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Autore: Itsmary17    24/07/2016    1 recensioni
Rumpelstiltskin ha molti segreti e tra questi vi è anche uno strano libro dalla copertina interamente nera, che Belle ritrova per caso. Il Signore Oscuro si sbriga a nascondere l'oggetto incriminato, ma la curiosità e l'entusiasmo della ragazza la portano a scoprire non solo il libro e il suo mistero, ma anche qualcosa di meno piacevole.
(La storia si colloca nel periodo di Skin Deep in cui Belle vive nel Castello Oscuro insieme a Rumpelstiltskin)
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Belle si ritrovò in una stanza scarsamente illuminata. I contorni degli oggetti erano a malapena distinguibili e la lucina azzurra che l’aveva condotta lì era sparita.
- E dunque eccoci nel covo del Signore Oscuro – bisbigliò accennando un sorrisetto – Vediamo cosa nascondi di tanto spaventoso.
Accese una candela e si addentrò nella stanza. Intorno a lei ampolle, ampolline e ampollette erano ammassate una sopra l’altra, in uno strano disordine ordinato che tradiva una certa maniacalità.
La curiosità della ragazza fu attirata da uno strano dipinto strappato.
- Oh, Rumple – sussurrò la ragazza, riconoscendo nel volto squarciato quello del Signore Oscuro.
Illuminando meglio il dipinto notò una strana figura alla destra del Signore Oscuro. Doveva essere un bambino, perché aveva delle fattezze ridotte e due occhi vispi ricolmi della curiosità e impaziente tipicamente infantili. Ma quegli occhi celavano anche altro: dolore.
Belle ne ebbe subito la certezza.
Ma cosa ci faceva un bambino nel ritratto di Rumpelstiltskin?
- A meno che – bisbigliò Belle, mentre un’assurda idea si andava formando nella sua testa – A meno che non fosse suo…
Le sue parole vennero interrotte da una strana luce azzurrina che le illuminò la schiena, proiettando la sua figura sul muro.
La ragazza venne colta di sorpresa e per un attimo sobbalzò, dandosi poi della fifona.
- Ricorda, Belle – si disse – Fai qualcosa di coraggioso e il coraggio verrà da sé.
Inspirò a fondo e si voltò.
Riconobbe la luce che l’aveva attirata in quel posto e notò che proveniva da un curioso oggetto circolare, coperto da un drappo.
- Cosa nascondi, Rumpelstiltskin?, domandò la ragazza a un immaginario Signore Oscuro.
Si avvicinò all’oggetto e lentamente scostò il drappo, illuminando il tutto con la debole fiamma. Davanti a lei comparve una ragazza dai capelli ramati e il vestito azzurro.
- Ma… E’ uno specchio!! – trillò la ragazza entusiasta della cosa, riconoscendosi in quell’immagine riflessa.
Non si specchiava da secoli o, meglio, da quando aveva lasciato Avonlea: per qualche oscuro motivo Rumpelstiltskin teneva coperti tutti gli specchi.
La ragazza prese a girare su se stessa, meravigliandosi del suo riflesso.
Non era mai stata vanitosa, ma era da tantissimo tempo che non si vedeva e ormai si era quasi dimenticata il suo aspetto. Si aspettava di ritrovarsi sciupata o smunta, e invece le sue guancie avevano un bel colorito e sembrava in ottima forma.
Forse, tutte quelle pulizie e quello sfacchinare da mattina a sera non le facevano così male. E forse la sua cucina non era pessima e scarna come credeva.
Dopo cinque minuti passati così, a muoversi di fronte allo specchio, le venne il dubbio che forse in quella stanza potesse esserci anche il fantomatico libro dalla copertina totalmente nera. Sorrise l’ultima volta al suo riflesso e si girò a cercare.
In effetti, in quella stanza di libri ce n’erano a iosa. Belle provò a leggere il contenuto di uno aperto a una precisa pagina, ma alla terza riga il ribrezzo diventò così grande che fu costretta a distogliere lo sguardo e allontanarsi.
