Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: YukiWhite97    17/07/2016    3 recensioni
Quando tutto sembra essere tornato alla normalità, ecco che Voldemort ricompare misteriosamente. Quest'ultimo ha in mente di lanciare un sortilegio che manderà tutti i nostri amati personaggi in un mondo senza magia e senza possibilità di ricordare nulla.
Harry e Draco vorrebbero impedirglielo, ma di fatto non c'è nulla che loro o gli altri possono fare. Vi è infatti una profezia: Soltanto l'Erede potrà spezzare il sortilegio.
.
Lily in compenso, ragazzina che vive nei tempi odierni, vive una vita disastrata, a partire proprio dalla sua famiglia.
Sarà l'incontro con un vecchio signore un pò matto a dare una svolta alla sua esistenza. Lily capirà che a volte credere nella magia non è del tutto sbagliato.
Capirà che lei è molto più di una semplice "nessuno".
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Inutile che io lo dica, storia ispirata a "Once Upon a Time". Ero molto restia dal pubblicarla, ma visto che ormai sono qui, spero che vi piaccia C:
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Voldemort | Coppie: Bellatrix/Voldemort, Draco/Harry, James/Lily, Lily/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: Mpreg, Triangolo | Contesto: Altro contesto, Da Epilogo alternativo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Finalmente Harry poteva tirare un respiro di sollievo. Voldemort era morto ed anche ancora una volta lui era sopravvissuto.
Questa volta però non ci sarebbe stato niente che avrebbe potuto impedire la propria felicità e quella di cui aveva intorno.
Ferito e un pò dolorante, i suoi occhi erano fissi dinnanzi a sè, verso la figura di Draco, il quale era stato trascinato via dalla madre.
Dopotutto quello che era successo non riusciva ad avercela con lui.
Non poteva.
Il suo primo istinto fu quello di corrergli dietro. Provò a trattenersi.
Doveva lasciarlo andare. Non vi era futuro per loro insieme. In quegli anni aveva sempre dovuto nascondere i propri sentimenti e sopportare il fatto di avere accanto Draco solo come un rivale.
Adesso però non voleva che fosse così. 
Decise quindi di abbandonare la paura, andandogli dietro. I suoi amici, in particolare Ron ed Hermione, si chiesero cosa avesse in mente.
"Draco!" - lo chiamò.
Nel sentirsi chiamare per nome, il biondo si voltò, ancora un pò stralunato. Cosa voleva da lui?
"Che c'è ancora, Potter?" - domandò.
"Per quel che mi riguarda non ho ancora finito - ansimò, per poi tornare serio - c'è qualcosa che devo dirti"
Dracò lo fissò, senza muoversi di un millimetro.
"So che molto probabilmente sembrerà uno scherzo, ma non è così - spiegò - in questi anni sono stato abbastanza bravo a nascondere i sentimenti che provo per te, sentimenti che vanno ben oltre il semplice affetto"
L'altro scosse il capo.
"Che diamine vai dicendo? Non ti capisco"
Harry a quel punto lo afferrò per mano, cosa che portò il cuore del biondo a  sussultare. Lui non lo aveva mai toccato così.
"Vuoi che sia più diretto? D'accordo allora. Mi sono innamorato di te e per tutto questo tempo non ho fatto altro che nasconderlo. Puoi darmi del pazzo, ma è così"
Il silenzio a quel punto era nuovamente calato. I genitori di Draco, Lucius e Narcissa avevano ben udito quello che il ragazzo aveva detto e ciò li aveva lasciati abbastanza perplessi, soprattutto al primo, il quale poggiò istintivamente una mano sulla spalla del figlio.
"Suvvia Draco - gli disse - non vorrai dare ascolto a queste sciocchezze, vero?"
"Che significa? - domandò ignorando completamente il padre - tu... amare me? Non scherziamo... non è possibile"
"E' possibile invece. In realtà mi chiedo anche io come abbia fatto ad innamorarmi. Se non fosse così credi mi sarei preso il disturbo di farlo sapere a tutti?"
Draco si zittì. Era una cosa completamente insensata. Lui ed Harry non erano mai stati amici, ed inoltre, anche se faticava ad ammetterlo, sentiva di non poter essere all'altezza di stare con lui, non dopo tutto quello che era successo.
"Ma io.. dopo tutto quello che ho fatto..."
"Non ti dirò che sei solo una vittima, perchè sei troppo facile - sospirò - ma tutti possono sbagliare  nessuno è completamente cattivo o buono. Ognuno ha dentro di sè tenebre e luce. Tu hai scelto solo di satre dalla parte sbagliata. E anche adesso puoi scegliere. Se accettare me e i miei sentimenti, oppure no"
Il biondo lo guardò. L'aveva sempre trattato così male e adesso lui veniva lì con una vera e propria dichiarazione.
