Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: zaynseyes_    22/07/2016    1 recensioni
Neo Bartosz aveva spezzato il cuore ad Alexander Sullivan solo per ottenere la sua vendetta. Alexander cerca disperatamente di andare avanti con la sua vita sebbene sia ancora innamorato di Neo, iniziando perciò una nuova relazione. Quando dopo qualche mese Neo ritorna nella sua vita, entrambi i ragazzi si rendono conto di quante cose siano cambiate. Le uniche cose che erano rimaste inalterate erano i loro sentimenti l'uno per l'altro, e il dolore che essi avevano causato.
-
-
-
[La storia NON è mia e non mi appartiene, tutti i crediti vanno a @SkeneKidz e alla sua fervida immaginazione. Questa è solo una traduzione. Il primo libro appartenente a questa serie, The Show Must Go On che potete trovare qui http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3046758&i=1. La storia è disponibile anche su wattpad. Grazie per l'attenzione e buona lettura!]
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

"è troppo presto" grugnì, appoggiandomi contro l'armadietto.

"Fattene una ragione" disse Bennett in risposta.

Cercai nel corridoio per un qualsiasi segno di Donnie ma non lo vidi. Sospirai, realizzando che avrei dovuto incontrarlo all'ora di pranzo.

Beh, almeno non dovevo preoccuparmi di Neo che mi vedeva parlare con Donnie. Mi chiesi come sembrasse nella sua uniforme scolastica. Ricordavo che neanche Jake, che era andato nella sua stessa scuola, era riuscito a rendere attraente quell'uniforme.

"Il tuo orribile piano procede ancora?" chiese Scott quando suonò la campanella.

"Quale orribile piano?" chiese Bennett, guardandomi sospettosamente. Non gli piaceva quando c'era qualcosa che non sapeva.

"Non preoccupartene" risposi, e vidi le sue labbra contorcersi per l'irritazione.

"Toby è lì" disse lui, facendomi un cenno con la testa.

Mi voltai e vidi il ragazzo poco distante da noi. Oggi era particolarmente attraente con quel cappellino grigio, quella maglietta bianca a scollo V e quei jeans che lo fasciavano alla perfezione.

Stava parlando con i suoi amici, il suo allegro sorriso sempre presente in viso. Mi voltai nuovamente e feci spallucce a Bennett.

"Faremo tardi. Meglio andare" dissi, guidando i miei amici lungo il corridoio.

Quando venne l'ora di pranzo mi sedetti al nostro solito tavolo. Bennett e Scott si unirono poco dopo e, dall'irritazione negli occhi di Bennett, potevo facilmente dire che Scott gli aveva riferito quale fosse il mio "orribile piano". 

Scott mi lanciò un'occhiata ed io annuì. Sospirò prima di tirare indietro la sedia e iniziare a mangiare.

Finsi di guardarmi attorno nella mensa, sentendo il mio cuore accelerare leggermente i battiti quando individuai Donnie e Clifton al loro solito tavolo. Donnie stava mostrando a Clifton qualcosa sul telefono e lui stava annuendo mentre lo guardava.

Mi alzai. Dovevo farlo prima che perdessi il coraggio.

"Dove stai andando?" chiese Bennett.

"Lo vedrai"

"Donnie," rispose lui assottigliando gli occhi "Perchè gli stai andando a parlare?"

"Fermami" lo sfidai con un sopracciglio alzato.

Strinse le labbra a due sottili linee "Non essere idiota, Alexander"

"Non lo sono" risposi e mi allontanai dal tavolo.

Mi avvicinai perciò al tavolo di Donnie. Lui alzò lo sguardo su di me e la sua espressione si rabbuiò. Clifton appena mi notò mi lanciò un'occhiataccia.

"Alexander," esclamò Donnie "Cosa vuoi?"

"Parlarti. Vieni con me"

Donnie esitò ma si alzò lo stesso. Mi seguì fuori dalla mensa e verso i corridoi. Lì era tranquillo, nessuno avrebbe potuto origliare la nostra conversazione.

