Raimaru
si sedette in una delle ultime file allestite con comode poltrone in un immenso
salone, mentre Hina si dovette sedere vicino al tizio.
Per
Raimaru fu doppiamente difficile concentrarsi su altro e non consumarsi i denti
a forza di digrignarli.
Però
fece il suo dovere di controllare la zona.
Lo
spettacolo iniziò con un vivace cabaret, che fece ridere con satire di
personaggi di rilievo e scene di grottesco impaccio.
Una
volta finito il cabaret però i pesanti tendaggi del vero palco, si aprirono ed
entrarono musici e attori.
Iniziò
la recita di una vera opera teatrale.
Raimaru non se ne intendeva per nulla di opere, però sebbene non ne seguisse
molto la trama, la trovò bella.
Gli
attori, che cantavano avevano voci forti, limpide e pulite. I musici creavano
una sinfonia dietro l'altra con armonia, sottolineando con la musica i momenti
salienti o creando atmosfere tristi o allegre.
Però
Raimaru nel frattempo notò due cose: una, era un capannello di persone che si
stavano agglomerando in un angolo retrostante della sala che avevano un che di
sospetto.
Fece
cenno a Ginirokami e glie li indicò con lo sguardo. Il lupo si alzò, recependo
il messaggio.
La
seconda... fu lo sguardo rapito di Hina. Era messo di sbieco rispetto a lei,
che era più avanti, per cui poteva vedere uno spicchio del suo viso.
Non
sapeva le piacesse la musica. Ma d'altra parte era stata anche una sorpresa il
fatto che sapeva ballare.
Più
tardi le avrebbe chiesto spiegazioni.
Già..
più tardi. In qualche modo sentiva che aveva molto da recuperare con lei...
“Ehi,
che si fa quindi?”
“Dobbiamo
aspettare gli ordini del capo. Stasera?”
“Solito
posto?”
“Sembra
di si...”
“Allora
ci vediamo là. Dobbiamo stare attenti, i due di Konoha sono ninja...”
“Pff,
l'Hokage avrà mandato i due pivelli del momento giusto per far felice
quell'idiota del Daymo”
“Non
saprei, la ragazzina sembra esserci cascata, ma il ragazzo dai capelli
chiari... non so. Mi mette i brividi”
“Non
dire stupidaggini... avrà appena sedici anni...”
“Già
ma non hai sentito? È il figlio dell'Hatake... quello di alba...”
“Sei
troppo credulone Hekian. Fatti trovare in orario al corridoio del terzo piano”
Con
un borbottio i due si allontanarono.
Ginirokami
tornò silenzioso al fianco di Raimaru.
“Qualcosa
si sta muovendo...” borbottò adagiandosi contro la sua gamba come un cane
fedele al fianco del padrone.
Raimaru
non distolse gli occhi dal palchetto.
“Hai
sentito qualcosa di utile?”
“Sembra
che questa sera si raduneranno ad un corridoio del terzo piano”
La
conversazione era avvenuta a voce troppo bassa perché altri 'umani normali'
potessero udirla.
“Bel
lavoro Gin” disse il ragazzo.
Fu
solo questione di attendere la fine della recita.
I
due si separarono amabilmente prima di cena.
Io
la affiancai lungo le scale.
“Stasera
succederà qualcosa”
“Hai
in mente qualcosa?”
“Dovremo
prima di tutto osservarli, dobbiamo rivelare i loro fini prima di metterli nel
sacco...”
“Ok.
Mi cambio e andiamo”
“Forse
è meglio di no” interruppe Ginirokami.
“Eh?”
lei mi guardò stupita.
“Da
quanto ho capito, sembra che pensino che tu abbia 'abboccato'. Il che vuol dire
che Eishi è coinvolto, come sospettavamo. Potresti sempre fare l'ingenua e
distrarlo, se necessario” si spiegò il
lupo.
“Non
mi piace quest'idea...” brontolò Raimaru.
“Però
non si può dire che sia sbagliata... farò come dici Ginirokami”
“Ma...
niente non importa. Facciamola finita” sospirò il ragazzo.
Hina
rise. “Scommetto che stasera farà un passo falso... e noi lo beccheremo”
“Va
bene. Ci vediamo tra un ora”
Raimaru
presenziò ancora ben vestito alla cena, poi rapidamente, indossò i suoi abiti
ninja, e si sfilò le scarpe.
Hina
era assai più impacciata, avendo dovuto tenere un abito addosso.
Aveva
optato per una semplice veste, decorosa ma più informale, ma le impediva
comunque di avere movimenti sciolti, e le pieghe dell'abito frusciavano tra
loro, impedendole di essere silenziosa.
“Odio
questi abiti!” sibilò, mentre si arrotolava un poco la gonna, per riuscire a
muovere meglio le gambe.
“Gin,
pensaci tu a una rapida ricognizione. Individuali, e farò in modo che ci si
possa avvicinare senza rumore” disse Raimaru.
Il
lupo annuì, allontanandosi a passi felpati.
“Odio
questi abiti!” ripeté la ragazza in preda alla frustrazione. “Solo Hanare
riesce a starci dentro porca miseria. Che poi riesce a inciamparsi nella sua
ombra, ma è capace a stare su un tacco dodici. Ci sono misteri nella vita che
non mi spiegherò mai...”
