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Autore: Eli87    23/04/2009    6 recensioni
Eccomi con una nuova fic. Questa è diversa dalle altre che ho scritto. Elizabeth è un agente segreto dell’FBI sotto copertura. Le viene affidata una missione della massima importanza nella quale dovrà indossare i panni dell'adolescente Isabella Swan. Storia ricca di suspance, amore, tradimenti, passione e segreti inconfessabili… ...Ero Isabella, anzi Bella Swan adesso. Probabilmente conoscevo più cose io di lei che lei di sé stessa. Data e ora di nascita, gruppo sanguigno, segno zodiacale, ascendente, peso attuale, peso alla nascita, malattie, allergie, pagelle dalle elementari ad oggi, i suoi temi, analisi del sangue… insomma tutto. Risi ma ero nervosa, quanto mi mancavano le sigarette adesso!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Top secret

Top secret

 

Operazion #20.23.9.12.9.7.8.20.

 

Cap. 2 – Isabella Swan

 

 

Tutto il giorno e tutta la notte lessi con scrupolosità ogni minimo dettaglio del fascicolo.

 

Era incredibile. Tutto questo non era assolutamente possibile.

Anni e anni di sacrifici per cosa?

Delle stupidissime leggende?

La tentazione di andare da quel Superiore che mi aveva “analizzata” e sbattergli in faccia quel dossier era tanta. Troppa.

Ingurgitai quel che rimaneva del mio caffè freddo.

Non potevo buttare tutto a puttane.

 

La mia missione consisteva nel fingermi un imbranata ragazza di Forks per scoprire l'esistenza esseri speciali che si nasconderebbero tra gli umani.

Così li avevano definiti.

Esseri speciali.

Sbuffai incazzata.

Doveva trattarsi di uno scherzo.

Non potevo essere stata catapultata in una puntata di X-file. Dove erano finite le intercettazioni telefoniche e la lotta al terrorismo?

 

Gran parte del fascicolo parlava di questa ragazza: Isabella.

Una banalissima ragazza di soli 17 anni che va a vivere a Forks dal padre che guarda caso e il capo della polizia locale.

Gran bella copertura, complimenti…

 

Sapevo di non poter rifiutare.

Passai la notte insonne a studiare ogni minimo particolare.

Dovevo essere Isabella Swan, dovevo pensare, parlare e muovermi come lei.

Non era difficile capire perché avessero scelto me. Leggendo le caratteristiche notai una miriade di somiglianze.

C’era anche una foto di questa Isabella.

Occhi castani, capelli castani viso acqua e sapone, come me. Non ricordavo neanche quando era stata l’ultima volta che mi ero truccata. In accademia non era permesso, no che io ne sentissi il bisogno.

Inoltre ero l’unica, data la mia statura a poter sembrare una ragazza di 17 anni o giù di lì.

Mi accesi una Malboro.

Una delle ultime.

Isabella non fumava.

Maledizione.

Sarei dovuta partire domani stesso.

Un biglietto di solo andata era allegato alla documentazione assieme ad una carta d’identità, un passaporto e un codice fiscale.

Avevano pensato proprio a tutto.

 

 

 

 

 

Mi vestii in modo semplice.

Jeans e maglione a maniche lunge, a Forks il tempo era una vera merda. Non poteva andarmi peggio di così.

 

Il volo era andato bene.

Ad aspettarmi all’aeroporto Charlie Swan.

Lo riconobbi subito dalla divisa.

Era decisamente imbarazzato: non doveva essere semplice essere il subordinato di una ragazza di soli ventitre anni.

-          Buongiorno capo – mi disse timidamente.

Questo non ha capito un cazzo dalla vita o non gli hanno ancora spiegato niente. Sono in incognito!!! Urlai mentalmente

-          chiamami solo Isabella, papà – dissi guardandolo di traverso.

-          Solo Bella – mi corresse lui e poi continuò – è così che si fa chiamare

-          Ok – gli dissi alzando le spalle.

Mi condusse verso la volante aiutandomi a portare l’unico borsone che avevo.

Era venuto a prendermi con la volante!

La furbizia non era di certo il suo forte o forse semplicemente ci tenerva a farmi sentire a mio agio.

Il silenzio durante il viaggio era estenuante.

-          parlami un po’ di tua figlia – gli dissi con modi gentili

-          non so molto di lei in realtà – disse senza distogliere lo sguardo dalla strada.

Wow che padre modello che sei!

-          non viene spesso a trovarmi – continuò con aria triste.

Ah! Mi correggo: era la figlia che era una stronza.

Doveva essere una di quelle figlie viziate ed egoiste che pensano solo a se stesse infischiandosene degli altri.

-          veniva in estate, la obbligava la madre, finché non ha compiuto 14 anni – mi spiegò.

Beh! Ripensandoci, forse la copertura poteva funzionare! In paese non la vedevano da circa 4 anni e le ragazze all’età dello sviluppo subiscono parecchi cambiamenti, sarebbe stato facile passare per lei…certo, avrei sicuramente modificato qualcosa mettendoci un po’ di mio…

-          loro cosa ti hanno spiegato, sai perché sono qui? – gli chiesi sottolineando il  loro.

-          No – mi disse con un sospiro.

Non lo avevano detto neanche a lui.

La cosa si faceva interessante.

-          ti ho preso un auto, per gli spostamenti…per andare a scuola – mi disse poi imbarazzato.

-          G-grazie – gli risposi altrettanto in imbarazzata.

Che pensiero gentile!

-          non è un granché, ma sai non potevo permettermi di meglio – mise subito le mani avanti

-          andrà benissimo – risposi. Questo Charlie iniziava a starmi davvero simpatico, saremmo andati sicuramente d’accordo.

 

   
 
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