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Autore: 9Pepe4    21/04/2009    6 recensioni
Eccomi qua con una Raccolta di One Shot che vedranno come protagonisti Gohan e Videl sotto la pioggia. Scusate la brevità della prima ^^"
Inserita quarta One-Shot. Momentaneamente sospesa
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gohan, Videl | Coppie: Gohan/Videl
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Angelo piovuto dal cielo

Caro diario,
oggi è successa una cosa strana. Sai quelle giornate che iniziano malissimo e finiscono bene? Oggi è stato così.
Mi ero alzata tardi perché era vacanza.
Sono entrata nella stanza di papà stropicciandomi gli occhi e cosa vedo? Lui che bacia la signorina Miele! Ho gridato, sentivo la nausea salirmi sino alla gola e riempirmi la bocca di un sapore cattivo.
Entrambi hanno sobbalzato e mi hanno guardato sorpresi.
Il papà ha iniziato a dire “Videl cara” con voce tutta imbarazzata. Ho notato che le sue guance stavano diventando rosse come pomodori. Ma mi sono accorta anche che lo vedevo tutto sfocato, perché stavo piangendo.
A me non piace piangere, anche perché è da femminucce, ma in quel momento era giusto così.
Non gli ho lasciato dire niente e sono corsa giù per le scale, ho attraversato il salone di corsa e sono uscita di casa senza fermarmi nemmeno un momento, correndo, correndo sino a sentire il fiato affannoso, correndo sempre di più. Non ho nemmeno badato alle grosse gocce di pioggia che avevano iniziato a cadere dal cielo.
Non riuscivo a crederci.
Papà a volte fa un po’ lo scemo, ma alla mamma voleva molto bene. E quando sono triste perché lei non c’è più lui mi prende sulle ginocchia e mi strofina la guancia ruvida sul viso. Mi tiene stretta, e alla fine decido io di scendere da lui, perché non voglio fare troppo la figura della bambina paurosa che ha sempre bisogno del papà.
E la signorina Miele, la sua segretaria... Lei mi coccola sempre e mi regala delle caramelle e mi parla con voce dolce come il suo nome. Capisce persino quando non voglio mettermi le gonne e le scarpette eleganti (sono così scomode!). E poi con gli uomini è timidissima, tanto che una volta che aveva appena trovato un fidanzato voleva allenarsi a dare i baci e mi ha chiesto di poter usare il mio braccio come zona di prova.
Correvo. Era come se qualcuno mi avesse appiccicato davanti agli occhi la foto del papà che baciava Miele, continuavo a vedermi quella scena davanti agli occhi...
Quando mi sono accorta del male che mi facevano le gambe mi sono fermata. Avevo i polmoni a pezzi, e la milza mi pungeva con fitte dolorose come mai prima. I miei capelli erano tutti bagnati, zuppi.
Ho cacciato le lacrime perché io non piango mai. Solo per la mamma ho pianto. Per il resto sono coraggiosa.
Mi sono massaggiata il fianco e mi sono guardata attorno. Ero in un prato. Eh sì, perché sono nella casa in campagna, e basta correre poco per arrivare nei prati contornati da alberi.
Ho camminato sino ad una pianta imponente, dalla corteccia ruvida e le foglie allungate e mi sono seduta lì, sulle sue radici fradice. Ho poggiato la guancia sulla mia spalla e sono rimasta ferma così, con le mani affondate nell’erba fresca e bagnata di pioggia.
Ero veramente triste, e mi sono riscossa solo quando ho sentito il rumore di un ramo calpestato che si spezzava, un rumore che veniva da dietro di me. Mi sono alzata di colpo e ho guardato. Ho stretto i pugni e ho pensato: ‘Chiunque sia, provi solo a farmi male e lo stendo!’
Ero così convinta che non potesse succedere nulla di bello che mi sono stupita moltissimo quando ho sentito una voce che diceva gentile: “Scusa... Ti ho disturbata?”
Mi sono sporta un po’ di più.
Era un bambino della mia età. Aveva le guance arrossate dall’aria aperta, ma sembrava abituato ad avere il vento che gli soffiava sul viso. I capelli erano neri e arruffati, imperlati di gocce di pioggia. Ma sono gli occhi quelli che mi sono rimasti veramente impressi.
