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Autore: Naturally Sophie    18/07/2016    0 recensioni
Non c'è molto da dire. Io e lui eravamo diversi, molto diversi. Ci odiavamo.
Lui il presunto eroe e io la presunta stronza.
Lui Grifondoro e io Serprverde.
Uno la nemesi dell'altra.
Ma era fin troppo prevedibile quello che sarebbe successo dopo. Siamo diventati amici. Poi migliori amici. E ora che sono all'ultimo anno non so più come considerarlo. Confidente? Fratello? Amore? Nemesi? Amico imbecille? Non so neanche io. Ma so che se non riuscirò a capirlo, credo che lo perderò per sempre.
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Il Secondo Trio (Neville, Ginny, Luna), Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 2

Lettere

 

 

Pov Luna

 

Lo sapevo. Sarebbe successo sicuramente qualcosa di brutto. Tutte le volte ho avuto un brivido è stato perché di lì a poco qualcosa sarebbe andato storto. E, purtroppo,  non mi sbagliavo nemmeno quel giorno.

A volte lo sogno ancora. Dico, il nostro preside. Lo vedo un attimo prima che Piton lo uccida … vedo la sua espressione incredula e calma mentre guarda il suo collega e, in meno di un secondo, lo perdona e precipita sereno verso la sua sorte.


Ricordo che quella sera cenai appena. Mangiai pochissima insalata scondita (sono vegetariana. Non vedo perché un animale debba morire per finire nel mio piatto. Lo trovo assolutamente ingiusto ed egocentrico.) e poi mi allontanai nauseata dal tavolo della mia Casa. Tutti così schifosamente viscidi e perfetti... tutti così... così Serpeverde. Tutti così ricchi e così leccapiedi e meschini da dare il voltastomaco. Sbuffai mentre uscivo dalla Sala Grande e mi fermai in corridoio, accarezzando le pietre ruvide che componevano la nostra cara vecchia Hogwarts. Mi tolsi gli occhiali e li appesi alla camicia nivea e, le mie dita, furono catturate dallo stemma verde e argento ricamato sulla camicia candida, tanto per ricordarmi il destino che mi era stato affidato. Sciolsi i capelli dalla scomoda e rigida posa nella quale si trovavano e mi diressi sospirando verso i sotterranei e quindi al mio dormitorio.
-Pozione pollisucco- dissi annoiata al muro che si aprì lasciando intravedere la nostra sala comune, abbastanza macabra per chi odia l'acqua e il buio, ma credo che sia piuttosto accogliente.
Contrariamente alla descrizione di Harry Potter e Ronald Weasley, le nostre lampade non sono appese al soffitto con delle catene e il verde che                 predomina la stanza è davvero bello: è a metà fra il colore di un fiume d'inverno e il colore delle foglie di un pino. Di certo non è luminoso come  quella delle altre Case, ma di sicuro è l'unica che ha una vista completa del Lago Nero. Adoravo vedere i pesci nuotare fra le alghe nelle acque gelate ed ero l'unica che si sedeva sempre lontano dal fuoco per poter restare accanto al mio elemento preferito. Mi avvicinai al vetro e vi posi sopra una mano e, in seguito, la testa. Inspirai lentamente l'aria fresca nei pressi del Lago, così diversa da quella  calda nella sala comune. Chiusi gli occhi solo per un secondo quando sentii una voce alle mie spalle.
-Pozione pollisucco.-
Mi nascosi velocemente dietro ad una poltrona per non essere vista da coloro che stavano entrando dal passaggio nel muro. Cercai di rallentare i miei battiti cardiaci e di calmarmi quando una combriccola del mio anno mi passò accanto, ridendo.
-Certo che Silente se l'è proprio cercata! Sostenere così apertamente i Babbani e i Mezzosangue... hanno proprio fatto bene ad ucciderlo.- ghignò un ragazzo castano. I suoi occhi erano spilli che perforavano qualsiasi cosa capitasse loro a tiro. Cercai di trattenermi dal picchiarlo.
Ok, ora calmati. Pensa a qualcosa di bello e tranquillo... un lago... sei sott'acqua e fa freddo. Riemergi lentamente e ti ritrovi nel bosco vicino a casa  e tutto è ricoperto dalla neve. Va meglio, vero?
Grazie coscienza.
Di nulla, tesoro, ma riguardo a Vigna... mamma mia... che carino...
Smettila. Lo odio e lui odia me.
Ok, ma...
Niente ma. Ora ascoltiamo questi perfettini.
-Già, scommetto che sono tutti dispiaciuti e relegati a piangere il loro amato preside...- commentò una ragazza albina.- … per non parlare poi di quei disgustosi Grifondoro... specialmente Potter e Weasley e quella schifosa nata Babbana della Granger.-
La rabbia continuava a montarmi dentro, sempre più feroce e violenta e dovetti chiudere gli occhi e reprimere l'impulso di saltare fuori dal mio
  nascondiglio e di spaccare quei loro culi delicati.

