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Autore: Master Chopper    17/07/2016    2 recensioni
La Classe F è stata creata appositamente dal preside della Magnolia High School, per racchiudere i peggiori alunni, i più indisciplinati e i più violenti. Ma comunque questi ragazzi non avranno vita facile, per via di un'entità sovrumana e proveniente dal futuro... che ha scelto di diventare il loro insegnante fino alla fine del loro Primo Anno.
[Crossover tra Fairy Tail e Assassination Classroom- I personaggi saranno di Fairy Tail, mentre la trama si ispira parzialmente a quella di Assassination Classroom]
Genere: Azione, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doranbolt, Fried Justine, Gajil Redfox, Gray Fullbuster, Natsu
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Attenzione: La fanfiction che segue presenta  personaggi canonici OOC. Inoltre, ogni riferimento politico o a persone realmente esistenti è puramente casuale.
Spero che la lettura sia di vostro gradimento. Sono Master, e ci vediamo nell'Angolo Autore. Ciao!



Lezione 2: Come si uccide la forza?

 
Non è facile parlare in quel modo con dei normali cittadini, pensava Doranbolt mentre si avvicinava alla Magnolia High School dell’omonima città giapponese.

Ma invece, adesso che sostava nel parco fuori dall’edificio, dei forti dubbi rischiavano di dargli preoccupazioni per i mesi a seguire.

Non aveva mai visto degli sguardi così spenti e vitrei in vita sua, nemmeno da parte dei suoi anziani generali negli anni dopo la Terza Guerra mondiale.

Il problema era che quei ragazzi della F, non avevano di certo affrontato una guerra…

Forse. Sinceramente i dubbi nominati prima erano fondati proprio su ciò che aveva ascoltato nell’ora precedente.

 

La prima cosa che aveva potuto notare nella scuola, era certamente il clima rigido e freddo, che tanto viene elogiato all’estero ma che sembra più che altro ricordargli i tempi della caserma.


La Magnolia High School è senza dubbio il liceo più premiato in tutta Magnolia, nonché uno dei più conosciuti in tutta lo società d’istruzione nipponica.

Il termine modello era sprecato dalle riviste specializzate, così come i nobili appellativi assegnati all’unico Direttore di quella fabbrica del successo.

Mard Tanimoto Guille e suoi contatti con numerosi presidi universitari per l’assegnazione dei sui studenti, erano un argomento poco discusso, ma facilmente dimenticato.

 

Ma partendo dal principio, cosa stava davvero confondendo l’agente Doranbolt?

Tante volte nella sua carriera, o meglio vita da agente della Difesa, si era ritrovato di fronte ad individui misteriosi, complessi, a volte perversi ma ognuno con una propria ragion d’essere.

I cosiddetti assassini.

Mai ammirati, né quel luccichio nei loro occhi mentre consapevoli di esser stati fermati, fingevano comunque di aver vinto, né quando avevano eliminato personaggi che segretamente detestava anche lui.

 

Ma… allo stesso tempo la giustizia personale della forza e il luccicare oscuro nelle pupille, non se li sarebbe mai aspettati nella figura famosissima del preside della Magnolia High School.

Era impossibile definire quella persona malata o comunque pericolosa, ma i suoi atteggiamenti lasciavano sempre una traccia che tentava di mettere in soggezione qualunque essere umano gli si avvicinasse.

Molti animali fanno così, e a dispetto di quanto molti possano credere, i loro comportamenti non sono dettati dalla paura. Anzi, è proprio la sicurezza e la forza che emanano senza accorgersene che segnala alle altre creature di prostrarsi al loro potere.

 

“ E così vuole essere assegnato alla classe? Non c’è alcun problema, agente, semplicemente mi limiterò a farle degli accorgimenti per non perdere tempo.”

Gli occhi di Mard parevano come il residuo di un tizzone ardente, quasi del tutto soffocato dalla cenere.

“ La classe F dovrà provare in tutti i modi ad ottenere risultati soddisfacenti, persino per i loro standard. Detesto quando cercano di ribellarsi, quindi è necessario che abbiano l’illusione e lo stimolo per migliorare. Non importa se falliranno nell’assassinio, questo è una questione che riguarda solo voi. In quest’anno ho almeno due premi da far vincere ad una nostra seconda, mentre quattro terze si diplomeranno. Come vede, la bilancia inizia a gravare su di lei, signor agente…”

 

Sì, decisamente una situazione spinosa.

Ma in un minuscolo angolo della sua coscienza, l’uomo sperava nella rinascita degli studenti, prima che al piano.