Aveva degli occhi neri. Veramente neri, non solo scuri. Neri come i miei capelli corvini, neri come l’inchiostro, neri come il buio più profondo... Solo che non erano freddi come una notte senza luci... erano morbidi e caldi, con uno sguardo che mi ha subito rincuorata un pochino.
Si sono spalancati, i suoi occhi neri, quando mi ha guardato meglio.
“Hai pianto?” ha chiesto.
Allora ho capito che le lacrime dovevano avermi bagnato le ciglia, e magari avevo le guance un po’ arrossate e accaldate. Di solito quando uno nota che ho pianto mi arrabbio molto, perché mi vergogno.
Ma non ho saputo arrabbiarmi, davanti al bambino.
La sua domanda non aveva tracce di derisioni. Era solo una domanda. L’unica cosa che potevo scorgere era preoccupazione e un po’ di imbarazzo per il timore di avermi disturbata.
Così ho detto di sì. Non avevo mai ammesso di aver pianto, prima.
Quando è morta la mamma lo vedevano tutti quando piangevo, e non c’era bisogno di ammettere un bel niente.
Lui si è avvicinato. Si muoveva con una tale disinvoltura, come se tutti i movimenti fossero agili, e mi sono domandata come avesse fatto prima a pestare quel ramo staccato.
Mi ha toccato il braccio.
“Sto meglio” ho detto e lui ha sorriso, come se gli avessi fatto il più bel regalo del mondo.
Non sapeva di averlo fatto lui a me, e proprio con quel sorriso.
Ci siamo seduti vicini nell’erba. Non ha fatto osservazioni riguardo ai miei vestiti da maschio.
Abbiamo un po’ parlato del bosco e degli animali. Lui li conosce molto bene, ho capito che vive vicino ad un monte che ora non ricordo come si chiama. Credo inizi con la P.
Alla fine ha domandato, quasi timidamente: “Perché piangevi, prima?”
Io allora gli ho raccontato tutto. Gli ho detto della mamma che è in cielo e del papà che ha baciato la signorina Miele.
Lui mi ha abbracciato per un secondo e poi è rimasto in silenzio per un poco. Alla fine mi ha consigliato di parlarne con papà.
Prima di andare via mi ha regalato un nontiscordardimé. “Somiglia ai tuoi occhi” ha bisbigliato, ed è diventato rosso come una mela matura.
Io non sapevo cosa dire.
Alla fine ci siamo salutati.
Sono tornata a casa e sono corsa in camera mia. Mi sono messa dei vestiti asciutti e mi sono tolta le scarpe che si erano infangate.
Ho aspettato tanto. Ho guardato il fiorellino e ho pensato al consiglio di quel bambino dagli occhi così neri. Di solito non credo alle fiabe e alle storie (non sono anche quelle cose da femminucce?) ma non ho potuto fare a meno di chiedermi se in realtà quel bambino fosse un angelo piovuto dal cielo.
Allora poi sono entrata nella stanza di papà.
Caro diario, ti lascio immaginare le sue scuse infinite, la mia rigidità iniziale, la scena che gli ho fatto prima di calmarmi, le cose che gli ho gridato indignata.
Ma devo per forza raccontarti qual è la conclusione. Indovina perché si stavano baciando... Miele ha trovato un altro fidanzato e crede che questa volta sia una cosa seria, e voleva fare una pratica diversa dal bacio sul braccio.
Non credere che per questo le sue labbra si siano attaccate a quelle di mio papà.
Infatti, quando li ho visti da dietro, ero così sconvolta che non ho notato che tenevano le loro mano destra palmo a palmo, tra i loro menti... Le loro labbra poggiavano sul dorso della propria mano, non sulla bocca dell’altro!
Sono così felice che vorrei ballare (anche se è ovvio che non lo farei mai... è talmente da ragazza...).
Dopotutto un po’ di fortuna devo averla anch’io.
O forse la fortuna non c’entra... Forse è tutto merito di un angelo che oggi è sceso dal cielo proprio per me, un angelo somigliante ad un bambino timido.
Un angelo dagli occhi neri come la pece, vivo di un odore di pioggia.




