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Autore: Dragon gio    11/07/2016    1 recensioni
Raccolta Kaka♥Yama; brevi storie auto conclusive che narrano del loro periodo assieme come Anbu.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kakashi Hatake, Yamato | Coppie: Tenzo/Yamato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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When darkness comes 
[Be Still and know that I’m with You…]
 
 
Kakashi…
 
Eccola, per l’ennesima volta. L’immagine del suo volto distrutto dal dolore, le labbra macchiate di sangue. I suoi grandi occhi appena sfiorati dalle lacrime. E la sua voce che lo chiamava, flebile pronunciava il suo nome. Prima che ogni cosa venisse immersa nel buio, nel sangue. Nel terrore.
 
Kakashi spalancò gli occhi atterrito, scattando subito a sedere come se fosse stato appena pugnalato. Quanti mesi erano che non rifaceva quel dannato sogno? Tanti, troppi. Il senso di colpa gli aveva dato tregua per un lungo periodo, per poi tornare a farsi sentire più vivido che mai. Si osservò la mano, quella mano. La stessa che aveva trafitto il petto di Rin. La mano che per quanto lavava, ci vedeva sempre del sangue sopra, impossibile da togliere. La colpa non si lava, ma Kakashi non poteva fare a meno di provarci e riprovarci.
« Senpai… stai bene? » Nell’oscurità della foresta, una voce assonnata lo sorprese.
« Tenzo… »
Il giovane che da poco era entrato nella sua squadra, il ragazzino clonato dalle cellule del primo Hokage. Siccome gli dormiva accanto, si doveva essere accorto del brusco risveglio di Kakashi. Anche se era un moccioso di tredici anni, era in gamba.
« Senpai, va tutto bene? »
Kakashi non se la sentiva di condividere questo dolore con lui. Non ora almeno. Si lasciò ricadere nel suo sacco a pelo, sospirando piano. Puntando l’unico occhio al cielo stellato sopra di loro.
« Sì, tutto ok… » Voltandosi appena gli mostrò un abbozzo di sorriso. Ma Tenzo corrugò la fronte, poco convinto.
« Lo sai senpai, anche io faccio spesso degli incubi… » mentre lo diceva non guardava direttamente l’interessato, ma fissava dinanzi sé, l’oscurità. Seduto, le braccia strette attorno le ginocchia. Un velo di incertezza nella sua voce.
« Ah sì? » Ribatté rimanendo sul vago Kakashi. Non era certo di volersi far coinvolgere in questa discussione. Ma non se la sentiva nemmeno di girarsi e ignorarlo.
« Mh… a volte sogno di essere ancora rinchiuso dentro quell’enorme provetta… immerso in quel disgustoso liquido verde, pregando di non morire… » Non c’era rabbia nelle sue parole, ma un immensa amarezza. Kakashi si sporse appena per poterlo osservare meglio, incuriosito.
« Avevi paura? » Pose tale domanda sena nemmeno pensarci. Vide Tenzo mordicchiarsi il labbro inferiore, indugiare qualche istante prima di rispondere.
« Sì, molta… » Socchiuse appena le palpebre, per poi inspirare. Sempre guardando un punto fisso in quel buio.
« Ma poi mi sveglio, vedo la luce davanti a me, e capisco che è stato solo un brutto sogno e niente altro! » C’era qualcosa di incredibilmente ingenuo in lui mentre lo diceva, Kakashi ne rimase abbagliato, sconcertato addirittura.
« Capisco di essere vivo! Sì, adesso mi sento davvero vivo, e lo devo anche a te senpai… » Finalmente si voltò verso Kakashi, sorridendo a lui stavolta. Un dolce sorriso pieno di gratitudine.
Kakashi sgranò appena l’occhio scuro, felice. In quell’istante, il suo cuore fu avvolto da un piacevole tepore.
« Io non ho fatto nulla, sei tu l’artefice del tuo destino… » E mentre lo diceva si coricava su un fianco, dando le spalle a Tenzo.
« Senpai… »
« Sì? »
« Ecco, se dovessi fare dei brutti sogni… sappi che io sarò accanto a te! » Stavolta era così convinto di quel che affermava, da stringere addirittura i pugni. Dio, come faceva tenerezza. Anche pò ridere.
« Eh?! » Kakashi si era voltato di nuovo, con un espressione stranita. Tenzo andò nel panico, iniziando a gesticolare, le guance tinte di rosso.
« Insomma… quel che voglio dire è che non sei solo! Ecco, tu puoi contare su di me, sempre! »
Forse non avrebbe dovuto, ma non resistette. Dalla gola di Kakashi sgorgò una bella risata. Una sana, liberatoria risata che cancellò ogni traccia di incubi. Tenzo avrebbe voluto sotterrarsi dalla vergogna invece.
« Fa tanto ridere quel che ho detto?! »
La faccia di Tenzo era deformata da un broncio, quasi abbacchiato. Kakashi allora smise di ridacchiare e tornò serio.
« No, affatto! E’… molto bello quello che hai detto… » Cercava le parole giuste, avrebbe voluto dire qualcosa di più significativo, ma c’era solo una frase che gli sembrò adatta a quel punto.
« Ti ringrazio, Tenzo… »
Il sorriso che ne conseguì, valse tutta la chiacchierata.
« Dai, ora dormiamo! Domani ci aspetta una missione difficile! »
« Sì, senpai! »
 
Poco prima di crollare fra le braccia di Morfeo, Kakashi ripensò alle parole dell’amico. Era stato davvero gentile, a modo suo aveva tentato di risollevarlo. Confidandosi con lui, non facendogli pesare il fatto di averlo colto in un momento di enorme debolezza.
 
Quel che voglio dire è che non sei solo!
 
Per Kakashi, quelle parole furono un vero balsamo per l’anima. Dopo tanto tempo, poteva dire di avere nuovamente una persona su cui contare.
 
END
05-04-2014
  
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