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Autore: Light_Girl    12/07/2016    2 recensioni
[Mi avvicinai e riuscii a scorgere – anche se con difficoltà – una ragazza affacciata alla finestra. I nostri sguardi si incrociarono: sembrava dirmi qualcosa con lo sguardo, qualcosa simile ad un “vai via”.
Ma anche se avesse voluto dirmi questo, io non potevo andarmene. Non avevo idea di dove fossi ed era troppo buio per cercare di tornare a casa.
Le feci segno di “no” e cercai di mimare con la bocca “non posso”.
Lei allora tornò dentro e dopo poco la vidi uscire dal portone principale. Si mise a correre verso di me.
" Ti prego, va’ via! " esclamò una volta che mi ebbe raggiunta.
Era bionda, aveva gli occhi rosa, una felpa del medesimo colore e dei pantaloncini neri.
Io la guardai con fare interrogativo.
" Se "loro" scoprissero che sei qui, sarebbe la fine! "
" Loro, chi? "
" Non ha importanza, ma vattene. Ti prego, sei in serio pericolo! " esclamò preoccupata.
Serio pericolo? Di cosa stava parlando?
" Non posso andarmene. Non so dove sono e non posso tornare a casa, è troppo buio. "
" Non importa dove andrai, ma vattene via sub-- "
Si interruppe improvvisamente quando la porta dell’ingresso si aprì.]
Genere: Drammatico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Between Light and Shadow-

CAPITOLO 1

POV MIKI

Mi svegliai sentendo l’orologio a cucù rintoccare mezzogiorno.

Come pensavo si era rotta la sveglia. Di nuovo …

Mi alzai, per poi andare in bagno a lavarmi e vestirmi. Indossai un top giallo con le frange, dei pantaloncini di jeans e delle scarpe da ginnastica arancioni che si intonavano al fiocco che legava i miei capelli neri, facendoli cadere sulla spalla.

Sistemai il letto e scesi al piano di sotto: era tutto silenzioso. I miei genitori non c’erano, probabilmente erano usciti. C’eravamo solo io e Hoshi, la mia gattina: era bianca, con due occhi verdi come gli smeraldi.

<< Buongiorno … >> dissi accarezzando il suo morbido pelo. Lei mi rispose facendo le fusa. Andai in cucina per sgranocchiare una barretta al cioccolato e mi voltai verso la finestra. Notai che fuori era davvero una bella giornata, l’ideale per fare una passeggiata. I miei genitori dovevano essere andati a comprare qualcosa per il pranzo e mi sembrava una buona idea uscire un po’. Appena ebbi finito di mangiare presi il mio Lettore Mp3 e uscii.

<< Torno tra poco, Hoshi. >>

Fuori trovai la nostra vicina di casa, Inoue Akane, una signora abbastanza anziana.

<< Salve, signora Inoue. >>

Appena si accorse della mia presenza mi venne incontro e mi abbracciò.

<< Miki, sappi che se hai bisogno di aiuto o di qualunque altra cosa, puoi contare su di me. Mi dispiace davvero per quello che è successo … >>

Ricambiai l’abbraccio, per poi rivolgerle un’espressione confusa.

Perché quel gesto? Cosa stava dicendo? Le dispiaceva per cosa?

Mi guardò e poi si mise una mano sulla bocca.

<< Oh Dio … tu … non ti hanno detto niente? >> mi chiese preoccupata.

<< Cosa avrebbero dovuto dirmi? >>

Mi disse di seguirla.

Iniziai ad avere paura. Cosa poteva essere successo?

Mi fece strada nel giardino di casa sua e mi fece sedere.

La guardai con un’espressione interrogativa.

<< Ascolta … Ieri sera il signor Tanashi ha avuto un’altra delle sue crisi e noi del quartiere siamo andati a controllare se aveva bisogno di aiuto. C’erano anche i tuoi genitori. >>

Fece una pausa, quasi come se non trovasse le parole per spiegarmi quello che era accaduto dopo.

<< Ad un certo punto il signor Tanashi ha tirato fuori una pistola. Ha sparato alla cieca e ha colpito alcune persone. Tra queste anche i tuoi genitori, Miki. Mi dispiace tanto … >>

Fu come se il tempo si fosse fermato e il mondo mi crollò addosso. Quindi, per colpa di un signore con dei problemi al cervello, i miei genitori avevano perso la vita … ? Era così?

<< Miki, se hai bisogno di qualcosa vieni da me. >> disse.

La ringraziai e mi incamminai con lo sguardo perso nel vuoto. Non sapevo neanche dove stavo andando, volevo solo stare da sola. Senza accorgermene cominciai a correre, incurante delle persone che mi guardavano e delle macchine che mi passavano accanto.

Mi fermai per riprendere fiato e mi accorsi che avevo corso davvero tanto perché non avevo idea di dove fossi. Mi guardai intorno, ma era troppo buio per capire la mia posizione esatta. Riuscivo solo a vedere una lucina lontana e decisi di seguirla. Quella lucina si era poi rivelata essere il lampione che illuminava una villa.

Mi avvicinai e riuscii a scorgere – anche se con difficoltà – una ragazza affacciata alla finestra. I nostri sguardi si incrociarono: sembrava dirmi qualcosa con lo sguardo, qualcosa simile ad un “vai via”.