"Di che si tratta?" chiese infine.

"Di Neo"

Donnie sollevò una mano "Fermati qui, è tutto quello che ho bisogno di sentire. Me ne ritornò a mangiare il mio pranzo"

Afferrai il suo braccio prima che potesse andarsene "Smettila! Pensava solo che ti stesse vendicando!"

"Non avevo bisogno di vendetta. Ti volevo solo fuori dalla mia vita!" sbottò lui "Andava tutto bene prima che ti annoiassi e decidessi di usarmi di nuovo come intrattenimento!"

"Donnie, è con me che sei arrabbiato. è me che odi. Gli manchi tanto. So che si pente di ciò che ha fatto. So che farebbe di tutto per ritornare ad essere tuo amico." Dissi, lasciando lentamente la presa sul suo braccio "Perdonalo, per favore"

"Da quando ti importa?" domandò lui.

"Mi importa ancora di Neo"

"Eppure ti scopi Tobias Reed," rispose alzando un sopracciglio "Tutti sanno che voi due siete scopa-amici. Raramente parli con altri ragazzi a scuola e adesso lui salta le lezioni per pranzare con te, e lo accompagni sempre a casa. Spero che suo padre lo scopra e ti spari. è il minimo che ti meriteresti"

"Donnie," incominciai. Adoravo avere il controllo della situazione ma in quel momento non ne avevo molto. Dovevo sistemare la cosa "Dovresti almeno parlargli. Hai detto che ero una cattiva persona perchè ti avevo abbandonato come se non valessi nulla ma hai fatto lo stesso con Neo"

"Avevo una ragione per farlo" ringhiò lui.

"Parlagli"

"O cosa? Bennett mi minaccerà?" la sua voce era dura. Senza dubbio ricordava Bennett minacciarlo di dirle alla madre che suo marito l'avesse tradita. 

"No, non lo farò. Ti dirò solo che gli manchi e che gli dispiace"

"Allora non avrebbe dovuto rovinare tutto." Rispose lui abbassando lo sguardo "è un'idiota sconsiderato, lo è sempre stato. Ma quello che ha fatto è stato troppo. Ho cercato di perdonarlo, davvero, ma non ci riesco. Non capiresti. I tuoi amici potranno essere degli stronzi ma non ti hanno mai fatto una cosa del genere"

"Inviagli qualche messaggio, una volta ogni tanto." Tentai di nuovo "Per favore"

"Preoccupati della tua vita" disse Donnie prima di guardarmi storto e andarsene via definitivamente.

Scivolai contro gli armadietti e sospirai, facendo correre una mano tra i capelli. Sarebbe potuta andare molto meglio.

Decisi poi di ritornare in mensa dai miei amici. Quando raggiunsi la fine del corridoio mi fermai sorpreso.

"Che ci fai qui?"

Toby mi rivolse un'affascinante sorrisetto. Era poggiato contro gli armadietti con le braccia incrociate al petto e una scintilla di consapevolezza negli occhi. 

"Sono venuto per salutarti" disse, e il suo tono di voce era divertito e allo stesso tempo seducente.

"Hai ascoltato la conversazione con Donnie" affermai.

Toby sollevò leggermente la testa "L'ho riconosciuto solo quando se n'è andato"

"Non fingere di fare il finto tonto. Lo conoscevi perchè ci uscivo insieme"

"Non sto fingendo nulla!" disse, passando da seduttivo a infantile e innocente.

Sospirai e scossi la testa "Mi fai impazzire. Non dovresti essere in classe?" come se quella fosse una domanda. Toby riusciva sempre a farla franca. Pure i più rigorosi dei professori gli lasciavano fare quello che voleva.

"Pausa bagno!" esclamò, avvicinandosi a me. Corrucciò poi la fronte "Dovresti smetterla di preoccuparti così tanto per Neo. Stai riaprendo vecchie cicatrici"

"So occuparmi di me stesso, Tobias"

Mi abbracciò e ci stesi male. Gli dovevo molto più di quello che gli avevo dato. Sesso o meno, era ancora un mio amico ed era sinceramente preoccupato per me.

