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Autore: purpleblow    21/04/2009    3 recensioni
“Non dovresti essere qui, mi vedo costretta a toglierti venti punti, Malfoy.” lui, senza abbandonare il suo fare principesco le regalò un ghigno divertito. “Neanche tu dovresti essere qui, Granger.” aveva un che di perfido ogni volta che pronunciava il suo nome, marcava il tono in maniera sprezzante.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Attrazione pericolosa

03. Tempo di spiegazioni




I giorni ad Hogwarts passavano a velocità impressionante, proprio l'anno in cui avevano i M.A.G.O sembrava che il tempo volasse e gli esami erano sempre più vicini. Mancavano due mesi, ma sembravano maledettamente troppo pochi.
C'era chi era in stato di agitazione e si fiondava sui libri appena poteva e chi invece rimandava sempre al giorno successivo.
Hermione Jane Granger era a metà fra le due categorie. Stranamente non era agitata, ma ovviamente appena aveva un po' di tempo tra una lezione e l'altra si metteva a ripassare.
Oltre allo studio però, aveva anche altro per la testa. Era passata una settimana dacché Malfoy aveva assunto uno strano atteggiamento nei suoi confronti.
Si poteva dire che era sempre lo stesso per come si poneva, per il suo fare sarcastico, ma con lei lo faceva diversamente.
Se prima pensava fosse solo un modo per provocarla, adesso, dopo averci riflettuto a lungo era arrivata alla conclusione che c'era un altro motivo.
Sempre più spesso negli ultimi giorni la seguiva, oppure faceva in modo di trovarsi solo con lei, mentre invece prima di quel giorno, le era sempre stata alla larga, o peggio non la degnava di uno sguardo.
Anche quel pomeriggio le era capitato di eclissarsi senza rendersene conto, pensando agli eventi degli ultimi giorni.
Provava rabbia verso se stessa però, perché ancora non ne aveva fatto parola né con Harry né con Ron, e dire che erano i suoi migliori amici. Doveva trovare un momento per parlare con loro, perché nonostante tutto voleva farlo.
Sapeva che la cosa li avrebbe infastiditi, che avrebbero voluto proteggerla dalla serpe e che secondo loro si comportava così per qualche motivo preciso, e questo un po' la preoccupava, però voleva essere sincera con loro.
Dopotutto che male c'era? D'accordo, si trattava di Malfoy, però fino a quel momento non le aveva fatto niente di male; tranne quel bacio che, male non aveva fatto ma per i suoi amici sarebbe stato il finimondo, infatti probabilmente quella parte l'avrebbe tralasciata per il momento.
C'era dell'altro però che la rendeva nervosa, ovvero il fatto che si era resa conto che in fondo non le dispiaceva poi così tanto trovarsi sola con Draco, perché aveva qualcosa che l'attraeva incredibilmente. Qualcosa che non sapeva spiegarsi neppure lei.
“Hermione!” si voltò verso la voce e si accorse che Harry e Ron la guardavano con aria strana e non solo loro, anche Lavanda e Calì la stavano guardando con la stessa espressione.
“Bentornata fra i vivi Herm.” disse civettuola la Brown per poi ridere assieme all'amica.
“Ti abbiamo chiamata svariate volte sai?” fu Ron a parlare mentre nello stesso istante mentre riempiva un bicchiere con del succo di zucca, che puntualmente gran parte di esso finì sul legno del tavolino.
“Scusate, temo di non avervi sentito. Che c'è?” così non poteva andare, era già capitato diverse volte che i suoi amici le parlassero mentre lei era assorta. Un paio di volte poteva succedere, ma non era da lei e probabilmente non le credevano più quando lei diceva che andava tutto bene.
“Insomma Hermione che ti succede? Sei strana ultimamente.” cosa poteva rispondere adesso? Non le andava di dare spiegazioni con metà Gryffindor davanti.
