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Autore: saffyj    20/07/2016    11 recensioni
Bella, una ragazza con la testa sulle spalle e dedita allo studio, si troverà nel bel mezzo di un gioco... molto pericoloso!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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- Questa storia fa parte della serie 'Cotta Pericolosa'
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ED ECCO A VOI IL SECONDO CAPITOLO DELLA SERATA!!!
BUONA LETTURA!!

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Sabato 16 gennaio

Ben svegliata Principessa!” è il messaggio che continuo a rileggere da questa mattina ed è lo stesso che mi ha svegliata…
Non ha perso tempo! Ed io non so se rispondergli o meno… dovrei rispondergli… tra amici ci si risponde! Ma noi purtroppo non siamo amici, siamo due pedine che giocano ad un gioco pericoloso e dal quale qualcuno uscirà ferito! Scuoto la testa e decido di giocare.
“Buongiorno!” veloce, concisa ed educata.
“Programmi per la giornata?” mi risponde dopo pochi secondi. Mi distendo sul letto e gli rispondo.
“Riposare-studiare-riposare”
“Vuoi compagnia?” il cuore fa una capriola… ma è impazzito pure lui? Reagire ad un messaggio del bastardo? Lui vuole farmi compagnia per vincere la scommessa… sveglia!
“Non credo che sia una buona idea!”
“Paura che ti distragga?”
“No, bisogno di tranquillità per studiare” oltre al fatto che non deve sapere dove abito o Alice mi uccide.
“Conosco un posto perfetto per studiare in tranquillità…” “E posso aiutarti a studiare… conosco bene il programma che stai seguendo…”
Ok! Le gambe sono molli al pensiero di me e lui che ridiamo spensierati sul libro di marketing, seduti su una coperta a quadri a lato di un laghetto… il sole che brilla sui suoi capelli, la sua risata cristallina che mi riscalda il cuore… e lui che mi fa capitolare vincendo la scommessa…. Arg!
“Non credo che un luogo diverso dalla mia camera sia adatto per lo studio. Mi dispiace! Buon week-end!”
Lancio il cellulare sul letto e mi dirigo in cucina per colazione.
Ci sono già Alice e Rosalie in piedi che stanno sistemando le stoviglie e sono già tutte agghindate per uscire.
“Dove andate di bello?” chiedo mentre mi preparo il caffè.
“Al centro commerciale… dobbiamo fare un paio di acquisti!” risponde Alice saltellando e battendo le mani. Alzo un sopracciglio senza capire.
“Ormai lo hai preso al lazo… dobbiamo prendere un po’ di cose per il piano di Jasper!” scuoto la testa e sorseggio il caffè.
“Bella! Ti sta suonando il cellulare” mi avvisa Rosalie indicando con la testa la porta della cucina.
Mi alzo e corro veloce a rispondere. Sul display lampeggia il nome di Edward ed io mi siedo sul letto continuando ad osservare il suo nome che lampeggia. Cosa devo fare? Rispondergli?  E se insiste per uscire insieme? Oggi i ragazzi hanno altri programmi e non possono farmi da guardie del corpo… alla terza telefonata decido di rispondere.
“Pronto?” chiedo cercando di mantenere la voce alta e ferma. Non risponde subito, forse stupito dal fatto che abbia risposto.
“Pronto?” riprovo spostando già il dito sul pulsante rosso per spegnere la telefonata.
“C…Ciao Isabella.”
“Ciao Edward. Dimmi”
“Dato che con i messaggi non ti ho convinta, pensavo di riuscirci telefonandoti” scuoto la testa sorridendo. Ha la voce impacciata, sembra veramente interessato ad uscire con me e preoccupato che non accetti. Dovrebbe fare l’attore e non studiare per diventare un pubblicitario.
“Non ho cambiato idea…” e mi corico passandomi le mani tra i capelli.
“E’ un posto fantastico. Ci vado sempre prima di un esame importante… a me porta fortuna. Vieni, non te ne pentirai!” esclama entusiasta.
“Ho già organizzato con le ragazze…”
“Ok… allora facciamo per domani?” mi chiede speranzoso.
“Vedo se riesco a liberarmi… altrimenti sarà per la prossima.”
“Ci conto… devo rispettare le tre regole o perdo la mia opportunità!” mi rinfaccia sorridendo.
“Tranquillo. Non conta se sono io a non fartele rispettare!”
“Quindi se tu mi dici che devo andare con una donna… ed io ci vado… non trasgredisco le regole?”
“Ma ti senti quando parli?” gli chiedo scioccata e lui scoppia a ridere.
“Scusa, scusa Isabella… hai ragione… nessuna donna, solo studio e aiuto nelle relazioni” risponde serio come un soldatino ed io scoppio a ridere. Chiacchieriamo ancora per alcuni minuti fin quando non arriva Rose a chiamarmi e con la bocca mi mima: “Vieni con noi?” ed io annuisco alzandomi dal letto.
“Mi stanno chiamando, devo proprio andare… Ci sentiamo Edward” e come una scheggia mi preparo per uscire con le mie pazze amiche. Lo so, non sono una fanatica dello shopping, ma hanno parlato di spese inerenti al piano e sono curiosa di vedere cosa si sono inventati.
 