Eppure non poteva infastidirsene. Sarebbe stato sciocco ed inutile. Gli aveva fatto piacere ciò che lui gli aveva detto, era felice del fatto che non provasse alcun rancore verso di lui. 
Sulle sue labbra comparve un sorriso.
"Per qualche strano motivo... non riesco a provare disgusto per ciò che mi hai appena detto"
Harry sorrise a sua volta.
"Bene, è già un inizio"
Lucius, dal canto suo, parve rendersi conto di come il figlio stesse guardando l'altro. I suoi occhi brillavano, come mai era successo.
"Draco, ti prego - gli disse - ora stiamo andando nel ridicolo"
Infastidito dalla sua presa, il biondo si scostò dalla sua presa. Aveva fatto quello che gli altri volevano per troppo tempo.
Poteva concedersi di essere felice, adesso?
"Mi spiace padre  - disse andando accanto ad Harry - ma è la mia vita, credo sia arrivato il momento che io decida per me"
L'uomo lo guardò con fare sconvolto, certo che da adesso in poi Draco non gli avrebbe dato più retta.
La mano di quest'ultimo adesso sfiorava quella di Harry, abbastanza da far rabbrividire entrambi.
"Alla fine ci siamo ritrovati, Draco" - gli aveva poi sussurrato il ragazzo.
"Avevi dubbi? - domandò l'altro - noi ci troveremo sempre"
Qualche mese dopo ...
Finalmente era tornato tutto apposto, anche se il ricordo della battaglia contro Voldemort e della morte delle vittime era ancora vivido nelle menti dei sopravvisuti.
Ovviamente però la vita aveva ripreso a scorrere per tutti... anche per Harry e Draco.
Il loro sentimento era sbocciato piano come una bellissima rosa e con piccoli gesti. Il loro era un rapporto speciale, solo che non lo sapevano ancora.
E proprio dentro Hogwarts, la scuola che per anni li aveva ospitati, la scuola dove si erano conosciuti, avevano deciso di celebrare la loro "unione". Non un vero e proprio matrimonio, ma qualcosa di simile, qualcosa che avrebbe legato spiritualmente le loro anime.
Draco, il quale aveva finalmente abbandonato ogni sorta di timidezza o vergogna, finalmente poteva stringerlo tra le braccia.
Tutti i loro compagni di scuola e amici erano altrettanto emozionati, nonostante alcuni fossero ancora sorpresi per quella strana unione che vi era stata.
Un unione che sarebbe stata consacrata da un bacio.
I due si erano avvicinati, teneramente, ma purtroppo nello stesso istante in cui stavano per relizzare la propria felicità, qualcuno la spezzò.
Le porte della Sala Grande si spalancarono, facendo sussultare tutti i presenti.
Ad avanzare a grandi passi adesso, vi era colui che per anni aveva tormentato gli incubi di Harry. Quest'ultimo sussultò, stringendosi a Draco.
"Vo-Voldemort" - balbettò.
"Scusate l'interruzione, forse sono in ritardo?" - domandò egli, guardandosi intorno.
Nessuno osò muoversi, mentre tutti si chiedevano come diamine fosse possibile una cosa del genere. Draco inoltre, aveva fatto caso a come Voldemort fosse seguito da Lucius e per qualche motivo ebbe l'impressione che vi fosse il suo zampino.
"Come è possibile che tu sia vivo? - esclamò Harry fuori di sè - io ti ho ucciso! Proprio io!"
"Questo non ti riguarda! - lo zittì Voldemort - e poi sono qui solo per farvi un regalo"
"Noi da te non vogliamo nulla!" - esclamò Draco.
"Voglio donarvi... un giorno felice - fece con fare schifato - ma solo uno, badate bene. La mia vendetta avrà inizio molto presto.. e quando l'avrò realizzata... le felicità di tutti voi sarà spezzata!"
In seguito si lasciò andare ad una risata maligna che fece andare Harry su tutte le furie.
Lo aveva ucciso eppure eccolo di nuovo davanti ai suoi occhi.
Non capiva, eppure provava rabbia. Fu proprio quest'ultima a farlo agire d'istinto. Afferrò la sua bacchetta, urlando.
"Avada Kedavra!"
Ma ovviamente, Voldemort doveva aver anticipato anche quella mossa, poichè si dissolse nel nulla prima che l'incantesimo potesse colpirlo, assieme al Mangiamorte. 


Lily si svegliò presto quella mattina, tant'è che la sveglia non era ancora suonata. L'aveva infatti disattivata in modo che la madre non si svegliasse.
Notando come quest'ultima stesse ancora dormendo, ne approfittò per scivolare via dalla camera d'hotel.
Era stata trascinata via con ancora troppe domande per la testa. Doveva assolutamente trovare Albus Silente, nonostante non sapesse dove abitasse.
