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Autore: Shenron87    24/07/2016    3 recensioni
Correva l'anno 1945 e mentre la Germania era in guerra contro il mondo, il cancelliere della magia del 3° Reich, Gellert Grindelwald, trovò finalmente la profezia, di cui era venuto a conoscenza da piccolo, che lo legava ad Albus Silente. Con sommo rammarico vide che lui stesso era diventato l'artefice del destino che veniva predetto...e lui aveva inoltre condannato un bambino a patire sofferenze atroci distogliendo Silente dalla peggiore minaccia che il mondo magico avrebbe mai visto. Cosa sarebbe successo se lui e Silente fossero morti? chi avrebbe vegliato sul bambino che doveva ancora sopravvivere? C'era solo un uomo a cui Gellert avrebbe affidato un tale compito...un uomo pluricentenario
Genere: Avventura, Erotico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di un Nephilim '
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Alle scale piace cambiare... A Silente e Piton no.

Kalel si ravvivò i capelli sbadigliando. Era esausto e in pochi potevano dargli torto.
Suo fratello, sua sorella e sua moglie avevano infatti preteso di dormire fino all'ultimo minuto a casa di Mephisto e per questo arrivare in Inghilterra era stato faticoso.
Avevano usato una passaporta per arrivare dall'isola di Mephito a Riga e da li, usando una limousine con un funzionamento simile a quello del Nottetempo, si erano fatti Riga-Londra passando per il canale della Manica.
Certo il viaggio aveva richisto meno di mezz'ora ma chiunque avesse preso il Nottetempo sapeva che non era noto per la sua comodità.
Il viaggio in treno era poi proseguito in un clima di quasi serenità nonostante la scomodità dei sedili. Sarebbe stato quasi perfetto se non avessero ricevuto la visita di Malfoy, che si portava appresso i suoi tirapiedi, e di un ragazzo dai capelli rossi che sembrava stravolto.
“Avete visto un bambino con i capelli neri, occhi verdi e occhiali?” chiese il rosso fissandoli con un misto di apprensione e superiorità.
“Avremmo dovuto?” rispose Harry glaciale quando in realtà era incazzato nero per la chiara allusione all'aspetto che aveva durante la sua cattività babbana.
Questo non sarebbe stato un problema visto che tutti conoscevano il vecchio aspetto di Harry, quello che qualcuno aveva imposto al ragazzo per qualche strano motivo.
Au contraire nessuno conosceva il vero aspetto di Harry che, biondo con gli occhi verdi, nessuno avrebbe mai potuto associare al Bambino Sopravvissuto. Perfino la sua odiosa cicatrice era stata coperta con un astuto incantesimo.
Una cosa però i due Harry condividevano : l'odio per i parassiti che tentano di farsi un nome vivendo di gloria riflessa.
“Beh è di Harry Potter che parliamo!” disse il rosso sconvolto.
“Ah... Harry Potter... no non l'abbiamo visto.” rispose Kalel con noncuranza.
“Se lo vedete ditemelo... sapete io e lui eravamo amici una volta...”
Nessuno si degnò di rispondere e lui chiuse la porta senza aggiungere altro.
Il viaggio proseguì con una certa quiete e al loro arrivo, seguendo Hagrid,  presero un sentiero di montagna circondato da alberi e attraversarono il lago usando delle barche di legno incantate.
I problemi sorsero una volta che Hagrid li lasciò in consegna alla vicepreside che, riconoscendoli grazie alle foto ricevute, decise di svelare uno o due segreti che i ragazzi preferivano svelare in futuro.
“È un piacere vedervi, Signori Pheles...” disse rigida ma con un accenno di sorriso sul volto.
“Piacere nostro...” rispose garbatamente Harry trattenendo la sua stizza per altri momenti.
“Vostro nonno ci ha informato della vostra volontà di conoscere il mondo magico e del fatto che siete convolati a nozze... lei e suo cognato avrete le suite nuziali, come previsto dal regolamento, in base alle case in cui verrete smistati...” li rassicurò la docente mentre gli altri bambini iniziavano a mormorare.
“Capisco...” rispose Harry sospirando mentre la donna iniziava a spiegare le regole delle case, della coppa delle case, e li guidavana nella Sala Grande.
Rimasero a lungo in silenzio prima che, mentre la docente andava a prendere un cappello logoro e uno sgabello, il rosso e Malfoy si avvicinassero al quartetto.
“Perchè avete detto che non eravate maghi?” chiese Malfoy mentre docenti e studenti più grandi si voltavano verso di loro.
“Beh mica abbiamo mentito...” rispose Harry lievemente prevenuto sul ragazzo.
Perfino Kalel, abituato a frequentare i suoi coetanei durante i ricevimenti negli inferi, non vedeva il ragazzo di buon occhio ma decise lo stesso di fare buon viso a cattivo gioco.
“Ma avete detto...”
“Tu ci hai chiesto se i nostri genitori fossero maghi... beh nessuno di noi ha un genitore mago...” ammise divertito.
