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Autore: Hermit_    22/07/2016    1 recensioni
[Crossover Percy Jackson/Death note]
Percy trasalģ per la seconda volta. "Vuole dire che questo Kira potrebbe ucciderci perfino in questo stesso istante se sapesse il nostro nome?"
"Sģ."
Il ragazzo deglutģ. "Fantastico."
Genere: Azione, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Annabeth Chase, Percy Jackson
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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K I R A

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Percy quel giorno era decisamente di mal umore; il suo risveglio era stato traumatico: Annabeth gli aveva tirato un secchio d'acqua fredda addosso per svegliarlo sapendo che essendo figlio del dio del mare non si bagnava. Peccato si fosse dimenticata la parte in cui Percy sarebbe balzato fuori dal letto e avrebbe ricambiato la piacevole doccia fredda che aveva avuto. Il risultato era stata una camera sottosopra e i dipendenti dell'albergo arrabbiati.

Adesso,si trascinava in giro come uno zombie.

"Percy,insomma! Non mi cadere addosso" sbuffó adirata.

Solo una volta giunti sotto casa Yagami Percy si diede un certo contegno. 

Perchč si trovavano lģ?

Be',Elle quella stessa mattina gli aveva  inviato una email con scritto un indirizzo di casa e una faccina che faceva l'occhiolino. 

Aveva sentito dire in giro che i geni erabo strambi, peró..

"Perchč L ha voluto che andassimo a casa Yagami?" Chiese sconcertato.

"Penso che voglia che socializziamo con il nemico."

Suonarono il campanello e quando una ragazza aprģ la porta Percy pensó che era davvero carina nella sua semplicitą. Aveva un sorriso gentile.

"Salve. Voi siete..?"

"Amici di Light." Disse lui. 

"Oh. Prego,entrate. Io sono sua sorella, Sayu Yagami"

Quindi Light aveva una sorella..

Non sapeva perchč ma per qualche motivo da quando gli avevano detto che era il sospettato number one lo immaginava un po' come un sadico in una casa tetra con le candele ad illuminare il death note su cui c'erano scritti un sacco di nomi di persone morte. 

Eppure la casa sembrava normale, illuminata e molto spaziosa. Percy deglutģ.

"Light č in camera sua. Voi volete un the o qualcosa da mangiare?" Chiese sempre sorridendo cordiale.

"No,no. Grazie,siamo apposto." Rispose velocemente Annabeth.

"Veramente.." Inizió Percy prima di bloccarsi per colpa di una gomitata. "Sģ,siamo apposto."

Sayu andó a sedersi su un divanetto,fissandoli con la testa appoggiata sulle mani. "Sembrate pił grandi di mio fratello."

"Sģ,ehm.. Siamo pił grandi di qualche anno." Rispose la sua ragazza.

"Ti dispiace se lo aspettiamo in camera sua?" Cambió discorso.

"No, no, non c'č problema! Light sarą felice di vedervi!"

"Grazie,Sayu. Sei fin troppo gentile."

Una volta saliti al secondo piano,Annabeth si mise l'indice sulla bocca per intimargli di fare silenzio e provó ad aprire la porta. Quando questa sembró non essere chiusa a chiave la richiuse in fretta,sperando di non essere stata vista.

Rivolse a Percy uno sguardo turbato. "La porta non era chiusa a chiave."

"Gią,me ne sono accorto."

"Pensavo di coglierlo in castagna in modo tale che quando gli avrei chiesto perchč era chiuso a chiave avrebbe finito per testimoniare tutto.. E invece.."

"Invece non hai potuto farlo. Light non č il tipo da farsi cogliere in castagna"

"Č intelligente." Concordo lei. Poi bussó alla porta.

Il Light che aprģ la porta aveva il pigiama ma sembrava abbastanza sveglio. 

"Percy Jackson e Annabeth Chase." Esclamó stupito, poi fece un mezzo sorriso per salutarli. "Come mai vi trovate qui?"

"Ecco.. L ci ha detto di venire qui e che avresti saputo tu il perchč" si fece avanti Annabeth.

"Ah." Il viso di Light si fece da impassibile a sogghignante. "Avrei dovuto immaginarlo."

Li fece entrare e subito dopo si scusó prendendo dei vestiti e chiudendosi in bagno per cambiarsi.

Annabeth si alzó velocemente e si mise a rovistare sulla scrivania,nei cassetti.

"Ma che stai facendo?"