Ma anche se avesse voluto dirmi questo, io non potevo andarmene. Non avevo idea di dove fossi ed era troppo buio per cercare di tornare a casa.

Le feci segno di “no” e cercai di mimare con la bocca “non posso”.

Lei allora tornò dentro e dopo poco la vidi uscire dal portone principale. Si mise a correre verso di me.

<< Ti prego, va’ via! >> esclamò una volta che mi ebbe raggiunta.

Era bionda, aveva gli occhi rosa, una felpa del medesimo colore e dei pantaloncini neri.

Io la guardai con fare interrogativo.

<< Se loro scoprissero che sei qui, sarebbe la fine! >>

<< Loro, chi? >>

<< Non ha importanza, ma vattene. Ti prego, sei in serio pericolo! >> esclamò preoccupata.

Serio pericolo? Di cosa stava parlando?

<< Non posso andarmene. Non so dove sono e non posso tornare a casa, è troppo buio. >>

<< Non importa dove andrai, ma vattene via sub-- >>

Si interruppe improvvisamente quando la porta dell’ingresso si aprì.

<< Oh Dio, no … >> sussurrò la ragazza.

<< Yui, cosa ci fai qui fuori a quest’ora? >>

A parlare era stato un ragazzo dai capelli corvini, occhi rosso rubino con un’elegante montatura di occhiali argentati.

La ragazza, che doveva chiamarsi Yui, distolse lo sguardo.

Solo in quel momento il ragazzo sembrò rendersi conto della mia presenza.

<< Oh, vedo che abbiamo un’ospite … Entra pure. >> disse aprendo il cancello.

<< Uhm ... Grazie. >> 

<< Come ti chiami? >> mi chiese gentilmente.

<< Kyoshi Miki, piacere. >> mi presentai.

<< Il mio nome è Sakamaki Reiji. Vieni, che ti faccio strada. Yui, entra anche tu, prenderai freddo. >>

Anche se continuavo a pensare alle parole di Yui, lo seguii e mi disse che viveva con i suoi cinque fratelli.

Aprì il portone e la prima cosa che vidi fu una scalinata enorme con un lungo tappeto rosso. A destra c’era un’anticamera che portava al salotto mentre, dalla parte opposta, c’era una sala da pranzo confinante con la cucina.

<< Oneonee~ Ma che bella fanciulla che abbiamo qui … >> disse una voce alle mie spalle.

Mi girai di scatto. Era un ragazzo dai lunghi capelli rossi, occhi verdi e un cappello nero con un nastro color magenta.

<< Lui è Raito, il quinto figlio. Non farci caso, ha delle buone maniere pessime. >> mi spiegò Reiji con tono calmo.

Sentii dei passi provenienti dalle scale e mi voltai.

<< Ecco dov’eri, Chichinashi. >> disse, rivolto a Yui, un ragazzo. << E tu chi sei? L’Ore-sama non ti conosce. >>

Era molto alto, con i capelli rossi e spettinati e occhi verde smeraldo.

<< Lei è Kyoshi Miki, la nostra nuova ospite. >> rispose Reiji.

<< Nuova ospite …? Hai sentito, Teddy? Sarà divertente … >>

Un altro ragazzo: era alto quasi quanto me, con capelli e occhi violetti e due occhiaie. Tra le braccia stringeva un orsetto con una benda sull’occhio sinistro e una casacca rosa.

<< Loro sono Ayato e Kanato. >> disse indicandoli. << Ayato è il terzo figlio, Kanato è il quarto. >>

<< Ehi, cosa diavolo è tutta questa confusione?! >> urlò un altro ragazzo. Aveva capelli bianchi e occhi di un rosso ardente. Al collo aveva una chiave come collana.

<< Ti prego di calmarti, Subaru. Non vedi che abbiamo un’ospite? >> disse Reiji.

<< Miki, lui è Subaru, il sesto ed ultimo figlio. >>

Solo in quel momento notai un ragazzo comodamente sdraiato sul divano: era biondo, aveva gli occhi chiusi e sembrava stesse ascoltando della musica da quello che doveva essere il suo Lettore Mp3.

Reiji sospirò.

<< Lui è Shuu, il primogenito. Io, ovviamente, sono il secondogenito. >>

<< Lei è Komori Yui, come avrai già capito. >> disse indicandola.

 

Mi sentivo un po’ a disagio tra tutti quei ragazzi ...



FINE 1° CAPITOLO



 

 

 


Angolino dell’Autrice Illuminata (???):

Salve genteee ;P

Sono nuova qui e … Miki è una mia OC.

Kanato: Credo che sia la milionesima OC che crei … Ne, Teddy?

Ehm … io credo di aver perso il conto, invece xD

Allora: sappiate che io, essendo una persona malefica, potrei far succedere di tutto. Tenetevi pronti. *parte la risata malvagia*

Spero che il primo capitolo vi sia piaciuto e non mi dispiacerebbe leggere qualche piccola recensioncina …

Kanato: Intende dire che le farebbe molto piacere riceverne qualcuna …

Sì, vi prego ç_ç

Ci vediamo al prossimo capitolo!!


Light_Girl & Kanato


PS: Questo è un disegno che ho fatto di Miki ;P

 

 

   
 
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