"Mi dispiace" dissi, ricambiando l'abbraccio.

"Non esserlo" rispose lui, allontanandosi e sorridendomi.

"Sei davvero molto attraente oggi" dissi, ghignando leggermente.

Lui ritornò il ghignò, sembrando ancora più sexy "Lo so." Avvicinò il viso e mi baciò "Ci vediamo dopo, Alexander"

Ritornai in mensa, sedendomi con i miei amici. Bennett alzò un sopracciglio nella mia direzione.

"Sembra che sia andato orribilmente male" disse.

"Ed è così. Sapevi che Toby stava ascoltando la conversazione tra me e Donnie?"

"Non sapevo nemmeno che Toby fosse fuori dalla sua classe" rispose lui.

"Tienilo più sott'occhio" esclamai.

"Lo sai che non posso." Rispose lui, socchiudendo gli occhi "Toby mi supera in astuzia. E questo lo sai"

"Mi piace Toby. Mi aiuta a rubare cani" affermò Scott.

"Mi piacciono le pistole. Mi aiutano a sparare ai koala"

La bocca di Scott si spalancò per lo stupore.

"Scusa Scotty. Non intendevo sul serio" dissi con un sospiro.

"Sì invece." Scott si rivolse poi a Bennett "Lo intendeva sul serio. Sono arrabbiato"

"Riesco perfino a vedere il fumo uscirti dalle orecchie." Esclamò Bennett con sarcasmo. Mi guardò e scosse la testa "Sinceramente, Alexander, ha DAVVERO delle emozioni"

"Lo so!" esclamai "Mi dispiace Scott. Non parlavo sul serio. Ti porterò allo zoo"

"Tenete quest'uomo alla larga dai koala!" esclamò Scott, indicandomi con il dito.

"Sei stato bandito dal vedere i koala" disse Bennett.

Scott incrociò le braccia al petto "Non siamo più amici"

"Credo che per una volta ce l'avrà con qualcuno" osservò Bennett.

"Puoi scommetterci il culo che lo farò"

Grugnì "Scotty"

"Scott," mi corresse lui "Solo i miei amici possono chiamarmi Scotty"

"Sai che sei fottuto quando Scott Anderson ti snobba" disse Bennett sghignazzando.

Sospirai ancora una volta e ripresi a mangiare il mio pranzo. Scott non aveva mai serbato rancore troppo a lungo perchè niente lo aveva interessato così tanto da fargliela legare al dito. Stasera, o al massimo domani, gli sarebbe passata. Dovevo solo aspettare.

La campanella suonò e pochi minuti dopo ci dirigemmo nelle nostre classi. Quando arrivò l'ultima ora di scuola, mi sedetti al mio solito banco.

Il mio sguardo scivolò sul banco in cui era seduto Donnie. Non mi stava guardando, era occupato a scarabocchiare qualcosa sul quaderno ed alzò lo sguardo solo quando entrò la professoressa.

Doveva per forza importagliene ancora qualcosa di Neo, almeno un pò. Erano stati migliori amici da quando erano bambini. Anche se lo aveva ferito così tanto, poteva davvero non preoccuparsi che Neo stesse torturando se stesso per la situazione in cui si trovavano? Poteva non importargli che Neo soffriva enormemente per la sua mancanza?

Un pò più tardi la campanella suonò e mi alzai. Quando finì di sistemare le cose nello zaino, Donnie era già uscito dalla classe.

Me ne andai anch'io e mi diressi agli armadietti, dove Bennett mi stava già aspettando. Alzai un sopracciglio nella sua direzione mentre nel frattempo mettevo la combinazione nell'armadietto e l'aprivo.

"Scott è davvero in ritardo o è ancora arrabbiato con me?" chiesi.

"è solo in ritardo. La prossima volta però non farlo incazzare"

"Alexander!" mi chiamò Toby avvicinandosi con Scott a seguito.