Era una cosa insensata, e più volte aveva tentato di ricacciarla dando la priorità al suo lavoro, come da  compito di ogni agente al servizio del governo.

Eppure non ci riusciva. Era difficile non trovare qualcosa di stupidamente sbagliato in quella condizione, e per l’appunto gli risultava stupido che nessuno nella scuola si fosse preso la briga di…

Un altro pensiero stupido. In un impero costituito sulla forza e sulla determinazione del mirare costantemente in alto, serviva un estremo come per indicare la feccia che nessuno poteva e doveva imitare. A questo punto, risultava maledettamente ovvio che persino i docenti fossero d’accordo.

 

 


 

“ Certo che potete uscire. Ci vediamo dopo la ricreazione, ragazzi !”

Il Sensei Zeref sorrise salutando la classe, prima di saltare via dalla finestra con una forza tale da rischiare di far ribaltare i cinque banchi più vicini.


“ Ragazzi…” incominciò con tono fermo Doranbolt, cercando di non sminuire l’importanza del discorso che stava per fare.

Un discorso da cui, dipendeva il futuro della Terra… ma anche di quella classe.

“ Da oggi sarò ufficialmente il vice responsabile della Prima F, vi insegnerò Educazione Civica e vi addestrerò a maneggiare coltelli e pistole nelle ore di Educazione Fisica.”

E forse la luce alla fine del tunnel si stava avvicinando.

 

Con un entusiasmo che mai si sarebbe aspettato, gli studenti reagirono al suo annuncio con un esclamazione raggiante e un bagliore di speranza negli occhi.

Quella scintilla di coraggio aveva paura di non vederla nemmeno con quella notizia, per cui una parte del suo cuore venne segretamente mossa.

Si sarebbe dedicato a quei ragazzi fino alla fine dell’incarico, era una promessa.

 

“ Confido nella vostra collaborazione.”  Riuscì tuttavia a dire. Non era molto bravo con le parole.

“ Wow, quindi presto avremo più probabilità di ucciderlo !” esclamò raggiante Levy McGarden, prendendo le mani di Lucy Heartphilia ed iniziando a saltellare.

L’amica bionda sorrise di rimando.

 

Max Alors quasi si stava commuovendo mentre impugnava con fierezza un coltello, prontamente raccomandato dall’amico Hibiki Lates.

Gajeel Redfox si era appoggiato al muro in fondo alla classe, sogghignando e mormorando chissà quali minacce al suo Sensei.

Natsu Dragneel invece, rimaneva seduto al proprio posto con la schiena gettata all’indietro e una gamba appoggiata sul tavolo. Sembrava tranquillo, ma del resto quella era l’espressione che mostrava più spesso.

 

“ Doranbolt-sensei, non vorrei che quelli della scuola l’abbiano presa per il culo, ma… noi della classe F non abbiamo le ore di educazione fisica.” Gray Fullbuster si era avvicinati al nuovo professore, poggiandogli una mano sulla spalla e guardandolo negli occhi.

Chiunque altro avrebbe potuto pensare che lo stesse sfottendo, ma il moro era serissimo e l’uomo lo sapeva.

“ Non possiamo permettercele per via dei nostri risultati.”

“ Non ti preoccupare, Fullbuster. Il preside ha assegnato per via del tutto eccezionale un’ora di educazione fisica per tutti e sei i giorni. Inoltre…”

 

L’agente si tolse la giacca, appoggiandola sulla sedia alla cattedra.

Prese un profondo respiro e si voltò verso i ragazzi.

“ Potete chiamarmi Gryder-sensei. Il mio nome è Mest Gryder, Doranbolt è un falso che uso quando sono in una missione speciale come questa.”

 

“ E allora possiamo chiamarti anche Doranbolt, no? Immagino sia più da fighi farsi chiamare con il proprio nome in codice.” Gli rispose Gajeel, rimanendo tuttavia serio. Forse stava comprendendo che non tutti i mali venivano per nuocere, e sicuramente un agente delle forze speciali come insegnante sarebbe stato utilissimo.

 

Mest annuì serenamente, mantenendo però al solita espressione di ghiaccio.

“ Certo, se vi è più comodo chiamatevi Doranbolt. Capisco che il mio cognome è un po’ troppo estraneo alla pronuncia giapponese.”

 

“ Posso chiamarti anche io Doranbolt-san ?” sussurrò a quel punto Zeref, che faceva capolino con la testa dalla porta.

Di tutta risposta, in dieci provarono a conficcargli i propri coltelli nella nuca.

 

 

Alla classe F era stato assegnato un edificio oltre le colline che delineavano il confine di Magnolia.