“Ehm... non è niente di cui preoccuparsi, davvero.” temporeggiava, ma con Harry non funzionò ovviamente.
“Oh avanti, a noi puoi dirlo, ci fai preoccupare.” caro Harry, le dispiaceva proprio dargli preoccupazioni.
“Te ne parlerò in un altro momento...” gli disse a bassa voce in modo da non farsi sentire da altri, che tanto in quel momento era già occupati a parlare d'altro.
Potter annuì con la testa, facendole intendere con lo sguardo che ci contava. Adesso non aveva più scuse, ben presto avrebbe dovuto affrontare con lui il discorso per quanto complicato fosse. Anche perché non sapeva bene neppure lei che cosa ci fosse da dire.
Qualche minuto dopo Hermione si alzò, dicendo ai compagni di casa che sarebbe andata a studiare in biblioteca, così prese un paio di libri e uscì dal quadro della Signora Grassa, che come al solito si esercitava a cantare senza sapere quanto fosse fastidiosa.
Scese le varie rampe di scale giungendo dopo poco in biblioteca, dove avrebbe ripassato lo svolgimento di alcune pozioni che stavano studiando in quei giorni.
Non appena varcò la soglia della stanza si accorse di una presenza che in quel momento le era davvero sgradita. Come avrebbe potuto concentrarsi con Draco Malfoy davanti? Se non per i pensieri che le avrebbero arrovellato il cervello, sicuramente lui avrebbe fatto il possibile per deconcentrarla.
Fatto sta che ormai era entrata e di certo non se ne andava per lui, così aumentando il passo si diresse al grande tavolo e si sedette.
Senza degnare il mago di uno sguardo aprì il tomo dove aveva apposto il segnalibro e cominciò a leggere con attenzione i paragrafi.
Dall'altro capo del tavolo, il biondo Slytherin, accortosi della presenza di Hermione cominciò ad osservarla sapendo perfettamente di essere ignorato apposta. Beh, in fondo che motivo aveva lei di salutarlo? Cosa che a lui non importava affatto.
“Accio libro!” e improvvisamente la strega si ritrovò ad osservare il vecchio legno del tavolo, mentre Draco se la rideva sotto i baffi.
Fu dopo qualche istante che la ragazza alzò lo sguardo, trovandosi occhi negli occhi con la serpe. Non si prese neppure la briga di guardarlo male, tanto se l'aspettava qualcosa da parte sua, perché arrabbiarsi? Di motivi ne aveva, ma sapeva che così avrebbe fatto il suo gioco.
“Avanti Malfoy, dammi quel libro.” la calma è la virtù dei forti, pensò lei attendendo che gli restituisse il libro, ma ovviamente non lo fece, perché mai avrebbe dovuto.
“E quale sarebbe poi il divertimento?” non riusciva proprio a capire cosa ci guadagnava a farla arrabbiare, non comprendeva perché non si stancasse mai.
Hermione prese un lungo respiro e con tutta calma si alzò dalla sedia e raggiunse l'altro capo del tavolo. Senza guardare Malfoy, allungò la mano verso il pesante tomo, ma prima che lo raggiungesse sentì il contatto con le dita fredde del mago che le avvolgevano delicatamente la mano.
“Non così in fretta Granger.” sussurrò Draco portando la mano di lei alle labbra, lasciandovi un lieve bacio. Anche le sue labbra erano fredde.
La ragazza restò immobile per qualche istante, proprio come la sera in cui quelle stesse labbra avevano toccato le sue. Fu breve, poi si riscosse e strattonò via il braccio.
“Sei davvero fastidioso, sai?” il tono voleva essere freddo, purtroppo le uscì diversamente. C'era agitazione in lei. “Ti diverti a provocarmi.”.
“Non sai quanto Mezzosangue, non sai quanto.” e ancora una volta sulle sue labbra si formò un ghigno.
Hermione stavolta però non restò in silenzio, doveva sapere cosa diavolo voleva da lei, perché si comportava così.
