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Autore: HadleyTheImpossibleGirl    13/07/2016    3 recensioni
[STORIA INTERATTIVA- STORIA COMPLETA]
1971
Lord Voldemort sta accrescendo rapidamente il suo potere mentre il mondo magico entra sempre più in crisi.
Siamo agli albori di quella che diventerà la Prima Guerra Magica e per contrastare le forze oscure c'è bisogno di Auror.
Una nuova generazione di maghi e streghe è pronta a diventarlo.
Genere: Angst, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra, Malandrini/I guerra magica
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- Questa storia fa parte della serie 'Auror Training Program'
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Erano passati un paio di giorni da quando la Gazzetta del Profeta aveva riportato la notizia dell’incendio a Villa dei Pini, la residenza dei Minchum. Nell’incendio erano morti la signora Minchum ed il nipote Jeremy.
Dietro all’incidente c’era però molto più. Si trattava di un attacco di Mangiamorte diretto al viceministro Harold Minchum, non avendolo però trovato in casa, come avevano previsto, si erano accaniti, evocando l’Ardemonio, sulle uniche due persone che erano presenti in quel momento: un bambino di nemmeno quattro anni e sua nonna.
Ora che tutte le lezioni erano ufficialmente finite, i ragazzi si preparavano a lasciare l’accademia per godersi le vacanze estive. Gli studenti del terzo anno avevano completato anche gli esami per diventare Auror e aspettavano di prendere il diploma.

 

Emily non aveva chiuso occhio a causa dell’ansia per i tabelloni che sarebbero stati esposti il pomeriggio stesso. E se non era stata promossa? Cosa avrebbe dovuto fare? E se Justin non aveva passato gli esami?
Era talmente elettrica quella mattina che aveva rinunciato volentieri al caffè, al contrario di Abbie che beveva in modo placido dalla sua tazza.
“A che ora hanno detto che esporranno i risultati?” chiese per l’ennesima volta all’amica.
La bionda grugnì una risposta senza nemmeno alzare lo sguardo, e Emily si rispose da sola “Alle tre, devo trovare qualcosa da fare fino alle tre”
Accanto alla ragazza si sedette Krystal, che si servì un cornetto e del succo di zucca.
“Preparato i bagagli, Krys?” le chiese Abigail
“Sì, è stata dura riuscire a mettere dentro tutto” sbuffò la ragazza con il viso che lasciava trasparire tutta la stanchezza per aver passato la sera precedente e la mattina stessa per mettere dentro i suoi libri, con cui aveva fatto una specie di fondo su cui appoggiare i vestiti.
“Sei proprio sicura di non voler venire con noi a Boston?” chiese Emily
La ragazza annuì. “Voglio passare un po’ di tempo con la mia famiglia. Mio fratello Daniel si sposa a Ottobre, quindi voglio godermelo ancora per un’estate”
“Capito” rispose Emily ricordando il leggero senso di vuoto che aveva provato quando si era sposato suo fratello maggiore, con cui aveva sempre condiviso la camera a casa…Hogwarts l’aveva aiutata sotto questo punto, a staccarsi da lui.

 

Sadie stava preparando il proprio baule, nello appoggiare un paio di jeans sul mucchio di vestiti che teneva appoggiati sulla sedia della scrivania fece cadere tutto. Imprecò e cercò di raccogliere il tutto. Senza rendersene conto, si ritrovò a sorridere quando le capitò tra le mani la camicetta che aveva indossato all’appuntamento con Andrew. Alla fine Eveline l’aveva praticamente costretta ad accettare e non se ne era affatto pentita. Lui l’aveva portata a cavalcare un Ippogrifo ed era stato decisamente l’appuntamento più strano e divertente che avesse mai vissuto. Quando l’aveva raccontato a Eveline lei se ne era uscita con un “Visto? Te l’avevo detto”
Una parte del suo cuore non poteva fare a meno di pensare a Richard. Aveva continuato a ricevere segnali contrastanti dall’uomo, un attimo sembrava interessato a lei e l’attimo dopo la ignorava completamente. Decise che era il momento di mettere la parola fine a quel tira e molla.
Si alzò e si diresse a passo svelto verso l’ufficio dell’istruttore, prima di avere il tempo di cambiare idea. Arrivata davanti alla porta bussò ed entrò senza aspettare la risposta proveniente dall’interno.
L’uomo davanti a lei indossava un completo nero, con la giacca sopra. Non si poteva negare che vestito in modo così elegante stesse molto bene.
Allo sguardo leggermente perplesso della ragazza, rispose “Funerale”
Sadie annuì in modo quasi impercettibile. Aveva scelto il momento sbagliato ma ormai era troppo tardi per tornare indietro.
“Io…avrei bisogno di parlarti”
“Dimmi tutto”
“Io ti piaccio?” chiese in modo diretto avvicinandosi a lui.
L’uomo si passò una mano sui capelli cortissimo e quasi imbarazzato disse “Certo che mi piaci”
“Ma non vuoi stare con me”
“Non posso stare con te” la corresse lui “Sono il tuo insegnante e un insegnante non può stare con una sua allieva”
“E dovrei aspettarti in eterno?” chiese leggermente arrabbiata “Io odio aspettare. Non sono una che aspetta. Non sei l’unico interessato a me, sai?”
“Sadie…” poi le prese le mani tra le sue “Non ti posso chiedere di aspettarmi, hai solo 18 anni ed è il momento più bello che tu possa vivere. Goditi l’estate”
Detto questo le lasciò le mani. Un ombra di delusione passò sul viso di Sadie, ma poi la ragazza prese un bel respiro e si recò verso la porta. E se ne andò. Senza guardarsi indietro.