"Ehi Toby," lo salutai "Ehi Scott"

Quest'ultimo mi ignorò, poggiandosi piuttosto contro gli armadietti. Rotei gli occhi e richiusi l'anta di metallo.

"Ragazzi, volete venire a casa mia? Neo è invitato, se vuole!" disse Toby.

"Certo. Lo prenderò da scuola" risposi, tirando fuori il cellulare e inviandogli un messaggio.

"Non so se dovresti farlo" esclamò Bennett.

"Perchè no?" chiesi confuso.

"Perchè Jake Chambers frequenta più spesso la scuola e sarà anche lui fuori in cortile, considerato che adesso dà lezioni ai ragazzi in difficoltà e fa parte della squadra di baseball" spiegò lui.

"Che ragazzo d'oro," commentai, scuotendo la testa "Ma andrà tutto bene. Non avevo intenzione di uscire dalla macchina"

"Bene, ci vediamo allora a casa mia tra un pò!" disse felice Toby prima di allontanarsi e dirigersi verso il suo gruppo di amici.

"Andiamo Scott. Forse possiamo arrivarci prima dell'anno prossimo" disse Bennett, trascinandosi il ragazzo con sè.

Lasciai perciò la scuola ed entrai in macchina, guidando verso la scuola di Neo. Lo aspettai, guardando i ragazzi con quelle orribili uniformi uscire dall'edificio.

Individuai Neo e quasi risi. Indossava un pantalone nero, una camicia bianca abbottonata sopra una maglia rossa. Entrò nella mia macchina, lanciandomi delle occhiatacce.

"Non ridere. Sono perfettamente al corrente che somiglio ad Elmo ad un incontro di lavoro." Disse, togliendosi di dosso la maglietta "Mi cambierò quando arriveremo a casa della zucca vuota"

"Cambiati adesso. Abbiamo fatto sesso Neo, ti ho già visto senza vestiti addosso" gli ricordai mentre incominciai a guidare verso casa di Toby.

Neo arrossì leggermente prima di sbottonarsi la camicia. Tirò fuori dalla sua borsa una maglietta e se la mise addosso. Si sbottonò poi i pantaloni e si agitò nel tentativo di toglierseli, scivolando successivamente dentro un nuovo paio di pantaloncini.

"Spero tu sappia che ho accettato di venire a casa della zucca vuota solo perchè i miei genitori mi irritano e non mi sento davvero come essere a casa" disse, sprofondando contro il sedile a braccia incrociate. Osservò fuori dal finestrino.

"Non chiamarlo zucca vuota" rispose solamente.

"Lo difendi pure. Lascia che l'insopportabile moccioso ci pensi da sè, a questo"

"Neo, non è un'insopportabile moccioso. So che sembra mostrarsi come un ragazzo immaturo ma non lo è"

"Sì, non è un ragazzo che vorresti far incazzare, l'ho capito. Lo spensierato moccioso che fa piangere un paio di ragazzi più grandi di lui"

Lo guardai sorpreso "Come lo sai?"

Neo improvvisamente sembrò a disagio "Ho i miei modi. Ho sentito delle cose"

"Aveva dodici anni. Alcuni ragazzi stavano facendo i bulli con il suo migliore amico." Spiegai, riportando gli occhi sulla strada "è protettivo con le persone a cui tiene. Io sono una di quelle"

"Quindi mi stai dicendo che mi odia. Me lo immaginavo." Ripose lui scrollando le spalle "Non ho paura di un ragazzino che si finge un cucciolotto e che ha l'intelligenza di una spazzola"

"Anche i cagnolini mordono" borbottai.

Entrai nel vialetto di Toby. Ci stava aspettando fuori con Bennett e Scott e ci guardò mentre scendevamo dalla macchina. I suoi occhi, fissi su Neo, passarono da un'adorabile verde-azzurro ad un mare in tempesta, con le onde che aspettavano di trascinare le vittime verso l'abisso e affogarle.