Hogwarts, appena dopo il sorgere del sole, era completamente deserta. Ella riuscì a ritrovare la strada che la condusse fino al municipio della sera prima. Doveva sbrigarsi, se Bella si fosse svegliata addio ai suoi progetti.
"Accidenti, accidenti - imprecò - dove posso trovarlo?"
"C'è forse qualche problema?"
Una voce alle sue spalle la colse di sorpresa. Voltandosi si rese conto che ad aver parlato era stato Tom Riddle, lo stesso inquietante uomo della sera prima che tanto le provocava timore.
Indietreggiò.
"Amh, buongiorno - salutò - pensavo non ci fosse ancora nessuno in giro"
"Faccio sempre la mia passeggiata mattutina - disse avvicinandosi - tu piuttosto? Cosa fai qui a quest'ora?"
Lily deglutì.
"La prego, non dica a nessuno che sono qui"
L'espressione di Tom parve rallegrarsi tutt'ad un tratto.
"Ma io non ho intenzione di dire niente a nessuno - le disse gentilmente - ti andrebbe di prendere una tazza di the a casa mia?"
Lily rimase stupita da tanta improvvisa gentilezza, ma comunque non si sentì di rifiutare. Lo seguì, fin dentro la propria abitazione, grande, forse troppo per una persona sola, in uno stile elegante e sicuramente molto diverso da tutto ciò che avesse mai visto. La ragazzina però bado bene a non toccare niente, mentre stava seduta su una sedia del soggiorno. La cosa strana che le saltò all'occhio, fu che non vi erano quadri che raffigurassero Tom Riddle, in alcun modo. Ma ciò che maggiormente catturò la sua attenzione, fu un particolare animale che si trovava dentro una gabbia in vetro, poggiata su un tavolino alto. 
Ella gli si avvicinò, con gli occhi lucidi. Si trattava del serpente più bello e colorato che avesse mai visto. A lei i rettili piacevano molto, in passato aveva avuto di tutto, dalle lucertole ai serpenti, solo che avevano tutti fatto una brutta fine. Trovava che fossero animali intelligenti e che non portassero "male" come tutti credevano.
"Ah, vedo che hai già conosciuto il mio animale domestico" - disse ad un tratto Tom, comparendo con due tazze di thè in mano.
"Sì! - sussultò - è così... carino. Anche io ho avuto dei serpenti. Volevo loro molto bene ma purtroppo poi sono morti"
"Strano, non pensavo che questi meravigliosi rettili potessero essere apprezzati da una ragazzina della tua età - disse invitandola a sedersi - ma parlando di cose più serie. Sono davvero dispiaciuto per i disturbi che quel vecchio di Albus Silente ti ha recato"
"Oh no! - esclamò - non mi ha creato alcun disturbo. E' stato gentile con me"
"Su questo non ho dubbi - disse poggiando i gomiti sul tavolo - e che sai... è anziano e pertanto la sua mente non è molto lucida. Qui in città tutti lo sanno bene e sanno quindi come trattarlo. Mi stupisca che sia arrivato fino a Londra solo per cercare te. Per caso... ti ha accennato a dei libri o a qualcosa del genere?"
"Sì - sussurrò - effettivamente mi ha regalato dei libri.. "Harry Potter...." e qualche cosa. Mi ha anche detto che io sarei un personaggio di quei libri"
Fece una pausa, assaporando il the nero dalla tazza.
"Immaginavo - rispose Tom - ha dato un ruolo a tutti in questa città. Perfino a me"
"Davvero? - domandò - e quale?"
"Oh - fece scuotendo il capo - crede che io sia il Signore Oscuro, ovvero l'antagonista principale di quei libri. Assurdo, non trovi?"
"Abbastanza in effetti" - ammise.
"Capirai bene che non voglio assolutamente che influenzi una ragazzina tanto adorabile come te. Per questo ti sconsiglierei di frequentarlo troppo. Non devi dare retta a quello che ti dice, oltre ad essere matto è anche molto fantasioso..."
"Fantasioso lo è di certo, ma la colpa è anche di chi ha alimentato le sue fantasie regalandogli quei libri che adesso ha regalato a me. Ha idea di chi sia stato?"
improvvisamente lo sguardo di Tom Riddle divenne serio, tant'è che Lily ebbe la sensazione di aver domandato qualcosa che era meglio non chiedere.
Dopodichè egli sforzò un sorriso.
"Nessuno di importante, credimi"
La ragazzina ricambiò il sorriso. Oramai era convinta che forse quell'uomo non fosse poi tanto inquietante come sembrava.
Poco dopo, quando il sole era alto in cielo, Lily lasciò quella casa. Nonostante ciò che Tom le aveva detto, non se la sentiva di stare lontano da Silente... insomma, non sapeva perchè, ma si fidava!
Difatti fu proprio lui il primo che incontrò non appena uscì di lì, quasi come se la stesse aspettando.
"Oh, Lily, buongiorno, tutto bene?"