"Sto cercando il Death Note,non vedi?"

Percy aggrottó la fronte. "Ti pare che lascia il quaderno incustodito sulla scrivania alla mercč di tutti?"

"Be',perchč no?"

Iniziava ad essere sempre pił sconcertato. Che Annabeth non fosse abituata alle persone intelligenti come lei e forse anche di pił?

"Dove l'avrei messo io se l'avessi avuto?" Si chiese da sola. 

"Annabeth, fermati." Le afferró le spalle. "Credi che se fosse stato cosģ semplice avrebbero ingaggiato due semidei per risolvere il caso?"

Proprio in quel momento la porta del bagno si aprģ e apparģ Light, vestito come il giorno prima: camicia con la cravatta e pantaloni beige. "Scusate, ho interrotto qualcosa?"

"No, Light" Percy si allontanó imbarazzato.

"Ci dirai quindi, adesso, perchč siamo dovuti venire qui?" Chiese la figlia di Atena.

"Be' č semplice. Elle mi mette constantemente alla prova, crede che io sia Kira. Evidentemente voleva vedere se oggi vi avrei portato da Mello e Near o no."

Percy sgranó gli occhi e rivolse un occhiata ad Annabeth che ricambió anche lei sorpresa.

Possibile che quell'uomo avesse capito che sospettavano di lui?

"Oh." Disse Light,guardando le loro espressioni. "Vi state domandando come so di essere il sospettato numero uno? In realtą me l'ha rivelato Elle."

L?! Perchč rivelare a Light i suoi sospetti? Che fosse un altra mossa strategica del grande detective? E perchč il bruno era cosģ tranquillo, accidenti!?

"Chi sono Mello e Near?" Cambió argomento Annabeth,riuscendo a sembrare sicura di sč.

"Altri due detective. Si dice che siano i successori di L, ed infatti non mancano certo di intelligenza. Sono fratelli."

"E perchč vuole che li conosciamo?" Continuó lei.

"Perchč.. Beh,questo non lo so. Probabilmente non vuole tenervi all'oscuro di niente."

"Ma sono i loro veri nomi quelli?" Faceva fatica a trattenere le risa. 

"Perchč tu pensi che L si chiami veramente.. L?" Ribattč Light senza scomporsi.

"Beh ..no.."

"Stessa cosa per Mello e Near. Su, andiamo."

Percy decise di non ribattere,e in silenzio uscirono da casa sua,non prima di non aver salutato Sayu.

 

 

"Tokyo č di sicuro una bella cittą." Riflettč ad alta voce Annabeth.

 Si trovavano sulla strada che li avrebbe portati dritti davanti al quartier generale SPK, dove si sarebbero trovati Mello e Near.

"Gią." Rispose Light. "Questi detective povengono dall'america, ma sanno bene anche il giapponese."

"Oh,bello. Piacerebbe molto anche a me parlare il Giapponese!"

"Ci credo. Pensa che per noi Giapponesi imparare l'inglese č un suicidio"

"Immagino. Lo č anche per noi imparare la vostra lingua.

Percy si estranió un attimo dalla conversazione,guardando gli scolaresti che correvano per arrivare a scuola. In america non si vedevano studenti con la divisa da molto tempo,era una cosa praticamente rara. I bus, poi, erano strapieni di persone. Percy lo vedeva chiaramente.

"Tu come la pensi, Percy?" Annabeth gli si era avvicinata e lo stava guardando sorridendo. 

Percy reprimette l'impulso di dire "cosa?" e rispose: "esattamente come te!"

Lei sbuffó una risata probabilmente capendo che non sapeva di cosa stava parlando e Percy in quel momento ringrazió la sua sbadatezza. Qualsiasi cosa per far ridere Annabeth.

"Be',scusate ragazzi" light guardava il suo cellulare, "L mi chiama. Devo andare. Potete trovare Near al terzo piano, probabilmente ci sarą anche Mello." Alzó lo sguardo e lo posó distrattamente alla sua destra. "Quello lą gli sta sempre attaccato." Borbottó. Poi se ne andó.

"Ehm.. Okay." Disse Percy da solo,poi seguģ la sua ragazza dentro il grande edificio. 

La prima cosa che notó era che era decisamente pił grande dell'interpol. E sembrava pił moderno; un sacco di persone -probabilmente dipendenti- andavano da una parte all'altra. 