“Ma Pheles...” balbettò il rosso.
“Quello è il cognome dell'uomo che ci ha adottato per dare un seguito al suo casato. Il nonno è il nonno, noi siamo noi...” disse Kalel sorridendo.
“Ah... ma siete...”
“Demoni?” domandò Harry sorridendo. “In parte...”
“E come mai siete qui? Lui non abita in Europa?” chiese Draco.
“Beh Durmstrang con tutto il villaggio si trova a qualche miglio dall'isola dove siamo cresciuti col nonno e noi volevamo cambiare aria. Lui però è stato per secoli in Germania e quindi, per orgoglio, non ci avrebbe mai mandati in Francia.” spiegò Kalel serio che proseguì come se nulla fossa.
“Il Nord America ha due scuole, una solo femminile, Salem, e una maschile a Vancouver ma non abbiamo voglia di stare mesi e mesi lontani dalle nostre mogli. In Brasile c'è troppa umidità o troppo caldo mentre in Asia ci sono mitologie con cui la nostra non ha instaurato un buon rapporto... Capirai che Hogwarts era l'unica scuola che andasse bene sia a noi che al nonno...”
“Ah capisco...” disse Draco. “...solo che non credevamo possibile che mandasse i suoi nipoti qui dopo ciò che era successo a Potter...”
Sentendo nominare Harry i visi dei quattro si contrassero ma fu sempre Kalel a parlare. Per Harry quello era ancora un tasto dolente.
“Beh mio nonno provava un grande affetto per la zia Lily... io stesso sono nato e cresciuto a casa loro...” disse il ragazzo sospirando.
“...mentirei se dicessi che ha preso bene la decisione di Silente di affidare il piccolo Harry ai parenti babbani di zia Lily... ma sai com'è. Silente ha fatto di testa sua, agirando le volontà testamentarie e ignorando il fatto che, in quanto nipote di una Black, poteva affidarlo a tua madre o a tua zia Andromeda...” disse mentre il vociare si faceva sempre più insistente.
“Zia Lily?” domandò Draco confuso.
“Beh...” si giustificò Kalel sorridendo in modo guascone. “...mia madre fu trovata priva di sensi dai Potter e rimase a casa dei Potter per quasi tre anni. Fu lei ad aiutare la zia a partorire e viceversa...” disse gioviale.
“Quindi tu conoscevi Harry?” chiese il rosso.
“Beh ovviamente eravamo neonati ma si... prima che venisse mandato in esilio nel mondo babbano dormivano nella stessa culla...”
“E perché non mi hai detto nulla?” chiese Ron inalberandosi.
Kalel, e tutti lo videro, si irrigidì.
“Perchè non ti ho detto nulla?” ripetè mentre, pur senza volerlo, un alone di vento iniziò a spirare dal ragazzo diretto verso l'esterno.
Molte candele videro le loro fiamme iniziare a tremolare a causa del vento e solo l'incantesimo che rendeva eterne impedì alla corrente di spegnerle.
“Magari perché sei entrato nel nostro scompartimento cercando Harry e spacciandoti per un suo amico d'infanzia? Quando invece è stato abbandonato da tutti, te compreso?” chiese glaciale.
“I-Io..." balbettò il rosso cercando, inutilmente tra l'altro, di frenare lo sfogo del ragazzo con i capelli bicromatici.
“Tu sei il classico tipo di ragazzo che, invece di rimboccarsi le maniche, non fa altro che aggrapparsi a qualcuno e vivere di luce riflessa. Che per farsi strada nel mondo sfrutta chiunque... beh ti informo una cosa. Il nonno ha interrogato tutti i vicini di casa e nessuno ha mai visto qualcuno solidarizzare col piccolo Harry. Quindi fammi il favore di non fingerti suo amico. Tu sei solo l'ennesimo Inglese che ha festeggiato la morte di Voldemort e, quando politici mediocri si sono accorti che la sua presenza era un problema per le loro carriere, e hanno deciso di esiliarlo nel mondo babbano, non ha mosso un dito...” disse mentre molti politici, presenti al tavolo dei Vip, si irrigidirono.
“Quando lui verrà...”
“Venire? E come?” lo bloccò Kalel stizzito.
“Beh Silente ha modificato un incantesimo per attirarlo qui...”
“Certo... quindi un babbano... Perchè i parenti babbani lo picchiavano, lo tenevano in un ripostiglio per le scope a avevano diffuso la voce che i suoi genitori fossero alcolisti morti in un incidente automobilistico, dovrebbe sapere di Hogwarts e come arrivarci? E come farà non conoscendo la magia e i mezzi di trasporto magici?” lo incalzò Kalel amareggiato.
“Beh...”
“Beh un cazzo!” tuonò il ragazzo in un impeto di rabbia.
