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Autore: mxrlynians    24/07/2016    2 recensioni
“Allenatore perché lo sta lasciando andare!?” chiese il numero 9 prima di leggere il contenuto della busta.
“Tenma sei serio!” urlò Tsurugi, “dov'è il tuo amore per il calcio!?” chiese bruscamente, il ragazzo si voltò e con gli occhi rossi e un sorriso tristemente famigliare a Shindou, disse una sola piccola parola;
“Grazie”
Genere: Angst, Fluff, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Matsukaze Tenma, Shindou Takuto, Tsurugi Kyousuke, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Prima '
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Futureless; Senza Futuro


La lancetta delle ore dell'orologio della camera di Matsukaze, scoccò le 5.00 di mattina.

Tsurugi strizzò gli occhi, e si guardò intorno.

Dopo avere riconosciuto Shindou sul piccolo divano della camera, il ragazzo spostò lo sguardo su un Tenma spossato e provato che riposava sul letto.

-Che ore sono?- pensò guardando l'orologio, -le cinque?!- si alzò e andò alla finestra dove il sole stava sorgendo lentamente.

Prese la giacca e uscì dalla stanza, camminò per il silenzioso ospedale e uscì in giardino.

“Lo vuoi un caffè?” chiese una voce adulta.

“Endou...-san?” disse voltandosi verso l'uomo.

“Ho saputo che non hai dormito molto” si attaccò al parapetto e passò un caffè al ragazzo, “grazie” disse con voce stanca.

“Come sta Tenma?” chiese guardando l'alba, “sta dormendo” disse giocherellando un po con il cartone di caffè.

“Siete stati molto bravi” sorrise nella direzione del ragazzo, e poi come se nulla fosse tirò fuori un pallone.

-Dove lo teneva quel pallone?- pensò Tsurugi mentre fissava il suo allenatore, “facciamo qualche passaggio?” sorrise ancora una volta, e il ragazzo si sentì in dovere di rispondere con un si.

Passarono buona parte in silenzio mentre la palla passava dai piedi del ex capitano della Raimon al cavaliere.

“Endou-san...” disse Tsurugi prima di tirare la palla, “si?”.

“Cosa ci stai nascondo?”

“Nulla...” sorrise.

“Smettila sei proprio come quello stupido invasato del calcio” sbuffò prima di sedersi a terra.

“C-Cosa vuol dire?” chiese in agitazione più che evidente.

“Vuol dire che non sai mentire... È inutile che ci provi tanto” lo guardò con lo sguardo più duro che aveva.

“Davvero io non ti posso dire nulla!” poi anche lui si sedette accanto al ragazzo, “sai Tenma mi fa paura...” disse Tsurugi portandosi le ginocchia al petto.

“Paura? Tenma? Penso che sia la persona più sciocca che io abbia mai incontrato” disse ghignando, ma il ragazzo non fece una piega, che fosse una, rimase solo a fissare il sorgere del sole.

“Non paura in quel senso...” disse poi dopo minuti di silenzio, “paura della serie, ti sparano e lui prende il proiettile al tuo posto...” tirò le ginocchia più vicino, “ho paura che si faccia male seriamente un giorno... Ho paura di vederlo su una sedia a rotelle come mio fratello, ho paura di vedere il suo nome su una lapide, ho paura di andare in ospedale e vederlo attaccato a mille macchine che lo tengono in vita!” urlò tutto d'un fiato.

“Ho paura di questo... Lui è troppo buono...E lo so... Un giorno qualcuno gli farà del male per questa sua debolezza...” disse alzandosi.

L'uomo lo seguì con lo sguardo, “ma?” disse sdraiandosi.

“Ma io non permetterò che ciò accada” concluse promettendo al sole e alla luna quel semplice pensiero.

“Dai torna dentro fa freddo qua fuori” si alzò e diede una pacca sulla spalla al ragazzo che si irrigidì sul posto, “d'accordo...” disse piano.

Entrarono in sala d'attesa e poi si divisero, “non vai da Tenma?” chiese Endou mentre prendeva un altro caffè, “no vado un attimo da una persona...” si voltò e salì le scale fino al quinto piano poi entrò nella camera numero 503.