Percy e Annabeth raggiunsero la segreterģa e una signora minuta e grassoccia con degli occhiali dalla montatura spessa li accolse sorridendo luminosa. 

"Mi scusi.." Disse Annabeth, "stavamo cercando i detective Mello e Near."

La signora sembró sorpresa per un solo momento,poi sorrise deglutendo. "Sono al terzo piano,prego" e porse loro una tesserina,che Percy comprese essere una specie di pass.

I due ragazzi salutarono educatamente e si avviarono all'ascendore. "Secondo te come sono questi tizi?"

"Tizi?" Annabeth anarcó un sopraciglio. "Percy,sono detective. Quasi i pił bravi del mondo, i successori di Elle!"

"Gią.. Be', conoscendo L non so cosa aspettarmi."

"Io immagino Near alto, moro.. Insomma, figo. Mentre Mello grasso con i capelli rossi" 

Percy non era molto convinto. Immaginava Mello magrolino e timido mentre Near arrogante e sģ,come pensava Annabeth, figo. Probabilmente era il nome che dava quell'impressione.

Quando giunsero all'ascensore, Annabeth premette il pulsante del terzo piano e in silenzio salirono. 

Percy ne approfittó per chiederle del dubbio che lo stava assillando da un po'. "Senti.. Ehm.. Ma Light.."

"Sģ?"

"Adesso sa i nostri nomi,no? Perchč non ci uccide?"

"Non puó." Rispose semplicemente lei. "Si ingannerebbe da solo. Anzi non proprio,peró non vuole correre il rischio. Aspetterą per lo meno un mesetto,sicuro."

Il bip dell'ascensore fece capire loro che erano arrivati. Uscirono e percorsero il corridoio. 

Annabeth si fermó all'improvviso. "Percy, sul serio." Aspettó che lui la guardasse, "stai dando troppa importanza a Light. Non concentrarti su di lui, potrebbe non essere il proprietario del quaderno dopotutto." 

Percy annuģ cupo. Ricambió incerto il sorriso di Annabeth e poi le diede un tenero abbraccio. Proprio in quel momento la porta di una stanza si aprģ.

Il ragazzo che uscģ fuori aveva i capelli a caschetto di un dorato simile al biondo,aveva la frangia e delle labbra sottili. Era vestito interamente di nero con vari stras o borchie e aveva una giacchettina di pelle che teneva abbottonata al petto,molto aderente. Le braccia erano scoperte e Percy da lģ capģ che doveva essere molto muscoloso il tipo. Teneva il mento alzato in un segno di superioritą ma non sorrideva: li guardava dall'alto in un espressione quasi seria.

"Mi auguro di non aver rovinato nessun momento romantico tra i piccioncini" evidentemente con quel termine si riferiva a loro. Parlava con una voce neutra,anche se sembrava trattenersi dal sogghignare. "Io sono Mello, il solo e unico."

Percy non sapeva cosa pensare. Di certo sia lui che Annabeth si erano sbagliati su di lui. Non era di sicuro grasso ma nemmeno magro come pensava Percy e non era neanche timido o tantomeno aveva i capelli rossi. 

Ma se Mello era cosģ,cosa si dovevano aspettare da Near?

Mello li invitó ad entrare, e Percy potč notare quanto fosse diversa la stanza rispetto a quella di L. Era pił tecnologica, piena di computer, televisori e.. Scaffali pieni di giocattoli?

Mello tiró fuori dalla tasca una tavoletta di cioccolato e ne morse un pezzo. Percy si giró verso di lui interdetto, e lui gli lanció un occhiataccia. "Quello che vedete ai vostri piedi č Near, abituati a vederlo cosģ perchč č raro vederlo in altri attegiamenti." Il suo tono sembrava scocciato e un tantino amareggiato, forse?

Il famoso Near, come potč vedere Percy, era chino su un puzzle e lo stava studiando abbastanza concentrato da quel che vedeva. La prima cosa che pensó vedendolo era che assomigliava ad una nuvola: bianca e soffice. Aveva un cespuglio di capelli bianchi in stile Targaryen, una carnagione pallida e una specie di pigiama bianco e neutro. Gli occhi erano vispi e furbi. 

Senza togliere gli occhi dal suo puzzle,si rivolse a Percy e Annabeth. "Benvenuti all'SPK." 

Annabeth non sapeva se offendersi, era mancanza di rispetto il fatto che non si fosse nemmeno degnato di rivolgere loro un occhiata?