“Silente vuole che torni qui solo perché gli serve contro Voldemort! Vi siete domandati, voi che avete anche nascosto giornalisti e reporter della radio alle spalle di Silente, se lui vuole tornare? Se lui vuole davvero rischiare la vita per un popolo ingrato? Se lui magari, ovunque adesso si trovi, magari non è finalmente felice? E se tornasse che farete? Lo porterete via a quei pochi affetti che si sarà trovato? Gli imporrete anche chi sposare per non ledere la sua immagine pubblica o, una volta che la sua immagine politica diventerà ingombrante, inizierete ad attaccarlo usando la stampa dipingendolo come un megalomane o come un pazzo?”
“I-Io...” balbettò il rosso visibilmente imbarazzato.
“Non dire nulla. Già ti sei reso abbastanza ridicolo...” disse Kalel volgendogli le spalle e voltandosi verso Angela, Hermione e il cognato.
Non disse più nulla e continuò a fissare il vuoto fino a quando, dopo aver assistito allo smistamento di quasi tutti i presenti.
Lui venne smistato a Grifondoro come richiese al cappello quando vide il cognato, e di conseguenza la sorella, finire nella casa degli eredi mortali dei Valpula.
Si sedette al tavolo, in fondo assieme al suo gruppo, e rimase in silenzio per tutto il tempo. Rimase in silenzio pure durante il tragitto verso la torre di Grifondoro.
La sala comune, in cui i colori rosso e oro erano dominanti, era molto spaziosa e presentava numerosi divanetti in pelle posti vicini al caminetto.
Il prefetto, un ragazzo che non prese bene il suo sfogo verso il fratello, indicò loro le suite. Esse erano tutelate da un quadro che si trovava a destra del dormitorio femminile e lui, assieme al resto del gruppo, salutò tutti, solo per buona creanza, e si ritirò per la notte.
Il giorno seguente le lezioni costrinsero i ragazzi a mettere da parte le tensioni interne. La MacGranitt infatti non permetteva ai ragazzi di parlare tra loro, figurarsi di litigare in classe. Non che i quattro ragazzi avessero voglia di socializzare con qualcuno. Se erano li era solo per impedire a Silente di riuscire ove Voldemort aveva fallito.ò
La docente diede loro un sacco di appunti che spiegavano loro i vari passaggi e le modifiche stutturali che il fiammifero ricevuto a inizio lezione avrebbe subito. Solo a meno di mezz'ora dal termine ebbero il permesso di mettere in pratica ciò che avevano imparato e, inutile dirlo, solo i quattro ragazzi furono in grado di incanalare abbastanza energia da permettere al cerino di mutare forma.
Le altre lezioni della settimana furono tutte molto piacevoli eccetto erbologia, per le ragazze che odiavano sporcarsi le mani, Storia della magia, che era noiosa a livelli da pennichella della domenica pomeriggio, e Pozioni.
Piton infatti non amava gli alunni che si mettevano in mostra e per questo prese in antipatia Kalel, Harry e le due ragazze che tempestò di domande le cui risposte non potevano essere trovate nei libri di testo in uso tra gli studenti del primo anno.
I ragazzi però vivevano da anni con Mephisto che per le pozioni aveva una vera e propria ossessione. Fu facile per loro, comunicando telepaticamente, mettere insieme le conoscenze e rispondere più o meno correttamente ma a Piton però ciò non bastò. Per questo, nonostante le risposte avrebbe valso uno o due punti con altri docenti, lui li punì con cinque punti in meno per ogni domanda.
Ron non la prese bene e manifestò il suo disappunto in modi molto coloriti.
“Traditori! Non solo socializzate con il nemico ma ci fate perdere punti?”
Piton, che non amava altro che sentire il suono della sua voce, non prese bene lo sfogo e, dopo aver tolto altri venti punti a Grifondoro per lo sfogo del ragazzo, gli chiese di rispondere a una domanda banale.
“Dimmi, Weasley. Dato che ti credi così superiore... dove troveresti un bezoar?” chiese mellifluo.
Inutile dire che non solo Ron non sapeva la risposta ma, infervorato, si lasciò uscire altri insulti che costarono altri trenta punti a Grifondoro.
Il supplizio per Grifondoro però non finì visto che ne perse altri dieci a causa di Neville che fece esplodere il calderone e Piton colse l'attimo per togliere a Harry dieci punti per non aver impedito l'incidente.
A nulla valsero le giustificazioni di Harry ma Kalel gli fece segno con la mano di desistere e il sorriso che mostrò in volto colpì molto lo stesso Piton.
“Trovi la cosa divertente?” sibilò Piton a pochi centimetri dal volto del ragazzo.
Kalel però non si scompose e, dopo aver fatto apparire un paio di provette, ne versò il contenuto del suo e del calderone di suo cugino e ripulì il banco di lavoro con pochi semplici incantesimi.
Quindi raccolse tutte le cose e, imitato dal suo gruppetto, si avvicinò alla porta senza dire una parola.