Solo campi e prati erbosi, foreste ed altre colline.

Collegato al mondo reale solo da una fermata dell’autobus ad un chilometro dalla classe F.

Perché quello era un mondo a parte e ai confini della realtà, dove gli emarginati venivano rinchiusi come monito per gli studenti normali.

Ma anche perché in quel mondo i ragazzi parlavano di omicidio col sorriso sulle labbra  e festeggiando alla notizia che un agente del Governo li avrebbe aiutati ad uccidere il loro professore.

 

“ In fin dei conti, un mondo che esiste e non deve esistere.”

Con quella frase nella mente il professore Doranbolt decise di andare a dormire.

Sperò che il sonno gli portasse le idee per la lezione dell’indomani, che, ovviamente, non aveva preparato.

 
 

  ...


In cima al suo nido d’aquila insanguinato, come avrebbe detto Alessandro Manzoni, Mard Guille riusciva ad avere il perfetto controllo  sul cortile della scuola.

Tuttavia, nonostante le lezioni stessero per incominciare, quella mattina non aveva voglia di osservare scrupolosamente gli studenti entrare.

Voleva essere lasciato solo con se stesso, come dimostrava il buio nella sua personale e spaziosa sala.

 

“ Certo, potete far ritirare il ragazzo dal suo periodo di sospensione. Non ci sarà nemmeno bisogno di limitargli il contatto con gli altri studenti… immagino che un tipo come lui si farà prendere fin troppo dall’assassinio del mostro.”

Parlava a telefono comodamente seduto sulla sua sedia girevole rilegata in pelle nera imbottita.

A volte, sia per i lunghi capelli corvini sciolti che per la sua pelle cadaverica, era il soggetto preferito delle battute della classe F, che lo chiamavano amabilmente ‘Dracula’ o ‘Vlad Guille’.

Questo perché c’era davvero una spiccata somiglianza con il conte vampiro e il preside della Magnolia High School. Anche se nessuno si sarebbe mai azzardato a ridere in sua presenza.

“ Dobbiamo avere la classe F al completo per i primi compiti in classe. Non importa quanto male possano andare, l’importante è averli tutti sott’occhio.”

 

La campanella stava per suonare, riempiendo come  suo solito l’intera area della vallata tra le colline con il suo trillo.

Zeref passeggiava tranquillo sul sentiero di ghiaia, con i suoi soliti particolarissimi abiti e la sua valigia.

“ Buongiorno, ragazzi. Non dovreste iniziare ad arrivare in classe ?”

Disse ad un certo punto, notando un certo movimento in una zolla di erbacce secche e corte.

 

Gajeel, Gray, Hibiki e Alzack Connel stavano giocando a scartarsi la palla a calcio. Si erano tolti la giacca della divisa, anche se solitamente Redfox non la indossava mai, ed erano rimasti con al camicia azzurra della Magnolia già leggermente intaccata dalla polvere.

“ Buongiorno professore! Stavamo, ecco… ripetendo un paio di tecniche di assassinio.” Ridacchiò Hibiki Lates, cordiale come suo solito. Lui era il rappresentante di classe, la controparte maschile di Levy McGarden e si dimostrava sempre molto gentile con i compagni e i due professori.

Non si sapeva ancora come mai un ragazzo in grado di portare voti nella media del’istituto ufficiale, si trovasse nella classe F.


Mentre gli altri tre ragazzi gli davano del lecchino, il Sensei sospirò facendo spallucce.

“ Come volete. Ma chi dorme non uccide i sensei. E poi oggi alla seconda ora abbiamo l’esercitazione per i compiti in classe.”

Un coro di imprecazioni si fece sentire dal gruppo, causando solo l’ilarità della creatura.

 

Ma prima di andarsene definitivamente, Zeref venne chiamato, vedendosi costretto a rimanere qualche secondo in più.

“ Oi, Sensei! Facci vedere se riesci a palleggiare con la tua solita velocità.”

La voce di Gajeel lo fece voltare nuovamente, osservando il corvino con il pallone da calcio in mano e un’espressione dura come al suo solito, ma comunque rilassata.


Tuttavia, non fu in grado di non notare le mani dei ragazzi avvicinarsi lentamente alle fodere delle loro pistole.

 

- Interessante questa tattica.- rifletté mentre la palla volava verso di lui.

Essendo una creatura con poteri psichici sensibilmente sviluppati, per lui era più facile di qualsiasi umano pensare ad altissima velocità.