"Abbastanza - rispose - mi stava aspettando forse?"
"Diciamo di sì - disse dandole una spintarella - oggi ci sono delle persone che voglio farti conoscere. Piuttosto dimmi, quella donna di ieri sera... è quella tua madre?"
"Sì, ma lei non dovrebbe saperlo? Ha detto che mi conosce da quando sono nata"
"Beh... questo è vero. Ma quella è solo la tua madre adottiva. Chi dice che io non conosca i tuoi genitori naturali?"
Nell'udire quella domanda, Lily si fermò. Non affrontava mai quel discorso con nessuno, per semplice fatto che non voleva parlarne. Non voleva parlare di due genitori che non l'avevano voluta e che abbandonandola l'avevano costretta a vivere un'esistenza misera.
Strinse i pugni.
"Allora è questo il punto - sussurrò - è per questo che mi ha portato qui. Non so cosa di preciso abbia in mente, ma se in questo "qualcosa" rientrano cose del tipo "riportarmi alla mia vera famiglia", non ci penso neanche"
"Santo cielo, io non ho mai affermato una cosa del genere. Ho solo supposto una teoria"
Lily a quel punto si sentì stupida per aver reagito tanto violentemente.
"Beh, in ogni caso, se quello che dice fosse vero, se lo tenga pure per sè"
"Mettiamo caso che sia vero. Non vorresti conoscere quelli che sono i tuoi natali?"
"No! - esclamò - non voglio! Cosa può importarmene? Sono stata abbandonata che ero appena nata e ho passato i successivi anni sballotata da una famiglia all'altra. Che vita ho vissuto, secondo lei? E questo perchè le persone che mi hanno messo al mondo mi hanno voluto"
Silente la ascoltò attentamente, ma sulla parte finale fu portato a distrarsi. Si sollevò leggermente, salutando qualcuno da lontano.
"Ciao Harry!"
Un nome che a quanto pare le dava il tormento. Davanti agli occhi di Lily era apparso un ragazzo magro, occhialuto e dai capelli neri, che stava ora correndo loro incontro.
"Signor Silente! - salutò - salve, scusi il mio fiato corto ma sono in ritardo per la scuola"
"Non preoccuparti, cosa vuoi che sia un ritardo. Voglio presentarti un persona - disse poggiando una mano sulla spalla della ragazzina - lei è Lily Black, è arrivata da poco in città"
Il ragazzo di nome Harry sorrise, stringendole la mano.
"E' un piacere conoscerti, Lily"
"Emh... anche per me... Harry, dico bene? Perfetto, questo nome è un ossessione"
"In che senso scusa?"
"Quanto vuoi che sia importante! - esclamò Silente avvicinando i due - piuttosto Harry, perchè non porti Lily con te, così magari parlate, le fai conoscere qualcuno... ho la vaga impressione che andrete molto d'accordo"
Lily a quel punto si sentì confusa. Non capiva cosa quel matto avesse in mente, eppure l'idea di dover fare amicizia con quel tipo di nome Harry non le dispiaceva. In realtà, era come se già la conoscesse, nonostante fosse la prima volta che lo vedeva.

Erano già passati dei mesi dal ritorno di Voldemort. Sia Harry che tutti gli altri erano sconvolti. Era tornato così facilmente, dopo tanta fatica inutile.
Harry si dannava ogni giorno, certo che la colpa fosse solo sua. Eppure in quel periodo c'era anche un altro pensiero che affollava la sua mente: il bambino che stava crescendo dentro al suo ventre. Questa era una notizia, se possibile, ancora più incredibile del ritorno di Voldemort. Un secondo shock, per lui e Draco, ma almeno quello era stato uno shock positivo, Adesso non solo un'altra guerra era imminente, ma doveva anche preoccuparsi di proteggere quel bambino he sarebbe arrivato fra poco.
"Mi dispiace - sussurrò accarezzandosi il ventre - non è un buon momento per nascere, purtroppo"
Draco a quel punto lo strinse da dietro.
"Ti danni ancora? - gli domandò - dovresti cercare di pensare a qualcos'altro?"
"Oh, divertente - borbottò - e a cosa potrei pensare quando là fuori Voldemort sta pianificando una vendetta che sicuramente ci sterminerà tutti?!"
"Beh... forse il fatto che stiamo per avere un bambino? Anche questo ha dell'incredibile"
"Lo so! - esclamò - è anche per lui che mi preoccupo tanto. Non voglio che debba subire le stesse sofferenza che ho passato anche io"
"Hey - disse tirandolo per un braccio - non accadrà, devi ascoltare quel che dico. Inoltre.. sei davvero sicuro di voler venire ad Azkaban con me?"
