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Autore: Lullaby1992    19/07/2016    1 recensioni
Bene... nel Nothing#2 i nostri personaggi si sono sistemati e tutto era finito per il meglio... ma è proprio così? è davvero tutto finito? tutti i guai?
Ovviamente no, perchè è proprio nel momento in cui ci si sente più al sicuro che succedono le cose peggiori...
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Itachi, Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio, Obito Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Asuma/Kurenai, Minato/Kushina, Obito/Rin
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Prima dell'inizio, Più contesti
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- Questa storia fa parte della serie 'Nothing#2'
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Raimaru si sedette in una delle ultime file allestite con comode poltrone in un immenso salone, mentre Hina si dovette sedere vicino al tizio.

Per Raimaru fu doppiamente difficile concentrarsi su altro e non consumarsi i denti a forza di digrignarli.

Però fece il suo dovere di controllare la zona.

Lo spettacolo iniziò con un vivace cabaret, che fece ridere con satire di personaggi di rilievo e scene di grottesco impaccio.

Una volta finito il cabaret però i pesanti tendaggi del vero palco, si aprirono ed entrarono musici e attori.

Iniziò la recita di una vera opera teatrale.
Raimaru non se ne intendeva per nulla di opere, però sebbene non ne seguisse molto la trama, la trovò bella.

Gli attori, che cantavano avevano voci forti, limpide e pulite. I musici creavano una sinfonia dietro l'altra con armonia, sottolineando con la musica i momenti salienti o creando atmosfere tristi o allegre.

Però Raimaru nel frattempo notò due cose: una, era un capannello di persone che si stavano agglomerando in un angolo retrostante della sala che avevano un che di sospetto.

Fece cenno a Ginirokami e glie li indicò con lo sguardo. Il lupo si alzò, recependo il messaggio.

La seconda... fu lo sguardo rapito di Hina. Era messo di sbieco rispetto a lei, che era più avanti, per cui poteva vedere uno spicchio del suo viso.

Non sapeva le piacesse la musica. Ma d'altra parte era stata anche una sorpresa il fatto che sapeva ballare.

Più tardi le avrebbe chiesto spiegazioni.

Già.. più tardi. In qualche modo sentiva che aveva molto da recuperare con lei...

 

“Ehi, che si fa quindi?”

“Dobbiamo aspettare gli ordini del capo. Stasera?”

“Solito posto?”

“Sembra di si...”

“Allora ci vediamo là. Dobbiamo stare attenti, i due di Konoha sono ninja...”

“Pff, l'Hokage avrà mandato i due pivelli del momento giusto per far felice quell'idiota del Daymo”

“Non saprei, la ragazzina sembra esserci cascata, ma il ragazzo dai capelli chiari... non so. Mi mette i brividi”

“Non dire stupidaggini... avrà appena sedici anni...”

“Già ma non hai sentito? È il figlio dell'Hatake... quello di alba...”

“Sei troppo credulone Hekian. Fatti trovare in orario al corridoio del terzo piano”

Con un borbottio i due si allontanarono.

Ginirokami tornò silenzioso al fianco di Raimaru.

“Qualcosa si sta muovendo...” borbottò adagiandosi contro la sua gamba come un cane fedele al fianco del padrone.

Raimaru non distolse gli occhi dal palchetto.

“Hai sentito qualcosa di utile?”

“Sembra che questa sera si raduneranno ad un corridoio del terzo piano”

La conversazione era avvenuta a voce troppo bassa perché altri 'umani normali' potessero udirla.

“Bel lavoro Gin” disse il ragazzo.

Fu solo questione di attendere la fine della recita.

I due si separarono amabilmente prima di cena.

Io la affiancai lungo le scale.

“Stasera succederà qualcosa”

“Hai in mente qualcosa?”

“Dovremo prima di tutto osservarli, dobbiamo rivelare i loro fini prima di metterli nel sacco...”

“Ok. Mi cambio e andiamo”

“Forse è meglio di no” interruppe Ginirokami.

“Eh?” lei mi guardò stupita.

“Da quanto ho capito, sembra che pensino che tu abbia 'abboccato'. Il che vuol dire che Eishi è coinvolto, come sospettavamo. Potresti sempre fare l'ingenua e distrarlo, se necessario”  si spiegò il lupo.

“Non mi piace quest'idea...” brontolò Raimaru.

“Però non si può dire che sia sbagliata... farò come dici Ginirokami”

“Ma... niente non importa. Facciamola finita” sospirò il ragazzo.

Hina rise. “Scommetto che stasera farà un passo falso... e noi lo beccheremo”

“Va bene. Ci vediamo tra un ora”

 

Raimaru presenziò ancora ben vestito alla cena, poi rapidamente, indossò i suoi abiti ninja, e si sfilò le scarpe.

Hina era assai più impacciata, avendo dovuto tenere un abito addosso.

Aveva optato per una semplice veste, decorosa ma più informale, ma le impediva comunque di avere movimenti sciolti, e le pieghe dell'abito frusciavano tra loro, impedendole di essere silenziosa.

“Odio questi abiti!” sibilò, mentre si arrotolava un poco la gonna, per riuscire a muovere meglio le gambe.

“Gin, pensaci tu a una rapida ricognizione. Individuali, e farò in modo che ci si possa avvicinare senza rumore” disse Raimaru.

Il lupo annuì, allontanandosi a passi felpati.