“Cosa ci trovi di così divertente?” finalmente riprese la solita sicurezza, anche dallo sguardo si capiva. Fiero sguardo di Gryffindor.
Tu Mezzosangue.” e le dita sfiorarono la morbida pelle delle sue guance e il respiro di lui si faceva sempre più vicino.
“Credo sia il momento che ti trovi un altro divertimento Malfoy.” detto ciò Hermione spinse via il ragazzo e si allontanò senza voltarsi indietro.
Le gambe le tremavano leggermente, ma lottò con tutta se stessa per andarsene da quel luogo, andarsene da lui.
Sapeva essere così dannatamente provocante e guardandolo da quella prospettiva, per la prima si rese conto che se gli fosse stata così vicina qualche secondo di più, si sarebbe abbandonata agli eventi. Era strano, ma la situazione che si era creata in fondo, non le dispiaceva. Era stata avvolta per un breve istante da una sensazione mai provata e aveva sentito il desiderio crescere dentro di lei. Sapeva che era profondamente sbagliato, non voleva cadere in quel baratro da cui mai sarebbe più risalita.
Sapeva che se avesse fatto un errore simile, avrebbe dato inizio a qualcosa di incredibilmente pericoloso. Proibito.
Fu grazie al quel pensieri che era riuscita ad allontanarsi in tempo, ma non era affatto sicura di come sarebbe andata la prossima volta.
No, non ci doveva essere un'altra occasione, non l'avrebbe permesso. Non potevapermetterlo. D'altra parte era stata trascinata dal momento, era umana, fatta di carne ed era normale provare desiderio fisico, anche se si trattava di Draco Lucius Malfoy. Soprattutto se si trattava di lui, un demone incarnato in un dio. La sensualità era parte di lui.
Continuava a camminare senza diminuire l'andatura e proprio in quel momento vide Harry venire nella sua direzione, così, decise di ricomporsi mentalmente. Non voleva risultare agitata, non voleva farlo preoccupare più di come lo era già.
“Hermione, hai già finito in biblioteca? Credevo di trovarti lì.” le disse a pochi passi di distanza da lei.
“Mi sono ricordata di dover parlare col professor Vitius riguardo ad un incantesimo che non mi viene molto bene.” Harry la guardò di sottecchi, per nulla soddisfatto della scusa dell'amica. Hermione non aveva problemi con la magia.
“Non ti riesce bene?” indagò allora il giovane Potter senza mai abbandonare lo sguardo della strega, che si irrigidì, conscia di essere stata subito smascherata.
“E va bene, non si tratta di quello.” ancora continuava a mentirgli e la cosa le faceva male, molto male.
“E allora rispondi a una mia domanda. C'entra per caso con quello di cui devi parlarmi?” centro. Maledetto Harry e la sua perspicacia e soprattutto maledetto Malfoy che le stava rendendo la vita impossibile.
“D'accordo Harry, credo sia arrivato il momento che ti accenni qualcosa.” certamente non poteva dirgli tutto, aveva deciso di stare sul vago sia per non preoccuparlo ulteriormente -né per vederlo dare in escandescenza-, sia perché anche lei doveva ben capire cosa stava accadendo.
Il Bambino Sopravvissuto annuì, sorridendole, felice di scoprire finalmente cosa stava girando per la testa alla sua amica di sempre.
Uscirono nel cortile e si diressero nelle vicinanze della capanna di Hagrid, dove non avrebbero incontrato nessuno che li avrebbe disturbati.
Si sedettero su una pietra abbastanza grande per entrambi e Harry attese che la giovane strega cominciasse il discorso.
“Vedi Harry, è piuttosto difficile parlarne. È la prima volta che mi trovo in una situazione del genere...” disse subito, mettendo le mani avanti. Non sapeva neppure da dove iniziare per la verità.
“Non preoccuparti, sono qui per ascoltarti.” la rassicurò poggiandole dolcemente una mano sulla spalla, al che la ragazza si rilassò, confortata dalla gentilezza del suo migliore amico.