Quando invece guardò me le onde ritornarono ad essere tranquille e placate, invitando chiunque ad immergersi e farsi una nuotata. Alzò gli angoli della bocca in quel suo allegro, innocente sorriso.

"Ciao Alexander! Ciao Neo!" ci salutò.

"Zucca vuota. Stalker. Steve" rispose al saluto Neo, facendo un cenno ai ragazzi in questione.

Toby ci accompagnò dentro casa. Suo padre ci sorrise quando ci vide.

"Bentornato a casa Toby!" disse, dandogli un mezzo abbraccio "E ciao a tutti!"

"Buongiorno signor Reed" lo salutammo tutti educatamente.

"Stavo giusto incominciando a preparare la cena. Sarà pronta tra un'ora"

"Grazie papà!" disse Toby, sorridendo e facendoci cenno di seguirlo. Salimmo le scale verso la camera di Toby. Dopo essere entrati, mise della musica in sottofondo e si sedette sul letto.

"Ho cercato di ritornare sui miei passi ma sono ricoperti dal fango. Quindi adesso berrò fino a quando penserò che la tua sia la migliore soluzione. Ti piace costruire queste mura e guardarle crollare perchè tu sei innamorata dell'idea che hai creato" la musica si diffuse nella stanza.

"Quindi dobbiamo stare seduti e aspettare che tu e Alexander iniziate a slinguazzarvi?" chiese Neo "Il papino lo sa che suo figlio sta facendo la troietta con il fuckboy?"

"La mamma di Donnie sa che suo maritino è una troietta?" chiese Bennett.

"Bennett" esclamai tagliente.

"Colpo basso, stalker" disse Neo, lanciando a Bennett un'occhiataccia.

"Lascia Alexander e Toby in pace. Non sono affari tuoi. Tu hai perso la tua occasione" rispose Bennett, ignorandomi.

"Il karma è una stronza" disse Neo.

"Proprio come te" rispose Bennett.

"Basta litigare." Affermò Toby mettendo il broncio "Quello che ha fatto Neo è stato nel passato. Alexander lo ha perdonato!"

"Parlando di perdono, io ancora non l'ho fatto" disse Scott rivolgendosi a me.

"Scotty," iniziai "Mi dispiace, non volevo dire quello che ho detto sui koala"

Scott si voltò verso Toby "Prendi il cane"

Toby fece il saluto militare "Lo farò"

"No, non lo farai" risposi, facendogli abbassare il braccio.

"Io ti distrarrò e Scott prenderà il cane." Disse Toby baciandomi "Possiamo nasconderlo a casa di Bennett per poi fuggire dal Paese e crescerlo insieme"

"Si laureerà ad Harvard." Continuò Scott "Sarà il migliore della sua classe. Renderà felici i suoi papà"

"Voi ragazzi siete degli squilibrati" disse Bennett scuotendo la testa.

"Neo," lo chiamai, notando il suo silenzio "Vieni un attimo con me"

Lui si alzò e mi seguì fuori dalla camera di Toby. Lo portai nella stanza degli ospiti e chiusi la porta dietro di me.

"Sei silenzioso" osservai.

"Non avremmo mai dovuto uscire insieme." Disse Neo, alzando lo sguardo su di me "Non mi sono mai  inserito bene con gli altri"

"Cosa?" chiesi confuso.

"Toby lui...si è adeguato. Ha stretto un'amicizia con Scott e perfino a Bennett piace. Non sono mai andato d'accordo con i tuoi amici. A stento andavo d'accordo con te. Lui non va bene per te ma è comunque la scelta migliore" spiegò, mettendosi le mani in tasca.

"Non sto uscendo con Toby. E anche se lo volessi, non potrei. Lo sai il perchè"

Sentì il suono di una vibrazione e Neo tirò fuori il cellulare dalla tasca. Gli lanciai un'occhiata e il mio cuore fece un piccolo balzo nel petto quando vidi sullo schermo del suo telefono un nuovo messaggio con "Donnie" scritto sopra. Gli occhi di Neo si spalancarono e con difficoltà ripose il telefono in tasca, cercando di atteggiarsi come se niente fosse successo.