Fece per ribattere, ma Near continuó rivolgendosi al suo compagno. "Mello vedo che nascondi bene la tua amarezza"

"Zitto Near, il giorno in cui ti batteró mi godró bene la tua umilazione"

"Chissą se quel giorno saró ancora vivo" sul volto di Near sembró spuntare un sorriso. 

Mello digrignó i denti ma non ribattč nulla. 

Near, a quel punto, alzó gli occhi dal suo puzzle puntandoli su di loro. Fu in quel momento che Percy pensó che la veritą era che lui e Annabeth si erano sbagliati anche sul suo conto: di certo Near era carino e ispirava una certa tenerezza, ma non era figo. E tantomeno moro. "L vi ha mandati da noi. Per questo noi non deluderemo le vostre aspettative, se c'č qualche domanda che volete fare, fate pure."

Percy vide Annabeth tentennare. "Voi siete dei soli detective o...?"

Mello rise, staccando un altro pezzo di cioccolata.  "No, tesoro, siamo figli di Nemesi."

"Nemesi?! Oh.."

Percy aveva conosciuto pochi figli della dea della vendetta, ma il suo pensiero al solo nome della dea andava a Ethan Nakamura. Era uno dei ragazzi morti durante lo scontro tra gli dei e Crono, era uno di quei ragazzi schierato col nemico. 

"E abbiamo la benedizione di Giove" aggiunse il finto targaryen "non di Zeus ,badate bene. Sapete, ci definiamo fratelli. Ma in realtą l'unica cosa che condividiamo č la nostra madre divina."

"E non solo" aggiunse Mello ghignando.

Near non sembró cogliere la provocazione,e gli rivolse un occhiata indifferente. "A volte mi capita di pensare che solo io abbia la benedizione del re dei cieli." 

"Ehi!"

Di sfuggita,Percy vide Annabeth sorridere al suo fianco. Le strinse una mano tra le sue,probabilmente anche a lei era venuta nostalgia dei tempi passati. Sorrise involontariamente, catturando l'attenzione dei due compagni.

 "Siete fidanzati a quanto vedo. Ah beata gioventł."

"Ma avete la nostra etą!" Ribattč Percy, sgomento.

"Mm sģ, ad occhio e croce direi di sģ." Near sembrava come al solito calmo e chino sul puzzle anche se la sua affermazione non era stata molto coerente con sč stesso. Almeno l'aveva notato? 

Percy preferģ non intervenire. "Ookay, sentite.." Proprio in quel momento il suo cellulare suonó. Percy lo tiró fuori e lesse il nome di L sul display. "Scusate un attimo" disse, e si allontanó.

In realtą L gli aveva mandato solo un messaggio,che recitava tre parole in croce: "tasca blu laterale".

"Tasca blu laterale?" Ripetč a sč stesso. Instintivamente si toccņ le tasche, poi si rese conto del gesto stupido. Elle non intendeva proprio la tasca blu laterale; almeno sperava. Era un messaggio in codice. 

Si giró verso i tre. "Sapete cosa significa "tasca blu laterale"?"

"Eh?" Mello gli si avvicinó strappandogli il telefono di mano. Masticando un pezzo di cioccolata disse "Si sapeva che L fosse strano. Fossi in voi non darei troppa importanza al messaggio." E gli restituģ il cellulare. 

Eppure..

 Percy voleva replicare ma non sapeva cosa poter dire. 

Annabeth gli si avvicinó,vedendolo combattuto,e gli posó una mano sulla spalla. "Non ti preoccupare Percy. Pił tardi gli chiederemo cosa significa."

Percy guardó il viso sorridente della sua ragazza, e le restituģ il sorriso, rimettendo il cellulare in tasca. 

Gią. Glielo avrebbero chiesto pił tardi. Eppure la brutta sensazione che aveva non se ne voleva andare.

 

 

 

 

 

 

 

Okay, adesso: tenete a mente quest'ultima parte.

Non so se qualcuno di voi ha gią capito cosa significa questo biglietto ma č una parte MOLTO importante nella storia. Direi quasi fondamentale.Nel prossimo capito probabilmente non ne parlerņ per niente ed č per questo che vi dico di tenerlo a mente.

Anyway, che ve ne pare di Mello e Near? *^*  So che č un duro colpo per i fan di Mello&Matt  ma io shippo troppo questi due amorini ^^  e ho voluto stessero insieme almeno in una mia fic. Punto. *ride*

Alla prossimaah

   
 
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