“Tsurugi?” chiamò Yuuichi sorpreso di vedere suo fratello così mattiniero, “cosa ci fai qui?” chiese mentre si mise a sedere sul letto, il fratello minore si avvicinò e gli occhi cominciarono a bruciare e a pizzicare.

Si sedette sulla solita sedia e rimase in silenzio fino a quando le lacrime cominciarono a scendere dai suoi occhi, solcarono le sue guance e arrivarono al mento e caddero sulle mani strette tra loro.

“Tsurugi? Cosa è successo?” chiese allarmato il maggiore. Dopo tutto non aveva mai visto suo fratello piangere, apparte durante l'incidente della palla...

Ma Tsurugi non rispose, continuò a piangere in silenzio mentre fissava il vuoto, con lo sguardo perso nel nulla.

“Tsurugi...” ripeté il fratello, poi si decise a fare qualcosa, si avvicinò con fatica, e prese il più giovane sotto il suo braccio e lo tirò a se.
In pochi secondi lui e Tsurugi erano sul letto, Yuuichi che coccolava il minore, e Tsurugi che piangeva a dirotto

. Quando si calmò affondò la faccia nel petto del fratello e ne respirò l'odore, così buono e così rilassante, “allora cosa è successo?” chiese il fratello mentre giocava con i capelli del minore, “Tenma...” disse singhiozzando, “Tenma?” chiese curioso.

“Tenma si è sentito male... E lo abbiamo portato qui...” disse stringendo la maglia azzurra, “mi sono spaventato... Non sapevo cosa fare...” disse sospirando, “Tenma aveva la febbre e io ho provato a fare qualcosa ma... ma...” le lacrime tornarono a scorrere, suo fratello lo zittì e lo coccolò ancora.

“Sei veramente cresciuto sai?” sorrise l'altro, “cosa vuoi dire?” chiese alzando il viso.

“Se non avessi incontrato Tenma, ogni volta che verresti qui non avresti quel bel sorriso che volevo vedere da tanto tempo” sorrise.

“E poi...” cercò d'alzarsi, ma venne aiutato da Tsurugi, come ogni volta, “adesso stai piangendo per qualcuno che non sia io... E questo mi riempe il cuore di gioia...” abbassò lo sguardo, “ogni volta che venivi qui eri sempre triste e lo nascondevi dietro ad un finto sorriso, ma io riesco a vedere tutto di te Tsurugi non dimenticarlo...” rise.

“Ma adesso invece entri qui di corsa e devi riprendere fiato prima di cominciare a parlare, e quando hai fatto, cominci subito col dire che ti sei divertito tantissimo nella partita di allenamento o che ne so all'allenamento, a pranzo o alla ricreazione!”

Rialzò il viso, “e per me è bellissimo vedere come racconti con entusiasmo quello che ti è accaduto durante la giornata” prese le mani del minore e le strinse nelle sue, “tutto questo non sarebbe successo se non avessi incontrato Tenma... E secondo te quel ragazzo è tipo da arrendersi così facilmente?!”.

Tsurugi guardò il fratello, e poi sorrise, “no quell'invasato non potrebbe mai arrendersi senza aver lottato con tutte le sue forze!” disse scendendo dal letto, “esatto!” disse l'altro.

Poi bussarono alla porta.

“Avanti!” esclamarono insieme i fratelli.

“Shindou!?” disse Tsurugi.

“Shindou-san!” disse invece Yuuichi.

“Come lo conosci Nii-san?” chiese il cavaliere, “ahaha vero, non te l'ho detto, qualche volta viene a farmi visita e parliamo un po...” disse come se nulla fosse.

“E quando pensavate di dirmelo!?” sbraitò il minore prima di sedersi ancora sulla sedia e rimanere fermo lì per qualche secondo, con un espressione tra l'arrabbiata e la scocciata.

“Ah, scusami!” disse Yuuichi unendo le mani davanti alla faccia del minore, “davvero non volevo farlo!” disse facendo un occhiolino, che fece diventare rosso Tsurugi.

“Beh cosa c'è Shindou?!” disse voltandosi verso l'altro, “sono quasi le sette... Vorresti fare colazione?” chiese un po titubante, “le sette?” chiese, “si” rispose Yuuichi.

