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Autore: Ram92    13/07/2016    1 recensioni
Sono passati circa dodici anni dall'inizio della Grande Era della Pirateria. Tra pirati e Marina lo scontro è aperto. Nel frattempo, su una remota isola del Mare Occidentale, una bambina dai capelli rossi cresce con un piccolo, grande sogno.
(Storia ideata ai tempi di Punk Hazard)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Benn Beckman, Ciurma di Shanks, Nuovo personaggio, Shanks il rosso, Yasopp
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'La leggenda del fantasma rosso'
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Capitolo quarantadue.

Il ponte oscillava dolcemente e il mare riempiva la piccola barca del suono delle onde. Una voce cantava sulle note di una vecchia ninna nanna che conosceva. Riku alzò lo sguardo e intravide, nell’ombra, i contorni confusi di una porta chiusa. La voce parve affievolirsi.
- Mamma?- chiamò Riku, avvicinandosi.
Provò ad allungare la mano, ma la maniglia era alta, troppo alta per un bambino così piccolo.
Oltre la porta, la voce era sempre più debole.
- Mamma! – gridò ancora più forte.
Provò a saltare, ma la maniglia sembrava sempre più alta e irraggiungibile, la voce più distante e sottile. Il bambino che si scagliò sul legno con tutte le sue forze, gridando, sferrando calci e pugni.
L’ultima strofa della canzone risuonò con faticosa dolcezza e la voce si spense in un soffio. La porta cedette di schianto...
- Tornerò a prenderti, lo prometto.


Riku spalancò gli occhi nel buio e annaspò.
La quiete della notte lo colse di sorpresa e per qualche istante trovò tutto estremamente fuori posto. Poi la confusione passò, i contorni tornarono a essergli familiari e il respiro si calmò poco a poco. Il vento soffiava dolcemente e faceva oscillare la fragile stoffa del tendaggio ormai logoro che copriva la finestra. Riku allungò le dita fino a sfiorarlo. Fuori, nel cielo, si facevano timidamente strada i primi albori del mattino.

Shanks guardò il cielo ritrovare il confine con il mare e sorrise tra sé.
- E’ tutto pronto, capitano. – mormorò il cecchino, indovinandone i pensieri.
Il profumo del mare era talmente intenso da dare alla testa. Con un balzo, il giovane Imperatore fu sulla sua nuova nave. Era poco più che una barchetta, in realtà, ma lo riempì di quello stesso inspiegabile orgoglio che provava ogni volta. E come ogni volta non poté fare a meno di chiedersi se anche per il Capitano, allora, non fosse stato lo stesso.
Alle sue spalle, Yasop si preparò a spiegare le vele. Il vento si levava da terra lieve come un sospiro e li avrebbe accompagnati lontano, tra le onde. Il pirata sentì la dolcezza di un antico brivido sfiorargli la schiena. Le mani scioglievano i nodi del cordame con esperta impazienza.
Per ultimo, Toshi li seguì a bordo a testa bassa.
Shanks prese in mano il timone, Yasop spinse via il molo con un calcio e la nave prese a navigare con abbrivio crescente via via che le vele si riempivano di quel vento amico che li salutava da terra.
Il ragazzo alzò gli occhi sul piccolo porto che si allontanava e lasciò scivolare lo sguardo fino al villaggio. Jiro era sveglio, lo sapeva. E sapeva anche, in qualche modo, che non sarebbe stato più là, al suo ritorno. Quelle sue ultime parole, la sera prima, e il ritrovato silenzio al mattino erano state il suo ultimo addio.
- Pare che abbiamo visite. – mormorò Shanks con un sorriso divertito.
Dietro di loro, sulla banchina del piccolo porto del paese, si era radunata una piccola folla. Per la maggior parte erano bambini e si sbracciavano per salutare. Il vento portava con sé le voci di alcuni di loro, e gli auguri di buon viaggio per il “maestro Yasop” e il “signor Shanks”. Yasop si affrettò ad assicurare le corde e si sporse dal ponte per rispondere al saluto con un sorriso soddisfatto.
- Sono i ragazzini della scuola, no?- sghignazzò il capitano. – Al suo ritorno, Midori scoprirà di avere un importante rivale, signor maestro.
In tutta risposta, Yasop sbuffò sonoramente e scrollò la testa. Fino all’ultimo, però, non distolse lo sguardo.

- Sbrigati, Shou! Non ti aspetto!
Ansimando per la stanchezza, il bambino alzò lo sguardo sul fratello maggiore un attimo prima che sparisse tra gli alberi del fitto bosco.
- Kunio! – provò a chiamare disperato.
Tirò il fiato e riprese a correre. Doveva resistere. Tanto l’albero di Riku doveva essere vicino, ormai.
Kunio  si voltò ancora una volta per controllare che il piccolo idiota non si fosse perso e poi rivolse lo sguardo verso l’alto. La luce del mattino era chiara e trasparente e, a distanza, intravide la baracca in cui viveva il suo capitano.
- Sbrigati, Shou!

Le foglie del bosco oscillavano davanti ai suoi occhi, ma lui non le vedeva veramente.
La colazione giaceva intatta accanto a lui mentre continuava a fissare quel verde indistinto mosso dal vento. Era tanto che non faceva più sogni del genere…
- Riku!
Il ragazzino sbatté le palpebre come se si fosse svegliato solo in quel momento.
- Riiiikuuu! – fece eco una seconda voce.
Riku guardò in basso e riconobbe Kunio con il piccolo Shou che, pur ansimando, lo salutava allegramente con la mano. Quella visita inaspettata non ci voleva, rifletté in fretta. Se avessero scoperto che dava riparo alla ragazzina…
- Capitano, abbiamo notizie dal villaggio! – gridò ancora Kunio.
- Sì, capitano, il signor Shanks e il signor Yasopp sono appena… - un pugno ben assestato del fratello lo fece interrompere con un lamento.
Riku ignorò la piccola discussione tra i due e si voltò verso la capanna. La ragazzina non dava segni di vita. Si sarebbe svegliata a giorno fatto, come al solito, se le urla di quei due non l’avessero svegliata prima. Non c’era che da sperare, si disse affrettandosi a scendere prima che Kunio tornasse ad alzare la voce.



Ram's corner

Salve a tutti! Era una vita che non pubblicavo niente e avevo a metà questo capitolo nel mio computer.... Beh, è breve, lo so, e temo di non essere nemmeno rientrata del tutto nel piccolo universo di Aki, Shanks, Midori e tutti gli altri, però ho voluto tentare. Se avete consigli e/o correzioni, al solito, felicissima di leggerle. Mi auguro di riuscire a riprendere un po' le fila (con calma) e di non aver accumulato troppe inesattezze ed ignoranza (non sono andata avanti con One Piece, sono rimasta a metà Dressrosa) rispetto alla storia originale, ma comunque penserei di continuare con il mio progetto iniziale. Per il resto mi auguro che stiate passando una buona estate.

Grazie di aver letto fin qui e alla prossima,
(un'arrugginita) Ram.
  
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