Spazio autrice (scusate il ritardo):
wow, era da un po’ che l’ispirazione, per quanto riguardava questa raccolta, mi aveva lasciata sola. Oggi finalmente è tornata e mi sono figurata un ipotetico incontro tra Gohan e Videl in tenera età... probabilmente lei non è la tipa da diario, ma il lampo d’ispirazione mi è venuto così. Ho scritto tutto d’un fiato. Nel prossimo capitolo pensavo di fare una One-Shot legata a questa, magari con Gohan e Videl cresciuti...

Kamy: grazie mille^^ Già, Gohan non è solo ingenuo, concordo. Soprattutto quando c’è di mezzo Videl, è anche timido in un modo tenerissimo! Verissimo, la pioggia meglio starle lontane! Bel consiglio, speriamo non si prendano l’influenza...

Pan_Tere94: Tere! Hai visto che ho aggiornato una storia di DB, finalmente? Lo so, non era quella che mi avevi chiesto, ma prometto che tenterò di aggiungere un capitolo anche a quella...^^ Spero ti sia piaciuta...

DarK_FirE: ciao! Tra tutti e due, a mio parere, sono troppo imbranati per quanto riguardano i loro “affari di cuore”, ma proprio per questo sono una coppia bellissima^^ Ma poi hai attivato tu il nostro account? Perché mi sa che altrimenti dobbiamo rifare da capo... Io questa volta non so se ci riesco, appena pubblico questo devo scappare...

Nightwish4ever: la battuta era... uhm... un momento... oddio. Era nella tua scorsa recensione... un momento che vado a vedere... mmm... giusto. Avevi chiamato lo scorso capitolo un “capitolo piovoso” xD Non mi parlare di quanto strani sono gli uomini! Sono talmente bizzarri che... che... che... che non so nemmeno cosa dire a questo punto! Sei sadica xDD Allora al prossimo fradicio capitolo... Bacioni^^

Vivvina: cattivo Gohan, perché a me e alla Lally non hai regalato nulla? Cattivone ç_ç Giusto... almeno un bacino poteva darglielo, lei... Non dire la parola con la L (latino? Aaaaaaargh!). Buona fortuna comunque! xD

Cri92: ciao^^ La mia povera chiavetta USB ç_____ç Va be’... a parte alcuni testi che proprio mi viene un nodo alla gola pensando che non li recupererò mai non è così terribile... Sono felice che ti piaccia questa raccolta! Un abbraccio anche a te^^

S_ara: non preoccuparti per il ritardo. Io non sono affatto puntuale, direi... Sono felice che ti sia piaciuta... Per la mail sì, l’avevo letta. Se me ne dovessi mandare altre, però, potresti usare il tasto “contatta autore”, sai quello là... perché all’indirizzo mail al quale mi avevi mandato l’altra c’è qualcosa che non va... Grazie^^

Ayumi Yoshida: Ora sono convinta, lo giuro *_* Sì, ricordo che hai molto apprezzato il titolo, sono felice che ti piacciano così tanto... Riguardo a quest’ultima one-shot, non sono sicura di essere riuscita a mantenere molto l’IC per Videl. Ma purtroppo non posso nemmeno dirmi “è OOC” e riscrivere tutto da capo. Non l’ho fatta battagliera come sempre perché ho pensato che dopotutto qui è piccola, ed ha appena perso la madre... Forse ho un poco esagerato, non so xD Un bacione anche a te, e mille grazie per l’incoraggiamento e i complimenti!
  
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