"Certo che sono sicuro - rispose - visto che soltanto lui può darci le informazioni di cui abbiamo bisogno"
Il "lui" di cui Harry e Draco stavano parlando era niente meno che Lucius, il quale aveva perso la fiducia di Voldemort. Quest'ultimo avrebbe infatti portato la sua tanto bramata vendetta a termine da solo, mentre il Mangiamorte era stato catturato e messo lì dove erano sicuri non sarebbe più uscito.
Nonostante ciò però, si rifiutava ad ogni modo di collaborare. Draco ed Harry però dovevano tentare anche loro. Era l'unica persona che potesse aiutarli, nonostante non si fidassero più di tanto. Erano infatti sicuri che Lucius centrasse con la rinascita del Signore Oscuro, anche se non capivano come.
Quando i due arrivarono ad Azkaban, scesero in un lungo sotterraneo dove si trovavano delle celle, scortati da una guardia.
Quest'ultima, una volta arrivata ad una cella, disse qualcosa.
"Malfoy, hai visite. E non fare scherzi"
"Oh, questa presenza mi è familiare - sussurrò Lucius, con l'espressione e il tono degni di un matto - che sia mio figlio Draco? Assieme a... sì, assieme ad Harry Potter!"
"Siamo noi - sbottò Draco - stammi bene a sentire: passerò sul fatto che sei uno sporco traditore, lurido, infame e..."
"Siamo venuti qui per chiederti qualcosa. Sappiamo che, per un motivo a noi sconosciuto, hai fatto andare su di giri il Signore Oscuro. Cosa è successo?"
"Questo non ti riguarda - disse Lucius premendo le sbarre tra le mani - ma con me o senza di me, Voldemort porterà a compimento la sua vendetta. Lancerà un.. un sortilegio"
"Che genere di sortilegio?"- chiese Draco.
"Ah, ah. Tutto ha sempre un prezzo, miei cari. E il prezzo per questa informazione è... il nome del pargolo che porti dentro il tuo ventre"
"Te lo scordi!"
"Accetto!" - esclamò Harry, sotto lo sguardo stupito del biondo.
"Ragionevole vedo. Il sortilegio di cui parlo è un sortilegio molto potente, tanto grande che sarà in grado di spedire tutti noi in un mondo orribile, pieno di sofferenze e dove Voldemort potrà facilmente ucciderti, Harry Potter. Ma, per vostra fortuna, il suo è un sortilegio imperfetto.
Vi è infatti una profezia di cui anche lui è al corrente. Il  giorno del suo quindicesimo compleanno, l'erede, ovvero vostro figlio, tornerà e spezzerà l'incantesimo. L'erede è l'unica soluzione, l'erede va salvato, prima che Voldemort venga a prenderlo"
Draco ed Harry ascoltarono senza dire una parola. Sembrava che Lucius stesse delirando, ma allo stesso tempo sentivano che non stava mentendo.
Provarono paura. Non sapevano come affronatre un sortilegio che neanche conoscevano e come se non bastasse adesso di mezzo ci andava anche un bambino che non era ancora nato ma che aveva già il destino segnato.
Harry si portò nuovamente la mano sul ventre.
"Lui... quindici anni? Spezzare il sortilegio? Ma com'è possibile?"
"Devi credere che succederà - gli disse - anche se il fatto che tu ci creda o no non fa differenza"
"Va bene, adesso basta - proferì Draco, prendendo sottobraccio Harry - abbiamo sentito abbastanza"
"FERMI! - esclamò Lucius - non potete andarvene così! Mi serve il nome della bambina, avevamo un accordo!"
"Di che parli? - chiese Draco - sarà un maschio"
"Lily" - sussurrò a quel punto Harry, sottovoce.
"Cos'è che hai detto?" - domandò il biondo.
"Lily - disse in modo più nitido - il suo nome sarà Lily"


"Lily? - domandò Harry - è un nome carino"
"Oh, sì, quante volte dovrò ripetertelo prima che ti entri in testa?" - domandò la ragazza scuotendo il capo. Ella alla fine era stata scaricata da Silente e adesso si ritrovava in compagnia di quel ragazzo che non conosceva ma con cui si trovava estremamente bene. Nonostante non sembrasse, a Lily piaceva fare amicizia, soprtattutto con i ragazzi della sua età. E poi con Harry si era trovata sin da subito a poter parlare di tutto, senza alcun imbarazzo.
"Conosci anche tu Silente?" - domandò.
"Ma certo, è un mio caro amico. Tutti qui ad Hogwarts pensano che sia pazzo, io invece credo che sia un genio!"
"Beh, non mi stupisce - borbottò - a me ha regalato degli stupidi libri fantasy"
"Si lo so - rispose sorridendo - glieli ho regalati io"
"Aah... oh, scusa.."