“Ultimamente, mi sono spesso trovata in situazioni strane con una persona, che si comporta in maniera davvero insolita per i suoi soliti canoni. Ed io mi ritrovo sempre a pensare come mai abbia avuto questo cambiamento... se fosse qualcun altro non me ne preoccuperei, ma si tratta di lui ed è proprio per que-” venne interrotta dalle parole di Harry prima che potesse finire il discorso.
“Frena Herm! Di chi stiamo parlando? Magari ti posso aiutare a capire...” e adesso cosa gli diceva? Le era difficile rivelare il nome di quella maledetta serpe proprio ad Harry, però ormai non aveva scelta.
“Malfoy.” fu allora che -metaforicamente parlando- la bocca del Bambino Sopravvissuto toccò il suolo. Restò per un attimo in silenzio, scrutando l'espressione dell'amica, poi, realizzato di chi stavano parlando Harry scattò in piedi.
“Cosa ti ha fatto? Giuro che lo schianto all'istante se solo me lo trovo davanti.” lo sapeva che avrebbe reagito così, lo conosceva fin troppo bene ed era proprio quello che non voleva, ma cercò di mantenere la calma.
“Cosa non ha fatto vorrai dire,” gli disse, cercando che quelle parole lo placassero “il comportamento strano che ti dicevo riguarda il fatto che non si è più azzardato ad offendermi. E tu sai quanto si divertisse nel farlo.” il moretto alzò un sopracciglio stupito, ma anche perché non aveva ben afferrato il concetto.
“E dove sta il problema, scusa? Dovresti sentirti sollevata, non trovi?” vedendola da questo punto di vista sì, quello che Harry Potter non sapeva era quel bacio che si erano scambiati una settimana prima.
“Beh non è proprio questo il problema... lui... beh sembra si diverta a mettermi in imbarazzo.” imbarazzo, proprio come si sentiva lei in quel momento. Non era mai stato fra i suoi argomenti parlare di certe cose e per questo non aveva la sua solita sicurezza.
Parlate di magie ed Hermione è un lupo, parlate d'amore e correlati e la stessa si trasforma in un agnellino.
“Continuo a non capire Hermione, perdonami. In che senso ti mette in imbarazzo?” lo sguardo della strega abbandonò quello dell'amico per rifugiarsi su qualcos'altro.
“Promettimi che non riderai, ma soprattutto promettimi che non combinerai qualche guaio?” adesso si che Potter aveva davvero paura, l'espressione della ragazza gli incuteva timore.
“Vedi, una settimana fa ci siamo trovati da soli. Era notte, io sono uscita dal castello a prendere una boccata d'aria... e non guardarmi così, che anche tu l'hai fatto! E... beh, mi ha baciata.” forse un Cruciatus gli avrebbe fatto meno male, o vedendola razionalmente, forse se gli avessero detto che Dolores Umbridge era una santa sarebbe stato più credibile.
Harry non riusciva a credere a ciò che aveva sentito. Malfoy aveva baciato Hermione, lo stesso serpente che l'aveva sempre presa in giro, insultata, considerata un'insopportabile So-Tutto-Io? Quello stesso Draco Malfoy?
Forse Hermione aveva sbagliato persona, ricordava benissimo quando la chiamava “orrenda Zannuta” e questo poteva dimostrare il fatto che la trovava brutta -supposizione che si sarebbe tenuto strettamente per sé-, ma cosa ancor più strana e incredibile: come mai il biondo Slytherin aveva toccato una Mezzosangue?
“Sicura che fosse lui?” domanda stupida, ma non riusciva proprio a crederle, era impossibile.
“Certo che sì!” ok, era sicura, quindi era successo davvero e quindi, Malfoy aveva finito di vivere.