- L’invito al gioco nasconde un tentativo di assassinio. Loro sanno bene che, per come cerco di integrarmi tra gli studenti non potrei rifiutare, e Gajeel sta facendo leva sulla fiducia che penso di star conquistando in lui. Questa è la classe F che voglio vedere! -

“ Tuttavia…”

 

Una nuvola di fumo circondò i quattro studenti, spaventandoli entrare ancora stavano per estrarre le pistole.

Redfox sentì un qualcosa tra le mani… e quando abbassò lo sguardo si accorse di avere un identico pallone da calcio.

Con un urlo lo gettò via, scansandosi all’indietro.

 

“ Forse quel pallone era un po’ troppo scomodo, non ti dispiace se l’ho sostituito con uno nuovo preso dallo sgabuzzino ?” il sorriso di Zeref si spalancò nella nuvola di polvere, mentre palleggiava con il collo del piede la palla in aria.

“ Volevate distrarmi facendomi credere che l’assassinio sarebbe avvenuto per mano di Alzack, Hibiki e Gray, mentre invece il pallone che Gajeel ha sostituito da quello con cui stavate giocando, conteneva una granata di proietti Anti-sensei.”

 

Gli studenti lo fissavano allibiti, con la mascella che rischiava di slogarsi dallo stupore.

“ Tuttavia il modo di galleggiare in aria era diverso da quello di un normale modello, quindi ho intuito ci fosse una variazione nel peso. Comunque il piano è stato eccellente, da ora in poi vorrei vedere molte più strategie come questa.” 

 


L’esercitazione al compito di Inglese fu un vero disastro per tutti.

 

Dopo essersi persi quasi tutto l’anno precedente era difficile recuperare alcuni concetti e regole linguistiche.

“ Bene, facciamo il punto della situazione tutti insieme, vi va ?” Esclamò il professore, tre secondi dopo aver ricevuto i fogli. Inutile dire che la sua velocità gli aveva permesso di correggerli ed analizzarli perfettamente in tutta quella frazione di tempo.

 

La classe ritornò alla maschera di inizio anno.

Quei volti abbattuti, urlavano costantemente “ E’ inutile provarci: noi siamo la classe F”.

 

Zeref, continuando a sorridere spiegò generalmente quali fossero i punti obbligatoriamente migliorabili per il vero compito, per poi iniziare a chiamare singolarmente alla cattedra gli studenti.

Voleva indubbiamente creare un dialogo tra alunno e professore, ma il suo tentativo di non farsi sentire mentre parlava in mezzo a tutto quel silenzio tombale lo imbarazzò tantissimo.

 

Infine, dopo aver passato in rassegna tutte le ragazze, dopo Max Alors per ordine alfabetico venne chiamato…

“ Natsu-kun !”

 

Camminando lentamente e con un a smorfia annoiata, il ragazzo dai capelli rosa si gettò sulla sedia, accavallando la gamba destra sulla sinistra.

“ Natsu-kun, cosa stai cercando di fare ?” domandò ad un certo punto il Sensei, mantenendo il suo tono di voce rilassato.

In quel momento lo studente aveva preso il suo esercizio e, con l’altra mano avvicinava pericolosamente al foglio un accendino a zippo.

“ Non ti serve più, vero? Ormai lo hai corretto.”

Ridacchiò perfido, rimanendo tuttavia immobile.

“ Visto che ti reputi un professore così bravo, perché non ti impegni a farmi risollevare la media? Forse hai paura di non farcela con tutti noi? Se le cose sono messe così, faresti meglio a ritirarti e a dedicarti finalmente a sterminare la razza umana. ”


Natsu Dragneel non aveva particolari manie di protagonismo, ma in quei momenti, più la sfida si faceva impensabile, più lui diventava cinico per cercare di distruggere psicologicamente gli avversari.

Non aveva una lama stavolta, ma soltanto un coltello arrugginito chiamato fiducia, che minacciava di infilarsi fino al cuore per ferire a sua volta il professore.

 

“ Natsu-kun…”

Zeref sollevò lo sguardo, socchiudendo ancora di più le sue palpebre, sempre pigre e cadenti.

“ …mi stai davvero facendo incazzare.”

Disse semplicemente questo.

 

Non si era mai mostrato arrabbiato, ma in quel momento sembrava essere davvero furioso.

C’era un… qualcosa nell’aria che senza apparente motivo spaventò a morte gli altri dodici alunni.

Una sensazione terrificante, come se una bomba stesse per esplodere davanti a loro, per coinvolgerli tutti nella morte.

Era quella la forza del segreto di stato che minacciava di sterminare tutti gli umani sulla Terra?