"Non fa niente. Sai quelli sono i miei libri preferiti, mi identifico molto con il protagonista. Inoltre io e Silente abbiamo ideato una specie di gioco. Abbiamo assegnato ad ogni persona il nome di un personaggio del libro, e ci rivolgiamo a loro chiamandoli così. Anche Albus Silente è un nome preso da quei libri. In realtà non so neanche quale sia il vero suo nome, ma non mi occorre saperlo. Anzi, ormai tra di noi tendiamo tutti a chiamarci con dei nomi che  non siano i nostri. Eppure non riesco a ricordare quando tutto ciò ha avuto inizio. Credo sia sempre stato così"
"Oh, tu sei pazzo - fece ridendo - a te che ruolo ha dato?"
"Proprio quello del protagonista, Harry Potter"
"Ah..." 
"E a te che ruolo ha dato?"
"Nessuno... io nel libro non ci sono" - mentì.

Draco ed Harry erano tornati da Azkaban demoralizzati. Adesso che sapevano cosa Voldemort avesse in mente, si sentivano più esasperati che mai. Riuscirono però ad avvertire anche gli altri. I due decisero che era arrivato il momento di parlarne con loro, pertanto si videro alla Tana, dove almeno nessuno li avrebbe disturbati.
Dopo essersi seduti al tavolo presero a raccontare cosa avessero scoperto. Ovviamente la reazione che ne seguì fu di panico totale, anche se nessuno osava fiatare.
"Non possiamo rimanercene qui con le mani in mano - disse ad un certo punto Hermione - profezia o no, questo sortilegio va fermato"
"E come pensi di fare, Granger? - domandò il biondo - è evidente che la profezia è la conseguenza del fatto che non possiamo fare nulla!"
"Qualcosa possiamo fare - disse Harry - salvare l'erede.. ma come?"
"Forse - azzardò Ron - forse spedendolo in un luogo dove Voldemort non potrà trovarlo"
"Intendi un altro mondo?" - domandò l'amico tremando.
"Beh... più o meno.. forse però è un pò stupida come idea"
"Affatto - disse pensierosa la fidanzata - il vero problema è il modo"
Harry ci pensò a lungo. Non esisteva un oggetto abbastanza potente da spedire una persona in un altro mondo?
"Ma certo! - esclamò - è facile, possiamo usare una passaporta"
"Facile non direi. Per una passaporta che porti in un altro mondo, parallelo a questo, per quanto basti toccarlo c'è bisogno comunque di un grande quantitativo di magia... e non so neanche quanto tempo abbiamo"
"Allora facciamo subito, no? - domandò Draco alzandosi -  andate a chiamare la Mcgrannit, sono certa che lei saprà aiutarci e consigliarci. E altri maghi, più ce ne sono meglio è.." - il biondo si interruppe quando si accorse che Harry lo stringeva per un braccio.
Lo guardò.
"Dovrei... mandare mia figlia da sola in un mondo che non conosce?"
"Ma non sarà da sola - disse serio - tu andrai prima che lei nasca"
"E lasciare te e voi tutti da solo? No grazie"
"Guarda che non è uno scherzo - fisse l'altro afferrandolo per le spalle - se non lo fai e non lo mettiamo in salvo, la profezia non potrà avverarsi. Io devo rimanere qui.. con gli altri... anche se non posso fare niente... non posso fuggire.."
"Ed io allora? - domandò con le lacrime agli occhi - io posso fuggire?"
"Tu non stai fuggendo - rispose - tu stai facendo sì che la profezia si avveri"
Ron, Hermione, Ginny e George chinarono lo sguardo, rendendosi conto di come la situazione fosse divenuta difficile.
Dal canto suo invece, Molly Weasley sapeva come rimanere di buon umore nonostante la situazione. Seduta accanto ai ragazzi stava infatti cucendo all'uncinetto qualcosa. Ad un certo punto sospirò.
"Harry, caro - lo chiamò - ho fatto una cosa per te... in realtà non è ancora finito, ma spero possa piacerti ugualmente"
Gli porse una copertina bianca con dei ricami rosa, come rosa era la scritta "Lily" ben chiara e visibile. Harry la accarezzò, sorridendo. Draco fece le stesso a sua volta. Per un attimo la coppia sembrava essersi dimenticata che nonostante tutto un grande dono era stato loro concesso.
"Grazie, signora Weasley - sussurrò - è perfetta"


Harry e Lily erano arrivati nei pressi di quella che doveva essere l'unica scuola presente ad Hogwarts. La ragazzina si guardò intorno, fermandosi.
"Forse.. forse adesso io dovrei andare..." - sussurrò.
"Perchè? - domandò - dopotutto sei appena arrivata. Posso presentarti degli amici" - fece porgendole la mano.
"Beh... magari posso restare... un pochino..."
Immediatamente il ragazzo la portò con se vicino un albero dove stavano due ragazzi.
"Ron, Hermione  - li chiamò - vorrei presentarvi una mia amica.. si chiama Lily"
Quest'ultima sorrise timidamente. La ragazza era molto bella, il ragazzo aveva i capelli rossi e un mucchio di lentiggini.