L'aprirono e si incamminarono silenziosamente mentre tutti si domandavano cosa avrebbe fatto Piton che, interdetto, non aveva ancora metabolizzato il fatto che alcuni studenti fossero usciti dall'aula prima della fine delle lezioni e senza il suo permesso.
I ragazzi quindi si recarono con pacatezza in sala mensa dove trovarono solo i docenti e quei fortunati studenti che non avevano la sfortuna di avere doppie pozioni il venerdì Pomeriggio.
Si sedettero in silenzio e iniziarono a mangiare mentre Caramell e Silente li guardavano straniti.
Piton non si fece attendere e, come previsto, si piazzò davanti al tavolo di Grifondoro iniziando a redarguire i quattro studenti che si limitarono a continuare a mangiare come se nulla.
“Mi state ascoltando?” tuonò l'arcigno professore di pozioni.
“In verità ho sentito solo che ti sei autoproclamato docente, mio caro Sev...” sibilò Harry con astio mentre tutti i presenti lo fissavano sconvolti.
“Sev?” chiese Piton arricciando il labbro come se avesse appena addentato un limone acerbo.
“Autoproclamato?”
“Perchè? Osi definire il tuo un metodo d'insegnamento?” domandò Kalel andando a reggere il gioco del cognato.
“Si da il caso che io insegni qui da prima che voi nasceste....”
“Ed è questo il punto...” disse Kalel acido.
“...tu non saresti nemmeno dovuto essere assunto visto che all'epoca eri un mangiamorte.” replicò il ragazzo godendosi lo stupore sul volto del docente.
“Poi hai visto la luce, come disse Silente nel tuo processo, e ti sei evitato il carcere...”
“Vedo che lo sai quindi...”
“Non abbiamo finito, Severus...” disse una voce cupa che comparve alle spalle del docente.
Era Mephisto, scuro in volto come raramente qualcuno l'aveva mai visto.
“Lord Pheles... io...”
“Evita le scuse, ragazzo...” disse schioccando le dita e facendo comparire delle catene attorno al corpo dell'uomo.
Poi il demone si avvicinò a Silente e gli sorrise sadico.
“Ciao, Albus...”
“A cosa devo l'onore di una tua visita, Mephisto?” disse Silente teso come raramente lo si vedeva.
“Vedi Albus...” disse il demone tirando fuori due sfere di cristallo.
Una era violacea mentre l'altra era arancione.
“...Lily e Serana, consapevoli per motivi diversi, che gli rimaneva poco da vivere, avevano iniziato a immagazzinare i loro ricordi in queste sfere per darle a Harry e Kalel.” disse facendo fluttuare quella viola.
“Avrei voluto dare queste sfere a entrambi i ragazzi ma un paio di giorni fa una mi è caduta di mano attivandosi su questo ricordo...” dichiarò mentre la sfera si illuminava e iniziava a proiettare uno tra i tanti ricordi presenti al suo interno.
 
“Ehi Lily, che ti prende?” domandò Serana, una ragazza con in mano due bambini.
“Pare che Voldemort voglia uccidere mio figlio in base a una profezia...” disse mesta .
“Puoi raccontarmela?” domandò incuriosita la diavola.
Ci fu un momento in cui le parole di Lily non furono udibili, probabilmente per non rendere il pubblico edotto del contenuto integrale della profezia, e l'unica cosa che fu visibile fu il volto disgustato di Serana.
“E quel Silente sarebbe il mago più saggio e potente dell'epoca moderna?” chiese con sarcasmo.
“Si perché?”
“Perchè questa interpretazione della profezia è lacunosa e se Voldemort seguisse questo stesso criterio dovrebbe come minimo riconsegnare i GUFO e i MAGO...” disse tra lo sconcerto generale.
“Perchè dici così?”
“Lily... chi ti dice che tuo figlio o il piccolo Neville possano anche solo rientrare nella rosa dei candidati?” chiese con dolcezza Serana prendendo i bambini e mettendoli nella culla.
“Beh Silente dice che secondo la profezia un bambino nato a fine del settimo mese, da genitori che hanno affrontato Voldemort tre volte, avrà il potere di batterlo...”
“Capisco... quindi visto che Kalel è nato da me e Azazel che, prima e durante la guerra, per ben tre volte abbiamo sfidato Rivezim Livan Lucifer, un demone dannatamente crudele, sadico e pazzo anche per gli standard della mia razza. Visto che Rivezim è a tutti gli effetti un Signore Oscuro e mio figlio è nato sul finire del settimo mese... quel cosetto sarebbe destinato a uccidere quel cazzone del mio ex-fidanzato?” domandò la diavola con uno sguardo incredulo.
“Ma che c'entra... Silente ha detto...”
“Ricordi il mito di Merlino che venne mandato dalla Dama del lago a cercare qualcuno che protegesse Camelot durante l'assenza di Artù?” la bloccò Serana.
“Si le venne indicato un bambino ma lui scelse Lancillotto, il padre, e condannò Camelot alla caduta...” rispose Lily.