***
 
Il centro commerciale è pieno di gente che corre frenetica peggio che fossimo nel periodo natalizio. Le mie amiche hanno perso ore a rifarsi gli occhi davanti alle vetrine e, anche se ormai è ora di pranzo, non abbiamo ancora preso nulla della lista di Jasper.
Ci accomodiamo al bar del centro commerciale e ordiniamo un panino. Mentre mangiamo e parliamo allegramente vedo Edward mano nella mano con una ragazza. Non sembra la classica oca con il quale si accompagna di solito, anzi, ha il viso pulito e un abbigliamento sobrio. Ridono spensierati e lui più volte le sfiora la guancia. Il mio stomaco si attorciglia facendomi passare la fame e, senza nemmeno rendermene conto sono già in marcia verso di lui. Non mi ferma nemmeno la voce di Jasper che mi chiama.
“Ciao Edward!” lo saluto alle spalle. Lui sobbalza e si gira con gli occhi sgranati.
“C…C…Ciao Isabella” e allontana velocemente la mano dalla ragazza. Lo squadro con aria compiaciuta e gli volto le spalle senza permettergli di dire altro. I miei occhi hanno detto tutto. Prima regola infranta… addio opportunità.
Una mano sulla spalla mi fa voltare. E i suoi occhi smeraldo ancora sgranati mi fanno tremare le ginocchia… ma quanto sono idiota? L’ho appena beccato con l’ennesima ragazza e il mio corpo reagisce come fosse l’uomo della mia vita.
“Non è come pensi… lasciami spiegare!” mi chiede stringendomi i polsi e guardandomi implorante.
“Nessuna donna… era la prima regola. Te lo avevo detto che sarebbe stata la regola che ti faceva bruciare l’opportunità” gli spiego gelida e cercando di fargli molare la presa dai miei polsi.
“E’ mia cugina” dice in un fiato ed io scoppio a ridere isterica.
“Pensavo avessi più fantasia. Mi deludi Masen” e lo guardo picchiettando il piede a terra in attesa che mi liberi i polsi.
“Renesmee!” chiama Edward rivolto alla ragazzina. E lei corre verso di noi con lo sguardo preoccupato.
“Ciao!” mi saluta imbarazzata.
“Ciao” ricambio gelida.
“Renesmee ti presento Isabella, una mia compagna di università. Isabella ti presento Renesmee, mia cugina.” E mi lascia i polsi per permettermi di stringerle la mano.
“Piacere Renesmee” ripete il nome stringendomi la mano e sorridendomi.
“Piacere Isabella” e continuando a scrutarla poco convinta ricambio la stretta.
“Lo so ho un nome strano” si giustifica forse vedendo il mio sguardo poco convinto “ma è un miscuglio di nomi che i miei genitori hanno trovato carino senza pensare che avrei dovuto portarlo per il resto della vita” ed alza gli occhi al cielo esasperata facendomi sorridere.
“No, no. E’ un bellissimo nome, molto particolare e sicuramente unico” e mi rilasso dimenticando l’atteggiamento che avevo riservato a Edward.
“Io e mio cugino stavamo andato a mangiare… vuoi unirti?” mi chiede indicandomi il bar dove ci sono anche i miei amici.
“Volentieri. Solo se vi unite a me ed ai miei amici” propongo imbarazzata per la scenata di gelosia che ho appena fatto… sua cugina… possibile?
 