“Va bene” disse alzandosi, “ciao!” disse Yuuichi, “ah Tsurugi!” urlò prima che uscisse dalla camera, “portami una brioche... Qui il cibo fa schifo” sorrise e Tsurugi chiuse la porta.

Dopo ore e ore, passate a cercare un cafè che piacesse a entrambi, Shindou e Tsurugi si erano seduti a un locale italiano.

“Allora cosa ordini?” chiese Shindou, “una torta alle fragole e un succo” disse l'altro, “e tu?”.

“Una brioche e un cappuccino, nulla di che...” sorrise.

Finita la colazione, tornarono all'ospedale, Tsurugi diede la colazione al fratello, di nascosto, ovvio, e poi parlarono e parlarono e senza che se ne accorgessero si era già fatto mezzo giorno.

“Noi andiamo a pranzare” disse Tsurugi, “ok... Mi potete...” ma il fratello minore stroncò la conversazione con un no.

“Poverino, voleva solo qualcosa da mangiare” disse Shindou, “no, tu non sai come è fatto...” sospirò l'altro.

Uscirono e rimasero pietrificati dalla persona che c'era davanti a loro.

“Hey!” disse Fey, muovendo le braccia per farsi notare.

“Fey!?” chiesero all'unisono i due mentre si avvicinavano, “si in carne ed ossa!” disse portandosi la mano alla fronte e facendo il saluto militare.

“Che ci fai qui?” chiese Shindou, “devo portarvi in un posto!” disse, li prese per mano e li trascinò nella macchina del tempo, e prima che potessero fiatare Fey li aveva già sbattuti giù dal veicolo.

“Chiamatemi quando avete fatto!” disse facendo la linguaccia e scomparendo in un tunnel temporale.

“Ma che...!?” disse alzandosi Tsurugi che si mise a sbraitare al nulla più totale, mentre Shindou cercava di farlo calmare.

“Io conosco queste voci!” disse una voce adulta dietro di loro, “Shindou.... E.... Tsurugi!?” urlò e i due si girarono, per vedere un Kirino alto e vestito in giacca e cravatta, con una borsa da calcio in mano.

“K-Kirino-san?” disse Shindou mentre si avvicinò, “ahaha come sei basso!” disse battendogli la mano sulla testa, “cosa vi è successo?” chiese inseguito evidentemente divertito.

“Com'è che sei così alto!” urlò Tsurugi puntandogli il dito contro, “cosa volete dire...” disse l'adulto, “Kirino-san...” disse preoccupato il capitano, “che anno è questo?” chiese con gli occhi vuoti e un sorriso sadico stampato in faccia.

“2026...” disse indietreggiando un pochino per paura di essere ucciso dall'amico, che rise istericamente a quella risposta.

“AHAHAHAHAHAHA!” la faccia di Tsurugi era sbiancata di colpo, la risata di Shindou era spaventosa, “quel piccolo bastardo... Se mi capita tra le mani io lo strozzo...” disse muovendo le mani come se avesse davanti il corpo di Fey, “Shindou ora calmati...” ora era toccato a Tsurugi calmare Shindou.

“Così voi siete i Shindou e Tsurugi di dieci anni fa...” mise le mani in tasca e continuarono a camminare verso la meta di Kirino, “dove stiamo andando?” chiese Tsurugi, “siamo quasi arrivati!” annunciò ex difensore.

“Ecco...” disse fermandosi, “spero che la riconosciate!” sorrise.

“È la Raimon Junior High!” esclamò Shindou con un sorriso.

“Si esatto, non è cambiata più di molto...” disse Kirino.

Entrarono nella scuola, fecero la strada per il club di calcio, e quando entrarono rimasero senza parole.

“Ah eccoti! Pensavo che fossi morto!” disse un Kariya con capelli a caschetto e il braccio destro tatuato.

“Non sono morto per tua sfortuna” ghignò l'altro, “smettetela ora!” li rimproverò Kuromada, lui non era cambiato più di tanto a differenza di Wanli e Kageyama che erano diventati entrambi alti....

E Wanli era molto... Magro!

“Hai per caso incontrato Shindou-san e Tsurugi-san mentre venivi qui...” chiese Kaiji, i capelli neri ricadevano sulle spalle piccole e scure di carnagione, lui non era cambiato più di molto.

“Si li ho incontrati...” disse facendo cenno di avvicinarsi a due ragazzi.