“Lurido, viscido serpente! Uno schiantesimo non glielo toglie nessuno.” il ragazzo si era appena alzato e aveva già messo mano alla bacchetta, ma prontamente Hermione lo afferrò per un braccio.
“Harry no. Mi hai promesso che non ti saresti messo nei guai!” il giovane mago fremeva dalla rabbia, non poteva sopportare che il suo peggior nemico avesse osato toccare la sua amica, voleva fargliela pagare.
“Sì, peccato che non sapevo ancora cosa ti avesse fatto.” la rabbia gli ribolliva nelle vene, Hermione poteva capirlo, ma non era il caso che si agitasse.
“Harry, io capisco quello che provi e che vuoi proteggermi. Sappiamo entrambi chi sia Malfoy, ma ti chiedo di farti da parte.” era seria e composta, come sempre. Aveva ritrovato la sua sicurezza e adesso il giovane mago doveva capire le sue ragioni.
“Ma Herm-” non accettava intromissioni, neppure da parte del suo migliore amico.
“Ascoltami Harry... questa è una cosa che riguarda me, perciò non metterti nel mezzo. Ti ripeto, capisco che lo fai per me e lo apprezzo molto da parte tua. Però, è una cosa che devo risolvere io, soltanto io, d'accordo? So difendermi da sola, non preoccuparti.” e Harry lo sapeva in realtà quanto fosse brava a tenere testa a Draco, l'aveva visto con i suoi occhi.
Si rilassò alle parole della strega e ripose la bacchetta nel mantello, era difficile accettarlo, ma si fidava di Hermione, sarebbe stato al suo posto.
“Prometti che starai attenta però.” si raccomandò lui poggiandole una mano sulla spalla e stringendola lievemente tra le dita.
“Non c'è bisogno che tu me lo dica, conosco la serpe in questione.” asserì lei strizzandogli l'occhio. Non gli aveva detto tutto, gli aveva nascosto dello strano modo in cui reagiva al tocco di Malfoy, ma quello se lo sarebbe tenuto per sé, almeno fino a quando non avrebbe capito bene pure lei.
“Però,” mise in chiaro il Bambino Sopravvissuto “se ti fa del male, non riuscirai a fermarmi, sappilo Herm.” fu lapidario, ma a quel punto la ragazza non poté dargli torto.
Annuì sorridendo, così fece anche Harry. Stettero per un po' a guardarsi negli occhi, fino a quando Hermione si rese conto dell'ora che si era fatta.
“Dai, adesso torniamo al castello, Ron si starà chiedendo dove siamo finiti.” detto questo, insieme si incamminarono verso la Sala Grande, dove presto avrebbero consumato la cena. Tra una lagna e l'altra del loro amico Weasley che voleva sapere dove fossero stati e cosa si fossero detti, mentre un paio di occhi grigi osservavano Hermione da lontano.



Note dell'autrice:
Ordunque ben arrivati alla fine di questo capitolo, che ve ne è parso? Spero di non aver reso troppo banale il dialogo fra Hermione e Harry e spero che abbiate gradito la scena in biblioteca tra Hermione e Draco.
Con questo passo direttamente ai saluti, sperando sempre che abbiate gradito il capitolo.
erigre: Felice che ti sia piaciuta, che ne pensi della scena in biblioteca? Soddisfatta? ^^ Come hai visto ho aggiornato presto!
Lilly 94: Ciao Lilly, ben ritrovata. Mi fa piacere che ti sia piaciuto Draco! ^^
Lilian Malfoy: E anche a te ben ritrovata. Che dire, si prende la colpa per la Mezzosangue, forse perchè anche lui ha capito che prima del sangue viene il cervello! XD Vabè, scherzi a parte, grazie dei complimenti!
polaris: Ali! Ciao cara, sono contenta che tu ti sia buttata nella mia fanfiction e ti rigrazio per i complimenti, sono davvero contenta che ti siano piaciuti i primi due capitoli! *-* Di questo che ne pensi? Spero solo di non averti delusa!
 
   
 
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