"Ciao" - salutò.
"Ciao - disse Hermione - sei nuova di qui?"
"Sì, vengo da Londra. Ci sei mai stata?"
"No, mai". Lily trovava che fosse incredibile il fatto che nessuno pareva essere mai uscito da lì.
"Vieni a scuola con noi?" - domandò il rosso.
"Oh, no, no. Mi sono fermata qui solo per una notte. Temo che presto dovrò andare via"
In seguito ella non ascoltò più quello che gli alti avevano da dire. Si era infatti soffermata a guardare un ragazzo, la cui cosa che la colpì maggiormente fu il colore dei suoi capelli, tremendamente simili ai suoi.
"Chi... chi è quello?". Capendo a chi si stesse riferendo, Harry l'afferrò, trascinandola a sè.
"Quello è Draco - sussurrò - ti consiglio di stargli lontano, è un idiota. E non è neanche simpatico, a dirla tutta"
Lily avrebbe voluto credere ad Harry, il problema è che guardandolo non riusciva a farsi una cattiva idea.
Alla fine il tanto temuto Draco si era avvicinato ai quattro.
"Potter, Granger, Weasley - fece squadrandoli - che bella comitiva, c'è un nuovo membro?"
"Questo non ti riguarda, Malfoy - tuonò Harry- sparisci"
"Che fretta c'è, io volevo solo conoscere la tua nuova amica - disse guardando Lily - com'è che ti chiami?"
"Sono Lily. Tu sei Draco, vero? Mi sa che non hai una bella reputazione"
"Mh, non mi serve - disse sorridendo e circondandole le spalle con il braccio - e s e uoi un mio consiglio, io non starei con questi tre, sono un pò matti"
"Grazie, però.. credo comunque che rifiuterò il tuo consiglio"
"Ah, siamo testarde vedo. Può essere un grande vantaggio.Adesso purtroppo devo andare. Spero di rivederti ancora, Lily"
Dicendo ciò e diede un buffetto sulla guancia, per poi allontanarsi. Gli altri tre erano sconvolti.
"Emh... che c'è?"
"Ma che incantesimo gli hai fatto? - domandò Ron - Malfoy non è mai gentile con nessuno"
"Pff, attento a con chi parli di incantesimi" - sussurrò.

C'era voluto un pò e un grande quantitativo di magia, ma alla fine ciò che era venuta fuori era una semplice passaporta a forma di culla. Sarebbe bastata toccarla per finire in un mondo completamente sconosciuto. Ad essere stata preso sott'assedio adesso era la villa Malfoy, dove ovviamente oramai non viveva più nessuno.
I giorni erano trascorsi lenti... ognuno di loro sapeva che ogni attimo sarebbe potuto essere l'ultimo.
Harry fino all'ultimo non era convinto della sua scelta. Andare da solo in un mondo che non conosceva?
"Draco - lo supplicò - ti prego..."
"Ne abbiamo già parlato Harry. Non ti devi preoccupare, come ci siamo trovati una volta ci ritroveremo ancora"
"Ma sono quindici anni. Come farò a..."
"Devi credere al fatto che ci troveremo. Puoi crederci Harry?"
Il suo viso gli si era avvicinato, così come le sue labbra. il corvino rabbrividì.
"Posso..." - sussurrò con un misto tra la domanda e l'affermazione. Il biondo lo baciò, dolcemente. I due ignoravano che Voldemort avesse già portato avanti quello che era il suo progetto. Il sortilegio era stato lanciato e ora vittorioso il Signore Oscuro osservava il denso fumo verde divorare tutto.
Eppure sapeva di non poter stare del tutto tranquillo. C'era qualcosa che doveva fare.
"Oh, oh - sussurrò - Harry Potter, sto arrivando"
Nello stesso istante in cui proferì quelle parole, Harry fu colto da un dolore così lancinante da costringerlo a piegarsi.
"Harry? - domandò - tutto bene?"
"No! - esclamò - io temo che... che..."
"Harry - lo chiamò guardando verso l'alto - guarda..."
Era chiaro che di tempo ne fosse rimasto poco. Nonostante sapessero di non poter far nulla, Hermione, Luna, Neville, Ron e i suoi fratelli, si erano disposti dinnanzi la tenuta con le bacchette protese in avanti, come a voler fermare una sorta di scudo. Avrebbero tentato, fino alla fine.
All'interno invece, la professoressa Mcgrannit si mordeva le dita nervosa, mentre Harry si dimenava a letto per il dolore.
"Maledizione! - esclamò - fa troppo male! Non sono sicuro ma credo che la bambina stia nascendo adesso"
"Adesso?! - esclamò Draco - non può nascere adesso, devi toccare la passaporta prima!"
"Io non posso muovermi, idiota!" - esclamò.
