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Autore: missyouirish_    11/07/2016    0 recensioni
Alissa Clark, giovane curiosa e combattente, riceve la sua lettera di hogwarts un po in ritardo.
La aspetteranno tante difficoltà, ma anche momenti divertenti insieme ai suoi amici, in particolare trovare un nuovo sentimento: l'amore...
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Alissa scese dal treno insicura su cosa avrebbe dovuto fare, ma la risposta a quella domanda non tardò ad arrivare. Un uomo con la barba lunga e tutta aggrovigliata, tanto folta che solo gli occhi si potevano distinguere dal resto. Un gigante, pensò Alissa, non pensava potessero esistere persone tanto alte, ma anche grosse, nel senso di costituzione, aveva delle spalle enormi : " tu sei la giovane Alissa, giusto?" sembrò che sorridesse, ma per via della barba Alissa non ne era sicura, però annuì e accennò un sorriso:"sisi, sono io." quel uomo tirò dritta la schiena che aveva piegato per guardare Alissa:"io sono Rubeus Hagrid, custode delle chiavi e dei luoghi di Hogwarts. Farai la strada come se fossi del primo anno anche se la professoressa Mcgranitt mi ha spiegato che sei un po' più vecchia. Beh, non devi preoccuparti, anche se hai perso qualche anno, i professori ti aiuteranno in questo mese." mentre Alissa ringraziava e accennava un altro sorriso, Hagrid si girò e le fece strada:"seguimi!" la giovane non se lo fece ripetere due volte: non vedeva l'ora di iniziare il "tour". Seguirono uno stretto e ripido sentiero. Il cielo ormai stava andando a scurirsi, saranno state le otto di sera e quella camminata stava andando a diventare un po' inquietante: gli alberi, il sentiero stretto, la sera... le venne in mente la scena di un film horror che aveva visto qualche mese fa e ridacchiò silenziosamente. Inoltre dovette stare attenta a dove metteva i piedi, ha rischiato più volte di scivolare per terra:" immagino che tu sia la figlia di Talia.." Alissa rimase sorpresa della domanda, ma rispose subito:"ehm si..sisi." Finalmente il sentiero era finito e davanti a loro si apriva un lago, era bellissimo, poi il fatto che stesse facendo scuro lo faceva sembra di un colore strano. Alissa non tolse gli occhi da quel panorama neanche quando Hagrid la aiutò a salire su una barca. Ce ne erano molte una affianco all'altra. Appena Hagrid salì e si sedette, la barca si staccò dalla riva:"tua mamma è davvero una grande strega. In erbologia, poi... penso sia stata l'alunna migliore che la professoressa Sprite e il professore prima di lei abbiamo mai avuto. Non c'era niente che non sapesse..." Alissa capì tutta quella bravura nel far crescere i fiori:" lo è ancora.. non c'è momento che non parli di fiori o piante a casa." Hagrid ridacchiò:"beh allora sarai anche tu brava in erbologia." Alissa scosse la testa:" non proprio.." tagliò corto per poter ammirare meglio il castello che cresceva sopra le loro teste ora che si stavano avvicinando:" giù la testa!" ordinò Hagrid, passarono attraverso una cortina d'edera che nascondeva un'apertura e da lì attraversarono un tunnel, che li portò ad una specie di porto sotterraneo fatto di sassi e scogli. Hagrid prese la lampada accesa, perché era buio là dentro e Alissa pensò che l'avesse accesa ora, perché non l'aveva vista prima... comunque l'aiutò a scendere dalla barca e procedettero tra rocce fino a fuoriuscire sull'erba e Alissa ne fu sollevata. Hagrid la guidò fino davanti al portone di legno, dopo aver salito i gradini di pietra, si girò, controllò che tutto sia a posto e bussò tre volte. La porta si aprì e Alissa era impaziente di vedere come fosse la scuola, i professori, cosa sarebbe successo e se magari gia c'era qualche studente. Appena la porta si aprì una donna alta, ma dal corpo esile coperto di vestiti color verde smeraldo fece un passo avanti - scommetto che è una professoressa e scommetto che è tra le più severe- pensò Alissa mentre l'uomo davanti a lei iniziò a parlare:"Professoressa Mcgranitt, buonasera, ecco la signorina Clark." Hagrid si scostò per lasciarmi faccia a faccia con quella donna dall'espressione davvero troppo seria che rivolse lo sguardo a Hagrid:"Grazie Hagrid. Da qui in avanti la accompagno io." posò gli occhi sulla ragazzina:" seguimi, ora andiamo nell'ufficio del preside" si girò e Alissa fece come le venne detto, la seguì - perfetto, non sono ancora entrata e già finisco nell'ufficio del preside!