 

Il pomeriggio un istruttore per ogni classe si avvicinò alla bacheca ed appese i risultati finali. Ci fu parecchia calca per poter sbirciare, soprattutto tra gli studenti del primo anno, molto più numerosi rispetto alle altre due classi.
Hayden tirò un sospiro di sollievo quando capì di essere stato promosso all’anno successivo, anche se qualche faccia intorno a lui sembrava molto più mogia. Poco dopo di lui anche Ezra riuscì a penetrare tra la folla, e un grande sorriso gli illuminò il volto, poi si girò verso Elias, che aveva preferito rimanere un po’ in disparte ed alzò i pollici di entrambe le mani, a significare la promozione di entrambi.
Emily, Krystal e Abbie erano rimaste un po’ indietro. Cercavano di alzarsi sulle punte per leggere la lista ma alcun di loro si comportavano come bambini e si azzuffavano pur di vedere qualcosa.
A un certo punto Sean e Eveline emersero dal mucchio di gente, entrambi con le facce soddisfatte.
“Allora?” chiese Abbie
“Promossi” sorrise Sean. Era a dir poco radioso. Si era tolto un bel peso. Aveva il terrore di non riuscire a ripagare le aspettative della sua famiglia, di suo padre in particolare.
“Anche voi tutte e tre promosse” aggiunse Eveline.
Le altre ragazze si abbracciarono di slancio. Solo dopo essersi accertata del suo risultato, Abbie si girò verso i gemelli Prewett. Fabian e Gideon stavano festeggiando con i propri amici. Qualcuno aveva tirato delle scintille del signor Filibustier e le stava sparando in tutto l’ingresso.

 
Emily aveva intravisto Justin prima di sapere dei risultati, in seguito l’aveva cercato con lo sguardo ma tutti gli allievi del terzo anno sembravano essere spariti.
La ragazza percorse le scale per il terzo piano lentamente. Era preoccupata, estremamente preoccupata. Il corridoio era riempito dalla gioia di chi era riuscito a diventare Auror ma ancora del ragazzo nessuna traccia.
Come diavolo faceva a sparire così bene?
Trovò la porta della camera socchiusa, entrò e lo chiamò.
“Bagno!” rispose la voce del ragazzo
Emily aspettò in piedi davanti la porta del bagno. Quando Justin aprì la porta di scatto, Emily si portò entrambe le mani sul viso, appoggiate sul naso. Era senza parole.
Justin indossava il doppiopetto azzurro con gli alamari d’argento, parte della divisa da Auror.
“Allora, sei fiera del tuo uomo?” chiese lui tutto sorridente.
La ragazza annuì e si tuffò per stringerlo tra le sue braccia.

 

La serata trascorse in modo tranquillo per tutta l’accademia. Dopo un pomeriggio di festeggiamenti, la stanchezza e il pensiero di doversi svegliare per tornare a casa presto spinse quasi tutti gli studenti ad andare a letto ad un orario decente.
La mattina seguente tutta l’Accademia era in fermento. C’era gente che andava e veniva lungo i corridoi, alla ricerca dei propri averi o dei propri amici da salutare.
Il gruppo diretto alla casa dei nonni di James si era accordato per trovarsi in giardino e prendere tutti la stessa passaporta.
Abbie era salita per andare a chiamare Fabian. Quando entrò nella camera lo trovò ancora seduto sul letto, con il baule aperto e pieno solo a metà.
“Non sei ancora pronto?” chiese con le mani appoggiate sui fianchi e il fare da sergente.
“Non vengo”
Due parole erano bastate a far crollare le braccia alla ragazza.
“Come sarebbe a dire che non vieni?”
Fabian si alzò e si avvicinò a lei, posando le mani sulle sue spalle. “Smettiamola di prenderci in giro, Abs” disse “Tu non mi ami, puoi essere innamorata di me, ma sicuramente non mi ami. Ami qualcun altro, e sappiamo entrambi di chi si tratta, no?”
Abbie provò a rispondere ma le parole le morirono in gola. Vedendo il tentativo di parlare della ragazza, sul viso del giovane Prewett si dipinse un sorrisetto triste.
“Si dice che se ami qualcuno devi lasciarlo libero… quindi vai, vai prima che sia troppo tardi” la esortò.
Abbie riuscì solo a dargli un veloce bacio sulla guancia e a sussurrargli un “grazie” prima di correre di sotto.
Appena sbucò all’esterno vide che erano tutti pronti. James le sorrise e appena si avvicinò chiese “E Fabian?”
La bionda scosse la testa e, nonostante gli occhi lucidi, sorrise dicendo “Siamo solo noi”

 

Buonasera!
Ed è canon (o quasi)!!!
Non ho altro da dirvi se non grazie grazie grazie e… l’epilogo arriverà presto ;)
H.

  
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