Come poteva Rumpelstiltskin utilizzare materiali così… obbrobriosi, per le sue pozioni?
Dopo aver rivoltato mezza stanza, alla fine, riuscì a trovare quel che cercava.
- Eccoti qua! – esclamò, stringendo nelle mani il libro e inspirandone profondamente l’odore.
Quello era un gesto che compiva spesso, se non sempre: adorava l’odore dei libri e il senso di familiarità che lasciavano.
Quella volta, tuttavia, l’odore fu tutt’altro che gradevole e si ritrovò a storcere il naso.
Per un momento le corse per la mente l’idea che Rumpelstiltskin potesse rientrare e sorprenderla in un posto a lei proibito, ma subito la scacciò, dandosi nuovamente della fifona. Si ripetè il suo motto (“Fai una cosa coraggiosa e…”), e iniziò a sfogliare il libro.
Rimase largamente delusa dal notare che le pagine al suo interno erano bianche.
- Ok, qui o c’è lo zampino di Rumple o…
Ma si zittì non appena notò dell’inchiostro. Era arrivata esattamente al centro del libro.
Tuttavia l’oscurità di quella stanza era davvero opprimente e le impediva la lettura, così decise di uscire.
Ritrovatasi nella sala, si appoggiò a un finestrone e iniziò a leggere.
Erano poche righe, in una lingua antica e ormai quasi dimenticata, ma Belle ne aveva letto qualcosa a riguardo proprio recentemente.
- Karatakai om suffer… Suffer, ho già sentito questa parola. Oh, aspetta un attimo… - si spremette le meningi con l’intenzione di ritrovare il ricordo nel mucchio disordinato di conoscenze – Suffer, suffer… Oh, sì! – esclamò esultando – Significa “soffia”! Aspetta, soffia?
Guardò incuriosita quelle parole scritte in una calligrafia così curata e istintivamente le sfiorò con l’indice. Sentì sotto il suo dito qualcosa che andava oltre l’inchiostro. Magia.
“Soffia”.
Avvicinò la bocca alle pagine e soffiò piano.
Le lettere che componevano il breve testo iniziarono a muoversi e sbriciolarsi, e Belle rimase incantata dai loro movimenti concentrici. A un certo punto si sollevarono oltre il libro e andarono a comporre una piccola nube del colore della notte.
Belle ridacchiò, ma il pensiero le corse a Rumpelstiltskin e subito il sorriso scomparve.
Mi ucciderà, pensò inorridita.
Frattanto la piccola nube nerastra aveva preso a vorticare su se stessa e Belle fu costretta a fare alcuni passi indietro per non esserne risucchiata all’interno.
Ma cosa ho combinato?, si domandò come risvegliatasi da un sonno profondo.
Fissò con orrore e paura il vortice che si faceva sempre più grosso e istintivamente afferrò una spada che era affissa al muro. Ma quella era così pesante che non riuscì a reggerne il peso e ben presto si ritrovò a cadere in ginocchio.
Di fronte a lei, intanto, stava avvenendo qualcosa di magico: la nube si era rigirata a formare una figura umana, un uomo, dalla pelle bianca come la luna e gli occhi neri come un cielo senza stelle.
- E tu chi sei? – gli domandò Belle, squadrandolo preoccupata dal basso all’alto.
- Un amico – rispose quello con un sorriso emblematico.
Belle se ne sentì subito ammaliata.
 
 
Regina era appena rientrata nelle sue stanze con un sorriso malvagio a trentadue denti, soddisfatta di aver portato a termine la sua piccola missione e di aver anche ottenuto un’inattesa visione dallo specchio.
Andò dritta alla sua poltrona, quando un’ombra proiettata sul muro la riscosse e le fece subito abbandonare il ghigno. Schiuse la mano creando una palla di fuoco lucente e si preparò ad attaccare l’inatteso e sconosciuto ospite.
