primi indumenti a portata di mano.
Infatti, è proprio quello che feci: una bellissima maglietta bianca e un jeans stracciato con le mie comodissime converse bianche.
-Lily allora? Hai finito?-
-Sì, che te ne pare?-
-Dove li hai presi quei vestiti? Da un cassonetto?- Eccola lì Cleo, sempre molto diretta e decisa.
-i jeans non sono male, posso ancora recuperarti- Ultime parole famose prima di ritrovarmi catapultata in abiti scomodi e attillati.
- Ora va molto meglio, guardati.- La mia immagine allo specchio sembrava ridermi in faccia, ma provai comunque a sorridere e a cimentami in qualche posa da modella.
- Dei capelli che ne facciamo?- continuò Cleo ancora non soddisfatta.
-Così non stanno bene?-
-Oh sì, stanno un amore, davvero.....se vuoi sembrare un cespuglio.- sospirò spazientita- Dai, ti aiuto-
Tirò fuori da una minuscola borsetta rosa piastre, forcine e mollette che andarono a posizionarsi nei miei capelli sostenendo una complicata acconciatura.
" WOW, " pensai, ma il quadro non era ancora completo. Quasi come se mi leggesse nel pensiero, Cleo cacciò trucco e controtrucco dalla sua pochette.
Pochi secondi e Cleo mi parve una maga. Non sembravo truccata ma la differenza si vedeva. Terminò il make-up con un rossetto che ben s'intonava con i miei capelli color fragola.
-Ora sei pronta a conquistarlo-
-Chi?- O mio Dio, lei sapeva! Arrossì violentemente tanto che le mie gote furono dello stesso colore dei capelli.
-Come se tu non lo sapessi! Avanti racconta-
- Raccontare? Non c'è niente da raccontare! Non so neanche di chi tu stia parlando- Oh no, la voce strozzata, maledetta voce strozzata.
-Ma dai! Inizia per T e finisce con Heo- risatina maliziosa.
La freccia aveva colpito il bersaglio, proprio al centro. Non potevo più negare anche perchè stavo iniziando a sudare e sarebbe stato un peccato distruggere il make-up tanto accurato di Cleo che avrebbe potuto darmi un ben voluto vantaggio con Theo. Aveva centrato in pieno.
Theo aveva la mia stessa età, capelli scuri e occhi altrettanto neri, non frequentavamo la stessa scuola ma avevamo lo stesso giro di amici.
Non ci avevo mai parlato per davvero anche se controllavo tutti i suoi accessi su Facebook. Non avevo neanche il suo numero di telefono, i miei erano i vaneggiamenti di un'adolescente sciocca e sognatrice.
-Lily, perchè piangi? Ti si scioglierà il trucco!- Piangevo di insoddisfazione, avrei continuato per ore, ma avrei davvero rovinato il trucco e così mi rialzai come facevano tutte le eroine dei miei libri e chiesi - Hai anche del profumo nella tua borsetta?-
Ridemmo e mi preparai alla battaglia sicura di disporre delle migliori armi possibili.