Entriamo nel bar e rispondo con un cenno del capo ai miei amici che mi guardano sorpresa. Faccio le dovute presentazioni e mi siedo senza più appetito al tavolo vicino a Alice.
Il pranzo passa piacevole. Edward, Emmett e Jacob parlano di rugby e delle tattiche che dovrebbero modificare, mentre Alice e Rose sono rapite da Renesmee e dai suoi racconti.
E’ veramente la cugina di Edward e si trova a Seattle per visitare l’università e decidere quale corso seguire il prossimo anno. Ci racconta di come è la vita a New York e risponde alle mille domande che Alice le fa a proposito della possibilità di aprire un negozio nella grande mela.
Quando mi allontano per andare ai servizi Edward mi segue. Mi ferma prima che possa entrare nella toilette delle donne.
“Se mi danno delle regole le seguo… soprattutto se non rispettandole rischio di perdere qualcosa di importante” un brivido mi attraversa la schiena pensando che le sue parole si riferiscano alla scommessa ed alla sua reputazione davanti alla squadra di rugby.
“Ok. Devo dartene atto!” ammetto abbassando il viso. Lui me lo fa alzare con il dito sotto il mento e, dopo aver affondato gli occhi nei miei continua “Anche senza quella stupida regola non sarei comunque in giro con altre donne… l’unica donna che mi interessa sei tu” mi soffia a pochi millimetri dalla bocca. Chiudo gli occhi per riprendere il pieno possesso del mio corpo e mi allontano leggermente.
“Vedo che leggere Shakespeare ti aiuta… ma dovresti pensarle veramente le parole che dici… farebbero più effetto!” e con uno scatto entro nei bagni sfruttando la porta aperta dalla signora che ci è appena uscita.
Credevo di essermi salvata, ed invece Edward è fuori dai servizi che mi aspetta appoggiato al muro. Lo sguardo è duro e la posa non promette nulla di buono.
“Perché mi hai aspettata?” gli chiedo cercando di usare il tono più dolce che conosco.
“Perché non mi piace non finire i discorsi” e mi blocca tra lui ed il muro del bagno. Mi prende il viso tra le mani costringendomi a guardarlo negli occhi.
“Non parlo mai a vanvera o per far piacere a qualcuno. Sei libera di non credermi, ma non darmi del bugiardo” trattengo a stento la mano che freme per dargli uno schiaffo. Ma come fa ad essere così falso? Non darmi del bugiardo? Ma se da quando lo conosco non ha detto altro che falsità con secondi fini.
“Ed io dico sempre quello che penso. E se penso che tu sia un ottimo attore ed un bugiardo di prima categoria te lo dico senza riserve.” Sospira e mi lascia libera.
“Ok. Pensala come vuoi… riuscirò a farti cambiare idea” e posandomi la mano in fondo alla schiena mi spinge per tornare al tavolo.
“Perché mi hai invitata ad uscire oggi se c’era tua cugina?” gli chiedo prima di entrare nel bar.
“Perché non era in programma di stare con lei, doveva arrivare domani, ma ha anticipato per suoi motivi personali” e si stringe nelle spalle.
“Quindi anche domani sarai impegnato?”
“No. Domani arriva il suo ragazzo e non mi piace fare da candela!” risponde con il suo sorriso speciale facendomi nuovamente vacillare.
 