- Regina, mia cara, quale accoglienza – gracchiò una voce che la donna riconobbe immediatamente.
Dall’ombra uscì fuori Rumpelstiltskin che, con una strana luce negli occhi e un diabolico ghigno sul volto, si fece avanti verso di lei.
- Signore Oscuro – fece un inchino lei. Lui ricambiò senza smettere di ghignare.
- Sono qui in visita di piacere, diciamo… Per togliermi una piccola curiosità.
- Mi dica pure – replicò lei sorridendogli.
Si aspettava quella visita, ma lui riusciva sempre a prenderla alla sprovvista.
- Mi chiedevo per quanto ancora hai intenzione di tentare di ostacolarmi.
- Tentare? – domandò lei – Ti brucia tanto dire che ci sono riuscita?
Lui si avvicinò pericolosamente al suo viso e prese a rigirarsi un oggetto tra le mani, che lei riconobbe in un lampo. La sua mela avvelenata. Sussultò.
- Tu dici, mia cara? Sai, non è facile causare problemi al Signore Oscuro, non in maniera effettiva almeno – disse lui, passando una mano sulla mela e facendole acquistare un colore verdastro.
Quindi gli diede un morso deciso.
- Succulenta – commentò.
Regina se lo squadrò bene e gli levò la mela dalle mani, ormai da buttare visto che non era più avvelenata.
- Mpf, patetico – replicò.
- Se ti riferisci al tuo tentativo di rovinarmi un accordo, sì, concordo. Ma sai, stavolta, senza accorgertene, mi hai fatto un favore. Direi quasi di essere tuo debitore, se non avessi cercato di imbrogliarmi.
Regina sussultò nuovamente: non si aspettava quelle parole.
- Ma di cosa stai parlando?! – gli chiese con tono inviperito, volto a nascondere la sua curiosità.
- Oh, nulla – fece Rumpelstiltskin, accompagnando le parole con un gesto della mano – Mi hai solo aiutato a capire che quell’accordo non sarebbe stato poi così… Proficuo.
Regina scosse la testa e commentò acidamente: - Beh, buon per te.
- Te l’ho detto, non è facile causare problemi al Signore Oscuro. Dovresti demordere, cara.
Negli occhi della donna passò un guizzo.
- Oh, tu dici? – disse, riprendendo le parole usate poco prima dallo stesso Rumpelstiltskin – E se ti dicessi che non serve ingegnarsi a crearti problemi, in quanto te li crei già da solo?
Lui non rispose. Rimase a fissare quella perfida donna cercando di scoprire dove volesse andare a parare.
- Sai, ho sentito delle voci – continuò infatti lei – Dicono che una spregevole bestia abbia rapito la figlia di un re per recarla al suo castello come… Sguattera!
Rumpelstiltskin sentì il sangue gelarsi lentamente nelle vene e la sua mente corse subito a Belle. Cosa voleva quella megera dalla sua… Dalla sua cameriera?
- Che stai cercando di dirmi, Regina? – domandò con tono falsamente strafottente.
La verità era che lei era riuscita a parare nel punto giusto, citando all’improvviso Belle. Si ritrovò a pensare di aver fatto un sbaglio ad esser passato dalla reggia della Regina Cattiva, invece di tornare subito a casa.
- Oh, nulla. Te l’ho detto – fece una pausa e un sorrisetto malizioso le invase il volto – Son solo voci.
- E cosa direbbero queste “voci”, oltre a una storia che conosco già? – ribattè spazientito Rumpelstiltskin.
- Qualcosa che vorresti sicuramente sapere... – disse lei con tono mellifluo.
Stanco di quella pagliacciata, il Signore Oscuro fece un movimento con la mano e la Regina Cattiva si ritrovò sollevata da terra e con una stretta al collo. Sentiva mancarle l’aria.
- Ditemi pure, dearie – ghignò lui.