“Ecco... Merlino, un mezzo demone ha sbagliato. Figurati Silente, un umano. Inoltre tu sei una diavola da quando avevi tre anni giusto?”
“S-Si... perché?”
“Perchè in base all'accordo tra Angeli, Demoni, Vaticano e il mondo magico non puoi aver combattuto Voldemort ed essere ancora incensurata. Inoltre tu sei una medimaga... è Alice l'Auror... quindi...”
“Quindi o Voldemort crede di avermi visto...” disse Lily colta da un illuminazione.
“O Voldemort ha visto qualcuno col tuo aspetto perché Silente vuole usare te ed Harry come esca.” disse con semplicità disarmante la diavola mentre faceva apparire un po di liquore e due bicchieri.
“A che pro?” chiese Lily sconvolta.
“Beh magari, e dico magari, perché questo Piton... il mangiamorte che ha rivelato la profezia a Voldemort... sembra interessato a te e per averti passerebbe dalla parte di Silente con una bella valigia piena di segretucci che difficilmente rivelerebbe per Alice.” rispose riempendo due bicchieri e porgendone uno all'amica.
“E cosa dovrei fare?”
“Nulla... tanto in base all'articolo 789, paragrafo 987, comma 12 dell'accordo tra Demoni e maghi qualunque mago reo di aver causato nocumento a un demone è punibile secondo le leggi dei demoni che faranno di lui un monito. La domanda è... il vecchio professore sa che sei una diavola?”
“Ovvio... sa anche che mia madre chiese aiuto al nonno perché stavo morendo a seguito di una caduta da un albero...”
“Allora mi auguro che non ti accada nulla visto che se ti succedesse qualcosa a causa di Voldemort il tuo amico sarà giudicato colpevole in contumacia... e giustiziato...” disse poco prima che la visione si interrompesse e il silenzio cadesse sulla sala.
Mephisto, ancora perfettamente eretto, fissava il vecchio preside ignorando gli sguardi di timore e curiosità che docenti e studenti gli stavano lanciando.
“Allora, Albus... che ne dici di darmi qualche spiegazione? Così tu affidi una cattedra, in una scuola che IO tengo aperta con i MIEI soldi, a un mangiamorte che ha causato la morte di una bambina che avevo reincarnato e che consideravo quasi come una figlia?” domandò Mephisto mentre un silenzio carico di tensione riempiva la Sala Grande.
Silente non si aspettava che Mephisto fosse in possesso di una simile informazione e per questo, con le spalle al muro, tirò fuori la carta del cambiamento.
“Lui si è pentito... ha fatto ammenda...” disse serio.
“Ha fatto ammenda...” ripetè il demone tirando fuori un plico.
“...ammenda un paio di palle Albus! Hai dato un occhio a questi dati?” disse poggiandolo sul tavolo mentre i docenti gettavano occhiate confuse al demone.
“Posso chiedere cos'è?” disse Silente.
“Solo l'elenco degli studenti finiti in infermeria durante le lezioni del tuo docente di pozioni. Sai... è curioso notare come il settanta percento sia di Grifondoro mentre i rimanenti sono di Corvonero e Tassorosso. Insolito inoltre anche il numero di punti tolti e i nomi di coloro a cui vengono tolti è stranamente significativo...” disse mentre Silente poggiava il foglio sul tavolo dopo una lettura rapida.
“Non dimostra nulla...”
“Ah certo... punizioni, punti tolti a alunni di case rivali con parenti tra le vittime di Voldemort o tra gli auror che hanno arrestato o ucciso mangiamorte di un certo peso... bella redenzione. E menomale che non c'è Harry o l'avrebbe messo in croce per il fatto che Lily sposò James e non lui...” replicò il demone amareggiato.
“Non puoi provare che Severus sfrutti la sua posizione per infliggere punizioni arbitrarie.
Mephisto lo guardò scuotendo la testa deluso da una simile miopia. Schioccò le dita e uno schermo si palesò davanti a tutti.
“Allora Signor Pheles... la nostra nuova celebrità. A quanto pare ami dare spettacolo... che ne dici allora di dirmi cosa succede se unisco polvere di artemisia ed infuso di asfodelo?”
“Una pozione soporifera?” chiese Kalel mentre lo schermo proiettava tutta la lezione di pozioni.
Solo quando la lezione finì Mephisto mise le mani sul tavolo e fissò Silente.
“Chiedere il distillato di morte vivente, programma da MAGO, la corrente della tranquillità, da GUFO, e una distinzione presente solo in trattati specialistici di erbologia che si usano tra il terzo e il quarto anno ti sembra imparzialità? Credi che se i miei nipoti sapessero simili cose li manderei a scuola?” sibilò il demone.
“Ecco...”
“Ciònonostante il peccato originale è la tua mancata consegna di Piton al Demone responsabile di zona per aver causato la morte di un membro della mia servitù e di Serana, un membro dei Pilastri che si era nascosta per salvare il figlio dai parenti avidi che volevano piazzare i loro figli sul trono di Serana...” disse caustico.