"Scusa, mio padre." Mentì lui "Tu puoi fare quello che vuoi. Frequenta chi vuoi, scopati chi vuoi." Fece spallucce "Non sono affari miei. Non mi interessa"

"Neo..."

"No, non mi importa Alexander. Alcune cose sono migliori se lasciate distrutte"

"I mosaici sono bellissimi" dissi in risposta.

"Ma non puoi farli diventare una cosa sola. I pezzi sono troppo affilate da toccare" rispose lui, dandomi una leggera spallata mentre mi passava accanto e lasciando così la sala.

Chiusi gli occhi, prendendo un profondo respiro. Aprì gli occhi e lo seguì, entrando nuovamente nella camera di Toby.

Alternai lo sguardo tra Neo e Toby. Cosa diavolo stavo facendo? Stavo ferendo entrambi. Non mi meritavo nessuno di loro.

"Torno subito" dissi, lasciando la camera e ritornando alla stanza degli ospiti. Mi sedetti, coprendomi il viso con le mani. Non avrei mai potuto avere nessuno di loro ma ero egoista e volevo entrambi, così mi ci aggrappai, con gli avidi artigli che sprofondavano nelle loro carni, facendo del male a tutti e due perchè non volevo separarmene.

"Alexander?"

Sollevai il capo, guardando oltre le spalle verso Toby. Mi avvolse il petto con le sue braccia, sedendosi dietro di me con le gambe a circondarmi la vita. Posò il capo sulla mia spalla.

"Mi dispiace. Non avrei dovuto dirti di invitarlo" ruppe il silenzio lui.

"Scusa Toby, mi dispiace che ti stia facendo soffrire. Ho ferito anche con Neo" il mio sguardo cadde sul pavimento.

"Neo ti ha ferito, non confonderti le idee." Rispose Toby duramente "E poi sono un grande uomo, so badare a me stesso. Se mi stessi davvero facendo soffrire, pensi che ti lascerei fare?  Ti torturi per cose di cui non hai la colpa. Lui ti ha ferito. Ti ha mentito. Ti ha ingannato. Ti ha abbandonato. Tutto quello che hai fatto è stato cercarlo di aiutarlo ed amarlo. E lui ha usato questo contro di te. Non è stata colpa tua"

Alzai lo sguardo su Toby. Era imbronciato, con gli occhi pieni di preoccupazione e dolore. Sprofondò il viso contro il mio collo.

"Odio vederti turbato. Odio vederti ferito." Mi abbracciò più forte "Smettila di incolpare te stesso. Lo fai sempre quando le persone ti fanno del male. Non va bene"

"Grazie Toby," risposi, ricambiando l'abbraccio "Grazie"

Mi aiutò a rialzarmi e poì cercò i miei occhi, poggiando la mano contro la mia guancia e lasciando che il pollice delicatamente mi accarezzasse.

"Mi dispiace che ti abbia ferito"

"Non è stata colpa tua" risposi.

"Non è stata neanche la tua." Lasciò cadere la mano al suo fianco "Ritorniamo dagli altri"

Seguì perciò Toby. Solo quando entrammo in camera sua mi resi conto che grosso sbaglio era stato quello di lasciare che Toby vedesse quanto Neo mi aveva fatto soffrire.

Neo alzò lo sguardo su di noi, i suoi occhi cauti e ben attenti. Toby gli rivolse un sorriso, ed era dolce e innocente. Ma i suoi occhi erano di nuovo quel mare in tempesta, e promettevano vendetta per quello che Neo mi aveva fatto. Neo lo ricambiò con un sorriso che prometteva guerra, e il mio cuore sprofondò. 

 

 

 

________________

Non vedo l'ora di vedere questo scontro Toby-Neo! Sarà esilarante, ci scommetto.

Io sono Team Neo, sempre e comunque, voi? ;)

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: zaynseyes_