Sì, lo so, sono una lady.

Ad un certo punto, sentii bubolare un gufo da un punto imprecisato alle mie spalle. Sussultai stringendo il libro che avevo tra le mani ( “Il mondo di Sofia” un libro filosofico uscito solo qualche anno prima) che avevo preso dal mio nascondiglio segreto per i miei piccoli tesori italiani...come, ad esempio, libri come “Il nome della rosa” o “ Uno, Nessuno, Centomila”  o ancora, spartiti di mia madre per il pianoforte, fotografie dell'età più bella della mia vita, ovvero quando mia mamma ... ma torniamo a noi.

Sotto ad una delle poltrone della sala comune avevo trovato per caso una botola impolverata che avevo accuratamente pulito e dove avevo riposto tutte le cose che ritenevo fossero preziose per me. È proprio vero quel detto che dice “ Se vuoi nascondere qualcosa, mettilo in bella vista”. E si dava proprio il caso che, in quel momento, fossi nascosta dietro a quella fatidica poltrona e che, aspettando che quegli stronzi ( ed è già far loro  un complimento) se ne andassero senza notarmi, avessi preso uno dei miei libri preferiti in assoluto. Il silenzio era assordante, rotto a intervalli regolari solo dal battito impazzito del mio povero cuore.

-Chi c'è là?- squillò la voce di uno dei ragazzi che si era limitato a sghignazzare. Feci rapidamente finta di nulla, appoggiandomi al muro gelato e aprendo il libro su una pagina a caso, facendo finta di leggere. Sentii i passi leggermente ovattati sulla moquette verde smeraldo dirigersi verso di me, ma cercai comunque di far finta di nulla e di concentrarmi sulla frase del libro... - Ah, Willow, sei tu. Ancora con quella schifezza babbaba e italiana ? Quando comincerai a leggere libri normali e decenti ?- mi disse strappandomi dalle mani il mio tesoro per poi prendere a sfogliarlo.

Mi alzai e incrociai le braccia al petto dicendo – Posso riavere il mio libro, per favore?-

-Ma come fai a leggerlo? Non ci sono figure!-

- Ci sono persone che usano l'immaginazione!- esclamai esasperata levando il mio libro dalle sue stupide manacce curate all'esasperazione .

- Calmati, Willow, era solo una constatazione.-

- Sei pregato di non toccare più i miei libri o qualunque cosa mi riguardi, se ci tieni a non diventare un uomo eunuco.-

-Un che…?- chiese deridendomi

-Evirato.- risposi semplicemente guardandolo truce.

-Senti, non ho tempo per le tue stupidate, Willow. Va’ a farti un giro- esordì ghignando e feci di tutto per reprimere, ancora una volta, la mia rabbia.

A malapena notai che, mentre uscivo piuttosto velocemente dalla Sala Comune per non macchiarmi di omicidio, un barbagianni si era posato sulla mia spalla. Appena fuori, ispezionai più volte il corridoio prima di avventurarmi tra e vecchie mura di Hogwarts. Appellai un maglione e mi diressi verso la Guferia.
Non appena vi misi piede dentro, il rapace appollaiato sulla mia spalla arruffò le penne e cominciò ad agitarsi, tubando lievemente e spingendo la lettera che teneva  nel becco più vicina a me.
-Sì, sì, tranquillo tu, adesso la leggo.- ecslamai prendendo la messiva che il pennuto mi stava porgendo per poi lasciarlo su un trespolo e dargli un contentino. Mi sedetti sul parapetto, aprendo la lettera che mio padre mi aveva mandato.