- cercò di trattenere il sorriso a quel pensiero e segui la donna guardandosi attorno. La luce proveniva da torce che stavano sulle pareti e il soffito era talmente alto a mala pena si vedeva, però le parve stano: aveva letto che il soffitto era fatto come il cielo, ci rimase un po' male, ma poi si ricordò che comunque era un incantesimo, magari non c'è sempre. Salirono delle scale di marmo. Alissa cercò di ricordarsi la strada ma era inutile. Quella scuola era davvero enorme e non sapeva come avrebbe fatto a trovare ogni mattina la stanza giusta per fare lezione. Alla fine si trovò in una stanza e tramite una scala a chiocciola che appena appoggiati i piedi portava al piano superiore senza dover fare altra fatica, si ritrovò davanti una sala abbastanza grande con quadri e tanti libri spari qua e là - aspetta un attimo....- pensò Alissa guardando il soggetto di un quadro che...si, impossibile, ma le parve che si era mosso ed era così. L'uomo all'interno del quadro si alzò dalla sedia con un gionale in mano e sparì nella parete... come se fosse uscito dalla cornice. Alissa restò a fissarlo, finchè una voce interruppe i suoi pensieri :"sono fantasmi. Immagino sia interessante. Nel mondo babbano, non penso tu ne abbia visto mai uno." una voce sottile, calma arrivò davanti a lei : un uomo con la barba lunga, bianca e sicuramente più sistemata di quella di Hagrid le aveva appena parlato. Era vestito di turchese, con un cappello a punto. Alissa non sapeva cosa fare. Si limitò ad annuire:"accomodati pure, immagino tu abbia qualche domanda." aveva ragione, Alissa era piena di domane in quel momento:"beh... non capita tutti i giorni di ricevere una lettera da parte di una scuola di magia che si trova in un altro mondo.." rispose insicura con la voce bassa:"io sono Albus Silente.Tu devi essere Alissa Clark." e ancora una volta si ritrovò semplicemente ad annuire davanti a quell'uomo tanto....si, magico:"bene, devi sapere, Alissa che il motivo per cui non sei stata contattata prima è stato solo perché un nostro gufo è andato in confusione. Ha dato la lettera ad una famiglia di babbani che probabilmente sono nella tua stessa strada e per fortuna hanno creduto fosse qualche fandonia. Ad ogni modo, verrai smistata ora, così potrai avere gia il tuo luogo definitivo per dormire e da domani mattina inizierai le tue lezioni. A fine agosto farei degli esami e in base al tuo livello verrai indirizzata per classe che secondo i professori è meglio per le tue capacità." Alissa annuii, capendo che era il miglior modo:" Bene..." sentii un rumore alle mie spalle e vidi la professoressa Mcgranitt che per tutto il tempo della conversazione era rimasta vicino alla scala, sistemare uno sgabello in mezzo alla stanza con sopra un cappello nero che chissà quanti anni avrà avuto per le condizioni in cui era concio:"ti pregherei di sederti su quello sgabello e posarti il cappello sulla nuca. E' un cappello parlante e potrà dirci in quale dormitorio ti sentirai più a tuo agio. Immagino che tua mamma ti abbia parlato delle case, giusto?" Alissa annuì: "si, mi ha parlato delle "caratteriste" che differenziano le quattro case." Silente annuì e si alzò venendo raggiundo poi dalla professoressa Mcgranitt :"perfetto." Alissa si alzò e più si avvicinava più vedeva sempre più nitide le pighe