Mollò la presa e la donna si ritrovò stesa a terra a tossicchiare.
- Allora? – la incalzò.
La Regina indicò lo specchio. Senza più pazienza, Rumpelstiltskin la sollevò e ce la portò di fronte.
- Volevi dire?
Lei mosse semplicemente la mano e sulla superficie dello specchio presero vita delle immagini.
Rumpelstiltskin si ritrovò ad osservare una stanza buia che aveva un qualcosa di familiare ma. mentre cercava di distinguere qualche particolare, la visuale venne coperta dal corpo di una ragazza.
- Oh, uno specchio – mormorò una voce che lui conosceva bene.
- Be… Belle? – sussurrò.
Regina sorrise soddisfatta al vedere l’espressione del Signore Oscuro mutare da scocciata a incredula.
Da parte sua Rumpelstiltskin era totalmente catturato dalle immagini che scorrevano sullo specchio, dove la ragazza (la sua domestica!) era intenta a ballare e rigirarsi su se stessa.
- Cosa vuol dire tutto ciò? – domandò rivolto a Regina.
- Dovresti saperlo meglio di me – rispose lei in un sibilo.
Rumpelstiltskin continuò a fissare lo specchio finchè Belle non scomparve dall’inquadratura e il suo posto venne nuovamente preso dalla stanza buia.
- Dove… Dove è finita? – chiese lentamente il Signore Oscuro.
Non si aspettava che la donna rispondesse, ma tentare non nuoceva e l’impazienza era troppo grande.
- Oh tranquillo, tra un po’ ricompare – rispose lei velenosamente.
Rumpelstiltskin sapeva che lo aveva in pugno, ma non gli importava.
Regina non gli avrebbe mai mostrato una cosa simile se non avesse avuto in mente un piano diabolico o, peggio, se non l’avesse già attuato e desiderasse solo vedere il suo annientamento, e ciò significava solo una cosa: Belle era in pericolo.
Dopo un po’, come preannunciato dalla Regina, la ragazza ricomparve, ma non da sola: nelle sue mani c’era infatti il Libro Proibito.
- No… - sussultò.
Sentì una risatina stridula alle sue spalle. Ecco cosa nascondeva Regina!
Diede un’altra occhiata allo specchio e vide che Belle aveva trovato le Pagine Incantate e che si avviava all’uscita con aria interrogativa e molto presa.
Allungò una mano, come a tentare di afferrarla per fermarla, ma si rese conto della stupidità del gesto e l’abbassò subito.
Alle sue spalle Regina ancora sghignazzava.
- Tu… Tu sapevi, e non hai fatto nulla!
- Non ho fermato una sconosciuta dall’utilizzare il libro che tu mi ha rubato, dici? E perché mai avrei dovuto farlo? È così divertente vedere le persone rovinarsi con le loro stesse mani – rise.
Rumpelstiltskin sentiva il sangue ribollirgli nelle vene.
Belle non sapeva a cosa stava andando incontro. Doveva correre subito al Castello Oscuro, sperando che non fosse troppo tardi.
- Bene, dearie, per oggi abbiamo concluso – annunciò.
E scomparve in una nube violacea.





Angolo autrice
Ed eccoci qua, con una Evil Queen super evil e un Rumpelstiltskin sagace ma combattuto!
Chi sarà mai il misterioso "amico" di Belle? E perchè Rumple è così preoccupato?
Scoprirete tutto nel prossimo capitolo!
ps Mi rendo conto di aver separato, per l'ennesima volta, i Rumbelle, ma vi prometto che nel prossimo capitolo ci sarà alquanto fluff! Purtroppo son ancora un po' scossa dalla mancata presenza di Robert al San Diego Comicon, avevo grandi aspettative per i Remilie e invece... Ma vi prometto che mi impegnerò per regalare a questi due qualche gioia, come ai bei tempi della 3x10 (che mi son rivista giusto due minuti fa, circondata dai feels più assoluti)
   
 
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