“EH!?” urlarono tutti gli ex componenti della Raimon, quando videro Shindou e Tsurugi in versione tascabile.

“Cosa gli è successo!?” urlò Kageyama in preda al panico.

“Li hai per caso messi in lavatrice Kirino?” chiese divertito Kaiji, “non è il momento di fare battute Kaiji!” urlò un Hayami senza occhiali.

“Veramente loro sono i nostri amici, ma....” lasciò in sospeso.

“MA?!” urlarono tutti quanti, la suspance stava diventando in sostenibile.

“Di dieci anni più giovani” disse in fine scoppiando poi in una fragorosa risata.

“S-Salve” disse sorridendo Shindou, un po imbarazzato, “come state?” disse in seguito.

“Non devi essere così teso, Shindou, dopo tutto siamo sempre gli stessi che conosci, ma di 10 anni più grandi!” rise Ryoma con la solita coda da cavallo, a stile Samurai.

“Tu sicuramente...” commentò distaccato Tsurugi, i suoi occhi si muovevano agili nella stanza, stavano cercando qualcuno, qualcuno che non trovava.

“Tenma?” chiese senza accorgersene, un silenzio cadde sulla stanza, gli occhi degli ex giocatori si annebbiarono e divennero malinconici, puntarono tutti quanti il loro sguardo sul pavimento.

“Non è potuto venire... Aveva una cosa urgente da fare!” disse una voce abbastanza familiare a Tsurugi.

Si voltarono, Yuuichi era in piedi sulle sue gambe, con una borsa da calcio messa a tracolla, sorrise ai due ragazzi e entrò nella stanza.

“Nii-san...” disse a voce bassa Tsurugi.

“Ho sentito tutto, sono felice di vederti in queste circostanze” sorrise ancora Yuuichi, ma si spaventò quando le lacrime tornarono a rigare il volto del numero 10.

“Tsurugi?” disse avvicinandosi piano, “Nii-san...” ripeté ancora, questa volta però la voce era scossa da dei singhiozzi.

Quando furono abbastanza vicini, Yuuichi prese Tsurugi tra le braccia e lo strinse forte, mentre il ragazzo parlava piano, “Nii-san... Le tue gambe... Le tue gambe...” disse stringendosi vicino al suo adorato fratello, mentre tutti quanti sapevano che quelle lacrime, erano lacrime di gioia.

Quando tutto fu finito calò uno strano silenzio.

“Tenma non salterebbe mai una cosa del genere!” disse Shindou saltando in piedi, quando gli altri gli avevano spiegato perché erano lì. “Vero Tenma è un invasato del calcio, e sposterebbe qualunque impegno per tornare a giocare a calcio” disse Tsurugi con le mani conserte al petto.

“Aventi smettetela di mentirgli!” urlò Kariya.

“Kariya!” chiamò Kirino con evidente rabbia.

“Cosa?!” si avvicinò al rosa e lo prese per il colletto della camicia.

“Smettila” sibilò con gli occhi pieni di rabbia, ma non lo ascoltò e andò avanti con il su discorso.

“Volete sapere perché Tenma non è venuto?” Chiese con una nota triste nella voce, ai due ragazzi che annuirono, anche se il loro sesto senso gli diceva di non andare oltre.

“Perché è morto....” disse piano lasciando cadere le braccia sue fianchi, e ciondolando un poco, come se non avesse più la forza per tenersi in piedi.

Shindou e Tsurugi sbiancarono, “cosa...?” chiese Shindou con un sorriso tirato.

“È morto dieci anni fa...” disse Kirino mentre cercava di non guardare il suo amico negli occhi.

“È una bugia...” disse ancora Shindou mettendosi poi a ridere, “non ci credo...” disse in seguito alzando lo sguardo, che puntò negli occhi del suo migliore amico.

“Un tumore allo stomaco...” disse Kirino, sedendosi davanti ai ragazzi, “non poteva più fare nulla....” disse ridendo, “noi non potevamo fare nulla...” le lacrime scesero lente dai suoi occhi.

“Quando se n'è andato ha sorriso?” chiese Tsurugi, con voce tremante e debole.

Kirino alzò il volto e sorrise, “si il miglior sorriso che avesse mai fatto”.
   
 
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