 

“ Cosa vorresti fare… picchiarmi, Zeref-sensei ?”

Ma il rosato voleva osare. Si sentiva capace di andare oltre e sfidare con lo sguardo l’essere che piano piano si stava trasformando, o forse rivelando, davanti ai suoi occhi.

 

“ No che non ti picchio. Però preferirei che tu avessi un po’ più di spirito autocritico, dato che alla tua età non mi sembra il caso di giocare a fare i forti e i lupi solitari dal cuore di ghiaccio.”

Ora il volto del professore si addolcì un po’, segno della marcata ironia in quell’ultima frase.

Il ragazzo sembrò tentennare per qualche istante.

“ Ti piacerebbe, vero… avermi in pugno e controllarmi contro la mia volontà ?”

“ Fu fu fu fu !”

 

D’improvviso, l’accendino che teneva in mano si contrasse fino a diventare una pallina grande quanto una biglia.

Neanche il tempo di rendersi conto di cosa fosse accaduto, che anche il foglio prese a mutare forma.

 

Divenne… molte cose. Prima gli origami erano semplici teschi tridimensionali, ma poi iniziarono a diventare sempre più frequentemente coltelli, pistole, missili e testate nucleari.

Tramite dei semplici fogli di carta piegata il Sensei voleva mostrare a tutti qualcosa.

 

“ Ti rendi conto dei poteri che posseggo, Natsu-kun? Non credo che tu possa essere più forte di me, ma d’altronde quale altro umano sulla Terra lo è ?!”

La pericolosissima creatura che affermava di provenire dal futuro.

 

“ Quello che voi ancora non sapete è che io rispecchio in pieno il malvagio potenziale evolutivo dell’essere umano.”

… Non poteva essere fermato semplicemente.

 

“ Tuttavia, posso fare anche altro.” Si ostacolava da solo.

La biglia di ferro iniziò a galleggiare per aria, e sotto gli occhi increduli di tutti partì a razzo per la classe ad altissima velocità, sorvolando le teste degli studenti.

Dopo poco, in aria si crearono scie luminose e dai riflessi dell’argento.

 Erano formule per la costruzione di diversi tipi di frasi e domane in Inglese con il lessico che avevano ripetuto. C’era di tutto: esempi, frase alternative, forme interrogative e risposte.

“ Non ti sembra meraviglioso il potere dell’insegnamento ?”

 

E così Natsu si ritrovò, per la prima volta in quell’anno scolastico, davvero a disagio.

Sembrava impossibile, ma alle sue spalle i compagni erano entusiasti di appuntarsi tutti quei chiarimenti sui dubbi che non avevano ancora compreso e gli esempi che non avevano pensato.

Mentre lui, per assurdo si sentiva l’unico fuori luogo. Prima non gli interessava, ma adesso?

 

“ Per rispondere alla domanda di prima, Natsu-kun…” Zeref gli si avvicinò. Sembrava più delicato e rilassato, ed inaspettatamente gli prese una mano tra le sue.

“ Sin da quando sono arrivato qui, rimane l’istituto ad averti in pugno. Che ti piaccia o meno, se eviti di studiare e pensi che io debba fare tutto il lavoro per te senza aiutarti, le cose rimarranno così.”

Il Sensei gli sorrise gentilmente, socchiudendo gli occhi e aprendo le mani.


Ora nel palmo del rosato c’era un piccolo fiorellino di carta, coi petali a forma di triangolini.

“ Perché invece non ci impegniamo tutti insieme per passare un buon anno e far scatenare il caos nel sistema gerarchico della scuola ?”

 

 
 

Angolo Autore:


Welcome back! Spero abbiate gradito l'aggiornamento a soli dieci giorni di distanza dal precedente capitolo.
E sapete perché l'ho fatto? Perché il prossimo capitolo non verrà aggiornato tanto presto ^^!
In teoria potrei farlo anche adesso, dato che avrei il materiale per minimo altri tre capitoli in cantiere... ma non lo farò. Sono crudele? Forse. Ma non lo faccio per divertirmi, sia chiaro.

Volevo riscontrare l'impatto che questa fanfiction può dare ai lettori di questo fandom, ma... il bilancio visualizzazioni-recensioni per lo scorso capitolo mi hanno lasciato perplesso. Anche se alla fine me lo aspettavo :)
Spero qualcuno possa indicarmi cosa non gli/le piace della mia fanfiction (e spero non riguardi solo l'assenza di Nalu, Gruvia, Gale o Gerza, perché in quel caso sarebbe la volta buona che non pubblico più niente su questo fandom).


Alla prossima!

   
 
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