del cappello diventare una faccia. Prese il cappello e lo alzò... beh ora ne era convinta. Era proprio una faccia. Si sedette e posò lentamente il cappello sulla testa. Ci fu qualche secondo di silenzio poi sentì qualcuno che le sussurrava all'orecchio:"ma che bella mente che vedo....mh si.. vedo coraggio, amizicia, però anche ambizione. Un cervello intelligente. Davvero una scelta ardua...però vedo un desiderio..Grifondoro..." dopo quelle parole sussurrate Alissa non sentì più nulla per qualche secondo quando la stessa voce divenne più alta:"Serperverde!" esclamò. Silente battè le mani e intanto Alissa si tolse il cappello ripoggiandolo sulla sedia:"Sarà bene che conosca il professore responsabile della casa, professoressa Mcgranitt...dopo cena" la donna annuì:"bene..." s'avviò e superò Alissa, quest'ultima salutò cordialmente il preside per poi seguire la professoressa. Tutti i corridoi sembravano uguali, la giovane si limitò a seguire senza provare a memorizzare perché sapeva che sarebbe stato inutile : salirono delle scale di marmo e trovarono davanti a loro una porta di legno altissima quasi quanto tutta la parete. Le porte si aprirono da sole e davanti c'era una stanza enorme : quattro lunghi tavoli dividevano gli studenti dei quattro dormitoi suppose Alissa, e in fondo alla stanza in posizione orizzontale c'era un altro tavolo rialzato, Infatti bisognava salire quattro gradini di marmo per raggiungerlo, il quale era riservato agli insegnati. Alissa guardò il soffitto da cui pendevano delle bandiere tutte uguali, erano sull'arancione e in centro c'era un leone su due zampe. Non capì il vero significato, ma non gli interessò, perché in quel momento era molto più interessata al cielo stellato che si apriva sopra di lei. Era reale, sicuramente, ma quel pensiero venne subito interrotto dal ricordo di una lettura che parlava proprio di quel "soffitto" :" è un incantesimo , giusto professoressa?" ella annuì e Alissa si ricordò che era una lettura sulla Sala Grande di Hogwarts dove tutti gli studenti si riunivano:"è molto più bella quando ci sono tutti. La tua cena è pronta proprio sul tavolo dei serpeverdi, vedrai che saranno cene migliori una volta iniziato l'anno scolastico, ma per ora spero tu possa accontentarti" Alissa sorrise:"E' già un onore essere qui, il cibo è in assoluto tra gli ultimi dei miei pensieri." la professoressa soddisfatta raggiunse gli altri insegnati. Sicuramente non erano tutti, infatti sul lungo tavolo c'erano delle sedie vuote. La giovane strega raggiunse il luogo dove già c'era un vassoio con sopra del pollo, patate al forno e per qualche ragione un muffin. Alissa mangiò tutto e proprio mentre mangiava ebbe il tempo di ripensare a dove era capitata. Serpeverde? ma il cappello parlante disse che vedeva il desiderio di finire in Grifondoro, allora perché mettermi in Serpeverde? Alissa nella sua testa si faceva questo genere di domande cercando di far tacere un angolo della sua testa che gli urlava forte che il motivo per cui era finita lì lo sapeva benissimo. Probabilmente è quella parte del cervello che si mette a contatto col cuore. La sua curiosità l'ha spinta a desiderare di finire in quella casa perché non credeva a ciò che diceva la madre. Lei non era cattiva, ma voleva dimostrare che il fatto di essere ambiziosi non comporta per forza a essere cattivi. Ora come glielo avrebbe detto alla madre? sicuramente ci sarebbe rimasta malissimo :- Grandioso! meno di due ore che sono qui e già mia mamma sarà delusa di me... davvero grandioso.- pensò senza accorgersi che aveva ormai finito di mangiare e stava fissando davanti a sé il nulla. I suoi pensieri vennero interrotti dal un mantello nero che si metteva proprio di fronte a lei, in piedi. Alissa alzò lo sguardo e rimase piuttosto stupida di chi vide :"Severus?"
   
 
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