Mephito quindi si voltò e creò una sfera grigia grande come un chiccò d'uva che lanciò verso il docente di pozioni.
La sfera viaggiò rapida e, giunta a contatto con il mago si espanse iniziando a consumare il docente che sembrava invecchiare a vista d'occhio davanti allo sguardo sconvolto di tutti, quadri e fantasmi compresi.
“Severus Tobias Piton. Per i crimini verso un membro della mia servitù sei condannato a morte. La tua anima verrà inviata nel giorne dei Traditori per i prossimi diecimila anni e solo allora potrà essere nuovamente giudicata...” disse mentre il corpo del mago lentamente invecchiava fino a diventare uno scheletro prima e un mucchio di polvere dopo.
Nemmeno i vestiti, le bacchette o le catene sembrarono esenti dal processo d'invecchiamento causato dalla sfera.
“Ora, visto che siamo qui... portatemi Barty Crouch e la sua bacchetta.” disse fissando Caramell.
“Ma lui...”
“Cornelius... ti ricordo che, essendo il piccolo Harry figlio di una diavola, aver permesso l'affidamento del figli di Lily a quei babbani che lo hanno maltrattato a livelli tali da rendere i mangiamorte dei semplici bulletti, rientra nella fattispecie per cui ho punito Piton... vuoi fare la stessa fine?” chiese con noncuranza.
Caramell non se lo fece ripetere due volte e, alzandosi corse verso il parco di Hogwarts e di li, Mephisto lo sapeva, verso il Ministero per informare il suo staff degli eventi. 
L'antichissimo diavolo sapeva pure che avrebbero ceduto. Tutti cedevano quando lui perdeva la pazienza.
Era raro, in realtà, che lui alzasse la voce o esigesse che gli venisse mostrato il rispetto che da nobile gli spettava di diritto.
Odiava farlo e aveva quasi sempre lasciato correre ma questa volta non poteva. Aveva scritto lui quelle leggi e se non avesse mostrato il pugno di ferro davanti a qualcuno che cercava di fare il furbo Demoni e Maghi avrebbero iniziato a fare i loro porci comodi.
Per questo aveva fatto comparire dei cerchi che mostrassero gli effetti di una simile, deplorevole, mancanza a tutti i cittadini Britannici e ai capi di stato Magici.
I pensieri del vecchio però vennero scossi da un dinamico duo di bambini che si .
“Ehi nonno! Come hai fatto?” chiese Harry meravigliato.
“Ci insegni quell'incantesimo?” domandò Kalel mentre gli studenti e i professori guardavano la scena sconvolti.
Mephisto ridacchiò prima di poggiare le sue mani sulle teste dei ragazzi.
“Quello è il potere con cui sono nato... non potrei insegnarvelo anche volendo.” disse gioviale.
“E come funziona?”
“Solo tempo negativo accumulato...” rispose il demone.
“Tempo negativo?” ripeterono i ragazzi confusi.
“In pratica ho fatto invecchiare quel criminale di un millennio più o meno... io la chiamo Respira...” disse Mephisto serio.
“E puoi fare invecchiare tutto?”
“Ovvio... gli elementi, gli incantesimi... anche il potere della Distruzione dei Bael ha una data di scadenza...” spiegò il demone con pazienza.
Sapeva per esperienza dove sarebbero andati a parare.
“Allora puoi viaggiare nel tempo?” chiese Kalel titubante.
Mephisto sospirò e guardò il nipote con attenzione soppesando le parole da usare.
“Vuoi sapere se posso impedire la morte di Lily e di Serana?” domandò fissandoli con intensità.
Il ragazzo si limitò ad abbassare lo sguardo mentre sentiva lo sguardo del nonno su di lui.
“Sai cos'è un punto fisso?” domandò il vecchio senza alzare il tono della voce.
Il bambino fece no con la testa.
“I punti fissi sono eventi cristallizzati nel tempo che non si possono alterare in nessun modo. Gli eventi del 31 Ottobre 1981, purtroppo, sono diventati uno di questi punti fissi...”
“E cosa succederebbe se tu li cambiassi lo stesso?”
“Solo la distruzione dell'intero universo...” disse Mephisto grave.
“Oh...” dissero i due bambini confusi.
“E perché è un punto fisso? Voldemort è così importante?” chiese Kalel incredulo.
Sentendolo parlare il demone ridacchiò.
“Voldemort è inutile. Anche come cattivo di un libro i suoi poteri sono poca cosa rispetto a quelli del suo predecessore, Grindelwald, o di quelli di Silente.”
“Ma tutti dicono che Voldemort è il più crudele...”
“Solo perché gli Inglesi non hanno subito sulla loro pelle ciò che ha subito il resto dell'Europa. Tutto qui...”
“Allora perché?” chiese Kalel.
“Vedi piccolo...” disse Mephisto.