"Smettetela di strillare - proclamò a quel punto Molly - Harry, ti serve un parto cesarero"
"Lei.. lei signora Weasley, come...?"
"Non preoccuparti, ho avuto sei figli, so abbastanza bene come si fa"
"Professoressa Mcgrannit - sussurrò Harry - la prego... deve promettermi che andrà  a dare una mano ai miei amici. E' per colpa mia se sono in questo guaio"
"Figliolo, credo che dovresti smettere di incolparti - gli disse - dobbiamo ringraziarti per il solo fatto di avere una salvezza. Andrò ad aiutare i giovani, sperando che serva a qualcosa"
Harry annuì. Poi strinse la mano di Draco, chiudendo gli occhi.
All'esterno tutto sembrava essere stato bruciato dalle fiamme, fiamme verdastre e spietate. Inoltre tutti loro poterono sentire una strana sensazione, come se Voldemort fosse sempre più vicino.
Era passato solo qualche secondo, eppure pareva già troppo. Harry cercava di fare dei respiri profondi mentre veniva aperto, cercando di non guardare verso il basso. Perdeva litri di sangue, tant'è che Draco fu costretto a sedersi prima di svenire. Fortunatamente Molly era stata abile e anche abbastanza veloce nonostante fosse la prima volta che praticava un cesareo su qualcuno. Dopo un pò riuscì a tirare fuori la bambina, la quale gettò fuori un urlo a pieni polmoni. Nel sentirla Harry sollevò lo sguardo.
"Oh, congratulazioni miei cari! E' nata e sta bene!"
La avvolse in una coperta, porgendola poi tra le braccia del corvino, il quale tremando la strinse, tremando. Draco si avvicinò a sua volta, cercando di trattene le lacrime per l'emozione e lasciandosi afferrare un dito con una manina.
Harry sospirò.
"Ciao Lily... benvenuta"
Purtroppo nessuno dei due fu in grado di godersi il momento fino all'ultimo. Furono scossi da un fremito che fece tremare il pavimento stesso. Spaventato, Harry guardò Draco.
"Prendila Draco, mettila al sicuro"
"Ma lei... lei non doveva essere da sola"
"Purtroppo dovrò crescere senza di noi. Nessuno meglio di me può capirla. Ti prego.. ti prego va!"
Tremando a sua volta, Draco prese la bambina, correndo via. Harry si portò le mani sul viso, soffocando un gemito di dolore ed un pianto che avrebbe asciugato tutte le sue lacrime.
Il biondo, ancora sporco di sangue, correva spedito verso la camera dove la passaporta si trovava. Il suo cuore batteva a mille. Arrivò con il fiato corto. Per un attimo ebbe un ripensamento ma sapeva di non poter fare nient'altro.
Lasciandosi scivolare una lacrima la baciò in fronte.
"Trovaci Lily. Mi fido di te"
Così la poggiò delicatamente nella culla. Immediatamente dopo, fu portato a voltarsi.
Voldemort era lì.
"Oh, gurda un pò che bella scena - disse - non fare lo sciocco Draco e dammi la bambina"
Lui scosse il capo.
"Non puoi averla - rispose - e non c'è niente che puoi fare. Non vincerai mai, Voldemort"
Piuttosto infastidito da quella frase, il Signore Oscuro sollevò la bacchetta.
"Avada Kedavra!"
Draco fu colpito, proprio lì dove il cuore batteva. Mentre cadeva a terra potè vedere Voldemort avvicinarsi alla culla. E poco prima di esalare l'ultimo respiro, potè sorridere. Perchè Lily non c'era più e l'espressione sul  viso del Signore Oscuro era impagabile.
Scosso da tutto quel rumore, Harry si era trascinato fuori dalla camera da letto, ancora con la ferita aperta e il sangue che gli colava via. Non appena vide il corpo di Draco senza vita, fu preso dal panico.
"Draco! - lo chiamò trascinandosi a lui - no, no, ti prego, non lasciarmi! Draco! Hey... non puoi"
"Quante lacrime per niente! - disse Voldemort - ormai è fatta"
Harry lo guardò, con uno sguardo carico di odio.
"Tu non vincerai mai"
Il fumo verde era arrivato a loro, e pian piano li stava avvolgendo.
"Ma io ho già vinto"

Angolo mio
A proposito di parti, scrivere questo capitolo è stato un parto, quindi incrocio le dita e spero sia venuto fuori bene! 
Ebbene, le parti in corsivo sono le parti ambientate nel pssato/nel mondo dove esiste la magia- Ho descritto molto velocemente come tutto è avvenuto, ma ovviamente alcune cose andrò ad approfondirle.
Molto bene, ora che Lily ha conosciuto Harry e Draco, sarà molto più divertente (per me s'intende, per i pg, un pò meno :D)
non esitate a dirmi cosa ne pensate, in ogni caso... al prossimo aggiornamento ^^


   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: YukiWhite97