" Cara Luna,
ti scrivo perché ho saputo della morte di Silente. E' stato un duro colpo anche per me, dato che l'ho conosciuto personalmente e non solo come insegnante e preside, ma anche come amico e confidente. E tu sai quanto sia stato importante per la nostra famiglia quell'uomo.
A parte questo, come sta la mia bambina? Va tutto bene lì? Spero vivamenete di sì.
In bocca al lupo per le ultime verifche di quest'anno, ma sono sicuro che andrai alla grande.
Ricordati di mettere l'apparecchio quando vai a dormire, mi raccomando.
Spero mi risponderai presto.
Ti voglio tanto bene,
Papà"


Sorrisi, malgrado tutto: ancora oggi, e credo lo farà per sempre, mio padre sa sempre per che verso prendermi.
Mi strinsi ancora di più nel mio maglione quando un soffio di vento si insinuò dalla finestra. Il cielo si era di nuovo oscurato e  le nubi promettevano ulteriore pioggia e forse anche dei fulmini.

Affondai le mani nelle tasche e ne tirai fuori la mia inesauribile scorta di ciccolato fondente che appoggiai di fianco a me mentre, con un gesto della bacchetta, feci apparire carta e penna, per rispondere alla lettera del mio genitore.

"Caro papà,
il clima, sia atmosferico che umano, qui ad Hogwarts, specialmente questa sera, è più teso che mai. Basti pensare che alcuni ragazzi di Serpeverde vanno a dire he Silente se l'è cercata, roba da matti.
Oggi ho incontrato per caso Leonardo ed è successo ciò che doveva succedere: abbiamo scoperto l'un l'atra le nostre "voglie" e il fatto che, appunto per quelle, non possiamo nemmeno sfiorarci. Devo dire che mi manca un po' la mia amicizia con lui. Ora a malapena mi parla o mi sauta solo perché siamo in Case rivali...!
Comunque sì, la tua bimba sta bene.
Lì come va? La nonna sta bene? E Giulia? Spero di sì.
Non vedo l'ora di tornare a casa così potremo passare un po' di tempo insieme e, chissà, scoprire qualcosa di nuovo...
Ora ti lascio papà, sono già uscita dal dormitorio fuori dal coprifuoc, se Gazza mi vedesse qui in Guferia passerei davvero un brutto guaio...!
Per l'apparecchio, non preoccuparti, lo sai che ci tengo alla mia igiene orale.
Saluta la nonna da parte mia, per favore.
Ti voglio tanto tanto bene,
Luna"


Rilessi la lettera un paio di volte per controllare che non ci fossero errori e poi la affidai al barbagianni che sparì quasi subito in quel mare nero che si stava avvicinando sempre di più al castello.
Non so per quanto tempo rimasi incantata nel vedere i lampi biancheggiare tra le nubi con i tuoni che mi rimbombavano in testa.

-Il coprifuoco è scattato da un pezzo.- una voce accanto a me mi destò dai miei pensieri.
-Cosa c'è Vigna? Oggi è a giornata mondiale di "Stalkeriamo Luna Willow"?-
Lui sorrise e prese la cioccolata dalla mia riserva, senza nemmeno chiedere. Alla mia protesta, scoppiò in una fragorosa risata.
-No, era solo che non prlavamo da molto tempo e ho pensato di chiacchierare un po', tutto qua.-
-Beh, io non ne ho voglia, perciò addio.-
-Aspetta.- mi afferrò il polso, per farmi fermare e una scarica di adrenalina mi percorse da capo a pedi - Volevo scusarmi per essermi comportato così mae oggi pomeriggio e per essere entrato di nascosto nello spogliatio femminile.-
Lo guardai arrossire e levai la mano dalla sua stretta.
-Sei perdonato, ma va' a dormire, se Gazza ti scopre sei nei guai-
-La stessa cosa vale per te.-
Annuii e scappai di nuovo nel mio dormitorio dove, malgrado tutto, mi addormentai con il sorriso sulle labbra.

   
 
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