“...diciamo che c'era qualcuno che voleva mettere le mani su di te...”
“Su di me?” chiese confuso.
“Si... sai tua madre è nata con un potere dieci volte maggiore di quello di Lucifero ed è probabile che tu, tra un secolo o due, potrai rivaleggiare con lei o addirittura superarla. Poi sei anche l'unico erede di una famiglia molto ricca. Per questo è stato fatto in modo che nessuno potesse alterare il tuo passato...”
“È per questo che mi hai fatto sposare prima di partire?”
“Anche... ma adesso basta. Il nostro ospite sta arrivando.” disse Mephisto mentre Caramell, seguito da Barty Crouch Senior, faceva il suo ingresso nella Sala Grande.
“Lord Pheles... a cosa debbo l'onore di una sua visita?” chiese Crouch teso come una corda di violino.
“Hai commesso qualche reato di recente, Barty?” domandò il demone scrutandolo torvo.
“Io? Mai!” esclamò il burocrate.
“Ah capisco... quindi se io, per caso ovviamente, andassi nella cucina di casa tua non troverei tuo figlio posto sotto maledizione Imperius con un manto dell'invisibilità che hai comprato il 15 Agosto del 1976?” domandò glaciale mentre il Ministro e Silente fissavano Crouch sconvolti.
“I-Io...”
“Spiegati...” ordinò con un filo di voce.
Il Burocrate, le cui gambe tremavano senza che riuscisse a farle smettere, disse solo una frase sconnessa.
“Mia moglie... voleva... io....”
“Cornelius. Manda un plotone di auror a Crouch's Manor. Troverai Barty Crouch Junior assieme a un'elfa domestica. Somministragli il bacio e fai lo stesso con questo infame...” disse Mephisto schioccando le dita e facendo comparire delle sfere di energia attorno alle mani di Barty Crouch.
“Ho bloccato anche le mani del figlio, non potranno scappare. Usa il veritaserum su entrambi in presenza del Wizengamot e poi dalli in pasto ai dissennatori. I soldi dei Crouch, titoli e tutto passali ai Longbottom come risarcimento per le azioni di padre e figlio...” ordinò il demone con un cipiglio che non ammetteva repliche.
“C-Come d-desidera...” disse Caramell.
“Troverai un documento nel tuo ufficio. Firmalo visto che tu hai chiesto un favore a Silente per fare bella figura con Nixron. Non ho intenzione di rimetterci un singolo zellino se qualcosa andasse storto...” disse congedandolo col cenno di una mano.
“Come vuole... ma potrei chiedere...” pigolò Caramell.
“Perchè sono intervenuto?” chiese notando il Ministro sbiancare.
“Perchè durante l'estate tra il terzo e il quarto anno ci sarà il mondiale di Quidditch e io dovrò presidere alla finale. Di sicuro i miei nipoti vorranno venire con me e non li porterò a un evento mondano con un mangiamorte a piede libero posto sotto una maledizione che può essere contrastata e ribaltata.”
Nessuno osò fiatare e Caramell, portandosi dietro un devastato Barty Crouch, si congedò cercando di mettere più miglia possibile da un Mephisto che sembrava essere lievemente incazzato.
Quando il mago se ne andò il demone si rivolse ai nipoti.
“Allora... avete seguito le lezioni per una settimana... cosa cambiereste se poteste?”
I due ragazzi sorrisero mentre tiravano fuori una pergamena che, srotolandosi, toccò il suolo e continuò la sua corsa verso fondo della sala.
“Questi sono solo alcuni consigli...” disse Kalel.
“Sentiamo...”
“Allora... partiamo dagli infissi. Ci sono quasi il 70% delle finestre che lasciano entrare vento, perfino nel nostro dormitorio. È inutile dire che se il vento entra a Ottobre temiamo cosa potrebbe succedere in Inverno. Poi ci sono le sedie e i banchi da rifare. Anche la Sala Grande io la cambierei...” iniziò il ragazzo mostrando un disegno di una sala tramite un cerchio magico.
“Vuoi togliere i tavoli delle case... per metterci dei tavolini?” chiese Mephisto incuriosito.
“Per iniziare si. Direi inoltre di allargare la scuola in modo da rendere le camerate delle stanze singole e metterei anche una tv che trasmetta qualche film o qualche evento sportivo nei dormitori. Non dico babbani visto che la magia impedirebbe ai programmi babbani di arrivare... ma almeno qualche canale dei demoni per bambini e ragazzi. Magari poi potresti creare una rete locale che trasmetta programmi per i maghi ma non divaghiamo...” disse Harry sorridendo.
“Ragazzi... a volte mi fate paura...” ammise Mephisto sospirando.
“Che vuoi farci... noi siamo nati in quest'epoca e vogliamo sfruttare ciò che la tecnologia ci concede.” si schernì Kalel.
“Inoltre mettere dei telefoni per permettere ai natibabbani di comunicare con le famiglie poco pratiche di Gufi e altri volatili non sarebbe male...”