Raimaru
fece una risata bassa.
“E
tu che hai da ridere?!”
“Tendi
a paragonarti troppo ad Hanare, Hina. Ti confronti con lei, la sminuisci ma ti
senti inferiore... senza renderti conto che non c'è paragone proprio...”
Hina
per un attimo si sentì imbarazzata. Lo sapeva che come 'ragazza' lei non aveva
paragone con Hanare: lei era capace a usare i tacchi, a truccarsi, e tutte
quelle cose 'frivole' da ragazze. Mettersi in confronto con ste cose la faceva
sentire un maschiaccio.
Lei,
in fin dei conti, sapeva solo picchiare duro...
Certo,
dava una certa soddisfazione, pestare a sangue quella stronzetta, ma non si
sentiva di rivaleggiare in quel senso...
E
di nuovo Raimaru era stato in grado di leggerle dentro. Come se non bastasse.
Certo
che però non c'era bisogno che rimarcasse la cosa che lei era una totale
incapace come ragazza...
Qualcosa
del suo ragionamento doveva essere sfuggito nella sua espressione perché il
ragazzo di nuovo ridacchiò “E di nuovo non hai capito niente... poi dai a me
del baka. Intendevo dire che è inutile che ti paragoni ad Hanare, perché su
ogni lato in cui lo poni, sei sempre meglio tu...”
Di
nuovo quel sorriso. Quell'espressione un po' birichina che appariva sul volto
del ragazzo... Hina si sentì che le solite farfalle nello stomaco, questa volta
stavano facendo qualche acrobazia aerea...
Hina
si sentì le gote arroventarsi, ma proprio mentre stava per prendere fiato e
dire un qualcosa, che certamente le sarebbe uscito in modo incoerente e confuso
dalle sue labbra...
“Si
stanno radunando nel secondo corridoio ovest” Ginirokami comparve quasi per
magia dall'ombra di una curva.
“Ottimo
lavoro. Andiamo”
“Io
non posso venire in queste condizioni...” mormorò Hina ritrovando il dono della
favella.
Raimaru
si guardò un attimo intorno.
Il
soffitto, era molto alto, e c'erano travi piuttosto spesse che fungevano da
sostegno per lampadari o strutture di vetro decorative.
I
travi erano un po' staccati dal soffitto, e una persona poteva starci
comodamente seduta.
Senza
troppi complimenti, prese Hina in braccio. L'avesse portata lui, non dovrebbero
aver avuto grosse difficoltà nel muoversi.
Infatti
con un paio di salti si ritrovò sulla trave.
Erano
posizionate a ritmi regolari lungo tutti i corridoi. Sarebbe stata una pacchia.
Ginirokami,
dal canto suo, seguì semplicemente gli altri due. In fin dei conti non era un
normale cagnolino. Arrampicarsi su per quelle pareti non gli era affatto
difficile.
Arrivati
nel luogo di raduno, si fecero silenziosi.
Raimaru
fece sedere Hina sulla trave sopra un lampadario. Essendo fatto a 'cono',
faceva luce solo verso il basso, lasciando loro in ombra.
Se
qualcuno avesse guardato all'insù, sarebbe solo rimasto accecato dalla luce
intensa e non li avrebbe visti.
Un
capannello di persone dal viso scuro e fare piuttosto furtivo erano già
radunati. Erano in cinque. Il motivo per cui si fossero radunati lì era
evidente: a quanto sembrava quella zona era in via di ristrutturazione, motivo
per cui, era vuota.
Nessun
ospite o inserviente si aggirava da quelle parti.
Eishi
arrivò qualche momento dopo.
“Allora
che si fa capo?” chiese uno.
“Dobbiamo
prendere tutto. Nella camera del Daymo sono appena arrivati dei rapporti
interessanti. Ve ne occuperete voi due. Voi altri tre invece, occupatevi di
Murai, al solito modo, e portatemi quello che trovate di interessante.
Io
mi occuperò di distrarre il Daymo” disse Eishi.
Con
un inchino gli uomini si allontanarono.
“Che
facciamo? Dobbiamo agire subito...” bisbigliò Hina.
“Posso
usare di bushin e fermarli tutti...” disse Raimaru.
“Si
ma rischiamo di non riuscire a incastrarli... avranno di certo delle vie di
fuga...”
“Fammi
pensare... fin tanto che il Daymo resta nei suoi appartamenti non rischia: non
uccideranno il Daymo, sarebbe un colpo di stato. Ginirokami, tu puoi comunque
metterti di guardia da lui e proteggerlo.
Io
posso salvare Murai ma Eishi... dobbiamo fare in modo che non scappi”
“Lo
trattengo io” disse Hina.
“Ne
sei sicura?”
“Mi
crede una stupida ragazzina viziata. Sarà facile fargli credere che ho
'abboccato' al suo amo da 'seduttore'. Ci penso io a lui. Tu spicciati a liberarti
degli altri. Io cercherò di temporeggiare al più lungo possibile”
“Ma...”
“Raimaru,
dovere prima di tutto no? E comunque, non preoccuparti. Se allunga troppo le
mani, sono io la prima a rompergli le dita...”
Al
che il ragazzo rise. “Molto bene. Prima facciamo prima finiamo. Pronti? Via!”
I
tre schizzarono ognuno in una diversa direzione.