***
 
Il pomeriggio lo passiamo in compagnia di Edward e Renesmee. Sono simpatici, di compagnia anche se Edward è molto più sulle sue in confronto a quando siamo solo io e lui.
Jasper ed Emmett si allontanano per un’oretta con la scusa di dover prendere dei pensieri alle loro amate, anche se so che sono andati ad acquistare gli oggetti che ci servono per il piano. Edward non si è accorto di nulla. Ha continuato a parlare con Jacob della squadra e a guardarmi senza farsi notare dagli altri.
Mentre i miei amici caricavano le borse in macchina aiutati da Renesmee, Edward con la scusa di aver dimenticato il cellulare nell’ultimo negozio, mi trascina con lui senza darmi il tempo di rispondere. Ho guardato Alice per capire cosa dovevo fare e lei mi ha annuito rassicurandomi con un sorriso e un occhiolino.
Appena siamo rimasti soli si è fermato e mi ha fatto entrare in un corridoio a lato delle porte d’ingresso. Mi ha fatto appoggiare alla parete e senza parlare ha iniziato ad accarezzarmi il viso ed i capelli… e lentamente si è avvicinato alle mie labbra. Le mie barriere sono completamente cadute e mi sono lasciata trasportare dal momento. Wow! Non posso nemmeno spiegarvi cosa ho provato, è stato solo wow! E stra wow! Lo so, lo so… devo fare attenzione, devo seguire il piano di Jasper, devo trattenere gli istinti… ma penso che un piccolo incoraggiamento non possa fare male!
Quando siamo usciti dal centro commerciale Alice e Jasper erano entusiasti, mentre Jacob mi fulminava con lo sguardo. Abbiamo salutato i due cugini e siamo tornati a casa dove i miei amici hanno iniziato ad analizzare ogni singolo momento della giornata, modificando alcune parti del piano!
 
***
La domenica l’ho passata a letto. Beh! Ho fatto colazione con Alice e Rosalie zombi, ancora provate dalla festa al quale hanno partecipato il sabato sera e poi mi sono fiondata nella vasca. Mi sono coccolata, ho letto alcune pagine del libro. Ho fantasticato su me ed Edward in una realtà parallela dove le sue parole e i suoi sguardi sono frutto di un amore sincero e non dalla voglia di dimostrare di essere il migliore… poi mi sono coricata a letto e non sono più scesa, nemmeno per i pasti. Ho studiato, dormicchiato e messaggiato con Edward… dato che gli avevo dato buca con la scusa di stare poco bene, mi sembrava il minimo rispondere ai suoi messaggi… sono una persona educata io!
 
La giornata è stata rovinata solo nel dopo cena, quando i ragazzi sono venuti a trovarci e mi hanno beccata mentre messaggiavo con Edward. A dire di Jacob avevo il sorrisino ebete da adolescente innamorata mentre rispondevo, e a dire di Emmett gli è salita la glicemia a leggere i messaggi che ci siamo scambiati. Avete capito bene! I miei amici hanno letto la conversazione tra me e Edward. Non ne sono stata contenta, mi è sembrata una invasione della privacy, ma appena ho provato a dire qualcosa a tal proposito tutti i miei amici mi hanno ammonita con lo sguardo e Rosalie ha rincarato la dose.
“Sentimi bene Bella! Se vuoi fargli vincere la scommessa per noi non ci sono problemi. Ce lo dici, ti lasciamo casa libera. Vi divertite e domani potrai vedere con i tuoi occhi chi è veramente Edward Masen” e con il sopracciglio alzato a mo’ di sfida attende una risposta, ed appena abbasso il capo mi strappa il cellulare dalle mani leggendo ad alta voce i nostri messaggi ed io muoio di vergogna… 

 
!! ATTENZIONE SPOILER !!
Ma dico, Edward è un farfallone bastardo che mi fa la corte per vincere dei soldi e farsi bello con gli amici! Come fanno i miei ormoni ed il mio cuore a non capirlo? 
 
   
 
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