“Capisco... si l'idea è buona. Magari con schede telefoniche con credito in valuta magica. Altro?”
“Si. Licenzia Ruf e prendi un docente che renda interessante la materia o tanto vale cancellarla. Fai fare anche un reale aggiornamento ai docenti di babbanologia. Non sanno nemmeno usare un televisore e non capiscono la vera portata del progresso babbano...”
“Si hai ragione. Ho visto le lezioni di Raptor quest'anno e della sua supplente l'anno scorso e devo dire che sembrano due babbani che cercano di spiegare trasfigurazione. Altro?”
“Si... allarga le aule e la biblioteca. Questa storia che le classi vengono divise per casa è una seccatura. Siamo qui per socializzare... se volevo sentirmi dire di non poter parlare con qualcuno per motivi medioevali rimanevo a casa...”
“Non hai tutti i torti. Riunendo le classi i ragazzi avrebbero meno ore di lezione e potrebbero studiare le materie facoltative senza stressarsi troppo. Ho fatto bene a mandarvi qui...”
“Si ma non abbiamo finito” lo fermarono i ragazzi.
“Ancora?” domandò Mephisto esasperato.
“Si... io cancellerei le cariche di prefetto e caposcuola che vengono dati in base a criteri soggettivi e tolgono tempo agli studenti caricandoli di doveri che spettano ai docenti e che, a seconda dei casi, vengono usati per vendette di varia natura. Inoltre modificheremmo la torre di astonomia, che chiuderei, ingrandiremmo le serre e le aule per sopportare l'aumento di alunni per lezione, e rifaremmo lo stadio di Quidditch equipaggiando la scuola con quattro set di Ninbus 2000 personalizzate per le squadre, con l'obbligo di usare lo stesso modello al fine di avere gare equilibrate, e di Comet 270 per le lezioni con Madama Bumb...”
“E non dimenticare di chiudere i sette passaggi segreti che ti abbiamo indicato! Chissà quanti maghi li hanno scoperti. Non sia mai che Voldemort o qualche criminale li usi per entrare nel castello!” aggiunse Kalel mentre i gemelli li guardavano sconvolti.
Loro ci avevano messo anni a trovare tutti i vari passaggi segreti e due matricole del primo ci avevano impiegato meno di una settimana.
“Anche dare delle vere cinte murarie a questo maniero non sarebbe male...”
Fu sentendo parlare i due nipoti a turno, che Mephisto comprese come l'elenco sarebbe stato molto lungo.
I ragazzi e i docenti invece pensavano che per tutte quelle modifiche sarebbero occorsi mesi e che ciò avrebbe rallentato lo svolgimento delle lezioni ma si sbagliavano.
Fu una sorpresa per tutti quando, la mattina dopo, l'intera conformazione del castello venne stravolta arrivando ad assomigliare a quella del castello di Mephisto.
Infissi, mobilio, tappezzerie e tutto il resto era stato rinnovato con tanto di muri coibentati.
Fu mentre i ragazzi mormoravano che Harry e Kalel scesero in Sala Comune e si diressero senza esitare alla televisione che accesero mettendola su uno dei pochi canali in chiaro.
“Chi gioca oggi?” domandò Harry.
“Tannin contro qualche demone della bassa nobiltà...” rispose il ragazzo sedendosi accanto a lui mentre lo schermo proiettava l'ingresso in campo dei rispettivi team.

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Note d'autore...

Salve a tutti... eccoci a un nuovo capitolo che spero vi piacerà nonostante Harry sembri essere un po diverso.
Il motivo è che lo è. Lui non ha preso bene le azioni dei maghi e Kalel ha espresso il suo punto di vista.
Perchè lui e non Herry? Diciamo che Harry non deve farsi beccare quindi, anche per una forma di rispetto essendo Kalel più alto in grado, lascia che sia lui a rispondere a tono.
Vi avverto inoltre che adesso il tempo volerà. Come avrete infatti capito, da alcuni gesti di Harry all'inizio della Fiction, il vecchio Mephisto sa molte cose, gliele dice e lui sceglie di usarle a suo vantaggio. Qui invece... beh Mephisto non ha più molta fiducia in Silente e nella sua capacità di giudizio. Per questo ha preso la decisione di agire in prima persona per prevenire danni ai suoi nipoti.
In compenso ogni casa avrà un televisore e il castello spifferoso avrà un restauro e alcuni cambiamenti nell'organico.
Non aspettatevi però anni scritti nel dettaglio visto che gli eventi veri e propri avverranno dopo la seconda prova del tremaghi. I quattro inoltre non prenderanno forse nemmeno i GUFO. Quindi preparatevi perchè tra due o tre capitoli (dopo questo) si entrerà nel vivo degli eventi con un bel cambio d'ambientazione (i dettagli al massimo ve li dirò nelle note dei vari cap :) )
A presto ;)
   
 
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