“Odio questi abiti!” ripeté la ragazza in preda alla frustrazione. “Solo Hanare riesce a starci dentro porca miseria. Che poi riesce a inciamparsi nella sua ombra, ma è capace a stare su un tacco dodici. Ci sono misteri nella vita che non mi spiegherò mai...”

Raimaru fece una risata bassa.

“E tu che hai da ridere?!”

“Tendi a paragonarti troppo ad Hanare, Hina. Ti confronti con lei, la sminuisci ma ti senti inferiore... senza renderti conto che non c'è paragone proprio...”

Hina per un attimo si sentì imbarazzata. Lo sapeva che come 'ragazza' lei non aveva paragone con Hanare: lei era capace a usare i tacchi, a truccarsi, e tutte quelle cose 'frivole' da ragazze. Mettersi in confronto con ste cose la faceva sentire un maschiaccio.

Lei, in fin dei conti, sapeva solo picchiare duro...

Certo, dava una certa soddisfazione, pestare a sangue quella stronzetta, ma non si sentiva di rivaleggiare in quel senso...

E di nuovo Raimaru era stato in grado di leggerle dentro. Come se non bastasse.

Certo che però non c'era bisogno che rimarcasse la cosa che lei era una totale incapace come ragazza...

Qualcosa del suo ragionamento doveva essere sfuggito nella sua espressione perché il ragazzo di nuovo ridacchiò “E di nuovo non hai capito niente... poi dai a me del baka. Intendevo dire che è inutile che ti paragoni ad Hanare, perché su ogni lato in cui lo poni, sei sempre meglio tu...”

Di nuovo quel sorriso. Quell'espressione un po' birichina che appariva sul volto del ragazzo... Hina si sentì che le solite farfalle nello stomaco, questa volta stavano facendo qualche acrobazia aerea...

Hina si sentì le gote arroventarsi, ma proprio mentre stava per prendere fiato e dire un qualcosa, che certamente le sarebbe uscito in modo incoerente e confuso dalle sue labbra...

“Si stanno radunando nel secondo corridoio ovest” Ginirokami comparve quasi per magia dall'ombra di una curva.

“Ottimo lavoro. Andiamo”

“Io non posso venire in queste condizioni...” mormorò Hina ritrovando il dono della favella.

Raimaru si guardò un attimo intorno.

Il soffitto, era molto alto, e c'erano travi piuttosto spesse che fungevano da sostegno per lampadari o strutture di vetro decorative.

I travi erano un po' staccati dal soffitto, e una persona poteva starci comodamente seduta.

Senza troppi complimenti, prese Hina in braccio. L'avesse portata lui, non dovrebbero aver avuto grosse difficoltà nel muoversi.

Infatti con un paio di salti si ritrovò sulla trave.

Erano posizionate a ritmi regolari lungo tutti i corridoi. Sarebbe stata una pacchia.

Ginirokami, dal canto suo, seguì semplicemente gli altri due. In fin dei conti non era un normale cagnolino. Arrampicarsi su per quelle pareti non gli era affatto difficile.

 

Arrivati nel luogo di raduno, si fecero silenziosi.

Raimaru fece sedere Hina sulla trave sopra un lampadario. Essendo fatto a 'cono', faceva luce solo verso il basso, lasciando loro in ombra.

Se qualcuno avesse guardato all'insù, sarebbe solo rimasto accecato dalla luce intensa e non li avrebbe visti.

Un capannello di persone dal viso scuro e fare piuttosto furtivo erano già radunati. Erano in cinque. Il motivo per cui si fossero radunati lì era evidente: a quanto sembrava quella zona era in via di ristrutturazione, motivo per cui, era vuota.

Nessun ospite o inserviente si aggirava da quelle parti.

Eishi arrivò qualche momento dopo.

“Allora che si fa capo?” chiese uno.

“Dobbiamo prendere tutto. Nella camera del Daymo sono appena arrivati dei rapporti interessanti. Ve ne occuperete voi due. Voi altri tre invece, occupatevi di Murai, al solito modo, e portatemi quello che trovate di interessante.

Io mi occuperò di distrarre il Daymo” disse Eishi.

Con un inchino gli uomini si allontanarono.

“Che facciamo? Dobbiamo agire subito...” bisbigliò Hina.

“Posso usare di bushin e fermarli tutti...” disse Raimaru.

“Si ma rischiamo di non riuscire a incastrarli... avranno di certo delle vie di fuga...”

“Fammi pensare... fin tanto che il Daymo resta nei suoi appartamenti non rischia: non uccideranno il Daymo, sarebbe un colpo di stato. Ginirokami, tu puoi comunque metterti di guardia da lui e proteggerlo.

Io posso salvare Murai ma Eishi... dobbiamo fare in modo che non scappi”

“Lo trattengo io” disse Hina.

“Ne sei sicura?”

“Mi crede una stupida ragazzina viziata. Sarà facile fargli credere che ho 'abboccato' al suo amo da 'seduttore'. Ci penso io a lui. Tu spicciati a liberarti degli altri. Io cercherò di temporeggiare al più lungo possibile”

“Ma...”

“Raimaru, dovere prima di tutto no? E comunque, non preoccuparti. Se allunga troppo le mani, sono io la prima a rompergli le dita...”

Al che il ragazzo rise. “Molto bene. Prima facciamo prima finiamo. Pronti? Via!”

I tre schizzarono ognuno in una diversa direzione.

 

  
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